Conviene impollinare l`actinidia, ma occorre farlo bene
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Conviene impollinare l`actinidia, ma occorre farlo bene
Actinidia S SP EC I ALE R A C C O LTA E D I S T R I B U Z I O N E D E L P O L L I N E Conviene impollinare l’actinidia, ma occorre farlo bene • Integrare l’impollinazione naturale con quella di supporto risulta un’operazione tecnicamente realizzabile ed economicamente conveniente, pur non potendo surrogare deficienze negli impianti e risultando economicamente remunerativa solo in annate con buone fioriture. Per ridurre i costi risulta conveniente la raccolta del polline in azienda • di A. Galliano, D. Demaria, F. Vittone, A. Bevilacqua, G. Vittone, G. Costa L che colturali sono state gestite in modo corretto (Biasi e Costa, 1984); Costa e Succi, 1988; Succi et al., 1996). L’intervento surrogatorio con l’impollinazione manuale, praticato da anni su superfici limitate, è risultato funzionale al miglioramento della pezzatura dei frutti, oltre che compatibile con l’immagine salutistica di cui gode il frutto, ma non è praticabile su superfici significative da operatori professionali per i costi e i tempi di esecuzione elevati (Intoppa e Piazza, 1990; Cordioli, 1999; AA.VV., 2000; Costa, 2003; Kulczewski, 2004; Morten e Michelotti, 2004). Dal 2001 sono state effettuate, nel comprensorio frutticolo del Sud Piemonte, attività sperimentali per mettere a punto macchine distributrici e metodologie di applicazione del polline sia a secco sia in acqua. Sono state altresì acquisite le metodologie per la raccolta del polline in azienda al fine di contenere i costi e aumentare la convenienza delle operazioni di impollinazione di supporto. I risultati ottenuti, di seguito riassunti, forniscono precise indicazioni per le modalità di effettuazione di impollinazione integrata e raccolta del polline. Se correttamente applicate, tali indicazioni consentono di ridurre in modo significativo i costi dell’impollinazione di supporto e off rono altresì la possibilità di aumentare la superficie trattata. a pezzatura e la forma costituiscono i parametri chiave per la Impollinazione di supporto valutazione della qualità commerciale e sono prerequisiti esManuale senziali per la valorizzazione economica dei frutti di actinidia (Hopping, 1982; Esistono diverse modalità manuali di Hopping e Simpson, 1982; Galimberti, distribuzione del polline. Le tecniche nel 2002). Trattandosi di una specie dioitempo si sono evolute, anche se le applica, le caratteristiche morfologiche del cazioni sono rimaste confinate a piccole frutto sono in gran parte dipendenti, superfici considerato il notevole impegno oltre che dalle tecniche colturali condi manodopera richiesto. La distribuzione venzionali (potatura, diradamento dei manuale a secco è stata gradualmente sofiori e dei frutti, ecc.), dall’andamento stituita dall’impiego di macchine a spalla dell’impollinazione naturale, anemofidi vario genere che consentono di distrila ed entomofi la oltre che dalle condibuire il polline in acqua anche nelle ore zioni ambientali nel periodo in cui l’umidità ambientale in della fioritura: l’umidità relacampo non è molto elevata. I litiva, la temperatura e le premiti di queste applicazioni macipitazioni possono infatti esnuali, oltre all’impiego notevole sere favorevoli o sfavorevoli di manodopera, restano i quanall’impollinazione naturale titativi elevati di polline distri(D’Ambrosio et al. 1986, Inbuito (900-1.200 g/ha, 200 L/ha) toppa, 1986; Goodwin, 1987; e la irregolarità di distribuzione Craig e Stewart, 1988; Piazza e in campo, con conseguenze sui Intoppa, 1988 e 1989; Testolin costi complessivi