Pronti a partire - Le Missioni.NET

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Pronti a partire - Le Missioni.NET
Missione Cattolica Italiana · 16 rue Orient-Ville · 1005 Lausanne · 44o anno · No 4 · Luglio-Agosto 2007 · JAB 1000 Lausanne 1
Pronti a partire
Consolato Generale d‘Italia a Losanna
Cari Connazionali,
al momento dell‘assunzione delle mie funzioni presso il Consolato Generale d‘Italia a Losanna, ho il piacere di porgere a Voi tutti i miei più
cordiali saluti.
Desidero cogliere questa occasione, per porre in evidenza l‘attenzione
con la quale l‘Italia guarda ai propri Connazionali residenti all‘estero, ed
in Svizzera in particolare.
In tale contesto, sottolineo l‘impegno di tutti gli operatori in servizio
presso il Consolato Generale di Losanna, ed il mio personale, nel cercare
di garantire servizi sempre più efficienti, al fine di rispondere alle esigenze
della Collettività italiana nei Cantoni di Vaud, di Friburgo e del Vallese.
Auspico che tale impegno personale possa essere sostenuto da adeguati
mezzi e risorse umane, da impiegare presso questo Consolato Generale.
Ciò, in considerazione dell‘ampiezza della Collettività italiana in Svizzera, e dei sempre più qualificati servizi che l‘Italia intende offrire ai nostri
Connazionali all‘estero.
Il Console Generale Adolfo Barattolo
Adolfo BARATTOLO
Nato a Roma il 24 agosto 1954. Università di Roma: laurea in economia e commercio, il 21 giugno 1979. In seguito ad esame di concorso
pubblico, nominato Volontario nella carriera diplomatica, il 1o aprile
1983. Assegnato all‘Istituto Diplomatico, corso di formazione professionale. Assegnato alla Cooperazione Italiana allo sviluppo dei Paesi
emergenti, presso il Ministero degli Affari Esteri. Nominato Segretario
di Legazione, il 12 dicembre 1983. Nominato Secondo Segretario
presso l‘Ambasciata d‘Italia a Lusaka, Zambia (Africa Australe), il14
giugno 1985. Nominato Primo Segretario di Legazione, il 1o ottobre
1987. Nominato Console presso il Consolato d‘Italia a Bastia, Francia,
il 27 febbraio 1988. Nominato Primo Segretario presso l‘Ambasciata
d‘Italia a Bangkok, Tailandia, l‘8 settembre 1990.
Nominato Consigliere di Legazione, il 1o maggio 1993. Assegnato alla Cooperazione Italiana allo sviluppo dei Paesi emergenti, presso il Ministero degli
Affari Esteri, il 14 giugno 1993. All‘Istituto Diplomatico, corso di superiore
formazione professionale, il 2 dicembre 1993. Nominato Console presso il
Consolato Generale di prima classe d‘Italia di New York, Stati Uniti, il 15
gennaio del 1996.
Nominato Primo Consigliere presso l‘Ambasciata d‘Italia a Madrid, Spagna,
il 1o settembre 1999.
Capo dell‘Ufficio III della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale e Scientifica del Ministero degli Affari Esteri, il 1o settembre 2003.
Nominato Console Generale presso il Consolato Generale d‘Italia a Losanna Svizzera, il 7 maggio 2007, con competenza per i Cantoni di Vaud, Friburgo e Vallese.
Cavaliere Ufficiale dell‘Ordine al Merito della Repubblica.
MISSIONE CATTOLICA
ITALIANA
Sede centrale:
Rue Orient-Ville 16
CH-1005 Lausanne
Tel. 021 351 22 90
Fax 021 351 22 91
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MISSIONARI
Don Luigi Agazzi
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SEGRETARIATO LOSANNA
Giorgio Lecci,
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Aperto da martedì a giovedì
8.30-12.00 / 14.00-18.30
SEGRETARIATO RENENS
Rosa Tomaselli Carbonara
Av. 14-Avri 34 · 1020 Renens
tel. 021 634 24 21
Aperto:
lunedì 9.00 - 11.15
13.30 - 17.00
martedì-venerdì: 9.00 - 11.15
MESSE IN ITALIANO
·Losanna
St-Rédempteur
Sabato ore 18.30
Domenica ore 9.45
Notre-Dame au Valentin
Domenica ore 12.00
Settimanali
St-Rédempteur
martedì, giovedì e venerdì: ore 18.30,
mercoledì: ore 9.00
· Renens:
Domenica: ore 10.30
Settimana al Foyer:
ore 7.40
BATTESIMI
Una volta al mese
(4a domenica) alternando le
chiese di Losanna e Renens.
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due mesi prima.
CATECHESI
Responsabile:
Rosa Tomaselli Carbonara
MCI Renens 021 634 24 21
Marilena Gorgoni
MCI Losanna 021 351 22 90
privato tel. 021 323 71 77
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“Non privarti del contatto con
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tua comunità italiana”.
2
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intestato alla Missione cattolica italiana - Losanna.
Luglio-Agosto 2007
CRESIME ADULTI
Inizio corso in febbraio.
