selezione
Transcript
selezione
Giorgia Accorsi lavori 2012-2003 selezione Il mio lavoro potrebbe essere descritto come un tentativo di collegare luoghi, ricordi, immagini e storie in una ragnatela di riferimenti che potrebbe essere vissuta dallo spettatore come un’esplorazione senza fine. Cerco di creare una percezione più intensa del "mondo reale" in cui le emozioni e i pensieri trovino il loro posto, qualcosa che prende forma con la forza dell’immaginazione. Considero l'esperienza cinematografica un esempio, così come considero indispensabile per il mio lavoro il legame intimo tra il tempo e lo spazio creato da un film. Presente e passato, corpo e mente sono i miei "materiali": così il suono di un orologio o una descrizione chiara di una infanzia perduta possono diventare un modo di intensificare la nostra percezione quotidiana. the noise inside videoperformance 2012 the noise inside, 2012 The noise inside è una performance in cui faccio esplodere uno alla volta dei palloncini di vari colori e ognuno con una scritta diversa: It's a girl; My baptism; 18 years; I love you; ecc..., tramite un compressore ad aria. the noise inside, 2012 videoperformance, sonoro 7’00’’ the noise inside, 2012 videoperformance, sonoro 7’00’’ the noise inside, 2012 videoperformance, sonoro 7’00’’ the noise inside, 2012 Stracrepaccio paradise, a cura di Marcello Maloberti, Il crepaccio, via Lazzaro Palazzi, Milano, 3 ottobre 2012 (foto di documentazione performance) La scala di Giacobbe installazione 2012 La scala di Giacobbe, 2012 La scala di Giacobbe è un’installazione composta da un numero imprecisato di telescopi collocati su dei treppiedi dall’altezza eccessiva e tale da renderli inutilizzabili. L’installazione può essere collocata in esterno o in uno spazio chiuso, in questo caso il telescopio arriverà a toccare il soffitto. La scala di Giacobbe, 2012 installazione, dimensioni ambientali (foto di documentazione) La scala di Giacobbe, 2012 installazione, dimensioni ambientali (foto di documentazione) Osaka, 1982 videoproiezione 2011 Osaka, 1982, 2011 Un paesaggio di periferia scorre oltre il finestrino di un treno mentre una voce femminile dall’accento giapponese ricostruisce a memoria i luoghi decisivi della sua infanzia nella sua città natale, Osaka in Giappone. Osaka, 1982, 2011 videoproiezione, sonoro 14’00’’ Osaka, 1982, 2011 videoproiezione, sonoro 14’00 “… paura… ah sì, sì, sì, c’era ma ancora credo che c’è, c’è una bambola tradizionale giapponese, non so se si può dire una bambola, è una donna giapponese, la faccia bianca e con il kimono. Mezzo passo, la gamba destra o la gamba sinistra, avanti e poi la faccia bellissima, truccata perfettamente, anche i capelli bellissimi, neri, fatta molto bene anche vestita molto bene, questo kimono… e lei sta dentro vetrina e poi, dentro vetrina, c’è sempre una tazzina poi, dentro tazzina, c’è sempre acqua, allora quest’acqua con il tempo sicuramente va via, no sicuramente, quest’acqua nella tazza con il tempo, piano piano, va via. Allora, quando ero piccola, quando ho trovato questa quantità di cambiamento dell’acqua, mi ha fatto molto paura, perché questa bambola da sola era già… mi ha fatto molto paura, questa bellezza, come posso spiegare, come se fosse un fantasma della donna.” Testo estratto dalla traccia audio Osaka, 1982 I passi di Y. disegno 2011 I passi di Y., 2011 Ho chiesto a Y. di descrivermi, attraverso il suo ricordo, la camera da letto della sua infanzia nella casa di Osaka in Giappone. Ho ricostruito lo spazio utilizzando come metro di misura i suoi passi. I passi di Y., 2011 pianta in scala 1:25 carboncino su carta, cm 70x100 Senza titolo videoproiezione 2009 Senza titolo, 2009 Ho seguito il lavoro notturno degli operatori dell'AMA la domenica dopo il mercato di porta portese. senza titolo, 2009 videoproiezione, sonoro 5’30’’ senza titolo, 2009 videoproiezione, sonoro 5’30’’ senza titolo, 2009 videoproiezione, sonoro 5’30’’ Tongue