"Il raddoppio, il collegamento Ticino-Svizzera, il traffico - Sud-Nord

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"Il raddoppio, il collegamento Ticino-Svizzera, il traffico - Sud-Nord
PER UN COLLEGAMENTO SUD‐NORD SOSTENIBILE E SCORREVOLE www.sud‐nord.ch IL RADDOPPIO, IL COLLEGAMENTO TICINO‐SVIZZERA, IL TRAFFICO IN TRANSITO IN BREVE A partire dal 2016 il Ticino sarà collegato al resto della Svizzera come mai lo è stato nella sua storia. Alptransit connetterà Lugano e Zurigo in un’ora e mezza e i due tubi ferroviari della galleria più lunga del mondo offriranno una notevole capacità di trasporto passeggeri e merci a livello regionale, nazionale e internazionale. Trasferire i camion in transito e, per quanto possibile, i camion nazionali su rotaia, è possibile. Di recente l’Unione dei trasporti pubblici (UTP), le FFS Cargo e la BLS Cargo hanno informato la stampa che le ferrovie sono pronte a gestire il trasferimento del traffico pesante. Anche gli operatori privati si sono riuniti recentemente per confermare la fattibilità del trasporto via ferrovia. La galleria stradale rimarrà aperta durante l’estate e durante tutto l’anno vi saranno treni navetta per il trasferimento delle auto. Il tempo di percorrenza della galleria, sarà il medesimo. In caso di colonne ai portali, sarà addirittura notevolmente più corto grazie alle navette. Più della metà dei camion che percorrono attualmente le nostre strade sono automezzi dell’UE che attraversano la nostra nazione e portano poco o nulla alla nostra economia. Costruendo un secondo tubo, la Svizzera consegnerebbe volontariamente e in modo scellerato nelle mani dell’Unione Europea una straordinaria arma di pressione. Già prima di aver terminato il raddoppio della galleria stradale del San Gottardo l’UE pretenderà che le quattro corsie vengano utilizzate per far circolare i numerosi camion in transito in Svizzera. Indicazioni in questo senso sono già state date dalla Regione Lombardia e dagli autotrasportatori italiani. In breve tempo saremmo costretti a consegnare le nostre autostrade a una fila interminabile di camion lunga da Basilea a Chiasso e viceversa. Paralizzando le nostre strade localmente e soffocando i Ticinesi con le emissioni velenose di questi automezzi. Il collegamento Ticino‐Svizzera Probabilmente nessuna montagna al mondo presenta così tanti trafori come il San Gottardo. Dal 2016 saranno disponibili tre gallerie, rispettivamente, quattro tubi: - Il tunnel ferroviario Airolo‐Göschenen, inaugurato nel 1892; - Il tunnel autostradale Airolo‐Göschenen, inaugurato nel 1980; - La galleria ferroviaria ALPTRANSIT con due tubi tra Biasca ed Erstfeld, a partire dal 2016, lunga 57 chilometri sarà il tunnel più lungo del mondo. Questi tunnel sono in grado di coprire ampiamente le necessità del traffico regionale, nazionale e internazionale. Il Ticino sarà collegato al resto della Svizzera come mai nella sua storia. Il Cantone beneficerà inoltre a livello economico e turistico dei miliardi investiti in ALPTRANSIT. Le FFS si aspettano un raddoppio di numero di passeggeri a partire dal 2016, con ottime ricadute 1 nell’ambito del turismo, da anni stagnante in Ticino (vedi anche il nostro argomentario dedicato al turismo).1 Nel 2025 circa, quindi dopo circa dieci anni dall'apertura del nuovo tunnel ferroviario di base, il tunnel autostradale deve essere ristrutturato per adeguarlo alle nuove norme UE e per normali lavori di manutenzione dopo 45 anni di attività. È previsto un periodo di chiusura di circa 900 giorni (2 anni e mezzo). Durante il periodo di ristrutturazione, che può essere limitato ai mesi invernali quando il traffico è minore, vi è la possibilità di organizzare una “strada viaggiante”: per le auto tra Göschenen e Airolo, per i camion tra Erstfeld e Biasca. Simili stazioni di carico sono utilizzate con successo e soddisfazione degli utenti da più di 50 anni al Lötschberg e nel tunnel sotto la Manica tra Francia e Inghilterra. Alle stazioni di carico del Cantone Ticino e Uri si creerebbero centinaia di nuovi posti di lavoro (carico‐scarico, manutenzione materiale rotabile, controllo automezzi pesanti,...). I tempi di percorrenza rimarrebbero praticamente gli stessi, sia per i camion che per le vetture. Il Canton Ticino rimane collegato egregiamente al resto della Svizzera grazie a queste soluzioni, modulabili a più livelli e attualmente allo studio della Confederazione.2 Il traffico sull’asse sud‐nord può circolare praticamente indisturbato. I posti di lavoro nelle stazioni di servizio autostradali del Ticino e di Uri sono così garantiti. Come già detto, il traffico sull’asse stradale del Gottardo è molto minore in inverno. È quindi auspicabile un risanamento che si concentri nei mesi invernali (eventualmente con un’apertura prolungata della strada del passo del San Gottardo) e che permetta di lasciare aperta la galleria da Pasqua alla fine delle vacanze estive. Un secondo tubo non è necessario. Esso boicotterebbe il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia e porterebbe più traffico su tutto l’arco stradale elvetico. In particolar modo paralizzerebbe il già congestionato sistema viario