ApRiLe 2005 - Bazarweb.info

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ApRiLe 2005 - Bazarweb.info
n.13 aprile 2005
mensile di intrattenimento intelligente
2
EDITORIALE bazar 03 2005
MAra Codalli
Direttore arTistico
RoBerta FABrizi
REsponsaBile
Servizi WEB
www.bazarweb.info
Eugenia ROmanelli
Direttore responsabile
Vera RIsi
conDirettore
CRIstiana SCoppA
REsponsaBile
Comunicazione
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
laboratori studenti la sapienza 3
Fotografie di Maurizio Morrone
C R IT IC A L rVIEWS
Piccolo viaggio in alcuni luoghi CONTAMINATI che con
sempre maggior forza
reclamano il loro diritto a criticare e crea
re.
Non
desi
dera
no un altro mondo
possibile: LO SONO.
A cura di Mariantonietta Cortese e degli studenti dell’Università
di Roma “La Sapienza”
Sono una rete globale di artisti, militanti, ambientalisti, economi
sti, investitori etici, docenti di comunicazione, emarginati, ribelli,
sinistroidi… soggetti attivi, irrequieti e scalpitanti. O semplice
creativi, urbanisti, ecofemministi, redivivimente soggetti che necessitano sopravvivenza. E per non soccomb
globale, INVENTANO l’alternativa, disegnano strategie. E, tanto
ere di fronte alle logiche spietate del mercato
per cominciare, trovano dei punti di leva..
Evviva la velorution!!!
di Elisa Cesarini e Mariantonietta Cortese
In sella a una bici e via! Si incontrano in piazzali, si contano,
si scambiano volantini d’informazione. Vivere una vita sana, senza
anime costrette a muoversi con un mezzo di trasporto che consuma
smog, senza clacson, prende il cuore di molte
da un sentiero in movimento. Si bardano di coraggio e sfacciata fluido economico. Reclamano il loro essere TRaFFICo. Uno strumento di lotta! Forse il più sano. Anime unite
ggine: “Dobbiamo essere tanti, rumorosi e convincenti!” dicono.
ma anche spazio dove conoscersi.
La metropoli non è solo luogo di transizione,
26 Settembre 1992 San Francisco (California) Ore 17.30 nasce
la Critical Mass. Pedalavano al grido di “Abbasso le auto!” e,
il doppio, poi il triplo: una “coincidenza organizzata” di ciclisti
sorpresa
, negli appuntamenti successivi erano
che vive per non continuare a uccidere la terra, per divertirsi
creare un nuovo spazio pubblico dove si può interagire in mezzo
lottando insieme, per utilizzare mezzi alternativi, per
alla strada. Critical mass è più di una manifestazione: è una
possibile.
dimostrazione pratica di come un’altra città sia
In pochissimi anni questo “modo di essere” ha raggiunto tutto
il mondo espandendosi a macchia d’olio. Oggi tutti i partecipa
www.inventati.org/criticalmass/where.htm
nti si tengono informati tramite una mailing list :
4 studenti la sapienza
laboratori bazar 03 2005
Intervista a 3 ragazzi del “CSOA Macchia
rossa” in via Pieve Fosciana 56-82, Roma tel. 55260306.
Centro sociale
Che aria si respira nella ciclofficina?
quella creativa,
Il sabato mattina siamo chiusi nella sala degli attrezzi e l’atmosfera èrotte.
creiamo nuove bici, o dipingiamo quelle vecchie, o aggiustiamo quelle
Create bici?
li a quelle bici in
Si perché a volte abbiamo dei pezzi sfusi e cerchiamo di aggiunger
costruzione, così pezzo per pezzo ne creiamo delle nuove.
Ma dove trovate i pezzi?
li portano i
Spesso nell’immondizia, a volte sono bici rotte che ci regalano, oppure
MEZZO!
partecipanti nella C.M., si mettono a testa bassa e compongono il SACRO
dalle cene
Oppure compriamo i pezzi che non troviamo. Si comprano finanziati
aprire la
potuta
è
si
quale
alla
grazie
sociali magari come quella del 3 maggio del 2003
ciclofficina!!
In quanti siete la mattina?
o quante bici
A volte 2 a volte 10. Secondo quanti pezzi abbiamo recuperato la settimana
si sono rotte alla manifestazione!
E se io volessi venire a riparare la mia bici?
dove si sono
Puoi! Anzi ci fa piacere, gli attrezzi sono a disposizione di tutti, basta lasciarli , puoi far da
trovati! Puoi venire ogni sabato mattina, tranne qualche evento particolare
fatto
abbiamo
sito,
nel
tutto
trovare
sola o chiedi e ti aiutiamo volentieri! Comunque puoi
un apposito link proprio per la ciclo
E’ importante per il centro la ciclo?
pensato
Si grazie alla critical mass abbiamo anche una ciclo, altrimenti non ci avremmo
a fare un luogo comune per aggiustare bici!
e per i nostri
La bici rappresenta per noi un mezzo alternativo, quello sano. Per noi
tale! Noi diciamo
principi il benessere, il paesaggio, la comunione di oggetti è fondamen
“poeti si nasce, ciclisti si diventa” U. Grioni “il ciclista” 1910.
a month
Once
ripete un evento
Ogni ultimo venerdì del mese (in alcune città italiane di giovedì), si
spontaneamente
internazionale in più di 200 città del mondo: i ciclisti percorrono
. I ciclisti
in massa le strade delle metropoli normalmente occupate dalle automobili
degli autosauri
tirannia
la
che
vita
della
puntano l’attenzione sul deteriorarsi della qualità
alla città. Il
ha comportato. La massa si assembra e pedala per 3-4 chilometri intorno
una mappa sul
percorso in genere è deciso al momento. La ciemmona romana abbozza il movimento è
sito pochi giorni prima. L’andatura classica non è in fila indiana, perché
passare.
deciso nel suo intento: la strada bisogna occuparla, le macchine non devono
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+ bici,+ kaos,+ libertà:
anch
e in Italia!
Milano è stata
la prima con raduni regolari ogni settimana. Per partecipare, ogni
giovedì, ore 21.30 in piazza dei Mercanti
Roma, giugno 2002: rumore incontenibile, smog sopra ogni limite,
mascherine tra
i piloti degli scooter. Nella prima CIEMMONA i ciclisti romani hanno
pedalato a 9
km/h occupando l’intera carreggiata stradale, rispondendo col campanel
lo al suono
del clacson degli automobilisti arrabbiati. Da allora ogni secondo e
ultimo
venerdì
del mese ore 18.00 / 21.00 si incontrano a piazzale Ostiense/Piramide.
next events!
26-27-28 maggio :CIEMMONA INTERPLANETARIA - Roma pedala
Ciclo frontiere: Tutti nudi?
Giustizia nelle strade: questo reclamano pedalanti. Ma se oltre
protesta diventa esemplare. Succede da 4 anni a Zaragoza, nello tutto si è nudi la
stato spagnolo di
Argon. E si è ripetuto a Milano il 26 giugno 2003. I ciclonudisti irrompon
sulle scene urbane di ogni dove. Nudi di fronte alla ferocia del traffico o irriverenti
esibiscono la fragilità della propria carrozzeria, sfidando i tabù imposti motorizzato
ai corpi dalla
moda.
Prossimo appuntamento ciclonudisti:
11 giugno, ore 15 ritrovo ad Avegno (al parcheggio spiaggia
per truccarsi e
mascherarsi). Ore 17 partenza ciclonudista per Locarno.
L’invito parla chiaro:
La città teme il corpo. Comprime oscura nasconde i corpi
motorizzate. Faglielo/a vedere. Fai del tuo corpo un’opera nelle scatole
d’arte: dipinto,
travestito, mascherato, evidenziato, danzante, musicato, teatrato,
glitterato,
alato o semplicemente … nudo.
CICLO-BIBLIO
“Critical Mass:L’uso sovversivo della bicicletta” di Chris Carlsson (ed.
Feltrinelli).
“Return of the Scorcher” (1992) documentario di Ted White.
Video cult di Ted White “noi siamo il traffico” con libretto informativo
Intervista a Eugenio Galli, vicepresidente di Ciclobby Fiab (Federazio(ed. Shake).
ne italiana amici
della bicicletta) attivo nella Critical mass.
www.area7.ch/area7/www.criticalmass.it
www.area7.ch/area7/www.inventati.org/criticalmass
www.tmcrew.org/eco/bike/criticalmassroma
www.ciclonudista.net
do l’arte è critica ironica
Quan
di Alessandro Giudizioso
collocarsi in una zona di
i, è legata a un filo sottile in tensione, pronto a spezzarsi, viziato dal suo
La conoscenza del post-moderno, dettata da ritmi cangianti e proteiform e le più note strategie di comunicazione tra cui il brand By Life, ma c’è una profonda differenza:
posizionat
troviamo
elastica
linea
frontiera tra realtà e finzione. Lungo questa
secondo una strategia di
By Life è ironico.
di un’organizzazione non governativa vicina alle Nazioni Unite, agisce di elaborazione estetica”
“Azienda sovranazionale con finalità politiche, costituita nel ’97 a opera
i medesimi sistemi
utilizzando
pur
ione,
comunicaz
della
ali
multinazion
dalle
effettuata
si è poi auto-assunto come
destabilizzazione del consenso inversa negli obiettivi a quella
per questo è un’azienda virtuale ideata dall’artista Ciriaco Campus, che
(Campus). La finzione di By Life si realizza nella sua messa in scena,
interventi.
di
numero
gran
un
essa
per
o
realizzand
eventi
di
curatore
dipendente, designer,
nel tranello e giudicarle
“Delitto perfetto”
dei contenuti del frame. Osservando le opere di Campus è facile cadere
le strategie
La critica mossa da By Life è ironica e ludica, poiché si prende gioco
deve saper leggere tra le righe e scovare i meccanismi che si celano dietro
però,
critico,
lettore
Un
ali.
internazion
marchi
grandi
più
dei
del brand “By Life”
simili alle campagne
- Roma, Luglio 2001) sembrano tipiche strategie di sponsorizzazione
testuali. Le vetrine, le affissioni, le campagne umanitarie (By Life Camppreesistente senza abbatterlo ma giocando con i suoi elementi, mescolandoli in modo caotico
, interpellativi)
ma si caricano di profondi contenuti artistici. Si adattano a un sistema
e alle tradizionali strategie comunicative (effetti cromatici, emotivi, passionali
dei canoni
come carte di un mazzo. I frame vengono scossi dall’interno, dove in sostituzion
ti. Una rivincita degli spazi, dello sguardo e della mente che si libera
globalizza
modelli
nei
piano
secondo
in
solito
di
elementi
altri
vengono resi pertinenti
.
della
critico
l’agire
perfetto”
preconfezionati per l’uso per esplorare la realtà in modo critico e autonomo
criminologo e presidente (nella finzione) di By Life ha definito “delitto
Alberto Abruzzese, docente universitario alla Sapienza di Roma, nonché
sua azienda.
crede che By Life sia
Lettori ingenui
critico il lettore ingenuo (che non riconosce le opere di un’artista) che
L’argomentare ironico di By Life rischia però di tagliar fuori dal ragionare
case) fu sponsorizzata da
realmente un’azienda.
realizzato sulla città di Gallarate, con i relativi nomi delle vie e prezzi delle
L’opera “Monopolys” (gioco da tavolo simile a quello noto a tutti noi, ma domandare l’acquisto di un prodotto che in realtà non c’era. Tuttavia anche questa lettura acritica
a
ingenuo
target
un
spinse
e
affissioni
attraverso
aprire nuove finestre sul
Campus nella finzione
nte verifica della correttezza del lavoro svolto, della capacità dell’arte di
guida la produzione di By Life in quanto si rivela x l’azienda un‘importaper una giusta lettura del mondo. Ma allora è un’azienda o una pseudo azienda? Sicuramente è
via
la
oci
mondo. By Life dunque insegna a pensare critico mostrand
che provoca al lettore, ma nel processo produttivo è una pseudo azienda.
un’azienda poiché produce conoscenza e sapere attraverso l’incertezza
ista a Leonardo Romei
Interv
Segretario Ufficio Comunicazione e Propaganda By Life Foundation
ivi, manifesti pubblicitari e
Quali sono i prodotti “By Life”?
di moda, dai giochi da tavolo ai cibi naturali. Ma anche eventi comunicat
Si va dalle soluzioni di arredo per campi umanitari, alle vetrine e linee
.
strutturate
ive
comunicat
campagne
in
dispiega
le
e
visive
politici; crea identità
li dei fili che li legano.
Chi prende le decisioni? Chi comanda? Chi sono i dipendenti?
diversificati e complementari. Non tutti i nodi della nostra rete sono consapevo
By Life conta su una vasta rete di contatti e collaboratori con know how By Life Games e By Life Communication Agency.
come
pubblici,
altri
segreti
alcuni
ti,
più alto del piano
By Life è suddivisa in vari dipartimen
onorario di By Life Foundation è Alberto Abruzzese. Questo è il livello
trasversali.
Amministratore Delegato di By Life Foundation è Ciriaco Campus, Presidente
le scelte strategiche di By Life rispondono a livelli ancora più alti e a interessi
decisionale che sono autorizzato a rendere pubblico. Ma le decisioni e umanitari. Ma il vostro marchio rievoca la Porta di Brandeburgo con forti richiami di stampo
Nei comunicati appare la definizione di By Life come azienda a scopi
io, inquietudini
militaristico: come mai?
e non comunica significati preesistenti; offre al suo pubblico contatti di immaginar
C’è una strategia di oscillamento percettivo. By Life non esprime posizioni percorsi di senso.
Benetton. La
of
Colors
visive e comunicative che raccogliamo come cartine di tornasole. Offriamo
United
nelle soluzioni visive con le campagne di altri noti brand come
Nelle vostre prime apparizioni (1997), si rilevano delle somiglianze
un significato?
c’è
basso:
in
anziché
destra
a
alto
in
appare
che
marchio
del
forma di espressione
differenza è nel posizionamento
della soggettività inscritta nel testo. By Life rifugge anche da questa
o è canonico nel
Lo spazio in basso a destra è tradizionalmente adibito a firma, è lo spazio
interrotto e ambiguo che proponiamo, quello di Benetton seppure trasgressiv
soggettiva. Ma le differenze stanno soprattutto nel percorso patemico
consumo.
il
risolvere le tensioni con l’identificazione nel brand e con
a quella dell’ONU. E’ la stessa strategia di marketing operata da Benetton?nale. Non
Sin dall’inizio By Life ha inseguito un accostamento della propria immagine
e ha legato la sua immagine a valori positivi, al bene assoluto e transnazio
creativo
potenziale
suo
il
ne
disposizio
a
messo
ha
nessuno,
”
“inseguito
By Life non ha
ONU appaltati?
posso dire altro al riguardo.
Shops” sono negozi di By Life o semplicemente il nome di negozi
Via via il legame ONU - By Life si è fatto sempre più stretto. I “By Life
Ripeto che non posso dire altro.
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bazar 03 2005
laboratori studenti la sapienza 5
Criticare da fermi: Hack the change
di Elisa Barbini
Cosa significa “hacktivism”?
Il termine deriva dalla fusione tra “hacking” (modo creativo di usare il computer) e “activism” (movimento
di chi cerca di migliorare il mondo “dal basso”). Dunque “hacktivism” è un movimento (socio-politico,
culturale, artistico) animato da coloro che fanno un uso non convenzionale delle tecnologie
informatiche x creare nuove forme di azione e partecipazione politica. Il terreno più fertile per la
crescita dell’hacktivism è quello dei centri sociali e dei movimenti sociali, culturali e contro-culturali,
underground e artistici che agiscono in vista del mutamento e della crescita sociale di TUTTI.
Hacker? Brava gente!
“La conoscenza appartiene a tutti e quindi deve essere libera”. E’ questa l’etica hacker. Come dite?
Il vostro PC ha avuto un sussulto alla parola “hacker”? Allora bisogna chiarire. “Hacker” non vuol
dire “pirata informatico” che si insinua tra le maglie della rete per mandare in tilt siti o per distruggere
hard disk: questo è lo scopo del “cracker”. Piuttosto l’hacker maneggia software a scopi sociali,
partecipativi, costruttivi.
Secondo l’accezione purista dell’hacking, il vero hacker è quello che, individuata una falla nel
funzionamento o nella protezione di un sistema, ne avverte i responsabili affinché nessun utente del
sistema ne sia danneggiato. Non è un caso che alcuni hacker siano diventati esperti di sicurezza
informatica.
Hacktivist goal
fare comunità: creare comunità virtuali per una comunicazione interpersonale libera, orizzontale,
paritaria, senza una gerarchia che ne indirizzi e controlli gli scambi, senza filtri;
garantire la privacy: contrastare gli usi impropri e non autorizzati dei dati personali degli utenti
(spesso, per mettere a punto efficaci strategie di marketing, le aziende usano i dati personali
rintracciabili in rete senza autorizzazione);
distribuire le risorse: distribuire le informazioni di interesse pubblico senza censura; distribuire
saperi, competenze e strumenti (hardware e software) attraverso la creazione di media
indipendenti, e attraverso corsi, laboratori e workshop in aula;
difendere e organizzare i diritti: diritto alla cooperazione (una comunicazione libera e aperta
consente la crescita delle conoscenze e della cultura, collettiva e individuale); diritto alla privacy
e all’anonimato; diritto alla libertà d’informazione e d’espressione (lotta alla censura); diritto di
accesso alle tecnologie (attenzione ai costi dei materiali informatici e della connessione); diritto
alla formazione (alfabetizzazione informatica).
Fine ultimo è la riduzione del digital divide, quel divario tra fasce di popolazione che possono fruire al
meglio delle tecnologie informatiche e fasce che invece non possono farlo.
Quali sono le pratiche hacktiviste?
Ciclo-glossario:
•
Massa critica:
In una sequenza girata in Cina del documentario, Return
of the Scorcher (1992) di Ted White, regista impegnato
in un’opera didattica a favore del trasporto urbano
ecologicamente responsabile, la massa critica era il
numero di ciclisti necessario per attraversare una colonna
di automezzi in un incrocio senza semaforo, in una strada
trafficata di una città cinese, senza che la faccenda si
risolvesse in una catastrofe umanitaria.
•
Xerocracy:
Ovvero fotocopiocrazia. Privo di leader, Critical mass
rimane diffidente rispetto all’utilizzo dei mass media,
affidando la propria promozione a volantini, fanzine
artigianali e stickering.
•
Sicurezza!
“Fai quello che vuoi ma sii gentile!” . Non c’è acrimonia
verso gli automobilisti (non sempre è vero il contrario) e
sono rari gli episodi di disordine nelle strade invase da
ciclisti. La polizia arriva con volanti ed elicotteri ma mai con
casco e manganello da celerino!
•
Biciobarbarie:
L’invadenza dell’auto nei nostri spazi è vissuta come
“normalità”. Ma gli assurdi cartelli che regolamentano le
nostre strade, troppo spesso estromettendone i ciclisti,
sono figli della dittatura del tubo di scarico. La massa critica
raccoglie testimonianze di soprusi e ne sovverte la logica
creando segnali, sticker, volantini ironici e provocatori.
Ridisegna lo spazio per riaffermare il diritto a occuparlo.
•
Dispensa del bullone:
Manuale minimo per una corretta manutenzione della
bici. Nelle ciclofficine circola un gergo con neologismi e
parole con una traslazione del significato. Per esempio:
le bici abbandonate diventano cadaveri o carcasse da
cannibalizzare.
Non ti preoccupare ci sono le Ciclofficine!
Non credi di poter affrontare colonne di automobilisti
esauriti e clacsonanti su asfalto noncuranti del tuo
velocipede? nella tua periferia neanche il miraggio di una
pista ciclabile? Pochi soldi per comprare una bici? Cane
al seguito? Sono solo alcuni dei problemi a cui risponde
la tua ciclofficina di fiducia. Se qualche mezzo non
inquinante si rompe o si vuole cambiare colore o sellino, o
serva riattivare una bici vecchia e stanca, in ogni città sono
a disposizione spazi dove gli attrezzi sono di tutti, funzionali
ed essenziali.
Le ciclofficine della capitale sono 2:
- “Macchia Rossa” - Magliana
www.inventati.org/macchiarossa;
- “Don Chishotte” presso l’ex Snia Viscosa in via
Prenestina:
www.zingarelli.biz/ciclofficina/.
Le campagne d’informazione
Mirano a sensibilizzare, organizzare e mobilitare l’opinione pubblica intorno a determinati problemi,
situazioni di malgoverno, soprusi… che il circuito mediatico ufficiale tende a occultare o distorcere.
Esemplari sono le agenzie d’informazione indipendenti e i motori di ricerca/portali no-profit
(www.censurati.it).
I virus
Bisogna distinguere tra virus cattivi (alcuni distruggono i file dell’avversario, altri bloccano il sistemabersaglio replicando all’infinito il virus, altri ancora servono a sottrarre informazioni importanti dai
computer nemici; sono molto usati dalle aziende in concorrenza tra loro) e virus buoni (è il caso di
Lovebug che consentiva a chiunque di collegarsi alla rete senza pagare la tariffa telefonica: è stata l’idea
di un ragazzo delle Filippine, dove un’ora di connessione vale circa la metà di uno stipendio medio).
Il netstrike (corteo telematico)
Un vero e proprio sit-in virtuale che mira a rallentare la funzionalità di un sito-bersaglio inondandolo di
richieste di collegamento; obiettivo della protesta non è tanto il blocco del sito, quanto far conoscere
alle persone presenti in rete un problema trascurato dalle comunicazioni ufficiali e manifestare il proprio
dissenso con l’intasamento del sito.
Lo straniamento
Consiste nell’alterare i contenuti delle notizie diffuse dal circuito mediatico; attraverso la diffusione di
notizie false o “camuffate”, si porta il bersaglio e l’opinione pubblica a riflettere su aspetti ignorati del
fenomeno oggetto della notizia. Scopo è far capire che le informazioni non sono mai di per sé obiettive,
ma sempre portatrici di una certa ideologia. Espressione tipica di questa forma di protesta è l’ANSiA
(Agenzia Nazionale inopinatamente Alternativa – www.ansia.splinder.com) un sito dove le notizie
sui fatti d’attualità vengono manipolate, per far ridere ma soprattutto riflettere. Da visitare anche il sito
www.pennarossa.it.
Software liberi
Software esenti da copyright: sono creati in modo che chiunque possa usarli, copiarli e ridistribuirli; si
acquistano su internet. Sono la “linfa tecnica” di cui vivono gli hacktivisti.
Gli Hacklab
Qui si incontrano gli hacker italiani a livello locale. Le loro attività promuovono un uso sociale e
consapevole delle tecnologie.
Al Loa Hacklab Milano (www.ecn.org/loa) si tengono corsi e laboratori che, col supporto di una rete
telematica autoprodotta e fatta di computer riciclati, insegnano l’uso di Linux (il sistema operativo libero,
alternativo a quello proprietario di Microsoft Windows), i linguaggi di programmazione e come si creano
siti web.
Nel 2000 il Loa ha organizzato il netstrike che ha decretato definitivamente il successo di questo
strumento di dissenso telematico: il Loa convinse migliaia di utenti a intasare il sito del Comune di
Milano per 3 ore come segno di protesta contro gli sgomberi dei Csa milanesi, col merito di denunciare
la pubblicazione sul sito del Comune dei dati privati di molti milanesi.
Nell’associazione culturale Strano Network (www.strano.net), un gruppo di lavoro sulla comunicazione
si distingue per l’insegnamento all’autodifesa digitale (conoscere e difendere il diritto alla privacy); inoltre
ha pubblicato una guida on line alla realizzazione di siti web fruibili anche da disabili.
Hackmeeting: evento annuale totalmente autogestito e autofinanziato; non è sponsorizzato e l’accesso
è pubblico. Sono previsti seminari, workshop, feste e altri momenti di apprendimento collettivo.
Attraverso il sito www.hackmeetimg.org, chiunque può proporre e organizzare un workshop.
L’hackIT del 2005 si terrà a Napoli il 10-11-12 Giugno. Filo conduttore il tema della difesa della
privacy.
SITOGRAFIA
•
•
•
•
•
www.hackerart.org
www.hackmeeting.org
www.censurati.it
www.ansia.splinder.com
www.forteprenestino.net
6 studenti la sapienza
laboratori bazar 03 2005
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pink
Tattiche
di Diana Corati
PS: la @ indica il maschile e il femminile singolare e plurale e tutti gli altri transgeneri che in italiano non esistono
Pink: un colore. Pink: un circolo culturale di Verona. Pink: un modo tutto nuovo
di manifestare il proprio essere donna, uomo, gay o trans, ma anche una diversa
via per esprimere le proprie idee tra tante obsolete che ormai non ci rispecchiano
più.
Dolce ma forte “il rosa cattura il nervo ottico come un fascio di luce nella
penombra”, porta su di sé l’attenzione senza infastidire, anzi quasi ammaliando
i sensi.
Il pensiero Pink non vuole essere un’ideologia, ma uno spunto da cui trarre
ispirazione. E’ forse per questo che troviamo partecipi al movimento Pink le
persone + diverse, per i motivi più diversi; per i diritti delle prostitute, per la
fecondazione assistita, per i diritti di gay, lesbiche e trans, per riacquistare una
sessualità più creativa e stimolante, libera da antichi pregiudizi. Il filo rosa che
collega tutto è il rapporto con il sesso, il proprio o quello dell’altr@. Pink è senza
capi nè cape, ma pieno di protagonisti. Pink vuole esprimere i propri pensieri
attraverso l’uso di armi “improprie”, sensuali e prorompenti; fiorellini profumati,
vestitini improbabili, sculture di gommapiuma morbide e leggere, danze e
spettacoli improvvisati e improvvisi, strade pitturate di rosa, decontestualizzati
passamontagna pink-shoking sulla faccia. Questi sono i modi altri con i quali
Pink manifesta e fa sentire la sua voce. I luoghi? Manifestazioni, convegni, centri
culturali vari, ma anche ogni momento di richiamo alla coscienza. Restando
fedeli al principio di “agire localmente pensando globalmente”.
www.circolopink.it
Cre-attività al femminile
Su chiama sexy-shock ed è il primo sexy shop in Italia pensato per le donne. Si
trova a Bologna, all’interno del TPO (n.d.r. teatro polivalente occupato), spazio ad
alta intensità creativa, etichettato come centro sociale.
Al sexy shock si vendono giochi per fare sesso e più o meno gli stessi oggetti
in vendita in un classico sexy shop, ma con una sensibilità tutta femminile. Un
iper-luogo dove si può anche bere una tisana o una cioccolata tra pareti
colorate, divertenti divani, video, libri e vibratori di ogni genere. L’idea e molti
oggetti in vendita provengono da Londra, da SH!, altro sexy shop rosa all’angolo
di Coronet street, a Soho, quartiere a luci rosse della città. Grazie al sexy-shock
Betty ha già organizzato workshop e incontri su prostituzione, sicurezza e
lavoro atipico. Sexy-shock è un vero e proprio progetto, laboratorio politico
aperto alle donne e spazio di discussione magari mentre ci si dedica
alla soddisfazione oltre che della nostra coscienza, anche della nostra
corporeità. La riflessione intorno agli spazi, alle relazioni e ai progetti, ha portato
le shockine, nel settembre 2004, a cercare nuove ambiti per le proprie azioni.
Ambiti che preferiscono chiamare Città, non più centri sociali.
Betty
di ragazz@, tutte più
Betty è il nome collettivo delle donne che hanno pensato e creato il sexy-shock. L@ Betty sono una trentina
o meno impegnate in un ambito creativo.
perchè love tutt@, Betty non ha colore perchè ama il melange
Betty dice di sè: “Betty ha tante identità e nessuna, e per questo non può essere rappresentata, non ha genere
di soggiorno perchè ha avuto la fortuna (finora) di essere
(anche se ha qualche preferenza per il rosa) Betty è poliglotta, Betty è nomade, Betty non ha bisogno di alcun permesso
cittadina”.
Macho Free Zone
campagna lanciata da Women Lobby, portale web di associazioni
Macho free zone è un innovativo progetto portato avanti dall@ Betty del sexy shock a Bologna basandosi su una free zone mira a porre le donne in un ruolo attivo nei confronti del
di donne. Considerando i rischi che una città può nascondere per una donna, violenze + o meno fisiche, macho
corsi di formazione e di autodifesa, e una street investigation
problema, prendendone coscienza e attivandosi. Il progetto include una campagna grafica, seminari di riflessione,
per costruire una mappa dei luoghi a rischio della città.
Roma pink
organizzato per la manifestazione per la pace del 04 giugno
La solare capitale non manca di ospitare e custodire degli spazi rosa. Sicuramente d’impatto è stato il Pink block
colorato le strade, suonato tamburi, danzando e coinvolgendo la
scorso. Un flusso rosa-pink-shocking ha inondato le strade. Ragazz@ variopinti che con pittura rosa hanno
moltitudine in pensieri aperti e positivi. Convint@ che un’altro mondo è possibile, anzi, un gaio mondo è possibile.
occupato Strike, in via U. Partini, 21. L@ She strikes organizzano
Un’importante punto d’incontro per i pink della capitale è il collettivo SHE STRIKE, all’interno del centro sociale
o gli incontri di mid fight.
spesso fantasiose serate d’incontro Pink, come il “pink paint party” o la serata “dove andrà a finire bocca di rosa?”
Puttanopoly:
e probabilità. Creato dal comitato per i diritti delle prostitute
Gioco da tavola per simulare un giorno sul marciapiede: sopravvivi alla Bossi- Fini- Prestigiacomo tra sfighe
live dal collettivo She strike. E’ possibile acquistarlo on line su
di Pordenone. E’ stato inscenato per la prima volta a Milano dalle shockine. Ne è stata fatta una versione
www.puttanopoly.com.
Intervista a She Strike:
Cos’è She Strike?
dopo gli eventi di Praga e Genova, hanno deciso di adottare la
She Strike sono una serie di person@, facenti parte dello Strike; sulla spinta del movimento pink europeo,se non machista, almeno antiquato.
frivolezza tattica in alternativa alle tecniche utilizzate dai disobbedienti ancora appartenenti a un immaginario,
Quali sono stati i primi eventi del movimento pink a Roma?
i centri sociali Strike, la Torre e Forte Prenestino, hanno cominciato
Il 4 giugno, in vista della manifestazione contro Bush, essendosi aperta una crisi rispetto alle modalità d’azione,non è nato un collettivo e non ci si incontra sistematicamente. Pink
a pensare a modi differenti di manifestazione creativa. Ma da quell’esperienza non si è creata una rete unitaria,
è rimasto un approccio,una pratika.
Quindi non esiste una realtà di riferimento a Roma?
frammentazioni regionali ed è proprio questa mancanza di identità
No, non è un problema di appartenenza né di identità. Dopo Genova le identità sono finite - è finita l’epoca delle
che ci ha portato a usare i modi pink.
In questo i pink italiani sono in linea con l’esperienza europea?
a livello sessuale.
No, all’estero si è sviluppato molto prima e più che in Italia, dove purtroppo sono presenti ancora troppi retaggi
Cosa pensi per il futuro del pink a Roma?
di mobilitazione.
momenti
nei
modo
come
utilizzato
verrà
Sicuramente
Ci sono piccole cose, ma non so se possano dare frutti tangibili.
altri gruppi?
Voi avete organizzato una versione live di “puttanopoly”.Cosa rispondi alle accese critiche sollevate da
e della mercificazione. Poi ognuno è libero di scegliere il
Da queste critiche è emersa una visione diversa della prostituzione. Il problema per noi è quello dello sfruttamento
a loro avviso inopportuna. Per noi invece è stato un modo di
mestiere che preferisce se tutelato. Chi ci criticava invece non ha accettato l’ironia usata per trattare l’argomento,
comunicare in maniera diversa e meglio fruibile.
Pink Link:
www.ecn.org/sexyshock
www.pinkabbestia.org
www.strike-spa.net
Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare
con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da
segnalarci?
SCRIVI A: [email protected]
bazar 03 2005
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Studenti la Sapienza
Roma - LABORATORI
– Critical views
Roberto Pisoni VISIONI – Nel ventre
molle di Mcdonald’s
Alessandro Benvenuti
– VISIONI (IN PILLOLE)
– Nato sotto il segno
dell’Acquario
Giuseppe Mottola
– VIDEOGIOCANDO
– L’ultima crociata
Caterina Gonnelli ONDE – Tra gnocchi e
occhi a mandorla
Giulia Baldi - SINTONIE
– Appassionati e
appassionanti
Serusi
Gabriella
SCENE – Scemi di
guerra e cieli rotti
Enrico Lo Verso
– SCENE (SALMONI)
– Eros et Thanatos
Pietro D’Ottavio –
SUONI – Go forward!
Marcello Amoruso
- SUONI – Eclettismi
sonori
Fabrizio Gianuario
- SUONI – Cover,
somiglianza o plagio?
Fabio Murru - SUONI
– (RECENSIONI)
– Libera-mente
Johnson Righeira
– SUONI
(CONTROCANTO)
– Suoni minimal x
ricordare qualcosa di
grande
Ciro Bertini - LEGGERE
– (RECENSIONI) – Un
incubo infernale
Marco Begani
– LEGGERE (FUMETTI)
– Acrobazie linguistiche
e densi balloon
Nancy Brilli
– LEGGERE
(BRILLETTURE) –
Andrea Lisi - NOTTE
– Notte gay ‘e bello?
Phag off e’ meglio
Marcello Amoruso
– NOTTE – Sfide
coraggiose
Alberto Traversi NOTTE – Revival à go
go!
Claudio Coccoluto
– NOTTE
(NOTTETEMPO)
– Dance or die!
Antonio Incorvaia
– TRASH CULT
– Un enigma alla Dan
Brown
Chiara Spegni
– GUSTI – Porco!
