Relazione Violetta, Carmen, Mimì per camera di

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Relazione Violetta, Carmen, Mimì per camera di
Relazione Mostra “Violetta, Carmen, Mimì”
Oggetto: Mostra “Violetta, Carmen, Mimì. Percorsi al femminile
dallo Sferisterio ai Musei Civici di Macerata”.
Relazione analitica dell’iniziativa
Una mostra di valorizzazione fra lo Sferisterio e i Musei civici
La mostra nasce con l'intento di far conoscere parte del ricco patrimonio dei Musei civici di
Macerata, collegandolo alla stagione lirica dello Sferisterio, per coniugare ricerca e valorizzazione
del territorio con una politica di offerta culturale e turistica integrata per la città. Il progetto ha visto
la collaborazione inedita e virtuosa fra le forze operanti nel campo della formazione, della ricerca e
della cultura della città: l'Università, la Pinacoteca e la biblioteca civica, il Macerata Opera Festival.
La mostra, allestita dal 14 luglio al 30 settembre, si sviluppa al secondo piano di palazzo
Buonaccorsi dove saranno esposti 96 fra dipinti, incisioni e testi a stampa provenienti dai Musei
civici e dalla Biblioteca "Mozzi Borgetti" di Macerata, databili fra il '500 e il '900, organizzati in un
percorso tematico che richiama i paradigmi femminili delle opere liriche in cartellone nella stagione
2012 del Macerata Opera Festival: La Traviata, Carmen e La Bohème. Violetta, la cortigiana
'traviata' ma riscattata dall'amore, Carmen, la sigaraia dalla diabolica e fatale vitalità, e Mimì, la
sartina innamorata, condannata a un tragico destino, rappresentano alcuni dei ruoli trasgressivi che
nei secoli hanno caratterizzato la concezione della donna. Ai ruoli 'irregolari' impersonati dalle tre
eroine teatrali sono contrapposti i ruoli 'regolari' (moglie, madre, vedova, monaca), per mostrare le
principali posizioni codificate per le donne fino alle soglie dell'epoca contemporanea. L'ambiente
della Bohéme parigina in cui si consuma la breve vita di Mimì ha suggerito di approfondire il tema
delle donne artiste.
Una raccolta di immagini celebrative di cantanti liriche esibitesi a Macerata intorno alla
metà dell'800, testimonia il prestigio di cui le dive dell'Opera godevano e la solidità della tradizione
maceratese nel campo del teatro musicale: fu per amore di una cantante, la soprano Francisca
Solari, che nel 1921 il conte Pieralberto Conti di Civitanova finanziò la prima rappresentazione
operistica nello Sferisterio. Alla mostra si affianca una sezione, aperta in occasioni speciali presso la
Prefettura, dove si trovano importanti dipinti di soggetto femminile, di proprietà comunale, resi
visibili per la prima volta al pubblico.
Grazie alla ricerca condotta dagli studiosi coinvolti, docenti e giovani laureati dell'Università
di Macerata in collaborazione con il personale dei Musei civici, sono stati fatti importanti
ritrovamenti e vere e proprie "scoperte". Fra tutte ne citiamo tre, di particolare rilievo:
• la ricomposizione del nucleo storico della collezione Ciccolini, donata nel 1956 al Comune
di Macerata, posta in rapporto con il palazzo ancora esistente e ricco di preziosi affreschi del
'500;
• la riscoperta del pittore maceratese Gualtiero Baynes (Macerata, 1856- Firenze 1938),
maestro «discreto», autore di paesaggi e di raffinati ritratti di fanciulle e donne borghesi
dell'800, nei quali abbiamo ritrovato un filo conduttore che evoca tutte e tre le figure
femminili protagoniste dell'opera e della mostra;
• il ricongiungimento di numerosi dipinti opera di pittrici di fine '800, raccolti dal
collezionista maceratese. Cesare Filippucci, con l'intento di fare un «museo delle donne» a
Macerata. Sono per lo più ritratti e nature morte di straordinaria delicatezza.
L'accordo fra le Istituzioni permette di legare in concreto tre luoghi simbolo della città: il
cinquecentesco palazzo della Prefettura, già sede del governo centrale delle Marche pontificie, il
palazzo Buonaccorsi, insigne residenza nobiliare del '700, espressione delle ambizioni sociali e
culturali della nobiltà marchigiana, e lo Sferisterio, eretto nel 1829 «ad ornamento della città, a
diletto pubblico» per ospitare il gioco del pallone al bracciale e divenuto, per amore di una cantante
e per fortuna della città di Macerata, sede unica di spettacoli lirici. La mostra è promossa e
realizzata dal Comune di Macerata - Assessorati alla cultura e alle Pari Opportunità dall’Associazione Arena Sferisterio e dall’Istituzione Macerata Cultura Biblioteca e Musei, con il
contributo della Regione Marche e della Provincia di Macerata e con il patrocinio dell’Università,
della Prefettura e della Camera di Commercio di Macerata.