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· Coro italiano
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· Gruppo Famiglie
· Gruppo Pro Malati
· Gruppo GMG
· Gruppi giovanili
· Gruppo 3a Età
· Gruppo Feste/Collaboratori
· Consiglio parrocchiale
· Consiglio pastorale
EDITORIALE
Un’estate per pensare
In questo numero
4
Italia
6
Qui da noi
9
Immigrazione
15
Pagina sociale
16
Vita di Missione
19
Vita in famiglia
21
I nostri defunti
22
Utile a sapersi
SITO DELLA MISSIONE
e POSTA ELETTRONICA
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E-mail:
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IMPRESSUM
Bimestrale della Missione
Cattolica Italiana di Losanna
Direttore resp.: Luigi Agazzi
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Redazione:
Luigi Agazzi, Giorgio Brignola,
Elena Damiano, Lorenzo Flori,
Carmine Frandina, Marilena Gorgoni,
Antonietta Lecci, Giorgio Lecci,
Isabella Martino,
Rosa Tomaselli Carbonara
Grafica: RR-Grafik Studio, Bern
[email protected]
Tipografia:
La Buona Stampa · Pregassona
Abbonamento annuo Fr. 20.ccp 10-10240-8
Ora che l‘estate sta per arrivare, a tutti noi si presenta l‘occasione di trovare, finalmente, il tempo che durante l‘anno diciamo di non avere, per
cui ci possiamo soffermare a riflettere e pensare sulla nostra vita, sulla
Fede, sui Valori e Principi. Per aiutarvi in questo esercizio della mente, vi
rendo partecipi di alcune pagine di un‘Omelia di un Vescovo Italiano, che
ricevo da un caro amico. La riflessione si intitola: ”Avete perseverato con
me melle mie prove“ scritte dal Vescovo di Bergamo, Monsignor Roberto
Amadei in occasione della lettera che ogni anno, il Giovedi Santo, durante la Messa Crismale rivolge ai propri sacerdoti. Sono parole toccanti
e di attualità che, credo lette e meditate con docilità - cioè lasciandosi
guidare dallo Spirito Santo - si possano applicare a tutti i cristiani, e non,
che si interrogano sulle “cose” della vita ricercandovi in esse il senso e la
speranza della propria esistenza. Le partecipo a tutti voi, cari lettori nella
coscienza che tutti abbiamo bisogno di riflettere e di agire, di osservare
e di parlare, di sperare e pregare. In modo particolare mi hanno molto
toccato le parole espresse nel secondo “passaggio” quello che tocca le
nostre sofferenze.
“Gli presentiamo soprattutto la stanchezza, lo scoraggiamento e il senso
di frustrazione determinati dalla constatazione che, nonostante il nostro
impegno, sembra attenuarsi sempre più l‘incidenza del Vangelo sulla vita
personale e sociale. È infatti evidente il ridursi del numero dei praticanti
e l‘aumento degli indifferenti e degli ostili al cristianesimo, soprattutto
nelle età più attive e decisive nel cammino della società. Con sofferenza
assistiamo al progressivo allontanarsi degli adolescenti che con entusiasmo vivono la preparazione al sacramento della Confermazione. Convinti
dell’importanza della famiglia fondata sul matrimonio per la formazione
delle persone e per il futuro della società, siamo molto preoccupati per la
situazione di non poche famiglie e per le incomprensioni e i violenti attacchi verso questa realtà così importante per la formazione delle persone,
per la società e per la Chiesa. Nei praticanti cresce la separazione tra fede
detta e celebrata e le scelte quotidiane, la difficoltà nel comprendere la
Chiesa e le sue proposte, l’appartenenza parziale, episodica e con molte
riserve alla comunità. Normalmente vi sono numerosi collaboratori, ma
pochi accettano di approfondire e rileggere il Vangelo all’interno della
vita odierna impegnandosi seriamente in cammini di formazione. Vi sono
diverse realtà positive, però rimane l’amara sensazione di lavorare inutilmente, di offrire una visione della Fede Cristiana insignificante per la
vita concreta, di non sapere parlare al cuore e alla mente dei nostri compagni di viaggio, di non essere in grado di individuare e coltivare i germi
evangelici seminati dalla tenace e paziente opera dello Spirito Santo. Ci
sentiamo impotenti e inadeguati di fronte a chi detiene gli strumenti per
determinare l’opinione pubblica, i costumi e le scelte nei diversi settori
dell’esperienza umana. A tutto questo si aggiunge la fatica nell’ascoltare
e soddisfare le crescenti richieste, nell’interpretare ciò che sta avvenendo
nel cuore delle persone e della comunità, nell’individuare strade nuove e
nel tentare di percorrerle. Per questo malessere è facile la tentazione di
rifugiarsi nella nostalgia del passato accontentandosi di ripetere quello
che si è sempre fatto; oppure impegnandosi in molte cose per non pensare
e per sentirsi comunque utili. Soprattutto c’è il pericolo che, ricolmi di
amarezza, di risentimento e di pessimismo, non riusciamo più a scorgere
i numerosi segni dell’azione dello Spirito Santo e facilmente si cade nella
critica demolitrice verso ogni nuova proposta pastorale”.
Cari lettori, questa profonda e attenta riflessione del Vescovo Amadei,
è chiarissima e non ha bisogno di ulteriori commenti. Ciò che spero vivamente è che in coloro che leggeranno questa pagina del Messaggero,
nasca invece una gran voglia di fare, di agire, di testimoniare, di vivere
con più coerenza la propria Fede, di mostrare senza timore la propria
voglia di rispondere con l’impegno e la gioiosa coerenza di chi “non sta a
guardare” chi comincia‚ ma si da da fare; di chi “non è capace di parlare”
ma agisce. A tutti voi all’inizio di quest’estate, che a tutti auguro piena di
cose belle e riposanti, il coraggio di meditare e di agire, di fare e pregare,
di perdersi per ritrovarsi. A tutti l’augurio di “trovare” e “coltivare” nel
proprio cuore e nella vita di tutti i giorni, ciò che desideriamo realizzare
per noi ... e per il bene di tutti!
