Sierra Leone Jubilee - ISTITUTO SACRO CUORE MODENA

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Sierra Leone Jubilee - ISTITUTO SACRO CUORE MODENA
1961 – 2011: 50 ANNI, MA NON LI DIMOSTRI !
BUON COMPLEANNO SIERRA LEONE !
In questa lettera di un missionario Giuseppino ai benefattori
il ritratto di un paese giovanissimo,
che il 27 Aprile celebra il Giubileo della sua Indipendenza
con molte speranze per il futuro, tante realizzazioni già in atto e alcune sfide ancora aperte
Carissimi amici e benefattori,
con immensa gioia vi scrivo per aggiornarvi sulla situazione in Sierra Leone. Questa
volta ho qualcosa di nuovo da dirvi.
Il 27 aprile la Sierra Leone ricorda il 50° anniversario della sua Indipendenza.
Ci sono motivi per festeggiare questa ricorrenza? Un professore dell’Università Cattolica di Makeni, intervenendo il 15 aprile ad un incontro-celebrazione in occasione del 50°
anniversario dell’Indipendenza, affrontava così studenti e genitori della nostra Scuola Murialdo: “Se c’è qualcuno che pensa che
non ci sia niente da celebrare per i 50 anni
di Indipendenza, a questa persona dico:
‘non è vero’; mi oppongo fortemente, perché la Sierra Leone è ora una nazione libera e democratica, sta crescendo e si sta
sviluppando. E’ vero, ci sono problemi, ma
è altrettanto evidente che la Sierra Leone
sta facendo progressi”. E concludeva: “La
Sierra Leone può sperare in un futuro
migliore e più prospero”.
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Sierra Leone: esempio di cambiamento nell’Africa occidentale
La Sierra Leone è un paese benedetto da Dio con ricchezze naturali di ogni genere, ma
la gente continua a soffrire. Le case di fango, i tetti di lamiere stravecchie, la gente che deve muoversi giorno e notte sempre a piedi, la povera scuola del villaggio, l’impossibilità delle famiglie di
prendersi cura dei loro cari, l’angoscia di ammalarsi, le ore e ore in strada con trasporti pericolosi, i
bambini e i ragazzi che non vanno a scuola, la gente seduta davanti a casa per ore e ore, i molti giovani disoccupati. Un popolo che ha conosciuto la povertà per gran parte della sua storia e soprattutto la terribile guerra civile. E poi, in questo ultimo periodo, l’aumento quasi giornaliero, dei prezzi
dei beni di primo consumo (riso, zucchero, olio, farina ..).
Eppure qualcosa sta cambiando in Sierra Leone: non è più il paese di qualche anno fa.
Stiamo assistendo ad una svolta politica e socio-economica importante. C’è un programma di sviluppo, che è partito con obiettivi seri, per cambiare questo paese in meglio.
Nuova Sierra Leone
Nel 2007 ci sono state le elezioni
in Sierra Leone. Ernest Koroma è stato eletto Presidente. In tre anni ha portato il
paese ad una svolta avviando un processo
di sviluppo con tante speranze. Diventeranno realtà? Non lo sappiamo. Le sfide
sono enormi. Ma le buone notizie cominciano ad arrivare.
La Sierra Leone adesso è un paese sicuro e politicamente stabile (è il 53° più tranquillo
nel mondo!). E’ stata premiato in Sudafrica con il premio “African Peace Award” per avere
costruito e mantenuto la pace dopo la sanguinosa guerra civile. La Sierra Leone è un esempio di come la pace può essere raggiunta anche dopo l’esperienza di una guerra; esempio di
uno sviluppo pacifico e stabile; esempio di riconciliazione, di ricupero dopo il conflitto, di
mantenimento della pace; esempio di elezioni trasparenti e pacifiche (la Nigeria ha avuto, in
questi giorni centinaia di morti nelle violenze post elettorali!). La Sierra Leone è una nazione libera e democratica. E’ riconosciuta internazionalmente come un paese che sta promovendo la Democrazia e il buon governo.
La Sierra Leone è tutta un cantiere di lavori, c’è una trasformazione in atto, i segni sono
dappertutto: ospedali, strade, scuole, settore minerario, agricoltura, ...
L’aspettativa di vita è cresciuta di 6 punti.
E’ diminuita la mortalità infantile e materna.