dell’operazioet al., 1990; Donovan e Read, ne e sull’omogeneità di pezza1991; Barbattini et al., 1994; tura dei frutti. Succi et al., 1996; Costa, 2003; Goodwin e Steven, 1993; PieMeccanica a secco tropoli, 2004, Famiani et al., 2005). Pertanto, in annate con Prove di impollinazione condizioni climatiche avverse, a secco sono state effettuate la pezzatura dei frutti può ricon le impollinatici delle ditte sultare insoddisfacente anche Dall’Agata di Faenza (modelnegli impianti dove il rapporlo Spider) (foto 1), dotata di to tra piante staminifere e piFoto 1 - Impollinatrice a secco con pre-umidificatore Dall’Agata umidificatore, e Bovo di Vestillifere è adeguato e le tecnirona (foto 2), senza umidifi(modello Spider) 44 L’Informatore Agrario • 16/2008 catore, utilizzando la miscela di polline (45%) e licopodio (55%) e una velocità di avanzamento di 3-4 km/ora. Preliminarmente sono state condotte prove per defi nire la dose ottimale della miscela che consenta di bilanciare efficacia e costi del polline. Le dosi 400 e 800 g/ha di miscela sono risultate le più funzionali, la prima nel caso di scarsa fioritura, la seconda nel caso di fioriture superiori alla norma. A titolo esemplificativo citiamo qui i risultati ottenuti in diverse Foto 2 - Impollinatrice a secco Bovo aziende nel 2003. In tabella 1 sono riportati i risultati in termini ecoInoltre risulta fondamentale il monomici: le prove 1, 2 e 4 sono state trattate nella fase fenologica del 95% di fio- mento di esecuzione dell’impollinaziori femminili aperti confrontando le due ne di supporto. I migliori risultati sotimpollinatrici (con e senza umidificato- to il profi lo economico sono stati otre); nella prova 3 sono state messe a con- tenuti con l’impollinazione effettuata fronto l’applicazione nella fase fenologica non prima del 95% dei fiori femminili standard (95% fiori aperti) con un’appli- aperti. Precedenti esperienze avevano cazione ritardata di 48 ore. Si evidenzia dimostrato come interventi con meno che l’efficacia dell’impollinazione inte- dell’80% di fiori aperti non portavano a grata dipende da una serie di condizio- miglioramenti sensibili ed economicani. Innanzitutto l’entità della fioritura è mente apprezzabili della pezzatura dei fondamentale: quando la fioritura è su- frutti. Quando l’applicazione del polline periore alla norma il risultato economi- è ritardata di sole 24 ore i risultati dico è estremamente positivo, soprattutto ventano negativi sia in termini econocon la modalità di distribuzione con umi- mici (tabella 1, prova 3) che in termini dificazione. Nelle condizioni di fioritura di distribuzione dei frutti nelle classi normale o inferiore alla norma non com- di calibro commerciale più interessanpaiono invece grosse differenze né in re- ti (grafico 1). Entrambe le macchine impiegate solazione al tipo di distribuzione adottato (con o senza umidificazione) né in rela- no risultate funzionali e di facile mazione all’esecuzione o meno del dirada- novrabilità. In particolare il modello mento dei frutti (tabella 1). L’intensità di Dall’Agata ha mostrato un’ottima adatfioritura è quindi una variabile agrono- tabilità alla pergoletta doppia. Gli svanmica che da sola può giustificare la con- taggi della distribuzione meccanica a venienza economica a effettuare o meno secco del polline riguardano lo stretto margine di tempo all’interno del quale l’impollinazione di supporto. è possibile effettuare l’intervento (prime ore del giorno) e la dipendenza dalle condizioni ambientali (umidità soprattutto). Questi fattori limitano l’applicazione della metodologia a realtà aziendali con superfici ridotte. La tecnica della pre-umidificazione degli organi