f - Università degli Studi della Basilicata
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Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 – 2012 La valutazione di edifici in c.a. Il metodo combinato SONREB Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata [email protected] http://www.unibas.it/utenti/vona/ PROVE NON DISTRUTTIVE: METODO SONREB Per ridurre gli errori commessi con le prove ultrasoniche e sclerometriche é stato sviluppato il metodo combinato SONREB SONic + REBound = ultrasuoni + sclerometro Si é infatti notato che il contenuto di umidità fa sottostimare l'indice sclerometrico e sovrastimare la velocità ultrasonica, e che, all'aumentare dell'età del calcestruzzo, l'indice sclerometrico aumenta mentre la velocità ultrasonica diminuisce PROVE NON DISTRUTTIVE: METODO SONREB L'uso combinato delle due prove consente quindi di compensare in parte gli errori commessi usando singolarmente le due metodologie L'applicazione del metodo Sonreb richiede la valutazione dei valori locali della velocità ultrasonica V e dell'indice di rimbalzo S, a partire dai quali è possibile ottenere la resistenza del calcestruzzo fc mediante espressioni del tipo: f c = a ⋅ S b ⋅V c PROVE NON DISTRUTTIVE: METODO SONREB La valutazione della resistenza del CLS con il metodo SONREB richiede la conoscenza della velocità ultrasonica V e dell’indice sclerometrico S Curve di isoresistenza (Rilem) S Rc [N/mmq] 52 48 70 44 60 50 40 40 36 30 fc = 20 MPa 32 20 28 24 20 10 16 12 3000 3800 4000 V [m/sec] 5000 6000 PROVE NON DISTRUTTIVE: METODO SONREB In letteratura sono presenti numerose espressioni per l’applicazione del metodo SONREB: b a c f c = 7.7 ⋅ 10 −11 ⋅ S 1.4 ⋅ V 2.6 Norme RILEM, 1993 f c = 6.7 ⋅ 10 −8 ⋅ S 1.246 ⋅ V 1.85 Gasparik, 1992 f c = 1.0 ⋅ 10 −9 ⋅ S 1.058 ⋅ V 2.446 Di Leo – Pascale, 1994 f c = 3.7 ⋅ 10−7 ⋅ S 1.127 ⋅ V 1.690 Del Monte et al., 2004 Nessuna di queste espressioni ha validità generale ed in particolare nel caso di calcestruzzi di bassa qualità CALIBRAZIONE RISULTATI METODO SONREB DEFINIZIONE DELLA ESPRESSIONE SONREB VALIDA PER IL CALCESTRUZZO IN ESAME • Si calcola la resistenza cilindrica media fcm del calcestruzzo di un edificio esistente utilizzando i risultati di prove distruttive e non distruttive effettuate negli stessi punti • Nota la resistenza cilindrica a compressione delle carote fc prelevate, l’indice di rimbalzo S e la velocità ultrasonica V, ottenute dalle prove non distruttive, si valutano i coefficienti a, b e c delle curve Sonreb che forniscono fc, effettuando una regressione lineare in ambiente EXCEL: f c = a ⋅ S ⋅V b c CALIBRAZIONE RISULTATI METODO SONREB CALCOLO DI fcm : Dati di partenza PROVE DISTRUTTIVE (CAROTAGGIO): • • • • fc (N/mm2): resistenza cilindrica a compressione della carota h (mm) : altezza carota D (mm): diametro carota caratteristiche della carota PROVE NON DISTRUTTIVE (SCLEROMETRICHE E ULTRASONICHE): • • S : indice di rimbalzo sclerometro V (m/s): velocità ultrasonica ESPRESSIONE SONREB CALIBRATA Le PND non sono affidabili per stimare la resistenza del calcestruzzo, se non calibrate con risultati di test su carote Indice sclerometrico S (in NPND punti) Velocità ultrasonica V (in NPND punti) Carotaggi S, V, fc fc (in NCAR punti, NCAR < NPND) best correlation fc = a Sb Vc Applicando l’espressione ottenuta è possibile stimare la resistenza anche nei punti in cui sono state effettuate solo PND ESPRESSIONE SONREB CALIBRATA: ESEMPIO OGGETTO DELL’ESEMPIO Sono