PARERE N° 3 CERTIFICATI FILATELICI PERITALI E CERTIFICATI
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PARERE N° 3 CERTIFICATI FILATELICI PERITALI E CERTIFICATI
PARERE N° 3 CERTIFICATI FILATELICI PERITALI E CERTIFICATI DI GARANZIA NORMATIVA E PRASSI VIGENTI SULL’ATTIVITA’ DEL PERITO FILATELICO E’ noto che in Italia, l’attività di Perito filatelico è “libera”, ovvero per esercitarla non è prevista l’iscrizione ad un albo specifico. L’accertamento delle necessarie conoscenze professionali non è affidato ad un collegio tecnico di esperti, ma demandato, per chi ne faccia richiesta, ad un “esame” presso la Camera di Commercio, che nomina gli esaminatori secondo criteri di possibilità e disponibilità locale, spesso senza interpellare organi tecnicamente competenti. Superato l’esame, che talvolta a causa dei limiti sopra ricordati, si sostanzia in un adempimento puramente formale, automaticamente il soggetto può iscriversi in qualità di perito e consulente, nell’albo della Camera di Commercio e del Tribunale. Tale iscrizione è richiesta per la scelta come consulente tecnico o perito in procedure giudiziarie o in vertenze analoghe. Ma finisce per accreditare una competenza tecnica il cui accertamento non è affatto garantito. Se non si desidera essere iscritti all’albo della Camera di Commercio o del Tribunale, in Italia l’attività di perito filatelico può essere esercitata liberamente da chiunque, senza alcuna formalità, esame o nomina. Si evidenzia inoltre che in Italia, al contrario di quanto avviene in altri Paesi, dove le certificazioni peritali sono esclusivamente di settore, i Periti certificano ogni tipo di oggetto postale senza limiti prudenziali dettati da specifiche competenze. LE CONSEGUENZE Questa situazione determina il concreto rischio che, acquisita in tal modo inadeguato, non discriminante né selettivo, detta qualifica, esercitino questa importante e delicatissima attività, alcuni soggetti di dubbia preparazione tecnica, come purtroppo notoriamente si riscontra. L’OPINIONE DEL CLUB Il Club della filatelia d’oro italiana, ritiene che questa situazione danneggi i commercianti, le case d’Asta e la filatelia in generale, ma in particolar modo i collezionisti. Uno degli esiti negativi del mancato “riconoscimento oggettivo” tecnico/giuridico delle capacità e responsabilità dei periti e della mancanza di un albo professionale, ovvero della sussistenza attualmente di una legittimazione solo “amministrativa” a fregiarsi del titolo di “Perito filatelico”, è l’utilizzo generalizzato della speciosa dicitura “a mio parere” che normalmente si ritrova sui certificati peritali. Risulta evidente che in un diverso sistema che “legittimi” tecnicamente, attraverso una severa e corretta selezione, adeguate professionalità, questa formula non avrebbe motivo di esistere. Infatti, gli altri consulenti tecnici dei Tribunali o delle Camere di commercio, sono tenuti ad esprimere giudizi di merito precisi e circostanziati e mai con formule pseudo dubitative ed indeterminate: un ingegnere chiamato dal giudice ad una consulenza, mai potrebbe dichiarare “a mio parere la percentuale di cemento utilizzato in tale costruzione è del 30%”, piuttosto lo affermerebbe con sicurezza ed autorevolezza. Certo nella specifica materia filatelica, sussistono delle peculiarità che attengono all’instabile e deteriorabile stato di conservazione dei materiali, ma per questo, come in particolare per lo stato della gomma, fa fede la data di rilascio del certificato. Al contrario un francobollo è originale o non è originale “oggettivamente” e non “a parere” del perito. L’ARCHIVIO DEI CERTIFICATI PERITALI Si è inoltre constatato che, nonostante quasi tutti i periti filatelici italiani abbiano ormai adottato nella realizzazione tecnica dei certificati di garanzia, la metodologia dell’utilizzo di carta filigranata, di timbri a secco, di foto intrinseca al certificato e non ad esso applicata, di carta speciale ritenuta difficilmente falsificabile e di ologrammi di controllo, sono in circolazione certificati peritali parzialmente o totalmente falsificati. Gli studi peritali, ormai quasi tutti trasformati in Società che travalicano la durata temporale della vita di un singolo perito, non sempre hanno conservato un originale dei certificati rilasciati, ovvero non sono sempre in grado di rintracciarlo. IL COSTO DEI CERTIFICATI PERITALI Si è anche osservato che nel tempo, i prezzi dei diversi servizi offerti dai periti, non vengono più adeguatamente pubblicizzati, come avveniva nel passato, e sono contemporaneamente aumentati notevolmente. In particolare, per esemplari di un certo valore, il costo del certificato è commisurato (in percentuale) alla loro valutazione di catalogo, quando è ormai noto ed acclarato che i prezzi di catalogo sono totalmente avulsi dal reale valore di mercato. I CERTIFICATI DI GARANZIA RILASCIATI DAI COMMERCIANTI Per quanto attiene ai certificati di garanzia rilasciati dai commercianti filatelici, si evidenzia che sempre più commercianti li rilasciano, ma si nota che spesso tali certificati hanno un contenuto equivoco in quanto apparentemente garantiscono l’autenticità del pezzo venduto, mentre in realtà servono solo a identificarlo, poiché promanano da un soggetto che, spesso, non ha le competenze che dovrebbe avere un perito filatelico. E’ vero che come sopra ricordato in Italia non esiste un Albo professionale dei periti filatelici, ma è pur vero che in una transazione commerciale è sottintesa la buona fede del venditore e la conseguente disponibilità all’eventuale risarcimento in caso di “problemi”, e che dunque tale situazione confonde il compratore che può erroneamente ritenere di trovarsi in mano una dichiarazione di autenticità. In pratica, poiché si tratta di dichiarazioni compilate da commercianti, che generalmente non sono periti filatelici, si può verificare la certificazione di falsi, pur in perfetta buona fede. Questo in realtà non compromette la credibilità del commerciante poiché tali certificati sono semplicemente una attestazione “di parte” relativa alla garanzia dell’operazione commerciale e non dell’oggetto compravenduto, che riguarda infine la possibilità dell’eventuale “recesso”. Resta comunque il fatto che il collezionista, non esattamente informato sulla natura di tale atto, ritenga di aver acquistato un pezzo “certificato” come sicuramente originale. IN SINTESI E’ opinione del Club della filatelia d’oro italiana che la figura del perito filatelico sia ancora oggi vagamente definita e quindi ambigua. La mancanza di precise normative e prassi amministrative non garantisce l’efficacia di questa insostituibile funzione. I certificati peritali, così come oggi formulati, non garantiscono in modo adeguato il collezionista oltre a risultare eccessivamente onerosi. Il Club ritiene inoltre che i certificati di garanzia, così come oggi rilasciati dai commercianti, possono ingenerare gravi equivoci e confusione nel collezionista.