fiorali, realizzata con il modello Dall’Agata, off re la possibilità di dilatare in qualche misura i tempi di impiego e di conseguenza aumentare relativamente la superficie trattata. Meccanica in acqua La possibilità di distribuire il polline in acqua consente di incrementare in modo significativo le superfici trattabili, in quanto ci si rende indipendenti dalle condizioni ambientali, con particolare riferimento all’umidità relativa. Questa operazione richiede tuttavia conoscenze e professionalità specifiche sia nella fase di preparazione della sospensione che nella taratura della macchina. Si deve infatti considerare il rischio di perdita di vitalità del polline se sospeso in acqua per tempi superiori alle 2-3 ore e le difficoltà di ottenere una sospensione omogenea adatta alla distribuzione meccanica. Per questi motivi le verifiche in campo sono state effettuate utilizzando un volume d’acqua (50 L/ha) che consentisse l’applicazione della miscela entro le due ore dalla preparazione. Inoltre, si deve tener conto che la miscela da distribuire, composta da polline, attivatore e marcante biologico, deve essere preventivamente preparata mediante apposito miscelatore. Il momento di intervento ottimale è, come per la distribuzione a secco, al raggiungimento del 95% di fioritura. TABELLA 1 - Risultati delle applicazioni a secco con unico passaggio effettuate nel 2003 Prove Intensità di fioritura 1 superiore alla norma 2 3 4 Modalità di impollinazione (diradato o non diradato) senza umidificatore (n.d.) con umidificatore (n.d.) senza umidificatore (d.) normale con umidificatore (d.) con umidificatore (d.) normale con umidificatore (d. + 48 ore) senza umidificatore (n.d.) inferiore alla norma con umidificatore (n.d.) Incrementi Dosi miscela di plv sul controllo (g/ha) (euro/ha) 543 574 505 534 581 685 640 452 1 608.73 5 466.14 1 015.55 1 284.74 5 403.97 506,51 487,4 227,72 I risultati economici ottenuti sono evidenziati indicando l’incremento di plv unitaria del trattato, al netto dei costi di impollinazione, rispetto al controllo. Le variazioni di dosi applicate dipendono dalle difficoltà operative di avanzamento delle macchine in campo. Foto 3 - Impollinatrice per la distribuzione del polline in acqua Gerbaudo (compressore da 800 L, serbatoio in pressione 24 L, 5 ugelli regolabili) 16/2008 • L’Informatore Agrario 45 Actinidia S SP EC I ALE SP EC I ALE 46 L’Informatore Agrario • 16/2008 > 135 g 125-135 g 115-125 g 105-115 g 95-105 g 85-95 g 80-85 g 75-80 g 70-75 g 65-70 g 55-65 g Produzione media per classe di calibro (kg/pianta) Produzione media per classe di calibro (kg/pianta) < 55 g Produzione media (kg/pianta) Per quanto attiene alle dosi, risultati Polline distribuito al 95% di fiori aperti economicamente non soddisfacenti sono A B stati ottenuti con dosi di polline di cir100 16 ca 250 g/ha, in quanto l’incremento del 90 14 10% di prodotto commerciabile ottenu80 77,0 to non copriva i costi complessivi delle 12 70 operazioni di impollinazione. Successive 10 60 53,4 verifiche hanno individuato nella dose di 600 g/ha la dose ottimale; dosi inferio8 50 ri (400 g/ha) e superiori (800 g/ha) sono 40 6 risultate entrambe non economicamen30 4 te convenienti. 20 Il modello di impollinatrice meccanica 2 10 impiegato (foto 3) ha mostrato una buona 0 0 funzionalità sia per la movimentazione lungo i filari sia per la distribuzione omoPolline distribuito 48 ore dopo il 95% di fiori aperti genea del polline sui fiori portati sotto la C D volta della pergoletta doppia. 