Il fascino del determinismo nella prima infanzia
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Il fascino del determinismo nella prima infanzia
Il fascino del determinismo nella prima infanzia F. Kagan: Tre idee che ci hanno sedotto, Il Mulino (2000) Prof Giampaolo Nicolais 1 Determinismo e prima infanzia • Fino a che punto del passato si estende l’influenza del passato lontano? 2 Determinismo e prima infanzia • “La nostra società ha stabilito che le esperienze dei primi anni di vita • Cure amorevoli materne • Gioco interattivo della diade rappresentano la forza più potente nel plasmare la vita” 3 Determinismo e prima infanzia • Europa del ‘700 le mogli del ceto medio vengono sollevate da una serie di compiti domestico/lavorativi compito primo: allevare perfettamente la prole status sociale • Dal figlio del contadino (forza lavoro immediata) al figlio borghese (capitale da accrescere nel tempo) 4 Determinismo e prima infanzia Pratiche di allevamento / educazione Sviluppo di tratti caratteriali necessari per successo futuro Protezione della famiglia “dalla discesa sociale” *116 5 Determinismo e prima infanzia • Rituali per placare l’ansia • Concentrazione massima nei primi anni di vita e “il gioco è fatto…” • Effetto paradossale e inevitabilmente ansiogeno: ricerca continua di conferme circa la bontà del proprio operato genitoriale 6 Determinismo e prima infanzia • “Fideismo” associato: la presenza dei periodi critici dello sviluppo – Imprinting negli animali (anattroccoli, gatti) – Analogie con il comportamento e lo sviluppo degli esseri umani • Klaus e Kennel, 1976, Maternal Infant Bonding: “perché lo sviluppo possa procedere normalmente, il legame diadico deve attuarsi nelle prime ore critiche successive alla nascita” studio su 28 donne povere non sposate 7 Determinismo e prima infanzia • Non è facile trovare periodi critici nello sviluppo umano davvero decisivi • Nel corso del tempo, il costrutto di periodo “critico” è stato sostituito da quello di periodo “sensibile” – “Per ciascuna importante funzione umana esiste un periodo ottimale durante il quale le esperienze sono le più benefiche” 8 Attaccamento e incertezza • Bowlby, psicoanalisi inglese metà ‘900 • Rilettura delle fasi freudiane di sviluppo psicosessuale • Erikson e Bowlby: rilettura della fase orale come “stadio di fiducia” • Attaccamento tra incertezza e protezione innatismo diversa natura umana post 2° G mondiale 9 Attaccamento e incertezza • “la diffusione del concetto di attaccamento si innesta sulla profonda convinzione che gli esseri umani hanno bisogno di amore e che, amandoli fin quando sono piccoli, possiamo evitare che da adulti si uccidano tra loro” – Concezione estensiva: attaccamento = amore – Concezione restrittiva (bowlbiana): attaccamento = regolazione della paura 10 Attaccamento e incertezza • “L’immagine moderna della madre nutrice che culla teneramente il bambino per trasmettergli il suo affetto è il prodotto di condizioni storiche particolari” – In primis: ansia della middle class americana per il gran numero di madri lavoratrici • L’asilo e/o la baby sitter come deviazione dal modello di famiglia inizio ‘900 • Vedi monografia recente sull’impatto della condizione lavorativa materna nel primo anno di vita 11 Misurare l’attaccamento • Strange Situation – 1. Dubbi sulla significatività del breve campione di comportamento diadico osservato – 2. il fattore temperamentale: i b.ni ad alta reattività si “spaventano” molto per la separazione saranno molto più difficili da consolare artefatti di attaccamenti “insicuri” – 3. b.ni con o senza esperienze di asilo nido abitudine alla separazione • B. sicuri? • B. insicuri evitanti? 