twister videoproiezione 2009 Tongue Twister, 2009 Un attore sordo ripete molte volte nella lingua dei segni, come in uno “scioglilingua”, la frase che appare in un’opera di Alighiero Boetti del 1974: Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo. tongue twister, 2009 videoproiezione 3’23’’ tongue twister, 2009 videoproiezione 3’23’’ tongue twister, 2009 videoproiezione 3’23’’ Il tempo un tempo videoproiezione 2008 Il tempo un tempo, 2008 Due video riproducono, contemporaneamente, l’interno di una sala da pranzo in cui c’è un orologio a pendolo in funzione e il dettaglio del pendolo in movimento mentre da giorno si fa notte. Il tempo un tempo, 2008 videoproiezione 3’00’’ Il tempo un tempo, 2008 videoproiezione 3’00’’ Il sogno di Kurtz videoproiezione 2005 Il sogno di Kurtz, 2005 “Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un rasoio, questo è il mio sogno, il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere” dice il colonnello Kurtz protagonista del film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, 1979. il sogno di Kurtz, 2005 videoproiezione, sonoro 4’09” Dark Matter videoproiezione 2004 Dark Matter, 2004 In una scena del film di Jean-Luc Godard Deux ou trois choses que je sais d'elle (1966) una voce fuori campo recita un monologo mentre la macchina da presa riprende il cosmo in una tazzina di caffè. Ho tentato di ricreare lo stesso effetto con un bicchiere di birra nera. Questo lavoro è stato realizzato per una mostra a Belfast, in Irlanda del Nord. Dark Matter, 2004 videoproiezione, sonoro 2’45’’ Senza titolo slide show 2003 Senza titolo, 2003 80 fotografie di pendolari ripresi mentre dormono in treno durante il viaggio di ritorno verso casa. senza titolo, 2003 slide show, 80 immagini a colori senza titolo, 2003 slide show, 80 immagini a colori senza titolo, 2003 slide show, 80 immagini a colori curriculum vitae GIORGIA ACCORSI nata a Latina, 1977 vive e lavora a Roma MOSTRE 2012 Stracrepaccio Paradise, a cura di Marcello Maloberti, Il crepaccio, Via Lazzaro Palazzi 19, Milano Re-Generation, a cura di Maria Alicata e Ilaria Gianni, MACRO Testaccio, Roma Mapping relazionale a cura di Cecilia Guida, Cecilia - Centro per la creatività di Tito, Potenza 2011 Home sweet home? Where are you now?, a cura degli allievi della John Cabot Universit con la supervisione di Ilaria Gianni, John Cabot University, Roma Reading Room #9, a cura di Sottobosco, Fondazione Nomas, Roma 2010 Premio BLUorG (terza classificata), a cura di Giuseppe Bellini, Galleria BLUorG, Bari 2009 Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo, a cura di Lorenzo Bruni, Dryphoto arte contemporanea, Prato. 2006 Give Me Two Times, a cura di Giorgia Calò, Museo Laboratorio Arte Contemporanea, Roma. 2005 Fuori formato, a cura di Santa Nastro, Studio Lipoli e Lopez, Roma. 2004 Quarantanove/Think Over, Golden Thread gallery, Belfast. Laboratorio Tangenziale. Il caso della sopraelevata di San Lorenzo, Accademia Nazionale di San Luca, Roma. 2002 Emozioni visive, a cura di Gianluigi Bellucci, Olevano Romano. 2002 Materiale-immateriale, a cura di Gianluigi Bellucci, Acuto. 2002 Ex Manifattura Tabacchi, a cura di Ilaria Loquenzi, Santa Maria di Leuca. 2001 Y.I.A. - Young International Artists, Rialto Sant’Ambrogio, Roma. 1999 Accademie in mostra, a cura di Domenico Guzzi e Barbara Drudi, Teramo SCREENING 2012 “L’immagine del corpo”, Fabbrica del vapore, Milano BIBLIOGRAFIA 2010 Cesare Pietroiusti, “La poesia, o l’impossibilità di dire” all’interno del Dizionario di Arte Contemporanea in Lingua dei Segni Italiana – Il silenzio racconta l'arte, Progetto a cura del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e Istituto dei Sordi di Torino, edizioni Umberto Allemandi &C., Torino, pag. 35 STUDI 2002-04 Corso di direzione della fotografia, N.U.C.T. Nuova Università del Cinema e della Televisione 2001 Diploma in Decorazione, Accademia di Belle Arti di Roma. CONTATTI [email protected]