continua - Medici Volontari Italiani
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continua - Medici Volontari Italiani
Esperienze di missioni malgasce di 4 Ottici Optometristi La storia ebbe inizio nel 1997, quando il dr. Carlo Passeggi, socio di Medici volontari Italiani, prese contatto con il collega Giovanni Mana, Ottico Optometrista in Savigliano, Cuneo. Avremmo dovuto iniziare la nostra avventura in Tanzania, ma … la Divina Provvidenza ha scelto il Madagascar, Ambatondrazaka, un nome quasi impronunciabile, ma così sia! … e così è stato. …. Ogni anno successivo, almeno una missione … La cartina indica le aree di missioni con le quali abbiamo collaborato Missione 2012 Adrenalina a 1000, valigie pronte, bagaglio a mano pure: “operativi”. E’ sabato 26 maggio. Inizia l’avventura. In aeroporto, a Catania; destinazione Milano. Personale al banco accettazione insolitamente gentile ed anche la seconda valigia, quella con scarpe per i bambini, formaggio, giochini eccetera, grazie alla lettera fattami inviare da Medici Volontari Italiani, viene imbarcata senza troppi problemi. … alle 05,00 in punto di domenica 27, eccoci in aeroporto con gli altri tre colleghi della spedizione: Giovanni, Vincenzo, Giuliano; già compagni di altre imprese in Romania e Madagascar. L’empatia tra i “4 Cavalieri OXO ed oggi associati di Medici Volontari Italiani è rassicurante e di buon auspicio. Ci dividiamo latte in polvere scarpe per i bimbi ed altri generi tra le 8 valigie per equilibrare i pesi. Anche qui controlli “morbidi” sempre grazie a quelle credenziali. Partenza alla volta di Parigi. …... Arrivo a Tanà (Antananarivo ) dopo circa 11 ore di volo, le credenziali di Medici Volontari Italiani ci agevolano alla dogana! Condotti in sedicente hotel, vi passiamo la notte … a letto senza cena, come i bimbi monelli …. l’indomani mattina, 28, comodamente alle 06,30 partenza in aereo di linea verso i cieli di Nosy Be. Appena giunti chiediamo di effettuiamo un sopralluogo presso il nuovo ospedale italiano (inaugurato a maggio) ove dovrebbe essere stata allestita la sala refrazione, da noi fornita, secondo le direttive dei colleghi, nell’ottobre scorso. In effetti, siamo all’anno zero e ci aspetta un po’ di lavoro …. Delusi, ma non certo domi, torniamo al villaggio per stilare un piano di intervento. Nei giorni seguenti, lavorando alacremente e dovendo affrontare le mille difficoltà di reperimento anche delle cose più banali: filo elettrico, vitine, attrezzi, ecc. smontiamo strumenti, creiamo piantane, foriamo, tagliamo, avvitiamo, borbottiamo, annaspiamo ma andiamo avanti. Siamo su un’isoletta. Il mare è di fronte a noi ed il tempo “, inclemente”. In compenso non si suda. Alla fine della settimana, però, nonostante tutto il bilancio è positivo. L’ambulatorio optometrico è pronto. Giovanni ha anche avuto il tempo di indottrinare 2 nuovi acquisti locali sui primi rudimenti delle tecniche di analisi rifrattiva; e non ci resta che sperare in bene. …. Partenza in aereo per Tanà e pernottamento nello stesso “luminosissimo” hotel dell’andata. Lunedì mattina, partenza di buon ora (ore 06,30, sich!!!), in “pulmino di III classe” a sospensioni rinforzate, verso il sud. La bruma di umidità, fumo e polvere, avvolge il nostro hotel, attribuendogli un aspetto ancora più “luminoso …”, mentre carichiamo le nostre 8 valigie, più il bagaglio a mano. Dopo circa 8 ore di buche, curve, villaggi, rettilinei, mandrie di zebù, indigeni e mezzi di