Diego Dolcini

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Diego Dolcini
SHOEBANG! Anniversary Collection
MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma / 9 luglio 2007
anteprima stampa: 11.00 / orario mostra: 12.00-19.00 / dj-set & cocktail party: 20.00-24.00
Raffinati accessori fashion e desiderati oggetti da collezione, sensuali feticci e rigorosi esemplari
di design: dal 1994 Diego Dolcini disegna calzature femminili che incarnano un’irresistibile sintesi di
couture e arte, lusso e seduzione.
Attraverso la mostra SHOEBANG! Anniversary Collection, allestita nelle sale del MAXXI Museo
Nazionale delle Arti del XXI secolo, nell’ambito della settimana dell’Alta Moda “AltaRoma”,
il suggestivo repertorio di Diego Dolcini viene ripercorso in un articolato impianto espositivo
suddiviso per ambienti tematici; vere e proprie mise en scène che propongono i temi
fondamentali delle collezioni e dei modelli speciali Dolcini: dal fetish alle suggestioni animalier,
dallo stile futuristico a quello glam e sofisticato da red carpet.
SHOEBANG! Un titolo esplosivo e sexy per un evento che, in un prezioso bagliore, condensa l’energia
creativa di Diego Dolcini e la sua attitudine progettuale, rigorosa e colta, attraverso cui da oltre dieci
anni concepisce oggetti del desiderio femminile che sollecitano la fantasia degli uomini.
Lo stile carismatico, e distintivo, delle creazioni Diego Dolcini è concentrato nei dettagli:
nei tacchi a spillo vertiginosi e perfetti o in quelli più strutturati, vere e proprie costruzioni
architettoniche come le zeppe in plexi o i curvilinei coturni; nel disegno sinuoso della forma
che esalta la voluttuosa anatomia del piede femminile; nell’impiego sapiente di materiali
pregiati e inediti come la madreperla e le piume, i cristalli Swarovski e l’oro zecchino.
L’allure ultra-glamourous e spettacolare delle calzature di Diego Dolcini l’ha naturalmente portato
a creare pezzi unici per il cinema e lo show-biz, per le occasioni professionali e mondane di star
carismatiche e internazionali. Come gli eccentrici modelli di sandali che Eva Robins cambia in ogni
scena del film “I miei più cari amici” (1998); gli stivali neri e alti per il ruolo di Bond girl di Maria Grazia
Cucinotta in “007, il mondo non basta” (1999) o, ancora, le decolleté di pitone dipinto a mano calzate
da Farrah Fawcett nella pellicola di Robert Altman “Il dottor T e le donne” (2000). Mentre l’iconica
Madonna, che in un talk show televisivo ha dichiarato entusiasta che le sue Dolcini erano le uniche
cose indossate per l’occasione che avesse pagato, per il cd “Music” (2000) si è fatta immortalare
da Jean-Baptiste Mondino con inedite mules in maglia metallica e plexi. Mentre il punto d’attrazione
di una copertina di Harpers’ Bazaar del ’98 con Courtney Love sono le caviglie della rock-star,
cinte da provocanti sandali con lucchetto. Se Julia Roberts è salita sul palco degli Academy Awards
per ritirare il suo premio Oscar per “Erin Brockovich” con un paio di Dolcini ai piedi, Mariah Carey
ne ha voluti svariati modelli peril suo “Rainbow Tour”. In mostra sono presenti anche le esclusive
creazioni realizzate per altre divine come Nicole Kidman, Jennifer Lopez, e Monica Bellucci.
Celebrati maestri della fotografia come Helmut Newton e David LaChapelle hanno spesso inserito nei
loro scatti delle scarpe Diego Dolcini per enfatizzare il potenziale erotico dei loro immaginari.
E Mario Testino, per il numero di Vogue America del settembre ‘99 ha realizzato un servizio di sette
pagine in cui la bellissima Carolyn Murphy calza le “Eclectic shoes”, ingegnoso modello di scarpa
componibile e trasformabile. Cogliendo il valore culturale del progetto di Diego Dolcini,
due degli artisti tra i più noti sulla scena internazionale come Vanessa Beecroft e Matthew Barney
hanno impiegato le sue calzature: rispettivamente indossandole in un ritratto fotografico di
Armin Linke e facendole calzare ad uno dei personaggi dell’acclamato video “Cremaster 3”.
In una delle cinque stanze in cui si articola la mostra-evento SHOEBANG! viene inscenato lo
spazio domestico e lavorativo di Diego Dolcini, una sorta di workshop dove suggestioni
eterogenee si intrecciano per confluire in quei distillati di stile e audacia, sensualità e know-how
produttivo che sono le sue scarpe. Da oltre dieci anni il creatore di origini partenopee che
ha scelto di vivere a Bologna esplora quel territorio dell’immaginazione dove l’erudita passione
per le calzature femminili diventa progetto tra arte e design.