Il paese ha fatto un balzo in avanti nell’indice di sviluppo delle Nazioni Unite: non è più
fanalino di coda, ma è passata dal 169° posto al 158°. Un indice che tiene in considerazione
in modo particolare tre settori: istruzione (alfabetizzazione e media anni di scolarizzazione),
sanità (speranza di vita alla nascita) e reddito pro capite.
E’ ripresa in grande l’attività mineraria con la presenza di diverse ditte escavatrici già al
lavoro. Sono stati scoperti nuovi giacimenti di minerale ferroso e di petrolio.
E’ migliorata la fornitura della elettricità nel paese con il completamento della diga di
Bumbuna.
E’ cresciuto il numero di banche e filiali
E’ cresciuto il numero dei giornali e delle stazioni radio. La Sierra Leone fino a pochi
anni fa era considerata uno dei posti più pericolosi per esercitare il giornalismo. Ora nessun
giornalista è imprigionato o sotto minacce di rappresaglie.
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Ora è più facile fare affari in Sierra Leone: sono stati rimossi alcuni ostacoli amministrativi agli investimenti. E’ stato ridotto il tempo delle registrazioni delle imprese.
La Sierra Leone insegna al mondo la tolleranza religiosa: mussulmani e cristiani vivono
insieme in pace e rispetto reciproco.
Il grande sogno del Presidente: un programma ambizioso
La Sierra Leone, con l’avvento del nuovo Presidente Ernest Koroma nel 2007, si è data alcuni obiettivi e cerca di raggiungerli: sono quelli suggeriti dall’ONU con scadenza nel 2015. Al
centro della strategia di sviluppo del Governo c’è un ambizioso programma di sviluppo che affronta
seriamente i problemi di importanza economica, politica e sociale del paese: “An agenda for a
change” è il titolo del programma di cambiamento disegnato dal Presidente per dare una svolta alla
Sierra Leone. Il programma, in corso di attuazione nel paese, ha preso in considerazione settori cruciali che necessitano di urgente attuazione. Ecco le aree prioritarie:
1) L’ AGRICOLTURA come strategia di sviluppo è una priorità nell’agenda per il cambiamento:
da agricoltura di sussistenza alla produzione commerciale (imprese agricole). Il Presidente vuole
che la Sierra Leone si scrolli di dosso la sindrome di dipendenza, specialmente la dipendenza
dall’importazione del riso. Il Presidente vuole che la Sierra Leone sia autosufficiente nel cibo. Obiettivo primario: nutrimento della popolazione (sicurezza alimentare). Una nazione che non è capace di nutrire se stessa è destinata a fallire. Sono quindi aumentati i contributi all’agricoltura: in 3
anni dal 1,6 % al 7,7 %. Nello stesso periodo sono stati riabilitati 2500 ettari di terreno. Solo l’11%
delle aree arabili è oggi coltivata!
I progetti in atto sono tanti: Impianti
di pulitura riso, acquisto di riso maggiorato,
corsi in Cina per studiare agronomia e
competenze pratiche; conservazione in frigorifero di frutta e verdura (c’è anche una
ditta italiana che vi lavora); stoccaggio dei
prodotti agricoli; produzione e raffinazione
di olio di palma su larga scala; meccanizzazione dell’agricoltura (trattori, ecc.); creazione di cooperative agricole, riabilitazione
delle strade d’accesso,…
2) L’ ASSISTENZA SANITARIA GRATUITA per donne incinte, partorienti e bambini fino a
5 anni. La Sierra Leone non ha più il triste primato di essere il luogo più pericoloso sulla terra per
essere in stato di gravidanza e far nascere un bimbo. Nell’aprile dell’anno scorso il Presidente ha
lanciato un’iniziativa che avrà un impatto immenso nella vita della gente: assistenza medica gratuita alle donne incinte (250.000), in allattamento (250.000), cura medica gratuita per
i bambini fino a 5 anni (1.000.000). L’inizio è
stato duro: ospedali poco attrezzati, stipendi
bassi, molti medici e infermieri che avevano
lasciato gli ospedali pubblici. Pian piano sono
stati migliorati gli stipendi e le condizioni di
servizio dei medici, degli infermieri e del personale sanitario; sono state aumentate le strutture sanitarie; si sono costruiti reparti di ma3
ternità e riabilitati ospedali, sono state distribuite 950.000 zanzariere trattate con insetticida per un
programma nazionale antimalaria. La situazione nel settore sanitario sta lentamente migliorando.
