Cronache Economiche n. 11 (5 aprile

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Cronache Economiche n. 11 (5 aprile
Ambasciata d'Italia ad Ankara
Ufficio Commerciale
(Dal 5 al 16 aprile 2012 - n. 11)
Prot. Nr. 926
Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ;
[email protected] ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282
Responsabile: Cons. Amb. Patrizia Falcinelli
ULTIMI SVILUPPI
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Annunciato il nuovo schema di incentivi agli investimenti.
È stato finalmente
annunciato ai primi di aprile il nuovo attesissimo programma di incentivi agli
investimenti. Obiettivi del programma, che sarà presto pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale turca, sono quelli di ridurre l’ampio deficit delle partite correnti, attenuare la
forte disomogeneità nello sviluppo tra le varie regioni del Paese, e promuovere le
attività di clustering e la produzione locale di beni ad alto contenuto tecnologico.
Rispetto ai sistemi di incentivazione in vigore nel passato (l’ultimo era del 2009), nel
piano appena presentato vi sono alcune interessanti novità: - Le 81 Province del
Paese sono ora raggruppate in 6 regioni di sviluppo socio-economico (ciascuna non
necessariamente omogenea da un punto di vista geografico), contro la divisione in
quattro macro-aree in uso in passato (in allegato la mappa con la nuova suddivisione).
Il sistema permetterà di favorire gli investimenti che si indirizzano verso le province
meno sviluppate, grazie a un sistema che abbina al minore livello di sviluppo maggiori
intensità e durata delle misure di supporto. La regione 6 (che include grande parte
delle province del sud-est dell’Anatolia, economicamente e industrialmente più
arretrata) beneficerà delle misure di incentivazione più rilevanti. A titolo di esempio,
per la regione 6 sono previsti incentivi per qualsiasi tipo di investimento,
indipendentemente dal settore di attività; lo Stato pagherà inoltre, per conto dei datori
di lavoro, i contributi previdenziali calcolati sul salario minimo per un periodo di 10-12
anni. Allo stesso modo, se un investitore effettuerà un nuovo investimento nella
regione 6, le stesse agevolazioni fiscali di cui potrà avvalersi si applicheranno anche
ad eventuali sue altre attività già in essere in regioni più sviluppate (con l’eccezione di
quelle nella regione 1). - Viene prevista una nuova categoria di benefici, quella degli
incentivi strategici, aggiuntiva rispetto a quelli già in uso, che si applicheranno a tutti gli
investimenti a prescindere dalla zona in cui sono localizzati. Gli investimenti che ne
beneficeranno saranno quelli mirati a ridurre la pesante dipendenza della Turchia dalle
importazioni, in particolar modo nel settore dei beni intermedi. - Tra i nuovi settori
prioritari sono stati identificati anche quelli dell'istruzione e del turismo, che si
aggiungono ad automotivo, difesa, aeronautico-aerospaziale, minerario, ferroviario e
marittimo, farmaceutico. - Tra le altre novità figurano maggiori incentivi agli
investimenti in zone industriali organizzate, quelli congiunti se effettuati da almeno
cinque investitori, e quelli volti alla realizzazione industriale di progetti di R&S. Il nuovo
schema di incentivazione dovrebbe entrare in vigore con effetto retroattivo dal 1°
gennaio 2012 (ma negli ultimi giorni, sulla stampa locale, il Ministro della Scienza e
dell’Industria Ergün ha accennato ad una possibile ulteriore anticipazione della
retroattività al 1 luglio o al 15 giugno 2011) e gli investimenti effettuati nei primi due
anni di attuazione del programma (cioè entro il 31 dicembre 2013) beneficeranno di
misure più favorevoli. Più in generale, il nuovo sistema continua ad impiegare i sette
strumenti di incentivazione già applicati, ovvero minori imposte sui redditi d’impresa,
minori imposte sul reddito, contributi statali per la quota a carico del datore di lavoro
delle spese di previdenza sociale, sussidi al tasso di interesse, allocazione gratuita di
terreni, esenzioni IVA, esenzione da dazi doganali, alle quali si aggiungono ora anche
i rimborsi IVA. Il Ministro dell’Economia Çağlayan ha infine annunciato l’istituzione
all’interno del proprio dicastero di un “Incentive Information Center” (www.tcp.gov.tr)
che potrà essere contattato al n. +90-312-4444363 (digitare 9 per passare
immediatamente all’inglese) o all’indirizzo e-mail [email protected] .