Chiara Tacconi
– GUSTI – Porco
a tavola (ma senza
offesa)
Eva Buiatti– GUSTI
(MANGIA COME
LEGGI) – Katsudon!!
Lorella Scacco - ARTI
– Arte per tutti
Luca Beatrice – ARTI
– Il nuovo che avanza
Marzia di Mento
– ARTI – I musei? Tutto
un gioco!
Vladimir Luxuria – ARTI
– CONTROPIEDE – I
marocchini? Gentili e
raffinati
Luca Carboni – ARTI
– (SKIZZI) –
Andrea Mugnaini
– VIAGGI – Fado de
Portugal!
Agnese
Ananasso
– ESSERE – Fumare…
un po’
SOMMARIO 7
Laura Tricoli – AVERE
– Customized things
Agnese Ananasso – HITECH – Dtt Si! Dtt No!
Oliva Muratore
– ARCHITETTURE – Il
grado zero della scrittura
Matteo Bianchini
– PICCOLI – Giovani
esploratori in viaggio
Valerio Cammarano
– SPORT – Floorball,
meltin’pot di sport
Angelita Peyretti
– SCIOCCHINA – Bici in
cortile
Serena Cama – CORSI
– Stimola il medico che è
in te!
Cangiano
Giuliano
– FENOMENI – Sound
and songs for freedom
and respect
Giuliano Cangiano – NET
– Web no limits
Guido Dolara – NOI – A
scuola d’Europa
Franco Andreucci
– LORO – Barbecue oh
yeah!
Tommaso Zanaica –
MIGRAZIONI – Cambiare
il mondo? Con un
documentario!
Giulia Premilli – GENDER
– Vuoi fare l’amore?
Sniffa!
Eva Robin’s –
CONTAMINAZIONI – No
word
Mario Morcellini
– CORTEI – Media e
immigrazione
10 di roberto pisoni
visioni bazar 03 2005
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Nel ventre molle di Mcdonald’s
.
Mangiare hamburger e patatine per un mese
far
to,
fega
il
re
ugge
Vomitare. Stare male, distr
schizzare il colesterolo. Tutto per fare un filmdenuncia
dagli Stati Uniti. Ancora la non fiction a farsi carico di testimoniare
Ancora un documentario militante
regista di base a Manhattan, per il suo
e rivelare quello che stampa e tv non dicono. Morgan Spurlock, verificare se le affermazioni che
Super Size Me imbastisce un’inchiesta paradossale e provocatoria: un processo intentatogli da due
i legali della catena di fast-food McDonald’s hanno asserito durante
ragazze obese, siano vere o false.
Per provarlo, Spurlock decide di
Il cibo di McDonald’s può costituire una dieta sana e nutriente? delle regole per l’esperimento: ogni
mangiare per un mese soltanto nei fast food della catena e elaboraaltre delizie almeno una volta e, per
giorno consumerà un menu super-size, dovrà assaggiare tutte le passeggiata.
concludere, limiterà il suo esercizio fisico quotidiano a una breve
subito dopo il primo pasto superPieno di salute, Spurlock comincia a mangiare McDonald’s e vomita
a desistere, così come il suo medico.
size. La sua fidanzata Alex, una cuoca vegan, tenta di persuaderlo che avverte dei pericoli del cibo da
Spurlock intervista i fan appassionati di McDonald’s, un chirurgoe lobbisti dell’industria alimentare
fast-food, nutrizionisti, sostenitori delle campagne anti fast-food à diffusa nel paese) e parte della
che affermano allegramente: “Siamo parte del problema (l’obesitdel gruppo McDonald’s accetta di
soluzione”. Comunque, malgrado le ripetute richieste, nessuno
parlare con Spurlock.
i Chicken McNuggets, quanto la
Dopo aver mostrato quante batterie di galline servano a produrredalle droghe e quanto sia aggressivo il
dipendenza da fast-food possa essere paragonata alla dipendenza
il suo esperimento con il fisico
marketing di McDonald’s nei confronti dei bambini, Spurlock chiude
schizzati oltre i livelli di guardia e il
devastato: è ingrassato a dismisura, i valori del suo colesterolo sono
fegato si è trasformato in una sorta di fois gras.
di citare in giudizio McDonald’s
I titoli di coda ci informano che le due teenager che avevano tentatonegli Stati Uniti, la società ha ritirato
hanno perso la loro causa ma, a partire dalla distribuzione del film
dai menu l’opzione Super Size.
“guerrilla” di Michael Moore
Benché la tecnica documentaristica di Spurlock debba molto al metodo
Truth), il suo film rivela una
(in particolare a quello delle striscie televisive Nation e The Awful
disciplina e un rigore di ricerca tali da superare il maestro.
rabbiosa e melò di Moore contro
Realizzato negli Stati Uniti prima di Fahrenheit 9/11, l’invettiva
mo investigativo che colpisce
Bush jr., Super Size Me offre squarci attentamente ragionati di giornalis o e, almeno sembra, meno
nel segno, sostenuto dal sorriso di Spurlock – di gran lunga più simpatic
trenta giorni soltanto del cibo di
egocentrico di Moore. Sottoponendosi al supplizio di nutrirsi per per dimostrare quanto l’obesità e
McDonald’s, Spurlock ricorre a uno stile masochistico alla Jackass
altri problemi di salute siano legati all’avidità delle corporation.
del vomito e il footage di un
Super Size Me non offre sempre uno spettacolo gradevole: la scena
nauseanti. In più Spurlock ha un
uomo sottoposto a un’operazione allo stomaco sono abbastanza da poter competere con una sonda
cameraman, Scott Ambrosy, che gli sta così vicino mentre mangia
endoscopica.
food (che non ha portato in
Il risultato però è più di un’entusiastica denuncia al gigante dei fast
aggressivamente rifiutato il
giudizio Spurlock, nonostante i suoi dipartimenti di marketing abbiano
che trangugiano carboidrati sono
film). I potenti lobbisti, i pigri governi che lasciano fare, i cittadini
tutti complici del suicidio nutrizionale mondiale.
adepti di McDonald’s, che scelgono
Ma le vittime non sono soltanto adulti, come Spurlock e i devoti
Spurlock condanna soprattutto
di mangiare valanghe di hamburger pur sapendo quali siano i pericoli. are i bambini. Inquadrando la
i sinistri metodi di marketing usati dai mercanti del panino per conquist
ente nella colonna sonora le note
faccia della mascotte della compagnia, Spurlock fa scivolare scaltramma l’approccio onesto del film e
di Pusher Man di Curtis Mayfield. Bassamente moralistico? Forse,
del suo eroe rendono il tutto assai convincente.
Resnais o della memoria
Muriel o il tempo di un ritorno (1963) è il terzo
lungometraggio di Alain Resnais dopo Hiroshima mon
amour (1959) e L’anno scorso a Marienbad (1961). Il
regista francese prosegue la sua stretta collaborazione con
gli scrittori: dopo Marguerite Duras e Alain Robbe-Grillet
in Muriel è la volta di Jean Cayrol, scrittore sopravvissuto
al campo di Mathausen. Il film registra, in modo scabro,
la malattia di una civiltà che si crede risorta e che in
realtà è ancora traumatizzata dalle atrocità della seconda
guerra mondiale e da quelle, più recenti, della guerra
d’Algeria. Un argomento tabù per la Francia del 1963 in
cui venivano censurati Godard per Le petit soldat (1963)
e lo stesso Resnais per Les statues meurent aussi (1953),
benché trattasse più genericamente del colonialismo. In
Muriel la storia si riveste allora di accenti banali e pretende,
nascondendosi dietro il velo dell’intellettualismo, di
descrivere la “fecondazione del mondo” da parte di una
generazione. Dal punto di vista stilistico, Resnais tesse
un dispositivo complesso e molto moderno per l’epoca,
ispirato da una parte alla Pop Art e dall’altra al teatro
tradizionale: il lavoro sui contrasti gli consente di operare
una distanziazione e di evitare l’evocazione frontale dei fatti
d’Algeria che gli sarebbe costata delle sanzioni immediate.
Resnais con Cayrol costruisce la vicenda con una serie
di piccole scene che formano un mosaico di cose, alcune
insignificanti, altre più singolarmente traumatiche. In
un certo senso Muriel testimonia un vuoto di parola
straordinario nella Francia degli anni sessanta e perpetua
la necessarietà del lavoro sulla memoria di Alan Resnais.
Nella bella edizione Rhv, da non perdere gli extra con i
cortometraggi Toute la mémoire du monde (1956) e Le
chant du Styrène (1958).
Muriel il tempo di un ritorno, RHV, 22 euro
t
,
i
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bazar 03 2005
visioni di roberto pisoni 11
mente
la
del
io
bu
Il
Kahn
ic
Cédr
a
Intervista
Per la
prima
volta Cédric Kahn si confronta con un film di genere e con degli attori celebri.
Ma Le luci della notte, thriller oppressivo tratto da un romanzo di Simenon e
interpretato da Jean-Pierre Daroussin e Carole Bouquet, non intacca affatto il
percorso di uno dei cineasti più dotati e singolari del cinema francese. Dopo
I bar dei binari (1991), Trop de bonheur (1994), La noia (1998) e Roberto
Succo (2001), Kahn ci catapulta dentro un incubo a occhi aperti in cui, come
è solito fare, la realtà è trasfigurata dai fantasmi della psiche in un’esplorazione
mentale.
Le luci della notte sembra oscillare continuamente tra realismo
quotidiano dei gesti e la stilizzazione astratta dei sentimenti…
Non ho mai pensato al film in termini di realismo. E’ strano perché, fin dal
mio esordio, molti tirano in ballo questa definizione. A proposito de I bar dei
binari si era detto che ero l’unico giovane regista che poteva essere assimilato a
Pialat. Eppure già in quel film ero molto intimista, rivolto più al rimosso e alla
realtà mentale dei miei personaggi. Forse sono io che non capisco bene cosa si
intenda per realismo. Credo che abbia a che fare con la realtà e l’incarnazione
dei personaggi. Gli attori con cui lavoro, siano professionisti oppure no,
recitano ben poco. C’è una prossimità quasi totale tra loro e il personaggio.
Forse si dovrebbe parlare di percezione di realtà piuttosto che di realismo.
Perché hai deciso di misurarti con un genere così strutturato come il
noir?
E’ la prima volta che mi affido rigidamente a una sceneggiatura, in senso
drammaturgico voglio dire. In Le luci della notte c’è un confronto con il genere
che avevo già intrapreso con Roberto Succo, ma senza andare fino in fondo.
C’era una buona mezz’ora di thriller, con la fuga di Succo, ed è la parte del
film che registicamente mi ha dato maggiore soddisfazione. Ma c’era poi
l’aspetto documentario, molto più ingrato per me: ero legato dalla realtà del
fatto di cronaca. Per rispettare le vittime mi sono limitato nell’invenzione,
ma il genere ha bisogno di fiction. La suspense, la paura o il comico sono
delle emozioni base per gli spettatori e necessitano di una drammaturgia
forte. Quando ho letto il romanzo di Simenon, che è suspense allo stato puro,
mi sono detto che era la storia che poteva tenere insieme tutto: recitazione,
personaggi e ambienti.
Uno dei punti in comune con Roberto Succo è la presenza della strada,
della notte, dei criminali in fuga…
E’ per questo che il romanzo di Simenon mi è sembrato così familiare. Ho
scritto la sceneggiatura con grande facilità. Ma poteva trasformarsi in una
trappola, ecco perchè mi sono allontanato dal realismo. Per non ripetere delle
cose che già avevo fatto ho dovuto introdurre un tocco surrealista. L’atmosfera
tra sogno e realtà è volontaria. Mi eccitava spingermi a poco a poco nel
territorio del fantastico. E credo che lo farò sempre di più.
Perché anche la morte è lasciata nell’incertezza?
Si può leggere il film come se fosse una collezione di fatti. Le cose sono
accadute come vengono mostrate e descritte. E’ il piacere dell’istante della
visione. Poi, a posteriori, possono sorgere altre interpretazioni, credere che
tutto sia fantasmatico e anche la morte sia puramente mentale.
r fallita
Ballata per una rocke
titolo. Dopo il
Clean, un film a cui ben si adatta il
naufragio della sua opera precedente, l’irrecuperabile e
malvisto Demonlover (2002), Olivier Assayas, prima
critico e poi regista francese, sposa la causa della sua
eroina: dall’orlo del baratro risale verso rive più sicure,
senza cadere nel noioso accademismo di Destineés
sentimentales (2000), e proprio come Emily/ Meggie
Cheung compie un viaggio rigenerante verso una
melodia più sobria ed elegante, come quella che
conclude con grazia il film.
Figlio del rock, Assayas firma, con Clean, un’opera
inconsueta sulla musica che gli ha salvato la vita.
Attraverso il percorso di una cantante velleitaria che ha
perso il treno della gloria, junkie in disintossicazione,
giovane vedova e madre che cerca di recuperare suo
figlio, il regista mette in atto una demistificazione e un
acuto ribaltamento del vecchio adagio “sesso, droga &
rock’n’roll”, spogliando Maggie Cheung delle paillette
e del rimmel da star. La sua deriva riassume i sogni
di gloria e le illusioni di una generazione che si sono
fracassate sul terreno granitico del reale. L’attrice è
abbagliante in un ruolo niente affatto semplice, che ben
si attanaglierebbe a Courtney Love, ma che il cineasta ha
invece scritto appositamente per lei. Impeccabile anche
Nick Nolte, che non avevamo più visto così intenso da
almeno un lustro e che interpreta superbamente il ruolo
di un nonno combattuto tra l’amore per il nipote e il
dolore di toglierlo alla madre.
Ecco cos’è principalmente Clean, un bel melodramma,
in cui le sequenze della riunione e della separazione
tra una madre e il suo bambino sono ciò che il film
ha di più semplice e prezioso. Assayas probabilmente
non è quell’immenso autore che una certa stampa alla
moda francese si è ingegnata a vedere in lui, ma Clean,
che a Cannes 2004 ha vinto il premio per la migliore
interpretazione femminile, avrebbe legittimamente
meritato anche il premio alla regia. Per aver resuscitato,
nel cinema francese, l’alleanza tra una storia accessibile a
tutti e l’audacia della messa in scena.
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bazar 03 2005
videogiocando di giuseppe mottola 13
Povero Cristo
Sempre più dura la vita per i giocatori
miscredenti. Non basta più staccare il
telefono e seminare il viale di tagliole per tener
lontani zeloti e predicatori, ora che l’Armada
evangelizzatrice arremba la Rete. I vostri
MMORPG preferiti sono la Terra Santa online;
se incontrate un orchetto che parla di Cristo,
quindi, non correte dallo psichiatra. Con la
trasformazione di Everquest & co. in zona di
caccia evangelica, il solo vantaggio per voi è
l’appagante possibilità - preclusa nel mondo
reale - di far tacere l’invadente profeta a colpi
di spada. Ma per grazia di Dio il mission@rio
ha frecce meno irritanti al suo arco, e molto più
antiche: i “christian computer games”, nati
negli anni 80, che diffondono insegnamenti e
raccontano episodi della Bibbia (www.christi
angaming.com). La loro popolarità è massima
nel paese cristiano per eccellenza, gli Stati Uniti,
che ospita 40 milioni di fondamentalisti. E se
siete già credenti? Cristo online ha qualcosa
anche per voi: gilde crociate e siti che vagliano i
giochi da un’ottica cristiana - dove scoprite che
Doom III è una vera sentina di deboscia.
In hoc mitra vinces
L’ultima
crociata
La reconquista cristiana dei giovani
per i loro pc. Che lo vogliano o no passa
The Way, the Truth, the Dice
La Christian Gamers Guild (CGG) é l’associazione dei
giocatori di ruolo cristiani. Tutto iniziò nel dicembre del
1996, quando James W. Aubuchon cercò altri giocatori
cristiani interessati come lui ai gdr. Le prime discussioni
avvennero attraverso un’informale newsgroup, la
comunità crebbe oltre le aspettative e nel 1997 ecco
comparire il sito ufficiale (www.geocities.com/
TimesSquare/Arcade/2964). Nel 1998 fu istituito
“The Board”, il team che ha tuttora il compito di
gestire le attività di cui la gilda, ormai affollatissima, si
occupa. Lo spirito dell’associazione non è quello
di giudicare il contenuto dei giochi, ma di vederli
da una prospettiva cristiana, discutendone i pro
e i contro. L’obiettivo ideale é usare il roleplay per
svolgere con gli altri giocatori una sorta di “catechesi”
- fine mai raggiunto. E’ più semplice divertire senza far
credere a chi gioca di star pregando. Chissà che cosa
penserebbe la CGG del nostro detto: scherza con i
fanti, ma lascia stare i santi…
Da decenni gli sparatutto suscitano polemiche
riguardanti la violenza e gli effetti di questa
sugli adolescenti. In tempi recenti ha destato
ulteriore preoccupazione l’uscita (e il grande
successo commerciale) di giochi di strategia
divina (come Black & white, bw2.lionhead.com/
bw/index.html) in cui il giocatore impersona
un dio che con le buone (manna dal cielo e
miracoli benefici) o con le cattive (palle di fuoco,
terremoti) compete con altri divini colleghi per
conquistare il maggior numero di fedeli. Lo
sdegno crescente di milioni di cristiani negli
Stati Uniti ha attirato l’attenzione di case
produttrici minori, che hanno subito fiutato
l’affare. Negli ultimi anni sono usciti prodotti
che, malgrado i numerosi (ossessivi) richiami
ai testi sacri e il nobile intento di contrastare
l’immoralità dilagante, ricalcano la grafica, le
modalità di gioco e la logica aggressiva degli
shooter classici: è il caso di Catechumen (in
cui si “convertono” a mazzate gli infedeli
nella Roma antica) e di Ominous Horizons, in
cui con la corazza del Signore e il bastone di
Mosè si combattono i servitori di Satana. Non
c’è più religione...
Dio non gioca a dadi. E nemmeno al pc
Se vi tremano i polsi al pensiero che i vostri occhi di videogiocatori possano riempirsi
d’immagini scandalose o truculente, o che i vostri orecchi finiscano staffilati dal
linguaggio esplicito di babbioni 3D, è ora di visitare http://christiananswers.net/
spotlight/games/home.html sito specializzato nella recensione di videogiochi
per numerose piattaforme (pc, ps2, xbox e compagni) con una particolarità:
diversamente dalla norma, il voto finale è influenzato da aspetti etici e dalla
conformità alla parola del dio cristiano (quindi alla Bibbia). I criteri di valutazione
usati dai (re)censori sono quattro: Christian rating (il punteggio in “cristianità”),
Gameplay, Violenza e Contenuti adulti. Ognuno riceve un punteggio da 1 a 5. Un
gioco per pc che ha ricevuto il massimo in tutte le categorie, il titolo più innocuo per
il cristiano credente, è Charlie Church Mouse Bible Adventures, mentre l’etichetta
di anticristo digitale é spartita fra Doom III e Max Payne, alla gogna per
l’estrema violenza, il linguaggio esplicito e i contenuti fortemente offensivi per
i fedeli (sebbene ci siano storture nell’interpretare gli eventi - i sogni di Max indotti
dalla droga sono considerati erroneamente dal recensore viaggi del protagonista
all’inferno). Il target di questi articoli é il “vero” cristiano, che non deve toccare
titoli come Doom nemmeno con un bastone, perchè contrari al codice d’un Dio
considerato molto permaloso. Ma nei nostri tempi cupi, fra teste che rotolano e
bombardamenti in Suo nome, forse la divinità ha altro per cui strapparsi i santi
capelli.
14 di caterina gonnelli
onde bazar 03 2005
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Vecchio cartoon… che fine hai
fatto?
Vecchi cartoons cercasi. Brutte notizie per i nostalgici dei
tradizionali cartoni animati, quelli dai movimenti lenti e dolci,
tanto per intenderci, quelli dalle linee semplici, infantili, in
poche parole naif. Anche il mondo dei cartoons si rinnova e si
adegua ai tempi, sparisce Fox Kids e diventa Jetix, in seguito
all’acquisizione del canale tv da parte del potente Gruppo Disney.
Il nuovo marchio presenta un carattere più dinamico, punta
sull’interattività con il video, è più futuristico, aggressivo e
presenta un’immagine sempre meno infantile benché sia rivolto
a un target che va dai 4 ai 14 anni. I nuovi cartoons danno più
spazio all’avventura e all’azione e forse carenti di fantasia
traggono ispirazione anche dai personaggi in carne e ossa
della tv e del cinema come il britannico Mr Bean, uno dei
comici più amati degli ultimi anni. L’era del “c’era una volta...”
sembra essere davvero terminata.
Info: www.jetix.it
La tv si colora di giallo
Dopo l’ondata di gialli tv, fenomeno degli anni novanta, gli anni
del duemila su piccolo e grande schermo sembrano essere
conquistati sempre più dalla cultura gialla, o meglio orientale.
Cibo, musica, sport, bellezze ma soprattutto film, parlano
sempre di più cinese, coreano, giapponese, tailandese,
vietnamita, insomma una vera e propria febbre che sta
contagiando soprattutto i giovani. Se siete tra questi non potete
rinunciare alla nuova striscia quotidiana Full Metal Otaku in onda
su Jimmy dal lunedì al venerdì alle 18.00 che dedica particolare
attenzione a trailer, anticipazioni, videoclip, news sui film di
prossima uscita che vedono protagonisti attori, registi, manga
e anime, videogiochi e cult people dagli occhi a mandorla.
Un trionfo di immagini artistiche, colori ed emozioni mostrano
sguardi profondi, intimi, insomma colpiscono dritti al cuore. O li
ami o li odi, prendere o lasciare, non esistono vie di mezzo per
i cultori del made in Oriente, gli otaku, appunto, ovvero i fanatici
di questa cultura. Occhio alle indigestioni perchè come direbbe
“il saggio”, il troppo stroppia.
Tra gnocchi e
occhi a mandorla
Il buon Gene ne ha inventata una che ci piace… su Rai Sat Extra. E mentre Jimmy
sforna una nuova striscia per “japan-addicted”, nasce il primo canale tutto
dedicato al biliardo
Per chi ha le palle..... una
biliardo
Social life a suon di “gnocchi”:
tv dedicata al
Vi ricordate il fumoso personaggio dello “Scuro”
su Rai Sat Extra
nel noto film di e con Francesco Nuti “Io, Chiara
Per
Dire la parola giusta al momento giusto. Mica facile.
fortuna c’è Gene Gnocchi che con il suo humour, il suo
acuto spirito d’osservazione e la sua sagacia ha sfornato
un format tv che promette successo: si chiama “Buono
a sapersi”, è dedicato a chi non vuole essere tagliato
fuori dalla cosiddetta social life e viene trasmesso su
Rai Sat Extra ogni mercoledì e giovedì alle ore 20.00. Si
tratta di un magazine cultural-satirico che insegna i dieci
comandamenti per saper stare in un salotto, conversare
a un party, evitando brutte figure o pecche d’ignoranza.
Finalmente un modo soft e snello per parlare di
letteratura, poesia, cinema , con il sorriso sulle labbra,
evitando di cadere nel solito gossip, sfatando le
classifiche, gli opinionisti e agendo con libertà. Chissà
se discutere di tv on sat possa essere uno spunto per i
salotti di Gnocchi. Viva gli ignoti, purché non soliti.
e lo Scuro”? Un uomo dalle profonde occhiaie,
di poche parole, con la sigaretta in bocca, che
passa le sue giornate (e nottate) sui tavoli da
biliardo, gioco dalle mille sfaccettature, che
nasconde un mondo sommerso. A scoprire
questo mondo ci ha pensato MBM Television
, il primo canale interamente dedicato al
biliardo, un gioco che può diventare un vizio,
ricco di regole, segreti e colpi di scena. Visibile
in chiaro sul canale 841 dello Skybox o
sull’emittente SET per gli altri ricevitori, va in
onda tutti i giorni dalle 7 alle 8 la mattina e dalle
19.00 alle 20.00 la sera. L’idea è senza dubbio
originale e offre un’opportunità unica, e no cost,
di seguire le diverse specialità del panno
verde che spaziano dalle boccette ai cinque
birilli, dalla carambola al Pool insegnate dal fior
fiore del biliardo: i campioni italiani, che per la
prima volta svelano alle telecamere i trucchi del
mestiere. That’s incredible.
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bazar 03 2005
sintonie di giulia baldi 15
Alla scoperta dei tesori nascosti di Radio RAI con
Radioscrigno
Era il 1964, e...il resto lo trovate in FM, ascoltando Radioscrigno,
La prima intervista dei Beatles alla RAI?
io.rai.it/radioscrigno/restauri/
o sul sito della trasmissione, nella sezione ‘restauri’, all’indirizzo www.rad ri nell’archivio dell’Audioteca
restauri.cfm. Introdurre e accompagnare ogni settimana i fedeli ascoltato
sonoro di ogni genere o epoca,
Rai alla ricerca dei tesori nascosti della storia della radio, materialestorie ritrovate e raccontate da
è l’idea di Radioscrigno. L’appuntamento radiofonico prende vita dalle ono con curiosità, divertimento e
Dario Salvatori, Timisoara Pinto e Maria Cristina Zoppa, che le ripropong 23.33 su Radio1, è poi anche
passione contagiosi. La trasmissione, che va in onda ogni domenica alle ten dei singoli e degli album più
ricca di rubriche di approfondimento, come la “old parade”, ovvero la top e il “borsino dei dischi”, con la
venduti nella hit parade della stessa settimana di 10, 20, 30, 40 anni prima,
notizie d’attualità sul mondo della
quotazione dei dischi più rari e ricercati dai collezionisti. E non mancanoRadioscrigno lavora anche per i
discografia, dello spettacolo e della radio di oggi. Infine, la redazione di oni RAI... come quando lo scorso
colleghi: fa ricerca e scova contributi che arricchiscono le altre trasmissi
rendendo imperdibili le
autunno ha raccolto per Isoradio alcuni dei migliori sketch comici del passatore il patrimonio che gli archivi
notizie di viabilità delle 13.30. Da un’idea importante, quella di non dimentica
è davvero una buona notizia!
RAI nascondono, è nata una trasmissione ricca e un servizio utile: questa
Radioscrigno, RAI Radio Uno
Ogni domenica alle 23.33
In studio: Dario Salvatori, Timisoara Pinto, Maria Cristina Zoppa
Regia di Nella Ottolenghi.
co, Emilia Morelli, Stefano
In redazione: Marina Falcinelli, Annalina Ferrante, Pino Itri, Elisabetta Malantruc
Pogelli.
Torna “DEEJAY ti
vuole!”
“Se il tuo sogno è Radio DEEJAY…
questo è il momento!” E’ lo slogan di
DEEJAY TI VUOLE! il concorso per
partecipare allo show dell’estate di
Radio DEEJAY. Aspiranti dj, speaker,
animatori radiofonici (maggiorenni)
possono partecipare inviando entro il
17 aprile un provino su CD indirizzato a:
DEEJAY TI VUOLE! c/o Radio DEEJAY
Via Massena, 2 - 20145 Milano, o su
file audio MP3 all’indirizzo e-mail:
[email protected], allegando una
scheda con informazioni personali.
Info www.deejay.it
la prima internet art radio station
WPS1,
world’s first
Una programmazione dedicate all’arte (a tutte le arti) 24 ore al giorno. E’ quella di WPS1 (www.wps1.org), ‘the
il MOMA,
internet art radio station’, ideata e prodotta dal P.S.1 Contemporary Art Center di New York in collaborazione con
esperti
il Museo di Arte Contemporanea della città, forse il più famoso del mondo. Le trasmissioni sono condotte da super
visivi, che
artisti
musicisti,
scrittori,
appassionati e appasionanti, e hanno come ospiti personaggi e personalità dell’arte a 360°,
vivere
a
torna
che
storia,
la
con
dell’attualità
combinazione
la
raccontano e si raccontano. La vera particolarità però è
la pratica del
attraverso il raro materiale audio dell’archivio del MOMA (come un intervista a Marcel Duchamp sul concetto e La radio
ready made fatta nel 1962) messo completamente a disposizione della redazione e degli ascoltatori ‘net surfer’.
Nella
momento.
ogni
in
internet
su
così diventa una library digitale unica e preziosissima, ma completamente disponibile
di visual
mission della radio si legge che WPS1 diventerà un ‘live audio museum in cyberspace’ che espande il programma
all-the-time radio
art, book, music, film, video e performance della radio e del museo. ‘Here, at www.wps1.org, is the first all-art,
station, where expression of all kinds remains truly free…’
classics: tanta musica e poche chiacchiere
105
anni ’70 e
C’è una radio che, senza troppo clamore ma con tanto amore, da qualche anno trasmette solo successi degli
’80... ma senza speaker né deejay a interrompere il flusso di note e sensazioni. Solo due, infatti,
sono gli appuntamenti di approfondimento, e ruotano sempre e solo
intorno alla musica.
E’ 105 Classics, radio del Gruppo 105 che può contare
su un archivio di 10.000 titoli di grandi hit anni ’70 e ’80.
Tanti i suoni e ritmi: soul, rock, pop, funk, disco, dance e
musica italiana doc, mandate in onda senza interruzioni,
appunto. Solo due le eccezioni, per appuntamenti
che sono di culto per tanti appassionati: dal lunedì al
venerdì dalle 13.00 alle 14.00, quando c’è “100%”, la
trasmissione monografica presentate da Mr. Seventies,
che esplora e racconta i diversi generi musicali; e il lunedì
dalle 21.00 alle 22.00, con “I mostri del rock”, presentata
da Black Dog e dedicata alla storia e al costume degli
anni Settanta ricostruiti attraverso la musica. Tutta la
musica, anche quella considerata meno radiofonica,
anche quella introvabile.
La radio esiste dal 1998 e, come ci ha raccontato Edoardo
Hazan, suo ideatore e direttore, “è nata solo dalla passione
e dalla competenza, ed è diventata la prima radio di Milano
e una delle più scaricate in rete: negli ultimi 12 mesi ha
conquistato il 76.3% di ascoltatori in più”. Una radio per
nostalgici? Anche, ma non solo: i 18-24enni rappresentato il
12,6% degli ascoltatori e sono in continua crescita, mentre
il 30,9% degli ascoltatori ha tra i 25 e i 34 anni, il 34,3% tra
i 35 e i 44 e il 22,3% tra i 45 e i 54. Si tratta in realtà della
prima e unica radio tematica italiana (come dice anche
il portale Microsoft: “the only radio that plays 70s’ music”),
probabilmente la prima d’Europa, e il suo successo
dimostra che, se si riesce a credere nelle proprie passioni e
si riesce a trasmetterle agli ascoltatori, la formula per la radio
ideale è presto svelata!
105 classics si ascolta a Milano sui 98.7 e a Torino sui
94.7, oppure in streaming audio su internet, all’indirizzo
www.105classics.net
appassionanti
Appassionati
e
Quando la passione non viene frenata dal business, ma anzi viene lasciata libera
di esprimersi… allora possono nascere trasmissioni e programmi capaci di
contagiare gli ascoltatori. E quando crescono i numeri… arriva anche il business!
16 di gabriella serusi
scene bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Scemi di guerra
e cieli rotti
Il teatro di Ascanio Celestini e la danza di Julie Ann Anzilotti per
raccontare con
voci diverse il non-sense della guerra. E poi atmo
sfere
on
the
road
dell’animo umano e il peso della vita che schiaccia corpi nudi e , esplorazioni
striscianti…
Scemo di guerra
Roma, 4 giugno 1944
Scemo di guerra, spettacolo affabulatorio del sempre più bravo Ascanio
Celestini, consente una riflessione che prescinde o supera – fate voi
– l’ordine narrativo del testo teatrale per entrare nelle ambiguità del
palinsesto morale della nostra società. Tanto per capirci: è “scemo”
chi fa la guerra o chi la subisce passivamente? Bisogna essere
scemi per fare la guerra o si diventa scemi a causa della guerra?
Che succede quando in guerra scemano le forze e cede l’intelletto
che fino a poco prima le aveva governate? Tutto questo e molto altro
in questo racconto costruito con una libera e coinvolgente sintassi
dove la memoria individuale, tramandata oralmente di generazione
in
generazione, incontra le drammatiche condizioni di un presente ancora
non liberato dalle guerre. Celestini si dimostra per quello che è: uno
degli autori-registi più raffinati e intelligenti della nuova avangua
teatrale italiana. Lo spettacolo è completamente dominato dalla suardia
presenza. Giacca nera, pantaloni un po’ fanè , pizzetto mefistofelico,
occhi attenti, bocca aperta per lasciare uscire un fiume di parole che
riportano lo spettatore indietro nel tempo, indietro a quel lontano 4
giugno 1944, pagina della storia italiana ma anche scrittura personal
dell’autore intrisa di melanconia, di ricordo, di dolore. C’è in questo e
profluvio di parole verità e fantasia, orrore e sentimento; ci sono corpi
straziati ma mai sulla scena. Celestini evoca con la voce ciò che il
padre e il nonno gli dicevano e noi spettatori assenti di nuove tragedie
mediatiche vediamo con gli occhi della mente, capiamo con il cuore
ciò
che le nostre orecchie non vorrebbero ascoltare. Poi fine, buio, sipario,
lo scemo di guerra non c’è più. A casa si capirà il senso di questo teatro.
Vi rimbalzeranno in testa le parole di Celestini: “mio padre diceva…
mio
nonno diceva… mio padre andava…” . forse era anche il nostro padre,
il
nostro nonno, il nostro avo. La storia è di tutti, la memoria è di tutti.
