La tassazione delle attività finanziarie

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La tassazione delle attività finanziarie
La tassazione delle attività
finanziarie
30018 Scienza delle finanze
Cles A.A. 2011/12
Classe 14
Attività finanziarie
- Regime sostitutivo per i redditi da capitale e le plusvalenze
- Base imponibile
- Regimi di imposizione alternativi: Risparmio individuale,
risparmio amministrato, risparmio individuale gestito,
risparmio collettivo gestito
- Regime agevolato per risparmio assicurativo e previdenziale
(DOPO)
- Problemi di tassazione internazionale dei redditi
Regime sostitutivo
• Promozione dello sviluppo dei mercati finanziari
• Agevolazione del collocamento dei titoli di stato
• Liberalizzazione dei movimenti di capitale
11% sui rendimenti dei fondi pensione e rivalutazioni del TFR
12,5%
Redditi di capitale: titoli di Stato italiani e di paesi che consentono un
adeguato scambio di informazioni
Redditi diversi: plusvalenze derivanti dalla cessione di titoli di Stato
20%
Obbligazioni, interessi sui conti correnti e depositi bancari e dividendi
azionari di partecipazione non qualificata
4 Regimi di tassazione
1.Risparmio individuale
2.Risparmio amministrato
3.Risparmio individuale gestito
4.Risparmio collettivo gestito (fondi comuni di
investimento)
1. Risparmio individuale
Redditi di capitale
• Imposta sostitutiva con ritenute a titolo d’imposta operate
dall’intermediario (aliquote descritte in precedenza)
• Non c’è obbligo di dichiarazione annuale.
• NB. obbligo di dichiarazione annuale per dividendi in BI
IRPEF
Redditi diversi
• Tassati come descritto in precedenza
• Devono essere sempre analiticamente dichiarati → non è
garantito anonimato
• La tassazione avviene alla realizzazione (a fine anno)
• La compensazione solo fra redditi diversi nell’ambito
dello stesso regime di tassazione (escluse le qualificate)
• Saldo negativo riportabile in avanti per 4 anni
2. Risparmio amministrato:
Opzione per il contribuente che affida i suoi titoli in custodia o amministrazione presso
un intermediario (banche, Sim) senza affidarne la gestione (possibilità di decidere
quando e cosa vendere o acquistare).
Non ammessa per le plusvalenze (e minusvalenze) derivanti dalla cessione di
partecipazioni qualificate.
Redditi di capitale: come nel risparmio individuale
Redditi diversi: tassazione sostitutiva ad opera dell’intermediario presso
cui si ha la custodia o amministrazione (20% sulla singola plusvalenza).
Il contribuente non deve dichiarare i redditi diversi (garantito
anonimato).
Compensazione solo tra redditi diversi (escluse le qualificate) solo
nello stesso rapporto di amministrazione, nello stesso periodo di
imposta o nei 4 successivi.
Le plusvalenze sono tassate se realizzate (ma in corso d’anno)
3. Risparmio individuale gestito:
Il risparmiatore affida ad un intermediario la gestione del suo patrimonio finanziario, il
gestore decide quando e cosa vendere e acquistare.
Tassazione unitaria e contestuale dei redditi da capitale (quelli tassati al 20%) e tutti i
redditi diversi maturati nel periodo di imposta.
Non entrano per niente dividendi e plusvalenze di partecipazioni qualificate.
Aliquota del 20% sul Risultato di gestione =
Valore del patrimonio finale (al lordo dell’imposta sostitutiva)
- Valore del patrimonio iniziale
+ Prelievi in corso d’anno
-conferimenti effettuati durante l’anno
-redditi esenti
-redditi da capitale con tassazione al 12,5%
-proventi da fondi comuni di investimento (tassati in capo al fondo)
Se negativo può essere compensato (non oltre il quarto anno).
Compensazione tra redditi diversi e redditi di capitale.
Anonimato
4. Risparmio Collettivo Gestito
Risparmio gestito da parte di organismi di investimento collettivo
(fondi comuni di investimento e SICAV).
La società di gestione determina il risultato di gestione con le modalità
già viste per il risparmio individuale gestito sulla base del principio
della maturazione.
Il risultato negativo di un periodo può essere portato in diminuzione del
risultato dei successivi periodi illimitatamente o utilizzato in
diminuzione del risultato di gestione di altri fondi gestiti dallo stesso
intermediario.
L’imposta del 20% sui proventi è dovuta, in capo al sottoscrittore,
soltanto nel momento in cui egli le percepisce tramite il riscatto o
rimborso delle quote, o, eventualmente, le distribuzioni periodiche.