100 16 Le prime prove, gestite con modalità 90 14 operative e protocolli considerati defi80 nitivi per questo tipo di applicazione, 12 70 67,0 61,4 fanno riferimento a due impianti aven10 ti caratteristiche agronomiche differen60 ti (impianto 1 del 1985, 544 piante/ha, 8 50 rapporto maschi/femmine 1:4, diradato; 40 6 impianto 2 del 2003, 520 piante/ha, rap30 porto maschi/femmine 1:5, non dirada4 20 to) e soprattutto livelli diversi di inten2 10 sità di fioritura. Come per le esperienze di impollinazione a secco, i risultati eco0 0 nomici del 2006 sono stati evidenziati indicando l’incremento di plv unitaria del trattato, al netto dei costi di impolClassi di pezzatura linazione, rispetto al controllo. A parità Impollinato Controllo di dose di polline impiegato (600 g/ha), nell’impianto 1, caratterizzato da un’in- GRAFICO 1 - Risultati della prova 3 del 2003 tensità di fioritura valutata nella norma, l’incremento di plv sul controllo non Dove è stato fatto diradamento manuale dei frutti e dove la macchina impollinatrice era dotata di umidificatore il posizionamento posticipato di 48 ore non funziona. trattato è stato di 542 euro/ha, mentre nell’impianto 2, dove l’intensità di Mentre i risultati del 2006 sono stati line, in quanto esso non è diretto solafioritura è stata giudicata superiore alla norma, l’incremento ha raggiunto giudicati del tutto soddisfacenti, i risultati mente sui fiori ma è distribuito su tut1.406 euro/ha. Si conferma ancora che del 2007 hanno evidenziato come la quali- ta la superficie inferiore della pergoletta. l’intensità della fioritura è fondamen- tà ottenibile con la distribuzione meccani- Questo fatto potrebbe in parte spiegare ca in acqua possa non gli incostanti risultati ottenuti e indicare tale: infatti, a parità essere costante pur in le linee di lavoro per il futuro. Sarà infatti di quantità di polline Distribuire il polline presenza di condizio- necessario lavorare sulla possibilità d’inimpiegata, il risultato in acqua rende indipendenti ni agronomiche e am- cremento della concentrazione di polline è decisamente migliodall’umidità relativa dell’aria bientali favorevoli. Al- nei limiti della convenienza economica re in corrispondenza lo stato attuale non è e/o a una distribuzione maggiormente di elevate fioriture, possibile interpretare mirata sui fiori. anche quando vengono sostenute le spese di esecuzione correttamente questa mancata costandel diradamento dei frutti. Occorre con- za nei risultati; si sottolinea solamente Raccolta siderare che il dosaggio di polline im- il fatto che questa metodologia, se pur del polline aziendale piegato per unità di superficie è eleva- molto promettente, presenta ancora degli to rispetto a quanto impiegato normal- interrogativi e dei rischi d’insuccesso. È mente nella distribuzione a secco. Ciò senz’altro da notare come, anche volenL’acquisto del polline rappresenta la spiega la caduta di redditività quando do utilizzare gli stessi dosaggi di polline voce che più incide sul costo complessil’incremento qualitativo e produttivo dell’impollinazione manuale che ha for- vo della tecnica di impollinazione (meottenuto nel trattato deve sostenere le nito con costanza risultati positivi nella diamente l’80%). Di conseguenza, con spese di approvvigionamento del pol- distribuzione meccanica, vi sia da consi- l’obiettivo di ridurre i costi e aumentaderare una maggiore dispersione di pol- re i margini di convenienza economica, line all’esterno dell’azienda. Produzione media (kg/pianta) Actinidia S alcuni operatori che effettuano da anni l’impollinazione di supporto hanno per primi sviluppato tecnologie artigianali per estrarre il polline dai soggetti maschili presenti negli impianti aziendali. L’operazione ha un’evidente convenienza sia per la distribuzione a secco (tabella 2) sia in acqua (tabella 