MILAN – LIVERPOOL 5 – 6 dcr

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MILAN – LIVERPOOL 5 – 6 dcr
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REPORT
N.20 MAGGIO 2005
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
STUDIOS
MILAN – LIVERPOOL 5 – 6 dcr
A cura di Massimo Lucchesi
MILAN
1
DIDA
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CAFU
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NESTA
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STAM
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MALDINI
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GATTUSO
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PIRLO
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CHAMPIONS LEAGUE – FINALE
LIVERPOOL
LIVERPOOL
MODULO:
MODULO:4-4-1-1
4-4-1-1
ALL.BENITEZ
ALL.BENITEZ
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SEEDORF
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KAKA’
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SCHEVCHENKO
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CRESPO
46
ABBIATI
5
COSTACURTA
4
KALADZE
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10
7
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DUDEK
3
FINNAN
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CARRAGHER
4
HYYPIA
21
TRAORE
10
LUIS GARCIA
8
GERRARD
14
XABI ALONSO
6
RIISE
7
KEWELL
5
BAROS
20
CARSON
17
JOSEMI
18
NUNEZ
11
SMICER
16
HAMANN
13
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MILAN
MILAN
MODULO:
MODULO:4-3-1-2
4-3-1-2
ALL.ANCELOTTI
ALL.ANCELOTTI
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LIVERPOOL
1
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SERGINHO
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DHORASOO
10
RUI COSTA
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BISCAN
15
TOMASSON
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CISSE’
STADIO: ATATURK OLIMPIYAT - ISTAMBUL
ARBITRO: M.GONZALEZ (SPA)
MARCATORI: 1’ Maldini, 39’ e 44’ Crespo, 54’ Gerrard, 56’
SOSTITUZIONI:
Tomasson x Crespo Smicer, 60’ Xabi Alonso.
(85’),
Serginho
x
Seedorf
(86’), Rui RIGORI: 1° Serginho -, Hamann goal, 2° Pirlo -, Cissè goal,
Costa x Gattuso (112’) 3° Tomasson goal, Riise -, 4° Kakà goal, Smicer goal, 5°
Shevchenko -.
SOSTITUZIONI:
Smicer x Kewell (23’),
Hamann x Finnan
(46’), Cissè x Baros
(85’)
PRESENTAZIONE
Per il match conclusivo della Champions League
edizione 2004/2005 si disputa ad Istambul la gara
tra Milan e Liverpool. Per entrambe le compagini
l’appuntamento è fondamentale in quanto né i
rossoneri di Ancelotti né i reds di Benitez sono
riusciti a conquistare il titolo di campione
nazionale. Anzi, i reds sono addirittura arrivati
quinti mancando nientemeno di acquisire il pass
per disputare la prossima edizione della
Champions League. Netto favorito dell’incontro è
il Milan di Ancelotti che può vantare una caratura
tecnica superiore rispetto a quella dei rivali oltre
che una maggiore esperienza negli incontri
internazionali.
MODULI E FORMAZIONI
Ancelotti schiera quella che può esser considerata
la formazione tipo decidendo di affidarsi a Crespo
e relegando in tribuna Inzaghi che in questa
stagione è stato vittima di numerosi infortuni. I
rossoneri hanno tra i pali Dida; la difesa è
composta da Cafu a destra, Nesta-Stam coppia
centrale e Maldini a sinistra; il rombo di
centrocampo è quello classico (Gattuso-PirloKakà-Seedorf), mentre in attacco accanto a
Shevchenko gioca Crespo. Benitez invece
sorprende tutti, giornalisti inclusi, scegliendo di
puntare su Kewell e Baros anziché Hamann e
Cissè. I reds si schierano con questi undici:
Dudek in porta, Finnan-Carragher-Hyypia e
Traorè in difesa, Luis Garcia-Gerrard-Xabi
Alonso e Riise a centrocampo, Kewell dietro
all’unica punta Baros.
LA TATTICA
Quella tra Milan è Liverpool non è stata una
“semplice partita” ma è possibile individuare
addirittura tre distinte partite in un solo match.
Nella prima frazione, conclusasi 3-0 per gli
italiani, la squadra di Ancelotti è stata largamente
superiore al Liverpool. La seconda frazione ha
visto Benitez capace di rovesciare tatticamente la
gara permettendo ai reds di pareggiare i conti. I
tempi supplementari, giocati a ritmi più blandi,
hanno visto Ancelotti provare a “riappropriarsi”
del match con alcuni accorgimenti che hanno
permesso al Milan di riprendere in mano il
pallino del gioco.
Il goal in avvio di Maldini ha sicuramente
scombussolato i piani tattici di Benitez che aveva
impostato la gara sulle ripartenze.
Il Liverpool trovandosi sotto non è riuscito a
“riadattarsi tatticamente” al risultato palesando
una sterile manovra offensiva ed al contempo
prestando il fianco ai ficcanti contropiedi degli
avversari.
