VERSO LA meccatronica 2.0
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VERSO LA meccatronica 2.0
Tecnologie VERSO LA meccatronica 2.0 Le più recenti evoluzioni della meccatronica riguardano sistemi di controllo, motori lineari e direct drive, ambienti di progettazione che includono software, cad, e-cad e testing. La partita dell’innovazione in futuro si giocherà sul campo della sensorializzazione delle macchine e dell’Internet of Things di Mario Salmon* P er leggere il futuro facciamo un breve riassunto della storia della meccatronica. Nata nel 1969 e, diciamo, registrata all’anagrafe nel 1973 da Yaskawa, ‘meccatronica’ è rimasto praticamente solo un nome per molti anni. Dopo i primi passi negli anni Settanta con le macchine a controllo numerico e i primi robot, negli anni Ottanta la meccatronica ha cominciato a correre con lo sviluppo dei computer industriali e con la diffusione dei microcomputer. La sua corsa si è accelerata alla fine degli anni Ottanta con i motori brushless per poi continuare, sempre più veloce, mano a mano che i controllori e i relativi software si evolvevano e i motori Fig. 1. La piramide dell’automazione industriale: tutti i sistemi sono interconnessi sulla rete Internet 64 soluzioni di assemblaggio MARZO/APRILE 2013 semplificare la meccanica Oggi le prestazioni dei motori e dei relativi controlli sono abbastanza uniformi tra i vari costruttori con progressi continui, ma incrementali. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da innovazioni in due aree distinte: motori lineari e motori direct drive o torque; architettura dei sistemi di controllo. I motori lineari e i direct drive rotativi sono nati per poter semplificare la meccanica, ridurre le masse, le inerzie, i giochi e le dimensioni e dove sono stati applicati hanno permesso di realizzare macchine molto più semplici di quelle tradizionali con prestazioni nettamente superiori. Le applicazioni sono state numerose solo dove vi erano grandi masse da muovere, come Un esempio delle tendenze di oggi: questo motore incorpora tutta l’elettronica di controllo e anche due accelerometri Mems per la misura delle vibrazioni nelle macchine utensili, e per movimenti molto corti e molto frequenti. Questi nuovi motori, per essere ben utilizzati, richiedono una riprogettazione ex novo della macchina - e forse anche una nuova generazione di progettisti - e di, conseguenza, la loro applicazione non si espande con la velocità prevista. l’integrazione è al massimo L’altra area di innovazione è stata quella dell’architettura dei sistemi di controllo. Fino a pochi anni fa i sistemi avevano un’architettura, comune a tutti i produttori, con plc e motion control separati e collegati a stella. Oggi non c’è applicazione che non sia realizzata attorno a una rete locale utilizzando moduli con tipologie estremamente diversificate come i Pac, i panel pc, i sistemi integrati di controllo, a fianco dei tradizionali plc ancora sempre diffusissimi. La disponibilità di reti, basate su standard Ethernet rese deterministiche e proprietarie, ha segnato in questi anni la Tecnologie calavano di prezzo e aumentavano le prestazioni. In questi primi 40 anni, tondi tondi, la meccatronica si è identificata con il motion control: il cuore di ogni applicazione è stato sempre, infatti, il controllo del movimento di organi meccanici in sostituzione di cinematismi meccanici. Con queste funzionalità la meccatronica ha invaso si può dire ogni macchina, dall’automobile (Abs) all’aereo (fly by wire, joystick) alle nostre case (demotica, giochi) e, soprattutto, a tutte le macchine automatiche per imballaggio, lavorazioni meccaniche, robot e così via. Oggi restano pochi casi di generazione del moto con camme e leverismi solo in macchine molto veloci, in qualche applicazione del settore ‘difesa’ e nel comando delle valvole delle auto, ma anche qui è arrivata l’elettronica con il TwinAir che integra camme e meccatronica. Il progresso in questi 40 anni è stato gigantesco. ‘battaglia’ tra le industrie del settore. Dopo una ventina d’anni dalle prime apparizioni di Sercos, l’evoluzione tecnologica sembra essersi assestata lasciando il