12 Misurare l’attaccamento – L’attaccamento sarebbe più chiaramente correlato alla specifica “configurazione temperamentale” del bambino • Il bambino facile da accudire/consolare viene più facilmente classificato come “sicuro” • Il bambino irritabile e pauroso viene più facilmente classificato come “insicuro/ansioso ambivalente” 13 Misurare l’attaccamento – Inoltre, alcuni studi dimostrano una scarsa relazione tra specifiche forme educative e tipologie di attaccamento alla Strange Sit. • Es: non rilevato impatto specifico di “accudimento a casa/in asilo nido/altro” sullo stato di “sicurezza” • Contraddizione con l’assunto di base della t attaccamento circa la qualità relazione-specifica del legame di attaccamento 14 Misurare l’attaccamento • “vi sono perciò numerose ragioni per dubitare della pretesa che il comportamento di un bambino di un anno alla Strange Situation colga adeguatamente la complessità della sua relazione emotiva con i genitori nel corso del primo anno di vita” • Quale metodologia? • Propensione per una osservazione naturalistica del b.no nel suo ambiente di vita, che integri • le specificità delle pratiche educative genitoriali – cosa è ritenuto importante privilegiare nel suo sviluppo, 15 soprattutto circa l’acquisizione di sicurezza/indipendenza Misurare l’attaccamento • Il passaggio dal comportamento alla rappresentazione mentale – 0-2 anni – I.W.M. – Aspettative circa la relazione 16 Misurare l’attaccamento • La Adult Attachment Interview come metodologia per la rilevazione degli internal working models – Attivazione di ricordi infantili – Loro descrizione e valutazione in merito al tipo di rapporto con i propri caregivers – “Il ricordo (?) del genitore del suo passato può illuminare sulla sua attuale personalità e sul modo in cui accudisce il figlio” 17 Misurare l’attaccamento • Limiti più significativi – Incidenza del “contesto intervista” non pesata – Attivazione random di memorie infantili nel corso dell’intervista f di fattori contestuali – Personalità che tendono ad esagerare le componenti stressanti e disforiche delle esperienze precedenti (es: “malinconici ostinati”) – Unità di analisi: parole sena intonazione/prossemica/mimica facciale 18 Difficoltà nel rifiutare il determinismo • Psicologia come “scienza dello spirito” – Vs “scienze della natura” hanno una solidità dei presupposti fondamentali e dei principi con base empirica universalità delle leggi con poche eccezioni – Psicologia: le anomalie tendono a non costituire una minaccia fondamentale ai principi fondamentali del settore • Es “condizionamento”, “psicologia evolutiva” 19 Difficoltà nel rifiutare il determinismo • “E’ perciò molto facile per un teorico affermare che gli avvenimenti del primo anno di vita hanno un’influenza costante sul futuro del bambino” • “la mancanza di una visione comune per quanto riguarda i legami specifici tra specifiche qualità e particolari esperienze della prima infanzia rende impossibile sia rifiutare le affermazioni dei deterministi, sia 20 dimostrarne l’esattezza” Difficoltà nel rifiutare il determinismo • Ricerca traslazionale – Esperimenti su animali in laboratorio e determinismo – Es alterazioni ippocampali del ratto allevato senza sufficiente presenza materna – Limiti • Grado di sovrapponibilità con la specie umana • Dati in condizioni deprivanti (laboratorio) vs naturalistiche 21 Difficoltà nel rifiutare il determinismo • Impossibilità di uguale controllo sperimentale nei bambini • Dati comunque suggestivi da “esperimenti naturali” – Orfani della seconda guerra mondiale adottati (Rathburn, Di Virgilio, Waldfogel, 1958) – Neonati istituzionalizzati con mulitple caregivers (Gardner e Hawkes, 1961) – Finnish Adoptive Study (Tienari, Lahti, Sorri, 1987) – ERA study (Rutter) 22 Difficoltà nel rifiutare il determinismo • Necessità di distinguere: – Istituzionalizzazione precoce e ambiente deprivante – Istituzionalizzazione precoce e collocamento adottivo con presenza di caregivers – Non istituzionalizzazione precoce e condizioni di rischio – Non istituzionalizzazione precoce – Ambienti familiari maltrattanti/trascuranti 23 – Ambienti familiari tipici / atipici Difficoltà nel rifiutare il determinismo • “Tutti gli animali posseggono una forte inclinazione, di origine genetica, a sviluppare i comportamenti