3). A partire dal 2004 imprese professionali, con esperienza nel settore, hanno iniziato a mettere a punto aspiratori meccanici. Le macchine raccoglitrici TABELLA 2 - Costi del trattamento a secco Costo (euro/ha) Voce di costo Miscela standard (polline 200 g + licopodio 250 g) Liquido per la preumifidicazione (1,5 L/ha) Costi per la trazione (1,5 ore/ha) Costi della macchina impollinatrice (1,5 ore/ha) Costo totale polline polline commerciale aziendale 400 (80%) 120 (58%) 18 18 42 42 39 39 I primi tentativi di estrazione del pol499 219 line dagli impianti aziendali sono stati I costi per l’impollinazione a secco sono condotti da intraprendenti agricoltori stati definiti comprendendo l’acquisto che hanno utilizzato aspiratori elettridella miscela polline-licopodio ci di uso domestico adattati estemporae la sua distribuzione. neamente. Trascurate queste apparecEvidente risulta il risparmio utilizzando chiature per i limiti imposti dal tipo di polline aziendale. alimentazione e per le insufficienti condizioni di sicurezza garantite, nel corso ratori a turbina per aziende singole o asdelle sperimentazioni è stata valutata la sociate con superfici significative dedicafunzionalità di tre aspiratori professiona- te all’impollinazione di supporto. I trali, che nel tempo si sono resi disponibili dizionali aspiratori elettrici, resi sicuri in Piemonte a partire dal 2004, in grado nelle più recenti rielaborazioni, possono di raccogliere polline di elevata qualità essere convenientemente utilizzati dalle con tecnologie sicure per gli operatori: aziende che effettuano l’impollinazione una macchina allestita con l’adattamento di supporto su superfici limitate. di aspiratori elettrici per uso industriale (ditta Rattalino, con 2 postazioni di La tecnica di raccolta raccolta) e due estrattori a turbina (ditte Dall’Agata e Rattalino, con 4 postazioni Le indagini in campo hanno evidendi raccolta ciascuna) (foto 4 e 5). La pri- ziato come la raccolta del polline possa ma fra queste, pur rappresentando un essere effettuata a partire dal 50% di fiori buon punto di partenza con rese di 55-60 aperti sino a completa caduta petali senza g/ora per ettaro, non raggiunge la funzio- che si evidenzino significative differenze nalità dei modelli successivi anche per la nella qualità del materiale raccolto, valuqualità del polline valutata in termini di tata in termini di capacità germinativa dei germinabilità (inferiore al 7075%). Entrambe le macchine a turbina superano invece i 7080 g di polline raccolti per ora e per operatore con operazioni affidabili sotto l’aspetto della sicurezza, manualmente poco faticose e in grado di non danneggiare irreparabilmente gli organi fiorali alla prima raccolta. Il polline estratto con le macchine a turbina evidenzia nelle prove di laboratorio una germinabilità media dell’80% e comunque mai inferiore al 75% e quindi confrontabile con il polline di origine neozelandese reperibile sul mercato (germinabilità dell’80-90%). Tenuto conto del rapporto tra costi e prestazioni si può ipotizzare l’impiego degli aspiFoto 4 - Aspiratore a turbina Dall’Agata granuli pollinici. Si consigliano passaggi successivi di raccolta distanziati di almeno 24 ore al fine di consentire la maturazione dei granuli pollinici tra una raccolta e la successiva. Si ricorda che, onde evitare l’incidenza di possibili variabili legate alle condizioni ambientali (temperatura e umidità relativa), le verifiche sperimentali sono sempre state effettuate nelle ore del mattino comprese tra le 9 e le 11. Si segnala come particolarmente vantaggioso l’allestimento di impianti di sole piante maschili, come già sperimentato con successo da alcuni