trasporto piuttosto eterogenei, giungiamo finalmente ad Ambositra, patria del legno lavorato a mano e ridente (si fa per dire) cittadina a 250 Km circa da Tanà. Ci rechiamo presso il Centro di accoglienza gestito da Suor Annamaria ove veniamo accolti da un nugolo di bimbi dall’età anagrafica ben maggiore di quella mostrata sul viso e nei corpicini. Malnutrizione e rachitismo le loro uniche “colpe”. “Supportiamo” le iniziative umanitarie di queste suore, lasciamo del latte in polvere ed altri alimenti, oltre a del sostegno finanziario e distribuiamo caramelle a iosa, inizia la serie! A nanna presto, perché la TV malgascia è poco comprensibile. E finalmente è martedì e ci possiamo alzare con calma. Infatti sono già le 7,00 quando risaliamo, armi e bagagli, sul pulmino. Fa un freddo “pizzuto” ed i circa 1.400 m sul mare, della collina su cui sorge la cittadina, si sentono tutti. Con seri dubbi sulle nostre reminescenze anatomiche, gambe, cosce, glutei, zone coccigo sacrali lombari e dorsali si sono anchilosate e non sentiamo che un unico dolore olisticamente diffuso. Però, abbiamo raggiunto Ihosy. Mercoledì 6, veniamo imbarcati su un pick up e condotti presso la scuola, controllati circa 140 bambini ed una decina di adulti. Nel pomeriggio, nell’ambulatorio oftalmologico dell’ospedale appena terminato di costruire, viene riparato uno strumento ed avviata la formazione optometrica del personale (Giovanni, Vincenzo e Giuliano). Giovedì 7, anche oggi screening su circa 170 bambini. Venerdì 8, anche oggi circa 150 bimbetti sono stati da noi controllati. Pochi i difetti visivi riscontrati. Domani, sabato, abbiamo dato appuntamento in ambulatorio ai casi da approfondire. Oggi i bambini hanno dato vita ad uno spettacolino di danza in nostro onore. Lunedì 11, ore 08,30, come previsto sono venute a prenderci per condurci a Mahasoa, presso la missione delle suore della Santissima Trinità. Appena 25 km. di pista sterrata, vedi foto, percorsa in circa h. 1,30. Un centro megagalattico dove, tra l’altro, si fa riabilitazione a bambini operati ai piedi (agli arti inferiori), (erano per loro le scarpine) e si gestiscono scuole materne, elementari e medie. .…. Abbiamo consegnato le scarpette, latte e vari generi di assistenza, portati dall’Italia. L’intero complesso realizzato dagli sforzi di Padre Eugenio Schenato. Tornati a Tanà, Ore 17,00 incontro con Priore Salesiano per discutere della possibilità di attivare un corso professionale di ottica e optometria in Madagascar. Giovedì 14, ore 08,15. Area privata dell’aeroporto. Ad attenderci un aereo Cezna, tutto per noi e le nostre valigie. Circa 40 minuti di volo e siamo arrivati ad Ambatondrazaka, atterraggio morbido e sicuro su piantagione di riso (asciutta). Ad attenderci la sempre più spumeggiante, (l’età delle signore non si dice), Suor Luciana ed il suo seguito, con 2 fuoristrada. Saluti, convenevoli e colazione dalle suore. Poi, dritti al “policlinico”dispensario delle Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù . Prime visite, verifica dello stato del laboratorio di montaggio occhiali allestito da noi durante la missione del 2009 e discretamente condotto dalla coppia che abbiamo formato in questi anni. Venerdì 15, festa del Sacro Cuore. Sveglia ore 06,30 colazione e visita ai carcerati, Vincenzo pratica e ripassa gli esercizi di Taiji Quan precedentemente insegnato agli ospiti veterani del carcere e ad alcuni seminaristi. Sabato 16. Oramai l’organismo