SCEMO DI GUERRA - Roma, 4 giugno 1944
Spettacolo di e con Ascanio Celestini
Teatro Vittoria, via Gramsci 4 -Torino
Info e prenotazioni: 0115176246; www.teatrostabiletorino.it
Dal 5 al 10 aprile 2005
Biglietti: da 13,00 a 10 Euro
The Busker’s Opera
neanche lontanamente quando
Bertolt Brecht non immaginò
la scrisse, che la sua Opera da tre soldi ispirata alla Begger’s
Opera di John Gay (1728) sarebbe valsa nel tempo molto più
di pochi spiccioli. Questa grandiosa epopea di poveracci e di
“sfigate”, di disperati e delinquenti – modelli oggi tornati di gran
moda anche in Italia grazie a un restyling letterario di natura
un po’ esterofila che li definisce beautiful oltre che loosers
(belli e perdenti, per chi non sapesse l’inglese) – è uno dei
testi più saccheggiati della storia del teatro. Ce la ripropone
– e ve la consigliamo alla grande – il canadese Robert Lepage,
cogliendone l’aspetto più interessante, cioè la vita di strada. Vi
chiederete perché è interessante? Semplice: la strada è la
radice della cultura letteraria angloamericana degli ultimi
cinquant’anni ed è anche una delle matrici fondamentali
del teatro. Tutte e due sono ottime ragioni per vedere questo
spettacolo, senza contare che on the road sono nati i generi
musicali più sorprendenti della storia della canzone: dal jazz
al blues, dallo ska al rap. Magnifico ritrovarli a teatro in questa
produzione, che oltre all’indagine antropologica offre anche
un bello spaccato di vita da mainstream. Si ironizza sullo
star system tritatutto e sul potere dell’immagine mediatica.
Quanto vale l’operato di un artista quando viene svenduto sullo
schermo televisivo? Non me ne intendo, ma credo più di tre
soldi!
The Busker’s Opera
ispirato a The Beggar’s Opera di John Gay
ideato e diretto da Robert Lepage
direttore musicale Martin Bélanger
drammaturgo Kevin McCoy
Produzione Ex Machina, in coproduzione con Festival Montréal
en Lumière, La Filature, Scène Nationale de Mulhouse, Maison
des Arts, Créteil, UCLA Live, University of California, Los
Angeles, Robert and Margrit Mondavi Center for Performing
Arts, UC Davis, spielzeiteuropa I Berliner Festspiele, Berlin,
Théâtre de Caen, Théâtre Royal de la Monnaie, Brussels,
Change Performing Arts, Milano
Teatro Strehler, Milano
6–10 aprile 2005
bliglietti platea: da 35,00 a 20,00 Euro;
balconata: da 27,00 a 17,00 Euro
Per informazioni e prenotazioni, tel. 02/72333222
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
scene di gabriella serusi 17
Camus, lo straniero
Quando uscì nel 1942 in piena guerra, il premio Nobel
di origine algerina Albert Camus, ebbe a scrivere in una
prefazione a un’edizione americana del suo celeberrimo
e duro Lo straniero: “è una verità ancora negativa senza
la quale però nessuna conquista di sé e del mondo sarà
mai possibile”. Tradotto in soldoni e attualizzato: guarda
che se non accettiamo il marcio che abita nelle nostrete
schifiltose e un po’ snob coscienze occidentali non
si va da nessuna parte. Tanto nel testo originario che
questa pièce teatrale ben interpretata da Valeriano Gialliin
dai suoi compagni di scena, il protagonista è Meursa e
ult, un
modesto e apatico impiegato che vive ad Algeri in uno
di indifferenza e di estraneità a se stesso e al mondo stato
. Un
giorno senza sapere perché e per come l’uomo uccide
un
arabo. Viene arrestato e spontaneamente confessa,
affronta
il processo e viene condannato a morte. Il punctum del
testo e anche dello spettacolo è la sua reazione. Meursa
è un eroe dell’assurdo; non cerca giustificazioni, difese ult
menzogne; la sua lucida coscienza del reale gli consen o
giungere attraverso una logica esasperata alla verità te di
di essere
e di sentire. Nello spettacolo anche noi spettatori prendia
lentamente coscienza di quell’aspetto terribile e disuma mo
che abita talora in noi, sentiamo che in fondo dovrem no
accettare l’altro, il diverso, il fratello di un altro colore mo
o di
un’altra bandiera ma non riusciamo perché il vero alieno
l’ego, il nostro corpo. È allora soffriamo, come è giusto è l’io,
che
sia, insieme a Meursault, sperando di evolvere e di trovare
finalmente un po’ di pace.
CAMUS, LO STRANIERO
Da Lo Straniero di A. Camus
Con Valeriano Gialli, Rosalba Piras, Giovanni Loi
Marcello
Enardu, Tiziano Polese, Elisabetta Podda.
Regia: Lelio Lecis
Musiche: Simone Pilai
In Progetto Rettilario
Teatro juvarra, via Juvarra, 15 – Torino
1 – 3 aprile 2005
biglietti: da 10 a 8 Euro
info e prenotazioni: 011540675
NDT!
Dalla splendida compagnia del Nede
rlands
Dans Theater di Jirí Kylián sono nate
tempo due ulteriori compagnie - NDTnel
2
e NDT 3 - che ne costituiscono una
di sezione junior e sezione senior. sorta
ormai chiaro che questo tipo di definMa è
sta davvero stretto ai due compizione
Mentre NDT 3 vede impegnati danzlessi.
ultraquarantenni impegnati in coreo atori
grafie
create per loro da autori quali lo stess
Kylian, Van Manen, Béjart, Ek, Forsy o
NDT 2 è composto da dodici danzatori the,
tra i
16 e i 21 anni, tutti dotati di qualità davve
ro
notevoli. Ne è un esempio il programm
a che
la compagnia presenta a Ferrara in esclu
per l’Italia, costituito da tre coreografie siva
, che
mettono in luce l’energia e il virtuosismo
di
tutti gli interpreti.
Nederlands Dans Theater II
giovedì 7, venerdì 8 aprile
Teatro comunale di Ferrara, c.so Marti
ri
della libertà, 5
Info e prenotazioni: 0532202677
27’52”
coreografia Jiri Kylian
musiche Dirk Haubrich, Gustav Mahler
Shutters shut
coreografia Paul Lightfoot/Sol Leon
testi Gertrude Stein
Minus 16
coreografia Ohad Naharin
musiche cha cha cha, mambo, e musiche
tradizionali israeliane
prima nazionale
Next. In tutti i sensi…
Next è la prima coreografia approntata
dalla compagnia Arteballetto sotto la guida
sapiente di Fabrizio Monteverde. Partendo
da un testo di Franz Wedekind, il risveglio
di primavera, il coreografo romano ne ha
sfruttato il potenziale drammatico e turbolento
condendolo con l’onnipresente musica di
Bach che magnificamente segna, passo
dopo passo, il crescendo di inquietudine,
incertezza, sperpero della vita. Corpi nudi,
striscianti, inscatolati, vertiginosamente in
equilibrio, schiacciati dal peso della vita,
atleticamente arrampicati nello spazio, si
muovono sul palcoscenico dando vita a una
danza a tratti svagata, ricca di pause quasi
cinematografiche, di virtuosismi sperimentali
ai limiti dell’arte circense. L’immagine finale,
un cerchio di luce rosso sangue in cui annega
una ballerina, chiarisce il senso sacrificale
del lavoro e della sua messa in scena. È il rito
del passaggio sessuale alla maturità di una
fanciulla che scopre la pericolosità e i tremori
di un’età di cui non riesce ad arginare le
pericolosità e i tumulti. Da vedere.
NEXT
Di Arteballetto
Coreografia di Fabrizio Monteverde
Teatro Ponchielli, c.so Vittorio Emanuele,52
- Cremona
3 aprile
info e prenotazioni: 0372 022001/02
www.teatroponchielli.it
teatro Alighieri, Ravenna
8 aprile
Cieli sgangherati
Cieli sgangherati sono i soffitti azzurri sospesi
su tutti noi e trafitti dalle guerre: cieli forati dalle
urla, dai lamenti e dai vagiti di adulti e bambini
che non saranno più. “Tutto è vanità” dice una
scritta installata sul fondo del palcoscenico
montato per questa essenziale e scarna
coreografia della danzatrice tosco-americana
Julie Ann Anzilotti. Il non- sense della guerra
irrompe sulla scena trafiggendola di vetri
rotti, brocche e altri oggetti che evocano
per volontà dell’artista una quotidianità
frantumata dall’odio. Infagottata e goffa sta
lei, la danzatrice, al centro della sofferenza, e si
dimena senza posa, arretrando appena quando
viene interrotta da atroci proclami di morte
che risuonano in sala come il gong sul ring.
Scorre il dramma tra immagini di pace infranta
e di guerra senza un contesto e come proiettili
mortali partono nella scena-clou sorrisi gelidi
e immotivati, resti cancerogeni di un’ipocrisia
diffusa. È li che punta Julie Ann Anzilotti con la
sua danza, a generare quel senso di disagio e di
orrore che ogni conflitto porta endemicamente
con sé. Senso totale di circolarità e vanità
per questa pièce che si apre e si chiude con
un’immagine di morte.
CIELI SGANGHERATI
Compagnia XE
Coreografia di Julie Ann Anzilotti
Teatro Petrella, Longiano
15 e 16 aprile
info e prenotazioni: www.teatropetrella.it
0547665113
bazar 03 2005
www.bazarweb.info
suoni di pietro d,ottavio 21
Go forward!
Essere innovativi e trascinanti. E rompere con gli schemi. L’han
no fatto i
Queen negli anni Settanta (e ora ci riprovano…).
E
lo
fa
conti
nuam
Giovanni Lindo Ferretti dei PGR. Anti-rockstar italiana per eccellenzente
a!
NEGRITA
01 MESTRE – Palasport;
02 BRESCIA – Pala San Filippo; 05
FIRENZE – Saschall; 07 MILANO –Alcatraz; 08
ROMA – Villaggio Globale; 14 MODENA – Vox;
15 GENOVA – Mazdapalace.
info: www.negrita.com
HIRAM BULLOCK TRIO
01 ROMA – Big Mama, info: 065812551
The Queen
KRISMA
01 MILANO – Marmaja Arci Live Club, info:
026133302
La Regina del rock è una fenice che torna affrontando la più radicale
delle
trasformazioni: il cambio della testa, della voce, del front-man carismatic
o Freddie
Mercury, scomparso 14 anni fa. Oggi The Queen – ovvero Roger
Taylor, Brian
May, Paul Deacon – fanno la scommessa più azzardata che potevano
ritornano con un nuovo cantante, Paul Rodgers, in un tour di concerti e
che
tocca anche l’Italia. Se la scommessa sarà vincente si saprà soltanto
dopo i
concerti, ma è forte il fascino di provare a far rivivere la Regina con
La musica dei Queen è infatti un fondamentale capitolo della storia un nuovo Re.
capitolo che Brian May & Co. iniziano a scrivere tra la fine degli annidel rock, un
e l’inizio dei Settanta. Nel 1973 arriva l’album d’esordio della band, Sessanta
Queen: il
successo non arriva immediatamente, il gruppo dovrà faticare per ricevere
la
consacrazione ed entrare nella “corte” delle rock-band che hanno fatto
storia.
Ma quando i Queen sfornano capolavori come Bohemian Rapsody,
We
are
the
champions, We will rock you o Bicycle Race, la band entra nell’olimp
mitologia rock. Il suono dei Queen era innovativo e dirompente, o della
originalissima via tra il glam, il progressive e l’hard e l’art-rock, una nuova,
i filoni più
in voga all’alba degli anni Settanta. Pur avendo robuste dosi o almeno
di queste radici, il dna sonoro dei Queen era totalmente mutato rispetto tracce
agli
ingredienti base, tanto che il pubblico rock ci ha mise un po’ prima
di tributare il
giusto riconoscimento al gruppo. Al di là della musica, gran parte del
successo
è arrivato grazie al carisma e alla straordinaria voce di Mercury, che
duettato con un mostro sacro della lirica come Monserrat Caballè e ha persino
non c’è più. Basterà oggi ai tre Queen orfani di Re Freddie quell’impiche dal ’91
grandissimo impatto e spessore artistico per vincere la scommessa?anto sonoro di
Lo sapremo
tra poche settimane.
LE DATE:
04 ROMA – Palalottomatica, info 068740602
05 MILANO – Forum, info 0248047501
07 FIRENZE – Palazzetto dello Sport, info 057121674
08 PESARO – Bpa Palace, info 0721404159
STEFANO BOLLANI
02, 03 FIRENZE – Teatro Puccini, info 051365825
30 FIRENZE – Teatro Comunale Regina
Margherita, info 0552074348
JORMA KAUKONEN HOT TUNA
03 Torino – Maison Musique, info: 0119561782
PATRIZIA LAQUIDARA
04 RUSSI (Ravenna) – Teatro Comunale
13 ROMA – The Place
info: www.patrizialaquidara.it
PAOLI - RAVA - REA - GATTO
04 ROMA – Auditorium, info 0680241281
URI CAINE
07 CAGLIARI – Teatro Lirico info: 0704082232
11 PALERMO – Teatro Metropolitan, info:
0916887513
PHILIP GLASS
13 Roma – Auditorium, info: 0680241281
MARLENE KUNTZ
15 PORDENONE – Deposito Gordiani
16 SENIGALLIA (AN) - Mamamia
22 ROMA – Villaggio Globale
23 CESENA – Vidia
25 PIACENZA – Piazza Cavalli
28 TORINO – Hiroshima
29 BOLOGNA – Estragon
info: 0637518551
INTERPOL
15 RONCADE (Treviso) – New Age Club
16 FIRENZE – Sashall
17 MODENA – Vox Club
info: 0434-208631
AFTERHOURS
08, 09 BOLOGNA – Estragon, info: 051365825
PORCUPINE TREE
24 MILANO – Transilvania Live info: 0240095472
25 ROMA – Qube, info: 06/4385445
BO DIDDLEY - JOHN HAMMOND - BLIND
BOYS OF ALABAMA
22, 23, 24 ROMA BLUES FESTIVAL
– Auditorium, info: 0680241281
ALANIS MORISSETTE
28 Milano – Forum, info 02/48047501
RICHARD GALLIANO
28 TORINO – Maison Musique, info 011/
9561782
29 CAGLIARI –Teatro Lirico, info 070/4082232
MARINA REI
15 CESENA - Vidia Club
17 FIRENZE - Saschall
18 MILANO - Rolling Stone
19 ROMA - La Palma
info: www.barleyarts.com
PGR
Giovanni Lindo Ferretti è l’anti-rockstar italiana per eccellenza:
dal vivo propone il suo suono senza
concessioni alla “cerimonia del palco” e soprattutto in un quarto
di secolo ha cambiato “insegna” ben tre
volte. Prima di approdare all’attuale PGR (acronimo di Per Grazia Ricevuta)
Ferretti ha scosso il torpore musicale
italiano inizio anni Ottanta con i CCCP, per poi cambiare progetto con
musica di alta qualità, se non capolavori assoluti inseriti in un percorso i CSI. Tre sigle che hanno sempre prodotto
artistico che non ha mai incontrato ripetizioni,
autocelebrazioni e tentazioni autoreferenziali. Eppure i CSI hanno raggiunto
con “Tabula Rasa Elettrificata” il primo
posto nella classifica di vendita dei dischi, i CCCP hanno cambiato
l’anello di congiunzione tra gli anni Settanta degli Area e il futuro il rock italiano e concettualmente sono
prossimo
venturo della musica italiana. Ad
aprile Ferretti è in tour con i PGR per una serie di concerti che si preannun
ciano da non perdere, in cui presenterà
gran parte dei brani pubblicati sul recente “D’anime e d’animali”, sulla
ulteriormente ri-aggiornato [in PG³R dove il 3 al fianco della G sta a copertina del quale il nome della band compare
ovvero “Però Gianni (Maroccolo) Giorgio (Canali) Giovanni (Ferretti)significare una alternativa lettura dell’acronimo,
Resistono”, che gioca sull’ulteriore cambio di
formazione del gruppo]. E, come racconta Ferretti, “d’anime e d’animali”
è stato scritto di getto, dormendo poco e
male, mangiando pane, formaggio, olive, sempre la zuppa sulla stufa
fermo, sempre aperta e presto svuotata. Fuori l’inverno, i primi giorni a ribollire e una bottiglia di vino buono, rosso
dell’anno.
Un fervore di pensieri ritmati dallo
scrivere continuo, cervello braccia mano, le pause per rileggere, a voce
delle parole o toni di voce per farle fiorire…” E’ solo l’inizio della storia, alta, cercando melodie minimali a sostegno
che
vale
la pena di farsi raccontare, dal vivo, da
Giovanni Lindo, il più geniale dei poeti rock italiani.
Maphia
Flaminio
“Ma che idea” è il nostro omaggio al primo vero rap italiano, perché escludendo Prisincolinansinanciusol di Celentano
base per
(che rap non era), il pezzo di Pino D’Angiò è stato una pietra miliare, con un ritmo funk che mai aveva fatto da
una raffica di parole: insomma, quello era hip-hop”. Così parlò G-Max, che con Rude Mc forma i Flaminio Maphia,
nata
romana
crew
della
album
dell’ultimo
brani
altri
gli
e
ad aprile in tour per proporre dal vivo il nuovo singolo
dieci anni fa, ormai arrivata al successo grazie a un originale via all’hip-hop con brani come Ragazze acidelle
(che tutto sommato contiene nel dna una bella dose di Ma che idea). “Quando ascoltavo il pezzo di D’Angiò avevo
in cui
10 anni e per la prima volta ascoltavo qualcosa di italiano con una grande energia e che raccontava una storia
si potevano riconoscere milioni di ragazzi e ragazze. Ed è la stessa cosa che facciamo noi, parlando in prima persona
di quello che ci succede o che vivono amici e persone che conosciamo direttamente”. Nei live, oltre ai due Flaminio
Maphia saliranno un disc-jockey e Daniele Vit, vocalist r’n’b con al spalle diversi anni di esperienza e di notevole
impatto.
LE DATE 01 PARMA – Roxy Bar , 16 TORINO - Hiroshima , 23 GABICCE MARE - Baia Imperiale
info: www.virgin.it
22 di marcello amoruso
suoni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Eclettismi sonori
Gusto eclettico e appassionate liriche
quotidiano. I due siciliani non sbagliano
un colpo, da quando hanno deciso di dal
voltare pagina e andare a Bologna. Tutt
oè
È proprio così. E’ stata Marta il filo di unione tra i due
siciliani di Marsala, Giovanni Gulino, voce, e Carmelo
Pipitone, chitarra e seconda voce. Si, perché Marta era
l’avvenente ragazza di entrambi e quando se ne sono
accorti, si sono sfidati in una discarica, concludendo,
su un mucchio di tubi, che l’avrebbero lasciata a
Marsala mentre loro sarebbero partiti a breve per
Bologna, portandosi quell’episodio dietro: Marta sui
Tubi, così si chiamano.
Un sound che in alcune parti si sviluppa caoticamente,
che recupera la tradizione della canzone d’autore ma lo
fa con immediatezza e irriverenza. Una verve espressiva
che non dà spazio alcuno alla timidezza, al contrario
concedendosi melodie sghembe e giocose sulla scia di
Bugo. A Bologna vivono nella leggendaria via del Pratello,
“dove se dormi troppo rischi di diventare punkabbestia”,
e tra “vino, chitarra, peperoncino, patate, carta e penna”
trovano la giusta dimensione creativa che in poco
tempo gli permette di comporre una trentina di brani
inediti e qualche cover di J. Buckley, Violent Femmes,
Nick Drake, Gomez e lo stesso Bugo. Agli inizi 2003 i
tempi sono maturi, i due registrano 11 brani low fi con
un microfono e contattano Fabio Magistrali, produttore
di Bugo. A marzo 2003 il lavoro è pronto, a luglio firmano
per l’Eclectic Circus Records di Stefano Clessi e Paolo
Barbagallo. Si accorgono della mancanza di una sezione
ritmica che sostenga la presenza scenica dei live, così
chiamano Ivan Paolini, amico di vecchia data, quando
ancora i due suonavano nei garage. Il Mei sembra
essere un contenitore ideale che dà al gruppo la giusta
spinta verso mete più alte e una maggiore risonanza
mediatica. L’album presentato al Meeting di Faenza
si chiama Muscoli e Dei, il videoclip contenuto
all’interno è “Stitichezza cronica”, realizzato da Fabio
Luongo. Vengono contattati da Brand New, programma
Mtv aperto alle nuove emergenze musicali, da qui
il riscontro nazionale è immediato e, senza perdere
tempo, avviano una tournée di altrettanta portata. Dopo
un po’ anche Bologna diventa stretta: “sono le cover
band a ottenere i maggiori incassi”, è il loro disappunto.
E decidono di spostarsi ancora, questa volta per Milano,
dove al momento stanno lavorando al secondo album
di cui preferiscono non parlare. Accontentiamoci
pertanto dei prossimi live di questo mese: il 2 al Csa
Zona Bandita di Venezia, il 8 al Calamita di Cavriago
(Re), quindi all’Emporio Malkovich di Lugagnano. Info:
www.martasuitubi.it
Aspettando la finalissima della Rock
Champions League, l’Associazione Black Out
di Prato si apre al baratto musicale di band
eme
rgenti
Si disputa il 28
aprile la finalissima del concorso Rock
dall’Associazione Black Out (www.blackout.fasturl.it). Il contestChampions League, promosso
ha già visto esibirsi sul palco dei
cantieri culturali di Officina Giovani le band locali: Le Linee
Morbide, Splyff, P.U.M.A., Ciaulapatica,
Baby blue, Neif, Angel Last Breath, Splyff, Schizophrenia, Ciaulapa
tica.
Nata come realtà devota alla musica emergente, Black
Out da circa 4 anni si è distinta per
una totale devozione alla musica emergente. A oggi “siamo
sempre
gli stessi 4 ma ciò che è
cambiato è che adesso quel che fantastichiamo cerchiamo
La missione non si concede limiti, impegnata su diversidi renderlo realtà!”.
dal rock all’hip hop, passando per show-case e il Po fronti con rassegne che spaziano
seconda edizione di questa estate un programma molto più Rock festival: “che prevede nella
è quello di attuare uno scambio di band con altre realtà articolato”. Ultimo progetto in cantiere
affini: “noi presentiamo i nostri gruppi
ad altre realtà locali, chiedendo di farli esibire in un live, viceversa
diamo la possibilità alle band
appartenenti ad altre realtà territoriali di esibirsi dalle nostre
parti”. Bella idea, no?
Matilde Davoli e Populous insieme, in un intreccio di elettronic
a, chitarra e voce
Gli Studio Davoli, il cui disco di esordio Megalopolis è appena
stato ripubblicato in Germania
dalla Just Record Babelsberg, etichetta indipendente di
Postdam
, ritornano in studio per la
lavorazione del nuovo album previsto in uscita per la Record
Kicks
a inizi 2006. Tra gli ospiti del
disco è prevista la partecipazione di Populous). L’italiano
Andrea
Mangia,
dj della scena elettro
dub europea per la prestigiosa Morr Music (Lali Puna, Tarwater
per vari club d’Italia affiancato dalla voce e chitarra di Matilde, The book), è in giro questo mese
de Rubertis (Studio Davoli). La
cantante ha anche scritto e interpretato il brano “Clap Like
Breeze” contenuto nel nuovo disco,
Queue for love, di Populous in uscita su il 2 maggio. Info: www.ca
blecorp.it.
Splendore terrore 2005, il nuovo
tour
di Moltheni
Uscito lo scorso gennaio per l’etichett
a Tempesta Dischi,
Venus, Splendore terrore è al momento in giro per l’Italia. distribuzione
Il cantautore
marchigiano giunge così alla sua terza tappa, dopo Natura
(1999) e Fiducia nel nulla migliore (2001). Lente, minimal in Replay
i, ipnotiche,
le 11 tracce dell’album si concentrano su sonorità
cupe,
introspettive, leggere: un lavoro autenticamente dolce
e
Armonie tenui che si infiltrano discretamente nel silenzio intimista.
sospese. Sempre chiara, tuttavia, la presenza di un artista di immagini
maturo, fuori
tempo e all’avanguardia.
I concerti live prevedono la partecipazione di Pietro Canali,
Gianluca
Schiavon e Sara Nina Brugnolo. A maggio Moltheni
partecipa a un
omaggio a Lucio Battisti nella Compilation del Mucchio
perdetela! Da non perdere neanche i concerti: www.mo extra. Non
ltheni.it.
Ballate per piccole iene, questo
mese il nuovo disco degli
Afterhours
Esce questo mese,
il 15, il nuovo disco degli Afterhours, “Ballate per
piccole iene”. Il tour di presentazione, partito a marzo, prosegu
e…
1
Hiroshima Mon Amour (Torino)
2
Velvet (Rimini)
8
Estragon (Bologna)
9
Estragon (Bologna)
16
Spazio Boario (Roma)
21
Alcatraz (Milano)
22
Fuori Orario (Taneto di Gattatico, Re)
24
Deposito Giordani (Pordenone)
28
Auditorium Flog (Firenze)
29
La Gabbia (Bassano del Grappa, Vi)
30
La Gabbia (Bassano del Grappa, Vi)
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
suoni di fabrizio gianuario 23
Michele Bovi ha pubblicato per l’Auditorium Edizioni Milano il volume Anche Mozart copiava. Un
testo che affronta il problema del sottile confine che passa tra cover, somiglianze, plagi e cloni in
musica.
Le cause giudiziarie riguardanti il plagio musicale intasano quotidianamente la macchina,
notoriamente lenta, della giustizia italiana. Anche perché la competenza musicale in senso stretto
– quel sistema di conoscenze che rendono possibile la lettura, l’interpretazione e il confronto critico
di uno spartito musicale – è spesso demandata da parte dei giudici a periti. La SIAE prevede
l’esistenza di un esperto super-partes al quale gli iscritti possono ricorrere in caso di controversia, ma
solo se accusatore e accusato si dimostrano entrambi consenzienti. E così, l’accusato difficilmente
accetta di ricorrere a tale esperto, dal momento che avrebbe soltanto da perderci. Per dirla tutta,
questa stessa pratica di risoluzione delle controversie giace nascosta nell’oblio dello statuto della
SIAE, dal momento che non solo non vi si ricorre, ma neanche lontanamente qualcuno pensa di
potervi ricorrere. E così il processo rimane l’unica formula per intentare una causa di plagio.
C’è poi il fatto che l’accusa di plagio viene rivolta per nessun altro motivo che per ragioni legate
alle questioni economiche vincolate al diritto di autore. Nessuno farebbe mai causa a un gruppetto
sconosciuto e scannato, e in primo luogo perché non avrebbe niente da guadagnarci. Il plagio
esiste infatti quasi esclusivamente in quella che, per semplicità, viene definita musica pop.
Quel genere di musica, cioè, intorno al quale ruotano quantità notevoli di denaro e che Morricone
definisce come “musica orecchiabile”, come quella musica la cui essenza risiede nel ‘già sentito’.
Ma che cos’è il plagio musicale? E’ questa infatti la domanda più controversa da porsi. Da più
parti, infatti, si ritiene che si speculi intorno a questo tipo di reato, dal momento che il plagio
è concettualmente difficile da definire. Questo dovrebbe essere tale in virtù di un’indebita
appropriazione, a scopo di lucro, di un’opera realizzata da un altro artista. Ma l’appropriazione
spesso può confondersi con il debito artistico, e la questione va a configgere con l’inevitabile
fatto che tutti noi siamo immersi in un universo culturale che continuamente assimiliamo e
modifichiamo. E a giudicare da questa prospettiva, il plagio potrebbe anche non esistere. Ma ci
sono casi, circostanze, fatti, che possono portare a stabilire che effettivamente si è perpetrata una
cosciente, volontaria e indebita appropriazione dell’arte altrui. Fatti che devono essere dimostrati, e
nel cui gioco la SIAE non è che uno dei testimoni, dal momento che il suo impegno risiede in primo
luogo nel tutelare economicamente l’artista le cui opere vengono trasmesse o utilizzate da parte di
terzi. Spedirsi a casa un disco con sopra incise delle proprie musiche, in una busta sigillata, mezzo
raccomandata con ricevuta di ritorno, ha infatti lo stesso valore legale del deposito di un brano in SIAE.
E’ una prova che testimonia dell’esistenza di un rapporto tra l’artista e l’opera.
C’è poi da dire che, a livello giudiziario, per risolvere ogni problema l’accusato deve solo trovare (la
cosa più difficile) la carta del jolly. Se infatti riesce a dimostrare che il suo pezzo, accusato di essere un
plagio, è simile a un brano antecedente al brano che si ritiene rubato, è fatta. Perché un brano possa
essere copiato deve infatti godere dello statuto artistico dell’assoluta originalità, in mancanza del quale,
per definizione, non è suscettibile di copiatura.
E ad affrontare il problema del plagio in musica è stato Michele Bovi con la pubblicazione del libro Anche
Mozart copiava. Con l’aiuto di commenti esperti, Bovi affronta il problema delle controversie giudiziarie
legate al diritto d’autore, e ricostruisce una breve storia del plagio musicale con particolare attenzione alla
situazione italiana. Dalla fine degli anni Venti, quando la Ricordi denunciò Cesare Andrea Bixio di aver plagiato
una celebre aria della Turandot di Puccini, e passando attraverso gli anni Sessanta, un periodo in cui il confine tra
cover e plagio si fa labile, Bovi giunge a commentare vicende più recenti e maggiormente note come quella che
ha visto protagonisti Al Bano Carrisi e Michael Jackson. Insomma, Bovi attraversa la musica leggera italiana
ponendo al centro della questione il problema del plagio, ma soprattutto andando alla ricerca di quelle canzoni
che, più o meno volutamente, mostrano delle forti somiglianze con altri brani. Quella di scovare il già sentito è
infatti una sua grande passione. Proprio lo scorso mese, insieme al maestro Vince Tempera, Michele Bovi
ha proposto dietro le quinte del festival di Sanremo un incontro in cui ogni brano in competizione è stato
suonato appaiato ad un altro a cui era fortemente somigliante. Del resto, come ricorda ironicamente nel libro,
era soltanto il 1963 quando Tony Renis, accusato di plagio con il brano Uno per tutte, affermò che “le note sono
soltanto sette, le canzoni per piacere al pubblico devono essere orecchiabili e per essere tali vanno costruite su
una serie di accordi limitata. Ebbene, le combinazioni sono finite”
somiglianza o plagio?
ver,
Co
se c’è
Tra cloni, plagi, cover e somiglianze… Chi è in grado di decidere
ci di più.
davvero un’appropriazione di arte altrui? Michela Bovi cerca di capir
In fondo… anche Mozart copiava
che ha recentemente
Ludovico Einaudi: continua il tour del pianista e compositore torinese il 17 ad Alba e il 18 a
pubblicato il suo ultimo album I giorni. Il 1 aprile a Udine, il 3 a Pesaro,
Torino - www.ludovicoeinaudi.com
a rivoluzionare il
Autechre: torna in Italia uno dei gruppi che ha maggiormente contribuito
Warp, gli Autechre si
mondo musicale dell’elettronica. Tra i nomi di punta della label inglese
dell’uscita del
esibiscono il 28 al Brancaleone di Roma e il 29 al Link di Bologna in occasione
loro nuovo lavoro Untitled - www.warprecords.com
Universitaria dei
Christian Fennesz-Mika Vainio-Christian Zanési: il 5 aprile l’Istituzioneche vede protagonisti
concerti ospita presso l’Aula Magna de La Sapienza di Roma un live setI tre sono impegnati
il musicista austriaco Fennesz, Vainio dei Pan Sonic e Christian Zanési. di mettere a
nella realizzazione di una particolare installazione sonora che darà modo
confronto i loro diversi stili di manipolazione elettronica della materia sonora.
età, ha già raccolto
Micah P.Hinson: ventitreenne di Memphis, Hinson, nonostante la giovane
Micah P. Hinson
un notevole consenso da parte della critica con il suo album d’esordio
come singer& The Gospel Of Progress. Ora gli manca di farsi conoscere al pubblico
un folk d’autore dai
songwriter, come interprete delle proprie esperienze cantate attraverso Bologna, il 22 allo Zero
toni profondamente poetici. In Italia in concerto il 21 aprile al Covo di al Circolo degli Artisti di
di Bergamo, il 23 al Free Muzik di Brescia, il 24 al Velvet di Rimini, il 25
Roma e il 26 all’Hiroshima di Torino - www.sketchbookrecords.com
24 di fabio murru
suoni.recensioni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
te
en
a-m
er
Lib
hid, che spazia tra rock e arab-sound mischiando
Rac
di
i
liber
I percorsi
’s, suoni reggae sprigionati da un
francese e algerino. Le note libere dei, Giop
fanno canzoni
sito web. Le scelte libere dei Marlene poesie che si
Rachid Taha
Tékitoi
Universal
o
Per chi alla musica chiede di più il nuov
disco del franco-algerino Rachid Taha
è una pregiata chicca. Rachid è quasi
sconosciuto in Italia ma in Francia,
paese che ormai lo ospita da anni dopo
la sua partenza dalla natia Algeria, ha
raggiunto una discreta fama. Il musicista
algerino giunge al suo quinto lavoro nel
pieno della maturità artistica. Tékitoi è
un lavoro bellissimo in cui Rachid parla
nella sua lingua delle sofferenze del
ro
mondo e dell’anima su un tappeto sono
straordinario fatto di contaminazione
musicale di grande modernità. Ritmi
in
travolgenti, sonorità arabeggianti diluite e,
un rock corposo. La musica è trascinant
senza un attimo di sosta, arricchita
anche da Rock El Casbah, una versione
meravigliosa e sorprendente del classico
dei Clash. Un grande lavoro che farà
innamorare tutti quelli che sono stanchi
della solita pappa musicale.