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Il parlamento turco approva la legge sull’esenzione IVA per i progetti in BOT. La
legge sull'esenzione dell’IVA per i progetti realizzati in modalità BOT (Build-OperateTransfer) è stata approvata dal Parlamento turco il 31 marzo scorso e dovrebbe
essere pubblicata a breve sulla Gazzetta Ufficiale. Con tale legge viene prevista
l’esenzione dal pagamento dell’IVA per i progetti infrastrutturali da realizzare con
modalità BOT e per i diritti di concessione per i progetti nel settore sanitario oggetto di
gara entro il 31 dicembre 2023 (Cronache Economiche n. 9). Tra gli obiettivi della
legge vi sarebbero quelli di accelerare il ritorno degli investimenti per i progetti BOT e
ridurre i costi di finanziamento per quelli nel settore sanitario in concessione. Come si
ricorderà (Cronache Economiche n. 10) la Direzione per le Autostrade del Ministero
dei Trasporti aveva recentemente deciso un ulteriore posticipo (dal 5 al 20 aprile
prossimo) della scadenza per la presentazione delle offerte per il progetto relativo al
terzo ponte sul Bosforo proprio in attesa dell'approvazione di tale legge da parte del
Parlamento turco.
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Indesit punta tutto sulla Turchia
Turchia. In occasione
di una conferenza stampa tenutasi
recentemente ad Antalya, la nota casa di elettrodomestici italiana Indesit, che con i
propri marchi Ariston e Hotpoint detiene tra il 7 e l’8% del mercato turco degli
elettrodomestici, ha annunciato il piano di espansione della propria presenza nel
mercato locale. Michele Casamassima, Direttore Commerciale per l’Europa Centrale
ed Orientale di Indesit, ha sottolineato come la decisione di puntare tutto sulla Turchia
sia derivata dalla limitatissima crescita registrata dalle altre economie europee. “La
Turchia è uno dei principali mercati della regione e ad essa Indesit deve almeno un
terzo della crescita del giro d’affari dell’azienda in Europa Orientale” ha dichiarato
Casamassima, “ecco perché abbiamo in programma di raddoppiare il numero dei
rivenditori in questo Paese”. Nell’ambito della strategia nei confronti della Turchia,
Indesit (il cui impianto produttivo di frigoriferi più grande d’Europa si trova a Manisa,
nelle vicinanze di Izmir) prevede di investire 65 milioni di Euro in vista dell’apertura di
mille nuovi punti vendita nei prossimi 5 anni, operazione che dovrebbe generare circa
5000 posti di lavoro e dovrebbe permettere al famoso marchio italiano di passare al
13-14% di quota di mercato nel Paese, in linea con la media europea di Indesit.
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La Turchia è il 17° produttore mondiale nel settore automotivo.
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Automotivo: llaa Turchia è il centro produttivo preferito dagli asiatici.
asiatici. Nuovo
investimento sudcoreano. Secondo il recente “2012 Global Automotive Managers
Secondo quanto
riportato dalla stampa turca, la Turchia si sarebbe collocata a fine 2011 al 17° posto
nella classifica mondiale dei Paesi produttori di autoveicoli, perdendo quindi una
posizione rispetto all’anno precedente nonostante un aumento della produzione pari
all’8,6% (1,1 milioni di autoveicoli sugli oltre 80 milioni prodotti a livello mondiale). Di
tutta la produzione automotiva del Paese, 639.734 erano automobili, 501.585 veicoli
commerciali leggeri, 37.396 tir e 10.416 autobus e minibus. Per quanto riguarda il
mercato turco, nel primo trimestre del 2011, quello delle automobili e dei veicoli
commerciali leggeri avrebbe subito, secondo l’Associazione dei Distributori Auto turca,
una contrazione del 25,39%, facendo totalizzare la vendita di 135.753 veicoli.
Study" edito dalla società di consulenza KPMG, su 200 top manager asiatici nel settore
automotivo, l’81% avrebbe indicato la Turchia come il centro produttivo preferito, grazie
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alla sua industria automotiva già sviluppata, alla posizione geografica strategica, ai
conseguenti vantaggi logistici e all’Unione Doganale che la lega all’UE. A tale
proposito, il Governatore di Sakarya (Regione di Marmara) Mustafa Büyük ha
annunciato che la società coreana Donghae Machinery&Aviation, produttrice di
componenti per auto, avrebbe formalizzato l'accordo per un investimento di 30 milioni
di Euro per la costruzione di un impianto di produzione di parti per la Hyundai e la Kia
che dovrebbe impiegare circa 350 persone. L'impianto Hyundai situato a Kocaeli
(Regione di Marmara), che impiega circa 2.000 persone, rappresenta il più grande
investimento della Corea del Sud in Turchia: vi vengono prodotte la Accent Era e la i20
che, oltre che destinate al mercato turco, sono esportate in più di 60 Paesi di Medio
Oriente, Africa ed Europa, comprese Germania, Francia, Italia, Spagna e Portogallo.
