di Mario Mancigotti - Arte antica, arte medievale, pittura disegno e
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di Mario Mancigotti - Arte antica, arte medievale, pittura disegno e
RISOLTO L’ULTIMO ENIGMA Simone Canntarini: morte naturale o procurata? di Mario Mancigotti IL TRAGICO EPILOGO DELLA VITA DI SIMONE Finalmente si può far luce sulla prematura fine di Simone finora cosè enigmatica! Fin qui si sono fronteggiate due antitetiche versioni dei fatti verificatisi dopo lla convocazione dell’artista nel 1648 ricevuta nel suo atelier di Bologna in casa Zavattari di via Riva Reno alla corte di Mantovs da parte del duca Carlo II Gonzaga di Nevers per l’esecuzione del suo ritratto. Il giovane duca era nato nel 1629. figlio di Carlo I di Nevers e di Rthel e di Maria Gonzaga ed era nipote del duca Carlo I morto nel 1637 quando aveva appena otto anni. Quindi egli ha dovuto attendere il raggiungimento della maggiore età nel 1647, orfano di padre dal 1632, per sostituisi alla madre Maria, dopo un decennio di reggenza della stessa. Il 1647 è stato un anno infausto a causa dello straripamento dei tre fuiumi che attraversano Mentiva:Po, Mincio e Secchia per cui il Duca ha dovuto attendere l’anno successivo per decidersi di farsi ritrarre dall’artista più quotato del momento della scuola emiliana. Dopo la scomparsa del Reni dalla scena. Questo l’antefatto e queste le due versioni: a) econdo il biografo Malvasia, Simone si insedia a corte, comportandosi con superbia e iattanza, pestando i piedi dei pittori di corte, colpiti nel proprio orgoglio e quindi gelosi verso l’intruso forestiero Pare che Simone osasse criticare Giulio Romano portato in palmo di mano dai mantovani per l’impresa del Palazzo Te. Simone dedica le prime sedute al ritratto, incontrando difficoltà a cogliere i tratti somatici, quanto mai disarmonici, del duca, il quale,, spazientito, sostituisce Simone con altro pittore non individuato Simone, profondamente colpito nel proprio orgoglio, cade in depressione,si ammala,è febbricitante, imputa il suo malessere all’aria malsana della paludosa Mantova seicentesca; pertanto nella speranza di poter recuperare la salute si trascina faticosamente a Verona ove può contare sull’affettuosa assistenza del fratello Giovanni Antonio, frate agostiniano nel convento di Santa ’Eufemia, ove troverà morte e sepoltura. b) ma ben diversa è la versione sostenuta dalla tradizione pescarese ed avallata dal n nipote dell’ artista , Girolamo,figlio del fratello Vincenzo il quale avrebbe testimoniato che dopo le prime difficoltà incontrate, Simone, il ritrattista di grande prestigio di personaggi celebri come il cardinale Antonio Barberini, la nobildonna Eleonora Albani, i coniugi Olivieri, il l marchese Baldassini di Pesaro, Paris Grassi di Bologna etc. , sarebbe riuscito a portare a termine con successo il ritratto a mezzo busta del Duca. Ed allora? Ecco che si fa quanto più i attendibile l’ipotesi che Simone sia stato invitato a partecipare ad un pranzo nel corso del quale sia stato avvelenato insieme al suo aiutante di Pesaro, lo Zoppo, che pure ha trovato nell’occasione la morte. LA PROVA DEL DELITTO: IL RITRATTO DEL DUCA Ma che fine ha fatto questo famoso e misterioso ritratto. Sappiamo che purtroppo il ricco patrimonio artistico dei Gonzaga si è disperso nel corso del 1700. Nel 1937, quindi prima del lo scoppio dell’ultima guerra mondiale, , si è tenuta nel Palazzo Ducale di Mantova una importante “Mostra iconografica Gonzaghesca ” in cui erano esposti vari ritratti dei Duca Gonzaga fra cui anche Carlo II di Nevers. Ma purtroppo tale evento è stato trascurato e passato nell’oblio anche perché l’interesse pubblico per la vita e l’opera artistica di Simone avrà inizio ventidue anni dopo con la mostra in Bologna nel 1959 “Maestri della pittura del seicento emiliano” in occasione della quale Andrea Emiliani ebbe a commentare una decina di dipinti esposti, attribuiti al Cantarini. Ma quel bel ritratto a mezzo busto del duca Carlo II in alta uniforme non può essere svanito nel nulla! L’ENIGMA FINALMENTE RISOLTO La mia ricerca finalmente ha dato i suoi frutti. Sono infatti riuscito a scovare il fortunato erede della dinastia dei Gonzaga, principe Corrado Gonzaga di Piacenzail quale può vantare di essere in possesso di un autentico museo storico e artistico dei regnanti di Mantova. Si tratta in effetti una riscoperta perché avevo già segnalato il dipinto (cfr. “Mario Mancigotti, monografia su Simone Cantarini, Banca Popolare Pescarese, edizione Amilcare Pizzi 1975”) E tra dipinti, monete, capitelli e via dicendo ecco guardarmi sornione il penultimo duca Gonzaga- Nevers di Mantova, certo fisicamente non un adone ma artisticamente un bel ritratto non più di autore ignoto ma presumibilmente l’ultimissima fatica del nostro sfortunato “Pesarese”! Tale dipinto ad olio nella tradizionale misura da cavalletto di cm. 59 x 73 figura nel catalogo delle opere esposte al n. 225 “Carlo II Gonzaga di Nevers ( 1629-1665) – con questo telegrafico e non lusinghiero commento “Principe di nessuna riputazione .Seguì ‘Austria contro la Francia e caccio i francesi da Casale.” Certo, un cliente non certo appetibile ma a maggior ragione un invidiabile ritratto degno del pennello di Simone ma purtroppo causa di una sentenza di morte! Mario Mancigotti Dicembre, 2010