Luglio-Agosto 2007
3
ITALIA
Notti “in bianco”,
per 15 milioni di Italiani
Export: il vino italiano
ai massimi livelli
4
Le esportazioni vinicole italiane hanno abbondantemente superato i 18 milioni di ettolitri, ben il 37%
della produzione 2006, per un valore record di quasi
3 miliardi e 200 milioni di Euro.
Grazie a questi risultati, diffusi nei giorni scorsi dall‘Istat, l‘Italia si conferma 1° Paese esportatore di vino
nel mondo in quantità e 2° in valore.
Infatti, secondo i dati diffusi nei mesi scorsi dai rispettivi Istituti Statistici Nazionali, la Francia ha esportato 14.343.660 (+5,8% sul 2005) ettolitri di vino per
un valore di 6.159.837.000 E (+11,6% sul 2005), la
Spagna 14.439.878 ettolitri (-0,7% sul 2005) per un
valore di 1.642.111.026 E (+3,89% sul 2005) e l‘Italia
18.541.805 ettolitri (+15,13% sul 2005) per un valore
di 3.195.272.762 E (+6,5% sul 2005).
Insomma, il vino italiano piace sempre di più al mondo
intero; anche sul mercato interno si registra una ripresa dei consumi (+0,5%) e le importazioni ristagnano
(-9,43% sul 2005) diminuendo in valore e quantità
dai nuovi Paesi produttori ed aumentando per il solo
champagne. Gli Usa restano i migliori acquirenti in
valore, avendo importato nel 2006 2.356.771 ettolitri
per un valore di 809.652.136 E, mentre la Germania, da
sola, ha assorbito il 13% dell‘intera produzione italiana
della scorsa vendemmia con l‘acquisto di 6.479.255
ettolitri per un valore di 703.572.609 E.
I primi 10 Paesi importatori di vino italiano, nell‘ordine
Usa, Germania, Inghilterra, Svizzera, Canada, Giappone, Francia, Danimarca, Austria e Olanda, rappresentano da soli oltre l‘80% dei volumi e quasi l‘85% del
valore, ma, tranne il Canada che realizza crescite in
valore e volume a 2 unità, questi mercati cominciano
a segnalare una certa stanchezza per cui prima che sia
troppo tardi, è necessario intervenire con un adeguato
sostegno alla competitività delle nostre produzioni,
soprattutto in considerazione che il nostro maggior
competitore, cioè la Francia, è tornata anch‘essa a
crescere su quei mercati dopo un quinquennio di
stagnazione.
Luglio-Agosto 2007
Sono tra i 12 e i 15 milioni gli italiani adulti che soffrono d‘insonnia. E 5-6 milioni di loro ne sperimentano
una forma grave, cioè tale da compromettere in modo
significativo le attività diurne, oltre a rappresentare un
attentato per la salute e per l‘umore.
Più soggette alle notti in bianco sono le donne, colpite più del doppio rispetto gli uomini (68,8% contro
32,2%), e i giovani 30enni disoccupati, tormentati dalla
precarietà. Il 44% degli italiani che si rivolgono al medico di famiglia, lamenta un‘insonnia accompagnata
da deficit nelle performance di ogni giorno. L‘80% di
chi dorme male mostra almeno un sintomo diurno, e il
91% degli insonni soffre anche di malattie importanti
quali cardiopatie, ictus, diabete, sovrappeso-obesità,
patologie muscolo-scheletriche o digestive.
Eppure il 56% di chi dorme male non si cura affatto,
e il 7,3% di chi lo fa ricorre al fai-da-te.
Complessivamente l‘impatto più grave di una notte
a occhi sbarrati riguarda chi di giorno deve rendere
molto. Il 53,7% degli insonni è infatti attivo, fuori o
dentro casa (29,7% di lavoratori e 24,1% di casalinghe)
e una notte disturbata pesa sulla vita professionale,
familiare e sociale. E così il 60% si sente teso, irritato
e depresso per la carenza di sonno; il 46% conferma
difficoltà di memoria e concentrazione, il 27% evita
volontariato, svaghi e contatti con familiari o amici e il
25% salta il lavoro un giorno ogni 8 settimane, contro
il 16% di chi dorme al meglio.
L‘insonnia è una mutilazione invisibile, un grave
handicap per tutti. Dormendo male, infatti, calano i
livelli di attenzione, resistenza, destrezza e prontezza.
L‘insonnia abbatte dunque sia la concretezza che la
fantasia.
Non è tutto. Riduce la soglia del dolore, che a sua volta
rovina il sonno. Il sonno è un‘esperienza individuale,
che tuttavia due persone sposate o che vivono insieme
sono quasi costrette a condividere per tradizione. Ma
quando uno dei due soffre d‘insonnia, e più spesso è
lei, il partner “malato“ è sensibile a qualsiasi fattore
esterno. Non solo ai rumori cittadini, ma anche alla
semplice presenza di qualcuno al suo fianco. Il compagno di sempre diventa quindi un fastidioso estraneo,
incapace di comprendere l‘eterno conflitto insolubile
tra sonno e insonnia. E se poi lui russa, allora scattano
le camere separate.
Nasce “it” il logo
che racconta l’italia
Il tricolore - nella tradizionale declinazione - non rappresenterà il nuovo marchio dell‘Italia. AI suo posto,
l‘agenzia Landor (vincitrice del bando per realizzare
il logo su 70 agenzie partecipanti) ha inserito il nero,
il rosso e il verde (a cui, a seconda dei casi, si può aggiungere uno sfondo bianco).
