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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
OBIETTIVO SOCCORSO 2013
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A08
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il contesto territoriale.
Il progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013” è proposto dalle seguenti associazioni liguri, aderenti
all’ANPAS:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
P.A. Croce Bianca Albenga (sede principale e sezione di Villanova d’Albenga)
P.A. Croce Bianca “Gino Montesi” (Alassio)
P.A. Croce Bianca Finalmarina (con sede nel comune di Finale Ligure)
P.A. Croce Bianca Noli
P.A. Croce Bianca Borghetto Santo Spirito
P.A. Croce Bianca Borgio Verezzi
P.A. Croce Verde Finalborgo (con sede nel comune di Finale Ligure)
Attive nell’ambito dei seguenti territori comunali:
Alassio
Albenga
Borghetto Santo Spirito
Ceriale
Boissano
Loano
Pietra Ligure
Borgio Verezzi
Finale Ligure
Noli
Rialto
Orco Feglino
Villanova d'Albenga
La zona geografica d’intervento coinciderà con un’ampia porzione del Ponente savonese (tra Noli ed
Alassio) dove operano le 7 pubbliche assistenze aderenti al progetto “OBIETTIVO SOCCORSO
2013”, il progetto sarà incentrato su due specifici settori di intervento (che sono quelli storici delle
pubbliche assistenze), ossia l’Emergenza sanitaria 118 e il trasporto sanitario assistito.
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L’area geografica di attuazione comprende buona parte della fascia litoranea della Provincia di
Savona, nell’area delimitata dai comuni costieri di Noli e di Alassio. Il territorio è quindi omogeneo
sotto il profilo geografico, urbanistico e demografico ed è fondamentalmente caratterizzato dalle
seguenti problematiche:
1. forte concentrazione della popolazione residente in tutta l’area litoranea;
2. fluttuazione della popolazione nel periodo estivo (soprattutto nel trimestre giugno-agosto) e
nei periodi di massimo afflusso turistico, coincidenti con le principali festività.
3. invecchiamento della popolazione
La descrizione che intendiamo fare di questo territorio è basata su indicatori statistici e si propone di
evidenziare come le tre “aree di criticità” sopra elencate condizionino l’erogazione dei servizi di
emergenza sanitaria (118) e di trasporto assistito sanitario.
SI AFFRONTA QUINDI UNA DESCRIZIONE ANALITICA DELLE PROBLEMATICHE SOPRA DESCRITTE,
CERCANDO DI EVIDENZIARE COME QUESTE POSSANO AVERE RIFLESSI SULL’ORGANIZZAZIONE DEI
SERVIZI DI TRASPORTO ASSISTITO ED EMERGENZA SANITARIA (118).
PROBLEMATICA : Infrastrutture viarie del territorio
Poiché sia il trasporto assistito sia l’emergenza sanitaria si svolgono con l’impegno di mezzi di
trasporto o di soccorso associativi, che si spostano sfruttando le infrastrutture viarie presenti su un
dato territorio, può essere opportuno fornire una sintetica descrizione della situazione viaria.
La principale arteria stradale presente sul territorio di attivazione del progetto “OBIETTIVO
SOCCORSO 2013” è l’autostrada A10 “Genova - Ventimiglia”, che da Genova conduce al confine
francese, l’intero ambito di attivazione è attraversato in senso longitudinale dall’A10, il territorio
inoltre è percorso dalla Strada Statale 1 “Aurelia”, dove abitualmente si concentra la viabilità locale
ma che diventa la principale arteria di servizio quando vi sono problemi di percorribilità
sull’Autostrada A10. Dalla SS 1 “Aurelia” si staccano le strade provinciali del Colle del Melogno (SP
490), del Colle di San Bernardo (SP 582) e la Strada Statale n. 28 “Del Col di Nava”, arterie che
veicolano verso la costa parte del traffico locale proveniente dall’entroterra ligure di Ponente e dalle
aree limitrofe del Piemonte meridionale e occidentale. Oltre alla viabilità autostradale ed extraurbana
principale esiste un articolatissimo sistema di viabilità locale e urbana, che diventa estremamente
complesso all’interno dell’area urbana savonese e di quella ingauna (Albenga città, la sua piana e la
fascia litoranea tra Albenga centro e Ceriale).
L’Autostrada A10 è anche la principale via di comunicazione tra i sistemi portuali di Genova e
Savona con quelli di Marsiglia e Barcellona, collega infine l’area industriale torinese con lo scalo
portuale di Savona – Vado (porto container) e di Savona città (porto passeggeri con attracco di alcune
linee dirette verso il Nord Africa), quindi al traffico locale, già di per sé molto intenso e a quello
turistico (sostenutissimo nel periodo estivo e durante le principali festività) va a sommarsi il traffico
commerciale pesante, che grava su un’infrastruttura autostradale risalente a più di 40 anni fa e mai
realmente ammodernata. Da tutto ciò consegue che la fascia costiera sia interessata dalle seguenti
problematiche viarie:
•
viabilità urbana spesso congestionata dalla sovrapposizione di traffico commerciale e traffico
turistico (le località turistiche della fascia costiera sono spesso immediatamente a ridosso dei
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maggiori centri abitati, vedasi il caso specifico dei comuni di Ceriale, Borghetto Santo Spirito,
Boissano, Loano, Pietra Ligure e Borgio Verezzi , formanti ormai un unico agglomerato
urbano di circa 25.000 residenti, che però diventano circa 170.000 nel periodo centrale
dell’estate, per effetto delle presenze turistiche),
•
incapacità da parte delle maggiori infrastrutture viarie (e specificamente dell’autostrada A10
Genova-Ventimiglia) di assorbire un traffico veicolare in costante aumento;
•
una densità abitativa tra le più alte della Liguria e d’Italia (punte fino a 4000 abitanti per Km2
nel tratto compreso tra Ceriale e Borgio Verezzi, fino a 2.800 nelle zone litoranee del
Finalese), con livelli assai sostenuti di traffico locale.
•
Tassi di incidentalità stradale piuttosto elevati in tutto il reticolo viario principale e secondario.
tutto ciò determina: un’elevata frequenza degli interventi di emergenza e trasporto, il continuo
congestionamento del traffico viario, con effetti “a catena” che spesso si innescano da un
coinvolgimento dei plessi autostradali (incidenti che ne limitano la percorribilità, mancato
assorbimento del flusso veicolare nei periodi di afflusso turistico) e in rapida successione investono
tutto il tessuto della viabilità urbana ed extraurbana, aumentando a dismisura i tempi medi di
percorrenza delle strade da parte di qualsiasi veicolo (compresi i veicoli di soccorso e quelli adibiti al
trasporto di infermi e disabili); il risultato di tutto ciò sono tempi medi di intervento che, nonostante le
distanze limitate, sono ancora lontani da quelli ottimali. Infatti, se si considera che la modalità
organizzativa del servizio 118 in Liguria prevede l’intervento diretto, partendo dalla sede dell’ente, si
deve tener conto del fatto che, qualsiasi condizione che limiti la percorribilità delle strade o che
rallenti l’intervento dei mezzi di soccorso, fa sì che aumentino conseguentemente anche i tempi medi
di intervento.
In Liguria il servizio di Emergenza sanitaria funziona secondo lo schema: allertamento in sede
arrivo sul luogo dell’intervento (in termini tecnici “target”)
partenza dal luogo
dell’intervento
arrivo all’ ospedale
rientro alla sede ed eventuale partenza per un nuovo
intervento.
Per poter rispondere a una richiesta reale, proveniente dalla popolazione, come quella relativa a un
servizio di Emergenza più celere, diventa indispensabile ridurre i tempi di intervento, soprattutto nella
fase che intercorre tra l’allertamento della sede da parte del 118 e l’arrivo sul luogo di soccorso da
parte dell’ambulanza e del suo equipaggio, che sono quelli riportati nella seguente tabella:
Sede locale di progetto
P.A. Croce Bianca Albenga
P.A. Croce Bianca
“Gino Montesi”
P.A. Croce Bianca
Borgio Verezzi
P.A. Croce Bianca Borghetto S.Spirito
P.A. Croce Bianca Finalmarina
P.A. Croce Verde
Finalborgo
P.A. Croce Bianca
Noli
DATI RIASSUNTIVI DEL TERRITORIO
Tempi medi di avvicinamento nei servizi di
Emergenza Sanitaria 118 (2011)
5.77 minuti
7.48 minuti
5.59 minuti
7.01 minuti
5.57 minuti
7.44 minuti
5.57 minuti
5.77 - 7.44 MINUTI
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PROBLEMATICA : La fluttuazione della popolazione.
La fluttuazione della popolazione è un fenomeno direttamente collegato alla vocazione turistica del
territorio di attivazione del progetto, si tratta del comprensorio a maggior vocazione turistica
dell’intera provincia di Savona e, assieme al Ponente imperiese (Sanremo, Bordighera) e al Golfo del
Tigullio, è uno dei maggiori poli turistici dell’intera Liguria. Di conseguenza nel territorio di
“OBIETTIVO SOCCORSO 2013” si verifica un fortissimo incremento delle presenze turistiche nei
mesi centrali dell’estate (luglio e agosto), con incrementi temporanei di popolazione estremamente
elevati; dai dati forniti dalle APT provinciali ben 5 comuni su 14 subiscono una fluttuazione
temporanea di popolazione compresa tra il 500 e il 1000%, mentre l’intera area di attivazione del
progetto subisce una fluttuazione media del 186% (ciò vuol dire che nei mesi centrali dell’estate e nei
periodi di punta, coincidenti con i week-end del periodo giugno-settembre, si può passare da circa
150.000 residenti a oltre 430.000); tutto ciò ha riflessi importanti sulla domanda di servizi di
emergenza sanitaria e di trasporto assistito, che nel periodo estivo è soggetta a incrementi così
notevoli da renderla quasi insostenibile.
COMUNE
Alassio
Albenga
Borghetto Santo Spirito
Ceriale
Boissano
Loano
Pietra Ligure
Borgio Verezzi
Finale Ligure
Noli
Rialto
Orco Feglino
Villanova d'Albenga
Dati complessivi area
%
popolazione
Abitanti
fluttuante
Abitanti residenti
Superficie
fluttuanti (2011)
in Km2
59.600
11.256
529,50
17,29
30.200
24.463
123,45
36,51
44.300
5.235
846,23
5,34
38.800
5.952
651,88
11,21
2.940
2.446
120,20
8,67
60.112
12.042
499,19
13,46
40.200
9.258
434,22
9,67
13.900
2.346
592,50
2,92
36.800
11.721
313,97
34,59
13.600
2.907
467,84
9,62
98
572
17,13
19,74
190
893
21,28
17,72
541
2.404
22,50
15,74
341.281 91.495
373,01
202,48
Densità
popolazione
(abitanti/Km2)
651,01
670,04
980,34
530,95
282,12
894,65
957,39
803,42
338,86
302,18
28,98
50,40
152,73
451,87
Nel diagramma seguente (riferito al quinquennio 2006-2010) emerge come la fluttuazione della
popolazione, essendo fortemente condizionata dalle presenze turistiche estive, coincida anche con un
importante incremento nel numero degli interventi di soccorso sanitario (Emergenza sanitaria, sistema
118) coordinati dalla centrale operativa “Savona Soccorso” dell’ASL 02).
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Servizio 118 Savona
Pazienti trasportati in urgenza settimanalmente presso il Pronto Soccorso degli ospedali di
Savona, Pietra Ligure, Albenga, Cairo Montenotte
1100
1000
Anno 2006
900
Anno 2007
800
Anno 2008
Anno 2009
700
Anno 2010
600
500
400
300
1
3
5
7
9
11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51
Tale incremento si concentra prevalentemente tra la 26° e la 34° settimana di ogni anno, vale a dire
nel trimestre giugno-agosto, con picco massimo nella seconda settimana di agosto.
