uno studio dei fattori che influiscono sulla maturazione del
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MCKAY ET AL., UNO STUDIO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA MATURAZIONE DEL VINO, P.1 UNO STUDIO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA MATURAZIONE DEL VINO Marianne MCKAYa , Andre DE VILLIERSb, Wessel DU TOITa a Department of Viticulture & Oenology, b Department of Chemistry. University of Stellenbosch, Sud Africa INTRODUZIONE E’ risaputo che la maturazione del vino ha un impatto significativo sul suo aspetto, sull’aroma e sul gusto. Studi precedenti hanno indicato un certo numero di fattori endogeni del vino che influiscono sul processo di maturazione del vino. Tra questi fattori troviamo la composizione fenolica [1], il pH [2], la concentrazione dei metalli [3], lo stato dell’ossigeno dissolto [4] e la quantità di anidride solforosa libera e totale [5]. I fattori esogeni sono in parte determinati dalle condizioni di stoccaggio del vino (per esempio, la luce [6] e la temperatura [7]), ma anche dal tipo di chiusura [8]. Il presente studio cerca di stabilire i fattori determinanti che influiscono sulla maturazione del vino analizzando gli effetti di diversi parametri sulla quantità e la natura delle reazioni di un non-flavonoide (acido gallico) in una soluzione modello di vino. Le prime ricerche si focalizzano sugli effetti di vari parametri sulla perdita o sul consumo di ossigeno e di anidride solforosa libera e totale. . MATERIALI E METODI Sulla base di un disegno sperimentale per un’analisi statistica fattoriale, i campioni sono stati preparati come segue: tre lotti di soluzione modello (12% etanolo, 8 g/L acido tartarico, 5 mg/l Fe e 0.13 mg/L Cu) sono stati portati rispettivamente a valori di pH pari a 2.8, 3.4 e 4.0 . I vini modello sono stati decantati in bottiglie numerate di vetro marrone da 50 ml ed è stato aggiunto l’equivalente di 100mg/l di acido gallico ad ognuna di esse. E’ stata aggiunta anidride solforosa ai campioni con concentrazioni medie e alte di ossigeno: 0 mg/L; 50 mg/L and 100 mg/L. I campioni che dovevano avere basse concentrazioni di ossigeno sono stati insuflati con azoto a bassa pressione per venti minuti. L’anidride solforosa era aggiunta ai campioni con basso contenuto di ossigeno, dopo la degassificazione per evitare l’eliminazione dell’anidride solforosa. I campioni erano posti in ambienti con temperatura controllata a 15°C , 25 C ۫ e 45 C ۫ per un determinato periodo di tempo. I campioni scelti erano presi dopo 10 giorni, 1 mese e 2 mesi e analizzati per individuare l’ossigeno residuo e l’anidride solforosa libera e totale. L’ossigeno dissolto era misurato a 20 ۫C utilizzando un misuratore di ossigeno portatile Oxi 330I Oxicell 325. L’anidride solforosa libera e totale sono state determinate con un metodo Ripper modificato [9]. I risultati statistici sono stati ottenuti usando Statistica. L’analisi HPLC verrà svolta ad uno stadio successivo per determinare le perdite di acido gallico e la formazione di prodotti di reazione. RISULTATI E DISCUSSIONE E’ stata eseguita un’analisi parziale fattoriale (fino al grado 2) con i dati dei primi 260 campioni. A questo stadio tutte le interazioni superiori al secondo ordine non erano prese in considerazione. Un’analisi statistica completa verrà svolta quando si potrà disporre dei dati di tutti i campioni. Effetto di vari parametri sulla concentrazione di ossigeno dissolto E’ stata misurata la concentrazione di ossigeno rimanente in soluzione dopo il periodo stabilito a una certa temperatura. Dai dati, risulta evidente che il fattore principale che influisce sulla concentrazione di ossigeno è la temperatura con diminuzioni significative tra 15 e 25°C e tra 25 e 45°C. Il livello di ossigeno dissolto diminuiva all’aumentare della dose di anidride solforosa (figura 1) e ciò sembra confermare il lavoro di Danilewicz [12] sul ruolo del’anidride solforosa nelle reazioni di ossidazione del vino. Si è constatato anche una significativa diminuzione della concentrazione di ossigeno nei tre intervalli di tempo considerati. L’effetto del pH sull’ossigeno dissolto era più complesso, con le concentrazioni più alte di ossigeno rimanente in soluzione nei campioni a pH 3.4 e il minor livello nei campioni a pH 2.8 e a pH 4.0, nei casi in cui non era presente l’anidride solforosa. