piano nazionale banda larga - ISCOM
Transcript
piano nazionale banda larga - ISCOM
Infratel Italia NOTE Salvatore Lombardo, Paolo Corda PIANO NAZIONALE BANDA LARGA: IL RUOLO DI INFRATEL E LO STATO DI AVANZAMENTO (NATIONAL BROADBAND PLAN: THE ROLE OF INFRATEL AND THE STATE OF PROGRESS) S ommario: la possibilità di accedere a servizi a banda larga è essenziale per lo sviluppo e la competitività di un moderno sistema economico, basato sulla conoscenza e sullo scambio veloce ed efficiente di dati ed informazioni. Il Dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, dopo aver dato avvio all’attuazione del Piano Romani, ha coordinato le azioni sui diversi territori negoziando con tutte le Amministrazioni Regionali, con l’obiettivo di realizzare le infrastrutture ottiche di comunicazione ed abbattere il digital divide che caratterizza parte del territorio nazionale, costituendo un valido esempio di programmazione unitaria nella pubblica amministrazione. Gli accordi individuano Infratel, società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico da tempo impegnata nella realizzazione di infrastrutture ottiche nelle zone in digital divide, quale soggetto attuatore degli interventi sui territori regionali e definiscono il finanziamento degli interventi in parte da fondi statali ed in parte da fondi regionali. L’attività operativa di Infratel, costituita nel 2003, ha preso avvio ad inizio 2005 ed ha portato al primo trimestre 2011, al raggiungimento di ottimi risultati operativi con l’abilitazione ai servizi a larga banda di quasi 2 milioni di cittadini in oltre 700 comuni in 14 regioni italiane. Il modello di intervento concordato con il Dipartimento Comunicazioni prevede la realizzazione dell’infrastruttura passiva, costituita da cavidotti e fibra spenta, per collegare siti a cui è attestata la rete di accesso, al sistema ottico regionale o nazionale (backbone), e la concessione in uso, secondo principi di equità e non discriminazione, dell’infrastruttura realizzata agli operatori di telecomunicazioni, in modo da consentire l’attivazione dei servizi di connettività a larga banda rivolti ai cittadini e alle imprese. In questo modo, con un intervento pubblico mirato, si realizza quella porzione di rete che generalmente rappresenta la più grande barriera all’entrata per gli operatori alternativi e che rappresenta una quota importante dei costi da sostenere per realizzare una rete di nuova generazione. La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA A bstract: the chance to access broadband services is essential for the development and competitiveness of a modern economic system, based on knowledge and on the fast and efficient exchange of data and information. The Communications Department of the Ministry of Economic Development, after having started the implementation of the “Piano Romani”, coordinated actions in the different areas in negotiations with all regional governments, with the objective of creating the optical communication infrastructure and reduce the digital divide that characterizes some areas in the country, constituting a good example of unified programming in public administration. The agreements with regional governments identify Infratel, the in-house company in the Ministry of Economic Development, so long engaged in construction of optical infrastructure in digital divide areas, such as implementing body of the interventions on the regional territories. The operations of Infratel, company formed in 2003, began in early 2005 and resulted in the first quarter of 2011, achieving strong operating results in enabling broadband services to nearly 2 million people in 700 municipalities in 14 Italian regions. The intervention model, agreed with the Communications Department, provides for the construction of the infrastructure, consisting of ducts and dark fiber to connect local exchange to regional or national backbone. The transfer of Indefeasible Right of Use (IRU) use of the infrastructure to telecommunications operators to allow the activation of services of broadband connectivity for citizens and companies is based on principles of equity and non-discrimination. In this way, with a targeted public intervention, that portion of the network which generally represents the largest barrier to entry for alternative operators and represents a significant share of the costs to build a next generation network, is realized. 