si è assuefatto (rassegnato!!!!) alla sveglia alle 06,30. Così, colazione e via al carcere, al dispensario per l’ambulatorio ed alle 14,00 altre visite. Oltre un centinaio di bimbi e adulti controllati. Ore 19,00 cena a casa del Vescovo, Mons. Antonio Scopelliti, Calabrese doc, di Reggio. Domenica 17, sveglia comoda: ore 07,00. Fatta doccia con un catino d’acqua (fredda) quella dal rubinetto arriverà dopo le 11,00. Pranzo ore 11,55. Ore 13,00, su gentile concessione del comandante delle guardie del carcere, ginnastica e pratica di Taiji Quan coi carcerati, da noi al convento delle suore. La pratica quotidiana degli esercizi è un modo di trascorrere un’oretta diversa per i carcerati, pensato da Vincenzo. Lunedì 18, continua l’ambulatorio e la formazione del personale. Ho iniziato anche gli incontri di Psicologia comportamentale ... parlando in Italiano … e con la presunzione di farmi capire da chi, praticamente, parla solo malgascio e qualche parola di italiano l’ha appresa da Suor Luciana e ….. miracolo!!! ….. qualcosa (ritengo circa il 3%), pare che resti loro. Che gente meravigliosa!!! Ma la mia sarà empatica abilità comunicativa o mera faccia tosta? Ai posteri l’ardua sentenza!!! Martedì 19, sempre ambulatorio optometrico ed incontro di psicologia. Mercoledì 20, ambulatorio. Nel frattempo hanno portato una persona in pus pus (credo si chiami così, quella specie di risho, l’esperto in lingue orientali è Vincenzo!). E’ deceduta in un lago dei propri liquami e l’hanno portato via sul rimorchio di una motozappa.Triste fine di una vita condotta altrettanto miseramente. Amen! Dopo pranzo saluto ai carcerati ed ultimi argomenti di Psicologia. Giovedì 21. Abbiamo appena appreso di un ladruncolo trovato, nottetempo, a rubare galline, processato, giudicato, condannato e bruciato vivo nella risaia da una parte della popolazione. Morto, sich! Salto al mercato e acquisto pallone da calcio per i carcerati (su loro gentile richiesta, da noi sollecitata). Ultimi sprazzi di ambulatorio. Briefing per i saluti e rituale foto di gruppo, commozione. Pranzo e regalini delle Suore. Ore 15,00 atterraggio del Cezna che ci avrebbe trasvolati a Tanà. Ultima foto sottobordo (leggasi sottoala) e brillante decollo e arrivo. Passeggiata verso il convento dei salesiani per incontrare il suo Direttore per riparlare del Corso di Ottica .… In serata ci ha raggiunti in Hotel il Vescovo di Ambanja, anche lui altoatesino di Mineo (CT), accompagnato da un altro prete responsabile della formazione salesiana, svizzero di Catania …. Incontro che ritengo utile e produttivo, per programmare eventuali missioni future. Venerdì 22. Anche qua, niente acqua, cena e avvio all’aeroporto, intorno alle ore 22,00. Organizzazione aeroportuale un po’ carente (giusto per usare un eufemismo …) e tanto “Mora Mora”(dal malgascio .. piano, piano ). Circa mezzora di fila solo per entrare al parcheggio dell’aeroporto. Più di due ore per il check in e rischio di rimanere a terra per un disservizio nelle prenotazioni dei biglietti e non so cos’altro. Qualche animo esagitato si scalda un po’, ma nulla di interessante. La lite non si accende e niente spettacolo fuori programma. Siamo decollati alla volta di Parigi con un po’ di ritardo, intorno alle 02,30. dai quarto moschettieri, Giovanni, Giuliano, Vincenzo: Ottici Optometristi e Salvo Ottico Optometrista e Psicologo, Soci di Medici Volontari Italiani, l’appuntamento per la futura missione ed un cordiale saluto