stati sottoposti a prove distruttive e non distruttive 14 elementi strutturali in c.a. prelevati da un edificio scolastico nel comune di Fivizzano (Toscana) realizzato nel 1977 come sopraelevazione di un edificio esistente realizzato nel 1959 (progettato per soli carichi verticali) ESPRESSIONE SONREB CALIBRATA: ESEMPIO OGGETTO DELL’ESEMPIO Planimetria dell’edificio scolastico ESPRESSIONE SONREB CALIBRATA: ESEMPIO OGGETTO DELL’ESEMPIO P2 P5 T4 P8 P9 P6 P3 EL3 T3 P1 P4 EL2T2 P7 EL1 T1 Planimetria dell’edificio scolastico RISULTATI DELLE PND & PD Valori medi e variabilità dei risultati Elemento Sclerometro S Ultrasuoni (Trasp.) V [m/s] Carotaggi fc [MPa] EL1 EL2 EL3 Totale EL1 EL2 EL3 Totale EL1 EL2 EL3 Totale Punti di misura/prelievo 40 54 38 132 20 27 37 84 6 10 5 21 Media Dev.St CV (%) 34 35 32 1 3 2 3.2 7.4 5.6 3930 3890 3780 180 80 80 4.7 2.1 1.7 40.6 33.6 29.8 7.8 4.0 2.2 16.7 10.3 6.6 RISULTATI DELLE PND & PD Sono stati correlati alcuni valori delle resistenze fc ai risultati delle corrispondenti PND selezionando in modo casuale tre terne di valori (S, V, fc), una per ognuno degli elementi EL1, EL2 e EL3 Prima di effettuare la regressione è stata controllata l’esistenza di un legame di proporzionalità diretta tra i valori di resistenza fc ed i corrispondenti valori S e V delle tre terne prescelte V fc Trave S [m/s] [MPa] EL1 35 3810 36.8 EL2 33 3710 28.2 EL3 32 3780 27.8 f c = 1.88 E −12 ⋅S 2.256 ⋅V 2.737 METODI COMBINATI: Espressione Sonreb calibrata La maggiore affidabilità della procedura rispetto alle espressioni consolidate di letteratura è stata ampiamente dimostrata in passati lavori EL1 EL2 EL3 Media Scarto Media CV Media CV Media CV Totale [MPa] fc (carote) 40.6 fc con espr. Calibrata 36.4 23.9 fc (Rilem) fc (Gasparik) 24.0 fc (Pascale) 26.0 fc (Del Monte) 23.0 (%) [MPa] (%) [MPa] (%) [MPa] (%) 19.2 33.6 11.9 29.8 7.5 34.7 -16.6 35.6 18.6 29.0 5.0 33.7 -2.9 16.7 23.8 13.5 19.7 5.9 22.5 -35.2 12.5 24.3 10.8 21.0 3.8 23.1 -33.4 15.2 25.7 11.6 21.8 6.1 24.5 -29.3 11.4 23.2 9.8 20.3 3.5 22.1 -36.2 METODI COMBINATI: Espressione Sonreb calibrata 50 50 45 45 40 40 fc [MPa] fc [MPa] Confronto tra valori di fc stimati con diverse espressioni Sonreb e le resistenze ottenute dai carotaggi 35 Pascale Di Leo Rilem Gasparik Del Monte 30 25 35 30 25 20 20 20 25 30 35 40 fc , Sonreb [MPa] 45 50 20 25 30 35 40 45 fc, espr. CALIBRATA [MPa] 50 CALIBRAZIONE RISULTATI METODO SONREB PROCEDURA PER IL CALCOLO DI fcm • si valuta la resistenza cilindrica fc delle carote tenendo conto del rimaneggiamento, delle dimensioni D e (h/D), delle eventuali armature incluse • si valutano i coefficienti a, b, c della curva Sonreb tramite regressione lineare a partire dai valori di S e V rilevati sugli elementi strutturali su cui sono state effettuate anche prove distruttive • si calcolano le resistenze cilindriche nei punti in sono state eseguite solo le prove non distruttive impiegando la relazione trovata: fc= a * Sb * Vc • si calcola la resistenza media fcm effettuando la media tra i valori ottenuti dalle prove distruttive e quelli valutati tramite le curve Sonreb LA CARBONATAZIONE NEL CALCESTRUZZO La carbonatazione nel calcestruzzo consiste nella formazione di carbonato di calcio in uno strato superficiale del materiale più o meno profondo Si verifica per effetto della reazione dell’anidride carbonica presente nell’aria con l’idrossido di calcio disciolto nella soluzione acquosa che permea la pasta di cemento: Ca(OH)2 + CO2 