11 NOTE Salvatore Lombardo, Paolo Corda CONTESTO EUROPEO Nell’ambito di un contesto di riferimento particolarmente difficile, con una ripresa economica lenta a manifestarsi e che ha spinto gli operatori privati a concentrarsi sulla razionalizzazione dei costi e l’aumento dell’efficienza dei processi, si è sempre di più affermato, come una delle priorità di politica economica, l’obiettivo di sviluppare le infrastrutture abilitanti lo sviluppo dell’offerta di servizi a banda larga. Diversi sono stati nel corso del 2010 gli interventi degli organismi preposti alla regolamentazione del settore in Europa ed in Italia, al fine di superare i ritardi nella diffusione della banda larga. A livello europeo, l’evento più importante sul tema dello sviluppo delle Comunicazioni Digitali Veloci e della piena attuazione della Società dell’Informazione è la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 19 maggio 2010, intitolata «Un’agenda digitale europea». L’Agenda Digitale presentata dalla Commissione europea è una delle sette “iniziative faro” della strategia Europa 2020, che fissa gli obiettivi da raggiungere entro il 2020 per la crescita nell’Unione Europea. L’agenda digitale propone di sfruttare al meglio il potenziale delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso. La crisi finanziaria iniziata nel 2008 ha messo in luce alcune carenze strutturali dell’economia europea. La strategia «Europa 2020», avviata dalla Commissione europea nel 2010, rappresenta parte della risposta alla crisi. Gli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea sono: 1. Realizzare il mercato digitale unico L’Unione Europea s’impegna a favorire l’accesso ai contenuti on line semplificando le procedure di liberatoria e gestione dei diritti di autore e di rilascio di licenze transfrontaliere. Per agevolare le fatturazioni e i pagamenti elettronici si prevede di completare l’area di pagamento unica in euro (SEPA) e rivedere la direttiva sulla firma elettronica al fine di offrire sistemi di autenticazione elettronica sicuri. Il mercato digitale europeo attualmente soffre 12 di una mancanza di fiducia degli utenti per quanto riguarda la sicurezza dei pagamenti e la protezione della riservatezza. La Commissione intende rivedere il quadro normativo dell’UE in materia di protezione dei dati e intende pubblicare un codice on line che riassuma in modo chiaro e accessibile i diritti degli utenti digitali.Tale codice verterà anche sulla legislazione in materia di contratti e sulla risoluzione delle controversie on line a livello europeo. La Commissione intende creare inoltre un marchio di fiducia UE on line per tutelare i consumatori. Molto da fare rimane sul tema dell’armonizzazione della numerazione dei servizi e la gestione dello spettro radio. 2. Aumentare l’interoperabilità e gli standard L’Europa deve aumentare l’interoperabilità di dispositivi, applicazioni, banche dati, servizi e reti.A tale scopo è fondamentale che la Commissione prosegua il riesame della sua politica in materia di standardizzazione. Deve inoltre promuovere norme adeguate ai diritti essenziali di proprietà intellettuale. 3. Consolidare la fiducia e la sicurezza on line L'Europa deve rafforzare la sua politica per contrastare la criminalità informatica, la pornografia infantile on line e il non rispetto della riservatezza e dei dati personali. La Commissione presenterà misure relative alla sicurezza delle reti e dell’informazione, e alla lotta contro gli attacchi informatici. Parallelamente gli Stati membri devono adottare misure per istituire una rete efficiente a livello nazionale e procedere a simulazioni di attacchi informatici su larga scala. Le piattaforme nazionali di segnalazione di reati informatici dovranno essere adattate alla piattaforma contro la criminalità elettronica di Europol. 4. Promuovere un accesso ad Internet veloce e superveloce per tutti La cittadinanza Europea deve disporre di accessi Internet veloci e superveloci, accessibili a tutti e a prezzi competitivi. In tale ottica, l’UE deve creare La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA reti d’accesso di nuova generazione (NGA). La Commissione intende servirsi dei fondi europei (in particolare del FESR o del FEASR) per finanziare gli investimenti nella banda larga. Gli obiettivi che l’Unione si è posta sono: • Disponibilità di accessi base (p.e. 7 Mbps) per tutti i cittadini entro il 2013; • Disponibilità di accessi a 30 Mbps per tutti i cittadini entro il 2020; • Disponibilità di accessi a 100 Mbps per il 50% delle abitazioni il 2020. Per raggiungere questi obiettivi, da più parti ritenuti piuttosto ambiziosi, è necessario attuare una strategia ad ampio spettro basata su un mix di tecnologie (su portante ottico e radio) in modo da garantire velocemente la copertura universale con velocità crescenti fino a 30 Mbps, contemporaneamente occorre sviluppare le reti di nuova generazione che abilitano l’offerta di servizi ultraveloci (100 Mbps). 