C`è posta per Jury - Federazione Ginnastica d`Italia

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C`è posta per Jury - Federazione Ginnastica d`Italia
03_50 Il Ginnasta Nov-Dic
21-12-2006
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C’è posta per Jury
Ecco le ultime letterine dell’anno indirizzate al Signore degli Anelli. E’ stato
un 2006 di grande corrispondenza tra
Chechi ed i suoi ammiratori. Non sappiamo se Jury avrà ancora il tempo per
leggere le vostre missive anche nel
2007 ma se ne manderete tante come
in passato siamo sicuri che non si tirerà indietro. Aiutateci, dunque, a tenerlo con noi e scrivete ancora a “C’è posta per Jury”. Ecco gli indirizzi: Federazione Ginnastica d’Italia. Ufficio Stampa. Viale Tiziano, 70 - 00196 ROMA oppure in elettronico a: [email protected]
“Ciao Jury, mi chiamo Daniele, sono di
Cisterna di Latina ed ho 31 anni. Pratico
questo sport da circa 12 anni. Ma la cosa strana è che non ho mai frequentato
la palestra. Praticamente sono un autodidatta. Ormai sono tre anni che insegno
agli adulti della mia città questo sport a
livello amatoriale. Ti spiego meglio. I miei
allievi sono tutte persone che non sanno
nulla di questa disciplina: c’è chi lavora
in fabbrica, chi negli uffici pubblici o in
negozio. Io spiego loro tutto ciò che ho
imparato in questi anni, seguendoti e registrandoti dalla TV. Qualcuno addirittura mi chiama “Jury dai capelli neri”, perché sono il tuo esatto opposto. Pelle olivastra e scuro di chioma. Eppure mi sono riconosciuto in molte cose di quello che
racconti nel tuo libro, “Semplicemente
Jury”. Sai, io sono sempre stato un buon
artigiano. Gli attrezzi con i quali mi alleno a casa li ho costruiti con le mie mani.
Poi mi filmo e riguardando la registrazione correggo le posture per migliorarmi. Ti
ho sempre seguito, soprattutto nei Grand
Prix al Palaghiaccio di Marino e al Palazzetto dello Sport a Roma nel ’97. Lo scorso anno ho fatto una sfacchinata fino a
Torino per vederti da vicino ed invece non
c’eri. Solo Dio sa quanti sacrifici ho fatto
per diventare un ginnasta. Spero che tu
mi possa dare l’opportunità di incontrar-
ti anche perché ormai per me la ginnastica rimarrà un fantastico ricordo, con
filmati e foto da sfogliare e sorridere nel
riguardarli. Ho un solo rimpianto: di non
aver potuto, chissà, far parte della tua
squadra. Non lo dico per vanteria ma chi
mi conosce ancora oggi mi chiede perché
non provato .
cile fare l’allenatore che vincere una medaglia d’oro.
*NELLA FOTO, SCATTATA AD AGOSTO DEL
2000, DANIELE SUL CASTELLO CASA, AGLI ANELLI DA LUI STESSO COSTRUITI.
Caro Daniele, rimango senza parole davanti alla tua lettera. Trasuda di passione per una disciplina che ci accomuna
e ci rende fratelli. Mi dispiace che tu abbia imparato da solo. Non deve essere
stato facile, anche perché, nello sport, il
confronto è uno dei momenti più belli.
Leggendoti mi hai lasciato un amaro senso di solitudine e questo non va bene.
L’attività sportiva ha tra le sue finalità
l’aggregazione di chi la pratica. Fare gli
anelli nel giardino di casa è come scrivere una poesia con l’inchiostro simpatico. Non trasmetti al prossimo i tuoi sentimenti. Ti sei riscattato, invece, scegliendo la strada dell’insegnamento. Credo
che avendo sofferto la mancanza di un
maestro saprai essere a tua volta un punto di riferimento per i tuoi allievi. Ti consiglio, però, di affiancarti ad un tecnico
federale per perfezionare il tuo tirocinio
prima di assumerti la responsabilità di
addestrare qualcuno. A volte è più diffi-
“Sono Alice Piloni ed ho quasi 12 anni.
Da quando avevo sei anni pratico ginnastica ritmica nell’Associazione Polisportiva Arcobaleno di Castelferretti.