Regimi
• I redditi da partecipazione qualificata
– Sempre in BI Irpef
– Compensazione di minusvalenze solo con plusvalenze
da qualif
• L’anonimato è garantito eccetto che
– Nel risparmio individuale (regime di chiusura)
– Partecipazioni qualificate
• Le aliquote sono identiche nei vari regimi
• Il risparmio gestito è l’unico che consente la
compensazione fra redditi da capitale e altri redditi
• Il timing differisce (problemi di equità e neutralità)
– Maturazione nel risparmio gestito
– Realizzazione nel risparmio individuale e amministrato
– “Equalizzatore” abrogato nel 2001
Tassazione internazionale dei redditi
Come tassare i redditi dei residenti ottenuti all’estero?
Come tassare i redditi dei non residenti ottenuti in territorio nazionale?
Principio di residenza: tutti i redditi (qualunque sia la natura e il luogo di
produzione) afferiscono immediatamente e integralmente al loro titolare
e sono oggetto di tassazione nel paese di residenza del percettore
Principio della fonte (o di territorialità): i redditi sono tassati nel paese di
produzione del reddito, prescindendo dal luogo di residenza e dalla
posizione reddituale complessiva del percettore
Criteri per valutare i sistemi di tassazione
Capital Export Neutrality (CEN) (neutralità vs l’esportazione di
capitali): i fattori fiscali non influiscono sulle scelte di localizzazione
degli investimenti di un investitore domestico
Con perfetta mobilità dei capitali tutti gli investitori ottengono lo stesso
rendimento lordo (come in assenza di imposte).
Capital Import Neutrality (CIN) (neutralità vs l’importazione di
capitali): i fattori fiscali non favoriscono o penalizzano gli investimenti
provenienti da paesi diversi.
Con perfetta mobilità dei capitali, all’interno di ogni paese il rendimento
dopo le imposte (netto) è lo stesso, qualunque sia la nazionalità
dell’investitore.
Principio di residenza, fonte e CIN/CEN
Ipotizziamo due paesi: h paese di residenza, f estero. Rendimenti delle attività
finanziarie: rh e rf.
In assenza di imposte un soggetto (residente in h o in f) quando sceglie dove
investire confronta i rendimenti delle attività finanziarie nei due paesi: rh e rf.
In presenza di imposte invece confronta i rendimenti netti.
• In presenza di imposte con il principio di residenza, un residente in h
confronta il rendimento netto dell’investimento in h, rh(1-th) e il rendimento
netto dell’investimento in f, rf(1-th). Questo equivale a dire che confronta i due
rendimenti lordi, come nel caso di assenza di imposte. (Simmetrico per il
Il principio di residenza realizza la CEN
residente in f)
• In presenza di imposte con il principio della fonte, il residente in h e il
residente in f ottengono lo stesso rendimento netto se investono nello stesso
paese (h o f): se investono in h ottengono entrambi rh(1-th), se investono in f
Il principio della fonte realizza la
ottengono entrambi rf(1-tf)
CIN
Valutiamo i due principi in un contesto di piena libertà di
movimento dei capitali secondo alcuni aspetti:
1. Efficienza
2. Ripartizione del gettito fra i diversi paesi
3. Equità
4. Applicabilità delle normative nazionali
1. Efficienza nell’allocazione delle risorse
1) Assenza di imposte. Dato K da allocare nei paesi h (esidenza), f (estero), in
equilibrio il rendimento finanziario uguaglia la produttività marginale del capitale in
ogni paese rh=f’h(Kh) e rf=f’f(Kf). Se c’è libertà di movimento dei capitali rh=rf.
Quindi:
rh=f’h(Kh)=rf=f’f(Kf)
Un residente nel paese h che deve decidere se investire in h o in f massimizza il
rendimento del suo capitale quando è uguagliato il rendimento dei suoi investimenti
(uguaglianza dei rendimenti lordi=efficienza)
2) In presenza di imposte con perfetta mobilità dei capitali in equilibrio i rendimenti
netti devono essere uguali se un soggetto investe in h o in f.
2.1 Imposte con principio di residenza
L’uguaglianza dei rendimenti netti implica: rh(1-th)= rf(1-th). Poiché per tutti i redditi
l’aliquota è la stessa, anche i rendimenti lordi (prima delle imposte) sono uguali: rh= rf .
Efficiente allocazione del capitale.