5. Investire nella ricerca e nell’innovazione L'Europa deve investire di più nelle attività di ricerca e sviluppo connesse alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, le quali sono ancora insufficienti in Europa rispetto a quanto avviene nei principali paesi partner commerciali. La Commissione intende quindi favorire gli investimenti privati e raddoppiare le gli investimenti pubblici nello sviluppo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. 6. Migliorare l’alfabetizzazione, le competenze e l’inclusione nel mondo digitale Benché Internet faccia ormai parte integrante della vita quotidiana di molti europei, alcuni gruppi della popolazione sono ancora esclusi dall’alfabetizzazione digitale. L’UE, inoltre, soffre della carenza di personale competente nel settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Per favorire l’occupazione nel settore, la Commissione propone di inserire l’alfabetizzazione e le competenze digitali fra le priorità del Fondo sociale europeo. Essa intende inoltre sviluppare gli strumenti per identificare e riconoscere le competenze dei tecnici e degli utenti La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE PIANO NAZIONALE BANDA LARGA: IL RUOLO DI INFRATEL E LO STATO DI AVANZAMENTO (NATIONAL BROADBAND PLAN: THE ROLE OF INFRATEL AND THE STATE OF PROGRESS) delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Per rimediare alle disparità tra i cittadini europei nell’accesso all’alfabetizzazione digitale, gli Stati membri devono promuovere l’Eaccessibilità, in particolare nel quadro dell’applicazione della direttiva «Servizi media audiovisivi». La realizzazione delle suddette azioni richiederà un costante impegno a livello comunitario e dei singoli Stati membri (nonché a livello regionale). L’attuazione sarà coordinata da un gruppo di commissari che dovranno coinvolgere gli Stati membri e il Parlamento europeo. Un bilancio periodico dei progressi compiuti nell’ambito dell’agenda digitale sarà realizzato ogni anno con la pubblicazione di un quadro di valutazione e l’organizzazione di un’assemblea sul digitale. CONTESTO ITALIANO A livello Nazionale, il Piano Italia Digitale è lo strumento studiato dal Governo per stimolare lo sviluppo dell’infrastruttura digitale e favorire la diffusione su larga scala dell’uso delle Tecnologie, dei Servizi e dei Processi Digitali ed ottenere maggiore Competitività, Produttività ed Efficienza, ossia sostenere la crescita economica e l’occupazione nel Paese, nell’ambito della strategia portante individuata dall’Agenda Digitale. I due pilastri su cui si basa il Piano Italia Digitale sono il Piano Nazionale Banda Larga per azzerare il digital divide, di cui Infratel Italia è il soggetto attuatore, e il Piano per le Reti di Nuova Generazione. Quest’ultimo, in particolare, permetterà agli italiani accedere a servizi ad una velocità superiore i 100 Mbps per almeno il 50 per cento della popolazione entro il 2020. Stato del Digital Divide metodi di indagine Lo stato del divario digitale misurato da Infratel in relazione alla diffusione del servizio ADSL, è migliorato nel corso del 2010, in gran parte a seguito degli interventi riconducibili al Piano Nazionale attuato da Infratel. Alla data del 31 dicembre 2010 si misura un Digital Divide pari all’8,7% della popolazione telefonica di rete fissa, come riportato nella tabella che segue (Tabella 1). I dati di copertura della popolazione telefonica sopra riportati sono considerati al lordo della fat- 13 NOTE Salvatore Lombardo, Paolo Corda Regione Digital Divide 2009 Digital Divide 2010 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto ITALIA 14,2% 22,7% 15,9% 7,5% 11,7% 14,4% 6,4% 8,7% 9,1% 11,4% 33,9% 13,6% 6,3% 10,0% 5,4% 9,6% 16,3% 19,0% 11,7% 14,4% 10,4% 11,5% 21,3% 14,5% 6,5% 9,1% 13,3% 4,6% 6,3% 8,1% 8,8% 31,8% 12,2% 3,9% 4,0% 4,4% 8,6% 15,0% 16,3% 11,1% 12,3% 8,7% Tabella 1: popolazione in divario digitale in Italia, al 31 dicembre 2010 in confronto al 31 dicembre 2009 tibilità tecnica relativa alla rete di accesso, non rilevandosi quindi, in questa sede, eventuali problematiche relative alla