GRANDE PROGETTO POMPEI GARA per il miglioramento delle

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GRANDE PROGETTO POMPEI GARA per il miglioramento delle
GRANDE PROGETTO POMPEI
GARA per il miglioramento delle modalità di visita e per il potenziamento
dell’offerta culturale del sito archeologico di Pompei
Linee guida
Sommario
1.
Premessa ............................................................................................................................................. 3
2.
“Ripensando Pompei” ........................................................................................................................... 5
3.1 Supporto ricostruttivo dell’antica Pompei...................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
3.2 Progettazione, sviluppo e realizzazione degli itinerari tematici e del relativo sistema di consultazione
......................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
3.3 Allestimenti multimediali nelle necropoli e luoghi della fruizione notturnaErrore. Il segnalibro non è
definito.
3.4 Villa Imperiale ............................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
3.5 Tempio di Iside ........................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
3.6 Supporti di orientamento per ipo/non vedenti .............................. Errore. Il segnalibro non è definito.
1. Premessa
Il sito archeologico di Pompei, secondo in Italia per numero di visitatori con 2.443.325 ingressi registrati nel
2013, presenta alcune criticità sotto il profilo del rapporto con il visitatore, già rilevate dal Piano d’uso per il sito
Unesco delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata1. Il Grande Progetto Pompei (GPP)
prevede uno specifico Piano per il miglioramento dei servizi e della fruizione. Le attuali modalità di offerta e di
fruizione del sito archeologico non agevolano infatti la comprensione e l’apprezzamento del patrimonio
culturale e spingono il visitatore a “vagare” nell’area archeologica senza precisi punti di riferimento e senza
l’opportunità e la possibilità di apprezzare singoli aspetti o fenomeni più generali che caratterizzavano la vita
nell’antica Pompei. In generale, l’utente, sia quando visita Pompei autonomamente sia quando la visita con
l’ausilio di una guida, resta ancora oggetto dell’esperienza, a volte anche distratta e faticosa, e non vive da
soggetto attivo la sua escursione a Pompei.
In considerazione di quanto sopra il Piano per il miglioramento dei servizi e della fruizione si propone, da un
lato, di delineare una via maestra che, partendo da un assoluto rispetto della correttezza scientifica delle
informazioni fornite al visitatore, individui i migliori sistemi per comunicare i valori storici, archeologici e culturali
del sito, facilitando il formarsi di un flusso di informazioni e di impressioni capaci di interessare e divertire il
turista ma nello stesso tempo di lasciare una traccia profonda di comprensione dell’antico, dall’altro, di avviare
una prima fase di attuazione del Piano di gestione del sito Unesco, così come previsto dalle “Linee guida
operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale”.
Considerato che i lavori e le attività del GPP devono essere conclusi e collaudati entro il 2015, si sono
delineate, nell’ottica del miglioramento dell’offerta al pubblico, le finalità del Piano della fruizione e di
conseguenza si sono individuati i luoghi in cui è possibile intervenire nei tempi e nelle modalità fissati dal
Grande Progetto. Nelle prime fasi di elaborazione del progetto, considerato il prossimo avvio dei lavori di
adeguamento dei percorsi per il superamento delle barriere architettoniche e che il Piano delle opere del GPP
prevede i lavori di messa in sicurezza e restauro di edifici per l’incremento della superficie visitabile, ci si è
concentrati sulla possibilità di prevedere interventi di miglioramento del sistema didattico e di individuazione
di itinerari tematici in grado di accompagnare il visitatore nella sua esperienza di visita.