PROBLEMATICA : L’invecchiamento della popolazione residente
Diversi studi pubblicati nell’ultimo ventennio hanno dimostrato come la Liguria sia la regione italiana
con il maggior numero di residenti ultrasessantenni in relazione alla popolazione complessiva. La
Liguria ha inoltre avuto un saldo di bilancio demografico negativo per tutto il trentennio compreso tra
il 1976 e il 2005 e solo nell’ultimo quinquennio si è osservata una debole inversione di tendenza, resa
possibile dal costante aumento di stranieri, provenienti in prevalenza da paesi extracomunitari (Africa
settentrionale e occidentale, Medio Oriente, Sud America, paesi extra UE dell’Europa orientale).
Anche nella provincia di Savona il bilancio demografico ha assunto, fin dalla seconda metà degli anni
’70, un segno negativo, tale situazione, aggravatasi soprattutto nel corso del decennio 1981/1990 ha
progressivamente assunto carattere di stabilità demografica (il saldo demografico si è mantenuto
leggermente negativo anche per tutto il decennio ’90 e per la prima metà di quello 2000), facendo sì
che il Ponente Ligure sia una delle aree con il maggior numero di anziani residenti non solo d’Italia,
ma dell’intero continente europeo. Rappresentando una porzione molto significativa del territorio
provinciale, il contesto di attivazione del progetto presenta tutti i problemi demografici caratteristici
del territorio provinciale savonese, con una presenza assai significativa di anziani (il 28,64% della
popolazione ha superato il sessantacinquesimo anno d’età), assai significativo anche l’indice di
vecchiaia che raggiunge il valore di 244,29
Influenza del contesto demografico sui servizi di soccorso e trasporto sanitario
Alla luce di quanto descritto nei paragrafi precedenti diventa necessario spiegare le ragioni, in virtù
delle quali, il dato (assoluto e percentuale) relativo alla popolazione anziana sia molto rilevante in un
progetto incentrato su soccorso sanitario (118) e trasporto sanitario assistito. La ragione di tale
importanza può essere facilmente intuibile, se si guarda il dato medio statistico degli interventi, si nota
come il 60,03% dei servizi di soccorso sanitario riguardi persone comprese nella fascia d’età >60 anni
e addirittura il 39,71% riguardi la fascia >75 anni. E’ anche noto come, molte patologie acute (che
necessitano di un trattamento sanitario urgente) e gran parte delle patologie croniche (oggetto sia di
interventi di soccorso, sia di interventi di trasporto) siano tipiche delle fasce d’età più elevate (basti
pensare all’incidenza di patologie neurologiche, cardiocircolatorie o neoplastiche nella popolazione
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anziana, nonché all’elevatissima frequenza di traumi, spesso legati ad incidenti domestici o a cadute
accidentali); inoltre gli anziani che vivono da soli, con problemi di limitata autosufficienza, sono
spesso costretti a rivolgersi al 118 anche in caso di patologie lievi (ad esempio sindromi influenzali,
banali infezioni, ecc.) o ai servizi di trasporto assistito (organizzati singolarmente dalle Pubbliche
assistenze) per essere trasportati presso nosocomi, centri ambulatoriali, e altre strutture a carattere
assistenziale/sanitario. A tutto ciò si aggiunge il fatto che, per ragioni di bilancio, gli enti locali e le
strutture della sanità pubblica (come l’ASL) tendono sempre di più a delegare attività quali il
trasporto assistito di anziani e di disabili motori e psichici al volontariato organizzato, influenzando in
modo pesante l’intervento medio dei servizi, che mostra tassi tendenziali di crescita (triennio 20072011) assai preoccupanti in tutta l’area di attivazione del progetto e che sono i seguenti:
•
emergenza sanitaria (sistema di soccorso integrato 118): +11,77%
•
trasporto assistito ordinario (e trasporto emodializzati): +16,99%
Il tasso di incremento è quindi pari al 2,3-2,6 annuo per quanto riguarda i servizi di emergenza
sanitaria 118 e al 3,4-3,7% annuo per ciò che concerne i servizi di trasporto assistito, tale tendenza, a
16 anni dall’istituzione del servizio coordinato di emergenza e di trasporto, affidato alla Centrale
operativa 118 “Savona Soccorso” non accenna ad invertirsi, per tanto nel biennio 2013-2014 è
ipotizzabile una crescita non inferiore al 5% della domanda di servizi di emergenza sanitaria 118 e
non inferiore al 6,5% per quanto riguarda la domanda di trasporti assistiti, si precisa inoltre che tale
ipotesi è frutto di stime prudenziali.
Tenendo conto delle criticità, descritte nei paragrafi precedenti e del fatto che, tutte le associazioni
aderenti al progetto di Servizio civile nazionale “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”, sono attive (in
modo esclusivo o comunque nettamente prevalente) nei settori dell’Emergenza sanitaria (118) e del
Soccorso assistito, si è deciso quindi di procedere a una descrizione accurata del territorio di
intervento di ciascuna sede locale del progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”
Gli enti (sedi locali di progetto) e i dati di riferimento.
Il presente progetto, vede come sedi locali i seguenti 7 enti e 1 sezione, che operano prioritariamente
nel settore del volontariato d’ambito sanitario:
La P.A. Croce Bianca Albenga, opera in un contesto territoriale particolarmente ampio, del quale
fanno parte 14 comuni della provincia di Savona (Albenga, Arnasco, Casanova Lerrone, Castelbianco,
Castelvecchio di Rocca Barbena, Cisano sul Neva, Erli, Garlenda, Nasino, Onzo, Ortovero, Vendone,
Villanova d’Albenga) cui si aggiungono altri due piccoli comuni dell’attigua Provincia di Cuneo
(Caprauna e Alto, che contano complessivamente circa 310 residenti e mostrano indici di fluttuazione
della popolazione analoghi a quelli dei comuni dell’entroterra ligure di Ponente, con punte di circa
600 abitanti nel periodo luglio-agosto)
Di conseguenza, l’associazione P. A. Croce Bianca, oltre alla sede madre di Albenga, che sarà sede
locale del presente progetto, ha dovuto darsi una dislocazione territoriale che fosse il più possibile
capillare e funzionale al territorio, aprendo proprie sezioni distaccate nei comuni di Villanova
d’Albenga, Arnasco, Vendone, Garlenda, Erli, Castelbianco ed Alto. Anche la sezione di Villanova
d’Albenga (accreditata) sarà coinvolta nella realizzazione del progetto con le modalità descritte al
Punto 8
Attualmente la sede madre di Albenga e le sue sezioni distaccate funzionano come una rete di
intervento interconnessa, non è quindi possibile distinguere nettamente le competenze territoriali di
ciascuna sede rispetto alla sede principale cittadina di Piazza Petrarca 17, poiché, per ragioni di
necessità, mezzi e squadre d’intervento della sede madre possono operare sul territorio di una o più
sezioni distaccate, così come è possibile che mezzi e squadre delle sedi locali intervengano a sopporto
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della sede madre di Albenga città, ovviamente sezioni e sede madre si sono dotate di validi strumenti
di coordinamento territoriale ed operativo. Di seguito i servizi svolti dalla P.A. Croce Bianca Albenga
(sez. Villanova inclusa) nell’anno 2011.
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
4.549
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
6.864
5.540
La P.A. Croce Bianca “Gino Montesi” opera in un territorio che coincide con quello del Comune di
Alassio, cittadina costiera della Provincia di Savona (50 Km a SW dal capoluogo e 7 Km a SW di
Albenga), il territorio della sede di Alassio si presenta assai meno esteso (17,29 Kmq) e con una
popolazione complessivamente inferiore (circa 11.700 i residenti) rispetto a quello della vicina sede di
Albenga, tuttavia la forte concentrazione urbana (densità di popolazione fino a 2400 ab./Kmq nella
zona centrale della cittadina) e la natura piuttosto accidentata del territorio pongono non pochi
problemi di intervento.
Inoltre Alassio subisce assai più di Albenga (che pure è apprezzata località turistica) gli effetti
dell’incremento demografico legati al turismo balneare e a quello residenziale invernale, essendo
forse, tra i comuni del Ponente Savonese, quello soggetto alla fluttuazione di popolazione di maggiore
entità. Di seguito i servizi svolti dalla P.A. Croce Bianca “Gino Montesi” nell’anno 2011.
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
N°servizi svolti nel 2011
1.116
1.624
1.375
La P.A. Croce Bianca Finale Ligure svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di
trasporto sanitario assistito principalmente sul territorio del Comune di Finale Ligure. Il territorio è in
parte litoraneo, ma si sviluppa anche nell’entroterra collinare, la popolazione si concentra lungo la
fascia costiera e le foci dei torrenti Pollupice e Sciusa, il centro principale, Finalmarina, che è sede
comunale e sede della Croce Bianca (sede locale di servizio) conta circa 6700 residenti, ai quali si
sommano quelli delle borgate adiacenti di Finalpia e Calvisio, per un totale di 9800 abitanti, che si
trovano concentrati su un’aria urbana di circa 3 Kmq, collocata circa 25 Km a SW di Savona. Il
contesto territoriale di Finale Ligure (sul quale opera anche la P.A. Croce Verde Finalborgo) è
caratterizzato da un’alta densità di popolazione e da una forte urbanizzazione che, se da un lato rende
più semplice l’intervento (distanze minori), dall’altro vede una serie di difficoltà operative legate alla
posizione geografica (Finale Ligure è un nodo stradale, autostradale e ferroviario nei collegamenti tra
Genova ed Imperia e tra la Liguria centrale e la Francia, nonché tra la Riviera di Ponente e il Cuneese)
e alla vocazione turistica dell’intero territorio. Finalmarina è un’apprezzata località balneare e questa
vocazione turistica porta ad incrementi di popolazione che possono raggiungere punte superiori al
100/150%, nei periodi di alta stagione (mesi centrali dell’estate, fine settimana primaverili ed
invernali, principali festività), ciò finisce con avere riflessi importanti sull’erogazione dei servizi da
parte della P.A. Croce Bianca Finale Ligure. Di seguito i servizi svolti dalla pubblica assistenza
nell’anno 2011.
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Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
N°servizi svolti nel 2011
2.743
3.221
2.258
La P.A. Croce Bianca Noli svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di trasporto
sanitario assistito, principalmente nel territorio dell’amministrazione comunale di Noli. Il contesto
territoriale è quello della media riviera di Ponente, ad Ovest di Savona. E’ un comune turistico,
soggetto a forte fluttuazione di popolazione nel periodo estivo, con massimi picchi di presenze
turistiche nel mese di agosto e nei fine settimana estivi tra giugno e settembre. Nel corso del 2011 la
P.A. Croce Bianca Noli ha svolto i seguenti servizi:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
N°servizi svolti nel 2011
520
748
321
La P.A. Croce Bianca Borghetto Santo Spirito opera nell’ambito del Comune di Borghetto Santo
Spirito, che forma un unico agglomerato urbano con i comuni contigui di Loano e Pietra Ligure. Si
tratta di un’area a marcata vocazione turistica, tra i comuni della Provincia di Savona, Borghetto Santo
Spirito è quello che registra il massimo incremento demografico collegato alla fluttuazione della
popolazione (932,8%) con conseguenti ricadute sull’organizzazione dei servizi di emergenza sanitaria
e trasporto assistito.
2ttività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
N°servizi svolti nel 2011
1.627
1.232
766
La P.A. Croce Bianca Borgio Verezzi svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di
trasporto sanitario assistito, principalmente nel territorio dell’amministrazione comunale di Borgio
Verezzi, comune costiero del Ponente Savonese, ma, in caso di necessità interviene anche nei territori
dei comuni limitrofi di Pietra Ligure e Finale Ligure.