presenza di extra-lunghezze e bassa qualità dei doppini telefonici (su base nazionale, circa il 2,2% delle linee di rete d’accesso in rame è caratterizzata da problematiche di questo tipo), o ad altre cause connesse alla saturazione dei doppini in rame. Si tiene invece conto, a differenza dei dati presentati negli anni precedenti della presenza di multiplatori e concentratori, il cui rilegamento in fibra ottica inizia ad essere oggetto dei piani Infratel. Le prestazioni effettive del servizio dipendono da molti fattori, da quelli legati alla capacità tecnologica delle centrali telefoniche, alla qualità e all’estensione del supporto trasmissivo, alle interferenze in rete di accesso, fino alle caratteristiche e allo stato della rete domestica. Come noto, i principali fattori che influenzano la velocità del collegamento sono: • La distanza dalla centrale di telecomunicazioni, in quanto le prestazioni offerte dalle tecnologie xDSL sono molto condizionate dalla lunghezza del mezzo trasmissivo (rame) sulla parte terminale della rete, che va dalla centrale alla sede dell’utente finale; • La configurazione del servizio, considerando che sulla base delle tecnologie disponibili, e degli 14 accordi contrattuali, gli operatori di mercato effettuano poi le proprie configurazioni di rete in termini di velocità di download e upload, ma anche di banda garantita ai diversi utenti attivi nelle diverse fasce orarie e, quindi, a fronte di valori nominali che possono essere identici, le prestazioni reali possono divergere in modo significativo; • La configurazione della rete domestica e la presenza di interferenze, quali collegamenti “volanti” di più telefoni, l’utilizzo non corretto dei filtri ADSL sono altri fattori che provocano un degrado del servizio. Fin dalla fase di start-up delle attività, Infratel Italia ha avviato rapporti di collaborazione con gli Operatori di Telecomunicazioni, con gli Internet Providers e con le Amministrazioni locali per il confronto e l’armonizzazione dei piani rispettivi, per la definizione analitica dei livelli di copertura e la misurazione delle effettive esigenze infrastrutturali dei territori al fine di: • individuare e definire in maniera congiunta le aree di interesse, su cui concentrare l’intervento; • manifestare la reciproca disponibilità ad acquisire diritti d’uso su cavidotti e fibra ottica; • stabilire le condizioni di fornitura dei servizi correlati di gestione e manutenzione della rete. Nel corso del 2010, in conformità agli Orientamenti Comunitari in materia di Banda Larga Infratel ha provveduto ad aggiornare la mappatura delle aree bianche del territorio nazionale ed ha realizzato un indagine preliminare sulla copertura del territorio nazionale da parte di operatori di telecomunicazioni di rete fissa e wireless al fine di verificare che nelle aree candidate ad essere incluse nel piano di intervento non siano già offerti, dagli operatori di telecomunicazioni, servizi di connettività con velocità minima di almeno 2Mbps in download e certificare che l’iniziativa non conferisca un vantaggio economico selettivo a talune imprese e non rischi di falsare la concorrenza. In particolare l’indagine è stata realizzata con l’obiettivo di individuare quelle aree del territorio nazionale in cui le infrastrutture a banda larga sono inesistenti e non si prevede verranno sviluppate nel medio termine verificando se le suddette aree siano a fallimento di mercato per cui si rende necessario un intervento pubblico al fine di raggiungere con servizi di connettività a larga banda una copertura completa della popolazione (aree bianche). La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA L’indagine serve inoltre a delineare quelle aree del territorio nazionale caratterizzate dalla presenza di un unico operatore di rete a banda larga, in cui alcune categorie di utenti non sono adeguatamente servite, nel senso che non risultano disponibili alcuni servizi a banda larga presenti in altre aree del territorio, ed in cui l’intervento pubblico può essere ammesso (aree grigie). Successivamente, nel mese di marzo 2011 è stata avviata una nuova consultazione con l’obiettivo di aggiornare i dati raccolti con la consultazione precedente ed aumentare la granularità dell’indagine, individuando oltre 6.000 aree comunali e sub comunali. Sulla base delle informazioni raccolte dagli operatori Infratel ha costituito un database che correla le coperture delle diverse reti in modo da definire puntualmente lo stato di un’area