Una stilizzazione colorata delle lettere “It”, Italia che
ha entusiasmato il premier Romano Prodi (“è estremamente bello”) e il vice premier Francesco Rutelli (“si
presta ad innumerevoli declinazioni”).
Una “I” nera, un puntino sovrastante rosso e una “t”
verde: questo il marchio che dovrà battersela con il
logo di Gaudì che rappresenta la Spagna o le onde
stilizzate della Grecia. Un simbolo duplice, spiega il
concept del progetto dell‘agenzia Landor, “dove convivono maschile e femminile, passato e futuro, serietà
e ironia, stabilità e movimento, razionalità e fantasia,
dovere e piacere”.
Con questa operazione “si vuole trasmettere il progetto di un Paese più affidabile e responsabile, ma
sempre connotato da eleganza, creatività, flessibilità
e vitalità”. Un Paese “capace di evolvere e guardare
al futuro senza cancellare i tratti migliori della sua
identità”.
Fiat le auto meno inquinanti
Le auto dei costruttori americani e tedeschi sono le
più inquinanti in assoluto, mentre Fiat, con Renault
e Peugeot, è tra i fabbricanti automobilistici meno
inquinanti, con vetture che emettono in media tra 152
e 153 grammi di C02 per chilometro.
Lo rivela uno studio dell‘agenzia Centre Info pubblicato sul periodico franco-svizzero La Revue Durable,
specializzato nella difesa dell‘ambiente.
In particolare lo studio mette alla berlina il costruttore
tedesco Porsche, con le sue vetture sportive che emettono in media 321 grammi di diossido di carbonio al
chilometro. L‘impatto ambientale della casa tedesca
è tuttavia temperato - sottolinea lo studio - dal contenuto numero di vetture vendute da Porsche, che si
aggira sulle 100 mila all’anno.
Al contrario, le americane General Motors e Ford
vendono insieme oltre 11 milioni di veicoli con emissioni medie rispettivamente di 267 e 255 grammi di
C02/Km.
La Revue Durable denuncia in particolare la produzione, da parte della General Motors, dell‘Hummer,
versione civile di un veicolo militare che consuma fino
a 24 litri di benzina per 100 km con emissioni di 470
grammi di C02/Km.
Un po‘ meno rispetto a Gm e Ford inquina il gruppo tedesco-americano Daimler Chryslers le cui auto
emettono 252 grammi C02/Km a fronte di 4,7 milioni
di veicoli venduti. E, mentre la BMW è il costruttore
tedesco più virtuoso, con 191 grammi C02/Km e 1,4
milioni di veicoli venduti, le auto Volkswagen, a causa
dei suoi fuoristrada, producono in media 173 grammi
di C02/Km.
Nel 2050 in pensione
un terzo degli Italiani
Nel 2050 quasi un terzo degli italiani sarà in pensione.
È l‘allarme lanciato dall‘Ocse nell‘ultimo report in cui
si evidenzia anche il peso della bassa crescita economica, agli ultimi posti per produttività, e l‘alto livello
di invecchiamento della popolazione.
La percentuale di ultra 65enni rispetto alla popolazione totale - secondo l‘Ocse - salirà dal 19,6% del 2005
al 33,7% nel 2050.
In questo caso non si tratta del dato più elevato: in
Giappone nel 2050 gli ultra 65enni saranno il 39,6%
della popolazione, in Corea il 38,2%, in Spagna il
35,7%.
Ma intanto l‘Italia si ritrova con un tasso di occupazione
del 57,5%, in base ai dati 2005, contro il 65,5% della
media dell‘Ocse. Peggio fanno solo Polonia (53%) e
Turchia (45,9%).
A pesare, in Italia, sono la bassa percentuale di occupati nella fascia di età 55-64 anni, meno di uno su tre
(31,4%) contro oltre uno su due (52%) nella media
Ocse; assieme alla bassa occupazione giovanile al
25,5% sulla fascia 15-24 anni contro il 42,9% della
media Ocse e a un tasso di occupazione delle donne
al 45,3% contro una media Ocse del 56,1%.
Luglio-Agosto 2007
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QUI DA NOI
Zurigo: il Gran Consiglio boccia
un’iniziativa per il voto agli stranieri
Svizzeri,
lavoratori indefessi
Contro il parere del Consiglio di Stato, il Gran Consiglio di Zurigo ha respinto l‘iniziativa individuale di una cittadina greco-svizzera volta a introdurre
il diritto di voto e di eleggibilità a livello comunale per gli stranieri.
La proposta, sostenuta dalla compagine rosso-verde, è stata respinta per
94 voti a 56. Per un portavoce dell‘UDC, gli stranieri che vogliono votare
devono prima farsi naturalizzare, tanto più che gli ostacoli all‘ottenimento
del passaporto svizzero sono bassi. Oltre a ciò, ha ricordato l‘UDC, l‘idea
di far votare gli stranieri è già stata respinta più volte.
Dello stesso tenore le argomentazioni del Partito liberale radicale che ha
respinto l‘iniziativa. Diverso il ragionamento della sinistra secondo cui gli
stranieri che lavorano e pagano le imposte nel cantone dovrebbero poter
votare ed essere eletti a livello comunale.
Si tratta di una questione di democrazia, ha affermato un portavoce del
PS. I Verdi hanno fatto notare che la Svizzera è un Paese d‘immigrazione.
Gli stranieri non devono solo servire, ma anche poter decidere. AI posto
dell‘iniziativa, i democristiani si sono detti a favore di una politica dei
“piccoli passi”. A loro parere, gli stranieri dovrebbero incominciare a votare dapprima su questioni legate al culto o alla formazione.