Giop’s
Face the Music
t
www.giops.ne
lodigiani innamorati del
Un gruppo di musicisti
scelta di vita. Giop’s
reggae al punto da farne una
la musica da
dere
difen
per
è un progetto nato
ica o commerciale.
ogni contaminazione tecnolog scelto di fare
Andrea Gioacchini & co. hannolla chiamata “roots”
della vera musica reggae, quea influenze. Dopo
ovvero grezza, semplice, senz italiano in band
aver suonato su tutto il territorioAfrica Unite e
note come Bandaloska, Neffa, prodotto questo
Reggae National Ticket, hanno ile gratuitamente
loro primo album, tutto scaricab ta di libertà
dal sito www.giops.net. Una scel la musica, un
dettata da un grande amore per
di felici intuizioni
prodotto musicale puro, ricco testi intelligenti.
e
voci
belle
i,
sonore, ritmi cald
difendere con
Un’operazione coraggiosa da imbrigliare l’arte.
passione perchè aspira a non
Michael Bublé
It’s time
Wea
Fabio Volo
Vintage – 16 perle del
passato italiano
Virgin
amano recuperare e
Per quelli che come me
portare a nuova vita oggetti e valori del passato
l’operazione musicale della Virgin condotta con
grande sensibilità da Fabio Volo non può che fare
piacere. Volo riesce con l’amore di ricordi lontani
a portarci indietro nel tempo senza propinarci il
solito effetto nostalgia, raccogliendo in un disco
una serie di canzoni praticamente introvabili e
in molti casi, per i più giovani, sconosciute. Una
scelta molto ragionata, in cui ciascun brano
ha suo modo segnato la storia della musica
popolare italiana. Scorrendo l’elenco degli
interpreti vengono alla luce artisti immensi come
Domenico Modugno, Nicola Arigliano, Beniamino
Gigli o artisti di altri mondi prestati alla musica
come la Lollobrigida o Nino Manfredi in una
divertente versione di Tanto pe’ cantà. Una bella
idea che si farà amare da chi ha vissuto quegli
anni ma che offre una opportunità importante
a quei giovani che desiderano scoprire in un
percorso musicale l’Italia di ieri. Ultima nota, la
più intensa: il disco si conclude con una gemma
preziosa, A’ livella interpretata da uno struggente
Totò. Un documento storico che dovrebbe essere
presente per intensità e importanza nelle case di
tutti noi.
Il canadese di origini italiane cavalca
l’onda della moda crooner e si propone
come nuova voce calda del panorama
internazionale. Ma non è tutta una mera
operazione commerciale. Interessante
l’arrangiamento di Feeling Good curato da
Don Sebesky e David Foster. Da apprezzare
la scelta di autori come Gershwin (A Fogg
Day), o Stevie Wonder di cui canta You andy
I in un elegante arrangiamento di piano
e archi. You don’t Know Me è un delicato
omaggio a Ray Charles, anche se preferiamo
di gran lunga la versione autentica del
grande Ray. Più originale l’interpretazione
di Can’t Buy me Love dei Beatles. Tutto
sommato un cd raffinato dall’approccio
swing che può avere la funzione
propedeutica di avvicinare orecchie anco
ra
“vergini” alla tradizione jazz. Ma se una voce
come questa avrà il coraggio di esporsi
terreni più impervi, potremo aspettarci disu
più.
Marlene Kuntz
Bianco Sporco
Virgin
dal gruppo di Dan Solo, sostituito
L’uscita
versi
degnamente, in maniera per certi o sembra
ccol
Mara
ni
Gian
da
,
ente
rend
sorp
la capacità
non aver scalfito in nessun modo ica di
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urre
prod
di
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Kunt
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Marl
dei
i già
altissimo livello. Godano e compagn
icali
mus
ni
terre
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scelt
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hann
po’
un
da
strazianti
differenti: la rabbia giovanile, le urlaci sono più.
non
hi
disc
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prim
loro
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rte
e soffe
è fatto di
Il pianeta sonoro dei Marlene ora di suoni solo
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egna
impr
atta,
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più
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mus
tra le belle
apparentemente più dolci dato che
un sound di
cela
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grup
dal
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scrit
die
melo
musica
grande modernità ed emotività. Unattamente
perfe
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gnat
mpa
acco
ra,
matu
,
colta
emozionante
dalla voce di Godano sempre piùte di alto
men
vera
sono
testi
I
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pleta
e com
da e Gozzano
livello, tra le citazioni colte di Gad li al tipo di
enia
cong
tutte
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bran
sem
le
le paro
cioè molto
scrittura che i Marlene ricercano, Un grande
ia.
poes
pura
di
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conc
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e
vicin
vette altissime
lavoro che porta i Marlene verso iungere.
ragg
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Italia
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26 di ciro bertini
leggere.recensioni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
ale
ern
inf
ubo
inc
Un
o romanzo di Richard
l’ultim
o
leggend
Quello che possiamo vivere
Matheson sulle paure dell’uomo contemporaneo. E c’è tanto da
pensare anche tra le pagine di Marco Archetti sulla precarietà
esistenziale e l’ironia istruttiva di Claudio Morici sulle
velleità artistiche di gente come noi…
BAZAR SEGNALA
256
TRE MILLIMETRI AL GIORNO – Richard Matheson (Fanucci Editore.
pp., 13 euro)
Un incubo. Inesorabile, martellante, senza fine. Immaginate di scoprire
ente,
improvvisamente che la vostra statura sta diminuendo. Sensibilm
tre millimetri al giorno. In pratica di dovervi mettere a calcolare quanto
tempo vi resti prima di assottigliarvi al punto da non potervi più definire uomini.
dopo
E’ quel che succede a Scott Carey - un pezzo d’uomo alto 190 cm. –barca.
essere stato investito da una nube radioattiva durante una gita in
di
Attoniti, assistiamo alla sua progressiva dissoluzione, restando ammirati
ndoci
fronte alla tenacia quasi ridicola con cui si aggrappa alla vita e identifica
nei numerosi momenti di disperazione sconfinata.
o
Se il nostro coinvolgimento è totale è grazie alla perfezione del congegn
Scott
narrativo messo in piedi dall’autore. Infatti c’è un tempo presente, in cui
a. Rimasto prigioniero nello scantinato
è ormai ridotto all’altezza di un’unghi
Documento1 25-10-2004 16:20 Pagina 1
per
di casa, per il resto della famiglia non esiste più. Braccato da un ragno
ditale
lui enorme, che affronta con uno spillo, è costretto a bere acqua da un
un’arrampicata per raggiungere dei cracker rinsecchiti.
tentare
e
struggenti, che
E poi ci sono i flashback
registrano gli stati emotivi
di Scott in funzione delle
varie dimensioni che il suo
corpo va via via assumendo.
Fino a un interessantissimo
finale.
Insomma, Richard Matheson
�������
ha saputo rappresentare
medio
la paura dell’uomo
contemporaneo di essere
annullato dal progresso
tecnologico come pochi
altri - Dick, Lansdale e King tutti superficialmente bollati
scrittori di genere.
sonora:
Colonna
BROTHERS
CHEMICAL
Push the button
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PENSARE LEGGENDO
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TALENT SCOUTING
VENT’ANNI CHE NON DORMO – Marco Archetti (Feltrinelli. 202
pp.,
13,50 euro)
Una volta gli uomini senza qualità - quelli che non riuscivano a smettere
di fumare o ad alzarsi dal letto la mattina perché il sonno li aveva
trasformati in scarafaggi - avevano in comune una condanna a
vita:
praticare la grigia professione del travet. Oggi, da custodi di pisciatoi
in
un autogrill diventano camerieri di pizzeria. E’ quanto capita al giovane
Marco, che vittima oltretutto di un olfatto ipertrofico, è come se cadesse
dalla padella nella brace: “avevamo nel naso l’atomica delle fritture,
esalazioni ittiche, la porosità dell’unto.Nelle mani una cronaca nera le
scottature e nei piedi storie di fallimento. Ma cercavamo di tenerci di
Lui, per tenersi su, frequenta un transessuale di nome Samanthsu”.
arrotonda procurando clienti alla sua coinquilina Chiara. Ma è a e
pappone incauto, che passa le nottate a raccontarle la storia dei un
fallimenti. Marco è uno che è scappato da tutto, dall’univesuoi
rsità
come dall’amore da cui è
nata
una figlia. Meno male che
pian piano emerge a fargli
da guida la voce fuoricampo
del nonno scomparso, rude
e sincera espressione di
una filosofia umana troppo
umana.
Attenzione gente, perché
questo è un romanzo
importante. Di formazione
rispetto
alla
precarietà
esistenziale che si sta
impadronendo di tutti quanti.
Da non scambiarsi per
un semplice fotogramma
generazionale, come la
copertina
giovanilistica
autorizzerebbe a pensare.
Piuttosto una scaltra moviola
della vita che scorre sotto i
ponti ai giorni nostri.
Colonna sonora: TETES DE
BOIS Pace e male
����
�����������
(Valter Casini Editore. 160
TEORIA E TECNICA DELL’ARTISTA DI MERDA – a cura di Claudio Morici
pp., 16 euro)
non sono ancora diventati
Chi sono gli Artisti di merda? Tutti coloro che avendo velleità artistiche opera non è sufficiente a
un prodotto dell’industria culturale. O detto altrimenti, artisti cui la propria di essere un genio in
soddisfarne le esigenze economiche. Gente che, pur covando il sospetto
si in lavori degradanti allo
attesa dell’occasione giusta per manifestarsi, è costretta a cimentar capito. Siamo un po’ tutti
l’avrete
ormai
,
Insomma
mese.
del
fine
alla
scopo meschino di arrivare
le sorti della letteratura. Che
noi, artisti di merda. Noi che teniamo nel cassetto il romanzo che muterà
e quelle che pubblicano
compres
italiane,
editrici
case
le
tutte
a
poetica
inviamo la nostra ultima silloge
un business. Che
avviare
e
folgorate
e
rimanern
ro
potrebbe
mai,
sa
si
non
solo libri di cucina. Che
scene di vita
filmato
avendo
Che
e.
vernissag
o
sognand
birra
di
boccali
i
intingiamo pennelli in casalingh
Venezia.
di
cinema
del
mostra
dalla
esclusi
abbiano
ci
perché
sottocasa, non capiamo
di merda. Sprizza autoironia
Questo libro è divertente e istruttivo nel raccontare esperienze di artistiprese con convivenze forzate
e mostra punti di vista diversi l’uno dall’altro: pizzaioli a domicilio, alle di seriosità davvero irritante:
e incidenti di percorso quali la nascita di un figlio. Tranne un paio di casi
incidenti di percorso che capitano, anche agli artisti di merda.
Colonna sonora: DANIELE LUTTAZZI Money for dope
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
leggere.recensioni di ciro bertini 27
OLD FASHION
UPPER
READERS
IL GRANDE SOGNO – Sam Shepard (Feltrinelli.
158 pp., 13,50 euro)
Fino a qualche anno fa, Sam Shepard era
conosciuto in Italia solo per avere sposato
l’attrice Jessica Lange. In realtà, è uno dei
massimi drammaturghi viventi americani.
Non solo, ma una certa irrequietudine e il talento
poliedrico lo hanno spinto a cimentarsi nel ruolo
di regista, attore e pittore. Sempre con successo.
Confermato anche in qualità di scrittore di
racconti brevi.
L’America narrata nelle storie de “Il grande
sogno” è quella rurale. La meno conosciuta
qui da noi. E per questo presente nel nostro
immaginario come animata dallo spirito rozzo
del cowboy, concentrato esclusivamente nella
ricerca del proprio eden. Per carità, c’è anche
questo. Come nel racconto in cui un figlio,
dovendo fare una ricerca sulla caduta del muro di
Berlino, ottiene dal padre che “l’economia tirava”
e “che la cosa più significativa degli anni ‘80 è che
ha conosciuto mia madre e che siamo nati io e
mia sorella”. Ma ci sono soprattutto vicende di
individui che emergono con tutta la loro carica
di verità umana. Desideri, delusioni, traumi e
speranze – esemplarmente rappresentate - nelle
quali ognuno di noi può facilmente riconoscersi.
Personaggi che vedono se stessi “come dal di
fuori, dall’alto: un piccolo uomo in uno spazio
sterminato”e che, pur commettendo errori,
hanno “l’impressione di essere un brav’uomo”.
Diversi da noi semmai, perché diversa è la natura
circostante: “restammo in silenzio ad ascoltare i
coyote e il grido dei gufi”. Perché in fondo, come
recita il cartello appeso in una friggitoria, “la vita è
quello che ti succede mentre pensi ad altro.”
Colonna Sonora: DAVID BYRNE Sounds from
“True stories”
ONDE – Eduard von Keyserling (Marcos y Marcos. 208
Brutta bestia l’amore. Per chi ci si butta a corpo morto pp., 10 euro)
di tutta la faccenda è proprio quello in cui mi accorg (“il momento più eccitante
razionale”). Ma soprattutto per chi sia convinto che “nono di perdere ogni controllo
questo sentimento”. Oggi, come un secolo fa. Anzi, un possiamo fare nulla contro
secolo fa era peggio. C’era il
rispetto delle convenzioni. E istituzioni radicate (“Un pranzo
di sacro. Finché ci sono questi pranzi, è la famiglia stessa di famiglia ha qualcosa
che è salva”).
Doralice - giovane donna d’una bellezza irresistibile
- ha lasciato l’anziano marito
conte per un giovane pittore. La presenza della coppia
in una località balneare del
Mar Baltico è causa di scandalo e provoca
turbamenti a catena tra i membri
della famiglia dei von Buttlar. La società
cerca di arginare la forza scardinatrice
e
sovversiva
dei
sentimenti
appellandosi alle ferree regole
morali su cui poggia da sempre. Con
conseguenze ovviamente nefaste.
Nel raffigurare il vincolo d’amore come
forza che si rinsalda ogni giorno grazie
a una libera scelta, “Onde” è di una
modernità impressionante. Scritto nel
1911 dal tedesco Eduard von Keyserling,
subito dopo essere diventato cieco,
il romanzo ha le caratteristiche d’un
classico - oltre che per la perfetta
impalcatura drammaturgica – per la
multiforme
rappresentazione
d’un
personaggio indomabile, che ne è il vero
protagonista: il mare.
Colonna sonora: PAT METHENY
GROUP The way up
BAZAR COLLECTION
GUIDA RAGIONEVOLE AL FRASTUONO PIU’ ATROCE – Lester
Bangs (Minimum fax.
443 pp., 16,50 euro)
“Tutto ciò che potreste essere ora se la moglie di Iggy Pop fosse
miei amici sono eremiti”. “Si può vivere da miliardari senza avere vostra madre”. “Tutti i
un soldo: io lo faccio
sempre e questo libro spiega come”. Sono alcuni titoli dei testi che Lester
Bangs intendeva
pubblicare. Se solo si fosse convinto che farlo avesse un senso. Se
non avesse fatto abuso
di droghe e alcool. Se per questo non fosse morto nel 1982, a 34 anni.
Giovanissimo si innamorò di Kerouac e della musica rock. Prese a scriverne
in stile beatnik.
Un’abile miscela di ironia e sincerità esasperata. “Edizione straordin
aria! Tragedia nel
mondo del rock! Superstar sbudellata da un critico rock impazzito
!! ‘Ce l’abbiamo fatta’,
ha boccheggiato Lester Bangs mentre la polizia lo trascinava via dalla
scena del crimine.
‘Abbiamo vinto’”, dice a proposito del melenso James Taylor.
Ciò che non sopportava proprio erano le pose da icona dei divi
parte di loro, se si beccassero una torta sul muso o si trovassero del rock: “la maggior
di fronte un pubblico
composto da gente sana di mente che gli chiede:
‘Che cazzo credi di fare? Cos’è ‘sta roba?’
[…] non farebbero altro che crollare attoniti
e sconfitti, incapaci per natura di affrontare
faccia a faccia la loro base di sostenitori
truffati che hanno mangiato la foglia”.
Sorretto da una passione dilagante, che
gli faceva paragonare un disco “che dopo
averlo ascoltato non sarai mai più lo stesso”
al primo orgasmo, Bangs pensava che “più
il fragore e il rumore erano grezzi, più il disco
sarebbe stato divertente e più a lungo l’avrei
ascoltato”. E se avesse avuto ragione?
Colonna sonora: YARBIRDS Five live
28 di marco begani
leggere.fumetti bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Acrobazie linguistiche e densi balloon
Raffinata ironia e discorsi strampalati. Un fum
etto di acrobatica
complessità e sapori intensi
Non avventuratevi sulle pagine di questo viaggio senza
sono tante le protuberanze, i crocevia, i salti temporali prima massaggiarvi le meningi:
che il contenitore deve essere ampio, elastico e adulto.e i personaggi di questa commedia,
Ben Katchor, raffinato genio del fumetto americano,
vive
compagnia di una elite culturale di prestigio: cresciuto una carriera sfolgorante in
nella comunità ebraica newyorchese
da genitori fervidamente comunisti, ha debuttato negli
Art Spiegelman, ha pubblicato e pubblica su giornali anni ’80 in Raw, rivista cult diretta da
come New York Press (secondo il quale
Katchor è ‘l’artista più poetico e profondamente stratific
o Miami New Times, ha creato personaggi e strisce di ato che abbia mai disegnato fumetti’)
grande successo come Julius Knipl,
Real Estate Photographer e Cheap Novelties, The Cardbo
ard Valise e molte altre.
L’Ebreo di New York è stato pubblicato nel 1998, ovviam
ente a New York, e nel 2004 in Italia.
Si tratta di un fumetto di acrobatica complessità e
raffinati e finemente amalgamati che sovente ci siricchezza, è un frutto dai sapori così
perde, assecondando il desiderio
nostalgico del suo autore. La storia è ambientata intorno
fallimento della visione utopistica di Mordecai Noah (il al 1830, ovvero cinque anni dopo il
nelle vicinanze di Buffalo uno stato Ebraico e di riunirvidato è storico) di fondare su un’isola
uno dei più arditi sogni americani in un’America che tutte le tribù perdute d’Israele,
che andava a caccia di indiani e di castori nativi. È nasceva, che allora si arricchiva e
terra promessa (spesso fatta di dollari), che prende l’immagine di questo sogno, di una
vita nelle vignette fittissime di questo
fumetto. E prende vita nei personaggi – otto i princip
continuazione si sfiorano, si parlano alle prese con il ali, presentati come in una commedia teatrale – che in
paradosso: il Sig. Marah, commerciante di articoli religios
cerca di vendere una partita di pellicce, l’antisemita Prof.
Solidus scrive commedie sugli ebrei, Yosl Feinbroyt i,
cade in preda a visioni cabalistiche e studia il suono
dei
rutti
come una sorta di linguaggio perduto, Francis
Oriole vuole rendere frizzante il Lago Erie per portare
mentre un uomo vestito di caucciù, passeggiando a nelle case americane l’acqua gassata dal rubinetto,
frattempo misteriosamente alcuni pellirosse scopronomollo nei canali, legge saggi sulle radici semitiche (nel
e un uomo avvolto in un lenzuolo - un macellaio kosherche parlano ebraico e rendono ricchi i loro agenti teatrali)
personaggi, sognatori o imprenditori, si muovono radiato dalla comunità - dorme all’addiaccio. Questi
in modo disordinato e imprevedibile, e così il loro
linguaggio pieno di balzi e di curve.
Un dato salta immediatamente all’occhio: la sovranità
della parola, espressa attraverso balloon densissimi.
racconto è infatti articolato più attraverso la scrittura che
Il
una sorta di sfiducia per l’immagine, a fronte del libero attraverso il disegno: pare esserci una paura arcaica,
scorrer
e
di
discors
i dalle bocche dei personaggi, che
come attori si muovono, senza apparente paura o dubbio
, in un mondo di cartapesta. I contenuti di questi
discorsi sono sovente strampalati, ma impregnati di
un’iron
ia
raffinat
a
e
tagliente, e altrettanto sovente non
esiste una reale comunicazione fra i personaggi (tutti
uomini, a parte l’attrice Miss Patella, segretamente
menomata e pubblicamente desiderata). È bene lasciars
i
prende
re
dal
potere
affabulatorio di Ben Katchor, è
bene ridere, anche se il rischio è quello di smarrirsi –
andando alla ricerca di un senso – fra gli strati della sua
cultura.
Ben Katchor, L’EBREO DI NEW YORK, Mondadori, 2004
I primi tre giorni di aprile a Torino si tiene
l’undicesima edizione di Torino Comics, Salone e Mostra Mercato
appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fumetti, del Fumetto. Si tratta di un
nella magnifica struttura di Lingotto Fiere. Ricchissimo di ospiti, che quest’anno – il secondo – viene ospitato
l’artista argentino Juan Gimenez e l’italiano Vittorio Giardino. Fradi mostre e di eventi il programma: pesi massimi
le firme esposte, oltre a una sontuosa monografica
dedicata a Gimenez (più di sessanta tavole originali), anche Massim
iliano Frezzato con I custodi del Maser e la
fantascienza vista con gli occhi e le opere di autori diversi:
e Termite Bianca di Bianchini, Santucci, Evangelisti, a cura dellaEgo Sum di Simone Bianchi, Mayapan di Troisi e Vig
originali del numero 1 di Brad Barron – firmate da Bruno Brindisi Fantasy Factory Pavesio. In scena anche le tavole
– la cui uscita in edicola (Sergio Bonelli Editore) è
imminente, e il fumetto africano della mostra Africartoon.
Info: www.torinocomics.com.
Il 16 e 17 aprile si anima al Palanord di Bologna la mostra mercato
culturale Kolosseo, (www.kolosseobologna.com) mentre interessBologna Comics, organizzato dall’associazione
ante appuntamento per l’animazione è la nona
edizione di Cartoons on the Bay, Positano 27 aprile – 1 maggio
. (www.cartoonsbay.com).
MOSTRE
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
notte di ANDREA LISI 31
Notte gay ‘e bello? Phag off e’ meglio
La notte è ormai terra di conquista del gusto gay. Raffinati, eccentrici, colti…
giusti! Gli etero li trovano così. E le notti gay diventano le più ambite
Le feste Phag off di Roma allestite estemporaneamente, in media
una volta al mese, nell’intimo Metaverso di via monte
Testaccio o,
più di rado, in centri sociali cittadini come lo
Tutte da provare.
Una delle fondamentali consapevolezze deiStrike?
club-ma
niac è che
tutto ciò che dà carattere, forma e suono alle
preferite
contemporanee, i gay lo hanno fatto prima e/o“notti”
lo sanno fare
meglio. Nel sistema delle feste l’emancipazione gay
soltanto
si è realizzata ma costituisce ormai una vera e proprianon
egemonia
culturale. I cosiddetti etero e la gente media adorano
l’atmosf
era di
certe serate e di certi locali, i posti più di tendenza, quelli dove
si
ritrovano le persone “giuste”, sono programmaticam
ente neutrali in
quanto a gusti sessuali dei frequentatori, o, addirittura
omoero
comportamento sociale prevalente. Questa conquista della tici come
notte è
un processo interessantissimo da approfondire, metafor
a di una
dimensione oscura o privata che improvvisamente diventa
modello
di vita proteso a colonizzare il giorno, di una necessità di coltivare
la
gioia, malgrado le discriminazioni, che si fa addestra
mento
allo
svago,
dittatura del gusto, sino a rispecchiare meravigliosamente l’edonis
mo
dei nostri tempi. Bisognerebbe partire almeno
seconda metà degli
anni ‘70, età d’oro delle affermazioni d’identi dalla
delle “minoranze”, per
capire in che modo attraverso le scene disco, tà
new
romanti
c, house e
persino techno, il format gay del divertimento e della socializz
azione
sia risultato vincente. Forse perchè l’identificazione
tra il soggetto e il
suo desiderio che è sempre stato croce e delizia degli
omoses
una condizione oggi che accomuna tutti?? E la sua capacità disuali è
venire
rappresentata nelle notti “diverse” ci fa sentire liberi
difficoltà di
mantenere dei valori in una società votata al consumdalle
o?!
Di fatto il modus gay di produrre party è la più comple
ssa
intersezione di significati culturali della nostra
epoca.
C’è la
storia dell’evoluzione della politica libertaria intorno al corpo,
approda alla riduzione della persona al corpo non come esso che
è, ma
come si desidera che sia, ovvero alla sconfitta del
corpo reale; c’è
l’attacco alle convenzioni, risolto in un esercizio convenz
ionale
della
trasgressione scisso dai bisogni effettivi, subìto
solo per un
senso di appartenenza al gruppo, come in unaspesso
dimensione
adolescenziale; c’è la fluttuazione delle identitàeterna
simile a un gioco di
apparenze dove il soggetto si nasconde o confond
e
a
se
stesso oltre
che agli altri. Con buona pace degli slogan neo sessantottini
Il Queer Jubilee è il primo festival nostrano di arti
dei rave
audiovisive queer, “dedicato
di una decina di anni fa, e di Michel Foucault, uno
al tema della diversità sessuale ma non solo”
dei
padri
putativi
con l’obiettivo di promuovere modi di
della politica di “genere”, il nightclubbing omoerotico di oggi
concep
ire
la
sessua
lità
non
ortodo
società virtuale delle apparenze e dell’arruolamento del corporiflette la gay/etero. Quindi musica, vjing, ssi anche rispetto alla convenzionale dicotomia
performance, dibattiti, spoken words, film, mostre
a scopi
commerciali. Atteggiamenti e fisici si plasmano transess
tutto “a tematica” e preferibilmente di proven
te per
ienza indipendente. Il programma si ,
adattarsi allo sguardo altrui, cercano un riconoscimentoualmen
svolge
rà
durant
e
il
week
end
al
a
di
cavallo
fuori
fra
il
15
il 17 in varie location a Roma con
di se stessi, lì dove la libido politicamente “liberata”, può piegarsi
(come evento clou della rassegna) il live domeneica
,
a La Palma dei La Tigre, uno
senza opporre resistenza, ai voleri del marketing. Anche
dei gruppi postpunk electro lesbo più popola
il
camp,
ri a livello internazionali già soci dei
l’esagerazione dei comportamenti che aiutava a sorridere
protagonisti della scena electroclash, i cui remix
delle
sono
stati suonati nei migliori club di
proprie frustrazioni distaccandosene, nella sistematica messa
tendenza del mondo. I dj coinvolti per la serata di
in
sabato alla Locanda Atlantide di
scena omoerotica attuale, è la neutralizzazion
San
Lorenz
o,
sono
dj
e
Lips/no
del
tragico,
isy
pig da Berlino e la newyorkese Tara De Long, celebr
un diktat
di superficialità: il sorriso strumento di fierezza l’essere letteralm
e
ente queer hip pop.
“gaio”, trasformato in una maschera obbligata di, imperm
Info www.vidalocarecords.com/booking/phagoff.ht
eabilità
alla
m
critica, secondo una raffinatissima estetica del cinismo che ha
precursori nell’arte contemporanea e che però ora è utilizzat illustri
a come
fattore normalizzante.
Riflettori puntati su The beach, associazione cultura
le di punta della scena dance dei
Esistono due tempi nella vita post moderna: mentre durante
“murazzi” a Torino che quando fa caldo
si trasfor
in vero e proprio stabilimento
giorno i “diversi” devono ancora combattere per il riconos il
balnea
re con tanto di sedie a sdraio e ombrelloni.ma
In
uno spazio da loft
di diritti fondamentali, di notte, come gli eunuchi alla cortecimento
ese
ricava
to
nei
murag
lioni
che
costeg
di
giano il Po, suonano come residentilondin
Costantinopoli, sono i gran cerimonieri del gioco sociale
alcuni dei
nomi più in vista del circuito locale, dal sempr
domina
nte,
everde
mister
privi però di reale potere, evirati, destinati a scomparire senza
camos
alaplaya Johnson Righeira ai Krakatoa, appendice
eredi;
dei Motel Connection con
signori del desiderio incondizionato, dell’immaginario, del consum
vocazione per selezioni dance-rock, a Roger
o
Rama aka Minimal Funk. Dopo aver
dell’assoluto presente. Un cul de sac della realizza
ospitat
o la scorsa stagione estiva, tanto per fare
zione
identita
“qualc
he”
nome, Damian Lazarus e
forse la inevitabile realizzazione di una certa politica identita ria o
Felix da Housecat, è in arrivo l’8 il grande padre di
Entrambi queste possibilità sono esibite senza mistificazioni inria?!
rock degli ultimi 15 anni, Andrew Weatherall, già tutte le contaminazioni technoprodut
tore di Screamadelica dei
un’area della notte gay più direttamente legata filoni maestri
Primal Scream, già membro dei Sabres of paradise,
della
e ora dei Two Lone Swordsmen,
controcultura e dei queer studies che afferma ail’irriduc
duo che dalle vette electro-arty è precip
ibile alterità
itato,
nell’ul
timo
disco, in un sanguigno e
degli omosessuali. Le feste Phag off di Roma no
vischioso rock’n roll sintetico. Si può prevedere un
hanno il merito di
set coltissimo ed eclettico che
mostrare la faccia più vera del divertissement
spazia da un genere all’altro con l’abilit
contem
poraneo
:
à
dei
grandi
maestr
i.
l’assenza di dress code e di professionalismo, il punk come
The Beach, arcate 18-20-22 Murazzi. Torino. Tel.
libero
011888777.
accesso all’espressione dei propri modi di divertir
si al di là delle
competenze e autorità, il situazionismo come accettaz
ione integrale
dell’effimero e del caotico, il trash e l’anarchia svelamento
dello
specchio reale dei tempi, di solito tenuto nascosto
come quello di
Dorian Gray. L’eccesso è coltivato nelle performance
Ricchissimo è nell’insieme la programmazione di aprile. Sembra che la primavera
che
aprono
set del Phag off come ghigno dissacratore che riporta con brutalitài dj
risvegli le energie nottambule sopite in questo lungo infinito e rigido inverno. E allora,
le
questioni ai suoi limiti invalicabili, alla loro squallid
il “giorno del pesce” al Totem di Vicenza Richard Fearless dei Death in Vegas, il 9
a povertà umana.
Anche le dinamiche del desiderio sono derise dissacra
all’Autobahn di Padova Justin Berkovi, il 16 Peter Hook dei New Order, la mente
te depotenziate
come modelli. Si tenta di essere felicemente “brutti
ritmico-digitale
della mitica band, al Maffia di Reggio Emilia, il 23 di nuovo a Torino,
sporchi
e
cattivi”,
gai nichilisti seguaci consapevoli di quel nichilismo gay che può
questa volta al The plug del Centralino, Play Paul della Gigolo con la consueta
letto tanto come dimostrazione di un “cul de sac della realizzaz essere
divertente e robusta miscela techno e pop insieme che è un po’ il marchio di fabbrica
ione
identitaria” che come “realizzazione di una certa politica identitar
dell’etichetta. Occhio alle tournee di Dj hell e Steve Bug sulla solita italy-gig-list, e
ia”.
E la sincerità paga sia in termini di atmosfera, elettrica
alle occasioni di movimentate serate sul dancefloor nelle kermesse itineranti Sintesi
euforica
energeticamente pazzesca, che in termini artistici, è l’unica
electronic arts festival di Napoli dal 4 al 9 aprile, e la Dance Marathon di Milano del
festa gay
di cui ho conoscenza in cui si faccia sperimentazion
14, 15 e 16 tra i Magazzini Generali e il Museo della Scienza.
e video e si
balli musica al passo con i tempi o comunque selezion
Totem,
Vicenza in via Vecchia Ferriera 135 – www.totemclub.it
ata con gusto
“radical”.
Autobahn, via Bernina 18 Padova.
Nel mese di aprile le notti Phag off costituiranno il momento
Maffia, Illecit Music Club, via Bernardino Ramazzini, 33. Tel. 0522.922280
del Queer Jubilee, un’ iniziativa della stessa brigata capitanatatopico
– www.maffia.it
dal
famigerato “Chikitone” e composta da Manuela, Simone
The
Plug – Centralino Plug via delle Rosine 16/A Torino.
Massimiliano...giunto alla seconda edizione quest’anno. , Valeria,
Sintesi Electronic Arts Festival, Napoli varie sedi. Dal 4 al 9 aprile. www.sintesi.na.it
Metaverso, via Di Monte Testaccio 38. Tel. 065744712 –
TDK Dance Marathon – Milano varie sedi dal 14 al 16 aprile.
www.metaverso.com
www.tdkdancemarathon.it
Phag off al Queer jubilee
La spiaggia di Torino
Aprile tutt’altro che dolce dormire
32 di marcello amoruso
notte bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Sfide coraggiose
Dalla sfida audio-video di Diesel alla ricerca di
nuove frontiere artistiche, fino
all’occupazione di uno spazio da part
e
di
un
coll
ettiv
o universitario per dare vita a
festanti notti cyborg
AudioVideo Challenge 2005, la
nuova sfida di Diesel-U-Music Award
punta alla fusione tra video e suoni
Scade il 30 aprile il bando di concorso per partecipare al Diesel-UMusic Award 2005, concorso internazionale dedicato alla cultura
del clubbing. Per questa quarta edizione verrà inserita la categoria
AudioVideo, promossa in collaborazione con Mini International e
Digicult, che andrà a implementare il già vasto ventaglio di categorie
presenti: Dance, Rock, Elettronica, Urban, Scratch 1°, Scratch 2°,
mp3.
La categoria è dedicata alla produzione di materiale audio visivo
tenendo in considerazione tutte le componenti tecniche ed estetiche
che caratterizzano oggi il mondo della creatività audiovisiva digitale:
quindi vjing – integrazione live tra visual set e dj set, live media
– performance live audio-video, prodotti audiovisivi – componenti
elettronici audiovisivi di varia natura.
I vincitori di AV Challenge 2005 riceveranno come premio il lettore
Pioneer DVJ-XI e avranno la possibilità di esibirsi dal vivo in
occasione della serata finale del concorso Diesel-U-Music Award
e un ingaggio per una produzione video per MINI International. A
scegliere il vincitore saranno gli Hexstatic (Ninja Tune), uno dei gruppi
pionieri del vjing, presenti fin dai primi anni ’90.
