L`agricoltura biodinamica - Forum Nazionale Agricoltura Sociale

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L`agricoltura biodinamica - Forum Nazionale Agricoltura Sociale
L'AGRICOLTURA BIODINAMICA
L'agricoltura quale attività terapeutica
Il lavoro nei settori dell'agricoltura e del giardinaggio ha una lunga tradizione nell'occupazione dei
malati psichici. Dal punto di vista terapeutico sono sicuramente fra le attività più opportune ed efficaci
e sono inoltre interessanti dal punto di vista ecologico e, nel lungo periodo, anche dal punto di vista
economico..
Occupazione
L'occupazione al maso offre un grado elevato di
varietà (alternanza stagionale), cicli lavorativi
completi, un gran numero di mansioni che
possono essere affidate quali ambiti di
responsabilità grandi o piccoli alle persone più
diverse allo scopo di promuoverne in tal modo le
facoltà, quali la consapevolezza di se stesse e
l'autonomia. Inoltre l'agricoltura biodinamica
contiene e presuppone idee e principi che
promuovono notevolmente il legame con la
natura ed un atteggiamento positivo verso la vita
in generale.
Storia dell'agricoltura biodinamica
Rudolf Steiner (1861-1925) è il fondatore dell'agricoltura biodinamica. All'interno della società
antroposofica che sotto la guida di Rudolf Steiner si occupava della ricerca di principi morali nei settori
più diversi, si manifestò il desiderio che Rudolf Steiner tenesse un corso in cui venissero trattate in
particolare questioni agricole dal punto di vista della ricerca morale. Si deve ad un gruppo di
agricoltori, ed in particolare all'impegno del conte Keyserlingk, se nel giugno del 1924 a Koberwitz,
appunto nella tenuta del del conte Keyserlingk, si tenne un corso, noto oggi semplicemente come "Il
corso agricolo di Koberwitz". In quel corso venne posta la prima pietra dell'agricoltura biodinamica
(vedi: "Geisteswissenschaftliche Grundlagen zum Gedeihen der Landwirtschaft von Rudolf Steiner
ISBN 3-7274-3270-5). In Germania un gruppo di agricoltori cominciò di seguito a lavorare ed a
ricercare secondo i principi esposti da Rudolf Steiner. Un elemento importante dell'agricoltura
biodinamica è infatti la ricerca costante e l'ulteriore sviluppo delle indicazioni che erano state fornite a
suo tempo nel corso agricolo. Dalla Germania l'agricoltura biodinamica si è poi diffusa in tutto il
mondo. Oggi si lavora e ri ricerca a livello mondiale nel settore dell'agricoltura biodinamica. All'inizio
degli anni 80 anche in Alto Adige un gruppo di frutticoltori inizio a lavorare secondo l'agricoltura
biodinamica ed oggi sono ca. 30 i contadini (non solo frutticoltori), che lavorano ca. 100 ettari secondo
criteri biodinamici.
Che significa biodinamico
Biodinamico significa che la cura e la concimazione delle piante devono avvenire con prodotti organici
nel rispetto dell'intero ecosistema. Non vengono utilizzati prodotti o concimi derivanti da sintesi
chimica!
Ciò che in particolare vi è in più nelle nostre modalità di coltivazione é "il dinamismo". Il termine
"dynamis" deriva dal greco e significa forza; il nostro modo di lavorare può dunque essere definito
come il lavoro con le forze. Non ci limitiamo a lavorare solo con i prodotti organici, ma ci occupiamo
anche delle forze della terra e del cosmo. Nel frattempo è ad es. noto a tutti che soprattutto la forza
della luna piena incentiva molto la crescita delle piante. Sappiamo anche che tutti i pianeti e le stelle
influenzano la nostra vita e quella delle piante - ogni corpo celeste in maniera diversa. Queste forze
sono sempre efficaci e nessun tipo di agricoltura e nessuna forma di vita potrebbe svilupparsi senza di
essi. Noi cerchiamo di studiare queste forze, di impiegarle in modo mirato e di organizzare il nostro
lavoro secondo gli effetti di queste forze. Per questo motivo eseguiamo determinati lavoro in
determinati periodi in cui sappiamo che una determinata forza è particolarmente efficace.