in relazione al fabbisogno infrastrutturale. Il Piano Nazionale per la Banda Larga Gli obiettivi dell’inclusione digitale, che passa anche attraverso l’abbattimento del digital divide, hanno avuto ampia risonanza anche in Italia, dove già erano state avviate iniziative pubbliche a partire dal 2003. A partire dal 2008 il Governo, per mezzo del Dipartimento per le Comunicazioni, ha guidato direttamente l’attività di Pianificazione e Reperimento delle risorse Finanziarie garantendo la coerenza e l’efficacia degli interventi a livello nazionale, coinvolgendo Operatori di Telecomunicazioni e Amministrazioni Pubbliche centrali e Locali. Nel corso del 2009 l’allora viceministro alle comunicazioni, Paolo Romani, ha presentato una strategia che definisce le priorità della politica industriale in tema di larga banda. Il Piano Romani si proponeva di perseguire l’obiettivo di abbattere il digital divide preparando la strada per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. In linea con gli obiettivi dell’Unione Europea il piano si propone di mettere a disposizione, entro la fine del 2012, connessioni di velocità compresa tra 2 e 20 Mbps. La capacità minima di 2 Mbits è universalmente riconosciuta in ambito internazionale, anche a seguito della apposita raccomandazione ITU, ed europeo coma soglia minima al di sotto della quale una area è da ritenere in Digital Divide. Il fabbisogno complessivo del Piano Romani (cfr figura) ammontava a 1,47 miliardi di euro. Per rag- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE PIANO NAZIONALE BANDA LARGA: IL RUOLO DI INFRATEL E LO STATO DI AVANZAMENTO (NATIONAL BROADBAND PLAN: THE ROLE OF INFRATEL AND THE STATE OF PROGRESS) PIANO NAZIONALE 2009 Apparati Wired da esterno IP DSLAM Backhaul FO Nodi primari Stazioni wireless per Armadi stradali e Unità remote Backhaul FO Nodi secondari Apparati HSPA Backhaul Ponti Radio Dettaglio delle componenti di investimento previste dal Piano Nazionale 2009 (Piano Romani) giungere gli obiettivi il piano era stato pensato in modo da intervenire a diversi livelli della catena per l’offerta dei servizi a larga banda: • sulle reti connessione (backhaul) dei nodi di accesso a cui è attestata la rete in rame che raggiunge gli utenti, diffondendo l’impiego delle fibre ottiche in luogo delle connessioni in rame e radio a bassa capacità; • sugli apparati di centrale, sostituendo quelli obsoleti ed equipaggiando i nodi non ancora equipaggiati; • sulla rete di accesso in rame e sulla rete mobile. Sviluppo della NGN Nel corso del 2010, Infratel Italia ha collaborato con il Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico nella promozione di un importante progetto di sperimentazione di una rete di accesso di nuova generazione basata sulla fibra ottica. Il progetto prevede la realizzazione di una unica rete “Fiber To The Home”, che raggiungerà direttamente le case e le imprese e consentirà connessioni sempre più veloci con prestazioni ed affidabilità superiori all’attuale rete in rame, con l’ulteriore vantaggio derivante dai minori costi di manutenzione tipici della fibra. Il piano si basa sulla copertura delle 15 maggiori città italiane (10 milioni di persone) entro 5 anni, con un investimento di circa 2,5 miliardi di Euro ripartito tra tutti gli operatori e le istituzioni coinvolte. In una seconda fase il piano potrà essere esteso fino a coprire le città con più di 20.000 abi- 15 NOTE Salvatore Lombardo, Paolo Corda A partire della seconda metà del 2005, dunque, la Società ha aperto i cantieri, prima su tutte le Regioni del Mezzogiorno e, nel corso del 2009 nel Centro – Nord del Paese. L’anno 2010 è stato caratterizzato da un significativo processo di consolidamento dei rapporti con i referenti istituzionali di Infratel Italia e del modello d’intervento che ha permesso di raggiungere risultati di assoluto valore, registrando un forte impulso allo sviluppo del programma di sviluppo della larga banda. In figura si evidenzia come l’anno 2010 abbia rappresentato un punto di svolta nella capacità produttiva di Infratel. In sintesi nel corso del 2010 sono stati raggiunti i seguenti risultati (con riferimento sia ai lavori relativi al programma finanziato da fonte Ministero dello Sviluppo Economico, sia ai lavori finanziati da fonti Regionali, nell’ambito degli Accordi istituzionali tra MISE e Amministrazioni regionali): • 327 nuove centrali connesse alla fibra ottica per un totale cumulato di 624; • 1.965 km di infrastruttura realizzata per un totale