Laboratorio di storia contemporanea Donne e uomini nella Prima
Transcript
Laboratorio di storia contemporanea Donne e uomini nella Prima
Laboratorio di storia contemporanea Donne e uomini nella Prima guerra mondiale Piano sequenza IGM 1. Storia e memoria: ricordare, commemorare, ricostruire. Differenze, finalità, strumenti 2. Esempi. Un vuoto di memoria. Donne di pace donne di guerra 3. Esempi. Lettere, diari, racconti dai fronti di guerra Snodi Distinzione e interazione fra storia e memoria: soggettività, oggettività, esperienza, testimonianza, commemorazione, rappresentazioni collettive del passato, luoghi di memoria: dalla teoria alla pratica storica; presentazione del contesto di guerra; presentazione delle fonti documentarie; esercizio di lettura, analisi, comparazione delle fonti; punti di vista a confronto. La Grande guerra si è rivelata un immenso laboratorio di scrittura, per la prima volta esteso anche agli illetterati, per i quali la guerra segna l’ingresso nelle collettività nazionali. Molti imparano a scrivere durante la guerra e molti sono coloro che sentono per la prima volta il bisogno di scrivere con una certa assiduità, e familiarizzano con questa pratica non del tutto sconosciuta ma poco usata in precedenza, per lo più in occasioni eccezionali e soprattutto per necessità pratiche. La necessità della scrittura (epistolare, diaristica e memorialistica) da parte di persone che fino ad allora non ne avevano sentito il bisogno, è un indizio della trasformazione sociale e antropologica che la guerra concorre a far nascere. La mobilitazione mette in discussione i rapporti familiari, le identità personali e le posizioni sociali, interrompendo la continuità della vita. Nuovo è il senso della soggettività e nuovo il senso del tempo (individuale, personale e collettivo, naturale, meccanico), che sembrano legati anche alla nascita di diari e memorie autobiografiche nel corso della grande guerra. Cosa succede durante la prima gm che non era già successo? Diversi milioni di persone, soprattutto giovani contadini che avevano imparato dai loro padri a vivere secondo i ritmi della natura, vengono tolti dal loro universo sociale e mentale e gettati in un paesaggio in cui nulla era rimasto immutato fuorché le nuvole (Benjamin). Le migliaia di soldati tornati dal fronte muti e amnesici, sconvolti dagli shell shocks dell’artiglieria pesante che cannoneggiava senza sosta le trincee nemiche, incarnavano questa cesura fra due epoche, quella della tradizione forgiata dall’esperienza ereditata e quella dei cataclismi, che si sottrae ai meccanismi naturali di trasmissione della memoria e atomizza le coscienze allo stesso modo delle memorie che si fissano in vie individuali, intime, personali. La guerra fu un’occasione di scrittura e di maggior alfabetizzazione per uomini e donne, che mai, come in quell’occasione, si trovano a doversi misurare con strumenti poco familiari come carta e penna. L’idea di prendere la penna, o meglio la matita, serviva per finalità pratiche, ma il ricorso massiccio alla pratica della scrittura era dettato soprattutto da un’esigenza autobiografica e, per le donne, un mezzo per ridefinire se stesse come soggetti storici. Meno si è abituati a scrivere, tanto più la scrittura diventa un fatto di rilievo, un segno ulteriore dell’immensa portata dell’esperienza di guerra, a conferma che le modificazioni di cui fu all’origine, furono modificazioni anche della sfera mentale, delle forme di comunicazione, dell’autorappresentazione individuale e collettiva. laboratorio di storia Per le donne la guerra fu un momento di svolta che accelerò quel processo di lunga durata che le porta a oltrepassare la soglia del privato per attraversare quella pubblica, fino allora interdetta, acquisendo una sorprendente visibilità. In ogni tipologia di testimonianza o di ricordo, e quindi non solo nell’ambito della scrittura come mestiere, è possibile cogliere un oggettivo tasso di politicità intrinseca. Uno degli effetti più evidenti della mobilitazione femminile fu la destabilizzazione, sia pure provvisoria, contraddittoria, incompiuta, dei ruoli e delle identità di genere: i linguaggi ne sono uno specchio, una chiave di accesso e di interpretazione del mondo sociale e politico. Elementi che rivelano una realtà ridisegnata su una politicizzazione diffusa, sebbene incompleta, che investiva, con gradi e modalità differenti, la sfera pubblica e quella privata. Il laboratorio si sviluppa sul crinale di alcune domande alle quali più che dare risposte, si tenta di