Borgio (principale frazione e sede comunale) è un centro turistico situato in prossimità della via
Aurelia, circa 28 Km a sud-ovest del centro di Savona nella media Riviera di Ponente, gli aspetti
problematici del territorio di Borgio Verezzi riguardano l’alta percentuale di anziani (gli
ultrasessantenni rappresentano il 31,4% della popolazione residente contro il 20% della media
nazionale) e una serie di difficoltà che concernono soprattutto la viabilità, molto articolata (ed anche
tortuosa) nella parte interna dell’abitato di Borgio (sede della P.A. Croce Bianca) e soprattutto lungo
la fascia collinare nella quale è ubicata la frazione di Verezzi, il territorio inoltre è caratterizzato da
una forte fluttuazione della popolazione legata alle presenze turistiche. Nel corso del 2011 la P.A.
croce bianca ha svolto i seguenti servizi:
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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
1.347
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
706
332
La P.A. Croce Verde Finalborgo, ha sede ed opera nel Comune di Finale Ligure, sul cui territorio ha
sede anche la P.A. Croce Bianca Finalmarina. Finalborgo è uno dei tre centri abitati principali di cui si
compone il Comune di Finale Ligure; posto nell’immediato entroterra della media Riviera di Ponente
dista appena 2 Km da Finalmarina (sede comunale), 27 Km dal capoluogo provinciale (Savona) e 7
Km da Pietra Ligure, dove si trova il nosocomio (Ospedale Santa Corona) di riferimento per
l’emergenza sanitaria di tutta l’area Finalese. L’area di intervento della P.A. Croce Verde Finalborgo
comprende i territori di Finale Ligure (frazioni di Finalborgo, Perti, Olle e Gorra) e Orco-Feglino
(intero territorio di questa amministrazione), l’associazione garantisce anche l’intervento
sull’Autostrada A10 (Genova-Ventimiglia) nel tratto Finale Ligure-Spotorno (direzione Est) e Finale
Ligure-Pietra Ligure (direzione Ovest). Per quanto riguarda gli indicatori statistici, Finalborgo, per la
sua vicinanza alla costa, subisce un significativo incremento della popolazione in luglio e agosto,
inoltre, per le sue notevoli attrattive turistiche, è frequentato dal turismo in tutte le stagioni dell’anno.
Un notevole incidenza sull’andamento della domanda di servizi ha anche l’autostrada A 10, che
attraversa ne attraversa il territorio da Est ad Ovest e presenta problemi di congestionamento del
traffico durante il periodo estivo e nei fine settimana (anche in periodo invernale). Nel 2011 la P.A.
Croce Verde Finalborgo ha svolto i seguenti servizi:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
1.712
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
2.624
748
Di seguito, per farne risaltare anche l’impatto (in termini di benefici e bisogni soddisfatti) si elencano
i servizi complessivi che sono stati svolti dalle 7 sedi locali di progetto, le attività di trasporto assistito
e soccorso (pronto-soccorso: Emergenza sanitaria e trasporto assistito) sono le attività su cui si basa il
progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”
Sede locale
N° complessivo interventi
trasporto sanitario assistito
(2009-2011)
% di domanda di servizio di
trasporto che resta inevasa per
difficoltà organizzative
Albenga
N° complessivo
interventi emergenza
sanitaria 118
(2009-2011)
17.123
40.278
Domanda interamente coperta
Alassio
3.318
7.543
15,6%
Finalmarina
5.098
8.089
7,5%
Noli
2.456
4.045
10,1%
Borghetto
Santo Spirito
Borgio Verezzi
3.034
7.455
Domanda interamente coperta
4.341
5.213
0,4%
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SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
Finalborgo
2.802
4.116
9,0%
Il problema dell’inevaso nell’ambito del trasporto sanitario assistito
La rete formata dalle 7 sedi di progetto ha dato una risposta mediamente buona alla domanda di
servizi di trasporto assistito, proveniente dal territorio di attuazione; rimane il problema di quella parte
di richiesta che resta inevasa a causa di difficoltà organizzative. Spesso gli enti sono contattati con
pochissimo anticipo dai potenziali utenti del servizio e in questo momento risulta difficile riuscire ad
organizzare servizi di trasporto assistito, soprattutto se tali richieste giungono agli enti con meno di 24
ore di preavviso. Sarebbe comunque opportuno riuscire ad organizzare una risposta efficace anche per
quei servizi (ad esempio ricoveri o dimissioni) che vengono comunicate agli enti con pochissimo
anticipo. Tali richieste rappresentano buona parte di quel 9% di servizi di trasporto assistito che resta
tutt’ora inevaso, comportando diversi disagi all’utenza.
L’importanza di un’azione sinergica tra gli enti.
In Liguria l’intero sistema dell’Emergenza sanitaria e del trasporto sanitario assistito si basa sulla
sinergia tra gli enti, vale a dire quella tra pubblica assistenza e pubblica assistenza e quella tra le
pubbliche assistenze (associate all’A.N.P.AS.) e gli altri soggetti che operano nel settore
dell’assistenza e del soccorso sanitario (CRI, C.I.P.ASS., ecc.). I progetti di rete nell’ambito del
Servizio civile assumono particolare importanza, perché consentono alle pubbliche assistenze di
lavorare a un obiettivo comune, vale a dire ad un progetto che sia utile per l’utenza dei loro servizi,
per la popolazione delle città e dei paesi in cui sono storicamente insediate, per coloro che, perché
residenti o perché semplicemente “di passaggio” si trovano a dover utilizzare i loro servizi. Di
conseguenza un progetto come “OBIETTIVO SOCCORSO 2013” non può non basarsi su un’azione
sinergica tra gli enti, che andando a consolidare ogni nodo della “rete”, va a consolidarne l’intera
struttura. Di conseguenza tutti i punti comuni del progetto, dalla formazione specifica a quella
generale, attraverso il complesso organizzativo delle azioni di monitoraggio, saranno affrontate da
tutti le sedi assieme, al fine di migliorare le loro capacità di cooperazione.
Come è nato il progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”.
Per concludere ripercorriamo le tappe che hanno portato alla nascita di questo progetto.
Le tappe rispecchiano le modalità con cui, nel corso degli anni, A.N.P.AS. Liguria e la relativa area di
Servizio civile hanno impostato il lavoro di progettazione ed è un percorso che è comune a tutti i
progetti liguri e parte dall’analisi delle problematiche, in relazione alle attività svolte dalle
associazioni, per concentrarsi sulle possibili azioni e sui processi da monitorare:
è l’esito di un’analisi che ha portato alla valutazione di una serie di esigenze provenienti dal territorio
in cui operano le 7 sedi locali del progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”. Il soddisfacimento
delle esigenze comuni ad ogni associazione è diventato quindi obiettivo prioritario del progetto, tale
obiettivo generale è stato quindi declinato in obiettivi specifici e in azioni volte al raggiungimento di
tali obiettivi.
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FASE
AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI
1) ogni singola
pubblica assistenza
(sede di progetto)
OBIETTIVI
STRUMENTI UTILIZZATI
Maggior consapevolezza
da parte delle Associazioni
riguardo alla situazione
attuale negli ambiti di
intervento in cui le stesse
operano da anni
- siti internet, blog, sociale
network
- enti locali e loro
declinazioni sul territorio
(Regione, ASL, comuni,
ecc.)
- analisi della realtà
territoriale e settoriale
-ruolo del Comitato
Regionale A.N.P.AS.
Liguria
-normativa nazionale e
regionale sul volontariato
e sul volontariato in ambito
sanitario
I FASE
Analisi della
realtà
territoriale e
settoriale,
analisi delle
esigenze
organizzative
primarie
II
FASE
Elaborazione di
un’idea
progettuale,
contenente
degli obiettivi e
delle azioni
finalizzate al
loro
raggiungimento
1) ogni singola
pubblica assistenza
(sede di progetto)
2) territorio di
competenza in cui
opera la singola
pubblica assistenza
Individuazione di una
risposta relativa alle
principali criticità emerse,
che porti a un
miglioramento
complessivo del servizio
erogato e a una più
efficiente risposta alla
domanda di servizi,
soprattutto di tipo socisanitario.
III
FASE
Incontri
regionali e di
coordinamento
territoriale
1) Tutte le pubbliche
assistenze
coinvolte nella
realizzazione del
progetto
2) Coordinamenti
A.N.P.AS.
territoriali
(laddove presenti)
3) A.N.P.AS. Liguria
(area Servizio
civile)
Scambio di esperienze, di
modelli attuativi e di buone
prassi tra i soggetti
coinvolti, anche alla luce
delle precedenti (e
passate) esperienze di
gestione del Servizio
civile, emersione di criticità
attuative e gestionali (es.
tempistiche di inserimento
e formazione, ecc.),
individuazione di risposte
comuni a problematiche
comuni.
Enti locali (es. ASL,
Provincia di Savona,
servizio 118) che hanno
messo a disposizione dati
rispetto alle principali
criticità e necessari per
elaborare un’adeguata
modalità d’approccio,
specialmente in senso
quantitativo
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IV
FASE
V
FASE
VI
FASE
Elaborazione
della prima
bozza
progettuale,
nella quale
confluiscono i
singoli schemi
di progetto
predisposti dai
legali
rappresentanti
delle pubbliche
assistenze
attuatrici
Confronto tra
area Servizio
civile
A.N.P.AS.
Liguria e
pubbliche
assistenze sedi
del progetto,
con l’obiettivo
di individuarne
gli aspetti
critici.
1) Pubbliche
assistenze sedi di
progetto
2) Area Servizio
civile A.N.P.AS.
Liguria
3) Struttura
nazionale A.N.P.AS.
Servizio civile
Elaborare i punti salienti
del progetto, fare in modo
che le esigenze territoriali
possano essere
“declinate” in obiettivi,
costruire percorsi ed azioni
efficaci per il
raggiungimento degli
obiettivi comuni, mettere in
relazione le risorse
disponibili e le potenzialità
attuative del progetto.
1) Pubbliche
assistenze sedi di
progetto
2) Area Servizio
civile A.N.P.AS.
Liguria
Si vuole valutare la reale
efficacia delle azioni
individuate in relazione
alle esigenze attuative del
progetto stesso. Per ogni
esigenza è stato trovato
un obiettivo
corrispondente? Le azioni
sono congrue rispetto al
tipo di obiettivo che si
propongono di
conseguire? Le
tempistiche di
realizzazione sono state
definite in modo
adeguato?
Si raccolgono gli esiti della
V FASE (verbali di
riunione, osservazioni fatte
pervenire dalle
associazioni mediante email, ecc.) e si procede
alla bozza avanzata del
testo progettuale. La
struttura nazionale di
progettazione A.N.P.AS.
farà poi pervenire all’area
di Servizio civile i
suggerimenti e le proposte
di modifica e integrazione.
Al termine di questo
processo si giunge al testo
definitivo del progetto
1) Pubbliche
assistenze sedi di
progetto
2) Area Servizio
civile A.N.P.AS.
Liguria
3) Struttura
nazionale A.N.P.AS.
Servizio civile
Ufficio d’area Servizio
civile A.N.P.AS. Liguria,
Ufficio Servizio civile
A.N.P.AS. Nazionale e
relativa struttura
(accreditata) di
progettazione
Ufficio d’area Servizio
civile A.N.P.AS. Liguria,
Ufficio Servizio civile
A.N.P.AS. Nazionale e
relativa struttura
(accreditata) di
progettazione
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7) Obiettivi del progetto:
Obiettivo generale
Il progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013” si è dato, come obiettivo prioritario quello di
affrontare la costante crescita della domanda di interventi di emergenza (118) e trasporto
sanitario, crescita che è stata analizzata al punto precedente e che è valutabile attorno al 5%
(periodo 2011-2012) per ciò che concerne l’Emergenza sanitaria e attorno al 7% per quanto
riguarda la domanda di trasporto assistito.