cumulato di 4.117; Nel corso dell’anno 2010 è stato avviato il Terzo Intervento Attuativo che prevede interventi nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto e Sardegna con un investimento per la realizzazione di rete in fibra ottica di quasi 100 milioni di euro per il rilegamento di oltre 600 aree di centrale di cui il 50% finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico Per realizzare gli obiettivi prefissati dall’Agenda Digitale, Infratel Italia ha collaborato proficuamente con il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento delle Comunicazioni al fine di stabilire un coordinamento tra l’Amministrazione centrale e quelle locali e fra queste ed il mercato coinvolgendole direttamente attraverso la co-progettazione dei piani tecnici di intervento e la firma di appositi accordi. A partire dal 2009 sono stati siglati accordi di programma tra Ministero e quasi tutte le Amministrazioni Regionali per il cofinanziamento degli interventi necessari per portare la banda larga nei propri territori in digital divide. In alcuni casi le Amministrazioni Regioni hanno destinato al Piano Nazionale Banda Larga fondi propri anche di origine comunitaria (FEASR e FESR). Gli Accordi, che si aggiungono con quelli già in vigore con le regioni, Lombardia, Emilia Romagna, 16 Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia e Sicilia, individuano Infratel Italia quale soggetto attuatore degli interventi sui territori regionali e definiscono il finanziamento dei lavori in parte da fondi statali ed in parte da fondi regionali con la conseguente allocazione della proprietà delle reti basata sulla fonte del finanziamento. Gli Accordi hanno il chiaro obiettivo di abbattere significativamente, nel periodo 2010-2013, il digital divide residuo presente sui territori regionali. Modalità realizzative Gli interventi sul territorio sono progettati con l’obiettivo di utilizzare il più possibile le infrastrutture di posa già esistenti e, dove non vi si riscontra la presenza di infrastrutture disponibili si procede con lo scavo utilizzando tecniche innovative, che riducono i costi ed i tempi d’intervento, quali lo scavo in Minitrincea ed i Sistemi No-Dig. In tal modo si raggiungono considerevoli ottimizzazioni sui costi e sui tempi di realizzazione, creando nel contempo minori disagi alla cittadinanza a seguito dei lavori. Posa di cavo ottico su Palificata Pertanto la prima scelta progettuale consiste nel riuso di canalizzazioni e palificazioni esistenti di proprietà Operatori ed Enti Locali. Successivamente si valuta la possibilità di scavare Realizzazione perforazione teleguidata (NoDig) La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA tanti, raggiungendo così il 50% circa della popolazione italiana con un investimento totale di 8,5 miliardi di Euro.I principali operatori di telecomunicazioni nazionali – Telecom, Vodafone, Fastweb, Wind, BT, H3G, Tiscali e FOS hanno siglato - in data 7 maggio 2010 - insieme al Ministro dello Sviluppo Economico - Paolo Romani – un Memorandum of Understanding per lo sviluppo delle reti di nuova generazione rendendo disponibili servizi con velocità superiore a 100 Mbps. Il Piano del Governo per lo sviluppo delle Nuove Infrastrutture per le Reti di Nuova Generazione viene avviato avvalendosi di una Partnership Pubblico Privata al fine di accelerare e ottimizzare la realizzazione di un obiettivo dell’Agenda Digitale Europea che è al di fuori delle attuali capacità d’investimento del sistema delle TLC italiane: ovvero sviluppare infrastrutture di nuova generazione per circa la metà della popolazione entro il 2020. Ruolo di Infratel Italia Infratel Italia opera ai sensi dell’art. 7 della Legge n. 80 del 2005 in tutte le aree sottoutilizzate del Paese, con l’obiettivo di ridurre, e in prospettiva abbattere, il digital divide che caratterizza parte del territorio nazionale, potenziare le moderne infrastrutture di comunicazione e creare le condizioni per un incisivo miglioramento delle possibilità di servizio alla Pubblica Amministrazione; ciò, soprattutto, in considerazione del fatto che si è oramai radicata la consapevolezza che l’intervento attuativo di Infratel Italia è strumentale sia allo sviluppo economico del Paese nel suo insieme sia di facilitazione per l’evoluzione e l’attrazione di ulteriori investimenti in infrastrutture strategiche a servizio del territorio. È di rilievo che la stessa Commissione Europea nel corso del 2010 abbia qualificato Infratel Italia come “in house