operatori, per ottimizzare le operazioni di raccolta. Questa scelta, attuabile da chi intende fare dell’impollinazione di supporto una base per l’incremento della qualità, consente di impiegare le nuove cultivar selezionate in virtù delle performance in termini di qualità dei frutti (regolarità di forma e pezzatura). La manipolazione del polline Le modalità di gestione del polline durante e dopo la raccolta risultano essenziali per garantire la vitalità dello stesso. Sono state condotte verifiche per definire le modalità di conservazione del materiale tal quale a breve e a lungo periodo a partire dalla raccolta. Innanzitutto durante le operazioni di raccolta con aspiratori a turbina, e quindi a temperatura ambiente, la vitalità del polline tende a diminuire in modo statisticamente significativo dopo 2 ore (germinabilità 87,5% a 1 ora dalla raccolta, 88,4% dopo 2 ore, 75,3% dopo 3 ore e 68,7% dopo 4 ore). Sempre con riferimento alla germinabilità, la conservazione in frigorifero (+4 °C circa) sino a 15 ore dalla raccolta non pregiudica la vitalità del polline (86,8% alla raccolta, 87,2% dopo 5 ore, 85,3% dopo 10 ore, 82,6% dopo 15 ore in frigorifero). Allo stesso modo, con procedure corrette di stoccaggio e conservazione, la vitalità del polline può essere conservata sino a 12 mesi dalla raccolta se il materiale viene conservato in comuni freezer a –20 °C. Il polline, raccolto a giugno 2004 con una germinabilità dell’89,5%, a giugno 2005 dimostrava di mantenere una percentuale dell’85,2%. È quindi possibile, qualora le condizioni ambientali dell’annata o lo stato vegetativo della coltura non ne richiedano l’immediato 16/2008 • L’Informatore Agrario 47 Actinidia S SP EC I ALE Actinidia S TABELLA 3 - Costi del trattamento in acqua Polline commerciale Voce di costo Polline aziendale prezzo costo prezzo costo unitario (euro) (euro/ha) unitario (euro) (euro/ha) Polline (dose 600 g/ha) 3,30/g 1.980,00 0,50/g 300 Liquido per la sospensione (acqua demineralizzata 50 L/ha) 0,37/L 18,5 0,37/L 18,5 40/L 28,20/ora 39/ora – 60 49,35 68,25 2.176,00 40/L 28,20/ora 39/ora – 60 49,35 68,25 496 Attivatore e marcante (1,5 L/ha) Costi per la trazione (1,75 ore/ha) Costi della impollinatrice (1,75 ore/ha) Costo totale Il divario tra il costo di impollinazione usando polline prodotto in azienda e polline commerciale, ferma restando l’importanza di una corretta tecnica di raccolta, conservazione e somministrazione, è decisamente a favore del polline aziendale. Foto 5 - Aspiratore a turbina Rattalino utilizzo, conservare integro il materiale sulta un’operazione tecnicamente realizzabile ed economicamente conveniente se per l’anno successivo. I tempi di sospensione del polline in effettuata nel rispetto delle modalità appliacqua sono stati correlati con i presumi- cative indicate. Occorre tuttavia ricordare bili tempi d’impiego in campo sino a 4 che questa operazione non può porre rimeore, limite considerato accettabile nelle dio a deficienze strutturali degli impianesperienze operative effettuate. Le prove ti o surrogare carenze nella effettuazione svolte hanno evidenziato una perdita di di operazioni colturali quali la potatura, vitalità del 18% tra 2 e 4 ore di sospensio- il diradamento, ecc. L’attività sperimenne in acqua. Risulta pertanto consigliabile tale ha infatti evidenziato come i risultati effettuarne la distribuzione entro 2-3 ore economicamente più vantaggiosi vengano ottenuti in impianti con forme di alledalla preparazione. Per definire l’eventuale influenza del ti- vamento razionali, condotti con tecniche po di acqua utilizzato per la sospensione colturali corrette. Le prove hanno altresì sono stati messi a