CV - Università di Cagliari
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INFORMAZIONI PERSONALI Nome PAU ENRICO PROFILO Enrico Pau è nato e vive a Cagliari, si è laureato all’Università di Cagliari in Lettere con 110 e lode, con una tesi al confine fra la Storia dell’Arte e il Teatro. Dalla formazione universitaria è emersa la sua passione per le arti visive che l’ha portato a far parte, negli anni Ottanta, di un gruppo di giovani artisti sardi e a esporre le sue installazioni in diverse gallerie. Una delle caratteristiche del suo lavoro e rapporto con l’arte è la ricerca dei confini fra i diversi linguaggi, la possibilità della pittura, del teatro e del cinema di contaminarsi, di generare linguaggi che si ibridano in forme nuove e sperimentali. Ha all’attivo anche diverse regie teatrali come “Antigone al Luna park”, “Atto senza Parole 1” di Samuel Beckett, un “Varietà Tragico” con Tiziana De Giorgi e Alberto Sanna e un “Varietà tragico pascoliano” con Monica Perozzi, Alberto Sanna e Cecilia Sechi nel quale si recitano in maniera acrobatica su delle sedie sospese sul proscenio i versi del poeta romagnolo. Ha anche seguito come regista la produzione di alcune operette musicali, tra cui una produzione del Festival Jazz di Berchidda “Il Brutto Anatroccolo” con le musiche di Giorgio Gaslini scritte per l’Orchestra Jazz della Sardegna e per la tromba di Paolo Fresu. Il suo incontro con il cinema, nel 1996, porta alla produzione del suo primo cortometraggio: “La Volpe e l’Ape” con Claudio Morganti e Franco Becini, selezionato, fra gli altri, per i Festival di Clermont Ferrand e Angers e poi trasmesso da Rai Tre e La7. Recentemente ha prodotto il lungometraggio “Jimmy della Collina” tratto da un romanzo breve di Massimo Carlotto e interpretato da Valentina Carnelutti, Francesco Origo e Nicola Adamo, film risultato vincitore di numerosi premi. Attualmente lavora alla pre produzione del nuovo lungometraggio, “L’Accabadora”, finanziato dal Mibac, da Media, dall’Irish Film Board e da Rai Cinema che sarà interpretato da Donatella Finocchiaro e avrà fra i suoi collaboratori l’importante stilista Antonio Marras. CV SCIENTIFICO E DIDATTICO FORMAZIONE Enrico Pau si è laureato all’Università di Cagliari in Lettere con 110 e lode, con una tesi al confine fra la Storia dell’Arte e il Teatro, dedicata all’opera di due grandi registi e scenografi, Adolphe Appia e Edward Gordon Craig, due straordinari anticipatori di alcuni temi dell’astrattismo pittorico in campo scenografico. Nel suo lavoro di stesura della tesi è stato accompagnato dal Professor Salvatore Naitza, suo relatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea. Nel corso della sua formazione universitaria, che ha avuto anche un periodo milanese presso l’Università Statale di Milano, ha frequentato i corsi di alcuni importanti docenti come Gigi Livio che gli ha trasmesso la passione per lo studio del teatro e dei suoi aspetti formali. Ha seguito inoltre i corsi di estetica di Dino Formaggio, e di letteratura con Emilio Bigi e Giovanni Pirodda. Da questa formazione universitaria sono emerse diverse passioni coltivate con costanza come quella per le arti visive. Agli inizi degli anni Ottanta ha fatto parte di un gruppo di giovani artisti sardi concettuali, e ha anche esposto le sue installazioni in diverse gallerie, anche nazionali. In particolare i suoi lavori sono stati oggetto di una mostra personale ospitata da Ugo Ugo alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari dal titolo “Antigone al Luna Park”. Una delle caratteristiche del suo rapporto con l’arte è la ricerca dei confini fra i diversi linguaggi, la possibilità della pittura, del teatro e del cinema di contaminarsi, di generare linguaggi che si ibridano in forme nuove e sperimentali, in questo contesto è maturata la collaborazione con il gruppo italo-statunitense “Il serpente - “Plexus” coordinato da Sandro Dernini. La disciplina artistica che ha segnato maggiormente la prima fase del suo lavoro è quella del teatro. Il lungo apprendistato è incominciato come attore presso un teatro, aperto a