L’idea di un contest rivolto a giovani produttori debuttanti nasce nel
2001 in Inghilterra, poi allargandosi ad altri paesi quali Italia, Olanda,
Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Stati Uniti e Giappone. L’AudioVideo
Challange rappresenta certamente un punto di contatto di svariate
realtà provenienti dalla scena musicale indipendente come indie
label, partner tecnici, promoter, agenzie di booking e festival.
Info: www.diesel-u-music.com, www.digicult.it.
Ai Mercati Generali di Catan
ia
3 serate targate Hom
e
Il 2 apri
le: Massimo Napoli
dj Cleopatra (Radio popolare il Funk della special guest
Il 16: Jamie Lidell ( warp rece milano).
Il 23: Massimo Napoli dj set. ) e Massimo Napoli.
Mercati Generali, Contrad
www.mercatigenerali.org a Jungetto, Catania. Info
Rasho-mon, tra riviste d’arte, vini
doc e rassegne audiovisuali, un
contenitore eclettico nel cuore della
Garbatella di Roma
Situato nel quartiere
Garbatella, uno dei più accreditati night
district della capitale, Rasho-mon è una zona di contam
inazione
creativa in cui sfogliare riviste d’arte contemporane
a e libri spesso
introvabili, sempre accompagnati da un ottimo bicchie
re di vino e
da un sottofondo musicale. Il tutto trasmesso in stream
ing dalla
webtv interna al locale. Prosegue anche questo mese
audiovisuale Sussurri e grida, ogni secondo gioved la rassegna
realizzata in collaborazione con ArtFest (www.artfest.iì del mese,
a una riflessione sulla tendenza degli artisti contemt): “un invito
esprimersi attraverso l’uso di ogni mezzo, ogni linguag poranei ad
disposizione dalle arti e dalla tecnologia multimediale,gio messo a
in un ansia
crescente di coinvolgimento dello spettatore nel fare
Via degli Argonauti 16 Roma Info: 0697602477 artistico”.
Esc (eccedi sottrai crea), l’atelier
occupato del quartiere San Lorenzo
di Roma
Esc:
si chiama così il locale di recentissima apertur
margini del quartiere San Lorenzo di Roma, a ridosso a, situato ai
monumentale del Verano. Apertura non è certo il terminedel cimitero
tratta, infatti, di occupazione, e come tutte le occupazioni corretto, si
non hanno
vita facile. Più volte, in tre mesi dall’apertura, il collettiv
che anima il posto ha subito violente intimidazioni o di universitari
dai cosiddetti “tutori dell’ordine”. Forse un tassello e aggressioni
mancante nel
panorama notturno sanlorenzino, in una posizione specul
termini fisici che di vissuti, con la sorella Locanda Atlantidare, sia in
e, a darsi
man forte.
Da poco sono stati terminati buona parte dei lavori di
avviati pure i progetti in cantiere: “libera università,ristrutturazione,
internet point
gratuito, osservatorio sul lavoro precario”. Per
sparpagliate divani e sedie, queste ultime lasciateil locale sono
salotti estemporanei e mobili. Una grande piazza a alla mercé di
tetto alto, che
deve fare i conti con la strategica atrofia burocratica
concedere regolarmente e agevolmente festanti notti per potersi
cyborg come
quelle già consumate di rado.
Esc, Via dei Reti 15, Roma. Info 3478915605
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
notte di alberto traversi 33
Revival à go go!
ri con la sua volontà
Si dice che il tasso di decadenza di una civiltà si misu
lounge, exotica,
post,
unge
pre-lo
e,
di autocelebrazione. E allora tra loung
o di Detroit…
techn
na,
-italia
disco
e,
anni ’70, anni ’80, primi ’90, roots-hous
che decadenza sia!
Il revival è di moda e non c’è locale, nel prossimo futuro, che non dedicherà parte della sua programmazione a sonorità, one night e restyling di
gusto vintage.
Erano i tempi della grande Inter di Herrera quando i “cumenda” in doppio petto, tra un gin fizz, fatto ancora con la chiara d’uovo, e un Martini,
rigorosamente agitato, ma non shakerato, tiravano tardi al night in compagnia di belle signore impellicciate. Allora i cocktail che andavano di
moda si chiamavano Gin fizz, Martini e Screwdriver. Cocktail classici che tornano a essere protagonisti, oggi, in uno dei locali più eleganti in zona
Sempione a Milano: lo Chatulle. La one night “Vintage Aperitivo”, in onda tutti i martedì propone una lista di cocktail degni dei migliori James
Bond o Austin Powers che dir si voglia. Qualche esempio? Il Martini agitato e non mescolato, come lo pretendeva il vecchio 007, il Gin Fizz con
vero succo di limone, i Bellini, i Rossigni, i Negroni sbagliati e i long drinks blu al Curacao: davvero roba d’altri tempi. Il tutto sarà affiancato da una
colonna sonora lounge impreziosita dalla presenza di dj specializzati e dell’arpista classica Federica Sainaghi.
Dai cocktail agli hamburger, dagli anni ’50 agli Ottanta inoltrati: le radio passavano Duran Duran e Spandau Ballet e in un locale di piazzetta Liberty
chiamato Il Panino, solevano ritrovarsi un manipolo di ragazzi la cui attività principale era quella di avere il look giusto per il cucco serale. Nacque
così, nonostante la vacuità dell’argomento, uno dei fenomeni di costume più “devastanti” degli ultimi vent’anni, uno dei pochi a superare i confini
nazionali ed essere celebrato da testate di culto dell’area londinese e da hit-maker di alto livello come gli inglesi Pet Shop Boys, disco d’oro, appunto,
con il pezzo “Paninaro”. Oggi che il revival è di moda, torna anche il “mito” paninaro con una serie di feste dedicate. L’appuntamento è per
tutti i venerdì della stagione al C-Side (Via Castelbarco, 11. Info: 02 58300765).In consolle Max Cassani, guru del sound anni ’80. Look richiesto:
Timberland, giacconi Monclair, calze Burlington, Borse Naj Oleari, tutto datato non oltre il 1990.
A un vintage sofisticato, che non prescinde da uno stretto rapporto con l’antico, è dedicato il nuovissimo Paradise Connection di Cusago.
La sua storia parte dal lontano 1600, quando un manipolo di porporati sconsacrò la chiesa degli Eremitani di Sant’Agostino pur di non consegnarla
in mani francesi. Da quel giorno l’abbazia, eretta nel 1300, ne ha viste di tutti i colori, abbandono compreso. Nessuno però, eccetto il suo nuovo
proprietario Roberto, avrebbe potuto immaginarne un futuro fatto di dj set, esposizioni di oggetti di modernariato chic e live jazz. Così, oggi,
entrando in un luogo che un tempo fu sacro, fa specie, ma anche meraviglia, vedere mattoni a vista, affreschi e arcate decorate, affiancati
a una serie di complementi space-age, poltrone di Aarnio, sedie di Panton e qualche oggetto cult “rubato” ai set cinematografici di Ultimo
Tango, Starsky & Hutch e Derrick. Questa scenografia, davvero evocativa, fa da sfondo anche a una programmazione importante che coinvolgerà
mostri sacri della club culture come Dzihan & Kamien, Richard Dorfmeister, Ursula Rucker e Montefiori Cocktail.
Insieme a Giamaica e Magenta, Il Tombôn De San Marc rappresentava quella triade di locali storici milanesi, amati dalle fazioni più radical chic
di una giovane Milano bene. Aperto nel 1963, fu tra i primi bar a ottenere il permesso di mantenere l’apertura fin dopo le ore 20.00, ma fu solo nei
primi anni ’80 che il suo successo, fatto di code al bancone e resse sul marciapiede antistante, lo proiettò tra i must della notte meneghina. Da
qualche settimana, dopo un anno di chiusura, il Tombôn ha riaperto al pubblico con un look decisamente vintage. “Il locale è stato completamente
ristrutturato” spiega il gestore, l’ex Shu Alessio Banfi, “ma il suo spirito è rimasto intatto grazie ad una ricostruzione storica ispirata al suo vecchio
arredamento e a un mix di stili, dal Decò al Liberty, cari alla Milano di una volta”. Nei due ambienti, la sala bar e il ristorante sotterraneo con soffitto
a volte e mattoni a vista, spiccano repliche di Gallé, Tiffany e un bancone, quello sì originale, “rubato” a un antico lavatoio lombardo. Aperto
dalle 7.00 per colazioni, lunch veloci, aperitivi, cene e dopocena. Provare per
credere la trota salmonata, il roast-beef all’anglais e l’immancabile risotto
Chatulle via Pier della Francesca, 68 Milano. Tel. 02 342008
allo zafferano.
C-Side Via Castelbarco, 11 Milano. Tel. 0258300765
Insomma, a prescindere dal locale, il “vecchio di classe” torna
Paradise Connection via De Gasperi, 2 Cusago Milano. Tel. 02 8464202
prepotentemente di moda: e allora fuori i vecchi Chanel della nonna, le
Il Tombôn De San Marc via San Marco, 20 Milano. Tel. 02 2900978
borse “Kelly” un po’ consumate, gli occhialoni alla Jackie O’: l’Italia di una
1
volta torna a far parlare di sé.
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
TRASH CULT di antonio incorvaia 35
potrà più resistere alle
momento di ammainare le vele e gettare l’ancora: d’ora in avanti nessuno
Zecchino d’Oro, fatti da parte! Per il Coro dell’Antoniano è arrivato il Altro che “Le Tagliatelle di Nonna Pina”, “Il Cuoco Pasticcione”, “Tippy Coniglietto Hippie” e
a Mena” e altre
scorribande sonore dei Piccoli Capitani, «i bimbi che cantano i grandi»...
esibirsi sono “Dragostea Din Tei”, “Sere Nere”, “La Mia Ragazz
consimili stornelli 0-12! Oggi le canzoni nelle quali i bambini amano mente colpiscono (e affondano!) le rispettive versioni originali.
comunemente succede, il secondo
cannonate da hit parade, trasformate in cover-bomba che puntual
Capitani attualmente reperibili in commercio, e, al contrario di quanto
Due sono i volumi - o meglio: gli “Arrembaggi” - dell’epopea dei Piccolie dai credits del booklet senza nemmeno dover inserire il cd nel lettore. La cover, infatti, sembra salpata
è perfino più cult del primo già a cominciare dall’immagine di copertina celebre passatempo ‘Aguzzate La Vista’, con le sue 5 piccole differenze rispetto a quella del primo capitolo.
direttamente dal porto della “Settimana Enigmistica” come variante del
Cioè:
la posizione dei protagonisti;
1.
è scomparsa la benda della bimba col bandana giallo;
2.
del Giappone sulla polo;
sono scomparse la benda e la bandana rossa del bimbo con la bandieraa stelle;
3.
ma è anche
la bimba con la calzamaglia a strisce si è messa un gilet e una bandana
4.
adorabilmente posticcio: non solo è circondato da un sospetto alone bianco,
è comparso un bimbo con la benda e il cappello blu da pirata ed è, ahi-lui,
5.
nitido.
ente
grossolanamente sgranato laddove il resto del gruppo è perfettam
Livello Zero, oltre che un
grafici, è un autentico, spettacolare capolavoro di Digital Art
L’effetto, nel suo insieme, valutando anche lettering e dettaglidi Photoshop.
campionario completo da incorniciare di scontorni ed effetti prêt-à-porter a pagina del booklet, in un messaggio (tutto in maiuscolo) che rievoca alla mente grandi imprese di impavidi
Ma non basta, perché aprendo il prezioso scrigno ci si imbatte, nell’ultim
eroi...
PORTATO ALL’USCITA DI
NE DOVE GRINTA, ENTUSIASMO E IMPEGNI HANNO DA GAIETTO GIULIO,
UN’ALTRO (sic, ndA) ANNO, UN’ALTRA SODDISFAZIO
ZATE
REALIZ
STATE
SONO
BASI
LE
NI!!!!
CAPITA
I
MATTEO E
QUESTA NUOVA RACCOLTA INTERPRETATA DAI PICCOL
CORI E’ STATA DIRETTA DA ED INTEPRETATA DA MERLIPARTECIPATO:
HANNO
MATTEO CASSINI, DE VENUTO MARCO. LA DIREZIONE
O.
VENUT
DE
MARCO
DA
ITA
ESEGU
STATA
E’
VOCI
NAPOLI SILVIA. PRODUZIONE, MISSAGGIO, EDITING PIANO, DAIANA TAMBA, MELISSA ZINGRE, FEDERICO MERLO, LEONE
DAGOBERTO CONGERA, THOMAS CICALA, MATILDEENTO AI GENITORI PER LA DISPONIBILITA’ E AGLI ISTITUTI SCOLASTICI:
GNI ED AMICI. E I
MOMIGLIANO E THOMAS CIBELLI. UN RINGRAZIAM
PARTICOLARE DA PARTE DEI BAMBINI AI LORO COMPA
DORIA, BARABINO, DELEDDA, BARRILI. UN SALUTO
GENITORI??? UN ABBRACCIO!!!
decifrare il codice di tale enigmatico
troveremmo l’abile Robert Langdon, esperto di simbologia, impegnato a
Se fossimo in un romanzo di Dan Brown, parafrasando Carlo Lucarelli, ti preceduti dal cognome ed altri no? Cosa significa che una «direzione cori» è «diretta ed
ile «è stata eseguita»?
manoscritto: perché solo alcuni nomi, per esempio, sono segnala
io, editing voci» si accompagna al predicato singolare femmin to? E chi tra Dagoberto
comunica
interpretata»? Perché il soggetto plurale misto «Produzione, missagg
questo
concepito
ha
chi
righe,
le
tra
capire,
farci
voluto
avrà
Cosa
trovano?
in una qualche prossima
Gli istituti scolastici Doria, Barabino, Deledda e Barrili in quale città si
Federico Merlo, Leone Momigliano e Thomas Cibelli ritroveremo presto
Congera, Thomas Cicala, Matilde Piano, Daiana Tamba, Melissa Zingre,
probabilmente, senza l’aiuto di
edizione di “Amici di Maria de Filippi”?
re Carlo Lucarelli), qui siamo nella realtà, e a molti di questi interrogativi,
Ma qui non siamo in un romanzo di Dan Brown (sempre per parafrasa
epicamente memorabili per filtraggio
Robert Langdon non riusciremo mai a dare una risposta.
4 inediti e 1 in versione karaoke - dei Piccoli Capitani, alcuni dei quali
Per fortuna, a stemperare la tensione ci pensano i 32 festosi brani - di cui che fanno di queste 2 compilation un must da suonare e risuonare a tutte le feste per tenere alto il tasso
’ dei migliori negozi di
dei vocals, audioritocco e gamma di stonature pressoché introvabili altrove,
Consigliamo vivamente, quindi, di mettere a ferro e fuoco il reparto ‘bambini
in tema!)...
alcolico dei partecipanti (pur servendo da bere solamente aranciata e gazzosa).
rimanere
per
(tanto
eria
anti-pirat
speciale
prezzo
a
vendita
in
e,
meravigli
dischi e non lasciarsi assolutamente scappare l’occasione di possedere simili
Un enigma alla Dan Brown
Se siete appassionati dei misteri e delle simbologie dei romanzi
di Dan Brown, qui c’è pane per i vostri dent
i…!
bazar 03 2005
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gusti di chiara spegni 37
Vietato agli ebrei, bandito tra i musulmani, il maiale è stato protagonista
in cucina soprattutto in Occidente, tra cristiani e pagani. Macellato durante
l’inverno e conservato sotto sale, del suino non si butta nulla. I romani per
primi lo usarono tutto: carne, testa, “piedini”, pelo, ossa, grasso, interiora,
sangue...
Porco!
arsi
Per documentanimale
è la storia raccontata da Flavio Birri
Un simbolo di ricchezza
Prima animale puro, sacrificale, poi demonizzato nel
Medioevo cristiano, il maiale è stato da sempre considerato
una fonte inestimabile di cibo. Anthony Bourdain, nella tappa
in Portogallo del suo “Il viaggio di un cuoco”, racconta come
ancora oggi l’uccisione del maiale sia un rito presente nelle
campagne, rimasto immutato negli anni. Simbolo di ricchezza
(basti pensare ai banchetti di greci, etruschi e romani) in
Cina rappresenta coraggio, prosperità e nobiltà ed è il
dodicesimo animale dell’oroscopo. Avere un maiale è un
investimento sicuro, non a caso molti salvadanai sono a forma
di porcellino!
Passioni italiane
Una miniera sul prezioso
e Carla Coco in “Sua maestà il maiale. Viaggio storico-letterario tra
razze reliquie e ricette antiche e moderne”, Marsilio, 12,50 euro;
curioso il titolo “Processo al maiale. Inchiesta semiseria su vita, morte e
miracoli “dal nimal”. Bene o male fattore dell’umanità?, Morboso, 18 euro;
storia e aspetti nutrizionali di un centinaio di salumi vengono descritti da
Davide Di Corato in “Guida ai salumi italiani. Alla scoperta dei prodotti e
delle ricette della nostra tradizione”, Idealibri, 14 euro; non può mancare
la guida del Touring club italiano “L’Italia dei salumi”, di Giovanni Ballarini
e Fabrizio Malerba, 18 euro; e per ritrovare ricette genuine, c’è anche il
simpatico “A tavola con Don Camillo e Peppone”, Idealibri, 18,50 euro.
Su www.amazon.co.uk altri suggerimenti: “Bruce Aidells’s complete
book ok pork: a guide to buying, storing and cooking the world’s favourite
meat”; “Pigs&Pork: History, folklore, ancient recipes”; per chi ha fretta
“pork and ham menus (great meals in minutes)” e per finire, il decalogo
della famosa Delia Smith “The delia collection: Pork”.
Ricetta yin e yang
Questa carne ha un sapore dolce (yang) e salato (yin) insieme. Per il filetto di maiale
in salsa Satay gli ingredienti sono: 600g di filetto di maiale; 1 cipolla novella; 3
cucchiai di spezie miste (zenzero fresco grattugiato, peperoncino, cumino in polvere,
grani di coriandolo tritati, zucchero); 10 cl di latte di cocco; 1 cucchiaio di soia; per la
salsa Satay: 150g di noccioline saltate; 5 cucchiai di latte di cocco; 1 arancia; 2 limoni
verdi; 1 cucchiaio di salsa di soia; 1 cucchiaio di curcuma; 1 cucchiaio di coriandolo
tritato.
Tagliare il filetto di maiale a fettine, poi sminuzzare la cipolla e mescolare le spezie con
il latte di cocco e la salsa di soia. Aggiungere i pezzi di filetto e farli marinare per 30
Morbido, da sciogliersi in bocca: il lardo di Colonnata è una
minuti a temperatura ambiente. Preparare la salsa triturando bene le noccioline, alle
delle prelibatezze riscoperte negli ultimi anni (www.lardodic
quali aggiungere il latte di cocco, il succo d’arancia e quello dei due limoni, la salsa
olonnata.org). Semplice e povero, nasce come alimento dei
di soia e il curcuma. Ottenuto un composto omogeneo nel frullatore, cospargere con
cavatori di marmo della zona di Colonnata. La stagionatura
del coriandolo. Grigliare le fettine di maiale per venti minuti e poi servirle assieme alla
del grasso della schiena del maiale avviene infatti in conche
salsa. Dal sito http://www.alfemminile.com/world/cuisine/boitearecettes/search__
scavate in un blocco di marmo e strofinate di aromi: uno
motscles=maiale&page=2.html
strato di sale marino naturale in grani, pepe nero, aglio fresco
sbucciato, rosmarino e salvia. Tra gli estimatori del lardo pare
ci sia stato anche Michelangelo, che dovendo scegliere i
blocchi di marmo per le sue opere, faceva anche incetta di
lardo. Un’altra passione italiana, oltre ai ben noti prosciutti,
Parma e San Daniele in testa, o salsicce, come la luganega
lucana, cibo dei poveri molto amato è la porchetta. Da provare la prima
domenica di settembre ad Ariccia, vicino Roma: l’animale, cucinato alo
In Sardegna regna incontrastato nei menu: è il porceddu.
spiedo, viene aromatizzato con sale, pepe, aglio e finocchio selvatico. Nel
Nell’azienda agrituristica Bolteti, all’ingresso di Padru,
parmense invece, ha riaperto il 19 marzo il museo del salame del Felino
vicino al campo sportivo, non manca mai. Estate e inverno,
(che non è un gatto!), dedicato a lavorazione, storia e curiosità di questo
nel ristorante dell’azienda agricola è meglio prenotare. La
prelibato salume.
signora Mariella cura il menu, che comprende antipasto,
primo, secondo, dolce, acqua, vino, caffè e “ammazzacafè”
come mirto o limoncello. Insaccati di produzione propria
per aprire, con verdure e sebamele (palline di ricotta fritte); di
Elencare tutte le meraviglie create con il suino è impossibile, ma vale la
primo zuppa gallurese, gnocchetti sardi o ravioli di ricotta;
pena accennare ad alcune specialità. Si passa dal nord della Francia,
di secondo il porceddu, fatto al forno o allo spiedo, oppure
dove si può assaggiare la choucroute garnie, a base di crauti, patate e
altri tipi di carne; dolci secchi e seadas per chiudere in bellezza.
salsicce di tutti i tipi, fresche e affumicate, per gustare poi il chorizo, la
Per 25 euro il menu completo.
salsiccia piccante delle province basche della Spagna e del Portogallo,
spesso presente in molti piatti. In Sud Africa invece tipico è il solatie,
Azienda agrituristica Boltei, località Boltei (Padru), tel.
a base di carne di maiale, tagliata a cubetti e fatta allo spiedo con
3386637179.
albicocche secche. A Cuba non manca mai il congrì, con riso, fagioli
Per un piatto di bucatini all’amatriciana e uno di porchetta,
scuri e ciccioli di maiale. Piatto nazionale russo è il Borsh, classica
l’indirizzo invece è La selvotta, via della selvotta 43, tra Ariccia
minestra con barbabietole e cavoli, arricchita da dadini di maiale.
e Albano, dietro Parco Chigi. Aperto da marzo a novembre
Anche nella cucina orientale il maiale è sempre presente, soprattutto in
dalle 19 alle 22, d’estate anche a pranzo. Tel. del sig. Armando:
quella cinese.
069324521.
Da assaggiare nel mondo
38 di chiara tacconi
gusti bazar 03 2005
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Osteria Ardenga (Parma). Tel. 0524599337
Via Maestra 6, Diolo – Soragna
Chiuso martedì sera e mercoledì
Spesa media 25 euro
Tanto per cominciare: culatello (siamo nella sua terra d’origine), coppa, pancetta, spalla
cotta. Per proseguire su un menu in tema... suino, si consigliano i ravioli al ragù di maiale,
per secondo i guancialini di maiale in umido o lo stracotto di culatello con i funghi, oppure
l’oca ripiena di pasta di salame. Il resto delle proposte, resta inteso, non è da meno. Il tutto da
accompagnare con i vini scelti da una carta dei vini non vastissima ma ragionata.
Lo Sfizio
Via Ricasoli 44/46, Gaiole in Chianti (Siena). Tel. 0577749501
Chiuso il martedì
Spesa media 30 euro
Siamo nel cuore del Chianti, che fra le tante meraviglie vinicole-gastronom
iche offre
anche la cinta senese, una pregiata razza suina così chiamata per
la fascia (“cinta”)
bianca che spicca sul colore nero del manto. Gli affettati misti di
cinta senese per
cominciare, e poi (sempre per restare sui piatti a base di maiale) i tagliatini
e rigatino agli aromi; come secondo piatto è ottimo il maialino in porchett di zucchine
a, oppure un
piatto di fegatelli e salsicce con cipolle al forno. Insieme al pane fatto
in casa.
Porco a tavola
(ma senza offesa)
Del maiale non si butta via nulla. Ma qualcuno
fa di più e lo propone in mille versioni deliziose
Fattoria delle Torri
Vico Napolitano 14, Mòdica (Ragusa). Tel. 0932751286
Chiuso il lunedì
Spesa media 45 euro
La cucina di questo ottimo locale che unisce tradizione e
modernità si rifà al territorio ma con una vena creativa. In
mezzo a proposte affascinanti come i ravioli di lumache
o il coniglio al cioccolato, merita un posto d’onore il
cous cous di maiale all’orientale. Il salame di Brolo e
quello del luogo completano l’offerta... suina. Una cantina
ben fornita alza ulteriormente il livello di questo ristorante.
Etnico
Bla Kongo
Via Ofanto 6, Roma. Tel. 068546705
Chiuso il lunedì, domenica aperto solo
a cena
Tipo di cucina italiana, svedese e orientale
(India e Tailandia)
Specialità del locale polpette svedesi
Spesa media 20 euro
Dolci della casa
Vino piccola carta dei vini; della casa, rosso
e bianco Pitigliano
Piatti dietetici per vegetariani e celiaci
Numero coperti 50
Carte di credito tutte tranne diners
Musica no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa, candele
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità il nome del locale è quello di
una patata svedese blu-viola
Natural
La Fonte
via Lucignano 15, Montespertoli (Firenze).
Tel. 0571609514
Chiuso lunedì e martedì, aperto solo a cena
(domenica anche a pranzo)
Tipo di cucina vegan, solo materie prime bio
(anche auto-prodotte)
Specialità del locale riso basmati agli
anacardi
Spesa media 20 euro
Dolci della casa
Vino sfuso della casa (prodotto nell’azienda)
oltre alla carta di birre e vini bio
Piatti dietetici vegetariani, vegani, per celiaci
Numero coperti 50 + terrazza
Carte di credito solo bancomat
Musica sottofondo
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità in una casa colonica, è anche
piccola azienda agricola bio
Eat&Go
Caffè Poliziano
Via Voltaia del Corso 27/29, Montepulciano
(Siena). Tel. 0578758615
Sempre aperto (ore 7-24)
Tipo di cucina spuntini toscani dolci e salati
con degustazione vini; cucina tradizionale
regionale nel ristorante del caffè
Specialità del locale spuntino: selezione
formaggi con pane di produzione propria;
a cena: fettuccine al sottobosco e pecorino
toscano
Spesa media 10 euro (cena 28 euro)
Dolci della casa
Vino degustazione Vino Nobile di
Montepulciano
Piatti dietetici no
Numero coperti al caffè 60 (al ristorante 30)
Carte di credito tutte
Musica piano bar
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità caffè ottocentesco in stile liberty,
frequentato da Carducci, Pirandello, Fellini…
bazar 03 2005
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gusti di chiara tacconi 39
TENDENZE
Le ricette delle nonne nel menu
di classe
Quando si dice tradizione e tipicità del territorio: il ristorante
Marennà a Sorbo Serpico, in provincia di Avellino, nasce
da una paziente ricerca di alcuni studiosi che hanno
scandagliato le cucine dell’Irpinia intrufolandosi fra i
fornelli delle nonne e raccogliendo le loro ricette. Ricette
che sono poi state interpretate da quattro giovani chef, in
collaborazione con il celebre Heinz Beck del ristorante La
Pergola (Hotel Hilton di Roma). Il risultato è da provare. Il
ristorante nasce nel cuore dei Feudi di San Gregorio, e così
è possibile trovare l’intera gamma dei vini della tenuta oltre a
prodotti tipici coltivati in loco.
Marennà è aperto da mercoledì a domenica, su prenotazione
(tel. 0825986666). La spesa media è sui 40 euro escluse
bevande.
Dopo Sideways, al cinema arriva
Mondovino
Si
vede che è proprio il momento dei film sul vino. Prima
il viaggio eno-sentimentale di due amici fra i vigneti della Sideways,
in un improbabile addio al celibato. Oscar alla sceneg California
un’ubriacatura di critiche favorevoli (anche troppo…). giatura e
I luoghi
comuni sui parallelismi tra vino e sentimenti, vino e amicizi
conquiste restano abbastanza alla larga da questo diverte a, vino e
po’ malinconico viaggio. E se qui il vino è solo un pretest nte e un
protagonista assoluto in Mondovino, quasi un docum o, diventa
realizzato in cinque anni: tre di riprese a giro per entario
e due di montaggio. Incontri con i potenti signori il mondo
ma anche con i piccoli vignaioli. Il regista Jonathandel vino
Nossiter fa
domande anche scomode e cerca risposte, non sempre
gradevoli.
E si delinea un panorama (presente e futuro) vinicolo
ricche famiglie del bicchiere e cocciuti contadini quasidiviso tra
no global.
Dal 9 aprile al cinema.
New Entry
Beef
Tradizionale
La Caveja
Via Santissima Annunziata 10, Pietravairano
(Caserta)
Tel. 0823 984824
Chiuso la domenica sera e lunedì
Tipo di cucina regionale
Specialità del locale agnello del Matese
insaporito con pecorino
Spesa media 35 euro
Dolci della casa
Vino buona lista con etichette regionali,
nazionali ed estere
Piatti dietetici no
Numero coperti 70
Carte di credito tutte
Musica no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità ortaggi, polli, maiali arrivano
direttamente dalla tenuta del patron Berardino
Lombardo
Design
Cubico
Via Saluzzo 86 bis Torino Tel. 011 19714546
Chiuso la domenica
Tipo di cucina creativa con attenzione alla
tradizione
Specialità del locale pesce spada gratinato
con pomodori ciliegia e origano
Spesa media 35 euro
Dolci della casa (anche la piccola pasticceria)
Vino cantina ben fornita
Piatti dietetici no
Numero coperti 40
Carte di credito tutte
Musica no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità arredo minimalista; su
prenotazione visita alla cucina per vedere lo
chef al lavoro
Via Basento 54/56, Roma
Tel. 0685305130 garage gratuito per i clienti
in via Adda 109
Sempre aperto, solo a cena
Tipo di cucina specializzato in carne (ma
esteticamente sembra un sushi bar!)
Specialità del locale prosciutto di manzo
kosher
Spesa media 28 euro
Dolci della casa
Vino un centinaio di etichette nazionali anche al
bicchiere; vino della casa Cesanese (N.B. wine
bag!)
Piatti dietetici vegetariani, su richiesta per
celiaci
Numero coperti 110
Carte di credito tutte
Musica sottofondo soft
Servizi per disabili no
Illuminazione rilassante, regolabile
Sala per fumatori no (fuori)
Gentilezza del personale ottima
Particolarità da un anno la “nostra” Nancy Brilli
è socia del locale e qui espone alcune delle sue
tele
40 di eva buiatti
gusti.mangia come leggi bazar 03 2005
Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni
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diverse
udon!!
Kats
“Così a qualcuno può capitare di trovarsi, come se fosse la cosa più
era su un
normale del mondo, in pieno inverno dentro una pozzanghinsieme
a
tetto in un paese sconosciuto, a guardare il cielo notturno
luna!”
la
bella
com’è
Ah,
.
un katsudon
B. Yoshimoto, Kitchen, ed. Universale Economica Feltrinelli.
Purtroppo dovrete cercare alcuni ingredienti in uno dei tanti mercatini orientali. Procuratevi (per 4 persone): 4
bistecchine di maiale, 5 uova, pangrattato, un porro (e fino qui è facile), salsa di soia, riso a grani corti possibilmente
giapponese (e fin qui ci sono pochi problemi), vino da cucina “mirin” e brodo Dashi (e qui vi ci voglio). Se non
trovate il mirin, che è un vino dolce, provate a sostituirlo col vinsanto, se non trovate il Dashi in scatola potete farlo
voi. Dovete procurarvi il kombu o kelp, un’ alga marina secca, e dei germogli di soia freschi. Bollite per 15 minuti
una manciata di kombu in mezzo litro d’acqua, e 3 etti di germogli di soia che farete bollire per altri 10 minuti.
Scartate tutte le erbe e tenete il brodo. Se siete alle perse, bollite i germogli di soia in un brodo di dado. Adesso lavate
a lungo il riso in acqua corrente e lasciatelo scolare. Mettetelo in un tegame non troppo alto, copritelo di acqua
per tre volte il suo volume e alzate un fuoco vivace. Appena bolle, abbassate il fuoco e coprite il recipiente. Il riso
sarà pronto in circa 20 minuti e avrà assorbito tutta l’acqua. Tenetelo coperto e al caldo. Preparate adesso il maiale:
passate le bistecchine nell’uovo sbattuto, salato e pepato, impanatele e friggetele in olio bollente finché croccanti.
Scolate sulla carta da cucina e tenete in caldo. Adesso è la volta della salsa: aggiungete al brodo un bicchiere di mirin,
mezzo bicchiere di salsa di soia e il porro tagliato a fettine e bollite per 5-6 minuti. Nel frattempo sbattete, salate
e pepate le altre quattro uova e buttatele nel brodo bollente per fare una stracciatella. Spegnete subito il fuoco.
Tagliate adesso il maiale in strisce. Preparate i piatti: una base di riso, una bistecchina di maiale ricomposta, un
quarto della stracciatella con qualche cucchiaio di brodo. Servite immediatamente.
Mikage si affida al katsudon per riavvicinarsi al suo amore, Yuichi, e ci riesce. Anche voi potete provare a usarlo con
il vostro, magari senza arrampicarvi sul suo tetto di notte. Ma se volete seguire la ricetta fino in fondo, compreso
il finale acrobatico, ricordatevi che dovete precipitarvi da casa vostra a casa sua per evitare che il piatto si freddi
del tutto, o almeno procurarvi una borsa termica. Altrimenti, chiamate l’amore in questione a gustarsi il katsudon
a casa vostra, giustificando la mancanza di spettacolarità con il mal di schiena, il tempo piovoso o la promessa di
condividere la curiosità di un piatto nuovo in una serata sociale.