caratteristici della loro specie” – ? osserviamo le principali tappe evolutive? – ?osserviamo la presenza di disfunzioni e/o psicopatologie che impattano su un organismo comunque “mediamente umano”? vedi DSP 24 Esperienza interpretata dal bambino • Predittori più affidabili di psicopatologia adulta: – Biologia del bambino – Classe sociale / SES • Quale meccanismo consente alle esperienze della prima infanzia di influenzare il profilo emotivo e mentale futuro di una persona? – L’ipotesi delle aspettative di accudimento/abbandono 25 Esperienza interpretata dal bambino • Maturazione del cervello in corso – Lobi frontali (valutaizone delle informazioni dall’ambiente e dal corpo) ancora immaturi – Labilità della traccia esperienziale – Scarsa capacità di ritenere e assegnare significato agli eventi 26 Esperienza interpretata dal bambino • “Il più importante argomento contrario alla dottrina del determinismo è che i bambini piccoli, come gli adulti, sono influenzati in primo luogo dagli avvenimenti che sono diversi (discrepanti) rispetto alla loro esperienza consueta – piuttosto che da particolari azioni degli adulti” 27 Esperienza interpretata dal bambino • 3° / 4° anno: criticità dell’impatto degli eventi discrepanti • In questa fase, i bambini cominciano ad interpretare le proprie esperienze – Es pratiche educative e livello interpretativo – Asili nido h/12 e per tutti nella Cina maoista • l’importanza dell’approccio ecologico (Bronfenbrenner macrosistema e sistemi di credenze condivisi in quella particolare società) 28 Esperienza interpretata dal bambino • “Se gli effetti psicologici dell’esperienza sono contenuti nell’interpretazione, e non nell’esperienza in sé, avvenimenti particolari verificatisi nei primi 2 anni di vita non avranno conseguenze immutabili perché i bambini piccoli non interpretano la loro esperienza” – Costruzione simbolica dell’esperienza 29 Esperienza interpretata dal bambino • Tendenza ad attribuire influenza causale agli avvenimenti manifesti (modalità di accudimento, pattern di attaccamento…) e non ai processi attributivi del bambino – Istanza anti-comportamentista – “le menti dei bambini da ciò che incontrano ricavano significati differenti, spesso inconsciamente” – Attaccamento: costrutto “incastrato” tra biologismo e comportamentismo 30 Ordine di nascita Ordine di nascita ed atteggiamento verso autorità legittima • Primogenito e tendenza al conformismo circa le regole familiari e la “cultura” dominante • Secondogenito e tendenza a resistere maggiormente alla pressione sociale 31 Ordine di nascita • Diverse costruzioni mentali circa il proprio ruolo e il proprio futuro • Secondogenito: – Più portato a dubitare di sé – Maggiore ingaggio conflittuale con i genitori – Per emergere deve “scegliere tra ciò che è rimasto” • Minore motivazione al successo scolastico • Tendenza al ribaltamento delle “posizioni ufficiali” Ordine di nascita • L’ordine di nascita modella aspetti della personalità che potrebbero teoricamente essere modellati dall’attaccamento – Nei primi due anni il bambino non coglie il significato di queste dinamiche – Interrelazione continua con le modalità relazionali dei genitori – Studi di genetica del comportamento Identificazione con classe sociale e gruppo etnico • L’identificazione esercita notevole influenza nel corso dello sviluppo • 1. valori etici di adolescenti più simili a quelli di adulti familiari che di altri • 2. emozioni specifiche (vergogna, rabbia) circa esperienze di una persona del proprio gruppo • 3. l’intensità delle emozioni è correlata alle caratteristiche delle qualità condivise Identificazione con classe sociale e gruppo etnico • Tendenza innata a cercare e trovare somiglianze – Vantaggio cognitivo / principio di parsimonia – Vantaggio emotivo / anti ansia • Maggiore è il numero di caratteristiche condivise, più forte è l’identificazione • Inoltre: – se le caratteristiche distintive vengono premiate, l’identificazione sarà maggiore – se le caratteristiche distintive