dare una prospettiva di problematizzazione. La guerra coinvolge diversamente i due sessi? Il trauma della lunga durata per gli uomini, ha significato, per le donne, soltanto lutto, sofferenza, ansia materna? Ha significato anche, a causa della frattura dell’ordine sociale e familiare, l’aprirsi di nuove esperienze e la nascita di una nuova era, quella del possibile? Fonti e bibliografia essenziale di riferimento British Red Cross, tessere riconoscimento infermiere Diario di un’infermiera (Luisa F.). Inedito M. Bloch, La guerra e le false notizie, Roma, Fazi, 2014 G. Frontali, La prima estate di guerra, Bologna, Il Mulino, 1998 A. Della Martora, Le pallottole sono matte e noi eravamo peggio degli uccelli. La guerra di Augusto della Matera. 1915-1916, a cura di Paolo Sorcinelli, Bologna, Clueb, 1990 C.E. Gadda, Diario di guerra e di prigionia, Milano, Garzanti, 2002 E. Morpurgo, L. e S. Zaban, Guerra, esilio, ebraicità: diari di donne nelle due guerre mondiali, a cura di P. Magnarelli, Ancona, Il lavoro Editoriale, 1996 M.L. Perluca, Un *anno d'ospedale (giugno 1915-novembre 1916): note di un' infermiera, Milano, Treves, 1917 R. Serra, Il senso del silenzio, Sant’Arcangelo di Romagna, Fara, 1995 M. Tinti, In faccia alla morte. Diario di un fante 1915-1918, Ancona, Affinità Elettive, 2008 S. Türr, Alle trincee d’Italia. Note di guerra di una donna. Libro di propaganda illustrato con fotografie concesse dal comando supremo, Milano, 1917 AA. VV., Donne nella Grande guerra, Bologna, Il Mulino, 2014 Q. Antonelli, Storia intima della Grande guerra. Lettere, diari e memorie dei soldati dal fronte, Roma, Donzelli, 2014 S. Bartoloni, Italiane alla guerra. L’assistenza ai feriti 1915-1918, Venezia, Marsilio, 2003 B. Bianchi, I pacifisti, in N. Labanca (ed.), Dizionario storico della Prima guerra mondiale, Roma Bari, Laterza, 2014 F. Caffarena, Lettere dalla Grande guerra. Scritture del quotidiano, monumenti della memoria, fonti per la storia, Milano, Unicopli, 2005 M. Carrattieri, A. Ferraboschi, Piccola patria Grande guerra, Bologna, Clueb, 2008 B. Curli, Italiane al lavoro 1914-1920, Venezia, Marsilio, 1998 C. Di Sante, Il Comitato di mobilitazione civile di San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, ISML Ascoli Piceno, 2015 laboratorio di storia A. Molinari, Una patria per le donne. La mobilitazione femminile nella Grande guerra, Il Mulino, Bologna, 2014 S. Franchini, S. Soldani (edd.), Donne e giornalismo. Percorsi e presenze di una stampa di genere, Milano, Angeli, 2004 E. Gentile, Due colpi di pistola dieci milioni di morti, Roma Bari, Laterza, 2014 G. Ghigi, Le ceneri del passato. Il cinema racconta la Grande guerra, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014A. Gibelli, La Grande guerra degli italiani (1915-1918), Milano, Rizzoli, 2014 A.Gibelli, L’officina della guerra. La Grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale, Torino, Bollati Boringhieri, 2014 P. Giovannini (ed.), Di fronte alla guerra. Militari e civili tra coercizione e rivolta, Ancona, il lavoro editoriale, 1998 E. Guerra, Il dilemma della pace. Femministe e pacifiste sulla scena internazionale 1914-1939, Roma, Viella, 2014 M. Isnenghi, G. Rochat, La Grande guerra. 1914-1918, Bologna, Il Mulino, 2008 A. Iuso (ed.), Scritture di donne. Uno sguardo europeo, Arezzo, Protagon, 1999 D. Menozzi, G. Procacci, D. Soldani (edd.), Un paese in guerra. La mobilitazione civile in Italia (19141918), Milano, Unicopli, 2010 M. Mondini, La Grande guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918, Bologna, Il Mulino, 2014 A. Monticone, Plotone d’esecuzione, Bari, Laterza, 1968 A. Monticone, Gli italiani in uniforme 1915/1918. Intellettuali, borghesi e disertori, Bari, Laterza, 1972 G. Piccinini (ed.), Le Marche e la Grande guerra (1915-1918), Ancona, Assemblea Legislativa delle Marche/Istituto per la storia del Risorgimento italiano Comitato Provinciale di Ancona, 2008 A. Scartabellati, M. Emanacorda, F. Ratti (edd.), Fronti interni. Esperienze di guerra lontano dalla guerra 1914-1918, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2014 M. Severini (ed.), Trame disperse. Esperienze di viaggio, di conoscenza e di combattimento nel mondo della Grande guerra (1914-1918), Venezia, Marsilio, 2015 F. Taricone, Donne e guerra. Dire, fare, subire, Latina, Elsa di Mambro, 2009 Sintesi documenti piano sequenza donne https://prezi.com/embed/end3rt0sv0ri/?bgcolor=ffffff&lock_to_path=0&autoplay=0&autohide_ctrls =0&PARENT_REQUEST_ID=b275c267f5b35f08# laboratorio di storia