Il diritto di voto seguirebbe in un secondo tempo. “Quest‘ultima tappa potrebbe diventare realtà - per un portavoce del PPD - tra 7 e i 10 anni”.
L‘iniziativa chiedeva di conferire il diritto di voto e di eleggibilità agli
stranieri a condizione che risiedessero da almeno 10 anni in Svizzera e
fossero in possesso di un permesso di domicilio.
Le cifre lo confermano: gli svizzeri
lavorano un sacco. Nel 2005 le ore
lavorate in Svizzera sono state
7,004 miliardi, in aumento dello
0,4% rispetto all‘anno prima.
Il volume delle assenze è lievemente
progredito (265 milioni, +1,9%).
Come già negli anni precedenti,
gran parte delle assenze era legata a motivi di salute. Seguono le
assenze per servizio militare, servizio civile e protezione civile (30
milioni di ore, l’11%) e le assenze
per congedo maternità retribuito
(13 milioni di ore, il 5%).
Stabile è rimasto il numero delle
ore straordinarie (176 milioni), pari
a circa 90‘000 posti a tempo pieno.
Sull‘arco dell‘anno, ogni posto di
lavoro dipendente a tempo pieno
ha prodotto mediamente 51 ore di
straordinario.
Vi sono tuttavia notevoli differenze
tra un ramo economico e l‘altro. Il
maggior numero di ore straordinarie è stato rilevato nel ramo “attività finanziarie, assicurazioni” (97
ore per posto di lavoro), tre volte
quello registrato nel ramo “sanità
e attività sociali” (29 ore).
I lavoratori di nazionalità straniera
hanno compiuto 1‘868 milioni di
ore di lavoro, poco più di un quarto
(26,7%) del volume effettivo delle
ore lavorate. Tra il 2004 e il 2005 il
volume annuo effettivo di lavoro
delle persone di nazionalità straniera è cresciuto del 2,4% mentre è
rimasto stabile quello dei lavoratori
di nazionalità svizzera (-0,3%).
Da alcuni anni, la durata settimanale normale del lavoro dei dipendenti a tempo pieno non subisce
grandi mutamenti.
In cinque anni, la durata settimanale normale di lavoro dei dipendenti
a tempo pieno si è accorciata di 8
minuti. Poiché, allo stesso tempo,
sono diminuite sia la durata delle
assenze che le ore straordinarie,
rispettivamente di 11 e di 2 minuti
la settimana, la durata settimanale
effettiva di lavoro dei dipendenti
a tempo pieno non ha subito variazioni.
Nel 2005, il maggior numero di ore
settimanali di lavoro è stato realizzato dai dipendenti a tempo pieno
del settore primario (ore effettive:
45 ore e 31 minuti).
Seguono i rami “attività immobiliari, informatica, R&S” (con 43 ore
e 13 minuti) e “attività finanziarie,
assicurazioni” (con 42 ore e 55 minuti).
In Svizzera si vive meglio
6
In Svizzera si vive decisamente bene, meglio che in qualsiasi altro posto
del mondo. Questo almeno stando ai risultati della classifica stilata da una
società londinese di consulenza (Mercer Human Resource Consulting), da
cui risulta che nella top ten delle città al mondo con la migliore qualità
di vita figurano ben tre città elvetiche.
Le città vengono classificate con riferimento a New York, città campione
con un punteggio di 100. Come ormai quasi consuetudine Zurigo si piazza
al primo posto (108,1 punti), tallonata da Ginevra (108). La capitale Berna
occupa invece il nono posto con 106,05 punti.
In Francia la città con il migliore benessere risulta essere Parigi, 33esima
classificata, mentre in Italia è Milano, tuttavia “solo“ 49esima.
L‘indagine ha esaminato 215 città di tutto il mondo. Per ognuna sono
state prese in considerazione 39 variabili, tra cui in particolare la salute
individuale, il sistema educativo, i trasporti, i servizi pubblici, l‘ambiente
e i fattori politici. La ricerca si prefigge di “aiutare i governi e le grandi
imprese a decidere dove localizzare le loro organizzazioni e il loro personale a livello internazionale“.
L‘inchiesta dedica un approfondimento anche al capitolo della salute e
dei servizi sanitari. In questo ambito la classifica è dominata dalla canadese Calgary, seguita da Honolulu. Helsinki è al terzo posto, unica città
europea tra le prime cinque, seguita da Ottawa e Minneapolis. Baku in
Azerbaijan è il fanalino di coda. I punteggi sono assegnati in base a qualità e disponibilità di ospedali e servizi sanitari, livelli di inquinamento
atmosferico e malattie infettive.
Vengono inoltre esaminate l‘efficienza del servizio di raccolta rifiuti e la
rete fognaria, la potabilità dell‘acqua e la presenza di animali e insetti
nocivi.
Luglio-Agosto 2007
Condizioni di lavoro
Sondaggio internazionale:
sono in Svizzera
le migliori condizioni d’Europa
Svizzera: salgono le vendite BIO,
calano i produttori
Il mercato dei prodotti agricoli biologici procede la sua espansione, ma
paradossalmente diminuisce il numero dei produttori del ramo, che segue
la tendenza generale dell‘agricoltura. È quanto ha reso noto l‘Associazione
svizzera delle organizzazioni per l‘agricoltura biologica (Bio Suisse).
Le fattorie bio sono maggiormente presenti nelle regioni di montagna
(18,4% della superficie agricola) piuttosto che in pianura (5,2%).