Obiettivo trasporto assistito (riduzione domanda inevasa)
Perseguire il mantenimento dei livelli ottimali di copertura della domanda di trasporto assistito,
garantiti tutt’ora da alcune sedi locali di progetto, ma messi ovunque a serio rischio dal costante
aumento della richiesta; si vorrebbe superare il problema della domanda inevasa, laddove esso
si sia presentato in maniera del tutto sporadica e contribuire a un suo drastico abbattimento
laddove tale problematica appaia meno occasionale e più legata a una dimensione strutturale
dell’ente. Questo è l’obiettivo che il progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013” si è dato, sede
per sede, nell’ambito del trasporto sanitario assistito:
Sede locale
Albenga
Domanda inevasa
(2009-2011)
Domanda interamente coperta
Alassio
7,5%
Finalmarina
10,1%
Noli
Domanda interamente coperta
Borgio Verezzi
0,4%
Borghetto Santo Spirito
Domanda interamente coperta
Finalborgo
9%
Obiettivo del progetto
Mantenere il risultato ottimale
raggiunto
Piena copertura del servizio di
trasporto assistito
Cercare se possibile di coprire
l’intera domanda e comunque
contenere l’inevaso al di sotto
del 5%
Mantenere il risultato ottimale
raggiunto
Piena copertura del servizio di
trasporto assistito
Mantenere il risultato ottimale
raggiunto
Piena copertura del servizio di
trasporto assistito
Obiettivo emergenza sanitaria (riduzione tempi intervento)
Il tempo ideale, che deve intercorrere tra la partenza del mezzo di soccorso dalla sede operativa
e l’arrivo sul luogo dell’urgenza, è attorno ai 4-5 minuti (si calcola che, per le patologie di
maggiore gravità, come quelle cardiologiche acute le possibilità di sopravvivenza del paziente
diminuiscano del 7/10% ogni minuto trascorso senza soccorsi) si vorrebbe quindi ridurre
ulteriormente i tempi di intervento attuali (di per sé già buoni) approfittando di un fattore
geografico (la relativa brevità delle distanze) e contando sulla possibilità di aumentare i turnover e la disponibilità di personale formato all’interno di ogni singola sede, questo è l’obiettivo
definito dettagliatamente sede per sede:
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Sede locale
Albenga
Tempi medi di
avvicinamento nei servizi di
Emergenza Sanitaria 118
(2009-2011)
6.21 minuti
Obiettivo del progetto
4-5 minuti
Alassio
6.57 minuti
5 minuti
Finalmarina
8.41 minuti
6 minuti
Noli
5.48 minuti
4-5 minuti
Borgio Verezzi
5.56 minuti
4-5 minuti
Borghetto Santo Spirito
6.06 minuti
4-5 minuti
Finalborgo
6.23 minuti
4-5 minuti
N.B. sempre nell’ambito dell’emergenza sanitaria (118) occorre prevenire eventuali problemi
di scopertura turni: è assolutamente indispensabile, per evitare criticità nella rete organizzativa
del servizio di emergenza (procurando disservizi molto gravi agli utenti) che non si verifichino
scoperture di turno, ossia che per lassi di tempo, anche brevi, vi siano enti che non hanno una
equipe di soccorritori presente all’interno della propria sede, non potendo quindi rispondere
all’allerta del 118, è un fenomeno che in via del tutto sporadica ha iniziato a manifestarsi,
soprattutto a partire dal 2005, ma è indispensabile che venga monitorato e che siano prese
misure organizzative adeguate; allo stato attuale (dati relativi al triennio 2009-2011) le
scoperture dei turni di emergenza sono comprese tra lo 0 e il 5% delle turnazioni in gran parte
delle sedi, con situazioni localmente più gravi a Spotorno (6,2% dei turni scoperti) e ad Alassio
(13,1%).
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio
civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
TRASPORTO ASSISTITO
Obiettivo
trasporto
assistito
(riduzione
domanda
inevasa)
Numero e nome
dell’attività
Attività 1:
miglioramento e
ampliamento della
funzionalità del
servizio di
centralino.
Descrizione dell’attività
Ciascuna sede di progetto, attraverso la propria autonoma
centrale operativa, gestita con personale volontario o
dipendente, attiva i protocolli di intervento finalizzati alla
raccolta delle richieste di trasporto assistito, esaminando
le loro specifiche caratteristiche attuative, legate in genere
alle condizioni del paziente (paziente seduto, paziente
allettato, ecc.), alla lunghezza del tragitto, alla durata
prevista (inclusi gli eventuali tempi di attesa). La centrale
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operativa fa da tramite a una struttura (direzione dei
servizi) presente in ciascuna sede, che si occupa di
attivare gli equipaggi per il trasporto assistito e di
programmare la loro attività, in modo tale che le diverse
caratteristiche del singolo trasporto (ad esempio il numero
di operatori necessari a gestirlo) siano adeguate per le
caratteristiche dell’intervento. Risulta quindi necessario
migliorare l’operatività del centralino stesso,
garantendone una buona e continua copertura del
servizio in tutte le sedi, permettendo l’impegno
contemporaneo di più centralinisti laddove la domanda sia
maggiore con lo scopo di favorire un funzionale scambio
di comunicazioni tra il centralino e le squadre di operatori
impegnati nel trasporto. Ciò diventa ancora più necessario
nel momento in cui tra i servizi di trasporto assistito sono
compresi quelli di dimissione o ricovero (non urgente) di
pazienti ospedalizzati.
Attività 2:
ampliamento della
risposta alla
richiesta di
trasporti in fasce
orarie o in periodi
dell’anno critici,
potenziamento
degli equipaggi
adibiti al trasporto
In alcune fasce orarie la risposta alla domanda di servizi
di trasporto assistito può essere critica, tali periodi
coincidono in generale con la fascia oraria compresa tra
le 7.00 e le 9.00 e con quella compresa tra le ore 16.00 e
le ore 19.00.
Si stima infatti che non meno del 60% delle richieste di
trasporto assistito ricadano in queste fasce orarie, si tratta
in genere di trasporti per visite mediche o esami clinici, i
cui utenti son persone non deambulanti (o con limitata
capacità deambulatoria), rientrano in questa casistica
anche i trasporti di pazienti emodializzati, quelli per
terapie cliniche e riabilitative (day-hospital), le dimissioni
da reparti ospedalieri e i ricoveri non urgenti
(programmati).
La presenza di più squadre di operatori (volontari e/o
dipendenti, assieme a volontari in Servizio civile)
consentirebbe di contenere i tempi di attesa e quindi
l’eventualità che si debba rifiutare il trasporto.
La direzione dei servizi di ogni sede locale ha quindi il
compito di gestire al meglio l’organizzazione dei servizi di
trasporto e le relative risorse umane, considerando che
questo servizio prevede un conducente di ambulanza (o
di autoveicolo idoneo) e un numero variabile tra uno e
quattro accompagnatori (che svolgono anche mansione di
barelliere).
Attività 3: Verifica
delle risorse
tecniche e
strumentali (con
Per rendere efficiente il servizio di trasporto assistito e per
consentirgli di reggere meglio all’impatto di una domanda
in costante incremento è necessario ottimizzare le risorse
tecniche a disposizione delle sedi di progetto. Gran parte
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particolare
del servizio viene oggi gestito attraverso le ambulanze di
riferimento al parco trasporto o attraverso veicoli appositamente allestiti,
mezzi)
ricorrendo a strumentazione apposita, spesso di gestione
complessa. I veicoli da utilizzare per il trasporto devono
quindi essere sempre efficienti, perché la mancata
funzionalità di un mezzo può comportare un serio
scadimento nella qualità del servizio, un uso non ottimale
delle risorse umane e infine un’elevata probabilità che i
servizi di trasporto di più complessa gestione debbano
essere rifiutati. La direzione dei servizi di ogni sede,
affiancata dal responsabile del parco automezzi deve
compiere verifiche a cadenze quotidiane, per poter
intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamento
di qualche presidio, vanno poi fatte verifiche sul livello di
carburante di ogni ambulanza e di ogni vettura, in questo
contesto la collaborazione tra personale volontario,
eventuali dipendenti e volontari in Servizio civile
nazionale, può contribuire a migliorare in maniera
significativa l’efficienza delle dotazioni tecniche degli
autoveicoli, grazie a verifiche più accurate e a cadenze
più ravvicinate (anche più di una al giorno).
EMERGENZA SANITARIA 118
Obiettivo
Ridurre i tempi di intervento
nella fase di avvicinamento al
paziente
Numero e nome dell’attività
Attività 1: miglioramento e
consolidamento dell’attività di
centralino.
Descrizione dell’attività
Prima priorità è il consolidamento
del centralino (centrale radiotelefonica) per raccogliere le
richieste provenienti dalla centrale
operativa 118 “Savona Soccorso”,
cui è affidato il compito di
coordinare l’intervento. L’attività è
organizzata garantendo la
copertura in orario h24 per
ciascuna sede. Dall’analisi delle
criticità è emerso:
1. la centrale radio-telefonica della
sede di progetto ha maggiori
problemi di copertura oraria in
fascia diurna (mattina e tardo
pomeriggio, in particolare, tra le ore
8.00 e le ore 16.00), in questa
situazione nelle sedi più piccole e
meno organizzate non è presente
un centralinista (dipendente o
volontario), ma i soccorritori che
sono in servizio 118 ricevono
direttamente la chiamata di
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allertamento dal 118, quando la
squadra di emergenza esce la
centrale radio-telefonica della sede
resta spesso incustodita, un buon
avvicendamento nella singola sede
tra volontari in servizio civile e
personale volontario dell’ente
aumenta la probabilità che la
centrale operativa resti funzionante
anche quando la squadra di
soccorritori esce in emergenza;
Attività 2: aumentare il
numero di equipaggi di
soccorritori in Emergenza
118
2. presso gli enti più grandi le
turnazioni complessivamente
lunghe (in media tra le quattro e le
otto ore) rendono piuttosto
problematica la copertura del
centralino da più di un operatore
per volta (in genere un dipendente,
talvolta un volontario), poiché la
stessa centrale radio-telefonica ha
la funzione di coordinare anche i
servizi di trasporto assistito, un solo
operatore può non essere nelle
condizioni ottimali per gestire il
flusso di chiamate, ciò comporta
uno scadimento dell’efficienza del
servizio di ricezione. Affiancare
(laddove necessario) al
centralinista altro personale
adeguatamente preparato può
comportare un significativo
miglioramento dell’efficienza
operativa della centrale radiotelefonica.
In diverse sedi è presente un
problema di scoperture “in prima
uscita” riguardante il servizio di
Emergenza sanitaria 118, ciò vuol
dire che la sede non è in grado di
rispondere alla richiesta della
Centrale operativa del 118 “Savona
Soccorso”, perché non vi è
abbastanza personale per formare
un equipaggio adeguato (un autista
e almeno due soccorritori). La
Centrale operativa del 118 in
genere sa quali sedi non
garantiscono la copertura in quella
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fascia oraria (viene comunicato un
apposito
codice
per
via
radiofonica), tuttavia la necessità di
allertare l’ente più vicino rispetto a
quello non coperto, comporta un
significativo allungamento nei tempi
di gestione dell’intervento, che nei
casi più gravi (codice rosso in
emergenza
cardiologica
o
neurologica, gravissimi traumi con
possibile compromissione delle
funzioni vitali) può far aumentare
notevolmente il rischio di decesso o
di lesioni gravissime a carico del
paziente. L’inserimento di volontari
in Servizio civile all’interno delle
squadre di soccorritori, con la
formazione di equipaggi misti,
consentirebbe un miglioramento
delle potenzialità organizzative,
riducendo al minimo il rischio di
scopertura in prima uscita, con
riduzione significativa dei tempi di
intervento
e
miglioramento
dell’efficacia complessiva del
servizio.
