Rotary Belluno - Rotary Distretto 2060
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1 Rotary Belluno novembre 2009 Rotary Belluno Redazione: Via I. Caffi, 109 - 32100 Belluno - Tel. e Fax 0437-27612 - E-mail: [email protected] Pubblicazione mensile iscritta nel registro della Stampa presso il Tribunale di Belluno il 28.12.96 n. 14/96 - Diffusione gratuita Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art.1, comma 2, DCB BL - (contiene allegati) Direttore responsabile: Vincenzo Barcelloni Corte. Notiziario del Club - n. 4 - Anno 2009 - 2010 Programmi del mese di novembre 2009 giovedì 5 novembre Visita UNIFARCO (per chi lo desidera, incontro alle ore 15.00 piazzale “De Gusto”) Interclub Rotary – Lions Presentazione della nuova edizione del libro “Civetta per le vie del passato” ore 15.30 a S. Giustina, fraz. Cassol, 62 con familiari giovedì 12 novembre ore 19.30 - Centro Giovanni XXIII con familiari a cura della Fondazione Angelini “Globalizzazione nei rapporti internazionali” giovedì 19 novembre relatore il gen. Sergio Russo ore 19.30 - Centro Giovanni XXIII con familiari ASSEMBLEA DEI SOCI giovedì 26 novembre Interverrà il socio del RC Treviso Nord Alessandro Perolo sul tema “Matching Grant” ore 19.30 - Ristorante “delle Alpi” Anticipazioni del mese di dicembre venerdì 4 - Presentazione della ricerca su “Turismo - Dolomiti - UNESCO” a cura del dott. Beppe Minoia, presidente Eurisko. venerdì 11 - FESTA DEGLI AUGURI - Ristorante “da Gigetto” a Miane giovedì 17 - “Montagne: bellezza, spiritualità e cultura “ - Sua Eccellenza mons. Maffeo Ducoli Centro Papa Luciani - Col Cumano 2 Rotary Belluno novembre 2009 51° incontro Belluno-Spittal In un “week end” baciato dal sole, lo splendido paesaggio della Wachau e lo sfondo dell’abbazia benedettina di Melk, in Bassa Austria (nella foto) hanno fatto da cornice all’annuale appuntamento con il Club contatto di Spittal: cinquantunesimo della serie iniziata a Cortina nell’agosto 1958. «Un gemellaggio inossidabile» lo ha definito il presidente Andrea Buzzatti durante la cena di gala con gli amici carinziani guidati dal presidente dal presidente Erich Roppatsch e accompagnati da Gert Thalhammer, socio onorario del Club di Belluno e colonna portante del Rotary di Spittal. A dare rilievo all’evento c’era un motivo in più: la valle austriaca lungo il Danubio - 30 chilometri fra il capoluogo Krems e Melk - dal 2000 appartiene alla lista dei siti Unesco patrimonio dell’umanità, fra i quali da quest’anno si annoverano anche nove gruppi montuosi delle Dolomiti. Ikonda La task force condotta a Ikonda da Ernesto Riva ed Emanuela Buzzi con Alessandro Reolon, Aldo Villabruna e Adriano Vidori, in occasione dell’inizio del 4° anno del Progetto “Farmacia di Ikonda”. Nei 15 giorni di permanenza hanno lavorato alla verifica del progetto, all’installazione di nuove apparecchiature, ad interventi tecnici di riparazione. Rotary Belluno novembre 2009 3 UNA SERATA IN LEGGEREZZA Giovedì 15 ottobre abbiamo accolto al Ristorante delle Alpi il Prof. Guerrino Bortot, già primario di Chirurgia maxillo-facciale dell’Ospedale di Trento e bellunese d’origine. Rotariano di vecchia data è stato Prefetto Distrettuale nella scorsa annata. Guerrino ha animato una serata lieve e gustosa facendoci partecipi delle sue “riflessioni di amante della cultura del vino”. Del vino ha trattato la natura, gli effetti, la storia, l’essenza magica e unica. Ha ricordato che “Il binomio vino-salute è strettamente collegato al concetto di uso e abuso. Bere poco e bene! Valorizzare l’arte del bere con gusto, con misura, con gioia e respingere, rifiutare la mania del bere. Saper ripristinare l’antica visione del bere come un gesto rituale caratterizzato dall’apprezzamento di virtù euforizzanti e terapeutiche oltre che da profondi significati culturali e mai come fuga da una realtà che si presenta, a volte, deludente o priva di interessi.” E ancora “ Fin dai tempi antichi, in varie mitologie e concezioni religiose è presente questa connotazione analogica: vino = sangue = immortalità. Il vino è visto come il sangue versato dalla pianta ferita dal taglio del suo grappolo, ma poi il grappolo si riforma, rinasce, per cui la pianta sopravvive alla morte simbolica della vendemmia e rigenera altro sangue. Il vino è bevanda molto antica, ma anche molto moderna perché il vino si è sempre evoluto proprio come si è evoluta la nostra civiltà prima di tutto nel gusto, ma poi anche nella tecnica. E questo mutare nel tempo è dovuto al