Le vendite Hyundai in Europa sono cresciute lo scorso anno dell’11,5%, una
performance che deve molto al fatto che la maggior parte degli autoveicoli destinati
all’Europa è prodotta in Paesi con costi di produzione contenuti, come la Turchia, e
quindi più competitivi.
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Da FIATFIAT-TOFAŞ
TOFAŞ una forte spinta all’investimento in R&S. Sempre
nel settore
automotivo, la TOFAŞ, frutto della joint-venture ormai sessantennale tra l’italiana FIAT
ed il Gruppo Koç, vedrà rafforzato il proprio ruolo di centro R&S per i mercati
dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa (area EMEA). L’azienda ha investito negli
ultimi sei anni più di 900 milioni di dollari in R&S (ciò che la colloca tra i primi 1000
investitori in R&S a livello mondiale), grazie al suo impegno nella produzione di veicoli
commerciali leggeri e veicoli passeggeri con il marchio FIAT. TOFAŞ ha recentemente
rimodernato il modello Linea Sedan prodotta nell’impianto di Bursa (Regione di
Marmara) sin dal 2007, che è quindi diventato l’impianto pilota per i centri produttivi
FIAT situati in India e Brasile. Gli ingegneri TOFAŞ contribuiranno inoltre allo sviluppo
della prossima generazione della Sedan per i mercati dell’area EMEA. L’impianto
TOFAŞ di Bursa produce anche il proprio modello di veicolo commerciale leggero FIAT
Doblò nonché minicargo base per conto di Opel/Vauxhall e Peugeot/Citroen.
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C’è oro in Anatolia centrale.
•
Sempre in crescita il settore delle costruzioni e delle infrastrutture.
La società canadese Wardell Armstrong International
avrebbe scoperto in Turchia due diversi giacimenti di oro per un totale di 31 tonnellate
del prezioso metallo, localizzati nelle vicinanze di Kayseri (Anatolia centrale). I
giacimenti ufficiali di oro turchi ammonterebbero a 710 tonnellate, secondo
l’Associazione delle Imprese Aurifere turche, con una produzione che nel 2010 ha
toccato le 17 tonnellate, di cui 7,8 provenienti dalla sola miniera di Kışladağ, nelle
vicinanze della provincia di Uşak.
Nel quarto
trimestre del 2011 il turnover del settore delle costruzioni è cresciuto del 10,8% rispetto
allo stesso trimestre del 2010 secondo i dati diffusi dal Türkstat. L’indice del turnover
nell’edilizia è cresciuto del 16%, passando da 170,9 a 198,2, mentre quello
dell’ingegneria civile è aumentato del 4,9%, da 244,6 a 256,7. L’indice di produzione
nel settore delle costruzioni è invece cresciuto, sempre nello stesso trimestre, del 7,1%
rispetto allo stesso periodo del 2010. Secondo il General Manager del Turkey’s
Building Information Center (TEM) Barış Onay, nel 2012 la crescita del settore non
sarà superiore al 7%. Il Turkmenistan, ha aggiunto Onay, è il mercato estero nel quale
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i contractors turchi sono più attivi (17,4% del mercato), seguito dalla Russia (16,7%) e
dall’Iraq (14%).
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Gli stranieri puntano alle proprietà immobiliari sulla costa turca.
Secondo i dati
diffusi dal direttorato del Registro Catastale turco, gli stranieri punterebbero all’acquisto
di proprietà immobiliari prevalentemente situate nelle zone costiere della Turchia.
Antalya sembra essere la destinazione preferita dai tedeschi, mentre i britannici
prediligerebbero Muğla (provincia nella quale è situata la nota località di Bodrum) per
stabilirvisi o per investimenti immobiliari. Ad oggi, oltre 125.000 stranieri provenienti da
ben 92 Paesi deterrebbero circa 90 milioni di mq di proprietà immobiliari e terreni in
Turchia. Ma sorprendentemente, la provincia con la superficie maggiore in mano a
stranieri (6,4 milioni di mq) è quella di Konya (Anatolia Centrale), seguita da quella di
Antalya (6,3 milioni) e da quella di Muğla (5,9 milioni). La provincia preferita dagli
investitori privati è quella di Antalya (dove 42.000 stranieri sarebbero proprietari di
immobili o terreni), seguita da Istanbul (13.007), da Bursa (5.575) e da Izmir (5.432).