Ma a livello cantonale la maggior densità si riscontra a Basilea città, col
63% delle undici aziende agricole presenti; seguono i Grigioni (la metà
delle 2615) e diversi altri cantoni di montagna, fra cui il Ticino.
Gli svizzeri rimangono i campioni mondiali del consumo di alimenti biologici con una spesa media annuale di 170 franchi pro-capite, dieci in più
dell‘anno precedente. Secondo Bio Suisse le prospettive di ulteriore crescita sono buone, soprattutto all‘estero. Nel settore lattiero, ad esempio,
il successo delle esportazioni ha compensato una certa stasi sul mercato
interno, dove i tre quarti di prodotti vengono smerciati dai giganti della
distribuzione Coop e Migros.
Molto apprezzati i prodotti freschi, con un volume d‘affari di 580 milioni,
ossia un fetta di mercato del 5,7%. Le vendite di frutta, verdura e uova
bio sono cresciute in modo deciso, rispettivamente del 12%, dell‘8,5% e
del 4,5%, la carne del 2%.
Il consumo interno dei latticini si è invece contratto. Il fatturato di latte
drink, yogurt e ricotta l‘anno scorso è diminuito del 3,5% e quello del
formaggio del 2,3%. Ma globalmente, grazie alle esportazioni, i produttori biologici hanno venduto il 4,7% in più di latte e l‘8,5% in più di
formaggio.
Per Bio-Suisse il potenziale di sviluppo del settore vede opportunità di
forte crescita soprattutto in Germania, Belgio e Paesi Bassi, nazioni che
stanno vivendo una forte richiesta di latte e formaggio di produzione
biologica. La dinamica del mercato nazionale è inoltre influenzata dalle
mode venute da altri Paesi.
L‘associazione intende mantenere il principio del “tutto bio” per concedere il simbolo con la gemma, il più importante marchio di qualità del
settore in Svizzera.
Ciò garantirà sia l‘autenticità del prodotto che un modo di vita particolare.
Le condizioni di lavoro in Svizzera
sono fra le migliori a livello europeo,
stando ad un sondaggio internazionale presentato dalla Segreteria di
Stato dell‘economia (SECO).
La soddisfazione dei lavoratori superiore alla media europea e le
possibilità di conciliare vita privata
e lavorativa risultano buone. Non
manca però qualche nota dolente.
È la prima volta che la Svizzera partecipa al sondaggio sulle condizioni
di lavoro in Europa condotto dal
1990 ogni 5 anni dalla Fondazione
europea per il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro. Finora
mancavano infatti dati completi e
paragonabili a livello internazionale. La soddisfazione lavorativa è in
Svizzera del 91% e soltanto in Norvegia, Danimarca e Gran Bretagna
si riscontrano valori più elevati.
Per quanto riguarda carichi eccessivi
di lavoro, i valori elvetici si trovano
nettamente al di sotto della media
europea. L‘88% delle persone intervistate ha affermato che gli orari
sono in generale compatibili con
gli obblighi familiari o sociali. La
media europea è del 78%. Inoltre,
molte persone attive partecipano a
programmi di formazione continua
finanziati dalle imprese.
Secondo Thomas Daum, direttore
dell‘Unione svizzera degli imprenditori, i datori di lavoro hanno interesse non solo ad esigere dai
dipendenti, ma anche ad incoraggiarli. Infatti, la soddisfazione e il
benessere dei collaboratori hanno
un influsso determinante sulla produttività e la Svizzera potrà sostenere la concorrenza internazionale
solamente grazie a posti di lavoro
attraenti e a collaboratori motivati
e qualificati. L‘inchiesta ha messo in
luce anche alcuni punti dolenti. Un
terzo degli intervistati ad esempio
ha infatti affermato di soffrire di
problemi di salute legati all‘attività
professionale in particolare stress,
dolori alla schiena, alle spalle, alla
nuca. Inoltre, è emerso che le donne e i lavoratori poco formati hanno difficoltà ad accedere al mercato
del lavoro. Poche donne occupano
posto dirigenziali in Svizzera.
Soltanto il 21% dei quadri sono
donne, contro il 24% in Europa. In
Svizzera anche il più basso tasso di
donne che lavorano a tempo pieno.
E il lavoro parziale impedisce spesso
di fare carriera.
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Il nuovo disegno di legge
sull’immigrazione:
il quarto in 17 anni!
Un fai e disfa, per motivi spesso
ideologici, che disorienta! Anche il
testo Amato-Ferrero suscita critiche
e polemiche.
Sembra fatale: ad ogni Legislatura,
il Governo ritiene di dover modificare la legge sull’Immigrazione
approvata dalla Maggioranza precedente. Poi, ad ogni nuovo provvedimento appena sfornato, l’Opposizione politica critica pesantemente
e l’opinione pubblica si spacca.
È successo con la Legge Martelli del
1990, sostituita dalla NapolitanoTurco del 1998, poi con la Bossi-Fini
del 2002, infine con il recentissimo
disegno di legge Amato-Ferrero.
A creare il clima polemico e le modifiche legislative concorrono molti
fattori - spesso più ideologici che
logici - più presunti che reali, ma
sempre antitetici.
Diversi i “motivi” addotti: l’eccessiva o scarsa severità del testo;
l’ambiguità di alcuni articoli; il consenso o il rifiuto dei C.P.T. (Centri di
Permanenza Temporanea); il prevalere della “sicurezza” sulla “solidarietà” o il preteso razzismo
oppure la rincorsa ai voti elettorali
etc... etc...
Indubbiamente, l’Immigrazione
avvantaggia il Paese ospitante e chi
nella propria terra non trova mezzi
di sostentamento.