Un ulteriore elemento importante è costituito dall'impiego mirato di preparati a base di piante, letame e
ghiaia che sostengono l'azione delle forze. Con l'ausilio di tutti questi provvedimenti curiamo anche le
nostre sementi, per ottenere in tal modo delle qualità del maso che siano pregiate e adeguate alle
moderne esigenze.
Cerchiamo così si raggiungere e di garantire una buona qualità interna ed esterna dei nostri prodotti.
Con le loro caratteristiche, sviluppate fin dall'inizio della loro coltivazione, essi sono utili ad
un'alimentazione integrale. Il nostro obiettivo più importante è quello di raggiungere una migliore
qualità della vita per noi e per il nostro prossimo.
Della certificazione:
Come si ottiene il marchio di qualità per i propri prodotti? Le direttive per la coltivazione sono stabilite
esattamente dalle leggi provinciali, statali e della CE ed il loro rispetto viene verificato annualmente da
organi di controllo riconosciuti dallo Stato. Dal risultato di questa verifica dipende se un'azienda può
vendere i suoi prodotti con il marchio di qualità "Demeter", riconosciuto a livello mondiale.
Sta poi al consumatore verificare dall'etichetta se il prodotto in questione è stato sottoposto ad un
controllo di questo tipo che garantisce le modalità di coltivazione. A questo scopo il contadino deve
disporre ben in evidenza, sia nella vendita diretta al maso che ai mercati, sullo stand di vendita o sui
contenitori (cassette, ecc.), il nome dell'organo di controllo. I prodotti che non presentano questo o un
altro marchio di qualità di una coltivazione organico biologica devono essere classificati come
convenzionali.
Solo i prodotti coltivati secondo queste modalità biodinamiche possono
essere contrassegnati e venduti con il marchio "DEMETER".
La questione della qualità
Ancor meglio che fidarci delle informazioni che si
sommergono tutti i giorni, ed anche questo foglio ne è
un esempio, sarebbe però quanto segue: poniamoci
per una volta la domanda secondo quali criteri
decidiamo nella scelta e nell'acquisto di generi
alimentari. Che cos'è in effetti la qualità? In proposito
vi sono le teorie più diverse. Come possono essere
prodotti dei generi alimentari adatti ad
un'alimentazione completa dell'uomo? Con la
coltivazione biodinamica, con la coltivazione organico
biologica, con l'impiego della chimica, con la genetica?
Molti di noi si occupano già di queste domande e
cercano di orientarsi in un groviglio di informazioni ed opinioni. Alla fine però non ci rimarrà altro da
afre che provare noi stessi e fidarci nuovamente delle nostre sensazioni e del nostro buon senso per
arrivare ad una decisione.
Il nostro lavoro di ricerca
La questione delle sementi
L'agricoltura biodinamica, accanto a diversi altri provvedimenti, pone una questione di fondamentale
importanza. Il singolo maso deve provvedere da solo alle sementi. È il presupposto fondamentale per
poter lavorare in futuro indipendentemente da determinati effetti in
questo settore. L'organismo del maso
Inoltre solo le piante che per anni si sono
inserite nel paesaggio e nell'organismo del
maso e che ne sono divenute parte sono in
grado di fornire una qualità interiore, di
produrre frutti e di resistere nel lungo periodo
alle esigenze poste dalle condizioni
atmosferiche estreme e dall'inquinamento
(radiazioni, ecc.). Tutto ciò comporta molto
lavoro ed un processo di apprendimento e non
si può sempre ottenere al 100. In questo caso
acquistiamo le sementi (diverse qualità di
verdura) da altre aziende agricole
biodinamiche. Le piante giovani per il nostro
consumo le deriviamo noi stessi da queste.