Sempre in tema di proprietà immobiliari, è stata approvata nei giorni scorsi dalla
competente Commissione parlamentare – tra le forti proteste dei partiti di opposizione
CHP e MHP - la nuova bozza di legge (vedi Cronache Economiche n. 3 del 2012) che
rimuove alcune restrizioni all’acquisto di immobili e terreni da parte di stranieri, aprendo
quindi l’ingresso al mercato turco di investitori provenienti da tutte le parti del mondo, a
cominciare da quelli russi e dei Paesi del Golfo.
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Nascerà presto il Tema Park di Istanbul. Il Gruppo Mesa, colosso delle costruzioni
in Turchia, ha in programma la costruzione ad Istanbul di un “Tema Park”. Si tratterà di
uno spazio di 1,6 milioni mq il cui costo si aggirerà attorno ai 1,9 miliardi TL (circa 900
milioni di Euro) e che includerà un centro commerciale su 198.600 mq, un’area
fieristica su 200.000 mq coperti e altri 400.000 all’aperto, tre grandi hotel (di cui uno a
tema) per un totale di 1.050 stanze, un centro per le conferenze per 1.200 persone ed
una zona di 380 mila mq dedicati a parchi a tema, richiamando il titolo del progetto. Per
la progettazione ed il design del parco sono stati invitati a competere dieci grandi studi
di architettura a livello mondiale e, secondo quanto dichiarato dal Presidente di Mesa,
Erhan Boysanoğlu, il primo posto sarebbe stato aggiudicato al progetto presentato
dall’americana Gensler Architects&Planner. Boysanoğlu ha aggiunto che il “Tema
Park” potrà ospitare dai 25 ai 28 milioni di visitatori l’anno e verrà realizzato entro il
2016.
ENERGIA
•
L’Autorità Nazionale turca per il
Controllo del Mercato Energetico (EPDK) ha disposto un aumento a partire dal 1° aprile
2012 nei prezzi di gas naturale (in crescita del 18,7%) e di energia elettrica (+9,3%) per i
consumatori finali. Commentando tale decisione, il Ministro per l'Energia e le Risorse
naturali Taner Yıldız ha dichiarato che tali misure si sono rese necessare a seguito
dell’aumento dei prezzi del greggio e dell’andamento del tasso di cambio. Sempre
secondo il Ministro, gli aumenti dei prezzi sarebbero stati ancora più elevati se la Russia
non avesse accettato di abbassare il prezzo a cui vende il gas naturale alla Turchia.
In crescita i prezzi di gas e elettricità
elettricità in Turchia.
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Secondo alcune fonti di informazione locali, nel 2011 la Turchia avrebbe pagato 423
dollari a metro cubo per il gas iraniano (che rappresenta circa il 25% del totale delle
importazioni turche di gas naturale), 418 dollari per quello russo e 282 dollari per quello
azero. Sempre secondo quanto riferito dalla stampa turca, i prezzi del gas naturale
potrebbero anche aumentare di un ulteriore 15% nel prossimo futuro per coprire le
perdite in cui starebbe incorrendo l’azienda statale Botaş. Quest’ultima avrebbe infatti
registrato, nel primo trimestre di quest'anno, circa 150 milioni di euro di perdite, causate
dalla vendita sottocosto del gas naturale ai consumatori operata per un certo periodo di
tempo da Botaş. Le recenti impennate nei prezzi hanno come prevedibile seminato il
malcontento tra i consumatori, le aziende di generazione di energia elettrica e i vari
rappresentanti del settore. In aggiunta, la Banca centrale turca ha anche fatto presente
che gli aumenti nei prezzi dell'energia potrebbero creare ulteriori pressioni
inflazionistiche, considerato che i prezzi alla pompa di diesel e benzina hanno consciuto
di recente ben tre rialzi per in tre settimane di fila.