Ti stimo molto perché anch’io vorrei andare alle Olimpiadi e magari vincerle; per
ora però sono riuscita ad arrivare (per pura fortuna) solo una volta sul podio, alle
regionali. Ho partecipato insieme alle mie
amiche alle Nazionali, alla serie C1-C2 a
squadre, ma non abbiamo ottenuto grandi risultati. Come posso fare per migliorarmi? Mi puoi mandare una foto autografa? Io, i miei professori e i miei compagni gradiremo molto la tua visita alla
scuola M. Montesori, che si trova in via
V.Veneto a Castelferretti, in provincia di
Ancona. Vieni a trovarci così ci parlerai
della tua esperienza da ginnasta e noi ti
racconteremo le nostre. Aspettiamo la tua
risposta”.
Cara Alice, spero che tu non mi stimi
solo perché ho vinto i Giochi Olimpici,
altrimenti dovrò venire da te con le medaglie al collo per farmi riconoscere.
Scherzi a parte, ricordati che un campione è tale non quando sale sul podio
ma quando dà tutto se stesso, in palestra, per raggiungere un obiettivo. Diceva Pascoli, nell’Alexandros, che “il sogno è l’infinita ombra del vero”. Lavori tanto per ottenere qualcosa e quando l’hai raggiunta capisci che la felicità era nell’attesa e non nel premio. Se
dietro uno sportivo non c’è un uomo i
riconoscimenti sono destinati all’oblio.
Quindi anche tu puoi vincere le tue
olimpiadi ottenendo il risultato che re-
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puti proporzionato alle tue possibilità
e al tuo impegno. Gioisci dei tuoi momenti agonistici per il solo fatto che
puoi confrontarti, insieme alle
tue amiche, con avversarie
leali. Non importa il livello.
Ciò che conta è solo la tua
voglia di misurarti. Per diventare brava devi soprattutto essere affamata di
esperienze. Guardare cosa fanno gli altri e migliorarti, giorno
per giorno.
Nel frattempo, però, dovrai lavorare anche su te stessa, per fortificare il tuo carattere e formare la tua personalità. Per
questo è importante la tua famiglia e
la scuola. Non scoraggiarti, anche perché, come ti dicevo, i tuoi sono gli anni più belli, comunque andrà a finire.
Se passo nelle Marche ti vengo a trovare!
“Ciao Jury, sono Valentina, una tua fan
e fccio ginnastica da 6 anni. I miei attrezzi preferiti sono la trave, il trampolino ed
il corpo libero. Volevo chiederti se puoi
mandarmi, per posta, il tuo autografo.
Sai, mi piace fare collezione di autografi. Finora ne ho solo uno: quello della sciatrice Stefania Belmondo. Anzi, vorrei che
me ne mandassi uno anche per Francesca, una mia amica. Grazie”.
Cara Valentina,
sarà un piacere mandare una
mia foto
con l’autografo sia
a te che a
Francesca.
Devo dire che
la tua collezione, per chiamarsi tale,
deve ancora
crescere
molto, ma con il mio autografo sei già
a metà dell’opera. Se mi posso permettere però, ti consiglio di non mitizzare
troppo i campioni e di concentrarti di
più sulla disciplina. I fuoriclasse servono per promozionale lo sport, ma siete poi voi praticanti, con il vostro entusiasmo, a permettere lo sviluppo di un
movimento. Gli almanacchi, le figurine e gli albi d’oro fanno parte del nostro prezioso passato. Ora sei tu che devi garantirci il futuro. Quando ero bambino mi ispiravo a ginnasti come Franco Menichelli, che negli anni ’60 aveva fatto la storia della Ginnastica Italiana, eppure quando facevo le prove della mia firma sul diario di scuola già pensavo al giorno in cui sarei diventato famoso. Questo vorrei da te, che collezionasti le firme di tutti i ragazzi e le ragazze che incontrerai da oggi in poi
nelle gare. Nella vita bisogna lavorare
d’anticipo. Non è detto che tra quelli,
un giorno non ci sia il nuovo Chechi,
ed allora non avrai bisogno di chiederlo, perché sarà già tuo. Pensa a chi si è
fatto fare l’autografo da Vanessa Ferrari in una giornata qualunque della nostra Serie A. Oggi ha la firma della Campionessa del Mondo. E se invece sarai
tu a vincere un oro? Per questo firma
anche tu autografi a tutti, non essere
tirchia. Chiunque può diventare qualcuno, purché quel qualcuno non si senta chiunque. Pensaci e riparliamone!