Operazione Gambling e BetuniQ: parla l
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Operazione Gambling e BetuniQ: parla l
5 gennaio 2016 Attualità e politica del gioco 3 Totoguida Scommesse n. 1 Operazione Gambling e BetuniQ: parla l’Authority maltese LE INTERVISTE A cinque mesi dall’operazione Gambling, quella che provocò 28 arresti in carcere e 13 ai domiciliari, coinvolse 45 società, soprattutto il bookmaker maltese BetuniQ, e portò alla chiusura di circa 1.500 CTD che a quel bookmaker erano affiliati, l’inchiesta non si è ancora conclusa ma ci sono stati alcuni sviluppi interessanti, sia in merito alle indagini sia per quel che riguarda il destino delle persone e le imprese coinvolte. TS ha voluto parlare direttamente con l’autorità maltese dei giochi, che aveva tempestivamente interrotto le attività delle società coinvolte su richiesta dell’autorità giudiziaria italiana, per capire meglio come sono andate le cose in questa vicenda e, più in generale, quali misure vengono prese per evitare che una società di giochi autorizzata serva a nascondere gli interessi della criminalità organizzata. Ecco cosa ha risposto Edwina Licari (nella foto), responsabile dell’ufficio legale di Mga, Malta Gaming Authority. - Partiamo dal momento in cui la Procura di Reggio Calabria emise l’ordinanza che portò, tra l’altro, alla chiusura di BetuniQ e l’estradizione dei suoi vertici, che Malta concesse repentinamente... «Devo premettere che non posso parlare del caso specifico, anche perché sono in corso le indagini, ma possiamo parlare solo delle regole generali». - Non le chiedo niente che sia coperto da segreto. Ma di fatto voi avete ritirato la licenza a questa società, che era presente in Italia con i cosiddetti CTD (Centri Trasmissione Dati)? «La licenza è stata sospesa». - Quindi, un provvedimento provvisorio in attesa dell’esito definitivo del procedimento giudiziario. Ma sono stati anche sequestrati tutti i beni? «Non da noi». - Dalle autorità italiane? «Le posso solo dire che noi non abbiamo operato alcun sequestro perché il nostro ruolo è solo di tutelare i giocatori. In pratica, l’Mga deve fare in modo che i di Giampiero Moncada Intervista esclusiva alla MGA per sapere cos’è stato dell’inchiesta sui CTD dello scorso luglio. E scoprire cosa sarà dei soldi di chi giocava con i CTD di BetuniQ, sequestrati insieme ai beni della società A fondi costituiti con i soldi dei giocatori vengano protetti». - Ma anche quelli sono stati posti sotto sequestro... «Certo». - Quindi, un giocatore che aveva versato dei soldi come deposito in un conto BetuniQ può rivolgersi a voi per recuperarli? «Dobbiamo sempre attendere l’esito delle indagini. Perché bisogna verificare che effettivamente i depositi appartengano a giocatori reali». - Cioè, che non fossero un modo per fare riciclaggio... «Sono le autorità giudiziarie che dovranno decidere se sbloccarli». - Quindi, se io sono un giocatore e le indagini accerteranno che il mio conto gioco non serviva a riciclare soldi sporchi, a quel punto sarà la stessa Mga a intervenire per farmeli restituire? «Noi ci assicuriamo che questo accada, che i soldi tornino ai giocatori che li hanno depositati. E se possiamo facilitiamo le cose». - Ma il giocatore italiano dovrebbe rivolgersi direttamente a voi? Perché è difficile che si possa rivolgere alle autorità italiane per recuperare un conto gioco aperto presso un book- maker estero senza concessione italiana. «Sì, potrà rivolgersi a noi quando tutto sarà chiarito dall’autorità giudiziaria». - E voi come potete intervenire? Se la società ha dovuto sospendere l’attività, vi rivolgete direttamente alle banche che ospitano quei fondi? «L’obbligo di pagare è sempre dell’operatore. Noi ci preoccupiamo che, in un modo o nell’altro, questa cosa avvenga. Che i soldi tornino al giocatore. Se sarà necessario, la Mga collaborerà con altre istituzioni in grado di intervenire». - Negli scorsi mesi, alcuni beni delle società coinvolte sono stati dissequestrati. «L’ho saputo dai giornali, ma non siamo stati informati per le vie ufficiali. Posso solo immaginare che le indagini hanno chiarito che dei beni non erano riferiti a una società o che una