Attività 3: Verifica delle
Non diversamente da quanto
risorse tecniche e strumentali avviene per il trasporto assistito,
(con particolare riferimento
per rendere efficiente il servizio di
alle dotazioni sanitarie delle
Emergenza 118 è necessario
ambulanze di Soccorso)
ottimizzare le risorse tecniche a
disposizione delle sedi di progetto.
Nel caso del servizio di Emergenza
sanitaria ciò è ancora più evidente
perché aumenta la complessità dei
veicoli utilizzati (ambulanze di
soccorso di tipo A e A1), la
complessità e la delicatezza degli
strumenti
impiegati
(che
comprendono apparecchiature per
la
defibrillazione,
per
la
respirazione
assistita,
per
l’immobilizzazione dei pazienti
politraumatizzati, per il trattamento
degli ustionati gravi ed anche
scorte di farmaci), per cui le attività
di
verifica
devono
farsi
particolarmente
stringenti
e
accurate, attraverso apposite
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check-list da attuare ad ogni
cambio di equipaggio, quindi
diverse volte al giorno e il continuo
adeguamento delle scorte), allo
stesso modo va verificata la
funzionalità dell’impianto elettrico di
ciascun veicolo di soccorso. Avere
più persone in grado di prendersi
carico di questi delicati compiti di
verifica comporta un netto
miglioramento dell’efficienza del
servizio e consente di ridurre al
minimo il rischio di inconvenienti in
fase di attuazione del servizio.
Piano di monitoraggio interno al progetto.
In aggiunta al piano di monitoraggio nazionale indicato in sede di accreditamento, che sarà
attuato tramite la somministrazione dei questionari ANPAS, al terzo mese e a fine servizio e
all’elaborazione delle relazioni da parte del responsabile d’area e dei RLEA, è previsto anche
il monitoraggio di tutto il processo progettuale che sarà accompagnato da un parallelo lavoro
di valutazione, denominato valutazione di processo.
La valutazione di processo andrà a lavorare su alcuni livelli progettuali che possiamo così
sintetizzare:
Analisi delle congruenze interne alle fasi progettuali
Valutazione dei livelli di cooperazione tra le associazioni (sedi di progetto)
Analisi delle procedure di partecipazione da parte delle sedi di progetto
Analisi degli elementi facilitanti ed ostacolanti il percorso progettuale anche in funzione
di una possibile riprogettazione.
Valutazione di processo del progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”:
Azioni
Progetto
Variabili valutate
Efficacia delle
azioni previste
nella fase di avvio
e inserimento
Modalità/strumenti
Contatto con
Responsabile di Area
o con esperto di
monitoraggio
Monitore
Area Servizio civile
ANPAS Liguria
(responsabile
d’area/esperto di
monitoraggio)
incontro con
Area Servizio civile
Responsabile di Area ANPAS Liguria
o con esperto di
(responsabile
monitoraggio
d’area/esperto di
monitoraggio)
Stato della
formazione e
monitoraggio
dell’andamento
del progetto in
termini di efficacia
parziale
Efficacia finale
Questionario
delle azioni in
relazione agli
obiettivi previsti
dal progetto
Area Servizio civile
ANPAS Liguria
(responsabile
d’area/esperto di
monitoraggio)
Tempistiche indicative
In itinere (3° mese)
In itinere (6° mese)
A fine progetto
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La tempistica attuativa (1°-12° mese) è illustrata dal seguente diagramma di Gantt:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
Inserimento dei giovani in SCN nelle sedi locali di progetto (prime 12
ore)
Formazione specifica modulo propedeutico di 37 ore a cura di
A.N.P.AS. Liguria, incentrato su un primo approccio alle
problematiche sanitarie e al paziente
Tirocinio operativo per attività trasporto assistito (30 ore)
Inserimento dei giovani in SCN all'interno di equipaggi adibiti al
trasporto assistito,al fine di aumentare la capacità di risposta alla
domanda di servizi, riducendo la quantità di domanda inevasa
Formazione specifica, modulo 36 ore a cura ASL 02 (Servizio 118,
Corso per soccorritori).
tirocinio operativo per attività di Emergenza sanitaria (118), avrà una
durata di 60 ore
Inserimento dei giovani in SCN all'intero di equipaggi adibiti
all'Emergenza sanitaria 118, al fine di implementare la disponibilità di
equipaggi in sede e la copertura oraria (in 1° uscita) dei vari turni di
Emergenza
Formazione generale dei volontari in Servizio civile nazionale (44 ore
del sistema A.N.P.AS.)
Monitoraggio (sistema A.N.P.AS.)
Valutazione di processo (A.N.P.AS. Liguria)
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
P.A. Croce Bianca Albenga
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
Personale
VOLONTARIO
5
Personale
DIPENDENTE
2
4
4
1
2
3
2
1
0
0
2
1
1
1
1
0
0
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P.A. Croce Bianca “G. Montesi” (Alassio)
Personale
VOLONTARIO
2
Personale
DIPENDENTE
1
2
3
1
1
2
1
0
0
0
1
1
1
1
0
0
0
P.A. Croce Bianca Finalmarina
(Finale Ligure)
Personale
VOLONTARIO
Personale
DIPENDENTE
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
3
0
4
4
0
0
3
0
0
0
0
2
1
1
1
0
P.A. Croce Bianca Noli
Personale
VOLONTARIO
3
Personale
DIPENDENTE
1
3
1
0
0
2
0
0
1
0
0
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
0
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che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
P.A. Croce Bianca Borghetto Santo Spirito
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
1
1
1
0
Personale
VOLONTARIO
Personale
DIPENDENTE
0
0
2
4
3
0
0
3
0
0
0
0
0
1
1
1
0
0
0
P.A. Croce Borgio Verezzi
Risorse umane coinvolte
nella realizzazione del progetto
e loro professionalità
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
Personale
VOLONTARIO
Personale
DIPENDENTE
3
0
2
4
0
0
3
0
0
1
0
0
1
1
1
0
0
0
P.A. Croce Verde Finalborgo (Finale Ligure)
Personale
VOLONTARIO
4
Personale
DIPENDENTE
1
2
1
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli per il
trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per trasporto assistito sanitario.
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Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life Support) da 118
“Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico) da 118 “Savona Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che ricoprono
esclusivamente questa funzione, diversamente è il personale
che svolge il ruolo di soccorritore o accompagnatore ad essere
addestrato per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica Assistenza
1
0
3
0
0
1
0
1
1
1
1
0
0
0
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
I Volontari in Servizio Civile Nazionale prenderanno servizio quotidianamente, presso ciascuna
delle sedi di assegnazione, dovranno quindi indossare l’abbigliamento di servizio ed appuntare il
cartellino di riconoscimento, quindi dovranno fare riferimento al personale organizzativo per
ricevere indicazioni sulle attività che dovranno essere svolte durante il turno di servizio. Durante le
ore in cui è organizzata la durata del turno i Volontari in Servizio Civile Nazionale, saranno
affiancati a personale esperto dell’ente (volontario o eventualmente dipendente), assieme alla
gestione e alla realizzazione pratica dei servizi dovranno prendersi cura anche degli aspetti
organizzativi preliminari (come le attività di controllo e le checklist dei presidi sanitari in dotazione
alle ambulanze). Alla fine di ogni turnazione i volontari in Servizio civile nazionale provvederanno
nuovamente a svolgere le attività di verifica. Il presente progetto prevede due specifiche aree di
attività che possono essere così descritte
•
Emergenza sanitaria (servizio 118): il servizio è gestito in coordinamento con la
Centrale operativa “Savona Soccorso” (118), con sede a Savona.
L’attività svolta consiste nella ricezione della chiamata di allertamento presso il centralino della
sede locale di progetto e nell’intervento con i mezzi di soccorso (unità mobili di soccorso o di
rianimazione), durante tale attività saranno utilizzati i presidi sanitari in dotazione alle ambulanze
(lettiga auto caricante, tavola spinale, collari cervicali ed altri presidi ortopedici, aspiratori di
secrezione, erogatori ossigeno, defibrillatore automatico esterno (DAE) per l’utilizzo dei quali, i
volontari in Servizio civile dovranno aver conseguito le apposite attestazioni rilasciate al termine
del 118, dopo aver superato con esito positivo le prove di esame previste dal protocollo formativo
regionale.
•
trasporto sanitario assistito: i trasporti sanitari sono pressoché integralmente gestiti
dalle nostre associazioni, il servizio consiste nella ricezione (al centralino dell’ente) della chiamata
con la quale l’utente (ospedale, altro presidio sanitario, residenza per anziani, ma anche privato
cittadino) prenota il trasporto e nell’attività di trasporto e di accompagnamento presso presidi
ospedalieri ed altre strutture di assistenza.
La composizione delle squadre di emergenza sanitaria (118) vede la presenza di almeno 3 operatori
(1 autista e 2 soccorritori), quella delle squadre operative impegnate nelle attività di trasporto
sanitario è più flessibile e può variare a seconda delle esigenze di servizio (ad esempio del grado di
autonomia deambulatoria dei pazienti trasportati, del loro peso e delle loro condizioni generali).
I volontari in SCN svolgeranno la mansione di accompagnatore nei servizi di trasporto assistito ed è
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previsto un loro graduale inserimento nelle squadre operative, che avverrà al termine delle prime 36
ore (propedeutiche) di formazione specifica e vedrà almeno inizialmente una fase di tirocinio
protetto di durata non inferiore alle 60 ore.
La mansione di soccorritore negli interventi di emergenza sarà svolta da tutti quei volontari che
supereranno con esito positivo le prove d’esame per l’abilitazione come soccorritore 118 e per la
defibrillazione precoce con defibrillatore automatico esterno. L’inserimento dei volontari negli
equipaggi di emergenza (formate da 1 o 2 volontari in Servizio civile e da almeno due soccorritori
esperti dell’ente) sarà quindi graduale e avverrà solo a formazione ultimata, i volontari in Servizio
civile che non avranno conseguito le attestazioni finali non potranno svolgere attività di soccorso
ma solo attività di trasporto assistito.
Poiché l’attività di trasporto assistito e l’intervento d’Emergenza sanitaria non si limitano alla sola
presa in carico del paziente o alle manovre di stabilizzazione dello stesso, ma comprendono diverse
attività da attuare prima e dopo il servizio vero e proprio e che ne consentono l’attuazione in
sicurezza, i volontari del Servizio civile nazionale sarà richiesto un impegno analogo a quello
richiesto ai volontari e ai dipendenti della singola sede locale e comprensivo di una serie di attività,
come il controllo dei presidi medicali, il loro reintegro e l’igienizzazione del vano sanitario delle
ambulanze, nel dettaglio tali attività sono state descritte attraverso le seguenti tabelle.
Attività di trasporto sanitario assistito
Verifica funzionale della attrezzature
Verifica della funzionalità di barella auto
caricante, barella a cucchiaio, sedia portatile,
cinghie di ancoraggio e cinture di sicurezza,
verifica della presenza dei presidi di protezione
individuale (es. guanti monouso,
eventualmente mascherina, ecc.)
Attuazione dell’attività
Viaggio di avvicinamento al luogo in cui si trova
il paziente (domicilio, ospedale, ambulatorio,
ecc.)
Accoglienza e mobilitazione del paziente
(solitamente persona con capacità
deambulatoria assente o limitata), accoglienza
di eventuali accompagnatori
Trasporto del paziente al presidio sanitario di
riferimento (e vice-versa), attività di
accompagnamento e supporto assistenziale
nei confronti del paziente trasportato
Pulizia vano sanitario e ripristino eventuali
Manutenzione e pulizia di base;
attrezzature mancanti
Sostituzione di lenzuola, coperte, ecc.
