La Città 29 gennaio 2015_Angelozzi

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La Città 29 gennaio 2015_Angelozzi
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PUBLIREDAZIONALE
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
Ecco com’è nato lo stilista delle dive
Il talento del designer teramano Alessandro Angelozzi oggi incanta e seduce in tutto il mondo
Da bambino aveva già l’indole
da stilista. Mentre i suoi compagni collezionavano la Gazzetta
dello Sport, lui collezionava
Vogue. «Volevo fare il designer,
nonostante gli studi tecnici avviati sul solco dei format familiari e anche della cultura dei
miei genitori c’entrassero poco
con questa mia propensione»,
racconta Alessandro Angelozzi,
stilista affermato in campo internazionale con un brand – Alessandro Angelozzi Couture – a
cui da anni si associano il fashion e nomi altisonanti del
mondo della moda. Basti pensare che l’abito che Elisabetta
Canalis indossava il giorno delle
nozze con Brian Perri portava la
sua firma. Un nome, quello dello
stilista teramano, sinonimo di
eleganza, creatività e genio. Gli
abiti da sposa delle sue collezioni si distinguono per l’essenziale sinuosità delle linee e per la
perfetta armonia tra innovazione e tradizione. Stilista di
fama internazionale con negozi
a Milano e a Roma oltre che in
Abruzzo, ha portato il marchio
Alessandro Angelozzi Couture ai
vertici dell’eccellenza sartoriale.
E questo anche grazie a madrine
d’eccezione come Megan Gale,
Valeria Mazza, Valeria Marini,
Aida Yespica, Moran Ataias, Milly
Carlucci, Manuela Arcuri, Cristina Chiabotto, Elena Santarelli,
Belen, Irina Shayk, Vanessa Hessler, Elisabetta Canalis e, da ultimo, Bianca Balti. Alcune tra le
più belle donne del mondo, si
potrebbe dire, hanno sfilato per
lui.
«La passione per questo mestiere – spiega – è nata per caso
quando avevo venti anni e iniziai a muovere i primi passi in
questo campo insieme ad altri.
Ho vissuto e lavorato per venticinque anni all’interno di una
Alessandro Angelozzi, circondato dalle dive con i suoi abiti. A destra, Angelozzi al lavoro sulle sue creazioni
sartoria, che è il luogo dove uno
stilista apprende tecniche e modalità che gli consentono di trasformare un bozzetto in un capo
vero. Cose che non si apprendono in una scuola». Alessandro
Angelozzi è tra i pochi che considerano il proprio mestiere una
specie di fortuna piovuta dal
cielo. «Lavoro dodici ore al
giorno ma non mi stanco perché
ho una grande passione per
quello che faccio». La fantasia di
Alessandro ha tuttavia bisogno
dell’apporto dei suoi insostitui-
bili collaboratori, prima fra tutti
la sorella Lucia che lo segue dappertutto come un’ombra, e le
sarte e le ricamatrici che danno
alle stoffe la forma dei suoi
sogni. L’organizzazione, la puntualità e l’efficienza fanno da corollario e supporto alla creatività
dello stilista e regnano sovrani
nello show room-laboratorio di
Sant’Omero, dove si respira la
magia delle collezioni indossate
da dive come Elisabetta Canalis,
sua amica personale.
Alessandro Angelozzi è un arti-
sta artigiano che ha avuto il coraggio di tramutare il proprio lavoro e la propria creatività in un
marchio. La spinta a fare questa
scelta la fornì anche un’insolita e
fortunata circostanza, avvenuta
agli albori della sua carriera. È lui
stesso a svelarla: «Ero al lavoro
quando arrivò un fax indirizzato
a me da parte di un grande magazzino degli Emirati Arabi interessato alla mia linea. La
volevano vedere e commercializzare. Il fatto di lavorare in un
luogo lontano da un aeroporto
internazionale mi metteva a disagio, così affittai una piccola
suite all’hotel Principe di Savoia
di Milano per ricevere questa
delegazione. Ci fu un passaparola tra clienti italiane che stupì
anche me, sta di fatto che in
pochi giorni acquisii quaranta
buyers ma non quelli provenienti dagli Emirati Arabi, che videro il trambusto all’ingresso
dell’hotel e neanche entrarono.
Diventarono miei clienti solo tre
anni dopo». Alessandro Angelozzi racconta l’aneddoto per dimostrare che la sua avventura è
nata un po’ per passione e un po’
per una serie di belle e fortunate
coincidenze.
Ogni anno lo stilista teramano
immagina una linea diversa,
ispirandosi a un’idea che evoca
suggestioni inebrianti: dal
mondo dorato del red carpet ai
profumi del mare o alle fantasie
del “giardino secreto” di quest’anno. Il tema diventa il filo
conduttore di un’intera collezione, migliaia di bozzetti finiscono su carta e poi vengono
selezionati per diventare abiti
veri. E quest’anno l’abito da
sposa indossata da Bianca Balti
ha già incassato la menzione di
“Dress of the year”, ovvero abito
dell’anno, attribuita da una
schiera di giornalisti soddisfatti
dalla capacità del designer
abruzzese di andare oltre
schemi noti e di proporre novità
ammalianti e sensuali come le
indossatrici delle sue collezioni.
Anche Alessandro Angelozzi ha
aderito ad Art Italia, il Polo d’innovazione per l’artigianato artistico e di pregio nato per
promuovere e sostenere l’eccellenza
artistica
artigianale
d’Abruzzo.
www.alessandroangelozzi.it
www.alessandroangelozzicouture.it
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