riguardano un gruppo minoritario, l’identificazione sarà più forte Identificazione con classe sociale e gruppo etnico • Narrazione e “miti di famiglia” • Fattore di resilienza • Contesti/storie/personaggi per identificazioni molteplici e “riparative” – Livello dell’attribuzione di significato • Verso i 5-6 anni di età Epoca storica • Adolescenza e comprensione delle “idee di fondo” della propria società • Processo normativo di messa in discussione delle identificazioni precedenti – Caregivers – Idee e ruoli sociali (es contestazione) Determinismo? • Ordine di nascita, identificazione ed epoca storica: – Possono produrre forti discontinuità nello sviluppo – Modificare le connessioni tra prima e seconda infanzia e età adulta – Rilevanza quasi nulla nei primi 2 anni Determinismo? • Il determinismo genera un sentimento di correttezza fondato sui nostri valori morali – Scienze della “natura” eleganza formale – Scienze dello “spirito” influenza della reazione emotiva legata ad una sua premessa etica • Es. immagine “disturbante” di una madre che porta il suo bambino al nido Determinismo? • Il determinismo ignora il peso dell’appartenenza alla classe sociale – Predittore più forte di • Successo scolastico • Successo professionale • Salute psichica – Necessità di mantenere il mito americano della land of opportunities Determinismo? • Il determinismo minimizza il ruolo del destino • Il determinismo è materialistico, perché presume che i cambiamenti cerebrali prodotti dalle prime esperienze non svaniscano • Le interpretazioni individuali che i bambini più grandi costruiscono sull’esperienza sono difficili da immaginare e studiare Determinismo? “Gli avvenimenti dei primi anni di vita avviano il bambino piccolo su una particolare strada, ma è una strada sulla quale incontrerà innumerevoli incroci” Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 43 Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Studio longitudinale NICHD Study of Early Child Care • Studio sulla relazione tra – Impiego materno nel primo anno di vita del bambino – Sviluppo del bambino nella prima infanzia – Attaccamento, ma “lo sviluppo va oltre il fornire sicurezza al bambino” 44 Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Belsky, 1988: argomenta la preoccupazione circa il lavoro materno nel 1° anno attaccamento • NICHD ECCRN, 1997: primi dati longitudinali sul tema, con dati a 15 mesi e follow-up 36 mesi • Minore “sicurezza” nell’attaccamento solo con bambini che avevano madre “low sensitivity” (vedi rassegna seguente) 45 Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Ipotesi principali investigate: – 1. le madri che lavorano forniscono anche una qualità peggiore di genitorialità (sensibilità) – 2. le madri che lavorano forniscono stimolazioni meno significative (aspetto cognitivo) – 3.Le madri che lavorano, realmente trascorrono meno tempo con i propri bambini? • Potrebbero ridurre il tempo di routine ma non quello 46 di gioco/interazione Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Ipotesi principali investigate: – 4. le madri che lavorano hanno difficoltà ad alternare ruoli effetto distress sulla genitorialità harsh parenting 47 Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Principali fattori di moderazione: – Sesso del bambino – Temperamento – Etnia – Es: le madri afro-americane tradizionalmente lavorano di più delle bianche-ispaniche minori problematiche e maggiore adattamento sistema familiare; coinvolgimento di altri bambini nella cura dei piccoli – Tipo di lavoro materno – Qualità/complessità/stipendio/prestigio sociale – Impatto economico sulla famiglia 48 Brooks-Gunn, Wen-Hui, Waldfogel (2010), First year maternal employment and child development in the first 7 years. Monographs of the Society for Research in Child Development, 75, 2, 1-147 • Conseguenze dei fattori di moderazione: – Gli effetti del lavoro materno f tipo/ore/status lavorativo materno – Impatto economico del lavoro materno sul funzionamento familiare – Effetti “etnia-specifici” del lavoro materno – Effetto “selection bias”: non possiamo presumere che tutte le madri che lavorano/non lavorano siano identiche 49 • Dati precedenti 50 51 52 53 54 55 Key points dello studio • Effetti del lavoro materno nel primo anno di vita su sviluppo cognitivo, emotivo, sociale a 3, 4,5, 6 anni – 2002: relazione tra FT materno e un certo grado di difficoltà cognitive a 3 anni (test “school readiness”) • Non confronto FT/PT • Non controllo variabili emotive e sociali – Punto centrale: in questi casi, osserviamo “rallentamenti” (transitori) o “alterazioni” (perduranti) delle traiettorie di sviluppo? Key points dello studio • Laddove siano riscontrate associazioni tra lavoro materno nel primo anno ed esiti di sviluppo, quali fattori eventuali di moderazione in: bambino, famiglia, caratteristiche del lavoro? – Famiglia: etnia – Ricerche precedenti hanno dimostrato effetti a lungo termine, es. nelle madri bianche ma non afro-americane – Analisi differenziate per etnia – Bambino: “non c’è ragione di ritenere che tutti i bambini saranno condizionati allo stesso modo da condizioni simili” • Genere ( i maschi potrebbero essere più condizionati da precoci esperienze avverse, es Rutter, 1979; Belsky, 2001) • Temperamento: ipotesi maggiori difficoltà per maschi con temperamenti difficili Key points dello studio • Laddove siano riscontrate associazioni tra lavoro materno nel primo anno ed esiti di sviluppo, quali fattori eventuali di moderazione in: bambino, famiglia, caratteristiche del lavoro? – Lavoro materno • Nessuno studio precedente ha consideranto l’impatto di moderazione del tipo di lavoro materno • Distinzione dei gruppi tra – Madri con posizioni “”professionali – Madri con posizioni lavorative “non professionali” • Ipotesi: se le madri sono in posizioni “professionali” ciò dovrebbe incidere meno sul bambino – Legame con la soddisfazione minore frustrazione e con maggiore flessibilità nell’organizzazione familiare Key points dello studio • Focus specifico sui fattori di mediazione, che la letteratura suggerisce possano agire tra la condizione lavorativa materna e esiti sul bambino x c y a m c1 b – Il lavoro precedente non ha testato l’ipotesi di eventuali fattori di mediazione concorrenti, es: • Qualità delle cure più scarsa, versus • Conseguenze dell’aumento di entrate economiche Key points dello studio • 1. mediazione dell’introito lavorativo materno – Maggiore guadagno nel qui ed ora – Maggiore guadagno in prospettiva – Famiglie a basso rededito e • fattori di rischio aspecifici associati • Fattore di rischio specifico “scarsa stimolazione del bambino” Key points dello studio • 2. mediazione dell’ambiente familiare – Depressione materna – Sensibilità materna – Scala HOME circa la qualità complessiva dell’ambiente familiare Key points dello studio • 3. mediazione del child care – Tipologia • Dati che segnalano maggiori capacità cognitive nei bambini frequentanti i nidi – Qualità • Indipendentemente dalla frequenza dei nidi: alta qualità delle cure maggiori capacità cognitive – Ipotesi: se ci sono associazioni tra lavoro materno e sviluppo del bambino, possono essere moderate da tipologia e qualità del child care Key points dello studio SINTESI • 1. seguiti bambini fino ai 6 anni, andando oltre i dati dei primi follow-up del NICHD • 2. valutato se, laddove presenti, le associazioni lavoro maternoesiti nel bambino sono moderate da • Etnia familiare • Genere/temperamento del bambino • Caratteristiche del lavoro materno • 3. valutati i fattori specifici dell’impiego materno sull’esito di sviluppo dei bambini Metodologia • N=1364 bambini • Fase 1: 0-3 • Fase 2: fino al first grade • Escluse dal campione situazioni “estreme” • Reclutamento in 10 città diverse 64 Metodologia • Home visits a 1, 6, 15, 24, 36, 54 mesi e first grade + interviste telefoniche su • Impiego materno • Tipo di child care • Se bambini con > 10 ore/sett child care visits a 6, 15, 24, 36 e 54 mesi • Valutazione in laboratorio