del Sottoceneri, che non è in grado di sostenere un maggiore carico di traffico. Il popolo svizzero si è espresso a più riprese contro la possibilità di costruire un secondo tubo e ha ribadito di voler trasferire le merci su rotaia. Da notare che la metà dei veicoli che transitano sotto il San Gottardo hanno targhe straniere. Quando il numero degli autocarri che attraversa le alpi sarà diminuito della metà entro il 2018 grazie all’introduzione di Alptransit e alla Borsa dei Traffici Alpini, diminuiranno di parecchio anche le colonne ai due portali. Durante il periodo di risanamento del tunnel del Gottardo, il Ticino è ben collegato con il resto della Svizzera, sia via strada che via rotaia. Con l’apertura del tunnel di base di APLTRANSIT nel 2016 il Ticino sarà raggiungibile con il treno con tempi di percorrenza minori a quelli delle autovetture: da Zurigo a Lugano il tempo di percorrenza sarà di un’ora e mezza. A partire dal 2019 verrà messo in funzione anche il tunnel di base del Ceneri, che migliorerà la situazione anche per il Sottoceneri. Anche la nuova linea Mendrisio‐Stabio‐Varese contribuirà ad allacciare il Ticino con la Svizzera occidentale e Berna (via Sempione e Lötschberg). Anche a livello stradale il Canton Ticino, benché confrontato con dei disagi, non si può dire isolato. È importante che tutte le regioni e i partiti politici si coalizzino per limitare i lavori al periodo invernale. Il tunnel del San Bernardino e il passo del Lucomagno sono aperti durante tutto l’anno. Sono ipotizzabili periodi più lunghi di apertura del passo del San Gottardo. Dopo l’apertura del tunnel di base di ALPTRANSIT, la linea ferroviaria di superficie (Göschenen‐Airolo) disporrà di una 1
Scaricabile dal sito www.sud‐nord.ch Cfr. la proposta dell’Iniziativa delle Alpi: “Concetto di Autostrada viaggiante (RoLa) per i camion nella galleria di base del Gottardo” www.alpeninitiative.ch/web/.../12_Rapporto_terminali_trasbordo.pdf 2
2 capacità tale da poter gestire senza particolari problemi tutto il traffico stradale invernale tramite treni navetta. Gli automezzi pesanti possono essere immessi nel tunnel di base grazie alla strada viaggiante.3 Traffico in transito Un secondo tubo ci rende facilmente ricattabili. La politica elvetica di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia verrebbe messa in discussione dall’UE. Non si tratta di un “processo alle intenzioni”, ma di una constatazione che si basa su quanto già accaduto. Nel 1999, durante la discussione degli accordi bilaterali, la Svizzera ha dovuto cedere sul peso massimo dei camion dell’UE che transitano sulle nostre strade, aumentando il peso da 28 a 40 tonnellate. Le pressioni delle lobby europee degli autotrasportatori, sostenute dai rispettivi governi, ci obbligherebbero ad aprire alla circolazione tutte e quattro le corsie esistenti con la costruzione di un secondo tubo. Rinunciando a quanto gli Svizzeri e i Ticinesi hanno deciso e ribadito a più riprese. Uno studio condotto in Tirolo è giunto alla conclusione (deleteria per la Svizzera) che circa 600.000 veicoli pesanti che ora transitano attraverso il Brennero, dovrebbero invece essere trasferiti sull’asse del San Gottardo. Un secondo tubo spalancherebbe le porte a questa e ad altre proposte simili avanzate da tutte le regioni che saggiamente cercano di limitare il passaggio dei mezzi pesanti nella loro regione. Solo il Ticino sembra non rendersi conto del pericolo mortale intrinseco nella costruzione di un secondo tubo. Il periodo di risanamento del tunnel presenta notevoli disagi, tutti ne siamo consci e le soluzioni proposte vanno nella direzione di ridurre al minimo la portata di questo difficile periodo di transizione. La forzata chiusura ci permette però anche di mandare un messaggio forte all’UE e di rispettare la Costituzione federale e le leggi a questa connesse che limitano la percorrenza annuale dei mezzi pesanti a 650.000 invece degli attuali 1, 3 milioni di transiti. Anche la UE deve rendersi conto che un traffico scorrevole attraverso le alpi, durante il risanamento, è possibile solo con un massiccio trasferimento di merci dalla strada alla ferrovia. La Svizzera ha aumentato con ALPTRANSIT la capacità di trasferimento delle merci, senza peraltro chiedere nemmeno un centesimo alle nazioni confinanti. Questo documento e altre informazioni su: www.sud‐nord.ch La coalizione Per un collegamento Sud‐Nord sostenibile e scorrevole è composta dalle seguenti associazioni: ATA Associazione traffico e ambiente, Leventina vivibile, WWF Sezione svizzera italiana, Iniziativa delle Alpi, Medici per l’ambiente, Greenpeace, Sindacato Sev, Pro Natura, Associazione Liberali Radicali per l’Ambiente, Associazione cittadini per il territorio, SOS Mendrisiotto Ambiente, Associazione AMICA, Capriasca ambiente, Comitato contro la superstrada Stabio est‐Gaggiolo, Moesano Vivibile, VivaGandria, Pro Bahn – ASTUTI – Associazione ticinese utenti trasporto pubblico. 3
Cfr. la proposta dell’Iniziativa delle Alpi: “Concetto di Autostrada viaggiante (RoLa) per i camion nella galleria di base del Gottardo” www.alpeninitiative.ch/web/.../12_Rapporto_terminali_trasbordo.pdf 3