Ripristino e reintegrazione eventuali
attrezzature sanitarie utilizzate in servizio
Nel caso dell’emergenza sanitaria (118) esistono attività che precedono e seguono l’attuazione
dell’intervento vero e proprio, tali attività sono particolarmente importanti perché la loro mancata
attuazione (per negligenza) può ulteriormente compromettere la salute del paziente e rappresentare
un rischio potenziale per il soccorritore. Ai volontari del Servizio Civile Nazionale così come
previsto per gli altri componenti gli equipaggi di soccorritori verrà richiesto un impegno che
riguarda tutti gli aspetti legati all’espletamento del servizio di emergenza e che vengono riassunti
nella seguente tabella.
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Attività di emergenza sanitaria (118)
Checklist delle attrezzature indispensabili
Verifica della presenza ed eventuale
al servizio di Emergenza
ripristino materiali e attrezzature mancanti
o esauriti
Attività organizzative durante
Assegnazione dei ruoli operativi,
l’avvicinamento al luogo dell’intervento
comunicazioni preliminari (radio-telefoniche)
con la centrale operativa 118 “Savona
Soccorso”
Intervento di soccorso, stabilizzazione e
Trattamento del paziente secondo le linee
trattamento del paziente
guida regionali (DGR 1999/15);
Assunzione in carico del paziente e
durante il tragitto dal “target” (luogo
dell’evento)all’ospedale di destinazione
Collaborazione a distanza con operatori
centrale U.O. 118 “Savona Soccorso”
Collaborazione con l’eventuale equipe
sanitaria (personale medico e paramedico
in servizio di auto medica)
Pulizia vano sanitario ambulanza
Pulizia vano sanitario ambulanza e
ripristino di eventuali materiali utilizzati o
esauriti durante l’intervento
Sarà richiesto anche l’impegno presso il centralino dell’ente. La centrale radio-telefonica ha un
compito fondamentale di “interfaccia” tra coloro che richiedono il servizio (siano essi privati
cittadini o enti) e la struttura organizzativa dell’associazione, il centralinista deve quindi apprendere
e mettere in pratica una serie di protocolli comunicativi, raccogliendo tutti i dati che sono
fondamentali all’effettuazione del servizio. Pertanto è previsto che tale attività sia svolta solo dopo
aver completato le prime 36 ore di formazione specifica e sia inizialmente svolta in affiancamento
(non meno di 30 ore) a personale associativo con esperienza di centralino.
Per quanto riguarda l’impiego dei giovani in Servizio civile nell’ambito della sezione di Villanova
d’Albenga (P.A. Croce Bianca Albenga) è previsto che uno dei posti riservati a tale ente sia
disponibile presso la sezione di Villanova, le attività e le tipologie di impiego non differiscono in
alcun modo da quelle previste per chi svolge servizio presso la sede principale di Piazza Petrarca 17
e sono ovviamente le stesse del progetto. La sezione di Villanova (accreditata per il Servizio civile
nazionale) ha sede in Villanova d’Albenga (SV) in via Giuseppe Garibaldi 2.
Modalità e tempi dell’inserimento dei volontari in SCN
Attività attuative, di seguito sono analizzate le fasi di attività nei 12 mesi, ovvero durante il
periodo di attuazione del progetto, in cui i volontari in servizio civile saranno presenti nelle sedi di
attuazione del progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”.
La pianificazione delle attività dei volontari durante il servizio sarà articolata in cinque momenti:
1) accoglienza ed inserimento
2) formazione specifica
3) formazione generale
4) attività previste nel progetto
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1) L’accoglienza e l’inserimento hanno lo scopo di consentire ai giovani in Servizio civile di
integrarsi in modo efficace e ragionevolmente rapido con il personale volontario e/o dipendente
delle sedi locali. Questa fase è importantissima per la creazione di un legame solido e duraturo tra
volontario in Servizio civile e pubblica assistenza, consente inoltre al giovane in Servizio civile di
comprendere meglio il proprio ruolo, in che cosa differisce ad esempio da quello di un soccorritore
volontario o da quello di un dipendente, la fase ha una durata prevista di 12 ore e coinciderà con la
prima settimana di servizio (ad orario ridotto).
2) Formazione specifica: viene avviata fin dai primissimi giorni di servizio. L’obiettivo della
formazione specifica è quello di a fornire le conoscenze teorico/pratiche indispensabili per poter
svolgere in modo adeguato le attività previste dal progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”;
ovviamente lo scopo della formazione specifica non è quello di formare dei soccorritori capaci (fin
da subito) di agire nei contesti più problematici e di più complessa gestione, bensì quello di
consentire ai giovani in Servizio civile di avere un ruolo attivo fin dal primo momento in cui
inizieranno ad operare nel trasporto assistito e nell’Emergenza sanitaria, tale ruolo attivo è infatti
indispensabile per poter acquisire quell’esperienza che consentirà loro di agire in modo
progressivamente più autonomo e consapevole. Il percorso di formazione specifica ricalca quello
analogo, intrapreso dai soccorritori-volontari, non solo perché vi sono fortissime analogie tra le
attività svolte dai giovani in Servizio civile e quelle previste per i soccorritori-volontari delle nostre
associazioni, ma perché le pubbliche assistenze hanno collaudato, nel corso degli anni, efficaci
percorsi di formazione interni (attuati da singoli enti o da più enti aggregati tra loro) ed esterni (in
collaborazione con le ASL e con i servizi di Emergenza sanitaria 118, secondo quanto previsto dalla
Legge regionale sull’Emergenza sanitaria e dalle convenzioni stipulate tra Regione Liguria,
A.N.P.AS., Croce Rossa Italiana e C.i.p.ass.).
Tali percorsi formativi, incentrati sulle attività inerenti il soccorso (protocolli per la rianimazione
cardiopolmonare, la defibrillazione precoce, il trattamento del trauma e delle emergenze mediche),
il trasporto assistito, l’approccio al paziente e la relazione di aiuto meritano, a nostro avviso, di
essere valorizzati in ambito progettuale.
Il percorso di formazione specifica è articolato in due parti, una prima parte della durata di 37 ore
svolta dagli enti promotori del progetto, con i formatori scelti dall’ANPAS ed indicati al punto 38
della presente Scheda progetto; questa parte della formazione avrà il compito di consentire ai
giovani in Servizio civile di apprendere le conoscenze di base necessarie per poter svolgere i servizi
di trasporto assistito e di partecipare come “osservatori” (4° membro di equipaggio) agli interventi
di emergenza, questa prima parte propedeutica, della durata di 36 ore comincerà all’inizio della
seconda settimana di servizio e terminerà entro la fine della terza settimana. La seconda parte del
percorso formativo specifico sarà invece svolta da 118 secondo quanto previsto dall’accordo
sottoscritto con l’ASL 02 Savonese (citato al punto 28 e allegato alla presente scheda progetto) e
prevede che i volontari in Servizio civile nazionale, entro il termine ultimo del 5° mese di servizio
civile, completino il percorso di formazione previsto per i soccorritori 118 (36 ore) e ottengano
l’abilitazione (previo il superamento di apposito esame di idoneità) alla defibrillazione con
defibrillatore automatico esterno (DAE). Il percorso complessivo di formazione sarà quindi
compiuto entro i primi sei mesi dall’avvio del progetto.
3) Formazione generale: si vuole fornire ai giovani, coinvolti nella realizzazione del progetto, gli
strumenti per vivere correttamente l'esperienza del servizio civile. Obiettivo della formazione
generale è quindi la comprensione piena e completa delle caratteristiche e la conoscenza
del’ordinamento del servizio civile, ivi compresi i principi, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione
di coscienza, la difesa della Patria come diritto/dovere costituzionale con mezzi non violenti, i diritti
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umani, la carta etica del servizio civile nazionale, la partecipazione attiva alla vita della società
civile nelle sue diverse forme. La formazione generale vuole inoltre favorire il lavoro in rete, la
conoscenza e la collaborazione fra giovani in servizio civile che prestano servizio in sedi o per
progetti diversi. La formazione inizierà nel secondo mese di servizio civile per terminare entro
il terzo mese dall’avvio del progetto.
Rispetto alla formazione, generale e specifica, va inoltre aggiunto che, sebbene i percorsi
formativi della formazione generale e specifica abbiano una durata temporalmente ben
definita (73 ore di formazione specifica e 44 di formazione generale), le valenze formative del
progetto di Servizio civile si allargano all’intero anno di servizio e maturano attraverso le
esperienze dei giovani coinvolti nella realizzazione dei progetti di Servizio civile, in linea con il
principi dell’”Imparare facendo”, condiviso da tutti i progetti A.N.P.AS..
4) La fase dell’attività è quella fase in cui i volontari che hanno ricevuto la formazione necessaria
potranno iniziare a svolgere le attività di Emergenza sanitaria e trasporto assistito previste dal
progetto, che sono quelle finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati (la descrizione
dettagliata è contenuta al punto 8.3). E’ previsto che i volontari in Servizio civile nazionale inizino
l’attività di trasporto assistito entro la quarta settimana dall’avvio del progetto, in affiancamento a
personale esperto e sotto la supervisione dell’OLP, dopo aver partecipato alle prime quaranta ore di
formazione specifica, dopo le prime quaranta ore di formazione specifica i volontari in Servizio
civile, su loro richiesta, potranno prendere parte agli interventi di Emergenza sanitaria 118, ma in
qualità di osservatori (vale a dire come quarto membro di equipaggio, senza contatto diretto con il
paziente), la piena operatività, per quanto riguarda l’emergenza sanitaria sarà invece possibile solo
quando i volontari in Servizio civile avranno seguito il corso per soccorritore 118 (ASL 02) e
superato l’esame di abilitazione finale, si precisa che i volontari in Servizio civile che non
riusciranno a superare l’esame manterranno la qualifica di osservatori fino a quando il test finale
non sarà superato con esito positivo o, se ciò non dovesse avvenire, fino alla fine del progetto.
Orario di servizio e le turnazioni settimanali.
L’orario di servizio è articolato sulla base di un monte orario annuale di 1400 ore, per garantire una
discreta flessibilità oraria. L’orario sarà distribuito su cinque giorni settimanali, di norma dal lunedì
al venerdì, saranno sporadicamente possibili turnazioni festive, che dovranno comunque essere
motivate dall’ente e comunicate con un preavviso di almeno cinque giorni.
Le attività saranno espletate nella fascia compresa tra le ore 6.00 e le ore 21.00, all’interno di tale
fascia oraria ogni sede locale di progetto potrà definire le turnazioni effettive (durata media di 6 ore)
in base alle esigenze organizzative del progetto e ai relativi servizi.
Conduzione veicoli di trasporto e soccorso
La conduzione dei mezzi di trasporto può essere concessa nell’ambito del progetto a quei volontari
in Servizio civile nazionale che abbiano compiuto il 21° anno d’età e abbiano conseguito la patente
di guida di categoria B (o superiore) da almeno 36 mesi. Per poter guidare i mezzi associativi in
servizi di emergenza o di trasporto i volontari in Servizio civile nazionale dovranno inoltrare
apposita richiesta per iscritto, l’associazione autorizzerà il volontario in Servizio civile nazionale
alla guida a sua volta per iscritto, indicando nel numero del provvedimento il nominativo del
volontario in Servizio civile e le targhe dei veicoli che è autorizzato a condurre. La associazionesede locale di progetto dovrà comunque sottoporre il volontario che sarà condotta secondo le norme
definite dall’associazione stessa, per il proprio personale volontario.