1
Durante il lavoro di redazione del Piano d’uso per il sito UNESCO delle Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata si
è esaminato il contesto dei siti e si è riconosciuto che per l’applicazione degli standard previsti dalla “Carta di Ename” a Pompei erano da
prevedere le seguenti azioni:
superamento delle barriere architettoniche (mediante l’adeguamento delle strutture esistenti e, dove possibile, la creazione di
nuovi percorsi, e la creazione di un servizio di assistenza dedicato);
incremento della superficie visitabile, a seguito della messa in sicurezza e restauro degli edifici o di parti di complessi edilizi,
attualmente chiusi, senza incremento delle aree scavate;
riqualificazione del sistema di accesso ai siti e creazione o miglioramento dei punti di osservazione sul paesaggio archeologico,
con l’apertura di accessi che facilitino lo scambio culturale tra i residenti e i visitatori;
miglioramento del sistema didattico illustrativo fisso con testi brevi e chiari in italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo,
russo, cinese, giapponese; anche con aggiornamento delle strutture tecnologiche di comunicazione;
contingentamento delle visite in alcune porzioni dei siti, attraverso l’offerta di percorsi visitabili in gruppo, a numero chiuso e in
orari prestabiliti;
programmazione di percorsi tematici secondo una logica di rotazione degli itinerari e di “turnazione” annuale delle aree;
ampliamento dei percorsi di visita e allestimento di ambienti domestici per la rappresentazione dello stile di vita pompeiano e
ricostruzioni grafiche e plastiche;
programmazione di itinerari alternativi per il turismo scolastico;
programmazione di itinerari e visite con animazioni, giochi interattivi e realtà virtuale;
miglioramento dei servizi di accoglienza (biglietteria, info-point, guardaroba, sala di riposo per conducenti dei pullman,
Kindergarten, distribuzione di supporti alla visita etc.);
miglioramento dei servizi di visita al sito (meeting point, segnaletica visiva, illuminazione, bar, ristorazione, aree pic-nic, pronto
soccorso, toilettes);
miglioramento dei servizi di commiato dal sito (bookshop, gift shop).
L’elaborazione di un piano di interpretazione, presentazione e fruizione dei valori culturali del sito è una azione
indispensabile nella gestione di un’area archeologica vasta e complessa come la città antica di Pompei,
Patrimonio dell’Umanità. Interpretare e presentare il patrimonio culturale, già tema di varie riflessioni e
discussioni confluite nella redazione di diverse Carte per il Turismo Culturale, è opera estremamente
complessa e delicata che deve rispettare standard tali da permettere al visitatore di arricchirsi culturalmente
durante la visita e alla popolazione locali di accrescere il senso di appartenenza, appropriandosi degli elementi
fondamentali della conoscenza necessaria alla comprensione dei valori universali del sito e sviluppando, così,
la capacità di cooperare per la sua conservazione.
In tale complessa opera una guida certa è costituita dal documento noto come “Carta di Ename”, redatta
dall’ICOMOS 2.
Molte delle azioni richiamate nella “Carta di Ename” sono state inserite nelle attività del GPP, ma ciò non
vuole, e certamente non potrebbe, essere esaustivo di tutti gli interventi necessari a fare di Pompei il soggetto
della visita turistica e non oggetto spesso maltrattato da turisti che l’attraversano velocemente, senza cogliere
dalla visita nessun occasione di crescita culturale.
Quando nel 1997 il Comitato Unesco decise l’iscrizione di Pompei Ercolano e Torre Annunziata condensò i
motivi della propria scelta con la seguente frase: “considering that the impressive remains of the towns of
Pompei and Herculaneum and their associated villas, buried by the eruption of Vesuvius in AD 79, provide a
complete and vivid picture of society and daily life at a specific moment in the past that is without parallel
anywhere in the world”. Da tale considerazione emerge il concept alla base dell’individuazione dei percorsi
tematici che costituiscono il fil rouge di tutto il progetto di miglioramento e di potenziamento della visita a
Pompei: il visitatore partecipa al risvegliarsi della città da un sonno millenario, e la sua stessa presenza innesca
l’orologio del tempo, che riprende a scorrere in occasione della visita. In tal modo, attraverso l’interesse dei
visitatori, i pompeiani riprendono a vivere e raccontano la loro storia di donne e uomini, mercanti e banchieri,
politici, matrone e schiavi e gladiatori; le strade, le case, le piazze e i templi non sono più semplici resti, seppure
straordinari, di un passato sepolto sotto la cenere di un vulcano.
Il concorrente, pertanto, è invitato a sviluppare tale concept, attraverso proposte operative che si prefiggono,
secondo le modalità e gli indirizzi progettuali descritti nel Capitolato, il miglioramento del rapporto tra visitatore
e monumento, con l’obiettivo di agevolare la comprensione dell’antico, di arricchire l’esperienza di visita con
contenuti scientificamente validi e di garantire il corretto uso del sito archeologico, nel rispetto dei principi di
2
I suoi principi fondamentali possono essere schematizzati nel seguente modo:
Facilitare la comprensione e l’apprezzamento dei siti patrimonio culturale e promuovere la consapevolezza e l’impegno pubblici
nella necessità della loro protezione e conservazione.
Comunicare il significato dei siti patrimonio culturale ad interlocutori diversi tramite un profondo e ben documentato
riconoscimento di questo significato attraverso metodi riconosciuti di analisi scientifica e ricerche oltre alle tradizioni culturali
viventi.