variare delle sostanze presenti nel vino (che sono circa 300 in cui prevale l’acqua con una percentuale dell’85%) ad opera di fattori diversi tra cui vitigno, composizione del terreno, tecniche di coltivazione e vinificazione. La sua conclusione: “Queste due figure vedo nel mio bicchiere mentre lo guardo: la natura che mi ha dato la vite, una pianta che sa captare i raggi luminosi del sole e li sa immagazzinare nella forma più dolce e il vignaiolo che con il suo lavoro, la sua capacità, la sua cultura e la sua vocazione ha saputo estrarre questa energia riversando, a distanza di tempo, nel mio bicchiere i raggi di sole di una bella giornata d’estate in un’esplosione di profumi e di sapori realizzando così un momento radioso di un incontro del passato che mi riscalda il cuore e lo spirito. Fatto di sole, di zolla e di opera umana, amate il vino che è fratel del pane.” incontri Il giorno 21 settembre il presidente Andrea e la presidente Innerwhell Ada Ardillo si sono recati in Prefettura per porgere il benvenuto al nuovo Prefetto dott. Carlo Boffi. Nell’incontro il Prefetto ha espresso interesse per l’attività dei due club e apprezzamento per quanto realizzano a beneficio della Comunità bellunese. Nel corso della missione in Giappone, in rappresentanza del Centro Estero del Veneto, Paolo Doglioni ha incontrato il Presidente del Rotary Club di Osaka Keizo Shinoda, Presidente della Izumiriki Seisakusho Co, azienda produttrice di coltelli professionali da cucina con oltre 200 anni di attività. 4 Rotary Belluno novembre 2009 STORIE DI MEDICINA BELLUNESE a cura di Gianni Bertiato Pietro Pagello: un “romantico” chirurgo bellunese Il dott. Pietro Pagello arriva a Belluno come Chirurgo Capo del Comune nel 1834, divenendo poi Primario dell’Ospedale nel 1863.Nato a Castelfranco Veneto il 15 giugno 1807, trascorre la giovinezza a Venezia. Frequenta Medicina a Padova e poi a Pavia . Inizia la professione come ospedaliero a Milano nel 1829 per poi rientrare a Venezia assunto presso l’Ospedale dei Santi Giovanni e Paolo. Oltre ad essere un “buon dottore” ha un aspetto fisico piacevole, definito “un giovane avvenente, alto, ricciuto”. Il “romantico” e l’avventura con George Sand. L’incontro con la Sand “fu uno dei processi più clamorosi che la storia letteraria ricordi”. Nel gennaio 1834 l’incontro casuale, per motivi professionali, con la coppia Sand-de Musset che alloggia al Danieli. Alla Sand pratica un salasso per un attacco acuto di emicrania. In seguito assiste e veglia assieme a lei il poeta de Musset per una grave infezione tifoidea. Però, “queste veglie non erano mute, e le grazie, lo spirito elevato, e la dolce raffinatezza che mi dava la Sand m’incatenavano a lei ogni giorno, ogni ora, ogni momento di più…”. Al capezzale del de Musset la Sand compone un’infiammata dichiarazione al medico “la più straordinaria dichiarazione d’amore scritta per mano di una donna”. La Sand viene descritta come “pallida, magra, dai grandi occhi sgranati che s’agitavano sotto lunghe ciglia nere. Il volto ovale, le labbra turgide, sensuali, i capelli neri e corti, e le mani e i piedi così piccoli da poterli stringere in un pugno. Preferiva vestire da uomo, con tanto di sigaretta o di sigaro o di pipa in bocca”. Il figlio Giusto dirà “mio padre amò la giovane straniera per il suo genio, la sua bontà, ne era fortemente innamorato. George Sand, stanca degli strani vizi di Alfred de Musset, si era data senza riserbo a mio padre”. La vita in comune dei due amanti dura quattro mesi, fino alla partenza per Parigi il 26 luglio 1834. Pagello si sistema in un albergo nel Quartiere Latino e frequenta i più importanti centri ospedalieri della capitale. Chiuse le vicende amorose, a George Sand rimane la splendida attività letteraria, la celebrità, la fama “Vera figlia del romanticismo, con tutti i suoi entusiasmi e le sue bellezze, i suoi eccessi e i suoi peccati, George Sand fu la prima donna veramente emancipata dei tempi moderni”. Per quasi mezzo secolo Pietro Pagello non parlò mai della sua relazione sentimentale con George Sand. Solo dopo la morte della scrittrice, avvenuta nel 1876, l’ormai settantenne chirurgo si vide costretto a rompere il silenzio per l’interesse nei confronti delle opere e della vita anticonformista della scrittrice. Fu un susseguirsi per anni, dall’Italia come dalla Francia, di scambi epistolari e di viaggi da parte di personaggi del mondo letterario e giornalistico. Il chirurgo Cresce professionalmente a Venezia come allievo del Rimi, formatosi alla scuola dello Scarpa. A Parigi nel 1863 passa le mattinate all’Hotel de Dieu e alla Charité, i due ospedali più importanti di Parigi, divenuta la città teatro della ricerca medica, venendo a conoscere nuove tecniche chirurgiche, specie in campo urologico e ortopedico-traumatologico. Nel viaggio di rientro in Italia visita gli ospedali di Lione, Marsiglia e Montpellier, centro ortopedico di eccellenza. Paolo Zannini, agordino, primario medico a Venezia, medico di casa Manin, gli consiglia di presentarsi al concorso di Primo Chirurgo Operatore ed Ostetrico della città di Belluno. Vince con “unanime consenso” e poi esercita “con grande amore e con splendide prove”. Dei figli Roberto è medico a Paese, e Giusto, seguendo le orme del padre, diviene chirurgo presso l’ospedale di Belluno (primario dal 1894 al 1923) dedicandosi alla chirurgia delle vie urinarie, del gozzo e dell’addome, affiancato da Gino Pieri destinato a sostituirlo. Nel 1852 succede a Angelo Sperti primario chirurgo dell’Ospedale fino al 1859. “ Quando assunse anche la direzione in Ospedale, Pietro Pagello moltiplicò la sua operosità, diede prova di tutta la sapienza dell’arte sua eseguendo operazioni difficili ed ardue tanto da sembrare in quell’epoca portentose” (O. Zacchi). Lo stadio avanzato dell’urologia conosciuto a Parigi gli consente di affrontare le “litotomie”, l’asportazione dei calcoli vescicali, e le “litotrissie” ossia la frammentazione con l’aiuto di vari strumenti chirurgici dei calcoli in vescica. In campo ostetrico pubblica una vasta casistica, oltre una ventina. Effettua, tra i primi in Italia, nel 1839 l’intervento di tenotomia “a minima” del tendine di Achille con ottimi risultati e senza complicanze. Cura, secondo quanto visto a Montpellier, le deformità scheletriche della colonna vertebrale con l’utilizzo di vari strumenti correttivi (“applicazione del mio imbusto appositamente immaginato per queste malattie”) e di appositi letti ortopedici di correzione graduale. Si ha l’immagine di un chirurgo rigoroso, severo, conscio dei rischi quotidiani a cui va incontro nell’esercizio della professione: “Non ho mai operato nulla in prò d’altrui reclamando gratitudine o brigando onori, mi sono trovato di assai tranquillo animo in molti pericoli, e nei più gravi impedimenti della chirurgia, previdente e imperturbato”. Mantiene l’incarico, ormai ottantenne, fino al 1894. Amico intimo del patriota Daniele Manin, cui chiede le armi prima della caduta di Venezia (22 agosto 1849) per organizzare la Guardia Civica di Belluno, viene nominato dal Presidente del Comitato Provvisorio, Doglioni, Primo Chirurgo della Guardia Civica Nazionale. E’ anche un appassionato naturalista, prediligendo la conchiliologia, campo in cui acquisisce una solida competenza, raccogliendo fossili della vallata bellunese, dell’Alpago e del Fadalto. Dopo aver vissuto per oltre sessanta anni a Belluno, Pagello muore serenamente nella sua abitazione di piazza Campitello il 24 febbraio 1898, sulla soglia dei novantuno anni. Decretato il lutto cittadino, gli vengono tributate imponenti onoranze funebri. Tra i bellunesi si ricorda un significativo modo di dire: per indicare una persona distinta per capacità, si diceva e si dice ancora: “Te sé ‘n Pajelo”. Presenze alle riunioni del 25-27 settembre, 8 e 15 ottobre Alpago++ Angonese Ardillo++ Arrigoni G+ Arrigoni GB++ Bampo Baratto++ Barcelloni A Barcelloni V.(d)+ Bardin++ Ben(d) Bertiato Boranga+ Busatta++ Buzzatti A+++ Buzzatti R(d) Canaider(d) Canton++ Cassol Cavalet+ Chiarelli ++ Collarin+ Colleselli+ Compostella(d) Comuzzi+ Curti++ D’Ambros++ Da Rol D. Da Rold O. Dal Magro De Col +++ Dell’Andrea DeLorenzo+++ De Marco( d)+ De Martin De Nard De Rigo De Vecchi+ Di Silvio++ Dinoto Doglioni+ Fascina Fassetta+ Fiabane F+ Fiabane T+++ Francavilla + Funes Nova+ Gaspari+ Gennar+++ Illing (d) Mares Martire+ Mazzoran+ Menozzi Miari Fulcis(d) Monti Morales+ Paganin+ Paniz Pellegrini(d) Pellizzola+ Pra Renna++ Reolon ++ Ricagna++ Riva+ Saetti Schillkowski+++ Serragiotto+ Sief+++ Soccal Sommavilla Targon++ Terribile C(d) Terribile P(d)+ Trevisson++ Triches+ Turi (d) Vicari ++ Zaccone+ Zanchetta Rotary Club Belluno - anno 2009-2010 Presidente Andrea Buzzatti Incoming president Maurizio Busatta - Past President Ermanno Gaspari Segretario Renato De Col - Prefetto Pietro Canton - Tesoriere Diego Triches Consiglieri: Maurizio Curti, Dario De Marco, Orazio Da Rold, Carmelo Dinoto, Angelo Paganin, Gianni Serragiotto, Ludovico Trevisson