Banana Yoshimoto cuoca e buongustaia, e Kitchen un inno alla cucina giapponese pi amata. Il dolore, la paura e la solitudine si
sciolgono con grazia nell’offrire o farsi offrire, gustare insieme, donare un piatto bello e buono, e proprio cos dovrebbe essere anche
per noi. E’ un libro di giovani per giovani di qualunque et, un suggerimento lieve a toccarsi anche cos, attraverso il gusto.
Se c’ è un libro che vi piace,
con un personaggio che
mangia con gusto, e vi siete
sempre domandati che sapore
avrebbe il suo piatto, scrivete a:
[email protected]
Troverete
prossimo
la ricetta sul
numero di Bazar!
42 di lorella scacco
arti bazar 03 2005
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ti rt & George, ma anche la pittura-linguaggio di
r atut
pe
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Ar
Gilbe
di
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demo
E’ l’arte
tessere mosaico di Miki
Gastone Novelli, il nero ossessivo di Franco Rasma, lespecc
hio del mondo
Vero
Carone. E le fotografie di Caio Mario Garrubba.
Gilbert & George e Net Web Art
L’obiettivo della ricerca artistica di Gilbert & George è sempre stato quello
di creare “un’arte per tutti”,
un’arte democratica che vada a rompere le barriere tra arte e vita. La
per la prima volta tutti i disegni di Gilbert & George che fanno parte mostra al MAXXI presenta in Italia
dell’opera “The General Jungle or
Carrying on Sculpting” (1971). Solitamente i due artisti britannici preferisc
e la performance, ma in quest’occasione espongono 23 disegni a carbonciono lavorare con la fotografia
no su carta intelata di grandi
dimensioni ideati dal duo come sculture. I contenuti delle opere sono
accompagnati da frasi che si riferiscono alla condizione umana, mentreespressamente edonistici e
la loro grafica rievoca la pittura
paesaggistica inglese del Romanticismo. Vediamo così rappresentati
foresta o di un parco londinese ipotetici. In contemporanea il museogli stessi artisti in posa all¹interno di una
ospita anche una mostra dei pionieri
del net, ovvero di quegli artisti che hanno utilizzato Internet come strument
Francis Alÿs, Natalie Bookchin, Heath Bunting, Vuc Cosic, Antoni Muntada o creativo. Gli artisti invitati sono:
s, Alexei Shulgin.
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Via Guido Reni 2,
Roma,
Tel. 063202300, www.darc.beniculturali.it - orari: 11 19, lunedì chiuso,
fino all’8 maggio
Gastone Novellidei
Miki Carone
La città di Bari inaugura una nuova galleria con le opere di Miki
Carone. La serie di opere “Il venditore di sogni” racconta l’incontro
tra tradizione e modernità, tra Oriente e Occidente, attraverso
l’utilizzo dell’antica tecnica del mosaico associata ad un objet
trouvè o a un ready-made. Le tessere del mosaico, come pixel
tecnologici, formano una superficie che diventa una sorta di monitor
o di schermo televisivo dove Miki Carone racconta le sue fiabe. “Il
venditore di sogni” è infatti lo stesso artista che in questo periodo
di orrori, umani e ambientali, di assopimento dell’immaginazione
e di omologazione consumistica, cerca “di volare e di farci volare
alto, desiderando e disegnando un mondo diverso, più libero, più
luminoso, più ‘bello’. Non dobbiamo più avere paura di questa
parola: la bellezza è l’unico antidoto all’orrore circostante che ci può
far desiderare
un mondo migliore”.
ROUGE, in via Cognetti 36, Bari, info: [email protected], tel:
0804242463, Rouge tel: 0805289597, orari: tutti i giorni ore 10/13
e17-20 (domenica chiuso), dal 2 aprile al 7 maggio
Franco Rasmaaa raccontare con la pittura. Racconta
Franco Rasma continu
se
storie minime, ossessioni quotidiane, icone solitarie e misterio
dove la cromia del nero è protagonista. Quando nelle sue
opere appare il colore è sempre con intenti simbolici e non
narrativi. Come con il rosso, che rappresenta il sangue ma
soprattutto simboleggia l’urlo, la ferita, il dolore. Nella sua
pittura vi è
che
quasi un terrore per il bianco, colore che acceca e assorbe,
“riduce tutto a pazzia, come in Sartre o in Camus”.
Mimmoscognamiglio arte contemporanea, via Mariano d’Ayala
29
6, Napoli, orari: lun-ven 10.30-13.30/15.30-19.00, fino al
aprile 2005
Una mostra dedicata a uno
protagonisti dell’arte italiana degli
anni Cinquanta e Sessanta. Ben 23
opere ci faranno conoscere il percorso
artistico di Gastone Novelli, che
dall’evocazione dell’antico passerà più
tardi alla rappresentazione dei conflitti
della modernità, alle ideologie e alla
cronaca del proprio periodo. Una pittura
indagatrice, insistente, che
vuole raccontare ogni frammento
dell’esistenza. Vi è poi una sezione
dedicata al jazz, una musica che
appassionava l’artista e che viene qui
documentata da quadri e disegni in parte
inediti. La mostra è curata da PiaVivarelli
e Claudia Terenzi.
Foyer dell’Auditorium Parco della
Musica, Viale Pietro de Coubertin 30,
Roma, orari: tutti i giorni 11 18, fino
al 15 maggio. Info: tel. 0680241281,
www.auditoriumroma.com
bba
Caio Mario Garru
per raccontare 50 anni di attività di uno dei maestri
Più di cento fotografie
della fotografia contemporanea. Caio Mario Garrubba, nato a Napoli nel
1923, è conosciuto probabilmente molto di più all’estero che in Italia, dove
ea
viene considerato uno dei migliori nel reportage insieme a Robert Capa della
Henri Cartier-Bresson. A Cinecittàdue sono esposti i nuclei fondamentali
sua produzione realizzata tra il 1953 e il 1990 a Napoli e Roma, in Calabria,
in Spagna e in Germania, nell’est europeo e in Cina, e a Parigi, Beirut, New “è
York, Istanbul, ecc. Come ha scritto Diego Mormorio, il fotografo Garrubbain cui
riuscito a raccogliere nella sua fotografia un modo di essere tutto italiano,
razionalità e sentimento si fondono nella prospettiva cattolica della “pietas”,
generando un equilibrio formale che rende evidenti le ingiustizie del mondo
senso,
ma che, al tempo stesso, apre un varco alla loro sopportabilità. In questo
le immagini di Garrubba sono la visualizzazione di un dramma che tende
ad uscire da se stesso, per divenire una storia che aspira a un esito migliore.
Proprio per questo, esse sono un vero specchio del mondo”.
Cinecittàdue Arte Contemporanea, Centro Commerciale Cinecittàdue, Viale
Palmiro Togliatti 2, Roma, orario: dal lunedì alla domenica dalle 10,30 alle
19,30, informazioni: 067220910/email: [email protected], dal
17 aprile al 26 giugno
bazar 03 2005
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arti di luca beatrice 43
Il nuovo che avanza
Da un nuovo modo di “fare magazine”, a nuov strategie artis
tiche.
Dalla sperimentazione di nuove tecniche a un e
mod
o
per
ridar
e
nuova
vita a vecchie cose d’infanzia. Tutto partendo da zero
Zero
Non vorrei sbagliarmi ma il numero 1 di Zero segna una
in campo editoriale. Se gli anni ’90 hanno visto il trionfo (neanche tanto) piccola rivoluzione
del visual, con riviste patinate fitte
di immagini trasversali e i pochi testi ridotti a mera didasc
Da Empoli e Francesco Bonami inaugura un nuovo modoalia, la nuova creatura di Giuliano
di “fare magazine”: tante
idee per sollecitare il dibattito incrociato, tra politica
sociologia. Destinataria una generazione finalmente , spettacolo, letteratura, arte e
deideo
logizzata, né di destra né di
sinistra e nemmeno di centro, ma soprattutto pensan
te. Significativo che questa novità
venga dall’Italia, da quella parte del Paese che non vuole
trasformarsi in un parco a tema.
Un grande plauso.
Zero 1/2005. L’Italia di plastica. Perché ci stiamo trasfor
mando in un parco a tema,
Marsilio Editore, 9 €.
Da zero in poi
Concetta Modica, ex allieva dell’Accademia di Brera,
è una delle giovani artiste italiane più promettenti
il cui lavoro, carico di ironia ma anche di pensiero,
si distingue sia per leggerezza sia per intensità.
Punto di partenza è la cultura arcaica della Sicilia,
la sua terra d’origine, rielaborata senza retorica. Filo
conduttore, il tempo dell’infanzia che si protrae nella
vita di ciascuno di noi come desiderio di innocenza.
Ad esempio nella Fontana da tavolo, una vecchia
vasca in alluminio dove i genitori le facevano il bagno
da piccola, o in Excoperta, una vecchia coperta
cucita dalla nonna che Concetta ha ritessuto durante
la propria gravidanza creando così una nuova
immagine. Una sorpresa, vale un giretto a Varese.
Concetta Modica, Duetart Gallery, via San Martino
5, Varese, tel. 0332231003, www.duetart.com. fino
al 20 aprile, orario: martedì-sabato 15.30-19.30,
ingresso libero.
Interessi Zero
Da quando Fabio Cavallucci ha preso la direzione della Galleria Civica,
a Trento si sono viste mostre originali e significative, incentrate su temi e
questioni condivisibili da un pubblico ben più ampio di quello dell’arte. Si
inserisce in tale progetto Interessi Zero!, curata dal filosofo Marco Senaldi
e dall’economista Pierluigi Sacco. Strategie artistiche per un’economia
in crisi, suggerisce il sottotitolo: nell’attuale fase storica, in cui spesso le
teorie economiche appaiono fragili e contraddittorie, l’arte può suggerire
riflessioni e pratiche innovative rispetto alle logiche dominanti. Da una
sezione “storica” (con opere di Yves Klein, Marcel Duchamp, Joseph
Beuys, Pinot Gallizio e altri) si arriva al contemporaneo più recente, a
dimostrazione delle reciproche relazioni tra due universi spesso ritenuti,
erroneamente, distanti.
Interessi Zero!, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, via Bellenzani
46, Trento, tel. 0461985511, www.workartonline.net, fino al 29 maggio,
orario martedì-domenica 10-18
Partire da zero
Steve McQueen è uno dei più bravi, anche se difficili, artisti britannici dell’ultima
generazione, ipercelebrato nonostante la giovane età e già insignito del Turner
Prize nel 1999. L’arte di Steve McQueen (Londra 1969) prende spunto dal
cinema e in particolare dal linguaggio tra finzione e realtà del cinema-verité,
ovvero un approccio più libero al mezzo che lo conduce verso la casualità
e la sperimentazione di nuove tecniche. La Fondazione Prada presenta la
prima antologica italiana delle sue opere filmiche più celebri, come Deadpan,
omaggio alle comiche di Buster Keaton, e Drumroll, sequenza effettuata con tre
cineprese poste all’interno di fusti di petrolio e fatte rotolare per le strade di New
York.
Steve McQueen, Fondazione Prada, via Fogazzaro 36, Milano,12 aprile
– 12 giugno, tel. 0254670515, www.Fondazioneprada.org, orario martedìdomenica 10-20, ingresso libero
a dieci
Da zero
Ratti di Como
ria fucina di talenti, la Fondazione
Vera e prop
di un’attività dedicata ai
festeggia quest’anno il decennale ula: un visiting professor
form
la
è
a
suet
giovani talenti. Con
creatività di artisti,
di fama internazionale sollecita la olando il confronto.
italiani e stranieri, dialogando e stim battezzata da Jimmie
Particolarmente felice la nidiata 2004i: tra i 25 tutti interessanti,
Durham e presentata ora in via Farindi Martino, Linda Fregni,
da segnalare Alessia Chiappino, Ra
Nico Vascellari e Sophie Franza. via Farini 35, tel. 02Tracce di un seminario, viafarini, al 9 aprile, orario:
66804473, www.viafarini.org, fino
libero.
martedì-sabato 15-19, ingresso
44 di marzia di mento
arti bazar 03 2005
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co!
gio
un
to
Tut
?
sei
mu
IQuan
ipermediale il passato. E diventa
forma
in
one
do la tecnologia riprop
un’amica trasparente in grado di farci vivere emozioni uniche
Museo
virtuale o videogioco?
E’ ormai prossima l’apertura a Ercolano del più grande museo virtuale
del
mondo.
Circondato da palme e fontane, vicino alla zona archeologica e al Parco
Vesuvio, il complesso, oltre a ospitare il museo, comprende un auditoriu del
m
di 400 posti, una sala di proiezione, e all’ultimo piano una galleria
commerciale con ristorante e roof garden.
Grazie all’impiego di laser, realtà virtuale, ologrammi e schermi
tridimensionali verranno ricreati paesaggi antichi sempre nuovi,
si avrà
la sensazione di passeggiare per le strade e i giardini delle città campane
,
l’emozione di visitarne le ville, i teatri, i templi e le terme.
Una sorta di macchina del tempo, un’esposizione che si rinnova a
ogni passaggio, capace di ricrearsi, plasmandosi in base ai desideri
del
visitatore.
Mosaici che si ricompongono sotto i piedi, affreschi che riacquistano
originari. Si potrà rivivere l’eruzione del Vesuvio, come se accadesi colori
oggi, in diretta, vedendo le immagini di Pompei, Ercolano, Oplontis se
i centri colpiti, sentendo le tristi notizie di morti e feriti. Da graffiti sul, Stabia,
sarà poi possibile ascoltare le voci degli antichi abitanti, oppure muro
operai che lavorarono agli scavi archeologici e dei primi visitatori. degli
Di fronte a un progetto così all’avanguardia, aperto a ogni genere di
visitatore, viene da chiedersi quale sia il limite tra intenzioni divulgativ
e e un
accattivante videogame sull’antico.
MAV, Museo Archeologico Virtuale, via IV Novembre Ercolano.
Info: Ricostruzioni virtuali e editing Capware, Tecnologie per la
Cultura.
Via Augusto 65, Ottaviano (NA) tel 0815288605
vera!!
Finalmente prima
te ristrutturato all’interno della Riserva
In un casale interamen
naturale Monte Rufeno, ad Acquapendente (VT), è allestito il Museo
Naturalistico del Fiore.
La collezione è divisa in diverse sezioni tematiche ed è incentrata
sui rapporti che legano il mondo animale e vegetale; con l’aiuto di
videoproiettori, strumenti multimediali e giochi, vengono presi in
esame gli aspetti evolutivi ed ecologici, il rapporto con gli insetti e con
l’uomo.
Interessante la sezione esterna, il Sentiero Natura del Fiore, con
stazioni didattiche sul fiore e sul territorio. Tre i possibili percorsi:
percorso museale della scienza, della curiosità e del gioco. Poi
sentieri escursionistici all’interno della riserva e la possibilità di visitare
una foresta secolare, il Bosco Monumentale del Sasseto.
i
Nel museo hanno luogo attività di educazione ambientale e programm
di archeologia sperimentale.
A disposizione visite guidate o mappe che illustrano il percorso di visita.
Museo Naturalistico del Fiore, Località Casale Giardino, riserva
Naturale Monte Rumeno Acquapendente (VT). Tel. 800411834
– 0763733642
www.museodelfiore.it; [email protected]
Ingresso: da venerdì a domenica, festivi e prefestivi, in estate dalle 10.00
alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, in inverno dalle 10.00 alle 17.00.
Chiuso a Natale e Capodanno.
Biglietto: 3,10 €, 2,07 per gruppi di 20 persone, studenti e maggiori di 60
anni; 1,55 € per i residenti nel Comune.
Servizi: Caffetteria, shop e accesso disabili. Biblioteca, archivio
fotografico, laboratorio, sala proiezioni, ludoteca.
dine!
Ma che disor
mai chiesto se l’obelisco della Fontana dei
Nessuno forse si è
Fiumi di piazza Navona sia sempre stato lì: in realtà in origine
si trovava nel Circo di Massenzio sulla via Appia ed è molto
più antico della fontana del Bernini. E cosa dire dell’obelisco
di piazza Montecitorio? Fu innalzato dall’imperatore Augusto
in Campo Marzio (tra le moderne piazze del Parlamento e di
S. Lorenzo in Lucina) come braccio indicatore di un enorme
orologio solare di marmo. Lo stesso vale per gli obelischi a
piazza del Quirinale e a piazza Esquilino, che si trovavano
ai lati della porta del Mausoleo di Augusto a piazza Augusto
Imperatore e per quello di piazza del Popolo posto in origine
sulla spina del Circo Massimo.
7 cose da ricordare
per vedere “La Leggenda della
Vera Croce” di Arezzo
Conside
rata una delle più alte espressioni artistiche dell’umanità,
torna alla vista dei comuni mortali la Leggenda della Vera
Croce, dopo lunghi restauri nati da un progetto del 1985. I
restauri hanno coinvolto tutto il ciclo di affreschi realizzati tra il
1452 e il 1459 da Piero della Francesca nel coro della chiesa di
San Francesco ad Arezzo.
Ma per ammirare in tutto il suo misterioso fascino la Leggenda
della Vera Croce, ecco le nuove regole da tenere presenti:
1. Le visite hanno luogo dal lunedì al venerdì dalle 9.00
alle 19.00 (ora legale), dalle 9.00 alle 18.00 (ora
solare), sabato dalle 9.00 alle 17.30, domenica dalle
13.00 alle 17.30. Chiuso il 4 Ottobre (San Francesco)
e il 25 Dicembre;
2. è obbligatorio prenotare la visita al numero
0575352727 oppure 0575302001;
3. il biglietto intero costa 6 € (compresi 2 € di
prenotazione), il ridotto 4 € per ragazzi tra i 18 e i 25
anni e insegnanti di ruolo, il gratuito 2 € per i minori di
18 e maggiori di 65 anni, studenti e docenti Facoltà
di Architettura e Lettere (Storia dell’Arte), dipendenti
del Ministero Beni e Attività Culturali, guide turistiche,
iscritti all’ICOM e gruppi scolastici;
4. i biglietti vanno ritirati almeno mezz’ora prima dell’inizio
del turno di visita;
5. la biglietteria chiude un’ora prima dell’ultima visita;
6. i turni di visita sono di 30 minuti per gruppi di massimo
25 persone;
7. uscita obbligatoria a fine turno.
Basilica di San Francesco, Piazza S. Francesco 4, Arezzo
46 di luca carboni
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bazar 03 2005
viaggi di andrea mugnaini 47
Fado de Portugal!
Terra di nostalgie e colori, terra di rimpianti e
slanci creativi. Terra di contrasti, a part
dalla
capitale Lisbona. Per conoscerla… ire
biso
gna
cominciare dalla periferia!
Cosa vedere
Il fado,
dal latino fatum (destino) per i portoghesi significa nostalgia,
amore, desiderio,
rimpianto. La melodia del fado, genere triste e appassionato,
incarna lo spirito di una
nazione e rappresenta la colonna sonora del viaggio a Lisbona
regione a nord della capitale che custodisce i capolavori architett e nell’Estremadura,
onici più interessanti
del paese.
Per conoscere Lisbona il modo migliore è partire dalla
periferia. A ovest con il
quartiere di Belem che conserva le maggiori testimonianze dell’arte
manuelina della città
(il monastero dos Jerónimos e la torre di Belem), uno stile tipico
fortemente portoghese.
A est con il Parco das Nações, sede dell’Expo ‘98 dove sono
presenti
alcuni meravigliosi
esempi di architettura moderna.
Il cuore di Lisbona inizia in Praça do Comércio, piazza chiusa
portici mentre il quarto si affaccia sul fiume Tago. Da qui inizia su tre lati da palazzi con
antica della città lusitana: i quartieri del Barrio Alto e l’Alfamala scoperta della parte più
, il primo fulcro della vita
notturna, il secondo dedalo di vicoli medievali, si fronteggiano
colline. Nel mezzo, in basso c’è il cuore commerciale e pulsante su lati opposti delle
della città con la Baixa
e il Rossio.
A nord di Lisbona si raggiunge facilmente con poche ore
dell’Estremadura, piccola area dove sono concentrati città e di macchina la regione
monumenti dalla bellezza
sorprendente. Il Mosteiro de Santa Maria de Alcobaça, monaste
secolo e il Mosteiro de Santa Maria da Vitoria a Batalha, entramb ro cistercense del XII
i dichiarati patrimonio
dell’Umanità dall’Unesco. A Óbidos, villaggio medieva
le fortificato, è possibile
percorrere la cinta muraria e osservare le casette bianche decorat
e con strisce di colore
giallo o blu. Tomar fa parte del Ribatejo ma è molto vicina ai
luoghi appena menzionati.
Da vedere il Convento di Cristo, ex quartiere generale dei
visitare tutte queste località è meglio usare come base il minuscoCavalieri Templari. Per
de Muel: si affaccia sul mare, ha una splendida spiaggia ed è lo villaggio di São Pedro
luogo ideale per rilassarsi
e riposarsi.
foto di andrea mugnaini
Libri
Non è una guida, non è un romanzo, non è un saggio. Non è niente di tutto
questo ma Viaggio in Portogallo (Einaudi, 1999) del premio Nobel Josè
Saramago è il migliore libro per scoprire questa terra, capirla e gustarla. Lo
scrittore invita al viaggio come percorso conoscitivo e spirituale, e lo fa narrando in
modo magistrale luoghi, paesaggi, arte, storia e leggende della terra portoghese.,
Fernando Pessoa è stato riconosciuto come uno dei maggiori poeti di questo secolo
solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1935. La sua fama in Italia è legata al nome
di Antonio Tabucchi, che ha curato l’edizione italiana di molte sue opere. Di Pessoa
segnaliamo Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares (Feltrinelli, 2000), mentre
molti dei romanzi di Tabucchi si svolgono in Portogallo, come Sostiene Pereira
(Feltrinelli, 2000) e Requiem (Feltrinelli, 2001).
Compras!
I fanatici dello shopping troveranno nella Lisboa Shopping Card una fedele alleata,
tessera valida 24 o 72 ore (al costo rispettivamente di 3 e 5 €) che da diritto a sconti
fino al 20% in oltre 200 negozi convenzionati. Un ottimo acquisto sono gli azulejos,
piccole piastrelle colorate che ricoprono molte superfici: pareti, negozi, chiese.
A Lisbona potete comprarli nel negozio del Museo Nacional do Azulejo (Rua Madre
de Deus 4, tel. 00351 218147747). Per gli oggetti di artigianato locale il posto giusto
è il Centro de Artesanato (Mercado da Ribeira, Cais do Sodrè). Infine il liquore
Porto, il prodotto portoghese più conosciuto, si può degustare e acquistare al
Solar do Vinho do Porto (Rua de São Pedro de Alcantara 45, tel. 00351.213475707)
Alojamento
L’hotel Tivoli (Avenida da Libertdade 185, tel.00351 213198900) è uno degli alberghi
più belli di Lisbona. Cinque stelle per un soggiorno fantastico con piscina riscaldata
e colazioni indimenticabili. Per spendere meno ma avere una vista mozzafiato
sulla città scegliete il Pensão Ninho das Aguias nel quartiere dell’Alfama (Costa
do Castelo 74, tel. 00351 218854070). A São Pedro de Muel consigliamo la Pensão
Miramar in Rua dos Serviços Florestais (tel. 00351 244599141)
Mangiare
Cenare e ascoltare un concerto di fado? Si può, da O Forcado, in Rua da Rosa
221 nel Barrio Alto (tel.00351 213468579). La Casa do Alentejo (Rua das Portas
de Santo Antão 58, tel. 00351 213469231) è un locale straordinario, che merita
una visita anche solo per l’arredamento più che per il cibo. Ad Alcobaça, vicino
al monastero, si può mangiare al Celeiro dos Frades (Arco de Cister, tel. 00351
262582281), mentre a Tomar un buon indirizzo è il Restaurante Bela Vista (Rua
Fonte do Choupo 6, tel. 00351 249312870).
www.atl-turismolisboa.pt sito dell’Ufficio del
Turismo di Lisbona
www.parquedasnacoes.pt informazioni ed eventi
sull’area che ha ospitato l’Expo ‘98
www.casafernandopessoa.com spazio culturale
dedicato a Fernando Pessoa
http://amalia.no.sapo.pt sito dedicato ad Amalia
Rodrigues, una delle più famose cantanti di fado
portoghesi
essere
bazar 03 2005
Fumare… un po’
48 di agnese ananasso
In vigore dal 10 gennaio 2005, con
un ritardo di 2 settimane sulla tabella
di marcia, la legge di attuazione di un
decreto legislativo che risale al 2003:
STOP al fumo nei locali pubblici. Ma il
fumo fa solo male?
www.bazarweb.info
e) bene!
Fumare fa (anch
e adrenalina, riducendo i livelli di insulina nel
La nicotina produce dopamina
sangue. Ecco perché il fumatore abituale ha sempre un metabolismo accelerato e
di lieve iperglicemia: è come se fosse sempre pronto ad affrontare una “prestazione
psicofisica”. Il che spiega anche perché in momenti di maggiore stress il fumatore ricorre
alla sigaretta. Chi fuma infatti trova nella ritualità della sigaretta e nelle sostanze che
si liberano dal tabacco stesso, una valvola di sfogo allo stress, perché è come dare
al “poppante” la tettarella del biberon: il neonato si calma sia perché compie un gesto
rassicurante e abituale sia perché placa il bisogno di nutrirsi. Il fumo può anche
evitare, e in alcuni casi viene anche consigliato in dosi ridotte da alcuni
psicoterapeuti, altre forme di dipendenza, come, ad esempio, quella da
cibo o droghe. Serve, in poche parole, a superare l’attimo di crisi.
Se fumiamo è meglio…
…scegliere una marca in cui sia basso il contenuto in nicotina e condensato (valori
intorno agli 0,4 mg)
…abituarsi a fumare sempre la stessa marca perché ogni fisico reagisce
diversamente ai vari tipi di tabacco e di filtri, e cambiare spesso marca crea maggiori
scompensi e disturbi all’organismo
…se tollerato, bere almeno un paio di bicchieri di latte al giorno
…fare spesso esercizi di respirazione profonda perché lo stress porta a ridurre al
minimo gli atti respiratori
Scegliere la miscela giusta
Se vi piace farvi sigarette da soli, scegliete almeno la miscela giusta. Su
www.mpcmail.it, trovate i consigli di un esperto che propone varie combinazioni ma
quelle “meritevoli di citazione” sono:
1. Virginia n°1 - Red Virginia, Perique
2. Virginia n°2 - Red Virginia, Kentuky (wrapper)
3. Oriental n°1 - Turkish Blended, Virginia Bright Flake, Syrian Latakia
4. Kentuky n°1 - Kentuky (filler), Turkish Blended Ribbon
5. Kentuky n°2 - Kentuky (filler), Turkish Blended Ribbon, Cyprian Latakia
6. Cavendish n°1 - Black Cavendish, Burley Cavendish, Turkish Mild Cavendish
smettere?
Che fare per
infatti il 90% dei tentativi si infrange entro i primi
Smettere non è facile,
sette giorni, spesso già dopo poche ore dall’ultima sigaretta. La sindrome
da astinenza normalmente va avanti per circa un mese e si manifesta con
irritabilità, deficit cognitivi e dell’attenzione, disturbi del sonno e
aumento dell’appetito. Il craving, invece è la ricerca spasmodica della sigaretta,
un comportamento che viene considerato un fenomeno indotto più da ragioni
psicologiche che non un effetto della dipendenza fisica.
Ecco allora alcuni consigli alternativi, oltre ai classici sistemi come cerotti (Nicorette,
NiQuitin CQ), gomme da masticare e la famigerata pillola al buprupione (accusata
di addurre crisi depressive) e, ovviamente, a una forte motivazione personale:
L’agopuntura è uno dei metodi più efficaci. L’Acudetox è uno di
•
quelli che ha maggior successo, tanto da essere utilizzato anche nella cura delle
tossicodipendenze: cinque aghi infissi in entrambe le orecchie che vengono lasciati in
posa per 40 minuti.
Per una vita migliore. Combina varie tecniche di provata efficacia
•
(auricoloterapia, ipnosi, rilassamento) in un percorso ben preciso scandito da
esami e visite specialistiche. Si eseguono anche sedute di auricoloterapia con
elettrostimolazione. Per Informazioni: Sandonato medica, Centro Medico
Diagnostico Polispecialistico, San Donato Milanese.
•
•
i positive e visualizzazioni, per combattere
Metodo NEI. Combina il le antiche medicine orientali con le tecniche moderne di affermazion
con l’automassaggio quotidiano di dieci
abitudini malsane che ci portano inconsciamente all’autodistruzione. Si lavora
vitamine e rimedi omeopatici. Informazioni: Istituto
minuti su punti chiave del corpo, che va completato da esercizi di rilassamento, uso di
Italiano NEI, Brescia.
in Toscana, in collaborazione con il Servizio
Fiori, piante e Beauty Farm. Al centro antifumo della ASL 11 Valdelsa-Valdarno
dell’iperico per smettere di fumare. Per
benefiche
proprietà
le
scoperto
hanno
Empoli
di
Giuseppe
San
ale
dell’Osped
di fitoterapia
Anche i Fiori di Bach rappresentano un valido
Empoli.
di
Giuseppe
San
Ospedale
presso
11
ASL
fitoterapia
di
servizio
i:
informazion
Liliana Gimenez, prescrive i Fiori più adatti
aiuto. Cliccando su www.floriterapia.it e compilando un modulo la naturopata argentina
viene seguito per tre mesi e paga
“paziente”
Il
acquistarli.
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cause
le
per combattere
a.
associativ
quota
solo la
d’urto e assistenza specialistica. Alcuni indirizzi: Terme di
Anche le Beauty Farm hanno attivato dei programmi antifumo intensivi con trattamenti Terme, Si); Negombo di Ischia (Lacco Ameno, Ischia
Tabiano (Viale alle Terme 32, Tabiano, PR); Spa’Deus (via le Piane 35, Chianciano
– NA).
ne, il colorito della pelle diventa più roseo e
Smettere di fumare migliora le prestazioni psico-fisiche, sessuali e della respirazio
infarto e ictus. Ma alcune persone reagiscono così male
l’alito più “profumato” e dopo un anno di astinenza si azzera il rischio di che continuassero a fumare!
all’interruzione e diventano tanto irascibili e umorali che sarebbe meglio
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avere di LAURA TRICOLi 49
Customized things
Cose costruite su misura per noi: una bottiglia di vino con il nostro nome, un anello
personalizzato. Oppure oggetti che ci rendono speciali. E poi andiamo a spasso con il
nostro cane senza dimenticare di mettergli guinzaglio e … occhiali
o
“tuo” vin
tavola ilcon
Metti inende
i particolari? O siete
cene dal menu insolito curate nei minim
re gli amici
allora
Amate sorpr
che che esaltino la vostra originalità? Ecco
ata
sempre alla ricerca di novità enogastronomi
introvabile, e farsi personalizzare la ricerc
ri
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vino,
o
ottim
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iere
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to al costo iniziale del vino vi offrirà
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bottiglia da Eno
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la possibilità di reinventare l’etichetta. Comeazioni essenziali relative all’origine del prodotto.
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il suo lt, a cui è possibile attaccare alla base preziosi
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Anelli:loaperso
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enti. Il sistema è semplice grazie all’innovativ
ciondoli di forme, colori e materiali differ cerchi, uniti da un perno che permette il movimento
tre
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ttato,
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sistema/ane
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del cerchio centrale, nel quale si inseriscono
ciondoli ‘affettivi’ e portafortuna dand
nali
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e
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stelle, ma anche carte e dadi da gioco,
sfere,
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Ci
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iali e collane, d’oro o di corda colorata, tutti
campanellini e lettere. E poi orecchini, bracci ciondoli in un gioco di colori e materiali preziosi.
stess
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Paolo
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Magliemoda
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sposa la solidarietà… I gemelli D Squared
Quando la
ricavato andrà all’Unicef.
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ef.it
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… occhi
quattro ions
Amici aaMidkn
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ight Creat
L’american
agni a quattro zampe. E anche se da
occhiali disegnati apposta per i comp riescono a compensare la carenza
cani
i
che
strato
dimo
stato
è
alcuni studi
, non importa: i nuovi occhiali da vista
visiva con un eccezionale olfatto e udito
ni più esigenti su salute ed estetica.
padro
dei
zioni
cupa
preoc
le
tutte
soddisfano
minare di quale tipo di occhiali il
deter
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grado
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sono
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alizza
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Veterinari
procedura simile a quella portata
ia,
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cane ha
la lettura sul tabellone, metodo
per
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bamb
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oculis
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vista.
alla
i
esam
gli
per
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utilizz
nte
comuneme
vista vengono prodotti in diverse
Al prezzo di $24,95 i nuovi occhiali da che si legano sotto il muso e dietro
lacci
di
leti
comp
i,
color
e
n
desig
taglie,
apprezzasse più di tanto la vista ritrovata
la nuca del cane, qualora l’animale non nibili sul mercato italiano. Ma per chi
dispo
non
ra
Anco
rseli.
toglie
di
sse
e cerca
più il proprio amico a quattro zampe:
non volesse far attendere un secondo di
om
les.c
www.dogg
Joe la nuova
hirt di izzato
Le T-scomm
re, è
ercial
Si chiama
figura di imprenditore-stilista-venditore. Joe
Rivetto propone nella sua collezione unane se
serie di articoli che poco hanno in comu lici
non il nome di chi li “genera”. Sono sempt,
cappelli con visiera, borse/buste, t-shir ,
occhiali anni ‘70, insieme a energy drink
tazze, libri e dvd. Vengono marchiati daibili
Joe che abilmente riesce a renderli vend
imprimendogli la sua personalità. Per farsi
suo
un’idea del personaggio basta visitare il
ti
sito www.joerivetto.it dove vengono indica
lo
anche i tanti punti vendita sparsi per tuttora in
stivale, la sezione vendita del sito è ancoo a
preparazione, ma assicurano sarà prest
disposizione degli acquirenti on line.
soffiato
in vetro
Quadra iidea
di Magda Nica, designer
E’ la nuov
raffinata che lavora il vetro soffiato nella e
fornace di famiglia in Romania per crear
originali oggetti d’arredo dal mood
i
contemporaneo. Quadri ispirati ai cromatism
ie
fantas
alle
o
rian
Mond
di
etrici
geom
animalier per arricchire la casa in modo
unico. Quadri che cambiano colore a
si
seconda della parete su cui vengono appe
i in
e giocano con la luce per apparire divers
ogni momento della giornata.
www.la-fornace.it – tel. 0648930248
50 di agnese ananasso
hi-tech bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Dtt Si! Dtt No!
