L`organizzazione delle risorse umane nei nostri uffici giudiziari
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L`organizzazione delle risorse umane nei nostri uffici giudiziari
L’organizzazione delle risorse umane nei nostri uffici giudiziari DI LUIGI BONOMI Ho letto con attenzione ed interesse l’articolo del Presidente Dott. Curto’ sull’organizzazione e l’efficienza degli uffici giudiziari e devo dire che il suo contenuto è la dimostrazione lampante di quanto si possa fare nel sistema giustizia senza invocare stravolgenti riforme e ulteriori stanziamenti di fondi. Il tema delle “Risorse nel sistema giudiziario” (e il loro razionale utilizzo) è stato al centro anche della Conferenza sulla Giustizia tenutasi a Roma dall’11 al 13 ottobre 2007 e in particolare della tavola rotonda che ho avuto l’onore di moderare. Il corretto utilizzo delle risorse (sia umane che finanziarie) incide infatti profondamente sui tempi e sui modi di risposta della giustizia italiana. La tavola rotonda è partita da un chiaro ed ineluttabile presupposto e cioè che la domanda di giustizia in Italia – intesa come numero di procedimenti civili e penali – è insopprimibile ed è anzi in costante aumento. Partendo da questo postulato, è evidente che o lo Stato Italiano destina a soddisfare tale esigenza risorse finanziarie sempre maggiori e comunque adeguate alla richiesta, oppure nel caso non ci siano ulteriori e sufficienti risorse finanziarie, come è in apparenza il nostro caso, è necessario utilizzare nel migliore dei modi ciò che viene finanziariamente destinato alla giustizia e riorganizzare, sempre al meglio, le risorse umane disponibili. Per riuscire meglio a comprendere la situazione delle risorse finanziarie e umane dei nostri uffici giudiziari è necessario allegare alcune tabelle tratte dalla CEPEJ (Commissione Europea per l’efficienza della Giustizia) e dal Libro Verde sulla Spesa Pubblica pubblicato il 6/9/07 dal nostro Ministero delle Finanze. 7 RISORSE DESTINATE ALLA GIUSTIZIA - INDICATORI DI RISORSE E EFFICIENZA NEL SETTORE DELLA GIUSTIZIA (2004) Fonte: CEPEJ - Systèmes Judiciaires Européenes Edicion 2006 RISORSE UMANE - MAGISTRATURA 8 RISORSE UMANE - MAGISTRATURA TOGATA RISORSE UMANE - MAGISTRATURA ONORARIA 9 MAGISTRATURA ONORARIA - COSTI MAGISTRATURA TOGATA - COSTI Fonti: (1) Finanziaria 2005 - dal verbale Camera Comm. II (2) Finanziaria 2006 - Tab 5 - Stato di previsione ministero della Giustizia per l’anno Finanziario 2006 (3) Finanziaria 2007 - Intervento 10 ottobre 2006 sottosegretario Luigi Scotti 10 CONFRONTO COSTI MAGISTRATI COSTO STATALE PER IL PUBBLICO MINISTERO Fonte: CEPEJ - Systèmes Judiciaires Européenes Edicion 2006 11 DURATA PROCEDIMENTI IN EUROPA - LICENZIAMENTO Fonte: CEPEJ - Systèmes Judiciaires Européenes Edicion 2006 12 GIUDICI E AVVOCATI IN TRIBUNALE Paese Nr. avvocati Nr. giudici Nr. avvocati per che siedono 1000.000 abitanti nei tribunali 383 3,2 140,5 22 4,9 14,7 179 2,6 6.622 34,0 1.697 1,6 537 6,4 338 1,6 14.876 142,4 2.500 6,0 1,8 Armenia 1.212 39,5 Andorra 108 Armenia 469 Austria Azerbaigian Belgio Bosnia-Eerzegovina Nr. avvocati per giudice 1.224 31,9 690 11.452 147,6 n.r Croazia 2.851 64,2 1.907 1,5 Cipro 2.200 319,0 96 22,9 Rep. Ceca 8.235 80,6 2.878 2,9 Danimarca 4.635 85,9 368 12,6 520 22,9 245 2,1 1.700 32,5 875 1,9 43.977 70,7 6.278 7,0 1.000 22,0 406 2,5 126.799 153,7 20.395 6,2 34.000 307,5 2.200 15,5 Bulgaria Estonia Finlandia Francia Georgia Germania Grecia 9.500 94,1 2.757 3,4 Islanda 695 236,7 47 14,8 Irlanda 9.273 229,5 130 71,3 151.470 259,1 6.105 24,8 800 34,5 384 2,1 Ungheria Italia Lettonia 113 326,6 17 6,6 1.282 37,4 693 1,8 Lussemburgo 946 151,6 192 4,3 Malta 657 163,2 35 18,8 1.140 33,7 415 2,7 27 89,9 18 1,5 Montenegro 462 74,5 242 1,9 Paesi Bassi 13.111 80,5 2.004 6,5 Liechtenstein Lituania Moldova Monaco 5.772 125,5 501 11,5 Polonia 22.516 14,4 9.766 0,6 Portogallo 22.418 212,9 1.754 12,8 Romania 16.000 73,8 4.030 4,0 Federazione Russa Norvegia 56.100 39,1 29.685 1,9 Slovacchia 4.100 75,9 1.208 3,4 Slovenia 1.040 52,1 780 1,3 111.313 259,3 4.201 26,5 Spagna Svezia Turchia Inghilterra e Galles (RU) Irlanda del nord (RU) Scozia (RU) 4.354 48,2 1.618 2,7 52.195 73,4 5.304 9,8 106.486 200,7 1.305 81,6 552 32,3 62 8,9 9.443 155,9 227 41,6 13 Le tabelle sopra evidenziate (insieme con tante altre rilevazioni) hanno condotto alcuni studiosi dell’organizzazione a dedurre in primo luogo che l’Italia non spende affatto meno degli altri stati europei per la giustizia, e in secondo luogo che il numero dei giudici italiani è in linea con quelli degli altri paesi: il ritardo nei tempi di risposta