confronto diversi tipi evidenziato che, indipendentemente daldi acqua, valutabili per la loro attitudi- la strumentazione impiegata, l’intervento di impollinazione intene a favorire la germigrativa fornisce risultati nazione del polline in La raccolta di polline più marcati con fiorituvitro. L’acqua con caaziendale consente re superiori alla norma; ratteristiche tali da faun notevole risparmio infatt, produzioni scarse vorire l’osmosi [pH 5,7, nei costi della legate a fioriture insufficonducibilità elettrica cienti non sono risultate 9,8 μS/cm, durezza 0 °f impollinazione di supporto in grado di compensare (gradi francesi), cloruri i costi dell’operazione. 0 mg/L] è risultata essere significativamente meno adeguata, In generale è importate ricordare che mentre l’acqua demineralizzata (ph 7,8, i risultati più costanti si ottengono con conducibilità elettrica 6,7 μS/cm, durez- l’impollinazione meccanica a secco, tecza 0 °f, cloruri 0 mg/L) e l’acqua potabi- nica di agevole applicazione sotto l’aspetto le (ph 7,8 e altri parametri a norma di operativo e probabilmente più definita rilegge) hanno fornito una germinabili- spetto all’impollinazione in acqua. Questa tà soddisfacente, sebbene l’acqua pota- tecnica, pur se interessante e promettenbile sia risultata la migliore in termini te per il futuro per la possibilità offerte in numerici. merito alle condizioni di operatività e alle dimensioni delle superfici trattate, alIntegrare l’impollinazione l’evidenza dei fatti si presenta al momento meno versatile e con variabili al momento conviene ancora da indagare e definire. La raccolta del polline risulta convenienAl fine di migliorare la qualità e l’imma- te e agevole grazie all’evoluzione tecnologine salutistica delle produzioni, l’integra- gica raggiunta dalle macchine. Il materiazione all’impollinazione naturale effettuata le ricavato dagli impianti aziendali risulta con macchine distributrici del polline ri- altresì di qualità adeguata alle operazioni 48 L’Informatore Agrario • 16/2008 di impollinazione. Le diverse prove sulla germinabilità del polline, raccolto con macchine differenti e con modalità e tempistiche indicate, hanno infatti evidenziato una vitalità del polline del tutto paragonabile al materiale di qualità certificata reperibile sul mercato. Con l’estrazione e l’impiego del polline raccolto dagli impianti aziendali è quindi possibile abbattere in modo significativo i costi dell’impollinazione meccanica di supporto. • Aldo Galliano Daniele Demaria Fabrizio Vittone Alessandro Bevilacqua Graziano Vittone Creso - Consorzio di ricerca e sperimentazione per l’ortofrutticoltura piemontese (Cuneo) [email protected] Guglielmo Costa Dipartimento di colture arboree Alma Mater Studiorum Università di Bologna Per la disponibilità allo svolgimento delle prove in campo si ringraziano le aziende agricole Barra (Costigliole, CN), Maero A. (Lagnasco, CN), Diale L. (Manta, CN), Odasso A. (Manta, CN) e Vittone F.lli (Manta, CN). Per la messa a disposizione delle macchine si ringraziano la ditta Dall’Agata (Faenza, RA), l’azienda agricola F.lli Bovo (Verona), la ditta Rattalino (Villafaletto, CN) e l’officina meccanica Gerbaudo (Villafalletto, CN). Per la collaborazione tecnica si ringrazia la società AgrivalleBronda di Capitini e C. (Pagno, CN). Per la disponibilità degli impianti per il condizionamento del prodotto si ringraziano le Coop. Sanifrutta (Costigliole, CN), LagnascoFrutta (Lagnasco, CN) e Pav (Verzuolo, CN), la società TuttoFrutta Quaranta (Costigliole Saluzzo, CN) e l’Istituto agrario di Verzuolo (CN). Per consultare la bibliografia e gli approfondimenti: www.informatoreagrario.it/rdLia/ 08ia16_3362_web