Benitez, in avvio, ha schierato i suoi con 4-4-1-1
“sporco”. Il tecnico spagnolo del Liverpool ha
inizialmente rinunciato ad Hamann per schierare
Gerrard a fianco di Xabi Alonso con Riise e Luis
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Garcia a completare il reparto. In avanti Baros
fungeva da punto di riferimento con Kewell e
Luis Garcia, che entrava da destra, a supporto.
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Senza palla il Liverpool avrebbe (dico avrebbe
perché in realtà gli inglesi non sono stati molto
bravi a sviluppare le idee del tecnico) dovuto
difendere con Kewell su Pirlo ed effettuare le
scalate mostrate nella figura sopra.
La mancanza di compattezza in mezzo al campo
non ha permesso ai reds di contrastare
adeguatamente il palleggio del Milan e spesso con
Pirlo e Kakà la squadra di Ancelotti riusciva ad
innescare le punte.
La scarso tempismo nei ripiegamenti di Kewell e
Luis Garcia non consentiva infatti agli inglesi di
poter mettere pressione sul centrocampo rivale
che disponeva sempre di superiorità numerica in
“zona palla” grazie agli intelligenti movimenti
combinati praticati dalla squadra italiana.
Foto 3
Pirlo serve Kakà tra le linee rivali.
Il Milan in più di una circostanza è riuscito a
trovare la profondità come nelle occasioni del 2°
e 3° goal realizzati da Hernan Crespo.
Foto 4
Foto 1
Nella sequenza fortografica è rappresentata
l’azione del 3-0 del Milan.
Cafù si appoggia su Pirlo che è libero di ricevere.
Foto 5
Kakà può innescare Crespo che attacca in
profondità la lenta difesa inglese (foto 4-5).
Foto 2
Foto 6
Pirlo è libero di avanzare palla al piede
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Crespo realizza il 3-0 a fine primo tempo (foto 67).
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Nella seconda frazione Benitez ridisegna la
disposizione della sua squadra. Fuori un
difensore (Finnan) dentro un centrocampista
(Hamann) a completare il restyling già iniziato
con la sostituzione di Kewell con Smicer a metà
primo tempo.
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Il Liverpool si presenta ad inizio ripresa con un
3-5-2 “sporco” che metterà in grave difficoltà il
Milan (vedi figura a fianco).
Davanti a Dudek la difesa a tre è composta da
Carragher, Hyypia e Traore con i laterali chiamati
ad un importante ed incessante lavoro di
sostegno alla manovra di attacco. In mezzo al
campo Hamann supporta Xabi Alonso nella fase
di costruzione mentre Gerrard è libero di inserirsi
in proiezione offensiva. Sulle fasce Riise e Smicer
giocano alti e larghi in modo da tenere impegnati
Maldini e Cafu. In avanti Luis Garcia agisce alle
spalle di Baros avendo il compito di abbassarsi a
ricevere tra le linee e liberare spazi per gli
inserimenti di Gerrard.
Con palla in possesso di Carragher a destra,
Smicer si abbassa, Luis Garcia si dispone tra le
linee, Hamann e Xabi Alonso se necessario
fanno movimento a compasso in modo da poter
sempre garantire l’eventuale giocata dentro al
campo al possessore.
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Le mosse di Benitez metteno in seria difficoltà il
Milan malgrado un inizio secondo tempo
dignitoso da parte della squadra di Ancelotti.
Il Liverpool prende in mano la partita riuscendo
spesso a creare superiorità numerica dinamica
grazie alla nuova disposizione tattica.
Sul giropalla dei difensori inglesi il Milan fatica ad
accorciare in quanto le opzioni di gioco dei
laterali del Liverpool sono superiori ai
centrocampisti del Milan deputati a chiudere le
linee di passaggio.
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Se il Milan accorciasse forte in zona palla con
Seedorf in uscita a pressione, Maldini in
accorciamento su Smicer e Kakà in
accorciamento su Xabi Alonso (vedi figura in
basso a pagina precedente) il Liverpool potrebbe
giocare su Hamann che sfrutta il movimento a
compasso di Xabi e orienta il gioco sul lato
debole dove Riise viene supportato da Traore.
Non volendo imputare la causa del pareggio
inglese ad una sorta di black out collettivo, come
fatto in modo eccessivamente superficiale dalla
maggior parte della stampa, andiamo ad
esaminare gli errori tattici in cui è incappato il
Milan.
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Foto 8
Mentre Xabi Alonso ed Hamann palleggiano
indisturbati Gerrard taglia dentro dal centrosinistra permettendo a Riise di ricevere in fascia.
Nella foto 8 è evidente l’imbarazzo del Milan che
con i 4 di centrocampo deve temporeggiare non
potendo parare gli inserimenti a destra di
Carragher, gli inserimenti centrali di Gerrard e il
movimento a ricevere di Luis Garcia.
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Se anche i rossoneri portassero una punta in
pressione su Carragher la sostanza non cambia in
quanto anche in questo contesto tattico i reds
potrebbero sfruttare l’apertura dentro al campo
per Hamann.