CaCO3 + H2O LA CARBONATAZIONE NEL CALCESTRUZZO • Non provoca danni al calcestruzzo • Può avere invece significative conseguenze sulle armature in quanto produce una riduzione del pH all’interno dello strato superficiale carbonatato a valori vicino alla neutralità. L’acciaio presente all’interno dello strato carbonatato si viene a trovare in un ambiente caratterizzato da un pH ben al disotto di 11.5, valore minimo necessario per assicurare condizioni di passività. • La carbonatazione condiziona i risultati delle prove sclerometriche MISURA DELLA PROFONDITÀ DI CARBONATAZIONE • La determinazione dello spessore dello strato carbonatato può essere effettuata secondo la norma UNI 9944 • Si asportano appositamente alcuni pezzi di calcestruzzo dalla superficie degli elementi in esame o si adoperano direttamente le carote prelevate, in modo da ottenere una sezione ortogonale alla superficie esposta all’aria • Su tale sezione, subito dopo l’estrazione, si spruzza una soluzione alcolica di fenolftaleina: il calcestruzzo carbonatato non modifica il suo colore, mentre il calcestruzzo non ancora soggetto a carbonatazione assume il classico colore rosa della fenolftaleina in ambiente alcalino MISURA DELLA PROFONDITÀ DI CARBONATAZIONE LE PROVE SULLE ARMATURE • La determinazione delle proprietà meccaniche dell’acciaio insitu è operazione in genere complessa in quanto non esiste allo stato attuale una idonea procedura non distruttiva • La stima diretta delle proprietà meccaniche richiede il prelievo di spezzoni di armatura da sperimentare successivamente in laboratorio. • Gli spezzoni vanno prelevati con modalità ed, in particolare, in punti tali da non compromettere l’integrità strutturale dell’edificio riducendo al minimo il danno che ne deriva. LE PROVE SULLE ARMATURE • Poiché l’acciaio è un prodotto industriale, dunque con una casistica limitata, il tipo può in molti casi essere identificato dalla semplice ispezione visiva tenendo conto del suo aspetto, del periodo di realizzazione dell’opera e di eventuali informazioni, anche parziali, ricavabili dalla documentazione tecnica. • A tale scopo è utile fare riferimento alle caratteristiche meccaniche degli acciai previsti dalle norme sulle costruzioni in c.a. succedutesi in passato. σamm/ Allung. Rottura Snervamento σmax a rottura Resistenza [kg/cm2] Normativa R.D. 2229/39 Acciaio dolce Acciaio semiduro Acciaio duro Barre lisce 4200-5000 5000-6000 6000-7000 3400-5000 ≥2300 ≥2700 ≥3100 2300-3200 28-33% 33-40% 29-40% 35-32% 20% 16% 14% 24-23 D.M. 30/05/72 Barre ader. migl. 4600-5500 3800-4400 48-40% 14-12 Controlli 2/1000 3 camp. (facoltativo se control. in stab.) LE PROVE SULLE ARMATURE • Gli spezzoni di armatura prelevati vanno sottoposti alla classica prova di trazione per la stima della tensione di snervamento, della resistenza e dell’allungamento a rottura • Le modalità di esecuzione e l’interpretazione dei risultati della prova di trazione sono uguali al caso di strutture nuove • Si raccomanda di porre attenzione nell’individuare l’eventuale presenza di processi di corrosione delle barre, in corso o già avvenuti. Tale condizione, oltre a poter ridurre la sezione resistente delle barre d’acciaio, può condizionare negativamente ed in maniera significativa il legame di aderenza acciaiocalcestruzzo. • La presenza di corrosione va indagata con particolare attenzione nel caso in cui la profondità di carbonatazione sia risultata superiore allo spessore medio del copriferro