DTT ovvero Digital Terrestrial Television. Tutti i pro e i contro
di un’innovazione che sta dividendo il popolo dell’h
itech
Dal 22 gennaio le partite di calcio di serie A si possono veder
sulla Tv digitale
terrestre, pagando 2-3 euro a partita. E’ un servizio che
viene offerto per
ora da Mediaset e La7 (Gruppo Telecom). Si acquistano
schede
(le cosiddette SmartCard da 18 e 10 euro, attenzio perché prepagate
quella di
Mediaset va consumata entro una certa scadenza), ne
si attivano chiamando
un numero a pagamento (tipo 199) e si installano all’inter
per il segnale del digitale terrestre. Si paga solo quello nosidel decoder
vede, è la
cosiddetta pay-per-view (quella su satellite è la pay-tv). che
Vediamo cosa cambia
e soprattutto come sfruttare al meglio le potenzialità del
digitale
terrestre,
visto che entro il 2006 lo Stato prevede che la migrazione dall’anal
ogico al
digitale sarà completa.
I vantaggi
•
•
•
•
La multicanalità. Si moltiplica il numero di canali che possono
essere trasmessi attraverso le frequenze già utilizzat
perché le
informazioni possono essere compresse in un formatoe,l’Mpeg2
(Movie Picture Export Group) che permette di moltiplic,are
il numero
di canali trasmessi su un’unica frequenza. Si dovrebbe passare
dai
59 attuali ai 220 futuri
L’interattività. Si potranno compiere azioni semplici anche dal
telecomando e interagire con giochi a quiz, televotare, esprime
re
il gradimento di un programma televisivo e si potrann
o mandare
e ricevere Sms alle trasmissioni. La comunicazione diventer
à
bidirezionale. In alcuni Paesi, come Regno Unito e Francia questo
già esiste, per esempio in Uk sul telecomando c’è il cosidde
tto
“red button” che consente di vedere contenuti aggiuntivi rispetto
a quelli principali (approfondimenti, programmazione futura,
replay
di filmati già andati in onda) e di avviare servizi di interattività
pura, tipo gaming, voting, setting (scommesse), commerce.
Per saperne di più: www.redfig.com, www.interaction
www.freeview.co.uk. Esistono anche canali digitali tipotv.com,
price drop tv
e sit up tv che si occupano esclusivamente di aste interatt
ive.
Servizi. Anche il Televideo dovrebbe cambiare, diventeìando più
ampio, dettagliato, con informazioni su treni e viabilità e si potrà
anche consultare l’estratto conto del proprio conto
postale o bancario ed effettuare operazioni bancarie.corrente
Qualità superiore delle immagini e del suono. Le immagini sembra
no
nettamente più nitide rispetto all’analogico, anche se il satellita
re
è ancora il migliore. Anche il suono, in formato Dolby
Digital
5.1,
migliora notevolmente.
La televisione sempre in tasca
In Corea e Giappone esiste dal 1998, in Europa e
in Italia sta arrivando: è la tv digitale terrestre sul
telefonino. E sarà la grande concorrente dell’Umts,
almeno per ciò che riguarda la possibilità di vedere clip
e filmati sul telefonino, perché costerà circa un decimo
rispetto allo streaming via Umts. I Coreani già vedono
clip e programmi “tagliati su misura” per il mobile su
Dmb, l’emittente digitale terrestre per il mini-schermo.
Per il 2005 dovrebbe arrivare anche in Europa: lo
standard (Dvb-h) è già in fase di sperimentazione. Nel
Regno Unito intanto il broadcaster NTL e l’operatore
mobile mmO2 stanno per lanciare un progetto pilota con
500 clienti e 14 canali Tv. La Samsung già vende sia in
Giappone sia negli Stati Uniti un telefonino che support
questo tipo di servizio, l’Sch-B100, un cameraphone a
di terza generazione, con schermo ad alta definizione
fotocamera integrata a 2 Megapixel, che fa registra e
anche 4 ore di clips, ascoltare musica e visualizzare re
su televisore, collegandolo con un cavo, filmati e foto
archiviati sul cellulare.
E se me la voglio salvare?
Se decidete di voler registrare una partita da digitale
terrestre su Dvd, occorre uno strumento in più da
collegare al decoder e al Pc. Si tratta di un convertitore
di segnale e permette di acquisire e codificare il segnale
televisivo in formato Mpeg1, Mpeg2, Mpeg4 (vedi
sopra), salvare le immagini sul computer e farne un Dvd
da elaborare e rivedere come un normale film. Una buon
convertitore è il ConvertX PVR PX-TV402U della Plextor,
che si aggira sui 200 euro, cavi inclusi. www.artec.it
Ma non è tutto oro quello che
luccica…
Questo
Dtt non è proprio tutto rose e fiori, tanto che
maggiori associazioni dei consumatori come Adiconsumle
e Movimento Difesa del Cittadino hanno inviato una
diffida sia a Mediaset sia a La7. Ecco tutte le “ombre”
del digitale terrestre:
1.
l’acquisto delle carte prepagate implica
l’accettazione di un contratto che contiene
clausole vessatorie in contrasto con il Codice
Civile.
2.
Non tutti decoder, anche omologati,
riconoscono le carte e lo standard del Dtt,
quindi hanno bisogno di essere aggiornati.
3.
Solo il 65% del territorio italiano è coperto
dalla rete del Dtt. Per verificare se la propria
zona è coperta si può cliccare su www.dgtvi.it
- www.mediasetpremium.it o www.digitaleterr
estre.telecomitaliamedia.it.
4.
Infine per ciò che riguarda la ricezione se
l’antenna non è ben orientata è meglio
chiamare un antennista altrimenti non si vede
nulla (vedi sopra).
A proposito di decoder
E’ l’unica spesa da sostenere perché per il digitale terrestre
non serve la
parabola come per il satellitare (vedi Sky) né l’abbona
mento, almeno per ora,
basta l’antenna che c’è già e la scheda prepagata. Rispett
o
all’analogico
il guaio è che il canale o si vede benissimo o non si vede affatto.
Rispetto
al satellitare lo svantaggio è che con il digitale non si possono
scegliere le
telecamere puntate sui giocatori, col satellitare sì.
Per ricevere il segnale digitale o si acquista uno dei nuovissimi
televisori
predisposti o si compra un decoder che costa dai 100
ai 190 euro, da
scontare del contributo statale di 70 euro, ottenibile present
momento dell’acquisto, il pagamento del canone Rai. Il decoderando, al
deve essere
un Mhp (Multimedia Home Platform), come l’IT.BOX Media
che si collega anche al Pc per veder in Tv video, filmati e filedi Access Media,
musical
sul computer. Si può usare anche per la Pay-tv. Si tratta comunq i salvati
ue di
un tipo di decoder di base, ci sono poi decoder di livello superior
e, dall’1
al 3 a secondo del livello di interattività supportata, dalla possibili
tà di
scaricare giochi a quella di ricevere/inviare posta elettron
ed SMS, fare
videochiamate e memorizzare dati. Costano dal 20 all’80 ica
per
cento
in più di
quelli di base.
E poi si dice in giro che…
Non è verde
(ha lo stesso impatto ambientale dell’analogico) - non è
europeo (escluderebbe un gran numero di canali europei)
- Non è democratico (ha costi esosi e alte barriere
all’entrata che escluderebbero le piccole televisioni
private) – non è davvero interattivo (non puoi condivid
niente di tuo o comunicare con altri teleutenti, ma ere
solo votare o esprimere giudizi. In pratica quello chepuoi
già
oggi si fa con il televoto).
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
architetture di oliva muratore 51
INIZI, è il titolo di una nuova serie di disegni, elabor
ata appositamente
per l’occasione espositiva (in corso presso la Galleri
a A.A.M.
Architettura Arte Moderna di Roma, fino al 30
Franco Purini, che festeggia i suoi primi quaranaprile) dell’architetto
t’anni di lavoro sul
“progetto attraverso disegni” che, senza alluder
di immediata progettualità, si pongono come veri e a una promessa
teorici di riflessione sull’architettura. Vengono e propri paesaggi
presentati una serie
di 16 disegni a china che per l’architetto si pongo
importante occasione per indagare sulla “costr no come nuova
tramite il segno grafico. Ciò che ne risulta è unauzione della superficie”
stratificazione di
linee e punti tale da assegnare ai disegni una compa
e una corporeità che rendono queste opere molto ttezza materica
suggerire in chi le osserva un senso di durevolezza,“romane” nel loro
L’elemento uniformante dei disegni è il prorompente solidità, gravità.
visiva di forme geometriche elementari e di eleme porsi alla ribalta
nti primari che con
grande energia fuoriescono da un fondo magmatico.
Questa “materia
oscura e metamorfica”, in cui si condensa l’esse
serie e si nasconde il “custode” del significato nza germinale della
appare però mai tenebrosa né luttuosa, perchéprimo dell’opera, non
dove il nero si fa
più impenetrabile, tagli di luce intervengono a interro
mpere questa
profonda oscurità e a dare ulteriore risalto alla forza
con cui sono tracciati i segni e ribadite le geometrie.
Nonostante i titoli caratterizzino in senso architettonico
tutta la sequenza, questi non fanno che accentuare
l’ambiguità dell’intera serie rendendone difficile l’esegesi
proprio perché tutta impostata sulla ripetizione di pochi
elementi primari, sottoposti a variazioni minime ma
necessarie. Si comprende come, nonostante i disegni
non ricerchino alcun riferimento esplicito con l’universo
architettonico, evocato in maniera diretta soltanto dai loro
titoli, un pensiero architettonico sia pur sempre alla base
di questo nuovo processo creativo che ancora una volta
vede Purini intento a sondare il degré zero de l’écriture. Ed
è proprio attraverso queste analisi ricorrenti sulle infinite
potenzialità degli archetipi e delle geometrie elementari
che le sue opere raggiungono un alto livello di complessità,
che è tanto più compiuta quanto meno manifesta.
Convinto della fondatezza della sentenza mieisana del less
is more, che però egli interpreta non come la necessità
di elidere gli elementi ma di nasconderli trasformandoli
in assenze virtualmente presenti, l’architetto rifiuta
l’autoreferenzialità e la subitaneità mediatica per tendere
piuttosto a un’enigmatica implosione dei segni. Così
l’addensarsi e il sovrapporsi delle linee e dei punti nella
materia oscura non implica un loro annullarsi, al contrario
sancisce il raggiungimento di un tale livello di astrazione
da rasentare l’assoluto, in una dimensione in cui il prima
dell’architettura e il dopo coincidono. (Galleria A.A.M.,
Via Dei Banchi Vecchi, 61, Roma, informazioni: tel. 06
68307537)
Il grado zero della scrittura
Quando il segno grafico aiuta ad indagare sulla
costruzione della superficie
Gaetano Pesce: un allestimento rumoroso
La Triennale di Milano dedica a Gaetano Pesce, uno dei personaggi
più all’avanguardia nel panorama della progettazione a livello
mondiale, una mostra che scopre pienamente il particolare modo
di operare di questo artista-architetto. L’esposizione, a cura
di Silvana Annicchiarico, nasce da un’idea di Gaetano Pesce, con
la progettazione di Franca Bertagnolli e Yamina Naili; immagine
coordinata di Elio Carmi/Communication Design.
Il presupposto dell’esposizione, a detta dello stesso Pesce, è quello
di sovvertire l’usuale modo di esporre, superando il concetto di
semplice mostra antologica. È l’opportunità di immergersi in un
ambiente denso, una atmosfera che pur essendo antitesi di un modo
di concepire una messa in mostra “teatrale”, riesce attraverso la
maestria del protagonista, a confezionare un capolavoro allestitivo
in cui appieno si percepisce la passione, la gioia, ma anche la
problematicità e la complessità delle sue opere. Lo spazio delle varie
sale è occupato da una serie di recinti illuminotecnicamente corretti
e strutturati, all’interno dei quali Pesce si è letteralmente scatenato
con il suo particolarissimo modo di rappresentare, fatto di dettagliati
plastici a scale inconsuetamente giganti, modelli dai materiali
plastico-resinosi più imprevedibili, rappresentazioni che, anche
quando bidimensionali, possiedono un senso materico ricchissimo.
(Info. 02724341). Triennale di Milano Fino al 18 aprile 2005
Wild Silk
Alberto Levi Gallery presenta in mostra una collezione di tappeti in
seta naturale del Fort Street Studio (Brad Davis e Jenis Provisor),
presentati per la prima volta in Italia. I due artisti nascono come
pittori e si evolvono poi trasferendo le conoscenze acquisite nella
pittura alla lavorazione dei tappeti.
Salone Internazionale del Mobile 2005, circuito Fuori Salone, via San
Maurilio , 24 Milano
Da mercoledì 13 a lunedì 18 aprile 2005. Orari 10.00 - 21.00
Cocktail giovedì 14.04 dalle ore 18.00
Design che emoziona
Il libro tratta il tema dell’ “Emozione”, oggi
parola chiave per tutto il mondo del design.
Norman riconosce che le sue concezioni
precedenti, tutte impostate su funzionalità e
usabilità, erano limitate e limitative: “non si può
non tenere conto del piacere che ci procurano o
meno gli oggetti che usiamo quotidianamente”. Il
libro è destinato a tutti quelli che si occupano di
design, progettazione, ergonomia e marketing,
in primo luogo, ma anche a psicologi, sociologi e
filosofi che si interessano alle emozioni.
Emotional Design di Donald Norman, Milano
2004. Edizioni Apogeo. €18.
52 di matteo bianchini
piccoli bazar 03 2005
www.bazarweb.info
foto: www.oltremara.com
A scuola di magia
Per chi vuol seguire le orme di Harry Potter l’entroterra
del Ponente ligure sembra essere proprio il posto più
adatto. Ecco un itinerario tra borghi medievali e valli
boscose sulle tracce di maghi e streghe. Si può partire
da Apricale a 13 Km da Bordighera, dove Paola
Bergamini, illustratrice di fiabe, ha creato il bed &
breakfast casa del ghirosveglio (tel. 0184208243). Si
comincia con i nomi delle stanze: Mirta, Alice, Hansel
& Gretel, l’arredamento naturalmente è in linea con
ogni fiaba; non mancano libri, giochi e, soprattutto,
i custodi dei boschi: gli gnomi. Si può proseguire per
valle Argentina finché si arriva a Triora (tel. 018494477
– www.comunetriora.im.it). Qui, nel 1558 si tenne un
processo contro 13 donne accusate di magia nera.
Nelle carceri in cui vennero rinchiuse è sorto il museo
della stregoneria, dove è stato ricostruito un antro
della strega con tanto di pentolone. Da Triora si passa
in valle Arroscia, a Pieve di Teco (tel. 018336453
http:// comunitamontanaarroscia.imperia.it), dove
una sezione del museo del territorio è dedicata alle
maschere di Ubaga, reinterpretazioni contemporanee
di antiche leggende locali a sfondo magico. Altro valico
e siamo nel comprensorio di Tirano (tel. 0182989938
– www.toirano.it), dove si possono visitare le grotte
della bàsura (parola dialettale che significa strega) e
di S. Lucia (tel. 018298062 – www.toiranogrotte.it)
Infine, nella vicina val Maremola, a Bringhiera di
Tovo San Giacomo (tel. 019637901), c’è un enorme
masso sul fiume dove si dice che le numerose streghe
del posto si radunassero per i loro riti.
Giovani esploratori
in viaggio
Per chi ama l’avventura a
metà tra favola e realtà
Siete amanti della natura e i
vostri figli sono appassionati
di animali e d’avventura?
Tra la Toscana e le Marche ci sono tre bellissimi
parchi faunistici da visitare, munitevi di macchina
fotografica e scarpe da trekking e andate al Parco
Faunistico del Monte Amiata, in provincia di
Grosseto, dove potrete ammirare in piena libertà
cervi, daini, mufloni e, se baciati dalla fortuna,
perfino il lupo appenninico.
Se invece non avete voglia di camminare potete
andare al Parco Zoo della Fauna Europea, un parco
di 50 ettari situato a Poppi, in provincia di Arezzo,
in cui vivono lupi, orsi, cervi e daini. Si visita a
bordo di un trenino e si possono compiere anche
escursioni sui pony.
Nelle marche si trova invece il Parco Zoo Falconara,
popolato da animali molto più esotici come tigri
siberiane, leoni, zebre e pantere. All’interno del
parco vi è un laboratorio didattico che offre nozioni
base di scienze naturali con percorsi divisi per età e
argomenti
Parco Faunistico del Monte Amiata, podere
dei Nobili, Arcidosso (Gr), tel. 0564966867
www.parcofaunistico.it
Parco Zoo della Fauna Europea, Poppi (Ar), tel.
0575504541-2 - www.parcozoopoppi.it
Parco Zoo Falconara (An), tel. 071911312 - www.p
arcozoofalconara.com
Il sorriso della strega
Una strega per un sorriso è il nome di un progetto che riguarda i bambini
meno fortunati.
L’idea nasce un anno fa dal gallerista e scrittore milanese Ippolito Edmondo
Ferrario, con
l’appoggio di Simona Pastor, proprietaria dell’albergo Colomba d’oro
a Triora, il paese delle
streghe nell’entroterra ligure. In questo splendido posto vengono offerti
una settimana a piccoli malati segnalati dal servizio di assistenza pediatric soggiorni gratuiti di
a della Lega Italiana
per la Lotta contro i Tumori. La speranza è di poter allargare questa iniziativa
anche ad altre
strutture alberghiere della zona. Per saperne di più: www.triora.org
- www.legatumori.it
Centenario da favola
La Sirenetta, la piccola fiammiferaia, il soldatino di stagno hanno tutti
qualcosa in comune,
il loro autore: Hans Christian Andersen; se avete voglia di farvi un viaggio
un po’ più lungo
con i vostri figli non c’è momento migliore di questo per visitare la
2005 è il bicentenario della nascita del celebre scrittore di fiabe. Danimarca visto che il
A Copenaghen proprio
ad aprile si apre un nuovo museo a tema e lo splendido parco di Tivoli
sarà allestito come
un grande scenario di tutte le favole di Andersen. E’ stato predispo
sto anche un percorso
guidato nei luoghi della città legati allo scrittore e ai suoi personag
gi. Senza contare le
iniziative spontanee che non mancheranno lungo lo Strøget, la grande
dove si esibiranno artisti di strada e giocolieri. Per muoversi rincorren arteria pedonale
celebrano Andersen consigliamo a tutti la bici (tra l’altro il noleggio do le iniziative che
invece vi viene fame cercate uno dei tanti ristoranti con Bornebuffet, è gratuito). Quando
lo specialissimo menu
per bambini.
Anche Odense, nell’isola di Fyn, città dove Andersen è nato, promuov
soprattutto teatrali, e ha restaurato di recente il museo ricavato nellae numerose iniziative,
visitarlo è compiere un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo della casa dello scrittore:
Danimarca di inizio
Ottocento.
Per i programmi del centenario: www.hca2005.com
visitDenmark – tel. 02874803 - www.visitdenmark.com
sport
bazar 03 2005
di valerio cammarano 53
Floorball, meltin’pot di sport
www.bazarweb.info
nasce uno sport che in Finlandia chiamano Salibandy…
Ruba qualcosa all’hockey su prato, qualcos’altro all’hockey su ghiaccio… E’ così che
storia alle spalle, altri di fondazione relativamente
lunghissima
una
con
parte
maggior
La
milioni.
di
milioni
sono
sport
gli
pubblicità,
della
stelle
le
Come
È il caso del floorball (letteralmente “pallanascente.
stato
allo
–
verità
la
per
pochi
–
alcuni
,
consolidata
ormai
tradizione
dalla
ma
recente
più
pavimento”), disciplina di cui si è parlato molto in questi ultimi tempi.
altre discipline e li ha mischiati in una nuova formula. Gli
Lo si può definire uno sport “derivato”, nel senso che ha preso regole e strumenti di gioco da
e l’hockey ghiaccio. Motivo per il quale è detto
indoor)
versione
sua
nella
nte
(specialme
prato
l’hockey
sono
floorball
il
deriva
cui
da
sport
unihockey.
anche
hockeysti, che lo praticavano per affinare la tecnica e
Nasce negli Stati Uniti negli anni ’50. All’inizio era un semplice metodo di allenamento per gli infatti, il floorball o unihockey (o floorhockey, come fu
ghiaccio,
su
omologo
suo
del
differenza
A
male.
farsi
di
rischiare
senza
fisicamente
prepararsi
vieta in maniera categorica il contatto fisico (regola
chiamato nei primi tempi, o Innebandy come lo chiamano in Svezia, o Salibandy per i finlandesi) nte pericolose per i giocatori. In breve, visto che il gioco
potenzialme
situazioni
le
tutte
a
esteso
è
divieto
il
generale,
in
più
Anzi,
prato).
dall’hockey
presa
da fratello sfigato di hockey prato e hockey ghiaccio
era divertente, da brutto anatroccolo la disciplina si trasformò in cigno o, per uscir di metafora,
autonomo.
sport
un
divenne
scandinavi, Svezia in testa. Bisogna però attendere il 1981
Sbarcato in Europa verso la fine degli anni ’60, ottenne un grandissimo successo nei paesi
la fondazione della International Floorball Federation
mentre
svedese,
quella
appunto,
fu,
che
nazionale,
federazione
prima
della
nascita
la
vedere
per
Internazionale, sono affiliate 32 nazioni, i club sono circa
Olimpico
Comitato
dal
riconosciuto
organismo
IFF,
alla
mondo,
nel
Oggi,
1986.
al
risale
(IFF)
3500, i praticanti 200 mila.
www.fiuf.it) è stata fondata poco più di 4 anni fa, per
In Italia si è andati molto più per le lunghe: la FIUF (Federazione Italiana Unihockey Floorball,
colmato abbastanza in fretta. Basti pensare che ai
stato
è
tradizioni
maggiori
con
paesi
ai
rispetto
ritardo
il
Ma
2000.
del
dicembre
nel
precisione
la
posto, guadagnando la promozione nel primo gruppo
primo
al
piazzata
è
si
maschile
nazionale
nostra
la
Division)
(B
anno
scorso
dello
Mondiali
disciplina.
della
giovinezza
la
o
considerand
,
eccezionale
traguardo
Un
merito.
di
Ingredienti per giocare
Nel primo si gioca in quattro (tre unihockeysti di movimento
Il floorball si divide in due categorie: campo piccolo (24x14 metri) e campo grande (20x40).
sono consentiti i cambi volanti. Le regole, come
basket,
nel
e
cinque
a
calcio
nel
Come
portiere).
il
più
(cinque
sei
in
più il portiere), nel secondo
sport esistono più somiglianze, a partire dal citato
quest’ultimo
con
se
anche
prato,
dell’hockey
e
ghiaccio
dell’hockey
quelle
detto, sono un misto tra
nte con fondo liscio). Per quanto riguarda
(preferibilme
pallavolo
da
o
tro
pallacanes
da
campo
un
basta
giocare
Per
divieto del contatto fisico.
che necessita di alcune protezioni speciali).
portiere
del
l’eccezione
(con
ginnastica
da
scarpe
e
i
pantaloncin
maglietta,
l’abbigliamento sono sufficienti
Alla pallina, che è fatta con un materiale
euro.
di
centinaio
un
anche
costare
a
arrivare
può
che
bastone,
il
per
quella
è
L’unica vera spesa da affrontare
società.
le
invece
pensano
sintetico molto leggero,
Sport a scuola:
l’Italia fanalino
di coda
Non si può dire che il Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti sia il membro più amato del governo
Berlusconi. Fra le tante iniziative che portano la sua firma e che hanno provocato le ire di studenti,
professori e genitori, ce n’è però una che sulla stampa nazionale (esclusi i giornali sportivi) non ha
avuto lo spazio che meritava: la riduzione del tempo dedicato allo sport nelle scuole pubbliche.
La Moratti ha proposto che le ore di educazione fisica passino da due a una sola ora settimanale. Al
momento non si sa ancora se il Ministro porterà fino in fondo il suo intendimento, anche perché l’idea
ha provocato reazioni negative anche nella stessa maggioranza. Da parte nostra, ci limitiamo a dire
che l’iniziativa nasce da un preconcetto purtroppo fortemente radicato in Italia nei confronti
dello sport, che per molti costituisce solo una distrazione dall’unica attività veramente
importante, vale a dire quella intellettuale. Lungi da noi l’idea di sminuire l’importanza dello
studio. Ma dà fastidio constatare come decenni di ricerche sui benefici dell’attività fisica ai fini della
formazione dei giovani non sembrino aver lasciato la minima traccia in larghe fasce della cosiddetta
intellighentia. E in questo caso dà ancora più fastidio perché questa prevenzione nei confronti dello
sport viene da persone che sono chiamate a scelte fondamentali proprio nel campo della formazione
dei giovani.
APPUNTAMENTI FLOORBALL APRILE
3 APRILE
6° RADUNO CAMPIONATO CAMPO GRANDE
DIAMANTE BOLZANO-FBK BOZEN
UHC LAJEN-WILD BOARS VARESE
UHC LAJEN-FBK BOZEN
WILD BOARS VARESE-DIAMANTE BOLZANO
FC MILANO-VIKING ROMA
GLS L’AQUILA-QT8 MILANO
VIKING ROMA-QT8 MILANO
FC MILANO-GLS L’AQUILA
17 APRILE
PLAY OFF CAMPO PICCOLO
QUARTI DI FINALE
Partite di Andata e Ritorno con differenza reti
Raduno a DOLO (VE)
E OLD BLACK NOVARA Vincente incontro A
F UHC DOLO “A” Vincente incontro B
G SSV DIAMANTE BOLZANO Vincente incontro
C
H VIKING ROMA Vincente incontro D
54 di angelita peyretti
sciocchina bazar 03 2005
www.bazarweb.info
“i vicini” di marco begani
BICI IN CORTILE
Auto o bici? L’eterno dilemma.
Perché se in auto rischiamo di passare
ore e ore incolonnati nel traffico, o
peggio trascorriamo la serata a cercare
parcheggio mentre gli amici si gustano
il film… In bici si corre il rischio
di essere sbattuti per l’aria da uno
sportello che si apre all’improvviso. O
di essere minacciati dal portiere perché
in cortile!
la bici … dà fastidioparcheggio.
E tutto un pieno è andato per cercare
Ti credo che la gente non va più al cinema, sono tutti in coda dal benzinaio
a riempirsi i serbatoi per fare infiniti giri dell’isolato, mentre le mogli li
aspettano all’entrata coi biglietti fatti: “Vado a parcheggiare amore, tu intanto
fai i biglietti”. “Sì caro, ti aspetto”! E poi i loro uomini spariscono,
incolonnati per settimane dentro auto metallizzate, quanti ne ho visti
di matrimoni crollare per una serata al cinema!
Beh, comunque io ho trovato un bel posticino a un solo chilometro e mezzo
da casa. Mi sono accaparrata l’ambitissimo posto sul passaggio pedonale
della Clinica cardiologica Sant’Eusebio, dove le strisce sono leggermente
cancellate… non prima di una quarantina di Ma guarda sto cornuto dove va a
girare, un’ottantina di Mo’ te stiro minchione, e una dozzina di E levati frocio. Ti
viene l’accento romano anche se sei nato a Courmayeur.
Mi sa che domani mi compro la bici.
“Signorina? Signorina?, Scusi signorina?”
“Oh, buongiorno signor Gramucci, come va?”
“Bene grazie, senta, volevo dirle, cortesemente, di non mettere la bicicletta qui in
cortile.”
E ti pareva. “Veda, Gramucci, esiste un’ordinanza del Comune che dice che le biciclette
si possono mettere in tutti cortili di questa città.”
“Sarà sicuramente come dice lei signorina, ma non le conviene comunque lasciarla qui,
sa, una così bella bicicletta…”
Venti euro compresa la catena al mercato dell’usato, ehm, usato e poi, come
dire, smarrito, non più trovato.
“E perché mai non mi converrebbe?”
“Eh, qui, si sa, magari finisce che le bucano una gomma…”
Razza di delinquente, mi sta minacciando ‘sto schifoso, ma io questo me lo
mangio!
“Ma lei lo sa, Gramucci, che un po’ di bicicletta non farebbe male a quel suo pancione
molle!?”
“Scusi?”
Eh sì, scusi, scusi, ha sentito benissimo il fetente!
“Ma si levi di lì e mi faccia passare!”
Dimmi se devo permettere a ‘sto ciccione che sta sempre in cortile a far
segatura di farmi queste intimidazioni… Siamo a posto! Arriva pure il figlio
scemo della lattaia.
“Buongiorno Gramucci! Come sta?”
Tzs, lo vedrai come sta, porta dentro la motoretta, coraggio.
“Oh, anche tu qui, ma che bel rendez vous!»
«Già, già, proprio un bel ritrovino…»
Avanti pirla, vieni, vieni pure…
“metti giù quel lucchetto, questa grondaia è mia!”
“E perché non ci hai ancora attaccato la bici? Vuoi che ti aiuti?”
“Diii, secondo te non sono capace?”
Dai, levati quel casco e fai vedere a tutti il tuo grugno da ottuso.
“E perché aspetti allora?”
Lo vedrai perché, te lo faccio passare subito il buonumore, ti metto su una
scenata in cortile che neanche alle riunioni di condominio...
“Mi scusi Dottore” fa il Gramucci. Perché poi lui lo chiama dottore e io sono solo
signorina?
“Ce l’ha con te, dottorino…”
Seee, dottore in coglioneria.
“Dica geometra!”
Ecco, ci siamo, quello che non volevo sentire, l’idillio tra l’ingegnere e il geometra.
“No, volevo solo dirle… per quella moto…”
Ecco, ci siamo, adesso ti facciamo vedere noi razza di grassone inutile!
“Sì, mi dica Gramucci, sono tutt’orecchi!”
“… beh, a vederlo da qui mi sembra un modello del ‘75, è del ‘75 non è vero?”
“Indovinato Gramucci, ha un bell’occhio lei!”
Non è possibile, dev’essere una Candid Camera…
“Beh, arrivederci ingegnere, e stia attento con quella moto che il traffico non perdona!”
“Eh, sa com’è, non mi è restata che la moto, con questa seccatura delle targhe alterne…”
“Ah, non me ne parli, il giorno delle targhe alterne noi negozianti non lavoriamo proprio!”
Che scienziati ‘sti bottegai.
“Non gli bastava avere fatto tutte queste vie pedonali?”
“Oh, non lo dica a me! Proprio qui dovevano fare la zona pedonale? Con tutta la città
a disposizione! Beh, la saluto geometra!”
Non credo alle mie orecchie.
“Ma dica! E a ‘sto qui non gliele buca nessuno le gomme?”
“Come signorina?”
“Dottoressa, prego.”
“Non la capisco…”
“Com’è questa storia che all’ingegnere non dice niente della motoretta?”
“Quale motoretta scusi?”
Sì, sì, va bene, faccia pure il furbo, tanto io non glielo affitto quel box auto, non c’è
speranza. “Quella moto, quella lì!”
“Ah quella dice! Beh, non vorrà mica che rubino una così bella motocicletta al nostro lattaio!”
“A parte che io non ci vado a comprare il latte da loro perché sono dei ladri, e poi non capisco
perché lui può lasciare la moto in cortile, e a me fa tante storie per una piccola bici!”
“Eh, non è mica tanto bella da vedere!”
“Ah, perché invece il suo cortile pieno di macerie lo è?”
“Ma perché non si prende la macchina come fanno tutti i cristiani signorina?”
“A parte che a lei non gliene deve fregare nulla, e poi non c’è mai parcheggio!”
“Ma le ho già detto che le affitto volentieri il mio box, è libero!”
Adesso gli infilo il sellino su per il naso e ci balzo sopra e vado a fare il giro d’Italia.
“Lei dovrebbe essere contento che almeno io non inquino!”
“Oh, non sarà certo lei a fare la differenza…”
Mi sorride il Gramucci. E allora io sento finalmente la mia rabbia scemare, e sento
la pietà, e il lontano sollievo del suo cancro ai polmoni.
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
corsi di SERENA CAMA 55
Stimola il medico che è in te!
Il potere curativo delle piante, i benefic di un mas
saggio e la magia dei profumi: un
breve itinerario alla scoperta delle tecniiche
natu
rali,
per coccolare mente e corpo e
sentirsi in forma
Scuola europea di massaggi e terapie
naturali
“Il massaggio antistress è il risultato di una sapiente
manipolazione corporea…mira a stimolare il medicofusione di varie tecniche di
latente che è in ciascuno
di noi e a stimolare la capacità di autoguarigione attrave
rso la rivitalizzazione di
cellule, tessuti e organi del nostro organismo”, così si
legge sul sito della Scuola di
massaggi e terapie naturali. La scuola propone vari corsi,
tra cui quello base per
“principianti”. In 48 ore potrete imparare i movimenti
che eliminano lo stress e
procurano distensione muscolare, per il benessere psico-f
isico del massaggiato
e del massaggiatore. Le ore di lezione sono ripartite
in 6 giorni; due le soluzioni
proposte: 3+3 (due fine settimana, sabato-domenica-lu
nedi) 2+2+2 (tre fine
settimana, sabato-domenica).