Come saprete l’ONU propone degli obiettivi da raggiungere a livello mondiale. Gli obiettivi
da raggiungere entro il 2015 sono questi: ridurre drasticamente la povertà globale, la fame, la malattia. E’ interessante notare come la Sierra Leone abbia ricevuto, durante la 65° Assemblea dell’ONU,
il premio MDG (Millennium Development Goal) come riconoscimento all’impegno del governo e
dei progressi compiuti nel raggiungimento di questi obiettivi. La Commissione ONU è stata impressionata dai risultati ottenuti nella lotta contro l’AIDS, contro la malaria e contro altre malattie.
3) L’ENERGIA ELETTRICA Dal buio alla luce! Freetown era considerata una delle capitali più
buie e sporche del mondo. Ora gode di una discreta fornitura di energia elettrica e di una abbastanza
efficiente gestione di rifiuti. Finalmente è stata ultimata la centrale elettrica di Bumbuna, che però
non è sufficiente specialmente durante la stagione secca quando il livello dell’acqua è basso. E’ previsto un ampliamento della diga di 50 MW, non sufficienti al fabbisogno nazionale. É prevista
l’elettrificazione di alcune città di provincia. Stanno nascendo anche energie alternative come quella
solare, quella eolica (“solarizzazione” ed elettrificazione rurale).
4) LE INFRASTRUTTURE Tra i servizi pubblici
inclusi nel programma, il più ambizioso è quello
della costruzione di strade: strade che collegano la
capitale alle province e alle nazioni vicine (è in costruzione la strada Freetown-Conakry), strade di accesso ai villaggi. E’ il più grande piano di costruzione strade nella storia della Sierra Leone. E’ in atto pure la riabilitazione di scuole, ospedali, caserme,... C’è qualcosa di nuovo che sta avvenendo nei
rapporti tra i paesi ricchi e il terzo mondo: in cambio di materie prime, non si dà solo denaro (che
molto spesso alimenta la corruzione) ma costruzione di infrastrutture, progetti concreti, fondamentali
per lo sviluppo di una nazione. Questo sta avvenendo anche in Sierra Leone.
5) L’ATTIVITA’ MINERARIA è in forte espansione: si parla di un giacimento di 10 miliardi di
tonnellate di minerale ferroso (ematite, magnatite,..). A Lunsar, dove si trova la comunità madre dei
Giuseppini in Sierra Leone, sono riapparse le compagnie minerarie. Interessante la collaborazione
che si è creata tra le nostre due scuole e queste società. Hanno scoperto che a Lunsar c’era una scuola professionale e una scuola superiore a indirizzo tecnico-scientifico, si sono aggrappate a queste
due realtà esistenti e ne hanno fatto un punto di riferimento specialmente per quanto riguarda il lavoro e l’impiego. E’ nata una stretta collaborazione: l’80% della manodopera semi-specializzata è
composta dagli ex-allievi delle nostre scuole, specialmente da quelli della scuola professionale. La
presenza di queste attività in Lunsar è una vera benedizione e una speranza per il futuro dei giovani.
Molti si aspettano ulteriori opportunità di impiego.
6) L’ISTRUZIONE Sviluppo e istruzione
sono strettamente collegati: più alto e diversificato è il sistema scolastico, più grande è la
possibilità di sviluppo nel paese. Il sistema
educativo della Sierra Leone copre un po’
tutti i livelli: Elementari, Medie, Superiori,
Centri e Istituti Professionali, Colleges, Università (3), Politecnici (3). Riesce, con qual4
che difficoltà, a offrire frequenza scolastica gratuita alle elementari, alle medie per le ragazze; offre
esami gratuiti di fine elementari, fine medie e fine superiori a tutti gli studenti. La Sierra Leone è
riuscita a costruite molte scuole e a ristrutturarne altre. Ha alcuni obiettivi da raggiungere entro il
2015 quali l’istruzione di base per tutti, migliorare qualità e rilevanza, aumentare il numero delle
scuole professionali, promuovere l’istruzione degli adulti. Ma ci sono grossi problemi nel settore insegnanti: poco preparati, non pagati o pagati poco, in ogni caso molto demotivati. Questo è uno dei
settori più in ebollizione e sofferente in questo momento.