2.2. Imposte con principio di territorialità
L’uguaglianza dei rendimenti netti implica rh(1-th)= rf(1-tf). Poiché i diversi impieghi
sono assoggettati ad aliquote d’imposta autonomamente decise dalle singole autorità
nazionali, i rendimenti lordi sono diversi. No efficiente allocazione delle risorse (solo se
aliquote armonizzate).
2. Ripartizione del gettito
Principio di residenza: base imponibile = redditi finanziari generati
dal risparmio dei residenti
Principio della fonte: base imponibile = redditi finanziari generati
dal capitale investito nel paese
Il principio della fonte è preferibile per i paesi in cui il risparmio nazionale è
inferiore al capitale investito (importatori di capitale)
Il principio di residenza è preferibile per i paesi in cui il risparmio nazionale è
superiore al capitale investito (esportatori di capitale)
•
Ipotesi:
– risparmio del paese h in f : Yhf
⇒ h è esportatore netto di capitali
⇒ f è importatore netto di capitali
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•
Per sfruttare le qualità desiderabili del principio di residenza evitando che i
paesi importatori di capitale rimangano senza gettito:
sistemi misti = tassazione alla fonte + credito di imposta nel paese di
residenza
– si assoggettano a imposizione i redditi prodotti nel territorio di
localizzazione dell’investimento
– il paese di residenza riconosce un credito sulle imposte pagate all’estero dai
propri residenti.
tf Yhf versato al paese f e riconosciuto come credito dell’imposta dovuta al
paese h
(th - tf ) Yhf versato al paese h
Imposta totale = th Yhf
⇒ Se il credito d’imposta è totale si realizza pienamente la tassazione
secondo la residenza
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⇒ Se il credito d’imposta è concesso in misura non integrale si ha
un sistema misto (doppia imposizione)
– Caso estremo: tf Yhf versato al paese f; nessun credito d’imposta
nel paese residenza
– th Yhf versato al paese h
– Imposta totale = (th + tf) Yhf
L’autonomia tributaria dei singoli Stati (connaturata al principio di residenza)
richiede forme di cooperazione e coordinamento sovranazionale:
− per evitare una sovrapposizione di residenza e fonte (doppia imposizione)
− per individuare una ripartizione del gettito tra paesi ragionevole
− per limitare comportamenti strategici da parte dei paesi importatori di capitale
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3. Equità e autonomia nazionale
Il principio di residenza è compatibile con la personalità dell’imposizione:
comprende nella BI i i redditi prodotti nel paese e all’estero (più equo).
Il principio di territorialità con aliquote fissate liberamente dai singoli paesi non
è compatibile con la personalità dell’imposizione per tutti i redditi prodotti
all’estero.
4. Applicabilità
•
Problemi di applicazione del principio di residenza
– Flussi informativi tra paesi (difficoltà di accertamento dei redditi esteri)
per ricostruire la posizione reddituale complessiva del contribuente
• Necessità di uno scambio di informazioni tra amministrazioni
finanziarie
– Incentivi a ritardare il rimpatrio dei redditi (soprattutto profitti da parte
delle imprese multinazionali) ⇒ Tax deferral
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•
Problemi di applicazione del principio della fonte
In presenza di elevata mobilità del capitale si genera concorrenza fiscale
⇒ caduta del gettito proveniente dai redditi da capitale
⇒ Per sostenere i livelli di spesa pubblica storicamente raggiunti:
• Aumento ulteriore dell’imposizione sui fattori meno mobili (lavoro)
⇒ perdita di competitività dell’industria nazionale; disoccupazione;
inaccettabilità politica
⇒ Riduzione delle spese (ridimensionamento del welfare state)
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•
Possibili soluzioni:
– Fonte + coordinamento (accordo per non ridurre eccessivamente
l’imposizione e allineare le aliquote)
– Residenza + scambio di informazioni:
• Direttiva europea entrata in vigore il 1° luglio 2005
• Scambio di informazioni automatico sui redditi di capitale percepiti
da non residenti (fine del segreto bancario).
• AU, B, Lux rimandano l’adesione a quando aderiranno Svizzera,
USA e altri paesi in cui vige il segreto bancario
• questi paesi applicheranno una ritenuta alla fonte sui risparmi dei
non residenti (15% nei primi 3 anni; 20% nei successivi 3; 35% in
seguito)
• Inoltre dovranno trasferire il 75% delle entrate da non residenti ai
paesi di origine degli investitori
• Sforzi della EU per arrivare ad accordi con paesi terzi (Svizzera,
Andorra, Liechtenstein, San Marino)
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