Cagliari da Padre Egidio Guidubaldi, uno dei protagonisti della cultura cittadina negli anni Settanta. Il suo esordio come attore è avvenuto nello spettacolo “Minoranze al potere” per la regia dell’attore e regista Alberto Melis. Negli anni successivi si avvia la collaborazione con lo spazio sperimentale cagliaritano ‘Spazio A’ e la scoperta del teatro “corporeo” dell’Odin di Eugenio Barba, incontrato, con i suoi spettacoli, a Bergamo alla fine degli anni Settanta nel corso del primo Meeting Internazionale del Teatro di Gruppo. È stato in quegli anni fra i fondatori del teatro Akroama e per quel gruppo, che si ispirava alle esperienze del “terzo teatro”, ha partecipato ai primissimi spettacoli come “Il Lavoro dell’Attore” e “La Notte delle Danze”. Risale a quella stagione la sua passione per “l’Arte del Clown” coltivata con diversi seminari di formazione con differenti maestri, fra gli altri Alessandro Mendini appartenente ad una antica famiglia circense e Dario Fo, del quale ha frequentato un seminario sulla Commedia dell’Arte a Sant’Arcangelo di Romagna, approfondendo le tecniche della recitazione all’improvviso. Successivo lo studio della tromba presso il Conservatorio di Cagliari con il maestro Morandini finalizzato alle tecniche espressive del clown musicale, utilizzate in diversi spettacoli realizzati a Cagliari con Alberto Sanna e Alessandro Valentini in vari spazi, e nelle strade cittadine. Negli anni successivi presso il teatro Auditorium di Cagliari ha tenuto un laboratorio sull’arte del clown per giovani attori. Nel suo lavoro è importante anche la formazione nel campo del teatro di figura con una collaborazione con “Il Teatro delle Mani “ di Mauro Sarzi e un lungo lavoro di animazione nelle scuole. A quel periodo risalgono le partecipazioni a importanti workshop sul teatro di figura con Otello Sarzi e Lele Luzzati e la progettazione di pupazzi di fil di ferro presentati in festival come quello di Gavoi “Identità e Traiettorie”. Dopo queste esperienze viene scritturato dalla Cooperativa Teatro di Sardegna, selezionato dopo un laboratorio dedicato a Bertolt Brecht, con il regista Marco Parodi (aiuto regista di Luca Ronconi ne “L’Orlando Furioso”). Partecipa a diversi spettacoli della compagnia cagliaritana avendo modo di recitare con attori di grande esperienza come Arnoldo Foa, Rosa di Lucia, Ludovica Modugno, Luigi Mezzanotte, Oreste Rizzini, Tino Petilli, Franco Noè. Sotto la regia di Parodi ha interpretato “Questa sera si recita a soggetto” e “Funtanaruja”. La sua esperienza di attore si è sviluppata anche nel lavoro, la cui regia è di Gianfranco Mazzoni, “Il buon soldato Sveick”, uno spettacolo che ha avuto oltre 250 repliche. Negli anni della collaborazione con il Teatro di Sardegna si segnala la partecipazione ad ulteriori due film come attore: Sa Jana di Massimo Pupillo e “Il Disertore” di Giuliana Berlinguer con Irene Papas e Omero Antenutti. Nei primi anni Ottanta un lungo lavoro con “Il crogiuolo” di Mario Faticoni, come attore, nello spettacolo Woyzeck di Buchner diretto da Rino Sudano, uno dei grandi maestri del teatro contemporaneo italiano. Dentro il Crogiuolo ha svolto diversi ruoli e funzioni; dall’organizzazione all’ufficio stampa, e ha avuto occasione di incontrare importanti artisti del teatro italiano come Carlo Cecchi, Claudio Morganti, Alfonso Santagata, Antonio Neiwiller e Enzo Moscato, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione del suo gusto e delle sue passioni teatrali e con i quali in seguito ha collaborato in campo cinematografico. È stato affianco a Rino Sudano quando il regista siciliano decise di fondare a Cagliari un proprio teatro “Il Palazzo d’Inverno”, in quel teatro oltre che all’organizzazione, la direzione artistica e all’ufficio stampa, ha lavorato come attore sul palco in un “Pellicano” di Strindberg diretto e interpretato da Sudano, insieme a Anna D’Offizi e Monica Perozzi. Per il Palazzo d’inverno ha anche ideato la rassegna Ars Brevis che ha visto come protagonisti importanti artisti visivi, musicisti, poeti, danzatori, attori per una singolare rassegna che