Salvaguardare i valori materiali ed immateriali propri dei siti patrimonio culturale nel loro ambiente culturale, naturale e nel loro
contesto sociale.
Rispettare l’autenticità dei siti patrimonio culturale, comunicando l’importanza dei loro materiali storici e la portata dei loro valori
culturali preservandoli dagli effetti negativi di espedienti interpretativi intrusivi, dalle pressioni provenienti dal pubblico, da una
interpretazione imprecisa ed inadeguata.
Contribuire alla conservazione sostenibile dei siti patrimonio culturale, promuovendo la comprensione e la partecipazione del
pubblico ai lavori di conservazione in corso, assicurando il mantenimento a lungo termine delle attrezzature e dei servizi
dell’interpretazione ed una regolare revisione del suo contenuto interpretativo.
Incoraggiare la partecipazione all’interpretazione dei siti patrimonio culturale, facilitando il coinvolgimento attivo degli attori e
delle comunità legate allo sviluppo e allo svolgimento dei programmi di interpretazione.
Sviluppare norme tecniche e professionali per l’interpretazione e la presentazione del patrimonio, compresi le tecnologie, la
ricerca e la formazione. Tali norme devono essere appropriate e sostenibili nell’ambito del loro contesto sociale.
tutela e conservazione e consentendo l’estensione delle occasioni di visita anche alle ore notturne.
Le presenti Linee guida, insieme agli elaborati grafici (EG) e ai documenti (D) allegati al Bando di gara,
definiscono i contenuti di base e i temi scientifico-culturali chiave che dovranno essere tenuti in considerazione
nel formulare la proposta progettuale, forniscono le indicazioni per la realizzazione di supporti ricostruttivi
dell’antica città di Pompei, individuano gli edifici e le aree destinati a ospitare le attività di miglioramento delle
modalità di visita, anche notturna, e dettagliano il set di condizioni minime che il concorrente deve assicurare
all’esito di gara.
Tale set minimo potrà essere integrato da quant’altro proposto dal concorrente e analiticamente dettagliato in
sede di Offerta tecnica. Le offerte potranno pertanto prevedere anche attività e interventi - aggiuntivi e/o
integrativi rispetto a quelli indicati – che siano migliorativi in termini di qualità e/o efficacia rispetto agli obiettivi
che s’intendono perseguire tramite il presente bando. In fase di aggiudicazione, tali elementi definiti a livello
progettuale saranno espressamente condivisi, approvati e assunti dalla Stazione appaltante con proprio atto
e saranno oggetto di specifiche attività di progettazione ed esecuzione da parte dell’aggiudicatario.
2. “Ripensando Pompei”
Il sistema di fruizione che si intende attivare con il presente bando si propone come introduzione o supporto a
un nuovo modo di visitare Pompei, nel quale la città diventa soggetto della visita e non più soggetto passivo
di visitatori “distratti e affaticati”, attraverso la realizzazione di itinerari tematici assistiti dall’utilizzo di tecnologie
crossmediali, in grado di migliorare l’esperienza di visita, di offrire sistemi interattivi per l’orientamento alla
visita e di migliorare l’articolazione dei percorsi qualificando la fruizione dell’area archeologica.
L’intervento deve, inoltre, contribuire a:
-
migliorare la percezione di Pompei quale luogo di scoperta della vita degli antichi Romani e quale
esempio di monumento archeologico unico nel suo genere, grazie alle modalità di seppellimento che
consentono l’esperienza di camminare in strade e di entrare in edifici così come erano duemila anni
fa;
-
raccontare la vita quotidiana degli antichi pompeiani, le loro storie, le loro abitudini;
-
illustrare luoghi, edifici e monumenti dell’antica Pompei, la loro funzione, le trasformazioni, gli usi, le
modificazioni;
-
migliorare la comprensione della storia urbanistica della città, dalla sua nascita alla sua distruzione;
-
divulgare in maniera scientificamente corretta le modalità di seppellimento di Pompei, la storia eruttiva
del Vesuvio e la scoperta di Pompei;
-
proporre ai visitatori di Pompei un’ipotesi ricostruttiva dell’antica città sviluppata in riferimento agli anni
immediatamente precedenti all’eruzione pliniana del 79 d.C., al fine di offrire uno sguardo d’insieme
scientificamente corretto e attendibile sull’impianto urbanistico e sull’aspetto della città e del suo
territorio in età flavia;
-
promuovere itinerari di visita personalizzati, alternativi e orientati alla scoperta di Pompei anche come
luogo di pregio ambientale e paesaggistico, oltre che storico-archeologico;
-
migliorare la fruizione del sito e l’esperienza di visita, sia singola che collettiva.