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 1/1 MCKAY ET AL., UNO STUDIO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA MATURAZIONE DEL VINO, P.2 L’interazione tra la dose di anidride solforosa iniziale e il pH ha avuto effetti interessanti sulla concentrazione di ossigeno. Quando il dosaggio di solforosa era pari a 50mg/l e 100 mg/l, l’effetto del pH sul consumo di ossigeno era meno significativo. Quando invece non veniva aggiunta anidride solforosa alla soluzione, si notava un aumento significativo della quantità di ossigeno consumato durante la conservazione a pH 4.0. Sembrerebbe da questi dati che l’anidride solforosa rallenti il consumo di ossigeno per pH più alti. [O2 finale] mg/L 7.0 Figura 1: Effetto delle concentrazioni di anidride solforosa sull’ossigeno dissolto. Effetto corrente: F(2, 268)=54.396, p=0.0000; Le barre verticali corrispondono a 0.95 di intervallo di confidenza 6.8 6.6 6.4 6.2 6.0 5.8 5.6 5.4 5.2 5.0 4.8 4.6 4.4 0 50 100 Concentrazione iniziale SO2 (mg/L) Effetto di vari parametri sui livelli di anidride solforosa libera Ancora una volta la temperatura aveva il maggior effetto sui livelli di anidride solforosa libera; le concentrazioni di anidride solforosa libera che rimaneva in soluzione diminuivano in modo significativo all’aumentare della temperatura. Sono stai eseguiti pochi studi sull’effetto della temperatura sul consumo di anidride solforosa in soluzione, nonostante il ruolo antiossidante di tale composto in molte applicazioni. Il ruolo del pH era meno chiaro, con l’indicazione che la SO2 rimanente era maggiore a pH 3.4 e minore a pH 2.8 e 4.0. Ulteriori studi chiariranno il significato di questa differenza. Il tempo aveva un effetto significativo sulle concentrazioni di anidride solforosa, con una diminuzione decisa nei campioni conservati per più di un mese. Di nuovo, l’interazione tra temperatura e pH metteva in evidenza che l’effetto della temperatura sulla concentrazione finale di anidride solforosa libera era molto più forte rispetto a quello del pH, con concentrazioni molto più basse di SO2 nei campioni immagazzinati ad alta temperatura. Persino i campioni a cui era stata aggiunta SO2 alla dose di 100 mg/l contenevano dopo il periodo di conservazione ad elevate temperature poca SO2 . Infatti, le concentrazioni finali di SO2 libera in soluzione erano pressoché indipendenti dalle concentrazioni iniziali di ossigeno, ma fortemente dipendenti dalla temperatura di conservazione. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 1/1 MCKAY ET AL., UNO STUDIO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA MATURAZIONE DEL VINO, P.3 Effetto di alcuni parametri sulle concentrazioni di anidride solforosa totale Dalle prime analisi, sembra che le concentrazioni di anidride solforosa totale siano influenzate dai diversi parametri nello stesso modo della SO2 libera. Ulteriori studi con l’HPLC potranno determinare le concentrazioni di acido gallico rimanente in soluzione. Ricerche con HPLC e MS-MS potranno determinare la natura dei prodotti di ossidazione dell’acido gallico. Si spera che questi studi possano chiarire l’importanza relativa di ogni parametro coinvolto nelle reazioni di maturazione del vino e condurre a una maggiore comprensione delle relazioni tra I fattori che influiscono sulla qualità del vino durante la conservazione, consentendo gli enologi di poter controllare meglio il processo di maturazione. Parole-chiave: vino, maturazione, fattori, non-flavonoidi Bibliografia. 1. Singleton, V. L., Zaya, J. & Trousdale, E., Am. J. Enol. Vitic. 31, (1980) 14-20 2. Simpson, R. F. Vitis 20, (1982) 233-239 3 Danilewicz, J. Am. J. Enol. Vitic 54:2 (2003) 73-85. 4. Singleton, V.L. Die Wynboer, (1969) 13-14 5. Singleton, V.L.. Am.J. Enol. Vitic., (1987) 38, 69. 6. Rossi, J.A. and Singleton, V.L. Am. J. Enol. Vitic. (1966) 17: 231-239 7. Dallas, C. & Laureano, O. J. Sc. Food Agric. 65.(1994) 477-485. 8. Lopes, P. Saucier, C. Teissedre, P., and Glories, J. Agric. Food. Chem., 54 (18) . (2006) 6741-6746 9. South African Viticultural and Oenological Association: Methods for Wine Analysis for Wine Laboratories (2004) 10. Oszmianski, J., Cheynier, V. & Moutounet, M. J. Agric. Food Chem. 44, (1996) 1712-1715 11. Cilliers, J. L. & Singleton, V. L. J.Agric. Food Chem. 38, (1990), 1760-1766. 12. Danilewicz, J. Am.J.Enol.Vitic. 58:1, .(2007) 53-60 WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 1/1