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9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
26 così suddivisi:
Albenga: 7
Alassio: 4
Finale Ligure: 4
Noli: 2
Borghetto S. Spirito: 2
Borgio Verezzi: 3
Finalborgo: 4
0
10) Numero posti con vitto e alloggio
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
26 così suddivisi:
Albenga: 7
Alassio: 4
Finale Ligure: 4
Noli: 2
Borghetto S. Spirito: 2
Borgio Verezzi: 3
Finalborgo: 4
0
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400
monte ore annuo, per un minimo obbligatorio settimanale di 12 ore
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Obbligo ad indossare la divisa sociale dell’Ente e i dispositivi di protezione
individuale.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente
Accreditato:
IL PUNTO 16 GENERATO DA
HELIOS E’ ALL’INIZIO DEL
PROGETTO, SUBITO DOPO LA
COPERTINA HELIOS, PRIMA DEL
BOX 1
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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Dépliant, giornali locali, sito nazionale dell’A.N.P.AS (www.anpas.org) , sito del
Comitato Regionale ANPAS Liguria (www.anpasliguria.it), Newsletter “ANPAS
Informa”, affissione di manifesti pubblicitari, radio o TV locali,
ogni associazione impiegherà 30 ore in attività dedicate appositamente alla
promozione
Gli spazi dedicati alla promozione saranno ricavati all’interno delle attività
associative (feste del volontariato, sagre, distribuzione di materiale informativo
assieme ai calendari delle associazioni).
ANPAS è socio fondatore della CLESC – CONFERENZA LIGURE ENTI DI
SERVIZIO CIVILE (Regione Liguria, progetto “Giovani inFormazione”), con la
quale è stato raggiunto un accordo in tema di promozione, quindi il progetto
“OBIETTIVO SOCCORSO 2013” sarà inserito in tutte le attività promozionali
CLESC, dal sito www.clesc.it alle iniziative avviate sul territorio provinciale
savonese, finalese ed ingauno (promozione a mezzo stampa, TV, servizi
“Informagiovani” comunali, manifestazioni pubbliche, ecc.).
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Sistema di monitoraggio verificato dall’Unsc in sede di accreditamento
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Possesso di patente di categoria B o superiore (requisito preferenziale)
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Sono previste risorse specifiche destinate all’acquisto delle divise sociali, dei dispositivi individuali di
auto protezione e per finanziare il corso di formazione specifica organizzato dal 118. Oltre a queste
risorse si è scelto di valorizzare l’impegno dei soggetti attuatori (che sono enti di volontariato)
ricorrendo a criteri di tipo economico. Il dettaglio delle risorse (suddiviso in previsione di spesa e in
valorizzazione economica) è indicato nella seguente tabella.
Voce di costo
N°
N° Costo unitario ovv.
volontari sedi costo orario
Criteri di calcolo
Costo
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Divisa sociale e
dispositivi
di
protezione individuale
(giacca
invernale,
pile, 2 paia di
pantaloni, 2 polo
manica lunga, 2 polo
manica corta, scarpe
anti-infortunistiche)
Volantini pubblicitari
(promozione)
Trasmissione
spot
radiofonico
(promozione)
Costi corso 118 (36
ore)
inclusivi
di
docenze, materiali e
relative imposte
Costi
corso
formazione (37 ore) a
cura dei formatori sedi
progetto e ANPAS
Liguria
Costo volantinaggio
(promozione)
Costi segreteria
attività gestionali
costo unitario x numero
€ 332,00 volontari
costo totale di 50.000 volantini
A4
26
€. 8.632,00
€. 770,00
4 trasmissioni giornaliere x 30
€ 30,00 giorni
26
e
7
€ 3.600,00
2 corsi
€. 1312,50 (costo di 1 corso
inclusi materiali)
€ 2.625,00
2 corsi
€. 2.536,00 (costo di 1 corso
inclusi materiali)
€ 5.072,00
8 ore di volantinaggio per
€ 9,00 ciascuna sede
(5 ore settimanali di costi di
segreteria x 52 settimane) x 7
€ 12,00 sedi locali di progetto
Costi specifici
Valorizzazione economica
risorse associative
Risorse economiche
complessive stanziate
€. 648,00
€ 21.840,00
€. 20.699,00
€. 22.488,00
€. 43.187,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
E’ prevista una rete con un partner privato del settore “profit” (Spencer Italia s.r.l.)
che fornirà in dotazione una pocket mask per ciascun volontario in servizio civile,
da utilizzare (in specifiche condizioni) durante gli interventi di Emergenza sanitaria
118, la lettera di accordo che quantifica l’impegno economico e la descrizione
tecnica del prodotto fornito sono allegati alla presente scheda progetto.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Mezzi di trasporto impegnati nella realizzazione del progetto
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Sarà utilizzato il seguente parco autoveicoli messo a disposizione da ciascuna sede
di progetto.
Sede locale di progetto
Albenga
Mezzi di soccorso
6 ambulanze classe A
Mezzi di trasporto
4 ambulanze per trasporto
assistito, 4 autovetture
Alassio
2 ambulanze classe A
Borghetto Santo Spirito
3 ambulanze classe A
Borgio Verezzi
3 ambulanze classe A
Finalmarina
2 ambulanze classe A
Noli
2 ambulanze clase A
Borghetto Santo Spirito
1 ambulanza classe A
2 ambulanze per trasporto
assistito
1 autoveicolo allestito per
trasporto assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
1 ambulanze per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
La dotazione differisce in base alla classificazione dell'ambulanza, i veicoli
classificati come classe B (autoambulanze per trasporto assistito) prevedono la
seguente dotazione minima:
Set per cateterismo vescicale:
1 catetere vescicale misura n. 14;
1 catetere vescicale misura n. 18;
guanti sterili misura n. 8;
guanti sterili misura n. 7 1/2;
1 sacchetto sterile per urine;
lubrificante per catetere;
1 fiala di soluzione fisiologica;
1 siringa da 10 cc
1 flacone disinfettante.
Zaino di soccorso e relativo contenuto:
siringhe di varie misure;
ventilatore manuale tipo ambu con quattro mascherine di misure diverse;
1 flacone da 500 cc di soluzione fisiologica;
1 flacone da 100 cc di soluzione fisiologica;
2 bende elastiche;
1 coperta termica.
Set per intubazione composto da:
1 laringoscopio con tre lame;
1 catether-Mounth
1 rotolo di garza;
1 Siringhe di varie misure
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1 set di tubi endo-tracheali di varie misure (da 2,5 a 8,5) e relativo lubrificante;
1 set di cannule di Güdel;
1 confezione di garze sterili in pacchetti;
1 set di sondini per aspirazione.
Set vena periferica:
1 aghi per cannula (misure 2x14 – 2x16 – 4x18 – 4x20 – 4x22)
2 cerotto in nastro e laccio emostatico;
3 batuffoli con disinfettante.
Deflussori:
sfigmomanometro e fonendoscopio;
penna pila;
abbassalingua;
termometro sanitario;
materiale per stick glicemico;
torcia portatile per illuminazione notturna;
forbici o cesoie per tagliare abiti e/o cinture.
Fleboclisi e farmaci di ambulanza (il disciplinare è definito dal DPR 27 marzo
1992 ed il loro utilizzo è riservato esclusivamente al personale medico e paramedico
abilitato)
I mezzi classificati come Classe A (Emergenza sanitaria), per poter essere
impiegati come Unità mobili di rianimazione o unità mobili di soccorso avanzato,
debbono avere la seguente dotazione minima, in aggiunta a quella sopraindicata
per le ambulanze di Classe B:
Supporto traumatologico
barella a cucchiaio;
telo barella ;
collari cervicali rigidi tipo Stifneck di tutte le misure;
immobilizzatori per arti (steccobende);
immobilizzatore spinale (barella spinale);
estricatore spinale;
materassino a depressione.
Supporto ventilatorio:
ventilatore automatico;
ventilatore manuale tipo ambu con mascherine di tutte le misure;
cannule di Guedel;
bombole di ossigeno con flussometro e mascherina;
materiale per intubazione;
aspiratore trasportabile (con sondini per aspirazione).
Supporto circolatorio:
monitor defibrillatore;
saturimetro elettronico;
laccio per emostasi;
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apparecchio per misurazione pressione arteriosa (manuale/analogico o elettronico)
Altro materiale:
borsa contenente bende, cerotti, disinfettante;
set per ustionati;
set per accessi venosi centrali;
set per minitracheotomia;
set per drenaggio toracico;
coperte termiche;
set per cateterismo vescicole;
set recupero arti amputati;
Dotazione dei pulmini per trasporto disabili.
Logistica e infrastrutture radio-telefoniche
Saranno a disposizione del progetto “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”:
7 sedi sociali di Pubbliche Assistenze e 1 sede di sezione (Villanova d’Albenga)
7 centrali operative radio-telefoniche
Ogni sede sociale è dotata di infrastrutture telefoniche (un centralino costituito da
almeno due linee urbane ed una linea fax) di infrastrutture informatiche, di
infrastrutture radiofoniche che le permettono di essere collegata direttamente con le
centrali operative del Servizio di Emergenza sanitaria 118 e con i mezzi di soccorso
e trasporto impegnati nella realizzazione del Progetto.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26)
Eventuali crediti formativi riconosciuti:
nessuno
27)
Eventuali tirocini riconosciuti :
nessuno
28)
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Competenza su tematiche inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008)
riconosciuta da ANPAS Comitato regionale Liguria attestata dal formatore Giovanni
Olivieri.
Competenze in materia di rianimazione cardiopolmonare e trattamento dei traumi,
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certificate dalla sede locale di progetto e da ANPAS Comitato regionale Liguria;
Competenze in materia di defibrillazione precoce con utilizzo del DAE
I volontari in Servizio civile che supereranno positivamente le prove finali del corso
di formazione organizzato dall’U.O. 118 “Savona Soccorso (ASL 02 “Savonese”),
conseguiranno la certificazione regionale (DRG n°1415/1999) come “Soccorritori
118” e otterranno l’abilitazione alla defibrillazione precoce con DAE (defibrillatore
semiautomatico esterno), a coloro che non supereranno tali prove sarà comunque
consegnata un’attestazione di frequenza.
Per quanto concerne il corso organizzato dall’U.O. 118 “Savona Soccorso” (ASL 02
“Savonese”) è stato stipulato apposito accordo che alleghiamo, si allegano inoltre
il programma del corso e il Manuale regionale con le direttive previste.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La sede sarà individuata da Anpas Servizio Civile ed il corso sarà organizzato a
livello provinciale e/o regionale sulla base delle sedi dei progetti Anpas attivi nel
bando di riferimento.
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Verranno utilizzate le metodologie previste dalle Linee guida per la formazione
generale dei volontari raccolti in aule di max 25 unità ed in particolare :
- Lezioni frontali (anche avvalendosi di esperti della materia trattata) per circa il
60% del monte ore complessivo destinato alla formazione generale e, comunque, per
i moduli formativi di cui ai punti 3), 4) e 8) dell’allegato alle Linee guida per la
formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale
- Dinamiche non formali (simulazioni, lavoro di gruppo, giochi di ruolo) per il
restante 40% circa del monte ore previsto
Durante e alla fine della formazione sono previste verifiche per la misurazione dei
livelli di apprendimento raggiunti
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33) Contenuti della formazione:
I contenuti per la formazione generale si attengono a quanto indicato nelle “Linee
guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” (Prot.
UNSC 18593/I del 04/04/2006)
Obiettivo della formazione generale saranno le caratteristiche e l’ordinamento del
servizio civile, ivi compresi i principi, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione di
coscienza, la difesa della Patria come diritto/dovere costituzionale con mezzi non
violenti, i diritti umani, la carta etica del servizio civile nazionale, la partecipazione
attiva alla vita della società civile nelle sue diverse forme.