7) GLI INVESTIMENTI Fa parte degli obiettivi dell’Agenda per il cambiamento stimolare gli
investimenti nel paese e agevolare gli scambi commerciali. Il governo ha preparato un programma
di incentivi per gli investimenti e agevolazioni fiscali per promuovere l’esportazione e
l’importazione. Il Vice-Presidente ha incontrato a Milano e Roma decine di industriali che hanno
mostrato interesse ad investimenti in Sierra Leone. Qualcuno ha firmato un “memorandum of understanding”. Qualcuno è già arrivato in Sierra Leone ad iniziare un’attività di produzione di succhi
di frutta. E’ una ditta di Parma (Africa Alex) che si sta insediando a una quarantina di km dalla capitale Freetown. La gente soffre la fame ma ci sono tanti manghi che marciscono per terra, e non solo manghi
.
Sfide e problemi aperti
Restano ovviamente ancora tanti ostacoli da superare:
Alto tasso di disoccupazione giovanile è la preoccupazione più acuta in Sierra Leone.
L’assenza di opportunità di lavoro e la mancanza di istruzione per i giovani sono stati gli elementi che hanno portato alla guerra in Sierra Leone. I giovani (18-35 anni) costituiscono la
metà della popolazione in Sierra Leone. La maggior parte di loro non è qualificata e rimane
disoccupata.: giovani non istruiti e senza competenza.
Lotta alla povertà. Il 70% della popolazione vive ancora al di sotto della soglia della povertà.
Costo della vita continuamente in aumento.
Acqua potabile: è in corso la riabilitazione di alcuni approvvigionamenti idrici in alcune
grandi città e ogni anno vengono costruiti centinaia di pozzi, ma l’acqua potabile resta ancora un grosso problema in Sierra Leone, specialmente durante la stagione secca.
Qualità di vita.
Diritti umani, diritti dei più deboli, dei disabili, delle donne, dei bambini
Dramma di gravidanze in età molto giovane (elementari, medie), con tutte le conseguenze
e i rischi che si possono immaginare
Fame e malnutrizione nei bambini
piccoli. L’UNICEF sostiene che
quasi un terzo dei bambini al di sotto
dei 5 anni è ancora malnutrito
Insicurezza nelle strade: incidenti
mortali e trasporti pericolosi. Emergency è ancora in Sierra Leone
specialmente per questo.
Traffico della droga e criminalità
organizzata.
Corruzione: la lotta alla corruzione
resta ancora uno degli sfide maggiori
Tribalismo, nepotismo
Formazione giornalistica: nono5
stante sia aumentato il numero di giornalisti e giornali, la qualità è ancora bassa, politicizzata e imprecisa.
Gestione delle ricchezze del suolo. Garantire la trasparenza e che la ricchezza mineraria del
paese venga sfruttata per il bene della gente. La Sierra Leone è un esempio di come le risorse si possono rivelare a volte una maledizione (diamanti-guerra civile).
Ambiente degradato e minacciato (deforestazione, disboscamento)
Risanamento dei quartieri degradati di Freetown (slums): Kroo Bay, Krootown Road,..
Completamento del processo di riparazione (vittime della guerra: disabili, amputati..).
Preparazione delle Elezioni Presidenziali, legislative e locali del 2012: potenzialità di
violenza con promozione della coesione e unità nazionale.
Sul cammino di sviluppo iniziato in Sierra Leone purtroppo incide moltissimo
l’incertezza finanziaria internazionale e la crisi globale e mediorientale che mettono a dura prova gli sforzi del governo.
Un paese dalle potenzialità immense
La Sierra Leone sta pian piano riguadagnando la
sua dignità: si sta accorgendo che con tutte le ricchezze
che possiede, da paese dipendente completamente dagli aiuti esterni può servire i suoi abitanti con
l’abbondanza delle sue risorse naturali, passando dalla
dipendenza dagli aiuti economici dall’estero ad
un’economia dinamica autosufficiente. I campi da esplorare, da potenziare sono tantissimi; eccone alcuni:
- Pesca. Il mare è ricco di tonni, cernie, barracuda,
sgombri. Purtroppo le acque della Sierra Leone adesso
sono facile rifugio di imbarcazioni straniere che vengono a pescare di frodo. Ma in futuro sarà certamente
un’area di sicuro investimento.
- Agricoltura. La molta terra incolta, la natura fertile
del terreno offre le condizioni ideali per nuovi investimenti nel settore del riso, dell’olio di
palma, del cacao, del caffè, dello zucchero.