società non era direttamente coinvolta nei fatti accertati». - Mi faccia capire come funzionano le misure di prevenzione che adottate a Malta. Prendiamo questo caso solo come esempio, ma di fatto l’indagine è partita dal fatto che la proprietà delle società faceva capo a una persona coinvolta nella criminalità organizzata. Una condizione sufficiente perché la Mga negasse la licenza, no? Al pari di quello che fa l’Adm (Aams) italiana. «Certo che noi neghiamo la licenza a chi ha precedenti di quel genere, e siamo molto rigorosi. Ma non possiamo sostituirci alla magistratura. Noi dobbiamo analizzare la documentazione ufficiale, non possiamo decidere che una persona è mafiosa perché abbiamo letto degli articoli sui giornali. Se l’autorità maltese ha concesso la licenza, la documentazione non rivelava nulla in contrasto con la normativa. Che è molto rigorosa: è tutto descritto sul nostro sito». - Ma senza parlare di questo caso specifico, ci fa capire come funziona? Quando vi arriva una richiesta voi controllate chi sono i proprietari e verificate che non abbiano precedenti penali di un certo tipo, giusto? Ma se i proprietari sono stranieri, vi rivolgete alle autorità del suo Paese? «La stessa persona deve fornire il certificato che si sarà fatto rilasciare dal Paese di provenienza. Se poi delle indagini di polizia rivelano qualche fatto nuovo, noi veniamo informati e interveniamo subito; come abbiamo fatto in questo caso». n LA VICENDA “Operazione Gambling”: nel luglio scorso oltre 1.500 CTD sotto sequestro e ben 41 persone in manette È la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria a coordinare l'Operazione Gambling che a luglio 2015 smantella uno dei maggiori operatori esteri, BetuniQ: tra carcere e domiciliari, finiscono in manette 41 persone e vengono sequestrate 45 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, oltre 1.500 CTD, e 82 siti nazionali e internazionali di gioco. In totale vengono messi i sigilli a beni per un valore di 2 miliardi di euro, grazie anche alla cooperazione delle autorità maltesi: la maggior parte delle società sequestrate infatti hanno stabilito la propria residenza a La Valletta. Nel giro di 24 ore vengono sospese le licenze, sequestrate le proprietà, compresi i conti bancari, ed estradati i vertici che operavano nell’isola. A capo del business, secondo gli inquirenti, c'è Mario Gennaro, una persona legata ad alcuni clan 'ndranghetisti, e si ipotizza che per creare le società coinvolte siano stati utilizzati dei capitali illeciti. Nell'indagine finiscono inoltre Microgame e l'operatore parallelo B2875, ma entrambi dimostreranno la propria estraneità alla vicenda. Il coinvolgimento di Microgame appare fin dalle prime ore dubbio: in pratica alcuni sodali di Gennaro - Domenico Lagrotteria, Mario Vardè e Cesare Oscar Ventura – hanno provato a infiltrarsi anche nel mercato legale dei giochi, acquisendo delle compagnie che si servivano della piattaforma Microgame. Il provider di Benevento, insomma, avrebbe avuto rapporti commerciali con il ramo legale di BetuniQ, ma non ci sarebbe stata alcuna infiltrazione criminale come si era temuto nelle prime fasi dell'indagine. Il brand B2875, invece, era uno di quelli utilizzati dal sodalizio, un paio di anni fa tuttavia – quando l'indagine era già partita – venne ceduto alla maltese Phoenix, società del tutto estranea al business di Gennaro. Gli inquirenti tuttavia lo avevano già incluso tra i rami sospetti, e quando sono scattati i sequestri di luglio scorsi, hanno posto i sigilli anche ai nuovi titolari. Secondo fonti di stampa, a novembre, le autorità maltesi dissequestrano diverse società del sodalizio, tra cui le capigruppo Uniq Group, Tebaral Holding, Tebaral Limited e Betsolution4U. Negli stessi giorni Mario Gennaro avrebbe iniziato a collaborare con la giustizia. ATTUALITÀ Accordo Adm-Iss: nel 2016 arrivano Ripartono i chat games (forse) i numeri reali dell’azzardopatia nelle bingo hall di People's l progetto c’è e i soldi (soprattutto) pure: 3 milioni di euro che i Monopoli hanno assegnato all’Istituto superiore di sanità per condurre una ricerca sul gioco patologico degli italiani. La delibera dell’Agenzia