Problemi e accuse
Ma l’afflusso inarrestabile e non
controllato di “clandestini” e i conseguenti problemi di delinquenza
- che purtroppo non mancano
- non possono essere sottovalutati
e “rischiano” di portare all’identificazione generalizzata dell’Immigrazione con la criminalità.
Il cittadino comune ha “scarse possibilità di valutare” la validità delle
accuse rivolte alle singole leggi in
quanto l’informazione spesso è
macchiata dal pregiudizio e risente
dell’opinione politica di chi riferisce, e perché la valutazione della
nuova regola a volte varia in seno
alla stessa coalizione politica che
l’ha emanata.
Significativi i “No” dei Verdi ai CPT
creati dalla Napolitano-Turco!
Il testo Amato-Ferrero, ad esempio
riabilita la figura degli “sponsor”,
(chi garantisce che il neo arrivato
ha modo di sostentarsi) e l’estende
anche ai privati, Italiani o immigrati
che siano.
Sorge un dubbio: quello di promuovere, nei filibustieri, la corsa allo
sfruttamento di quei poveri cristi
sottoposti, a permesso di soggiorno ottenuto, con angherie di ogni
genere.
La Napolitano-Turco prevedeva: l’espulsione forzata dei clandestini e
di chi minaccia l’ordine pubblico o
la sicurezza dello Stato; la creazione dei CPT; il limite temporale del
permesso di soggiorno; l’istituzione
dello “sponsor” esclusivamente
pubblico; la liceità al ricongiungimento familiare del coniuge e dei
figli minorenni e/o maggiorenni, se
impossibilitati a mantenersi; il potenziamento e coordinamento dei
controlli di frontiera; il soggiorno
per motivi di protezione sociale.
Valida? Forse!
Nuova legge
Fu sostituita dalla Bossi-Fini che:
limitava l’ingresso solo a chi ha già
un contratto di lavoro, per cui, a
fungere da uffici di collocamento,
erano ambasciate e consolati italiani; diminuiva a 2 anni la durata del
permesso di soggiorno; manteneva
l’espulsione forzata del clandestino, previo soggiorno fino a 60
giorni negli appositi CPT; introduceva il reato penale a carico di chi
rientra in Italia, benché espulso;
abrogava la figura dello sponsor;
prevedeva una sanatoria per colf
e badanti irregolari, purché a favore di anziani o disabili; il ricongiungimento familiare dell’extraco-
munitario, e il trattamento speciale
per minori non accompagnati da
nessun parente, ai quali garantiva,
una volta maggiorenni, il permesso
di soggiorno, sottratto alle quote
d’ingresso definite annualmente,
se, residenti in Italia da almeno 4
anni, avevano partecipato ad un
progetto di integrazione per 3 anni, erano iscritti a corsi di studio o
possedevano un contratto di lavoro, anche se l’attività non è ancora
iniziata.
Gli infermieri professionisti facevano parte di categorie speciali,
vista la carenza di tale figura nel
nostro Paese. Testo razzista?
Ha permesso di concedere 694.224
permessi di soggiorno, su 705.404
domande, ma non piacquero alcune regole: quali la possibilità delle
Forze dell’Ordine e Marina militare
di fermare, ispezionare, sequestrare le imbarcazioni; le previste
sanzioni, penali per chi contraffa i
documenti, amministrative per chi
non comunica di ospitare immigrati; l’inasprimento delle pene per chi
sfrutta l’immigrazione.
Quale reazione!
Il centrosinistra non apprezzò e
promise di rivedere la legge!
Lo fa ora con la Amato-Ferrero che,
chiaramente, non piace all’attuale
Opposizione la quale minaccia il
Referendum abrogativo che sembra convincere il 68% degli Italiani
(Corriere della Sera).
Il nuovo testo prevede: la creazione
di due Centri; uno di Espulsione
(per chi non si fa identificare) e uno
di Accoglienza (per i collaboranti);
quote d’ingresso più elastiche, soprattutto per colf e badanti; il ripristino dello “sponsor” pubblico o
privato (compreso l’immigrato che
potrà far valere conoscenza dell’italiano e titoli di studio); la firma
- per chi chiede la cittadinanza - di
una Carta dei Valori che ribadisce
l’uguaglianza tra uomo e donna e
rigetta il ripudio.
È previsto anche un programma di
rimpatrio volontario, alias sovvenzione statale, per chi collabora alla
propria identificazione e vuole far
ritorno nella sua Patria ma non ha
mezzi, nonché il Diritto di Voto (attivo e passivo) alle Amministrative
dopo 5 anni di permanenza in Italia.
La programmazione dei flussi diventa triennale, con possibilità di modifiche di anno in anno. Entrerà in
vigore? È vero esempio di solidarietà
o tentativo di procacciarsi voti?
Ai posteri ... l’ardua sentenza.
Egidio Todeschini
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L’aumento delle temperature fa il
resto: hanno già portata ridotta il
fiume Giallo (Cina) e l’Indo (India),
il Colorado (Arizona) e il Nilo (Egitto). In Italia il Po, l’Adige, l’Arno, il
Tevere.
L’acqua per il terzo mondo?
Rilasciato giorni fa a Ginevra, parla
di futura crisi idrica che coinvolgerà i Paesi poveri, ma pure “il Nord
prospero e sprecone”. Dallo studio
si appura che, a rendere problema
mondiale la scarsità d’acqua, concorrono più fattori: “il riscaldamento globale, la scomparsa di aree
paludose, l’inquinamento atmosferico e la gestione approssimativa
di bacini idrici ed acquedotti”. E lo
spreco delle popolazioni occidentali. Il problema esiste e va affrontato
con tempestività, sia per educare a
ridurre gli sprechi, sia per garantire
l’acqua potabile a chi non ne ha.
