tesina di Svetlana Prodan - Logo Istituto comprensivo Console

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tesina di Svetlana Prodan - Logo Istituto comprensivo Console
di
Svetlana
Prodan
Classe 3A
Scuola media “Colombo”
a.s. 2010- 2011
Schema di una relazione
Titolo
Scopo dell’esperimento
Materiale occorrente
Previsione di ciò che succede
Istruzioni o descrizioni
Osservazioni
Verifica della previsione
Spiegazione
Conclusione
2
Titolo :
ASCIUTTO O BAGNATO ?
Scopo dell’esperimento: lo scopo dell’esperimento è capire se l’aria occupa spazio
Materiale occorrente:
un bicchiere di plastica trasparente, un fazzoletto di carta, una bacinella con l’acqua
Previsione di ciò che succede
Mettendo il bicchiere in acqua, il fazzoletto si bagna
Istruzioni o descrizioni
Prendi il fazzoletto, inseriscilo nel fondo del bicchiere in modo che non cada
rovesciando il bicchiere.
Metti in acqua il bicchiere con l’apertura verso il basso, tenendolo verticalmente fino
ad immergerlo completamente. Alza il bicchiere tenendolo verticalmente e tocca il
fazzoletto e le pareti interne.
Osservazioni
Il fazzoletto e le pareti interne sono asciutte
Verifica della previsione
La mia previsione è sbagliata
Spiegazione
L’acqua non entra nel bicchiere perché esso è pieno d’aria
Conclusione
L’aria occupa spazio
3
Incomprimibilità ed elasticità dell’aria
Scopo dell’esperimento: verifico se l’aria la posso comprimere e se è elastica
Materiale occorrente: una siringa
Previsione di ciò che succederà: secondo me tappando una siringa piena d’aria si
può spingere lo stantuffo fino in fondo perché l’aria si può comprimere
Istruzioni : Ho preso una siringa, ho tirato lo stantuffo
riempiendola
così d’aria, dopo di che ho tappato con il mio
pollice il foro d’uscita della siringa, e ho cercato di spingere lo
stantuffo giù, ma sentivo una forza che me lo impediva; sono
riuscita a far scendere lo stantuffo di poco per poi sentire di
non riuscire ad andare
ulteriormente oltre. Ho lasciato lo
stantuffo ed esso da solo è tornato alla posizione precedente.
Verifica della previsione:
la previsione era sbagliata. L’aria all’interno di una
siringa con il foro tappato può essere compressa, ma non del tutto e inoltre quando si
smette di premere lo stantuffo, l’aria riprende lo spazio precedente.
Spiegazione: tappando la siringa l’aria non riesce ad uscire, non riesco a spingere lo
stantuffo fino in fondo quando non si preme più lo stantuffo, l’aria riprende il volume
precedente.
Conclusione: l’ aria non si può comprimere se non di poco ed inoltre è elastica
perché tende a riprendere il volume che aveva prima della compressione.
4
Il giornale che si piega
L’insegnante ha messo un foglio di un quotidiano su un banco, sotto il foglio ha messo
una riga la cui estremità rimaneva fuori dal
foglio e oltre il bordo del banco. Ha
chiesto ad un compagno di dare un colpo netto sulla
parte della riga che rimaneva all’esterno del banco. Il
foglio di carta non è volato via lontano come noi
avremmo immaginato visto la forza del colpo, ma si è
rotto e piegato un poco. Questo perché l’ aria dall’alto
faceva pressione
e creava una forza che non ha
permesso al foglio di volare lontano, come noi avevamo ipotizzato.
Questo esperimento dimostra che l’aria esercita una pressione forte che agisce da
tutti i lati. In più l’assenza d’aria tra il giornale e il banco
fa sì che la pressione
atmosferica non faccia volare lontano il foglio.
Il bicchiere d’acqua
L’ insegnante ha preso un bicchiere colmo di acqua e ha appoggiato sopra ad esso un
cartoncino; ha fatto una leggera pressione dopodiché ha rivoltato il bicchiere a testa
in giù senza tenere il cartoncino con la mano, questo ultimo è
rimasto attaccato, l’acqua non è caduta. Ha provato a girare il
bicchiere in varie posizioni e il cartoncino rimaneva attaccato al
bicchiere.
Lo stesso esperimento l’ha rifatto con un foglio di carta leggera
e anche in questo caso il foglio riusciva a trattenere l’acqua
persino con il bicchiere a testa in giù.
Questo esperimento dimostra che
esiste la pressione atmosferica: la forza dell’aria
spinge sul cartoncino e lo fa rimanere aderente al bicchiere.
5
Le siringhe “sottovuoto”
Abbiamo preso un contenitore con un coperchio che ha una valvola da cui si può
togliere l’aria.
Dentro il
contenitore abbiamo messo
due siringhe una con il foro
tappato e l’altra no, entrambe avevano lo stantuffo allo stesso livello, contenevano
quindi la stessa quantità d’aria. Utilizzando una pompa abbiamo tolto l’aria dal
contenitore e abbiamo osservato cosa succedeva all’interno. Una siringa, quella con il
foro non tappato, è rimasta uguale, lo stantuffo invece dell’altra siringa è tornato
indietro. Abbiamo poi successivamente fatto rientrare l’aria nel contenitore, e
lo
stantuffo che si era mosso è tornato nella posizione precedente. Questo esperimento
ha dimostrato che togliendo l’aria dalla scatola si diminuisce la pressione che agisce
sullo stantuffo della siringa nella siringa con il foro tappato, lo stantuffo si sposta
perché l’aria all’interno esercita su di esso una pressione maggiore di quella fuori dalla
siringa. una volta rimessa l’aria nella scatola la pressione sposta nuovamente lo
stantuffo alla posizione precedente.
secondo te cosa succede quando chiudiamo la valvola e azioniamo la pompa?
Togliamo l’aria dal contenitore, creiamo il vuoto all’interno del contenitore
Come mai non si riesce ad aprire il contenitore una volta fatto “il vuoto”?
perché solo all’esterno c’è l’aria che fa pressione sul coperchio, all’interno non c’è più
aria , c’è il vuoto.
3)
quando ruoto la valvola sento un
sibilo. A cosa è dovuto?
Il sibilo è dovuto al passaggio dell’aria che
entra nel contenitore
4) cosa succede se mettiamo della
schiuma da barba ? secondo te perché?
Mentre
creavamo
il
vuoto
contenitore
la
schiuma
si
diminuiva
la
pressione
e
all’interno
gonfiava
l’aria
del
perché
racchiusa
all’interno della schiuma si espandeva, una volta
fatta rientrare l’aria la schiuma si è “liquefatta”,
perché
la
pressione
esterna
agiva
sulla
schiuma.
.
6
RELAZIONE SULLA LEZIONE “La gravità”
Allo stantuffo di due siringhe abbiamo legato
un filo.
Poi abbiamo riempito delle bottiglie di acqua , chiuse con il tappo. Al filo dello
stantuffo di ogni siringa abbiamo appeso tante
bottiglie quanto servivano per far sì che
lo
stantuffo gradualmente scendesse .
La professoressa ha sollevato le bottiglie
utilizzando la siringa e tenendo tappato il foro
di uscita dell’aria .
Lo stantuffo scendeva tirato dalle bottiglie. Se
invece
appoggiava
le
bottiglie
sul
tavolo
queste ovviamente non facevano più scendere
lo stantuffo.
La professoressa ci ha spiegato che il peso è
una forza e questa forza si chiama forza di
gravità
La forza di gravità è l’attrazione che c’è tra
ogni corpo. La terra essendo ovviamente
enorme attrae tantissimo, questa forza si
chiama peso.
Poi l’insegnante ha chiesto :” secondo voi cade più velocemente il registro o un foglio
di carta? Tutti noi abbiamo risposto che sarebbe caduto più velocemente il registro
perché più pesante e infatti così è stato. Successivamente l’insegnante ha appoggiato
il foglio sul registro e ci ha posto di nuovo la domanda di prima .
chi di noi pensava che la velocità di caduta dipendesse dal peso ha affermato che il
registro sarebbe atterrato prima, chi invece pensava che non fosse il peso a
influenzare la velocità di caduta ha affermato che sarebbero atterrati insieme.
Effettuato l’esperimento abbiamo verificato che in effetti sono
atterrati
insieme.
Questo perché il foglio di carta non cadeva più lentamente perché più leggero ma
perché per forma creava più attrito con l’aria.
7
Titolo: Il tappo
Scopo dell’esperimento: verifica se acqua è
aria possono
occupare lo stesso
spazio.
Materiale occorrente: bacinella piena d’acqua,
bottiglia di plastica tagliata sul
fondo, tappo di plastica.
Previsione di ciò che succede: secondo me il tappo galleggerà.
Istruzioni: prendo la bottiglia e immergo la parte tagliata
nella bacinella piena di
acqua, la spingo giù fino a toccare il fondo, successivamente
apro
il tappo della
bottiglia.
Osservazioni : mentre spingo la bottiglia verso il fondo della bacinella sento una
forza che me lo impedisce e man mano che riesco a scendere con la bottiglia vedo il
livello dell’acqua della bacinella salire.
Il tappo di plastica all’inizio è appoggiato sul
fondo e poi, quando apro il tappo vedo che l’acqua entra nella bottiglia e il tappo così
galleggia, contemporaneamente il livello dell’acqua della bacinella scende.
Verifica della previsione:
il tappo resta sul fondo quando l’acqua ancora non è
entrata nella bottiglia, poi aperto il tappo, entra l’acqua e il tappo galleggia
Spiegazione: Con la bottiglia chiusa l’aria non può uscire e così l’acqua non riesce
ad
entrare, una volta aperto il tappo, l’aria esce dalla bottiglia dal foro superiore e
l’acqua entra facendo così galleggiare il tappo.
Conclusione:
l’aria
e
l’acqua
contemporaneamente, la materia
non
possono
condividere
lo
stesso
spazio
è impenetrabile
8
La bottiglia a testa in giù
L’ipotesi è che mettendo una bottiglia in una bacinella piena d’acqua, con l’apertura
rivolta in giù, l’acqua entri.
Abbiamo fatto l’esperimento
e abbiamo visto
che l’acqua non entra, questo perché lo spazio
all’interno
della
bottiglia
è
già
occupato
dall’aria.
Abbiamo
formulato
un’altra
ipotesi
mettendo in obliquo la bottiglia
che
e scaldando
l’aria presente all’interno della bottiglia, l’acqua
entrasse.
E infatti svolgendo l’esperimento è successo
proprio così. Abbiamo scaldato con il phon la
bottiglia e in poco tempo è entrata l’acqua.
È avvenuto questo perché scaldando l’aria le
molecole d’aria si sono mosse più velocemente
e sono così uscite dalla bottiglia, infatti durante
l’esperimento vedevamo delle bolle d’aria
uscire, permettendo cosi all’acqua di
entrare.
È entrata tanta acqua fino a quando la pressione interna alla bottiglia è stata uguale a
quella esterna.
Il palloncino sgonfio
Abbiamo
preso
un
palloncino
chiuso , dentro
c’era un po’ d’aria.
preso il phon, abbiamo scaldato il palloncino ed esso si è un po’ gonfiato.
Abbiamo
Questo
succede perché le molecole d’aria con il calore si muovono di più e così premono
sulle pareti del palloncino, se rapidamente mettiamo il palloncino al freddo (noi
l’abbiamo messo fuori dalla finestra), il palloncino si sgonfia, infatti con il freddo le
molecole rallentano.
9
Congelamento di liquidi
Prendo un vasetto di acqua e lo metto nel freezer.
Prendo due contenitori che si chiudono ed in uno verso dell’alcool rosa ( quello che si
usa per le pulizie), nell’altro contenitore verso dell’olio.
Segno il livello dei liquidi con un pennarello su ogni contenitore.
Ho lasciato i vasetti nel freezer per 2 ore, poi li ho tirati fuori e li ho osservati.
L’acqua del primo vasetto è diventata ghiaccio e aveva superato il livello segnato con
il pennarello di 9 mm.
L’alcool era freddo ma è rimasto uguale a prima cioè liquido ed è rimasto allo stesso
livello .
L’olio era freddo ed era molle , né liquido né duro e non era cambiato il suo livello nel
contenitore.
10
Volume dei liquidi
Obiettivo: trovare il volume occupato da 100 g di liquidi differenti.
Materiale: 7 bicchieri uguali, 5 liquidi ( alcol, olio, acqua, sciroppo, mercurio), 3 tipi
di acqua ( acqua di mare, acqua di rubinetto, neve fusa ), bilancia elettronica.
Descrizione e osservazione: abbiamo preso 5 liquidi diversi, li abbiamo versati nei
bicchieri e pesati con la bilancia elettronica in modo da avere il peso di 100 g di ogni
liquido. Osservo che i liquidi nei bicchieri (uguali) raggiungono livelli diversi, perciò ho
capito che il volume occupato da 100 g di liquidi differenti è diverso: il volume
maggiore è quello dell’alcool, il volume minore è quello del mercurio che ha il peso
specifico maggiore rispetto gli altri liquidi osservati.
Abbiamo 3 tipi di acqua diversi ( neve, mare, acqua di rubinetto ) di massa 100g, le
versiamo nei bicchieri e notiamo che occupano volumi diversi perché hanno peso
specifico diverso. Nell’acqua di mare, e in quella del rubinetto ci sono sali minerali,
nell’ acqua distillata (neve), non ci sono sali minerali.
Conoscendo il peso specifico dei liquidi riusciamo a calcolarne il volume utilizzando la
formula: V= P: ps (vedi la tabella)
Liquido
Alcol
Olio d’ oliva
Acqua
Sciroppo
Mercurio
Acqua di mare
Neve
Acqua di rubinetto
P(g)
ps ( g/ cm3 )
V ( cm3 )
100
100
100
100
100
100
100
100
0,8
0,9
1
1,2
13,59
1,08
1
1,02
125
111
100
83
7
93
100
98
Conclusione:Abbiamo trovato che a parità di peso, il volume occupato dai liquidi è
minore se il liquido ha un peso specifico maggiore.
11
Relazione dell’ esperimento fatto all’istituto Lagrange
Titolo: allungamento
Obiettivo:
di una molla
verificare
la
proporzionalità
diretta
tra
l’allungamento della molla e il numero dei pesetti applicati
ad essa.
Descrizione: Eravamo divisi in gruppi di tre, abbiamo appeso
la molla sulla astina con il gancetto e abbiamo fatto in modo
che l’ultima spira della molla corrispondesse allo zero dell’asta
millimetrata posta dietro.
Successivamente ognuno di noi
appendeva un pesetto da 5
grammi e misurava di quanto era l’allungamento della molla.
L’abbiamo fatto per nove volte, ogni
volta mettevamo 5
grammi in più.
Poi abbiamo trovato
la lunghezza media,
per trovarla
si
sommano le tre misure che ognuno di noi ha trovato per lo
stesso pesetto e poi si divide per tre.
dopo abbiamo trasformato la lunghezza media da millimetri a
metri .
Infine si trova la costante dividendo la lunghezza (in metri ) per il numero dei pesetti.
Poi abbiamo messo i dati in una tabella
n.pesetti
1
2
3
4
5
6
7
8
9
l1 (in mm) l2(in mm)
15
15
30
30
45
44
60
60
75
74
89
88
103
104
118
118
133
131
l3(in mm)
15
30
44
60
74
88
103
117
131
l m(in mm)
15
30
44,33
60
74,33
87
103,33
117,66
131,66
l m(in m)
0,015
0,033
0,044
0,066
0,074
0,088
0,103
0,117
0,131
K costante
0,015
0,016
0,015
0,016
0,015
0,015
0,015
0,015
0’015
12
Relazione sull’esperimento del mescolamento dei liquidi
La professoressa Fiameni ha portato delle bottigliette contenenti: sciroppo, acqua,
olio, alcool etilico e alcool alimentare.
Abbiamo provato a mischiare l’acqua e l’alcool etilico , abbiamo
versato lentamente
l’alcool nell’acqua , l’alcool è rimasto sopra
l’acqua.
Poi con una penna abbiamo girato all’interno del bicchiere e i due
liquidi si sono mescolati, formando una SOLUZIONE
Dopo nel bicchiere contenente
acqua e alcol mescolati insieme,
la professoressa ha versato dell’olio
L’olio è rimasto in superficie ed anche mescolando velocemente
l’olio è rimasto
comunque disunito, ha
formato delle piccole
bollicine (micelle ) che sono risalite in superficie e hanno formato
nuovamente uno strato sovrastante. Dopo qualche minuto i liquidi
sono tornati ad essere “limpidi”
13
Nel bicchiere abbiamo
aggiunto
lo sciroppo che è andato a
fondo, mentre l’olio ha galleggiato sulla Soluzione acqua- alcool
Abbiamo poi provato a unire in un bicchiere nuovo, sciroppo e acqua,
abbiamo versato lentamente lo sciroppo nell’acqua
Lo sciroppo è
andato sul fondo del bicchiere , l’ acqua è rimasta
sopra.
Abbiamo
poi versato
l’olio
che
scende
nell’acqua
ma
poi risale
velocemente e galleggia sull’acqua
14
Infine abbiamo versato l’alcool che galleggia sull’olio.
I liquidi si sono disposti quindi in questo modo:
in fondo lo sciroppo, sopra l’acqua, poi l’olio e infine l’alcool che
galleggia sull’olio.
Abbiamo mescolato con un cucchiaino e abbiamo visto che
aqua, alcool e sciroppo si mescolano e formano una soluzione
mentre l’olio no e ritorna a galleggiare
In un bicchiere trasparente abbiamo versato alcol
ed olio, anche
mescolando l’olio e l’alcool rimangono separati e l’olio rimane sul fondo
mentre l’alcool galleggia su di esso.
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In
un
altro
abbiamo
sciroppo,
bicchiere
versato
olio
anche
mescolando i due liquidi
non si uniscono e dopo
un po’ l’olio ritorna a
galleggiare
sullo
sciroppo
Alla fine dei vari esperimenti abbiamo capito che alcuni liquidi si mescolano fra loro
come

Acqua – alcool

Sciroppo – acqua

Sciroppo- alcool
e formano una SOLUZIONE.
Altri liquidi invece non si mescolano e rimangono separati come

l’olio e l’acqua

l’olio e l’alcool

lo sciroppo e l’olio
in questo caso il liquido con il peso specifico minore rimane in superficie, il liquido
con il peso specifico maggiore va in fondo.
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