della giustizia deve pertanto individuarsi in altri motivi. Sotto questo profilo la migliore organizzazione delle risorse umane appare una delle strade più importanti da percorrere. In Italia abbiamo infatti ben 848 uffici del Giudice di Pace, 165 Tribunali e relative Procure della Repubblica e 220 (si, proprio 220!) sezioni distaccate del Tribunale. Studi approfonditi avrebbero condotto a ritenere che uno dei fattori più importanti dei ritardi della giustizia deriverebbero proprio dall’eccessivo frazionamento sul territorio dell’apparato giudiziario e dal sottodimensionamento (meno di 20 giudici) della maggior parte (più del 70%) degli uffici giudiziari: “un importante elemento di inefficienza dell’offerta di giustizia in Italia dipende dalla dimensione troppo limitata di parecchi Uffici Giudiziari: adeguate attrezzature e rilevanti economie di specializzazione dei Giudici che si occupano sempre di una stessa materia creano sia risparmi economici, sia maggiore efficienza nel sistema giudiziario” (v. Libro Verde sulla Spesa Pubblica pagg. 34-35). La tendenza (e l’obiettivo del Ministero) sembrerebbe quindi quella della soppressione degli uffici giudiziari più piccoli con l’accentramento di risorse, finanziarie e umane, nelle strutture più grandi. Ci sono invece voci, non isolate peraltro, che perorano il mantenimento in vita dei piccoli Tribunali perché più efficienti e più facilmente controllati e controllabili. Lo stesso Libro Verde sulla Spesa pubblica precisa che in strutture con più di 80 magistrati l’efficienza diminuisce a causa del sovradimensionamento (anche se peraltro la minore efficienza sembra essere di gran lunga inferiore a quella che si avrebbe in caso di sotto-dimensionamento, ovverosia in caso di strutture con meno di 20 magistrati). Alla tavola rotonda da me moderata erano presenti sia tecnici dei numeri (il Dott. De Sanctis, direttore generale di statistica al Ministero della Giustizia e Presidente della CEPEJ), sia studiosi dell’organizzazione delle risorse umane (il Prof. Zan dell’Università di Bologna), sia rappresentanti della magistratura associata (il Dott. Rossi, segretario di ANM), sia alcuni magistrati che a seguito di pratiche virtuose sono riusciti ad ottenere dei tempi di risposta della giustizia in linea con gli altri paesi europei (il Dott. Barbuto, Presidente del Tribunale di Torino – ospite, fra l’altro, al convegno indetto al 30 novembre/I° dicembre dal Tribunale di Varese – e il Dott. Tarfusser Procuratore capo della Procura di Bolzano). L’esperienza portata da questi ospiti ha permesso di sfatare anche gli studi più ap14 profonditi in tema di “geografia giudiziaria”: non è infatti tanto la dimensione dell’ufficio giudiziario ad influire sui tempi di giustizia, quanto invece la capacità del dirigente di organizzare le risorse umane e la voglia della forza lavoro (giudici, cancellieri e personale di cancelleria) di applicare le prassi ideate e di raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo non significa che non si debba pensare a una ridefinizione della geografia giudiziaria italiana e così ad un migliore utilizzo delle risorse, ma significa semplicemente che la prima e migliore medicina per la nostra giustizia risiede nella capacità e nella voglia di chi governa l’organizzazione degli uffici giudiziari. Certo sui buoni risultati influiscono anche le risorse finanziarie a disposizione e il numero delle risorse umane, ma esse non sono determinanti. La migliore dimostrazione di quanto è ora stato detto è che gli Uffici giudiziari poc’anzi menzionati hanno raggiunto gli ottimi risultati in carenza di organico (anzi pare che il Ministero, visto i risultati ottenuti, abbia deciso di ... diminuirgli gli organici andando così a premiare gli uffici giudiziari meno operosi e meno virtuosi). In conclusione accanto ad altre auspicate riforme (unificazione o semplificazione dei riti, processo telematico, rivisitazione – sensata – delle circoscrizioni e, perché no – guardando anche nel nostro campo –, diminuizione del numero degli avvocati e loro migliore preparazione), l’Italia potrebbe già oggi avere con poco sforzo dei tempi di giustizia in linea con gli altri paesi europei. P.S. Per una migliore comprensione della materia Vi consiglio di andare a vedere il sito della CEPEJ, quello del Ministero delle Finanze dove troverete l’integrale testo del Libro Verde sulla Spesa Pubblica, quello di Confindustria dove troverete un pregevole “Quaderno sulla Giustizia”, di digitare i nomi “Barbuto” e “Tarfusser” su Google e di leggere, fra gli altri, il Libro “La Malagiustizia” di Davide Giacalone. 15