In ragione del potenziamento dell’ingresso di Piazza Anfiteatro che non solo è il meno frequentato, ma è quello
che garantirebbe il contatto più ravvicinato tra i visitatori e gli abitanti di Pompei moderna e, dunque, il sito
intorno cui sviluppare le attività destinate a favorire i processi di integrazione tra le due componenti,
nell’individuazione dei percorsi tematici si è cercato di coinvolgere tale area, il più possibile, come inizio o fine
percorso.
Per quanto concerne l’interno dell’area archeologica le scelte progettuali si sono dovute confrontare con varie
difficoltà.
Il lavoro di progettazione, preso atto delle difficoltà esistenti, considerato che al miglioramento del sistema
didattico illustrativo fisso si provvederà nell’ambito delle attività previste dal Piano della Comunicazione del
GPP, si è concentrato sulle azioni riguardanti il miglioramento della presentazione e dell’interpretazione del
sito.
Sono stati individuati, in primo luogo, gli itinerari tematici. In secondo luogo, le ricostruzioni tridimensionali
interattive e gli ambienti immersivi completano i percorsi di visita e forniscono la possibilità di una riflessione
su dati di conoscenza acquisiti durante la visita. Le ricostruzioni e gli ambienti, insieme a esposizioni di
materiali archeologici e a riproduzioni fedeli, saranno ubicate in aree della città antica in modo da permettere
anche il contingentamento delle visite in orari prestabiliti. Quale spazio utile sia per la sua posizione facilmente
raggiungibile che per l’ampio spazio disponibile, è stato individuato quello dell’area della Villa Imperiale, al cui
interno saranno predisposti apprestamenti multimediali.
Un’altra istallazione multimediale particolare sarà dedicata al monumento che esercitò maggior fascino sugli
scavatori e visitatori, tanto da dare spunto a fenomeni culturali di imitazione: il tempio di Iside, scavato nella
seconda metà del XVIII secolo. Considerato che sono disponibili moltissimi dati di scavo e che molti studi sono
stati condotti al fine di realizzare mostre ed esposizioni museali, si è voluto dedicare una parte del progetto
all’illustrazione di questo complesso santuariale, attraverso un approccio scientifico integrato e
interdisciplinare che, dal punto di vista metodologico utilizza diversi sistemi di presentazione, dal
riposizionamento con ambientazione del complesso dell’arredo scultoreo alla realizzazione di un area di realtà
immersiva negli spazi dell’ekklesiasterion. Nel Tempio di Iside, pertanto, dovrà essere realizzato un
allestimento del tutto particolare, nel quale si uniranno sistemi ricostruttivi classici, come il riposizionamento di
copie dell’apparato pittorico e dell’arredo, con applicazioni multimediali, e produzioni di realtà immersiva, con
la rappresentazione di un rituale dell’iniziazione religiosa degli adepti al culto della dea.
Inoltre, applicazioni di realtà aumentata sono, per esempio, previste per gli itinerari che si snoderanno attorno
al circuito murario di Pompei e che dovranno rendere comprensibile il rapporto della città con il suo territorio:
da una parte i campi i vigneti e il Vesuvio, dall’altra l’ambiente palustre e il mare, che costituirono le fonti
primarie della ricchezza della città.
Altri interventi sono previsti nell’area dei Teatri e del Foro triangolare, anche in considerazione della centralità
che assumono all’interno del circuito relativo alla fruizione notturna del Sito. Le soluzioni proposte per la in
questo caso potranno essere diverse da quelle ideate per la fruizione diurna.
Tutti i contenuti sviluppati nell’ambito dell’attuazione del piano per il miglioramento della fruizione del sito di
Pompei coinfluiranno in un sistema (Figura 1) che, tramite diverse modalità di accesso alle informazioni,
consentiranno di strutturare un insieme polisemantico di rimandi, sollecitazioni e feedback incrociati visitatore
– visitatore, visitatore – Sito in grado di innalzare la qualità della visita al Sito e di espanderne i confini dal
momento della sua preparazione a quello della successiva riflessione sull’esperienza – emotiva e cognitiva –
vissuta attraverso la scoperta di Pompei.
Figura 1