provider” al Ministero dello Sviluppo Economico. Il modello d’intervento Infratel prevede la realizzazione dell’infrastruttura passiva in tutte le aree sottoutilizzate e svantaggiate del Paese (cavidotti e reti in fibra ottica) per abilitare alla banda larga siti di raccolta della rete di telecomunicazioni d’accesso (centrali, antenne base, pop, ecc.) collegandoli – in fibra ottica - al sistema di rete regionale o nazionale (backbone) a servizio degli operatori del com- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE PIANO NAZIONALE BANDA LARGA: IL RUOLO DI INFRATEL E LO STATO DI AVANZAMENTO (NATIONAL BROADBAND PLAN: THE ROLE OF INFRATEL AND THE STATE OF PROGRESS) parto e di tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati. La messa a disposizione della rete avviene ordinariamente mediante la cessione di diritti d’uso sulle infrastrutture (modalità IRU) applicando principi e condizioni di equità e non discriminazione; di recente la società ha introdotto la possibilità, al sussistere di determinate condizioni, di rendere disponibili ai terzi le infrastrutture realizzate ed integrate secondo formulazioni diverse, quali ad esempio la locazione per periodi di due – cinque anni. L’obiettivo, evidentemente, è quello di consentire anche ai piccoli operatori e provider di servizio di accedere, in maniera modulare e con minore sacrificio ed impegno economico pluriennale, alle opportunità di business derivanti dalla diffusione della rete abilitante alla banda larga I soggetti acquirenti le infrastrutture, ad ogni modo, principalmente, in modalità IRU, hanno così la possibilità di completare la rete di servizio alla loro utenza, integrando la loro con quella messa a disposizione da Infratel, e provvedere all’installazione degli apparati per l’attivazione dei servizi di connettività rivolti ai cittadini ed alla Pubblica Amministrazione. In questa maniera, grazie all’intervento pubblico, di fatto, si riesce a concretizzare l’eliminazione di quella parte d’intervento che generalmente rappresenta la più grande barriera all’entrata per gli operatori del comparto, in quanto gli investimenti in infrastrutture rappresentano la parte maggiore dei costi da sostenere, per erogare i servizi ai clienti.Il modello attuato consente dunque di aumentare la capillarità della rete abilitante alla banda larga (prevalentemente in fibra ottica), per completare alcune tratte di interesse degli operatori e dei player di mercato e collegare in fibra ottica le centrali di commutazione ancora prive delle infrastrutture necessarie per l’abilitazione ai servizi evoluti ed innovativi basati su connessioni a banda larga. Andamento lavori e investimenti Infratel 2006-2010 17 NOTE Salvatore Lombardo, Paolo Corda su banchina sterrata. Se queste opzioni non sono percorribili si considera l’impiego delle tecniche No Dig e Minitrincea. Solo in casi estremi si adotta lo scavo tradizionale su asfalto che comporta ingenti spese per i ripristini del manto stradale. Ultimamente si sta affermando l’impiego della Minitrincea senza ripristino della sede stradale. Si tratta di una tecnica innovativa che presenta i seguenti vantaggi: • è necessario uno scavo di ridotte dimensioni (largo 5cm e profondo 30cm); • è applicabile sia in area urbana sia extraurbana; • è realizzato con mezzi innovativi, compatti che lavorano in sinergia in ambiente pulito; • utilizzando un nuovo materiale per riempire lo scavo, che permette di evitare il ripristino superficiale della strada; • permette di aprire e chiudere il cantiere nella stessa giornata. Costo indicativo (euro/metro) 80 Scavo tradizionale 70 60 50 Minitrincea senza ripristino 40 No Dig/Minitrincea 30 Scavo in banchina sterrata 20 10 Posa in infrastruttura esistente 0 0 100 200 300 400 500 Velocità di realizzazione (m/giorno) Confronto tecniche di realizzazione delle infrastrutture • Facilitare l’ottenimento dei permessi • • Basso impatto sulla collettività Facilitare il ripristino superficiale Taglio ridottissimo Velocità di esecuzione Limitato ingombro di cantiere Pulizia del cantiere Rimozione istantanea del materiale di risulta Rapidità di apertura/ chiusura cantiere Utilizzo di materiali innovativi Ripristino immediato del manto stradale RIDUZIONE TEMPO/SPAZIO DI OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO RIDUZIONE DEI COSTI “ INDOTTI” INDOTTI” Realizzazione Minitrincea 18 Caratteristiche Minitrincea senza ripristino della sede stradale. La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA