Cisco: «Con i Modena 14 anni di storia del folk rock

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Cisco: «Con i Modena 14 anni di storia del folk rock
Spettacoli 55
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 4 OTTOBRE 2014
Cisco: «Con i Modena 14 anni
di storia del folk rock italiano»
Parla l’ex cantante del gruppo che ha pubblicato un libro sul tema
«Scrivere mi è servito a capire e a fare pace con il mio passato»
Red Canzian si intrattiene con una sua fan FOTO MARIA ZANCHI
UGO BACCI
Per dare risposta a qualche perché, Cisco Bellotti, a quattro mani con il giornalista e scrittore Carlo Albè, ha scritto «Oh
belli ciao» (Stefano Bellotti/Cisco
Produzioni), biografia romanzata
che racconta gli anni passati con
i Modena City Ramblers, gruppo
folk rock sulla via che congiunge
Carpi all’Irlanda. Cisco da tempo
balla da solo, a un certo punto è
uscito dal gruppo, ma c’è voluto un
po’ prima di trovar la forza di un
gesto catartico: ricostruire la storia, il percorso. «I motivi dell’amarcord sono due, uno più faceto: per dare risposta a coloro
che ancora oggi mi chiedono perché ho lasciato i Modena. Così do
la risposta una volta per tutte. Il
motivo un po’ più serio è che gli
ultimi anni mi sono serviti a far
pace con il mio passato. Mi tormentava e il libro è servito ad
uscirne. È stato molto terapeutico
scriverlo. Dovevo buttar fuori
l’esperienza, ricordi belli e brutti.
Volevo liberarmi di una zavorra,
per andare avanti più leggero. Il
racconto è ambientato nel lontano 29 luglio del 2005. Anche nel
mio ultimo tour, “Indietro popolo”, ho rivissuto la mia carriera
musicale, dagli inizi agli ultimi
giorni. Insomma, tutto è servito
a far pace con certi pezzi di passato, certe canzoni, la mia storia che
si è legata a quella dei Modena».
Alla fine Cisco sarà sempre l’ex-
Cisco Bellotti, per tanti anni voce dei Modena City Ramblers
Casa Natale
Si presenta libro
su Donizetti
Oggi pomeriggio (alle 16,30, ingresso
libero) alla Casa Natale di Gaetano
Donizetti, in via Borgo Canale, è in
programma la presentazione di «Cercherò lontana terra» di Giorgio Appolonia, il primo degli incontri di presentazione di libri, volumi monografici,
atti di convegno, riuniti sotto il comune titolo di «Raccontare la musica» e
curati dalla Fondazione Donizetti.
cantante dei Modena City Ramblers, magari più consapevolmente. Lui stesso ha capito che finirà
così, nonostante le pagine scritte.
«Ma sì, però mi sono almeno rappacificato con me stesso. Il motivo
del libro è stato proprio quello. Ho
vissuto anni con la convinzione
che lasciare i Modena era inevitabile, e il libro mi ha aiutato a capire
proprio che era giusto separare le
strade. Strade che si sono anche
incrociate di nuovo, in occasione
del terremoto in Emilia, allo Stadio di Bologna, o in questi giorni
al Club Tenco. Ormai però siamo
su piani diversi. Quando penso ai
Modena penso al mio passato, per
loro è diverso. Il libro è servito a
pareggiare questo piano di lettura. Ha richiesto tre anni di lavoro,
un parto lungo. Non volevo essere
rancoroso, non c’era motivo, mi
piaceva essere in qualche modo
leggero».
Ripassando la storia, l’avventura durata quattordici anni, lungo
l’arco di un viaggio fisico e musicale, Cisco si è come ritrovato.
«Guardando da fuori tutto quello
che avevamo fatto mi sono emozionato. In meno di quindici anni
la marea di roba è incredibile: formare il gruppo, farlo crescere, incidere i primi dischi, firmare un
contratto, arrivare a fare nove album tra viaggi in Bolivia, nel deserto, in Palestina, i concerti in
Italia e in Europa. Man mano che
tornavano i ricordi, mi stupivo. Mi
dicevo: ma eravamo proprio matti, come si faceva a star dietro a
tutto quanto! Alla fine eravamo
un gruppo di persone, alcune con
famiglia, che viveva sempre su un
treno che non si fermava a nessuna stazione. Sembrava che una
fermata fosse controproducente.
Niente boccate d’aria. Ripensare
al fatto che sono diventato il cantante dei Modena, salendo sul palco mentre loro suonavano, è strano e intenso. Sono stato fortunato,
sembra quasi la sceneggiatura di
un film. Quella sera è andata così,
quanti possono raccontarlo!». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Folla alle Due Torri
per festeggiare
il «Pooh» Canzian
Sono arrivati anche da altre
province per incontrare Red Canzian.
Erano numerosi i fan, giovani, adulti e
anche bambini, che si sono radunati al
centro commerciale Le Due Torri di Stezzano per ricevere l’autografo sulla copertina di «L’istinto e le stelle».