Georg Wilhelm Schmidt
ci segue da una a due volte all'anno nella nostra attività di ricerca
Rigenerazione delle sementi
Per lo sviluppo e la ricerca con le qualità di
cereali e di patate coltiviamo un piccolo
campo selettivo. Attualmente vi coltiviamo
anche su piccoli appezzamenti diverse qualità
di patate nonché le seguenti qualità di cereali:
diverse qualità di segale, avena, orzo,
frumento, farro grande e piccolo e mais. Nella
rigenerazione delle sementi lavoriamo con
particolari stagioni di semina (anche semine
invernali). In questo modo ed in combinazione
con altri provvedimenti tutela (rotazione delle
colture ecc.), in un'intensa collaborazione con
agricoltori della zona e con la consulenza di
esperti cerchiamo di estendere e di rafforzare
la qualità delle nostre sementi e l'indipendenza ad essa connessa della nostra azienda.
Razze di animali domestici minacciate
Dopo approfondite considerazioni abbiamo deciso di occuparci maggiormente di queste razze di
animali domestici che dispongono ancora di particolari caratteristiche quali la resistenza alle malattie,
buono sfruttamento dell'alimentazione, una riproduzione non problematica ed un comportamento
sociale sano e naturale. Un ulteriore obiettivo è naturalmente che i prodotti derivati da questi animali
rispondano a standard qualitativi elevati. Abbiamo riscontrato queste caratteristiche in animali che nel
frattempo sono diventati molto rari. È logico che non si possa trattare di animali ad alto rendimento,
frutto di una selezione eccessiva.
Pustertaler Sprinzen
Così alleviamo al momento due Pustertaler Sprinzen, l'unica razza di bovini locale di cui esistono
ancora solo 185 esemplari.
La razza bovina Pustertaler Sprinze (Schecke)
I Pustertaler Sprinze erano un tempo una
pregiata razza bovina dal punto di vista
economico, bella e ricercata con una
popolazione di ca. 60.000 capi. Oggi essa è
annoverata fra le razze bovine maggiormente a
rischio d'estinzione in Europa. Il termine
"Schecke" o "Sprinze" deriva dal disegno degli
animali. Il colore di base dei bovini pusteresi è il
bianco, delle macchie di colore rosso o nero
possono esservi da entrambi i lati del corpo,
sulla testa, sul collo e sulle articolazioni. Se le
chiazze sono grandi e collegate, si parla di
"Schecken", se sono invece piccole e sembrano
spruzzi di colore su fondo bianco, si parla di
"Sprinzen".
La zona di origine è la Val Pusteria con le valli laterali. Nata dall'incrocio di una razza celtica alpina di
colore rosso con una grigia delle steppe e da quello successivo con una bianca e nera del Vallese, si
è venuta a formare una razza bovina abbastanza uniforme. Un elevato grado di sfruttamento, la carne
marmorizzata ed una produzione soddisfacente di latte procurarono per questi animali delle buone
possibilità di vendita. La capacità di adattamento a condizioni atmosferiche e di alimentazione estreme
hanno condotto infine addirittura in Egitto. La causa principale della decadenza della razza fu la legge
italiana sulla tutela degli animali del n. 1366 del 1929, che proibì l'allevamento degli "Sprinzen",
prevedendo anche delle sanzioni. In tal modo la popolazione si ridusse fino agli odierni 60 - 80 capi di
oggi. Si deve solo all'allevamento illegale e clandestino di alcuni contadini se questa razza ha potuto
sopravvivere fino ad oggi.
Allevamento:
Il Pustertaler Sprinze si presenta oggi come
razza locale vitale e robusta che si caratterizza
per l'elevata fecondità, robustezza, buona
assimilazione del mangime, sobrietà e la
perfetta capacità di adattamento alle condizioni
locali. Le vacche raggiungono con 130 cm di
altezza al garrese una massa corporea di 600 700 kg. I tori, leggermente più grandi arrivano a
800 - 1.100 kg. I parti facili e la sorprendente
crescita predestinano questa razza
all'allevamento di giovenche, dove
probabilmente fornisce il rendimento migliore.