dogane e monopoli, nei giorni scorsi, ha reputato che il progetto messo a punto dall’Iss fosse in grado di raggiungere gli obiettivi che la legge le attribuisce: «avviare procedure di analisi e verifica dei comportamenti di gioco volti a introdurre misure di prevenzione dei fenomeni ludopatici». Già lo scorso 10 novembre l’Adm e l’Iss avevano sottoscritto un accordo quadro, della durata di 5 anni rinnovabili, per sviluppare «azioni di attività scientifica di ricerca e di controllo volte alla tutela della salute pubblica, nell’ambito delle tematiche riguardanti I il gioco d’azzardo patologico e il tabagismo». Non sono stati resi noti i dettagli dell’indagine che l’istituto dovrà effettuare, ma ci si aspetta che sia più ampia e capillare di quelle finora disponibili e basate su campioni spesso irrilevanti o, comunque, parziali. L’unico ente che, finora, ha fornito sistematicamente informazioni sul comportamento di campioni significativi della popolazione nei confronti delle dipendenze, compresa quella del gioco, è stato il Cnr, attraverso le indagini Espad (biennale, sugli adolescenti) e Ipsad (85mila intervistati tra 15 e 65 anni). Ma senza fondi specifici non ha potuto realizzare indagini particolarmente approfondite e su campioni davvero rappresentativi della complessa realtà in questo settore. ncora due appuntamenti - giovedì dalle 16 alle 17, e venerdì dalle 17 alle 18 - con i chat games, i quiz di People’s Bingo che, oltre a rendere più vivaci le partite, mettono in palio dei ricchi bonus. Per partecipare basta collegarsi e rispondere rapidamente, e in maniera esatta, ai quesiti che in chat propongono i moderatori. Oltre alla domanda viene visualizzato anche il tempo a disposizione per rispondere. Una volta che in chat compare A la parola “stop”, le risposte inserite da quel momento in poi non saranno ritenute valide. I chat games arricchiscono l’offerta del portale che - grazie al recente restyling studiato per consentire ai giocatori di visualizzare immediatamente le informazioni utili - permette un’ampia gamma di personalizzazioni. I giocatori potranno scegliere non solo i costi o i jackpot attesi, ma anche la sala dove giocare o i numeri preferiti da inserire nelle cartelle che acquistano. 4 Attualità e politica del gioco 5 gennaio 2016 Totoguida Scommesse n. 1 2016: la grande occasione LEGISLAZIONE l 2016 si preannuncia come un anno di cambiamenti nel settore dei giochi e delle scommesStefano Sbordoni è avvocato del Foro se. Molte concessioni di di Roma esperto di normativa italiana giochi pubblici del pore internazionale tafoglio gestito da ADM in materia di giochi saranno interessate da e scommesse. gare ad evidenza pubblica, e quindi da nuove assegnazioni che in qualche modo creeranno modifiche sostanziali nella rete. Con l’auspicio che la nuova organizzazione possa essere migliore ed ottimizzare questo settore, che molti nel nostro paese, forse per ignoranza forse per spicciola demagogia, rischiano di far fallire per tornare nella nebbia.. Ecco un calendario degli eventi importanti. Apre il nuovo anno il condono dei CTD/CED che non hanno aderito a quello proposto lo scorso anno. Il procedimento del CONDONO 2016 dovrebbe essere la copia del precedente. I termini quindi gli stessi. Questa nelle intenzioni del legislatore è l’ultima chiamata per coloro che vogliono regolarizzarsi nel nostro Paese, intesa a porre fine ad interpretazioni ardite da parte di organi giudicanti intraprendenti ma non sufficientemente sensibili alle tematiche di giochi e scommesse. Nella relazione tecnica che accompagna I la Stabilità 2016 viene dedicato un ampio spazio al tema CONDONO 2016. Si legge alla pagina 191 che «la regolarizzazione è applicabile alle stesse condizioni previste dai commi 634, 644 e 645» dell’art. 1 della Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), ed ancora «(….) si osserva che la relazione tecnica al citato comma 643 della legge di stabilità 2015 prevedeva un introito pari a euro 187 Ml»; tale stima prevedeva la partecipazione di 3.500 soggetti, circa il 50% dei soggetti irregolari più o meno censiti sul ns territorio nel corso del 2014, attivi da almeno 4 anni. Al condono 2015 