a 15, 24, 36 e 54 mesi • Condotte analisi separate per etnia • Prevalenza bianchi non ispanici campione reale 65 Metodologia / strumenti • Sviluppo cognitivo bambino – 8 strumenti diversi nel corso del tempo • • • • Riconoscimento colori, numeri, forme… Vocabolario prescolare (ricezione/produzione) Capacità sociali Performance scolastica 66 Metodologia / strumenti • Sviluppo sociale ed emotivo – CBCL – CBCL caregiver/teacher report form – Strange Situation 67 Metodologia / strumenti • Impiego lavorativo materno – Home visits e interviste telefoniche – 3 categorie: • FT: > 30 ore/sett. (55% del campione) • PT: < 30 ore/sett. (23% del campione) • NoEmpl: 22% campione – Studiati effetti di diversi “timing” lavorativi nel primo anno 68 Metodologia / strumenti • Impiego lavorativo materno – Primo modello: link tra FT o PT a 3, 6, 9, 12 mesi e sviluppo bambino • Avvio lavorativo a 3, 6, 9, 12 m. vs – Avvio lavoro > 12 m. – No lavoro – Secondo modello: link tra lavoro FT o PT prima/dopo i 6 mesi e sviluppo del bambino – Terzo modello: controllo lavoro materno dopo il primo anno (15, 24, 36, 54, first grade) – Tendenzialmente: chi lavora < 12 m. mantiene il lavoro, e 69 viceversa Metodologia / strumenti • Livello economico madre/padre/familiare – Pre-nascita, familiare – Materno: 15, 24, 36, 54, first grade • 1/3 basso: < 12.300 US d • 1/3 medio: 12.500 < >27.500 US d • 1/3 alto: > 27.500 US d 70 Metodologia / strumenti • Ambiente familiare – HOME (Home Observation for Measurement of the Environment) - 6, 15, 36, 54 m. – “Good” vs “bad” parenting 71 Metodologia / strumenti • Ambiente familiare – Sensibilità materna: osservata, videoregistrata e codificata a 6, 15, 24, 36, 54 mesi – Interazione “appropriata e sensibile” – Inter raters reliability 72 Metodologia / strumenti • Sintomi depressivi materni – CES-D a 1, 6, 15, 24, 36, 54, first grade • Correlazioni medie 1 mese first grade (tra .38 e .60) • Importanza della rilevazione ad 1 mese sovrapposizione e non codeterminazione con lavoro 73 Metodologia / strumenti • Child care – Riscontri telefonici ogni 3 mesi – 6 tipologie: • • • • • • Dalla madre Dal padre Da parenti A casa non da parenti In famiglia non da parenti Child care centers ( nidi) 74 Metodologia / strumenti • Child care – Bambini in child care > 10 ore/sett – 4 set di dati su due giornate diverse • ORCE (Observational Record of the Caregiving Environment) a 6, 15, 24, 36, 54 mesi, su: – – – – – Aspetti cognitivi Aspetti affettivi/regolativi Stimolazione Sensibilità Calore emozionale 75 Metodologia / strumenti • Temperamento • Infant Temperament Questionnaire, compilato dalla madre a 6 mesi – Temperamento “facile” – Temperamento “difficile” 76 Metodologia / strumenti • Tipologia di lavoro – Tipologia ultimo lavoro prima della nascita del bambino • Professionale • Non professional – Considerate altre variabili del lavoro genitoriale • • • • Occupazione paterna Flessibilità lavorativa Numero medio di ore di lavoro/sett. Possibilità di congedo di maternità retribuito 77 Metodologia / strumenti • Caratteristiche materne e familiari – Il punto del selection bias: le donne che lavorano presto possono essere positivamente o negativamente selezionate in relazione a caratteristiche che sono importanti per lo sviluppo del proprio bambino • • • • • Sesso del bambino Fratria Capacità cognitive materne Età/scolarità materna Sintomi depressivi materni 78 Metodologia / strumenti • Caratteristiche materne e familiari – Nei modelli di regressione per l’analisi dei dati, queste caratteristiche sono state inserite • Verifica di eventuali associazioni biased tra lavoro materno nel primo anno ed esiti di sviluppo nel bambino 79 Metodologia / strumenti • Aspetti ulteriori – Ansia di separazione della madre • 1 e 6 mesi – Uso del tempo da parte della madre • • • • 7 mesi Campioni: 1 giorno feriale e 1 giorno festivo Diario circa le 24 ore precedentei Distinzione tra tempo “di routine” o “interattivoludico” trascorso con il bambino 80