Chi intende proseguire può frequentare il corso
terapeutico di massima efficacia, 168 ore tra teoria avanzato in massaggio
e pratica per imparare
a valutare il grado di stress del paziente ed applica
appropriate: dal massaggio antidepressivo a quello viscera rvi le tecniche più
le, dall’antiipertensivo
al neuro-rigenerante. Il corso per insegnanti è rivolto a
chi vuol fare della medicina
naturale e olistica la propria professione. Tra le materie
di studio: tecniche di
marketing, comunicazione efficace e conduzione
di gruppi. Per accedervi è
necessario aver frequentato gli altri corsi.
Massaggio antistress+antistress office massage 9/10/11
aprile o 23/24/25 aprile
Per iscrizioni e ulteriori informazioni 02711379.
Scuola Europea di Massaggi e Terapie Naturali, via
www.scuolamassaggi.it - [email protected] Inama 19 Milano
Curarsi con i fiori di bach
La floriterapia: la scelta, l’assunzione e la composizione
Cinque lezioni per apprendere i principi di questa terapia dei farmaci naturali.
.
Prezzo: 112 euro
Da giovedì 14 aprile
Centro Culturale e di Espressione Ossidiana, strada
di Saviabona 356
(Vicenza).
Tel 0444301167 - [email protected] - www.ossidian
a-time.net
La bellezza secondo l’Ayurveda
Soundriam, ovvero bellezza ayurvedica. Il maestr
insegna trucchi e segreti dell’antica disciplina orientao Rajam Joythmayananda
proprio corpo. Durante i due incontri si sperimentanole per curare e coccolare il
di bellezza per il viso a base di erbe) il massaggio dei il Sundari Podi (maschera
cinque sensi, il Patu Podi
(peeling, maschera e massaggio depurativo per il corpo)
il Siro Dhara (colata di
olio sulla fronte per proteggere e tonificare i tessuti).
16 aprile MACERATA - 25 maggio GENOVA
Centro Joytinat – International College of Ayurveda.
Il Centro ha sedi in tutta Italia per indirizzi e recapiti
www.joytinat.it/centri.htm
- www.joytinat.it
Aromaterapia a “Le Crete”
Circondato dal Monte Velino, la serra di Celano, i
Monti del Parco Nazionale d’Abruzzo e i Simbruini,
il casale Le Crete è un’oasi di tranquillità, cornice
ideale per un breve soggiorno di relax. Il corso di
aromaterapia è articolato in tre lezioni teoriche e
tre pratiche. Alle nozioni su oli essenziali e sistema
olfattivo seguono consigli per un uso pratico degli
oli e delle essenze: massaggi, inalazioni, cucina.
Per un numero massimo di dieci partecipanti. Per
maggiori informazioni sul corso e per le iscrizioni
visitare il sito www.abbruzzonaturale.it/casale
Da venerdì 15 a domenica 17 aprile
Costo: 100euro/180euro (vitto e alloggio)/130euro
(solo cena)
Casale Le Crete
via Delle Crete di Sorbo 67069 Tagliacozzo
(AQ)
Tel 0863678311 - [email protected]
Marketing olfattivo
Pare che i profumi abbiano degli effetti sul sistem
a nervoso e su quello endocrino,
attivando una serie di reazioni sul soggetto. E’ quanto
affermano i ricercatori della
psicoaromaterapia, scienza che si sta pienamente
sviluppando dando vita a nuove
discipline di studio: la psicologia dell’olfatto e la psicolo
gia del profumo. Le capacità
suggestive degli odori possono influenzare le
ad acquistare un prodotto piuttosto che un altro,scelte del consumatore, indurlo
diventa sinonimo di migliore qualità. Così gli esperti perché, spesso, un buon odore
del marketing iniziano ad avvalersi
di questo potente strumento di suggestione e di comun
icazione, non più solo la vista o il
tatto ma anche l’olfatto.
La via del profumo, attiva da anni per promuovere
e diffondere la conoscenza
dell’aromaterapia e delle sue applicazioni pratiche,
organizza brevi corsi di marketing
olfattivo: durante la lezione introduttiva verranno espost
la successiva, invece, verterà sul marketing del punto i i principi del marketing olfattivo,
di vendita.
Maggiori informazioni su modalità di partecipazion
e alla pagina www.profumo.it/
aromaterapia/corsi/modalità_partecipazione_marketin
g_olfattivo.htm
24-25 aprile
Prezzo: 250euro + iva (300euro)
La Via del Profumo, via Valbruna in Conca, 28 Monte
colombo (RN)
Tel 0541863013 - [email protected] - www.profumo
.it
56 di GIULIANO CANGIANO
fenomeni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
s
ng
so
d
an
d
un
So
for freedom and respect
vostra
Amici underground-boxeur, preparate una bella pagina bianca della tazioni
manifes
e
i
agendina perché aprile si prospetta tanto ricco di eventi, concert
da farla straripare. E c’è da esserne contenti…
Europe-wide day of action for freedom of movement and
universal rights
) si fa promotore, insieme a decine di altri gruppi europei impegnati
Melting Pot Europa (http://www.meltingpot.org
della libertà
nella difesa dei diritti dei migranti, della Seconda giornata europea di azione e mobilitazione in favore
in tutta
di movimento, dei diritti universali e della lotta contro tutti i centri di detenzione per migranti. Laddove
per cercar
Europa le condizioni di vita di chi è o è stato costretto ad abbandonare il proprio paese per sopravvivere (e non– e razzismi
fortuna), si fanno di giorno in giorno più drammatiche (tra le cause, precarizzazione del lavoro – quando c’è rendere un
estremi o malcelati), in Italia ci pensano i ben noti e inospitali CPT (centri di permanenza temporanea) a cosiddetti
inferno la (forzatamente breve) permanenza di questi fratelli meno fortunati. La realtà all’interno di questi centri,
delle carceri,
“d’accoglienza”, come testimoniano i numerosi “ospiti” e non pochi impiegati, è per nulla dissimile da quella
quella di
con il non indifferente dettaglio, però, che chi vi si trova recluso non si è macchiato di nessuna colpa se non spesso
sperare in un futuro migliore. Nei locali (o, forse meglio, loculi) adibiti all’accoglienza di una o due persone vengono
stipate decine di migranti ai quali vengono negate cure mediche e contatti con l’esterno.
realtà, a
Il prossimo 2 aprile sarà dunque dedicato a ricordare al nostro continente l’esistenza imperdonabile di questela “libertà
propugnare il mantenimento di una serie di diritti (quelli umani) troppo spesso violati e dimenticati e a rivendicare
di movimento” e il “diritto di restare”.
dislocati un
Alla giornata aderisce un corposo elenco di associazioni e network (www.meltingpot.org/articolo4795.html)
po’ ovunque sul territorio: sta a voi tenere d’occhio le iniziative geograficamente più vicine a casa.
Tre giorni di musiche da
Cantaintegrazione(www.bloomnet.org) di
bere
in
Mezzago (“Adesso
Diventa maggiorenne il Bloom
possiamo votare” capeggia ironicamente sul sito) e, per iniziare, spegne le
candeline nel corso di tre intriganti serate all’insegna della bella musica. Si
parte giorno 8 con la serata in sostegno dei lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese,
intitolata Cantaintegrati Alfa Romeo, che vedrà esibirsi assieme ai Mercanti di
Liquore (www.mercantidiliquore.it), già noto “power folk trio” monzese dalla
carriera decennale, l’interessante cantautore, nonché fumettista “pentito”, come
si definisce, Alessio Lega (www.alessiolega.it), le cui sonorità anarco-pacifiste
promettono di far lungamente riflettere oltre che intrattenere. Se riuscite vi consiglio
di chiedere almeno un bis di “Rachel Corrie”, un bel pezzo, davvero.
Il giorno successivo (il 9) il menù si fa ancora più appetitoso con l’esibizione dei
celeberrimi franco-italiani Ulan Bator (http://ulanbator.free.fr), accompagnati per
l’occasione da Emidio Clementi (very special guest, tengono a precisare). La band,
divenuta da poco mamma per la sesta volta, dell’ennesimo imperdibile CD (“Rodeo
Massacre”) è quanto di meglio attualmente in circolazione nel panorama indy-rock
europeo: sciorina puntualmente atmosfere avvolgenti. Con la erre moscia.
Last but not least calcano il palco del Bloom domenica 10 i teutonici Liquid Laughter
Lounge Quartet (http://www.lllq.de). I quattro gentlemen (traduco direttamente dalla
bio ufficiale) “suonano una cocktail music, in una liquida mistura dolce-amara
che rimane nella gola lasciando un retrogusto tra il piacevole e il piacevolmente
brutto”. Chissà. Se può confortare sappiate che sono stati definiti “David Lynch
soundalike”, tanto vale cercare di spiegarsi il perché…
Bloom via Curiel 39 Mezzago (MI)
AAA Meccanici visionari cercasi
Per smorzare l’elitaria irrealtà dei laccati lustrini del Salone del Mobile di Milano
l’Associazione +bc (www.piubici.org) organizza un’esposizione di macchine a pedali
meccanici a trazione umana con una, due o più ruote. A tal fine lancia una chiamata alle
mostri
ibride,
),
armi (o piuttosto ai saldatori) per dar vita a un futuribile Bike Nouveau Fabrik (o Salone del ciclomobile d’avanguardia
affidandone la farcitura a meccanici visionari, taroccatori provetti, designer surrealisti, cannibali, inventori, artisti. libera e
Dal 13 al 18 aprile verrà dunque messo in piedi un controsalone a pedali, la cui partecipazione è totalmente a. Tra
aperta a chiunque voglia impegnarsi nella progettazione o semplicemente nel collaudo di mezzi d’avanguardi
i più curiosi: si vocifera di bici shopper, bici a due piani, bici attrezzate per la spillatura della birra…
Info: 025560 3730 - [email protected]
Insiste il KaosTourne abbiamo parlato in maniera approfondita il mese scorso a proposito della sua prima
Sicuramente ve ne ricorderete:
tappa (quella milanese). Bene, se vi ha soddisfatto, questo mese potete seguire addirittura tre nuove tappe dell’insaziabile
Intifada di
Kaostour (http://kaostour.autistici.org). Dal 6 al 9 a Roma (con modalità tutte da definire), dal 16 al C.S.A.
mentre
Empoli (www.ecn.org/csaintifada) e dal 29 a Pisa (anche qui con scarse certezze): e mezza Italia è accontentata
noi isolani aspettiamo speranzosi!!
Auf Wiedersehen!
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
net di GIULIANO CANGIANO 57
Web no limits
C’è chi sceglie di specializzarsi sulle guerre e
raccontarle “per davvero”,
o chi invece punta sul giornalismo part
ecip
ato,
in cui anche gli spettatori
contribuiscono. A modo loro. Ma se state già pen
sando al post-mortem…
c’è chi vi
sistema per le
Warnews
Il solito orco
cattivo
del
mainstream
e
del
monopolio
dell’informazione
fa tristemente
capolino
ogni
giorno
dalle
notizie filtrate,
da tv e testate
giornalistiche di
varia natura, ad
uso
dell’utente
m e d i o ,
scarsamente
interessato
a
conoscenze
approfondite
e
oggettive
e
facilmente
affabulato da un
info-tainment
da
rotocalco. In tempi
di
guerra,
come
quello attuale, è ancor
più difficile accedere
a fatti credibili e a
posizioni super partes.
Per fortuna c’è ancora,
specialmente sul web, chi
si dedica anima e cuore
e per amor di verità a
un’informazione non mediata e
spesso scomoda. Parliamo di conflitti, quelli non
coinvolgono “occidenti”, petrolieri o sedicenti detti perché non
crociati. Sentiamo
la redazione di WarNews.
Cos’è warnews?
Warnews (www.warnews.it) è un sito d’informazion
e sui conflitti
che troppo spesso non interessano al mains
Al momento sulla terra ci sono 33 conflitti in tream mediatico.
all’Asia, tutti di eguale gravità ed atrocità. La corso, dall’Africa
crede che informare sugli orrori delle guerre redazione di WN
sia una parte del
cammino verso la pace.
Quali sono le fonti?
Le fonti principali sono le agenzie stampa internaziona
provenienza geografica e culturale. Wn si basa li, di variegata
sulla collaborazione di “inviati virtuali” e di reportprincipalmente
age diretti da
parte di freelance inviati sugli scenari di guerra
.
Perché esistono “conflitti dimenticati”?
Sarebbe bello rispondere: da un punto di vista
etico è impossibile
classificare le guerre in “importanti” o “meno import
“fanno notizia” per il diretto interessamento dell’es anti”. Alcune
ercito italiano
o per la geopolitica mondiale. La guerra civile in
ad esempio, pur essendo tra le più cruente, nonDarfur (Somalia),
nei telegiornali, magari impegnati a impartire trova mai spazio
lezioni di cucina o
sciorinare cronaca rosa.
È capitato che materiale da voi prodotto trovas
se spazio sui
mezzi d’informazione “ufficiale”?
Si. Il lavoro di WN continua dal 2001, diventando
strumento importante per chi segue i conflitti dimennel tempo uno
gli articoli di WN hanno echeggiato in televisione ticati. Spesso
(Rainews24, Rai
Educational), in radio e sulla carta stampata.
La vostra sopravvivenza?
L’associazione culturale WN viene sostenuta
da parte di lettori e utenti del sito. Abbiam tramite donazioni
o pure stampato
un calendario – non “il solito calendario” – con
reporter di guerre di serie B, che regaliamo a chi le foto di vari
superiore ai 10 €, necessari per continuare in dona una somma
maniera libera il
nostro lavoro.
Date un’occhiata se pensate di vivere in un’era
pacificata.
Tvb.net
Dai curatori di Carbonara
Sushi
Station
(http:
//zoro.blog.excite.it), web radio
divenuta ormai un cult tra i
blogger, nasce T-V-B, acronimo
di
TeleVisioneBlog
(www.t-vb.net), oppure TiVoglioBene (non
a caso la tv è stata ufficializzata
il 14 febbraio di quest’anno), che
ospiterà, tra le sue rubriche,
i filmati e i corti prodotti da
redattori e utenti. Il palinsesto si
contraddistingue per un’accurata
scelta dei video e per la facile
interfaccia
di
visualizzazione
con la versatile opportunità di
interazione data dai commenti
(che ogni “spettatore” può
postare) in calce ai filmati.
Bodyworlds
– preservation by
plastination
Se a un’altra vita dopo la
morte non ci credete o se
siete esibizionisti spasmodici e
indefessi, o semplicemente vi
accontentate di fare da silente
tappezzeria
ai
rendez-vous
mondani del pianeta, tra vip e
vippari, ecco la soluzione che fa
al caso vostro. Per soddisfare
il vostro desiderio di immortalità, fatevi plastinare. Basta
poco. Compilate un modulo tramite il sito web di BodyWorld
(www.koerperwelten.de) (con la firma di mamma e papà se
siete minorenni) e aspettate impazienti di passare a miglior
vita per entrare a far parte di questa bella galleria degli orrori
itinerante. Le vostre carni verranno scuoiate e le vostre
membra modellate in base all’estro creativo del momento
dell’équipe medico-artistica di “plastinatori”, con risultati tra
il surreale e il ributtante. La lista d’attesa è immensa, alcune
centinaia di migliaia di aspiranti “modelli” si accingono a un
trapasso d’atelier. Tra le alternative quella di diventare, se non
ci siete riusciti in vita, calciatori o ballerine post-mortem.
Una sola cosa è certa: questi novelli “Michelangeli” non avranno
mai a che fare con l’incremento dei prezzi dei materiali artistici
o con il divenir desueti di marmo e scalpelli.
Hate TV
Magazine
–
Underground
Music
Per chi ne ha le tasche piene di Sanremo e Sanremati e ama
remare contro, dedito ad ascolti alternativi e musicalità
sotterranee, Hate TV (www.hatetv.it) è una specie di
manna dal cielo. Questo magazine ospita a bizzeffe eventi e
recensioni musicali, nonché possiede un enorme database di
band talentuose, anche se ignote ai più. E non se ne parla
soltanto: infatti il quid che vi farà amare questo sito è la bella
idea di mettere online ogni TOT un’intera compilation, in
MP3 scaricabili liberamente, con tanto di cover stampabile.
L’ultima, in ordine di tempo, si chiama Uncut, niente male, anche
se, per intensità e nobiltà di intenti vi consiglio Kufia/Moving for
Palestine Vol I e II. D’altronde ascoltare non comporta fatica…
58 di guido dolara
noi bazar 03 2005
A scuola
d’Europa
www.bazarweb.info
Scegliere di andare a studiare in un liceo
internazionale. Ma quale? Tra gli antichi college
inglesi e le moderne strutture europee la
decisione è difficile. Ecco qualche dritta per
orientarsi…
Si avvicina la fine dell’anno scolastico e chi ha la fortuna di avere ancora
pensa al proprio futuro e alla miriade di scelte possibili. Chi vuole davvero15 anni
le lingue, o assicurarsi un posto in una università prestigiosa, o ricevere imparare
una istruzione
davvero europea, può già considerare di finire il liceo in una scuola
internazionale. Si
consiglia in particolare il baccalaureato internazionale, un diploma
che unisce
la specializzazione del sistema scolastico anglosassone con la
profondità del
sistema latino.
Licei tecnologici
Copyright Sevenoaks School
Per non allontanarsi troppo dall’Italia, si può iscriversi al Centre
International
de Valbonne (CIV- www.civfrance.com ) o alla International School
Antipolis (civissa.org/issaonline). Due istituzioni sorelle che si trovanoof Sophia
Azzurra a pochi chilometri da Antibes, nel parco tecnologico di Sophiain Costa
Antipolis
(www.sophia-antipolis.net), un centro di sviluppo, educazione e di
aziende immerso
nel verde della macchia mediterranea.
Ispirati a un campus americano, i due licei sono ospitati in edifici moderni
accesso a strutture sportive, un cinema e anche una propria emittente ssimi, con
sia il baccalureato internazionale in inglese sia il corso liceale francese radio. Offrono
taglio internazionale, con la possibilità di seguire corsi sull’Italia. Lo , seppure con
spirito della
scuola è di insegnare apertura alla diversità e, ovviamente, di dare
accesso alle
migliori università sia francesi che anglofone.
Vecchia Inghilterra
Chi agli edifici moderni preferisce atmosfere romantiche da “Attimo
Fuggente”
(mattoni rossi e prati verdi per intenderci) può scegliere una delle scuole-c
ollegio
inglesi. Le scuole inglesi sono consigliate soprattutto a chi vuole
seguire
corsi universitari nelle più prestigiose università britanniche, come
Oxford,
Cambridge o la London School of Economics.
Alcune offrono il baccaluareato internazionale, come per esempio la
di Sevenoaks alle porte di Londra (www.sevenoaksschool.org), scuola
immersa
nel verde, che offre posto in collegio a oltre 300 ragazzi e ragazze ogni
Oppure, seguendo il curriculum scolastico inglese, la prestigiosissimaanno.
Eton
(www.etoncollege.com), la scuola solo per ragazzi frequentata
dai reali inglesi,
fondata nel 1440 nella cittadina di Windsor, a ovest di Londra. Entrare
è difficilissimo
(accettano poco più di 200 ragazzi all’anno) e i prezzi sono alti. Di poco
la St Paul’s School, (www.stpaulsschool.org.uk), fondata nel 1509, più recente
con sede a
Londra, sempre solo per ragazzi. La più antica? Sicuramente la Westmin
ster School
(www.westminster.org.uk), fondata nel 1179 nel cuore di Londra
a due passi dal
Parlamento e Bukingham Palace. Dal 1973 questa scuola ha ammess
o le ragazze.
Europei del futuro
La scuola Europea per eccellenza è proprio la Schola Europaea
(www.eursc.org), fondata dalla Comunità europea per offrire una
multiculturale ai figli dei funzionari delle istituzioni europee, che educazione
nelle iscrizioni. Per i posti avanzati, le iscrizioni sono aperte a tutti. Lahanno la priorità
scuola offre un
Baccalaureato europeo noto soprattutto per l’insegnamento delle lingue
e propone
una educazione “multiculturale, multilingue e multidenominazionale”.
dodici sedi sono in Belgio (Bruxelles e Mol), Germania (Francof Le sue
orte, Monaco,
Karlsruhe) , Gran Bretagna (Culham), Italia (Varese), Lussemburgo,
Olanda
(Bergen) e Spagna (Alicante).
Scuola di Pace
Per gli alunni più politicizzati, si consiglia il Collegio del Mondo
World College (www.uwc.net). Network di scuole mondiale fondatoUnito o United
dall’ebreo tedesco Kurt Hahn, per promuovere ideali di pace dopo gli nel 1962
orrori della
seconda guerra mondiale.
Ha le sue sedi europee in Italia (a Duino, provincia di Trieste), in
Galles e in
Norvegia. Altre sedi sono a Singapore, Hong Kong, in Canada, Swazilan
Stati Uniti, Venezuela e India. Ogni paese ha diritto a un numero limitato d, negli
le selezioni italiane si suggerisce di consultare il sito della Commissione di posti, per
www.it.uwc.org. Se si vuole frequentare la sede italiana, si consigli italiana,
richiesta velocemente perchè la scuola è a rischio di chiusura a a di fare
causa di
mancanza di fondi dallo stato italiano!
La scuola, che offre due anni di baccalaureato internazionale a
come presidenti la Regina Noor di Giordania e Nelson Mandela fine liceo, ha
di permettere “ai giovani di diventare cittadini responsabili, sensibili . Obbiettivo è
all’ambiente, con un impegno reale verso gli ideali di pace, giustizia,alla politica e
comprensione
e cooperazione, dediti a mettere in pratica questi ideali per mezzo dell’azion
dell’esempio personale”. Oltre a studio, sport e attività culturali, gli studenti e e
svolgono
anche attività sociali sul territorio.
60 di tommaso zanaica
migrazioni bazar 03 2005
Cambiare il
mondo? Con un
!
ario
documentnicar
e con le
Imparare a comu
immagini in maniera efficace, per
stare su mercato senza perdere
l’anima e la passione per un
mondo diverso. È la sfida del
progetto EsoDoc, European Social
Documentary, coordinato dalla
scuola di cinema e tv Zelig di
Bolzano. Una sfida che si può vincere
Tra le conseguenze derivate dagli ultimi travagliati anni di rapporti
internazionali c’è un evidente mutamento interno al mercato
dei media, che ha portato a una re-distribuzione di competenze
e opportunità comunicative, chiamando in causa soggetti nuovi
all’interno della produzione di flussi mediatici. Tra questi troviamo
innanzitutto le organizzazioni non governative (ONG) e noprofit (ONP), nel loro fitto e delicato lavoro di tessitrici, laddove
spesso politiche istituzionali finiscono per procurare degli strappi.
In questo contesto si muove EsoDoc, ovvero European Social
Documentary, progetto formativo promosso e coordinato dalla
Zelig, scuola di cinema e televisione di Bolzano, tra le poche
in Europa specializzate in documentari, in collaborazione
con altre 9 associazioni di 6 differenti nazioni provenienti tanto dal
mondo dell’audiovisivo quanto dall’universo delle ONG e delle
ONP.
La particolare offerta della serie di workshop che Esodoc propone
consiste nel tentativo di fornire competenze professionali in
grado di riunire le esigenze dei diversi soggetti coinvolti
nella produzione di documentari con tematiche radicate
nel sociale: registi e produttori indipendenti, associazioni
e organizzazioni senza scopo di lucro, emittenti televisive e
operatori dei nuovi media. Inoltre, con il sostegno dell’European
Media Plus Programme, EsoDoc vuole promuovere uno scambio
proficuo, di esperienze e opportunità, tra Est e Ovest europeo,
facilitando la partecipazione attiva di persone provenienti dai 10
paesi che da un anno fanno formalmente parte dell’Unione.
Il workshop
Il piano di lavoro prevede tre cicli di una settimana di
workshop face to face con insegnanti e tutor qualificati
provenienti da tutta Europa, che si svolgono nell’arco di sei
mesi in location differenti: la settimana d’apertura (dall’11 al
17 giugno 2005) vede i partecipanti ospitati nello storico Monastero
di Novacella a Bressanone (BZ); la seconda (4-10 settembre), ha
come sede Budapest, presso la Civil Film Foundation; mentre per la
terza si torna in Italia, a Lucca presso l’Associazione Campus – Studi
del Mediterraneo, uno dei partner del progetto (6-12 novembre).
Alla base del percorso formativo c’è lo sviluppo di progetti
finalizzati alla produzione di documentari con tematiche
sociali, sia individuali sia di gruppo, e coordinati grazie
a una piattaforma elettronica che funziona da forum
telematico e connettore tra partecipanti e tutor, fino alla
presentazione pubblica dei lavori di fine corso.
Heidi Gronauer, coordinatrice di EsoDoc oltre che direttrice della
Zelig, spiega che “il progetto nasce da un’esigenza reale manifestata dalle
ONG di poter disporre di nuovi canali di comunicazione per veicolare
i propri messaggi, siano essi mirati alla promozione del proprio operato,
campagne di sensibilizzazione o raccolta fondi. Il buon riscontro ottenuto
da EsoDoc nella sua prima edizione del 2004, inaugurata simbolicamente
il giorno dopo l’allargamento a Est dell’Europa (il 2 maggio, n.d.r.) lo
abbiamo constatato, oltre che dalle reazioni entusiaste di partecipanti
e insegnanti, anche dall’interessamento da parte di alcune importanti
organizzazioni, come Greenpeace, che quest’anno si è offerta di intervenire
direttamente attraverso l’offerta di un riconoscimento per uno dei progetti
che verranno sviluppati nell’ambito delle politiche per la salvaguardia
dell’ambiente”.
www.bazarweb.info
Focus sui nuovi media
Sebbene il programma dei corsi prenda in considerazione tutti gli aspetti
della filiera produttiva del documentario, dall’ipotesi progettuale allo
sviluppo narrativo, dalle competenze tecniche dei mezzi agli aspetti legali e
finanziari, l’aspetto su cui EsoDoc punta maggiormente in questa prossima
edizione è la centralità dei “nuovi media” nell’attuale configurazione
dei mezzi di comunicazione: “Oggi TV e cinema hanno perso l’esclusiva rispetto
alla distribuzione di documentari”, spiega Gronauer: “il web e la multimedialità
stanno rendendo possibile un coinvolgimento sempre maggiore di soggetti attivi
socialmente nella rete produttiva mediatica. Per questo EsoDoc cercherà di traghettare
le competenze tradizionali del filmaking verso le attuali forme di comunicazione
promosse dallo sviluppo della banda larga: web TV, video partecipativi, community,
in un contesto dove interazione e partecipazione diventano parole chiave. Per questo ad
esempio quest’anno abbiamo deciso di invitare nuove e importanti realtà come quella di
Indymedia per portare la propria esperienza”.
C’è quindi la convinzione che in un settore per certi aspetti trasversale,
dove emerge la necessità di saper comunicare attraverso le culture per
cercare di colmare i gap, culturali, economici e politici, di cui il mondo
contemporaneo vive e soffre, vi sia spazio per persone che abbiano
conoscenza dei meccanismi del mercato dei media, ma filtrati attraverso
competenze “sociali”, quali una cultura tollerante e flessibile, forti di una
sensibilità umanitaria: “Il potenziale creativo che abbiamo visto scaturire dal
primo gruppo che ha partecipato a Esodoc è stato veramente impressionante:
io lo vedo come un segno meravigliosamente positivo per la Nuova Europa, una
prova che, con questo progetto, ci stiamo muovendo nella direzione giusta” conclude
Gronauer.
Per partecipare
EsoDoc si rivolge a chi lavora in ambito documentaristico, produttori
indipendenti, autori e giornalisti, professionisti di comunicazione e
immagine che collaborano con istituzioni e ONG operanti con paesi in
via di sviluppo, professionisti impiegati in politiche sociali, della sanità e
ambientali.
Tutti i workshop saranno tenuti in lingua inglese.
Il bando per partecipare è scaricabile dal sito: www.esodoc.com e scade il
15 aprile 2005.
Tutte le informazioni a riguardo sono disponibili sul sito.
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
gender di giulia premilli 61
Vuoi fare l’amore? Sniffa!
Non è un invito a fare uso di stupefacenti. Ma sniffando le
molecole giuste è
possibile stimolare la voglia di sesso. Vi pare
poco?
Gli appuntamenti GBLT
Il 3 aprile a Milano si presenta: “Cocktail d’amore”
700 modi per essere lesbica.
E’ la prima grande inchiesta in Italia sulla vita delle
lesbiche, frutto dell’elaborazione di oltre 700 questionari.
Non un’indagine statistica, non una teoria sul lesbism
ma un libro per tutti coloro che vogliono entrare in o,
relazione con le vite, i sogni, i pensieri delle donne che
vivono accanto a loro.
Il libro è disponibile già da ora presso la Libera
Università delle Donne e, da fine marzo, nelle librerie
Le curatrici sono disponibili a presentare il loro lavoro .
nelle diverse città. Chi è interessato può contattarle:
[email protected]
La serata si apre alle ore 18.30, di seguito musica e
aperitivi presso Cicip&Ciciap - Via Gorani, 9 Milano
Il 3 e 10 aprile nel Veneto “In moto è più bello”. Il
CoMoG, Coordinamento Moto GayLesbico, promuove
incontri in moto di uno o più giorni, raduni in Italia o
all’estero, partecipa ai Pride nazionali e alla vita della
comunità gay e lesbica italiana.
Il 3 aprile, in moto nella costiera veneto-friulana: la costa
da Jesolo a Grado
Il 10 aprile, in moto alle foci del Po: giro domenicale
per
le foci del Po
Info: [email protected] - 3471959335.
Dal 6 al 9 aprile a Bologna Studi Gender - XIX
Biennal Symposium Harry Benjamin International
Gender association
Conferenza di approfondimento delle tematiche gender
dal punto di vista medico, sociologico, etico e politico
Presso la chiesa di Santa Lucia. Info: Emilia Viaggi allo.
051235993
10 aprile a Torino “Incontri sulla letteratura gaylesbian alla Fnac”
Alle ore 18.00 presso il Forum Fnac di Via Roma 56
si
svolge il primo appuntamento del ciclo di presentazioni
dedicate alla letteratura Gay-lesbian, organizzate in
collaborazione con l’associazione Maurice di Torino.
occasione dell’evento si presenta il libro “Dove sorgeIn
l’arcobaleno. L’omosessualità nella storia e nelle religion
i
del mondo” di Roberta Padovano. Interviene Enzo Peretta
in presenza dell’autrice.
Una sniffatina e vai
Per chi ha perso la voglia di “farlo
” ci sentiamo in dovere di segnalare
assoluta: lo stimolatore di dopamina
una novità
soffrono di “letargia sessuale”. Graz , indicato per lei ma soprattutto per coloro che
ie
a
un
ricercatore dell’universit
stato appena messo in commerc
io il cerotto che lo annusi e … loà di Warwick è
Scentuelle il cerotto miracoloso inve
fai. Si chia
ntato
da
Gorge Dodd capace di aumentarema
libido anche ai più sonnacchiosi.
L’ad
esivo
, frutto di centinaia di molecole, funz la
imitando gli effetti della dopamina
iona
avviene grazie a una leggera “snif nel cervello. La cosa simpatica è che l’effetto
fata”. Applicato sul polso consente
ricorrenti ogni volta lo si ritenga nece
annusatine
ssario. Costa 19,95 sterline per una
di 30 pezzi.
confezione
Presèrvati con il preservativo co
ntro il nuovo
virus
Un nuovo allarme viene reso noto
e dei centri di controllo di prevenzi da Thomas Frieden direttore dei servizi sanitari
stata individuata su due pazienti one delle malattie di Atlanta in Georgia. E’
(Lgv) Linfogranuloma venereo. Laomosessuali una rara infezione sessuale, il
Bretagna, si trasmette per via sessmalattia, riscontrata anche su due casi in Gran
clamidia. Gli effetti clinici sono: costuale ed è causata da una famiglia di batteri della
C’è chi già parla dei primi effetti di ipazione, sanguinamento e dolori intestinali.
Comunque la diffusione avviene un’epidemia, ma si tende a minimizzare il caso.
L’infezione è stata diagnosticata, soprattutto per effetto di rapporti non protetti.
del virus dell’Aids. L’infezione se per la maggior parte dei casi, a pazienti portatori
presa in tempo può essere curata
altrimenti può causare lesioni irrev
con antibiotici
ersibili al retto.
Il 16 e 17 aprile a Bologna “Soggetti in corso”
Laboratorio creativo per sperimentare le proprie capaci
tà
espressive nella relazione con gli altri
Al Cassero, groundfloor: 12 ore (alle ore 11 alle ore 17,
sabato e domenica).
Iscrizioni: entro il 10 aprile 2005 a
[email protected] oppure 051555661 LU-VE dalle
17.30 alle 19.30. Costo: 50 euro a persona. Conduce
l’attore Antonio Vulpio
Dal 21 al 28 aprile a Torino XX festival internazionale
film con tematiche omosessuali di Torino “da Sodomdi
a
a hollywood”
Il Festival Internazionale di Film con Tematiche
Omosessuali di Torino è alla sua XX edizione;
20 anni all’insegna della comunicazione sulle tematic
omosessuali e sul coming out con una scelta qualific he
di film e registi che hanno fatto conoscere al pubblic ata
o
italiano il meglio del panorama cinematografico
internazionale. Merito del Festival è la scoperta da parte
del pubblico italiano di registi come François Ozon, Gus
Van Sant, Derek Jarman e Todd Haynes, o la riscoperta
di
autori e personaggi quasi dimenticati.
Info: C.so Principe Oddone, 3 Torino, tel. 011534.888