Il nuovo lavoro da solista del bassista dei Pooh piace ai fan. «Grazie a mia madre conosco i Pooh
e li ascolto sin da quando sono
bambina – racconta Arianna, 21
anni, originaria di Bari, a Bergamo per studiare – Senza togliere
nulla agli altri, Red è il mio preferito». Red è il preferito anche di
Giusi, 29 anni di Bergamo, che è
in fila con il suo bambino in passeggino. Mariagrazia, 41 anni, arriva dalla provincia di Lecco: «Sono fan dei Pooh da sempre: sono
cresciuta con le loro canzoni»,
con lei in fila ci sono il marito e i
due figli di 10 e 7 anni che condividono la passione musicale. Dalla
provincia di Cremona, arrivano
Roberto, 24 anni, e sua mamma
Elsa di 59: «La passione per i Pooh
è di famiglia – affermano – abbia-
mo già ascoltato il cd di Red e ci
è piaciuto». «Ho imparato il concetto di musica e sono chitarrista
grazie ai Pooh, sono qui anche per
dire il mio grazie», dice Giuliano,
20 anni di Bergamo. Michela, 46
anni, arriva da Toscolano Maderno in provincia di Brescia ed è una
grande fan di Red: «Sono andata
anche a Treviso quando hanno
proiettato il suo film – racconta
con in mano la foto ricordo di quel
momento – Ho la discografia
completa dei Pooh». Mariella, 64
anni, di Bergamo, sta riprendendo con il telefono, come gran parte dei fan, Red intento a fare foto
ed autografare: «Faccio fatica a
considerarli fan, perché li considero degli amici – dice Red Canzian – Sulla mia pagina Facebook
mi hanno lasciato messaggi che
mi hanno commosso: ti rendi
proprio conto che c’è una appartenenza, si sentono parte della
tua vita. “L’istinto e le stelle” è un
regalo anche per loro». 1
Micaela Vernice
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Cassano, ecco i fratelli Marx della musica classica
Con la magia e il virtuosismo
musicale di Luca Domenicali e Danilo
Maggio, in arte Microband, prosegue
questa sera la rassegna teatrale Vicoli
organizzata dal gruppo Tae – Teatro di
Treviglio (www.taeteatro.org).
La rassegna si sposta a Cassano
d’Adda in provincia di Milano
dove (ore 21, ingresso gratuito)
all’Auditorium di Villa Borromeo
(via Dante) andrà in scena lo
spettacolo comico musicale
«Classica for dummies – Musica
classica per scriteriati». Chopin,
Brahms, Paganini, Bizet, Rossini,
Mozart, Verdi, Bach, come non
li avete mai sentiti. Amati in Italia e all’estero dove sono considerati dei veri beniamini, i due musicisti della Microband sono stati
definiti come «i fratelli Marx della musica classica». Per i loro
trent’anni di carriera si sono regalati uno spettacolo che è una
summa del loro percorso artistico, un omaggio all’amata musica
classica e un divertimento assicurato per gli spettatori. I due
Longuelo, concerto
di Edoardo Mossali
Questa sera (alle 21, ingresso
libero) a conclusione della settimana
parrocchiale è in programma un concerto nell’antica parrocchiale di Longuelo,
al numero 100 di via Longuelo.
Josef Edoardo Mossali del Conservatorio Donizetti di Bergamo
si propone come autentica rivelazione: a soli 13 anni ha già vinto
importanti concorsi nazionali ed
internazionali di pianoforte. Il
programma prevede pagine del
grande romanticismo, da Chopin (Scherzo n. 1 e Improvviso n.
3) a Schubert (Sei momenti mu-
sicali op. 94) fino a Faurè (due
Improvvisi). In finale la neoclassica compostezza di Ravel e il suo
Tombeau de Couperin, una suite
in memoria del grande clavicembalista francese. Mossali ha vinto
vari concorso nazionali e internazionali, tra cui il «Città di
Giussano» 2014, dove si è classificato primo assoluto della sua
categoria. Le eventuali offerte
saranno destinate al risanamento delle facciate esterne della
chiesa del Pizzigoni. 1
B. Z.
Luca Domenicali e Danilo Maggio, «Microband»
musicisti infatti, tra i migliori
esponenti della «music comedy»,
elaborano una serie di sinfonie
facendo apparire gli strumenti
come per magia, suonando il violino con un archetto invisibile «in
un diluvio di note, di gag e di
incredibili invenzioni». Bolognesi, scoperti da Pupi Avati, lanciati
da Renzo Arbore, i due musicisti
di Microband hanno calcato i
palcoscenici di mezzo mondo riscuotendo ovunque un enorme
successo. «Negli spettacoli pre-
La big band di Gotti
in trasferta a Milano
JW orchestra (l’acronimo
sta per jazz workshop) in grande spolvero e in trasferta questo pomeriggio
a Milano.
La big band diretta da Marco
Gotti, clarinettista e sassofonista, nonché arrangiatore e compositore bergamasco, votatosi
alla causa della scrittura jazz per
ampio organico, è ospite della
rassegna Atelier musicale organizzata dall’associazione Secondo maggio. Alle ore 17,30 la formazione, nella quale militano
diversi musicisti bergamaschi,
salirà sul palco dell’auditorium
Di Vittorio della Camera del Lavoro, in corso di Porta Vittoria,
a Milano. In programma la coraggiosa rilettura per organico
jazz dei «Quadri di un’esposizione» del compositore russo Modest Musorgskij. L’originale suite, composta nel 1874, nella nuova versione jazz proposta dall’ensemble nel quale militano
solisti di qualità, sarà introdotta
dal critico musicale e musicologo Maurizio Franco. 1
R. M.
QUESTA SERA
Sala 1 Liscio con orchestra
PORTOFINO
Sala 2 Latino americano
Sala 3 Musica Dance 360°
cedenti – ha dichiarato Luca Domenicali – usavamo la musica
classica mescolandola ad altri tipi di musica, dal folk, al rock, al
jazz, eccetera.Per questo spettacolo abbiamo invece cercato di
fare un’operazione che ci è costata molta fatica. Adattare i nostri
numeri alla classica non è operazione da poco, abbiamo cercato
di mantenere i tempi comici e il
ritmo dei nostri spettacoli». 1
An. Fr.
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