- Attività minerarie. La Sierra Leone è il 3° paese al mondo per giacimenti di minerali di
ferro, ha una grande quantità di bauxite, rutilio, oro, diamanti e chissà che cos’altro ancora
da scoprire! Le ditte esploratrici ed escavatrici sono presenti nel paese con un numero impressionante di macchinari. La Sierra Leone potrebbe diventare un grande esportatore di
minerali primari e idrocarburi.
- Turismo. La Sierra Leone ha 400 km di spiagge di sabbia bianca che aspettano solo di essere sviluppate per il turismo, offre un’incantevole costa che ospita alcuni alberghi a 5 stelle
con un’ospitalità eccezionale (cultura e tradizione), ha uno dei più profondi e naturali porti
del mondo che è situato a breve distanza dall’Europa, dalle Americhe e dal resto dell’Africa.
- Riserve di petrolio: lungo la costa di Freetown sono stati scoperti di recente gli idrocarburi.
- Produzione di bioetanolo attraverso piantagioni di canna da zucchero (con produzione di
energia elettrica)
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La Sierra Leone ha ancora bisogno di ...
Sviluppare l’esportazione
Creare occasioni di mercato
Favorire investimenti di capitale privato
Avere assistenza tecnica
Trasferimento di tecnologie
Istruzione e formazione professionale
dei giovani (opera prioritaria dei Giuseppini!)
Grazie! Thank you! Tenki!
Carissimi amici e benefattori,
è interessante notare come i Giuseppini in Sierra Leone abbiano saputo cogliere le sfide della Sierra Leone e dando una risposta ai suoi veri bisogni. Avviene spesso così: la Chiesa, attraverso
i suoi missionari, si impegna in settori importanti non sempre coperti dal governo, stimolando nello
stesso tempo il governo ad intervenire. I Giuseppini, tramite l’aiuto di tanti amici, sono stati pionieri
nella promozione del settore agricolo (Cooperative di agricoltori, costruzione di pozzi, magazzini e
aie,..), dell’istruzione (quante scuole gestite e costruite!); della formazione professionale per dare
ai giovani un futuro e un lavoro (scuole professionali, centri per ex-allievi); nel settore della sanità
con tanti progetti (assistenza sanitaria, anti-malaria, centri medici, …). Quanti progetti di sviluppo
in tutti questi anni! Quanti aiuti per migliorare la qualità della vita dei sierraleonesi, per combattere
la povertà, per aiutare le vittime della guerra, gli amputati, i disabili, i ciechi, per creare opportunità
di lavoro per i giovani. E’ impossibile elencarli tutti!
Ci sarebbe un altro grande capitolo, che sta pure impegnando molto l’azione dei Giuseppini
e della Chiesa locale: l’evoluzione e le sfide del senso religioso di questo popolo; qualcosa di affascinante e in fase di crescita e sviluppo … ma lo rimando ad una prossima lettera.
E’ facile riconoscere che tutto questo lavoro è stato possibile perché tantissimi amici ci hanno aiutato ad accompagnare questi nostri fratelli e sorelle. E se oggi si apre una speranza per la Sierra Leone bisogna dire grazie anche a tutti voi, che siete riusciti ad allungare la vostra mano a chi ha
di meno. nonostante la crisi globale che ha toccato anche voi.
Carissimi amici e benefattori: un grazie sincero a ciascuno di voi. I problemi sono ancora
tanti. La gente soffre ancora. Eppure, lo ripeto, la Sierra Leone non è più il paese di qualche anno
fa. Certo, fa impressione vedere la gente che vive poveramente, miseramente a volte, che fa fatica a
sfamare i bambini e al tempo stesso vedere a poca distanza questi macchinari enormi delle ditte escavatrici o di quelle che costruiscono strade! Contrasti che ti fanno riflettere… Questo pullulare
di cantieri, di iniziative sfocerà in un benessere per tutti o, come è successo con i diamanti, si fermerà nelle mani di pochi, locali e stranieri? La risposta, in questo momento, è impossibile saperla. La strada è ancora lunga e tortuosa, piena di insidie. Il pericolo di destabilizzazione è
sempre in agguato (“Blood Diamonds”, il titolo di un celebre film che molti di voi conosceranno,
insegna!). Nonostante tutto, io sono ottimista. La Sierra Leone, oggi, “può guardare con più fiducia
ad un futuro migliore e più prospero”.
P. GIULIANO PINI
Missionario in Sierra Leone
[email protected]
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