posto alla competizione tra i costruttori per l’affermazione dei propri standard. In questa evoluzione cominciano ad acquistare un certo spazio i sistemi aperti, cioè utilizzabili senza royalty. Su questo tema si potrebbero fare qualche considerazione negativa sulla scarsa spinta in questa direzione da parte delle istituzioni sia private che pubbliche. Ultima tendenza, comune a tutti i principali costruttori di sistemi di controllo, è l’offerta di sistemi integrati di progettazione, collaudo e avviamento dei macchinari. Sono ben noti a tutti la grande difficoltà e i costi crescenti delle attività ‘intellettuali’ di integrazione di parti meccaniche, elettriche e del software e delle fasi di ‘certificazione’ e validazione dei progetti sistemistici. Per ridurre questa criticità e realizzare una migliore organizzazione MARZO/APRILE 2013 soluzioni di assemblaggio 65 Tecnologie della gestione di progetti, tutti i costruttori offrono oggi quelli che potremmo definire come ‘sistemi integrati di sviluppo e collaudo’, nei quali convivono in un unico ambiente funzionalitò di plm, ingegneria del software, integrazione meccano-elettrica, progetto dei cablaggi, test e follow-up di prodotto. Questi nuovi sistemi integrati sono oggi, si potrebbe dire, ‘alla moda’ e in forte sviluppo. Uno sguardo al futuro Fin qua il passato e il presente. Cosa possiamo dire sul futuro? Ovviamente qui ci imbarchiamo su un terreno difficile e dove lo sbaglio è pressoché sicuro in quanto è ben noto che le innovazioni sono, per loro natura, imprevedibili. Il futuro dovrebbe svilupparsi secondo le linee di tendenza PRIMA ONDA Hardware custom Motori CC Elettroidraulica Macchine CNC che dovrebbero portare alla fabbrica del futuro, caratterizzata dall’attenzione alla sostenibilità intesa come riduzione dell’impatto ambientale, iniziando dalla riduzione dei consumi energetici, e dall’utilizzo pervasivo delle tecnologie Ict, cioè della gestione e trasmissione delle informazioni. Vediamo rapidamente come la meccatronica dovrebbe - il condizionale è d’obbligo - recepire e attuare queste tendenze. Impatto ambientale L’attenuazione dell’impatto ambientale è oggi ancora poco richiesta dagli utilizzatori, ma dovrebbe esplodere nel giro di non molti anni sotto la spinta dei costi dell’energia, delle leggi che seguiranno le direttiva RoHS e, soprattutto, a mio parere, sotto la criticità dell’approvvigionamento SECONDA ONDA Microcomputer Motion Control Macchine CNC Automaz. Industriale Motori Brushless Motori Lineari e DD di materiali strategici per la meccatronica, in primis le terre rare utilizzate nei magneti permanenti. Nuovi dimensionamenti, nuovi tipi di motori, nuove architetture di collegamento dovrebbero essere proposte al mercato per aggirare questi vincoli ‘ambientali’ e commerciali ancora oggi piuttosto blandi e poco richiesti. Tecnologie Ict ed elettronica Le tecnologie Ict troveranno impiego a diversi livelli della sempre classica - ormai ha 30 anni - piramide dell’automazione industriale (Figura 1). Il livello ‘alto’ porterà a un progetto architettonico unico di tutti i sistemi di controllo, dal motore al web, dove convivranno, si potrebbe dire armoniosamente, sistemi di telecontrollo, accesso TERZA ONDA Meccatronica 2.0 Internet of things Sensori & Data Fusion M2M Tele* Tempo ‘70 ‘80 ‘90 66 soluzioni di assemblaggio MARZO/APRILE 2013 2000 2013 Le tre fasi dello sviluppo della meccatronica: i primordi, la fase del motion control, la futura meccatronica 2.0 (per cortesia Musp) L’era dell’Internet of Things Il termine Internet of Things (Internet delle cose) riassume tutte queste nuove funzionalità caratterizzando un sistema basato sul web dove tutte le macchine, le apparecchiature e i relativi software di servizio si parleranno tra loro in modo autonomo e automatico, con interfacce verso gli operatori che assomiglieranno al modo attuale di comunicare con i vari smartphone e itablet di enorme diffusione. Queste tipologie di sistemi non toccheranno tanto il progetto delle singole macchine meccatroniche, ma la loro gestione e manutenzione. Il ruolo della sensoristica Chi opera nella meccatronica di oggi sarà invece