L'allestimento e il percorso espositivo
L'allestimento, progettato dall'architetto Luca Schiavoni, già autore dell'allestimento del
Museo della Carrozza, innovativo e ricco di contaminazioni fra i vari linguaggi artistici - dal video,
al teatro, alla musica - permette al visitatore di compiere un'esperienza divertente e nuova per vivere
in modo diverso il museo e la storia di opere che possono dirci molto, sul passato e sul presente, se
solo sappiamo farle parlare e cogliere i messaggi che ci lanciano.
Riprendendo la terminologia operistica, il percorso si articola in cinque sezioni: un 'prologo', tre
'atti' e in un 'dietro le quinte'. Proiezioni video, registrazioni audio, ricostruzioni di ambiente, testi
tratti dai libretti e dalle fonti letterarie delle opere accompagnano, sala dopo sala, i visitatori a
compiere un viaggio nell'universo femminile, di cui Violetta, Carmen e Mimì sono indimenticabili
modelli.
Prologo:
La galleria delle donne forti
Le illustrazioni tratte dal testo La galleria delle donne forti (Modena, 1701) presentano
immagini di donne eroiche della letteratura e della storia per dimostrare l'eccellenza del 'sesso
debole'. I tratti caratteristici delle eroine del passato si ritrovano nelle figure delle eroine della lirica.
fig. 1
Atto I: Violetta
Cortigiana e peccatrice ed eroina dell'amore: questa è Violetta. La sua vicenda, fatta di
peccato, di
pentimento, di marginalità rispetto alla condizione borghese della donna sposa, madre, vedova,
monaca trova i suoi paralleli in figure religiose, come la Samaritana e la Maddalena e i suoi opposti
nelle signore effigiate nei ritratti. figg. 2, 3, 9, 10
Atto II: Carmen
Zingara e quindi 'diversa', totalmente libera di amare senza legami, Carmen è la donnadiavolo che ammalia e attrae l'uomo privandolo della sua rispettabilità sociale. Come Eva, come
Giuditta. Antidoto a Carmen sono la preghiera e, ancora una volta, i valori borghesi che incanalano
la sessualità nel matrimonio. figg. 4, 5
Atto III: Mimì
La povertà e il destino avverso privano Mimì dei suoi sogni. La sua marginalità è soprattutto
un fatto sociale. Mimì viene rievocata nelle delicate immagini del pittore Gualtiero Baynes. La
Bohéme in cui Mimì vive con i suoi amici introduce al tema delle donne artiste: scrittrici e pittrici.
figg. 6, 7, 11, 12
Dietro le quinte:
Da Dionilla a Francisca: cantanti liriche a Macerata fra '800 e '900
È una curiosa galleria di stampe con ritratti di cantanti liriche esibitesi a Macerata intorno alla metà
dell'800. Si parte con Dionilla Santolini (1813-1885), contralto maceratese, famosa interprete di
ruoli maschili - e per questo effigiata con i baffi!- e si arriva a Francisca Solari (1881-1969), prima
cantante a calcare le scene dello Sferisterio. fig. 8.
Il percorso vero e proprio viene completato con la visita alle sale del piano nobile di palazzo
Buonaccorsi, culminanti con la Galleria dell'Eneide e con l'accesso ai prestigiosi ambienti del
Palazzo del Governo, sede della Prefettura).
La Galleria dell'Eneide
Palazzo Buonaccorsi conserva già, nel suo apparato fisso, una sala dedicata a una delle più
famose eroine della letteratura: Didone, resa immortale dall'Eneide di Virgilio. Le gesta della
sovrana cartaginese, vedova casta e saggia regina, che si innamora di Enea e si uccide per non
sopravvive al disonore e al dolore dell'abbandono, sono immortalate nelle tele dei maggiori pittori
del '700 italiano, raccolte dal conte Raimondo Buonaccorsi in una sala splendidamente decorata da
stucchi, affreschi e intagli, vanto della nobiltà maceratese del XVIII secolo e della Macerata di oggi.
I dipinti 'al femminile' in Prefettura. Del tutto nuovi per il pubblico sono una serie di
interessanti dipinti di soggetto mitologico, storico e biblico, databili fra il '600 e l'800, appartenenti
al museo civico, ma depositati nei locali della Prefettura: un patrimonio prezioso e tematicamente
coerente al quale sarà possibile accedere in particolari circostanze
Il Dirigente del Servizio Attività scolastiche, sportive
e della partecipazione
(F.to Dott. Gianluca Puliti)