ancora una volta aveva come elemento progettuale quello di contaminare i vari linguaggi artistici. REGIE TEATRALI Ha all’attivo anche diverse regie teatrali come “Antigone al Luna park” (1982), “Atto senza Parole (1989) 1” di Samuel Beckett, un “Varietà Tragico” (1990) con Tiziana De Giorgi e Alberto Sanna e un “Varietà tragico pascoliano” (1991) con Monica Perozzi, Alberto Sanna e Cecilia Sechi nel quale si recitano in maniera acrobatica su delle sedie sospese sul proscenio i versi del poeta romagnolo. Al suo attivo la regia di alcune operette musicali. Una produzione del 2002 del Festival Jazz di Berchidda “Il Brutto Anatroccolo” con le musiche di Giorgio Gaslini scritte per l’Orchestra Jazz della Sardegna e per la tromba di Paolo Fresu, in scena come attori (in due diverse edizioni) Benito Urgu e Massimiliano Medda, per il Festival letterario di Gavoi “Pierino e il Lupo” di S. Prokofiev, in scena Cesare Saliu, Rita Atzeri e Massimiliano Medda con la direzione musicale di Ruggero Pintus, e per il Conservatorio di Musica di Cagliari (2004) “Clorinda l’Africana” versione africana de “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” di Monteverdi nella versione per ensemble barocco e musicisti senegalesi con la direzione musicale di Riccardo Leone e costumi dell’illustratrice Pia Valentinis. LAVORO GIORNALISTICO Dalla fine degli anni Ottanta scrive per “La Nuova Sardegna”, giornale con il quale ha un contratto di collaborazione per le pagine della cultura, e per il quale ha scritto oltre 600 recensioni teatrali con cronache da Festival come la Biennale di Venezia, Roma Festival Europa, Sant’Arcangelo di Romagna, Montalcino, La Notte dei Poeti, CRT (Centro di Ricerca per il Teatro ) di Milano. Da anni scrive le cronache teatrali dalle più importanti rassegne che si tengono nei teatri della sua regione e ha all’attivo numerose interviste a musicisti, registi e artisti con una particolare attenzione recente per l’Opera Lirica e i suoi aspetti teatrali. Ha a lungo collaborato, fino ad oggi, con la sede regionale della Rai per la quale ha ideato, condotto, sceneggiato e diretto numerosi sceneggiati radiofonici scritti negli anni con Aldo Tanchis, Carlo Antonio Borghi, Antonia Iaccarino e interpretati da Tino Petlli, Cristina Maccioni, Isella Orchis, Cesare Saliu, Mario Faticoni, Alessandro Valentini. Fra questi programmi: “Come eravamo”, “Dov’è Candy?”, “Guai in rivista” e il recentissimo “Diario Postumo della città ferita” (anno?) dedicato ai bombardamenti su Cagliari del 1943. DIDATTICA Dalla fine degli anni Ottanta, vincitore di diversi concorsi per le sue materie che sono Italiano e Storia, insegna nelle scuole superiori come professore di ruolo. Da due anni è professore a contratto per il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari, dove insegna, in modalità e-learning blended, Linguaggi del Teatro. È docente a contratto anche presso la Facoltà di Medicina dove insegna Cinema e Televisione ai terapeuti della riabilitazione psichiatrica con una particolare attenzione al rapporto fra il cinema e la follia. Nell’ambito di questo insegnamento ha collaborato con il Professor Mauro Carta docente di Psichiatria e nel corso di questa esperienza universitaria ha partecipato al progetto "Il cinema per comunicare oltre il disagio", vincitore del Bando Ras per il sostegno al cinema nel 2006. Frutto di questo progetto è stato il cortometraggio documentario “Gruppo di famiglia con disagio”, la cui sceneggiatura è stata scritta da un gruppo di studenti utilizzando tecniche di problem solving e che ha visto giovani con gravi psicosi croniche di una casa famiglia "ad alta intensità terapeutica" impegnati nel ruolo di attori insieme ad attori professionisti. Ha inoltre diretto il documentario “Questo non è un viaggio” che racconta l’esperienza di viaggio di un gruppo di pazienti della comunità di Fluminimaggiore in Albania, per raccontare il passaggio in quel paese dall’esperienza dell’ospedale psichiatrico alle prime comunità psichiatriche. CINEMA Nel 1996 il suo incontro con il cinema: in quello stesso anno dirige il