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Nei prossimi 20 anni il Paese dovrà investire 210 miliardi USD per la produzione
di energia elettrica. In occasione della conferenza “Cambiamento del Mondo e Sviluppo
del Mercato Energetico in Turchia” svoltasi di recente ad Istanbul, Hasan Köktaş, Capo
dell’Autorità Nazionale per il Controllo del Mercato Energetico (EPDK), ha fatto presente
che nella migliore delle ipotesi la Turchia dovrà investire nei prossimi 20 anni 210-250
miliardi USD in centri per la produzione di energia elettrica che produrranno tra i 735 e
gli 886 miliardi di KWH. Sottolineando inoltre che la competitività degli imprenditori turchi
nel mercato mondiale dipende dal loro accesso a risorse energetiche a basso prezzo,
Köktaş ha ricordato l’importanza delle energie rinnovabili che non sono soggette alle
fluttuazioni del prezzo del petrolio e dei tassi di cambio. Sempre in occasione dello
stesso evento, il Presidente della Camera dell’Industria di Istanbul Tanıl Küçük, ha fatto
presente che l’attuale situazione del mercato dell’energico del Paese può condurre a
rischi in termini economico-politici e, come Körtaş, ha evidenziato l’importanza per la
Turchia di avviare la realizzazione di un progetto energetico sostenibile di lungo termine
che si concentri maggiormente sulle risorse energetiche rinnovabili e ha sollecitato le
imprese presenti sul territorio ad una diversificazione delle fonti di energia a loro
disposizione. Parallelamente il Paese sta comunque cercando di sfruttare al massimo
anche le proprie, seppur limitate, risorse energetiche di tipo tradizionale. A quanto di
recente annunciato dal Ministro per l’Energia e le Risorse naturali Yıldız, nel 2011 la
Turchia ha infatti prodotto 16,5 milioni di barili di greggio e 793 milioni di metri cubi di
gas naturale, arrivando così con la produzione interna a coprire tra il 7 e il 9% del
proprio consumo di petrolio e il 2% di quello di gas naturale. Yıldız ha anche ricordato
che dal 1954, grazie alla Legge 6329 sul petrolio, le aziende nazionali ed estere
possono portare avanti progetti di esplorazione petrolifera e di produzione dopo aver
ottenuto le necessarie licenze da parte del Ministero dell'Energia e delle Risorse
Naturali. A questo proposito il Ministro ha fatto presente che gli oltre 16 milioni di barili di
greggio prodotti nel 2011 sono stati estratti da 1.180 pozzi, mentre i 793 milioni di metri
cubi di gas naturale provenivano da 283 giacimenti.
ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA
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Conferenza “Turkish“Turkish-Italian Business from a Banker’s perspective” (Palazzo di
Venezia - Istanbul, 11 aprile)
aprile). Lo scorso 11 aprile si è tenuta a Istanbul, presso
Palazzo di Venezia, la conferenza “Turkish-Italian Business from a Banker’s
perspective”, organizzata nell’ambito di “Orizzontitaliani 2012”, il programma annuale di
iniziative di rafforzamento dei rapporti Italia-Turchia promosso dall’Ambasciata d’Italia
ad Ankara. L’evento, realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio italiana
in Turchia (CCIIST), è stato presieduto dall’Ambasciatore Gianpaolo Scarante e
moderato dal Presidente della CCIIST; in qualità di oratore è intervenuto Ersin Özince,
Presidente della İş Bankası, banca turca di primario rilievo. Nel suo intervento, Özince
ha sottolineato che, sebbene le misure di intervento intraprese a livello internazionale e
nazionale da alcuni Paesi per fronteggiare la crisi non abbiano ancora garantito una
ripresa significativa e stabile, le preoccupazioni che molti osservatori segnalano
appaiono eccessive. Secondo Özince, l’Italia presenta buone prospettive economiche,
legate soprattutto alla sua robusta e vasta struttura manifatturiera; la Turchia, che ha
sperimentato nel biennio 2010-2011 tassi di crescita sorprendenti, mostra fondamentali
solidi e, nel complesso, i due Paesi condividono un “business appetite” incoraggiante,
in grado di sostenere ulteriori possibilità di espansione per le imprese che operano nei
due mercati. In particolare, per quanto riguarda la Turchia, Özince ha evidenziato che,
nonostante alcune sfide ancora irrisolte, il Paese sta vivendo un periodo di salute
economica mai sperimentato in precedenza. In questo contesto e anche nell’ottica
della collaborazione con altri Stati, la Turchia presenta numerosi punti di forza, tra cui
un’incoraggiante dinamica demografica; la presenza di una forza lavoro numerosa,
motivata e con un buon livello di istruzione; l’esistenza di una buona rete di
infrastrutture e di un’economia di mercato consolidata; la prossimità all’Europa ma
anche ad altre zone del globo che presentano vaste potenzialità di sviluppo (Medio