Lo "Sprinze" è stato inserito nella lista rossa
delle razze domestiche a rischio d'estinzione e verrà sostenuto in futuro dalla CE. Il mantenimento in e
per l'Alto Adige è in grave pericolo. Dipenderà dalla lungimiranza e dall'impegno delle autorità locali se
questi animali, attualmente "fuori moda" potranno essere salvati.
Maiali Mangaliza
Siamo inoltre in possesso di due maiali Mangaliza, una delle razze pure più antiche di maiali europei.
Il maiale lanoso Mangaliza
Il maiale lanoso Mangaliza è una delle più antiche
fra le razze suine pure europee. Essa viene citata
per la prima volta intono alla metà dell'800 ma è
molto più antica. Nel Burgenland (A) questi
animali s'incontravano fino agli anni 50 nella
pastorizia. Con il mutare delle aspettative dei
consumatori dopo la guerra, le razze regionali, e
con esse anche la Mangaliza, sono quasi del tutto
scomparse come maiali per la produzione di
speck. Grazie alla loro lana i maiali sono protetti
sia dal caldo che dal freddo. Un tempo venivano
spinti senza problemi per centinaia di chilometri
fino alla macellazione a Vienna.
Caratteristiche di questa razza:
Il dorso, la testa, il grugno, gli unghioni e l'esterno delle zampe sono neri. La pancia, la coda, la gola e
la parte interna delle cosce sono giallo ocra. I porcellini sono striati come i cuccioli di cinghiale.
Allevamento:
La razza non presenta particolari esigenze riguardo allo stallaggio ed al mangime. È senz'altro
possibile l'allevamento all'aperto per tutto l'anno. Crescita lenta, maturazione tarda, filiate
relativamente limitate (5 - 7 porcellini). La carne è un po' più scura rispetto alle razze comuni e di
ottima qualità, il grado di sfruttamento è però limitato e la percentuale di grasso è assai elevata in caso
di alimentazione scorretta. Situazioni di stress sono assolutamente sconosciute, la resistenza alle
comuni malattie dei suini (ad es. peste suina) è elevata. Il maiale Mangaliza è conveniente dal punto
di vista economico solo se vi sono superfici di pascolo. Con un'alimentazione a base di erba o trifoglio
d'estate e rape d'inverno gli animali raggiungono all'età di un anno i 70 - 80 kg ca., con l'aggiunta di
foraggio concentrato i 100 - 110 kg ca. (spessore del carré ca. 6 cm). Animale di tre anni in condizioni
di allevamento: scrofa 120 kg, verro 140 kg. Ogni ulteriore aumento di peso avverrebbe in grasso. Nei
tempi passati questi animali venivano ingrassati dopo un periodo molto lungo a 250 - 300 kg, per cui
25 cm di spessore del carré non costituivano una rarità. Con la carne relativamente scura venivano
prodotti i salami originali ungheresi.
Questa singolare razza suina, non ancora estinta, che fu allevata su suolo austriaco, acquista oggi
sempre più importanza. La federazione europea
*SAVE vi è molto interessata a coordinare
l'allevamento dei maiali a livello internazionale per
l'allevamento dei maiali lanosi. In Germania ed in
Svizzera si sono già costituite delle associazioni.
In futuro la razza dovrebbe raggiungere anche
come razza pura rilevanza economica - ad es. in
relazione a particolari prodotti - o anche per
operare incroci. La carne è di ottima qualità e si
offre sul libero mercato come straordinario
prodotto di nicchia!
*SAVE = Sicherung der landwirtschaftlichen Artenvielfalt Europas
Schneebergstraße 17
CH-1000 St. Gallen
Tel., Fax +41-71/2227440
E-Mail: [email protected]
Galline Sulmtaler
Dal autunno 2001 siamo iniziando coll'allevamento dei galline Sulmtaler, una razza particolarmente
resistente e produttiva. Siamo in contatto con altri allevatori, per diffondere questa razza rara.
Con l'allevamento di questi animali
vorremmo fornire anche un piccolo
contributo alla conservazione di questa
preziosa razza dal punti di vista genetico.
Facciamo lo stesso già da molto tempo nel
settore dei cereali e delle patate.