suo primo cortometraggio “La Volpe e l’Ape” con Claudio Morganti e Franco Becini, storia poetica di un cantante di strada che vince ai Festival Visioni Italiane di Bologna, a Siena e viene selezionato, fra gli altri, per i Festival di Clermont Ferrand e Angers e poi trasmesso da Rai Tre e La7. È di qualche anno più tardi il suo documentario “Storie di Pugili” che racconta la vita di sette grandi pugili sardi e viene selezionato dal Festival di Dublino e trasmesso da diverse televisioni europee. Il documentario fa da spunto per il soggetto del suo primo lungometraggio, prodotto con il sostegno del Mibac, “Pesi Leggeri”, la vicenda di due giovani pugili sullo sfondo di una Cagliari popolare, ancora con Claudio Morganti, Carmine Recano e con un gruppo di attori sardi come Emanuela Cau e Davide Delogu, film selezionato al Festival di Montpelier, Bellaria, e trasmesso da Sky con una lunga programmazione. Di qualche anno dopo il documentario “l’Anatema di Aquilino” prodotto dal gruppo teatrale Cada Die e dedicato alla poesia civile di Aquilino Cannas poeta cagliaritano. Il documentario ha vinto il Premio Dessì. Del 2006 il suo secondo lungometraggio “Jimmy della Collina” tratto da un romanzo breve di Massimo Carlotto e interpretato da Valentina Carnelutti, Francesco Origo e Nicola Adamo. Il film vince numerosi premi in giro per il mondo, a Locarno, dove è in concorso e riceve il premio Cicae, a Giffoni, dove viene insignito del premio del Presidente della Repubblica. Altri premi a Mons, Bastia, Sulmona. Il film partecipa a numerosi festival fra cui Karlovy Vary, Palm Spring, Brasilia e viene trasmesso da Rai Movie. È distribuito in home video dalla Cecchi Gori. Ultimo lavoro e recentissimo (2013) “Due Destini” che racconta la storia di un testimone dei bombardamenti a Cagliari nelle tragiche giornate del febbraio del 1943. Il film è stato prodotto dal Comune di Cagliari e inserito nelle celebrazioni dei settant’anni dai bombardamenti del 1943. È attualmente in fase di pre produzione il nuovo lungometraggio “L’Accabadora” finanziato dal Mibac, da Media, dall’Irish Film Board e da Rai Cinema che sarà interpretato da Donatella Finocchiaro e avrà fra i suoi collaboratori l’importante stilista Antonio Marras. La sua attività cinematografica è segnata dall’uso costante di strumenti digitali, con particolare riferimento ai programmi di montaggio come Avid o Final Cut, usati fin dalle prime esperienze nel cortometraggio e in seguito per la realizzazione dei primi lungometraggi. È stato fra i primi in Sardegna ad usare camere digitali ad altissima definizione. Molti dei suoi lavori compaiono su You Tube, su un canale dedicato. Tutti i suoi film hanno avuto delle home page create da importanti web master, con i quali ha collaborato per la organizzazione dei contenuti e per le scelte grafiche. PUBBLICAZIONI Ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Nel campo della letteratura i racconti “Sartorio”, edito dai quaderni di Monumenti Aperti, “Una sera d’Estate” scritto con Igort e Antonia Iaccarino e pubblicato da Cocconino Press. Ha scritto inoltre insieme ad altri per il volume “La meglio Gioventu’”- venti registi italiani raccontano la loro prima inquadratura, Enrico Pau: Pesi Leggeri. Edito da Marsilio. “I Film del Cuore”, Enrico Pau: Germania anno zero, testimoni di qualcosa che accade” edito dalla Cuec. Mauro Giovanni Carta, M.D., Enrico Pau, Giovanni Piras, Laura Pilutzu, Carlo Zuddas, Psy.D., Maria Carolina Hardoy, M.D., Ph.D., "The use of film production about mental health on rehabilitation of patients with chronic psychosis: well being and quality of life of participants", Abstract Book, 2009 Meeting American Psychiatric Association, San Francisco CA USA, American Psychiatric Association Press, 2009 Mauro Giovanni Carta, M.D., Enrico Pau, Giovanni Piras, Laura Pilutzu, Antonello Ottonello, Maria Carolina Hardoy, M.D., Ph.D. “Film Production For Rehabilitation Of Patients With Chronic Psychosis”, Abstract Book, 61st Meeting Institute on Psychiatric Services, New York NY USA, American Psychiatric Association Press, 2009.