Oriente, Asia Centrale). La Turchia può quindi offrire agli imprenditori stranieri grandi
opportunità commerciali e produttive rivolte al suo mercato interno e può anche
divenire per essi un ponte verso ulteriori destinazioni di business. Dal punto di vista
finanziario, Özince ha ricordato che le banche svolgono un ruolo centrale nel sostenere
lo sviluppo e la crescita e che il mercato bancario turco è caratterizzato non soltanto da
un livello di profitti ancora incoraggiante, ma anche dalla presenza di ulteriori margini di
espansione, che gli intermediari bancari turchi, in spiccata concorrenza fra loro, sono
impegnati a conquistare. L’imminente adozione di requisiti di stabilità finanziaria ancora
più stringenti, mutuati dai principi di Basilea, rappresenterà un ulteriore fattore di
solidità. Un elemento di preoccupazione riguarda invece il settore delle costruzioni,
esposto ai rischi di una bolla immobiliare. Secondo Özince, tale settore rappresenta un
motore positivo sia per la crescita, sia per l’emersione di capitali sommersi; tuttavia, la
presenza di investimenti speculativi provenienti dall’estero, l’espansione demografica, il
processo di continua urbanizzazione e il necessario miglioramento degli standard
edilizi rappresentano fattori di pressione che stanno determinando un progressivo
innalzamento del livello dei prezzi, con possibili ripercussioni sulla sostenibilità di tale
dinamica nel medio e nel lungo periodo. Relativamente al mercato finanziario
domestico, Özince ha riconosciuto che si tratta di un mercato ancora poco sviluppato,
che necessita pertanto di una maggiore profondità, di una più vasta offerta di prodotti
finanziari e di un atteggiamento più maturo da parte degli investitori. L’orientamento
verso investimenti e profitti a breve termine e la limitata confluenza di capitali verso il
mercato mobiliare rappresentano elementi di debolezza che non possono essere
ignorati. Il progetto di creazione di un Centro Finanziario Internazionale a Istanbul
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sembra andare nella giusta direzione in quanto dovrebbe consentire di catalizzare
alcuni fattori di successo, quali una maggiore trasparenza e liberalizzazione degli
scambi, una più forte sincronia rispetto ai mercati dei capitali europei, una progressiva
emersione di fondi da destinare all’investimento e alla crescita dimensionale delle
imprese. La conferenza, che ha visto la partecipazione di una vasta platea di esponenti
della comunità imprenditoriale e finanziaria locale, ha rappresentato anche un
interessante momento di confronto di idee fra i presenti circa lo stato di salute e le
prospettive del sistema economico turco, nel corso del quale sono emersi anche alcuni
elementi di rischio potenziale. Tra questi ultimi sono stati ricordati, a livello
macroeconomico, lo squilibrio nei conti con l’estero, la ripresa di sensibili pressioni sui
prezzi e la difficile sostenibilità di una crescita fortemente alimentata dai consumi
interni e da una pericolosa espansione del credito. A queste preoccupazioni di
carattere generale si aggiungono peraltro alcuni elementi di possibile instabilità tipici
del sistema bancario, quali il disallineamento fra la durata delle fonti e degli impieghi, il
peggioramento della qualità dell’attivo in un periodo di fortissimo aumento dei
finanziamenti concessi, la progressiva riduzione sia dei margini di profitto, sia del
coefficiente di adeguatezza patrimoniale. (Fonte Addetto Finanziario presso il Consolato Generale
d’Italia ad Istanbul)
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Secondo i dati sull’inflazione pubblicati dal
Türkstat, l’indice dei prezzi al consumo su base annua è rimasto stabile lo scorso
marzo (+10,43%), nonostante l’incremento fatto registrare da bevande alcoliche e
tabacchi (+18,47%). Tali dati hanno contraddetto le aspettative dei mercati relativi
all’inflazione al consumo, che su base mensile ha fatto registrare un +0,41% (rispetto
al +0,6% preventivato) a causa della caduta del prezzo degli alimentari (-0,33%). Un
aumento dell’inflazione è invece previsto per il mese di aprile, in virtù dei recenti rialzi
dei prezzi dell’energia e del trasporto. Anche l’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI),
che in marzo è stato del +0,36%, ha disatteso le aspettative, con un incremento dello
0,74%. I settori che hanno registrano le maggiori flessioni su base mensile sono stati
quello dell’agricoltura (-1,16%) e quello industriale (-0,7%). Secondo il Türkstat, il più
alto incremento mensile dei prezzi alla produzione lo hanno fatto registrare il carbone
ed il petrolio raffinato (+5,53%).