molto più coinvolto nell’innovazione della parte bassa della piramide, cioè della parte più vicina al processo da realizzare. L’automazione degli ultimi cinquant’anni ha riguardato il controllo delle macchine senza, molto spesso, un vero controllo del processo realizzato. La macchina si muove in modo perfetto, il mandrino esegue spostamenti esatti, gli spintori si muovono perfettamente, i robot si posizionano con precisioni di centesimi di millimetro, ma, in molti casi, non c’è un controllo che queste azioni generino il risultato voluto: la macchine vibra e danneggia il pezzo, il materiale da imballare manca o si inceppa, il robot perde il pezzo, la macchina danneggia il prodotto con forze eccessive, sproporzionate alle necessità e non misurate e calibrate. La tecnologia elettronica mette ora a disposizione un numero elevatissimo di sensori basati su nuove tecnologie, quali le micromeccaniche come i Mems, sulla piezoelettricità, sull’effetto Hall, sulla fotonica, sulle misure Irf, sui sistemi di visione ecc. Con questi sensori si possono misurare accelerazioni, forze, vibrazioni, posizioni, temperature, umidità, viscosità, portate, e così via, in modo impensabile fino a pochi anni fa, non solo con dimensioni minime, ma anche con forti intelligenze locali come nel caso dei cosiddetti ‘smart sensor’. Oggi ogni controllo è realizzato con hardware e software esterni al controllore principale, non pensati sin dall’inizio, e ‘integrati’ in modo diverso caso per caso: solo raramente, ad esempio, i sistemi di visione sono integrati nel controllo: quasi sempre sono esterni e colloquiano con una certa difficoltà con il cuore del controllore. Per risolvere questi problemi, diffusi in tutti i settori, dovrebbe (?) nascere una nuova branca della meccatronica, quasi che potremmo definire una meccatronica 2.0, caratterizzata dall’impiego diffuso e integrato di sensori di processo. Questo dovrà, o dovrebbe, dare luogo a una nuova generazione di macchine caratterizzate da un vero controllo del processo per garantire la mancanza di errori, la diagnostica dei difetti, e l’eliminazione della causa prima degli stessi. Per realizzare queste applicazioni saranno necessarie, e stanno arrivando sul mercato, diverse innovazioni quali: sensori piccoli, robusti, intelligenti, con minimo o nullo consumo energetico, e cablaggio con utilizzo di bus specifici e, in molti casi, wireless; software e logiche di interpretazione di sensori eterogenei con tecnologie di data fusion; componenti hardware dedicati a questi compiti o funzionalità integrate di sistemi di controllo. I primi segni di queste innovazioni sono già presenti con l’impiego diffuso di bus Ssi, l’offerta da parte di uno dei leader di mercato di ‘moduli’ per l’analisi armonica di fenomeni vibratori e l’acquisizione di numerose piccole aziende del settore ‘sensori e analisi’ da parte di un’importante azienda italiana del settore. La meccatronica dovrebbe dunque evolvere, in parte ‘trainata’ dalle richieste del mercato e delle norme per soddisfare le richieste di riduzione dell’impatto ambientale, di controllo dei processo e in parte ‘spinta’ dalla disponibilità di nuove tecnologie quali sensori smart e Internet delle cose. L’effetto combinato di queste spinte e di queste trazioni porterà, nel tempo, molteplici diverse innovazioni quali, ad esempio, la realizzazione di sistemi di controllo aperti per integrare tutte le funzioni, l’offerta non solo di prodotti ma anche di servizi innovativi come la tele-assistenza e simili, che insieme concorreranno alla realizzazione della fabbrica del futuro. Quando questi due trend si uniranno avremo la ‘fabbrica del futuro’. *Mario Salomon (www.salmon.it), con la collaborazione dei ricercatori del Musp (www.musp.it). Si ringraziano i ricercatori del Musp, a partire dal prof. Monno e dall’ing. Grasso, che hanno contribuito - ma non hanno la responsabilità alla creazione delle idee esposte nel testo. MARZO/APRILE 2013 soluzioni di assemblaggio 67 Tecnologie remoto diffuso e libero delle informazioni, funzionalità di collegamento diretto, il cosiddetto M2M (machine-to-machine), tra macchine diverse e remote.