Infine, se a Carragher fosse preclusa l’uscita su
Hamann per l’efficace ripiegamento di un
attaccante ecco che i reds potrebbero forzare lo
scorrimento di palla sul reparto arretrato per
andare a cercare Traore sul lato opposto.
Foto 9
Riise riceve e può andare al cross mentre Gattuso
è stato risucchiato dentro dal movimento di
Gerrard (foto 9).
Sistemata la fase di costruzione la squadra di
Benitez è stata brava a superare la difesa italiana
grazie all’abilità di giocare nelle mezzeposizioni
da parte di Gerrard e Luis Garcia.
Nelle figure a seguire vengono analizzati nei
dettagli i 3 goal che hanno permesso al Liverpool
di prevenire al pareggio in soli 6’.
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Foto 10
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Sul cross di Riise, Gerrard crea un 3 contro 2
favorevole al Liverpool in mezzo all’area di rigore
e realizza il goal del 3-1 (foto 10-11-12).
Foto 14
Ancora più evidente è la leggerezza del brasiliano
nella foto 14 con Shevchenko che deve accorrere
per evitare che Gattuso venga preso 2 contro 1.
Foto 11
Foto 12
Foto 15
In occasione del secondo goal del Liverpool,
scaturito da una rimessa laterale in zona d’attacco
sull’out di sinistra è gravissima la leggerezza di
Kakà.
Il trequartista del Milan, dovendosi sistemare un
parastinco, commette il grave errore di
disinteressarsi della fase difensiva permettendo al
Liverpool di andare alla conclusione con un
semplice scorrimento di palla dei centrocampisti.
Nella foto 15 il Liverpool inizia il giropalla dal
quale scaturirà il goal del 3-2.
Foto 16
Con palla in possesso di Hamann è Seedorf a
commettere l’errore di uscire invece di delegare
tale compito a Pirlo secondo i meccanismi della
zona.
La scelta dell’olandese è quanto meno
inopportuna in quanto Smicer può ricevere
(bravo il laterale del Liverpool ad accentrarsi
creando superiorità e togliendosi dalla zona di
Maldini) e concludere con successo nella porta di
Foto 13
Kakà, mentre il Liverpool si appresta a rimettere
la palla in gioco è piegato (a sinistra - foto 13).
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Dida (per altro non esente da responsabilità in
occasione dell’uno-due del Liverpool).
Foto 20
Foto 17
Seedorf cerca, senza successo di rinvenire su
Smicer che batte a rete (foto 17-18).
Foto 21
Foto 18
Analizzando il terzo goal del Liverpool è
possibile notare la difficoltà dei rossoneri a
contrastare in mezzo al campo.
Foto 22
Il Milan per parare l’avanzamento del laterale del
Liverpool è costretto a far uscire Maldini mentre
intelligentemente Luis Garcia apre in fascia per
portar fuori zona Stam.
Foto 19
La squadra di Ancelotti è in inferiorità ed il
possessore di palla, libero da marcature, può
appoggiare il gioco sia su Gerrard in verticale, sia
su Carragher che apre in fascia (vedi foto 19-2021).
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Foto 23
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Dopo il pari il Liverpool è divenuto meno
spregiudicato ed il Milan ha nuovamente preso
campo.
La partita si è fatta più equilibrata e a quel punto
Ancelotti ha provato a vincerla ritoccando il
modulo iniziale (dal 4-3-1-2 Ancelotti è passato al
3-4-1-2) ed inserendo lateralmente Serginho che
aveva il compito di sfruttare la sua velocità per
vincere il duello nei confronti di Smicer.
Con il Liverpool sulle gambe e con il Milan che
aveva sempre più il controllo della partita la
mossa di Ancelotti costringeva Benitez ad
allargare Gerrard per contenere il Milan e portare
la sua squadra sino ai rigori.
Con un po’ di fortuna i reds riuscivano a frenare
gli attacchi del Milan ad a conquistare l’ambito
trofeo grazie a Dudek che riusciva a neutralizzare
i tiri di Pirlo e Shevchenko nella lotteria dei calci
di rigore.
Foto 24
Foto 25
Sul taglio di Luis Garcia è Baros a fungere da
riferimento e servire Gerrard che si è buttato
dentro e sul quale Gattuso, in ritardo, commette
un evidente fallo da rigore.
VALUTAZIONI DELLE SQUADRE E DELL’ANDAMENTO DELLA GARA
Il Liverpool pur vincendo non si è dimostrato
superiore al Milan. Va riconosciuta comunque alla
squadra inglese la capacità di non arrendersi e di
essersi ben adattata alle esigenze del match dopo
un primo tempo negativo.
Il Milan ha perso una Coppa (che erroneamente
pareva già vinta) per l’incapacità dei propri
giocatori nel risolvere le problematiche tattiche
create dagli inglesi nei primi 15’ della ripresa.
.
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