Stabile l’inflazione
l’inflazione nel mese di marzo.
marzo
ANNUNCI E GARE
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Prossimo lancio della gara per le opere infrastrutturali della ferrovia MenemenMenemenManisa. Secondo fonti della stampa specializzata, la Direzione Generale delle
Ferrovie (TCDD) del Ministero turco dei Trasporti, degli Affari marittimi e della
Comunicazione dovrebbe annunciare a breve una gara d'appalto per la realizzazione
delle opere infrastrutturali della linea ferroviaria Menemen-Manisa. Si tratta di un
progetto già previsto nel Programma degli Investimenti per il 2012. La TCDD avrebbe
completato il progetto preliminare che sarebbe al momento allo studio delle autorità
turche. Sempre secondo la stampa, sarebbe molto probabile che, alla luce del numero
di passeggeri da trasportare, venga chiesta una revisione del progetto per portare il
sistema da due a quattro linee, due delle quali dovrebbero servire per treni
convenzionali e le restanti per quelli ad alta velocità. Nel caso in cui tale revisione sia
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effettivamente richiesta, i costi dovrebbero salire dagli 80-90 milioni di Lire turche (TL)
previsti per la realizzazione delle due linee a circa 180 milioni di TL e si stima che la
TCDD possa comunque consegnare i progetti definitivi entro la fine di aprile. Una volta
che il Ministero dello Sviluppo avrà approvato il progetto dovrebbe essere lanciata la
relativa gara.
•
Potrebbero salire a 3 le linee del progetto di ferrovia TepeköyTepeköy-Aliağa. Nell'ambito
del più generale Progetto Egeray, la Direzione Generale delle Ferrovie turche (TCDD)
ha deciso di aumentare a 3 il numero delle linee pendolari della linea ferroviaria di 96
km Tepeköy-Aliağa, per un costo stimato di oltre 300 milioni di Lire turche. Il Progetto
Egeray, che è realizzato dalla TCDD in cooperazione con il Comune di Izmir, mira a
risolvere i problemi di trasporto pubblico all'interno della città. La Ferrovia TepeköyAliağa si compone di 3 sezioni (la Tepeköy-Alsancak, la Halkapınar-Menemen e la
Menemen-Aliağa) che saranno oggetto di gara in unico pacchetto. Tale gara dovrebbe
essere annunciata nella seconda metà dell'anno in corso.
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Presto al via il progetto in BOT
BOT per la realizzazione di un porto container a
Mersin. Secondo fonti della stampa specializzata, la Direzione Generale per gli
investimenti infrastrutturali del Ministero turco dei Trasporti, degli Affari marittimi e della
Comunicazione sarebbe preparandosi per presentare al Consiglio Supremo di
Pianificazione la richiesta per la costruzione di un porto container a Mersin. Scopo
della struttura è quello di servire il futuro traffico commerciale dal Medio Oriente e
dall’Asia, per gestire il quale i porti del Mediterraneo orientale attualmente esistenti
diventeranno presto insufficienti. I lavori preparatori in vista della realizzazione del
progetto dovrebbero essere completati a breve e il costo totale dell'investimento,
secondo gli studi preliminari di fattibilità, è stimato in circa 355 milioni di euro. La zona
dove dovrebbe sorgere il porto sarà di circa 394 ettari e sarà ottenuta tramite il
riempimento della porzione di mare di fronte al Porto di Mersin già esistente. Il nuovo
Porto container sarà composto da aree di stoccaggio container, aree con macchinari e
attrezzature per carico e scarico, edifici amministrativi e strutture a carattere più
sociale, aree di gestione dei rifiuti e di manutenzione e riparazione. Nei progetti la
struttura dovrebbe essere in grado di gestire inizialmente 3500 navi ed in seguito
questa capacità sarà aumentata a 8000 navi (lunghe fino a 350 metri). La gara
dovrebbe essere annunciata in base al modello BOT.
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La
Direzione Generale delle Ferrovie turche (TCDD) sta predisponendo le specifiche
tecniche e amministrative per il progetto di realizzazione del Centro Logistico KonyaKayacık. La relativa gara dovrebbe essere annunciata entro la prima metà del 2012,
una volta ottenuta l'approvazione del Consiglio Direttivo. Il progetto sarà realizzato
come Public - Private Partnership (PPP). Il centro logistico occuperà un milione di metri
quadrati di terreno (le opere di esproprio sono state avviate già dall'estate del 2011) e
sarà composto da aree di stoccaggio container, aree di parcheggio, ufficio doganale,
stazioni di rifornimento, zone di manutenzione e riparazione, impianti di trattamento dei
rifiuti solidi, banche, uffici postali e altre aree di servizio.
È pr
prossimo il lancio della
della gara per il centro logistico di Konyaonya-Kayacik
Kayacik.
cik.