Uno degli obiettivi della formazione generale è anche il favorire il lavoro in rete, la
conoscenza e la collaborazione fra giovani in servizio civile che prestano servizio in
sedi o per progetti diversi. Durante la formazione generale saranno quindi affrontati
i settori di attività nei quali si articolano i progetti Anpas (Assistenza, Protezione
Civile e Educazione e promozione culturale), nonché l’ambiente in cui opereranno
(Terzo settore, A.N.P.AS. e Pubbliche Assistenze, rapporti fra volontariato, cittadini
ed Istituzioni). Questa scelta permette di fornire ad i giovani delle conoscenze di
base per poter leggere situazioni che, anche se non legate al progetto di servizio
civile, interessano l’ente dove si trova a svolgere il suo anno di servizio civile, visto
che le Pubbliche Assistenze sono impegnate in tutti e tre i settori.
L’obiettivo principale è quello di rendere i giovani in servizio civile consapevoli del
loro ruolo di cittadini e delle attività da svolgere per raggiungere il risultato di
formarli quali cittadini solidali.
Contenuti:
• Elementi di conoscenza delle associazioni di Pubblica Assistenza e del
movimento A.N.P.AS.;
• Il valore educativo dell’esperienza di Servizio Civile Nazionale;
• I riferimenti alla Costituzione ed alle sentenze della Corte Costituzionale
• Rapporti fra pubblico e privato, i ruoli degli enti e le possibilità per i cittadini
• La Difesa della Patria
• Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta
• I progetti di Servizio Civile Nazionale: l’importanza dei ruoli;
• La struttura del servizio civile in Italia
• Il monitoraggio
• Legislazione sul Servizio Civile Nazionale, legge 64/2001 e D.L.77
• La Carta di impegno etico
• Volontari in servizio civile: diritti e doveri
• La comunicazione come strumento relazionale alla base dei rapporti
fra i volontari e l’organizzazione e fra i volontari e i destinatari dei vari
interventi
• Che cos’è la Protezione Civile;
• Autoprotezione in Protezione Civile
• Norme comportamentali singole e collettive da assumere in caso
di eventi calamitosi;
• L’organizzazione della Protezione Civile Nazionale;
• La struttura ANPAS di Protezione Civile.
• Il volontario in servizio civile: valorizzazione e condivisione dell’esperienza
(tempi, modalità e strumenti per la costruzione di una propria “memoria”)
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•
•
Lavorare per progetti
Elementi di conoscenza della sede locale
34) Durata:
44 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
P.A. Croce Bianca Albenga
36) Modalità di attuazione:
1) in proprio presso l’ente con formatori dell’ente (37ore)
2) affidata ad altri soggetti terzi (36 ore di formazione sono affidati all’Unità
Operativa 118 “Savona Soccorso” dell’ASL 02 “Savonese” con cui si è sottoscritto
un accordo (in allegato).
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Sebastiano Gandolfo, nato ad Albenga il 7 febbraio 1935
Maglione Mario, nato ad Albenga il 20 gennaio 1954
Olivieri Giovanni, nato a Savona il 25 maggio 1950
Penna Andrea, nato ad Albenga il 22 maggio 1972
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Sebastiano Gandolfo, laureato in Medicina e Chirurgia, specialista in Medicina del
Lavoro e in Cardiologia, già primario di Medicina generale presso i nosocomi di
Albenga e Alassio, già docente presso la Scuola infermieristica di Albenga.
Maglione Mario, istruttore IRC, dal 2006 formatore per i corsi interni primo
soccorso (secondo D.Lgs. 81/2008) organizzati dalla P.A. Croce Bianca Albenga e
rivolti alle aziende del territorio ingauno.
Olivieri Giovanni, laureato in Ingegneria elettronica, ex direttore ispettorato del
Lavoro provinciale di Savona, esperto di sicurezza sui luoghi di lavoro, con
esperienza pluriennale come formatore, formatore ANPAS Liguria.
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39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
•
•
•
•
Lezioni frontali
Prove pratiche (con l’ausilio di manichini, barelle, tavole spinali, sedie per
cardiopatici, teli con maniglie, defibrillatori semiautomatici per
l’addestramento ecc….)
Impiego di supporti audiovisivi
Colloqui con i formatori
40) Contenuti della formazione:
CORSO PROPEDEUTICO DI 37 ORE INTRODUTTIVO ALLE ATTIVITA’ DEL
PROGETTO “OBIETTIVO SOCCORSO 2013”
TITOLO LEZIONE
Durata
oraria
Introduzione al corso
Il soccorritore: ruolo e responsabilità
3 ore
I sistemi di comunicazione radio - telefonica ed i protocolli di comunicazione nell’ambito del volontariato sanitario
(differenza tra emergenza e trasporto sanitari e soggetti di riferimento).
1 ora
L’ambulanza e i suoi presidi sanitari
2 ore
L’approccio al paziente (modalità di comunicazione e rapporti interpersonali con i pazienti, con i familiari e con le altre
persone presenti nel luogo dell’intervento)
6 ore
Test di autovalutazione (questionario)
1 ora
La valutazione primaria della scienza e del paziente in Emergenza
2 ore
Le principali patologie mediche e respiratorie ed il trattamento primario del paziente
2 ore
La rianimazione cardio-polmonare di base (BLS) adulto e bambino (teoria)
Simulazioni pratiche di BLS nell’adulto e nel bambino su manichino ( parte pratica) e test di autovalutazione
(questionario)
Le emergenze mediche: test di autovalutazione (questionario)
2 ore
5 ore
1 ora
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Il trauma e le principali patologie correlate ( ferite, emorragie, ustioni, fratture, lesioni pericolose) teoria
Il trauma: trattamento dei traumi e dei pazienti politraumatizzati, utilizzando gli appositi presidi sanitari : utilizzo del collare
cervicale, utilizzo della barella spinale e dell’estricatore-KED, ( parte teorica)
Il trauma: trattamento dei traumi e dei pazienti politraumatizzati, utilizzando gli appositi presidi sanitari (utilizzo del collare
cervicale, utilizzo della barella spinale e dell’estricatore-KED, ecc.) pratica
3 ore
2 ore
4 ore
Il trauma e le patologie correlate: test di autovalutazione (questionario)
1 ora
La sicurezza sui luoghi di lavoro (parte I)
1. Normativa base sulla sicurezza
2. I principi fondamentali
3. Nozioni di base e normativa pregressa
4. Il decreto 81/2008 e s.m.i.
La sicurezza sui luoghi di lavoro (parte II)
La sicurezza applicata alle attività di Emergenza sanitaria e trasporto assistito
1. La valutazione dei rischi
2. I rischi specifici nell’attività di soccorso
3. Le attrezzature di lavoro ed i D.P.I.
4. Aspetti comportamentali nell’attività di soccorso
5. Ambienti di lavoro e locali delle Pubbliche Assistenze
Sicurezza sui luoghi di lavoro test finale
2 ore
2 ore
1 ora
DALL’AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA SAN MARTINO/IST – SERVIZIO TERRITORIALE
EMERGENZA/URGENZA 118 (U.O. “SAVONA SOCCORSO”)
Al precedente modulo di 37 ore si aggiunge il corso di formazione per soccorritori del sistema 118,
secondo quanto previsto dalla normativa regionale ligure in materia di soccorso e organizzato dalla
Centrale operativa Servizio 118 “Savona Soccorso” (Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino
di Genova) con la quale si è stipulato apposito accordo (vedi lettera allegata al progetto). Tale corso
ha una durata di 36 ore e si sviluppa con il seguente programma:
Anpas Servizio Civile Via Pio Fedi, 46/48 - 50142 Firenze Tel. 055/30.38.26.23 Fax 055/375.002
Email: [email protected] Home page: http://www.anpas.org
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Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
Modulo (e relativa durata)
Modulo 1 (3 ore)
Argomenti ed attività
L’organizzazione del sistema di emergenza sanitaria e i principali riferimenti legislativi. Aspetti
legali, segreto professionale, TSO (trattamento sanitario obbligatorio del paziente psichiatrico).
Normativa su autoambulanza, auto-medicale. La guida dell’ambulanza. Aspetti etici
comportamentali
Modulo 2 (3 ore)
Le comunicazioni radio e l’uso dei codici. Nuove procedure per l’uso delle selettive. Il sistema
informatico per l’emergenza sanitaria 118. Le regole dell’auto-protezione e i vari dispositivi di
sicurezza Principi d’igiene ed epidemiologia.
Igiene e pulizia dell’ambulanza. Le dotazioni tecnologiche dell’ambulanza: pulizia e
manutenzione.
TEST
Modulo 3 (3 ore)
Supporto a pazienti con problemi respiratori e con dolore toracico: valutazione e trattamento
(somministrazione d’ossigeno).
Presa in carico del paziente: le posizioni in barella, il supporto al paziente con vomito, epistassi,
disturbi della coscienza.
Supporto al paziente epilettico e con problemi neurologici
Supporto alla paziente in caso di parto improvviso.
Rilevazione e trasmissione dei parametri vitali: frequenza respiratoria e saturazione, polso
periferico, pressione arteriosa.
TEST
Modulo 4 (3 ore)
Il BLSD senza strumenti e con l’utilizzo di presidi (1° parte).
Descrizione di alcune situazioni particolari, ESERCITAZIONE PRATICA.
Modulo 5 (3 ore)
Il BLSD senza strumenti e con l’utilizzo di presidi (2° parte).
Descrizione di alcune situazioni particolari, esercitazione pratica.
Modulo 6 (3 ore)
Il BLSD verifica teorico-scritta e pratica (3° parte).
Modulo 7 (3 ore)
Il BLS-D Supporto al paziente pediatrico , pratiche di BLS-D pediatrico.
Modulo 8 (3 ore)
Identificazione e controllo delle emorragie, pulizia e primo trattamento di ferite, ustioni e lesioni
da freddo. Trasporto e conservazione delle parti amputate.
Supporto al paziente traumatizzato: parte teorica (1° parte).
Organizzazione negli interventi complessi: il “triage”
Modulo 9 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (2° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola spinale, collare cervicale.
Modulo 10 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (3° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola spinale, collare cervicale, barella a
cucchiaio, steccobende, materasso a depressione
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (4° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola spinale, collare cervicale, barella a
cucchiaio, steccobende, materasso a depressione.
Modulo 11 (3 ore)
Modulo 12 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica. Uso dei presidi per l’immobilizzazione: verifica
teorico-scritta e pratica (5° parte).
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Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
41) Durata:
73 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il piano di monitoraggio sulla formazione generale è quello Anpas, verificato
dall’UNSC in sede di accreditamento.
Per quanto concerne la formazione specifica ogni lezione del corso preliminare di 37
ore, organizzato dalle 7 sedi locali di progetto con la collaborazione di ANPAS
Comitato regionale Liguria, prevede che al termine di ogni lezione si svolgano prove
di simulazione pratica (per le lezioni incentrate sulla rianimazione cardio-polmonare
e per quelle inerenti il trauma) o test di auto-valutazione tramite la compilazione di
questionari, poi corretti in aula. La lezione conclusiva, incentrata sul D.lgs. 81/2008
prevede che sia compilato un questionario valutativo, al cui esito finale è previsto il
rilascio di apposita attestazione.
Le 36 ore di pertinenza dell’Unità operativa 118 “Savona Soccorso” prevedono
prove valutative teorico-pratiche alla fine di alcuni moduli, al superamento di tali
prove è subordinato il rilascio dell’attestazione finale come soccorritori e
dell’autorizzazione regionale all’impiego del DAE (defibrillatore automatico
esterno). Sono previsti quattro retraining trimestrali con i formatori.
Firenze, 24 ottobre 2012
Il Responsabile legale dell’ente e
Responsabile del Servizio Civile Nazionale
(Fausto Casini)
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