hanno aderito però solo 2.200 soggetti che operavano da non più di 2 anni. La mancata partecipazione alla regolarizzazione di 2/3 della platea totale deriverebbe secondo quanto si legge nella relazione tecnica della Stabilità 2016, da due fattori: 1) il costo elevato dell’obbligo di corrispondere l’intero tributo dovuto per i periodi di imposta anteriori al 2015 e per i quali non era ancora scaduto il termine di decadenza per l’accertamento; 2) la prospettiva di regolarizzarsi con la partecipazione alla gara, tenuto conto del fatto che tutte le concessioni in materia di scommesse avevano la naturale scadenza al 30 giugno 2016. di Stefano Sbordoni Con la Stabilità 2016 il costo di partecipazione al condono resta lo stesso dell’esercizio precedente, quindi – secondo la relazione - apparentemente elevato; il tempo di attesa alla gara è però notevolmente inferiore a quello dello scorso anno, ed i potenziali candidati al condono potrebbero avere titolo per partecipare; di contro la mancata partecipazione al CONDONO 2016 potrebbe essere motivo d’esclusione della nuova gara prevista a far data dal 1° maggio 2016. Riguardo al nuovo CONDONO nella relazione tecnica non si fanno previsioni finanziarie; ed infatti si legge nel commento al comma 526 che «(..) si ritiene prudente non prevedere alcun maggiore introito in relazione alla norma in esame». Dopo il procedimento di condono, nel calendario della STABILITÀ 2016 al comma 534 bis seguendo un ordine cronologico viene prevista la Conferenza unificata Stato ed Enti Locali, che entro il 30 aprile 2016 dovrà definire le caratteristiche dei punti vendita di gioco e i criteri della loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede e dei giocatori e prevenire il rischio di accesso ai minori. Le intese raggiunte in Conferenza saranno recepite con decreto ministeriale. Questo è forse l’appuntamento più importante del 2016: se dovesse saltare, infatti, nessun operatore sarà in grado di partecipare al nuovo bando di gara che rischierebbe di essere un clamoroso fallimento, con conseguente caos e danni sia per il consumatore che per le entrate erariali. Seguono poi le gare: a) la gara per le scommesse (comma 531) dopo il 1° maggio 2016. Fondamentale è l’inciso della Relazione tecnica che si legge a proposito di questa gara: «la partecipazione al bando di gara “Scommesse” è correlata alla certezza per i potenziali concorrenti/investitori, di poter attivare concretamente i “Diritti” acquisiti con le gare». Si dà dunque per certo un esito positivo della CONFERENZA UNIFICATA. Da ultimo, il gettito erariale viene “prudenzialmente” (al valore dell’offerta minima) quantificato in euro 410.000.000,00 (una tantum anno 2016), qualora tutti i diritti messi a bando (10.000 negozi e 5.000 corner) venissero assegnati. b) la gara per il gioco a distanza (comma 534). Verranno messe a bando circa 210 concessioni on line, che dovranno garantire entrate erariali per circa 24.000.000 di euro (una tantum anno 2016). Per entrambe le tipologie di concessioni (comma 532) viene prevista una proroga tecnica nel caso in cui le relative gare dovessero protrarsi oltre la data del 30 giugno 2016. Nella relazione tecnica della STABILITÀ 2016 si evidenzia a tal proposito che «fermo restando il rispetto dei termini per l’indizione e la conclusione delle gare - che si prevede saranno portate a termine entro la fine dell’anno 2016 - la disposizione mira ad evitare che alla data suindicata i concessionari debbano sospendere l’attività di gioco, con nocumento sia per l’Erario sia per i livelli occupazionali». c) la gara bingo. Le concessioni messe a bando, che ora operano in gran parte in regime di proroga in quanto scadute, o comunque in scadenza, sono circa 210. La somma che si stima dovrebbe confluire nelle casse erariale è di circa 73.500.000,00 di euro (una tantum anno 2016). Insomma il 2016 (CONFERENZA UNIFICATA permettendo) si prospetta interessante, e come grande occasione per la normalizzazione di questo settore, che oltre a garantire un servizio necessario nell’ambito della legalità, genera importanti entrate erariali di cui beneficia tutto il nostro Paese. n solo su www.totoguidascommesse.it