9
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Dal 21 al 24 giugno a Gaziantep la Fiera dei filati e della maglieria. Dal 21 al 24
giugno prossimi si terrà a Gaziantep la seconda edizione di TRIKONFEX, una fiera del
settore dei filati, della maglieria, dell’abbigliamento e delle tecnologie collegate.
L’evento, organizzato dalla Camera dell'Industria di Gaziantep e dalla Akort Fair
Organization mira a far sviluppare appieno il grande potenziale della provincia e
dell’intera regione in questo settore ed a creare sinergie tra le aziende partecipanti
anche al fine di permettere loro, grazie ai vantaggi dati dalla posizione geografica della
città, di raggiungere i mercati del Medio ed Estremo Oriente e gli Stati turcofoni
dell’Asia centrale. Per ulteriori informazioni sulla Fiera ci si potrà rivolgere al Sig.ra G.
Hülya Akkaya della Akort, al numero di telefono +90-342-220 32 12 o all’indirizzo email [email protected].
•
L’Agenzia di Sviluppo della città di Ankara ha
recentemente istituito al proprio interno una nuova unità denominata “Investment Office
Support” (ISO) appositamente dedicata a fornire informazioni sulle opportunità di
investimento e sull'ambiente imprenditoriale della provincia agli investitori locali e
stranieri, al fine di guidare coloro che intendono investire nella capitale turca. Tutti i
servizi forniti dall'ISO sono gratuiti. Gli interessati potranno contattare il Sig.
Muhammed Ali Oflaz, coordinatore dell’Ufficio, ai seguenti recapiti: ANKARA
DEVELOPMENT AGENCY, 1322 Caddesi n.11 Ovecler, Cankaya-ANKARA/TURKIYE,
e-mail [email protected] , telefono +90-530 321 13 36.
Ankara in cerca di investitori.
investitori.
INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL. Dopo una chiusura del 2008 con una crescita pari all’1,1%, nel 2009 il
PIL ha risentito pesantemente della crisi finanziaria internazionale (-4,8%), registrando
tuttavia una netta inversione di tendenza nell’ultimo trimestre, segnale che la ripresa
economica era cominciata. Questa tendenza si è poi confermata fin dai primi mesi del
2010 con un +9%, cui ha fatto seguito una crescita del PIL nel 2011 pari all’8,5% (12%
nel primo trimestre, 8,8% nel secondo, 8,2% nel terzo, 5,2% nel quarto).
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha determinato nel 2009
un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia, attestatasi a fine anno al 6,53%. Il
2010, che ha fatto registrare un andamento altalenante, si è concluso con un tasso di
inflazione pari al 6,4%, il più basso registrato negli ultimi 41 anni e inferiore all'obiettivo
dichiarato dal Governo per quell’anno del 7,5%. Dall’inizio del 2011, dopo aver toccato il
valore minimo storico a marzo 2011 (3,9%), l’inflazione è tornata a crescere, e l’anno si
è chiuso con un tasso di inflazione a due cifre pari al 10,45% lontano dalle previsioni del
Programma a Medio Termine 2012-2014 nel quale il Governo turco aveva previsto un
tasso di fine 2011 del 7,5%.
• Interscambio con l’Italia nel 2010 e nel 2011: Dopo essersi posizionata nel 2010 al
quarto posto nella graduatoria dei Paesi partner della Turchia con un interscambio pari a
16,7 miliardi di dollari (di cui 10,2 miliardi di esportazioni e 6,5 miliardi di importazioni),
anche nel 2011 l’Italia si è confermata quarto partner commerciale del Paese, dopo
Germania, Federazione Russa, Cina e subito prima degli Stati Uniti, con un
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interscambio che ha raggiunto la cifra di 21,3 miliardi di dollari (record assoluto nelle
relazioni italo-turche, +28% rispetto all’anno precedente) ed articolato in esportazioni
pari a 13,45 miliardi di dollari (+32,63%, quinto Paese fornitore) ed importazioni pari a
7,85 miliardi di dollari (+20,76%, quarto mercato di sbocco per le merci turche). Il saldo
è ancora una volta attivo per l'Italia e ammonta a 5,6 miliardi dollari.
BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100): punti 60582 al 13 aprile 2012 (-0.50%)
CAMBIO al 16 aprile 2012:
1 Euro = TL 2,3580
1 USD = TL 1,7918
A cura di:
Irene Castagnoli
Vice Capo dell’Ufficio Economico e
Commerciale dell’Ambasciata d’Italia ad
Ankara
Redazione:
Francesca Lo Magro
Ufficio Economico e Commerciale
dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara
In collaborazione con:
Zeynep Demirtaş
Ufficio Economico e Commerciale
dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara
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