Noi sprechiamo. Nel Terzo Mondo,
specialmente africano, invece, l’acqua manca. Anche perché, spesso,
in questi Stati, chi arriva al potere
si trasforma, da combattente per
la libertà, in dittatore corrotto che
non spende denaro ed energie per
migliorare la situazione idrica del
proprio territorio. Dice niente che
solo l’1% dei fondi stanziati dalla
Banca Mondiale per le risorse idriche è servito ad estendere a tutti
il diritto di accesso all’acqua? Non
stupiamoci se in alcuni Paesi la situazione idrica peggiori. Se, per
esempio, in Etiopia (che rientra nei
10 Stati più poveri d’acqua, insieme
con Haiti, Niger, Eritrea, Malawi, Gibuti, Ciad, Benin, Ruanda e Burundi) nulla è stato finora previsto per
far fronte alla sua cronica siccità.
Non va meglio in Nigeria, Paese che
galleggia sul petrolio ma ha una disastrosa distribuzione delle risorse
idriche: il 70% della popolazione
vive in totale indigenza e in molte
aree manca l’acqua potabile, per
cui si registra un elevato numero di
malattie quali tifo, diarrea ed epatite. Se la Nigeria piange, altrove non
si ride: le ultime statistiche dicono
che, sulla Terra, tre miliardi di persone abitano in case senza sistema
fognario. Che oltre 1 miliardo beve
acqua “non sicura”. Che un altro
miliardo non ha acqua potabile a
sufficienza. Che 3,4 milioni di persone ogni anno (5 mila bambini al
giorno!) muoiono a causa di malattie trasmesse dall’acqua.
Togliere gli sprechi
Proposte?
In Italia, per fare un esempio, da
decenni non si riparano i tubi, ormai consunti, dell’acquedotto del
Sele che porta l’acqua alla sitibonda
Puglia. Il risultato è che se ne perde
più della metà: cosa si aspetta per
intervenire?
Un’incuria non solo italiana, comunque: si stima che a Londra le perdite
per tubature inadeguate basterebbero a riempire, quotidianamente,
300 piscine olimpioniche.
Ad Houston e Sidney si consuma più
acqua di quanta la natura riesca a
reintegrare. Altri Paesi del Mediterraneo dilapidano le proprie riserve
a causa del turismo e dell’agricoltura intensiva.
C’è da chiedersi perché mai i mezzi
di informazione diano rilievo a questo problema così importante solo
una volta all’anno, e cioè il 22 marzo, proclamato dall’Onu giornata
dell’acqua. Alcuni risultati positivi si
sono già ottenuti, anche grazie ad
iniziative private: è aumentata di
due anni l’aspettativa di vita delle
popolazioni povere ed è diminuita
di 3 milioni l’anno la mortalità infantile dovuta a carenza di cibo o
di acqua. Ma non basta.
Si deve fare di più! Il cittadino sprecando meno per mantenere in vita
le falde acquifere e i Governi spendendo meglio i soldi dello Stato.
L’acqua: un bene
da garantire a tutti!
C‘è un problema ”risorse idriche“ al quale occorre prestare
più attenzione.
Cambiamenti climatici
Esiste il problema della carenza di
acqua potabile, alla quale in parte
concorriamo anche noi stessi sprecandola, dalla cui tempestiva soluzione dipende il futuro del nostro
pianeta. Problema sui quali spesso
l‘informazione è carente. A stare
al Quarto Rapporto dell‘Onu sui
prossimi cambiamenti climatici, c‘è
invece da preoccuparsi: nei prossimi
decenni, avremo ”carestie, siccità,
epidemie, inondazioni ed estinzioni
di massa”, con la conseguenza di
rendere ”inabitabili“ immense aree
del Terzo mondo.
Prossime previsioni
Già entro 20 anni si prevedono
centinaia di milioni di Africani e
decine di milioni di Sudamericani
in fuga o falciati dalle sete; con un
peggioramento della situazione
che fa prevedere, dal 2080, una
ecatombe nella maggior parte del
globo, fino “a 3,2 miliardi di persone” (Rapporto Onu).
Tale studio pessimista e catastrofico, è stato accusato di eccedere in
“congetture” non dimostrabili e
di essere costato miliardi di euro,
spendibili in interventi più concreti. Resta il fatto, però, che oggi si
contano ancora 5 milioni di esseri
umani, in particolare bambini, che
ogni anno muoiono per aver bevuto acqua non potabile; che 31 Paesi,
nei quali vive più di un miliardo
di persone, non hanno accesso ad
acqua pulita; e che, mentre un cittadino nord-americano utilizza 1.700
metri cubi l’anno, la media in Africa
è di 250 metri cubi. I cittadini dei
Paesi industrializzati consumano in
media 40 litri per fare una doccia,
per i due terzi dell’umanità questi
40 litri rappresentano la disponibilità di intere settimane.
Rapporto del WWF
Egidio Todeschini
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Lourdes: 24-28 maggio 2007
Luglio-Agosto 2007
PAGINA SOCIALE
Pensioni all’estero
L‘INPS cambia le modalità di pagamento:
un aiuto dal Patronato ACLI
Molti pensionati italiani hanno ricevuto (maggio) dall’Inps
e dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane
(ICBPI) una lettera in cui vengono spiegate le nuove modalità di pagamento.
Tre sono le novità: la revoca del pagamento tramite
assegno bancario inviato al domicilio del pensionato, la
divisa unica per pagamento in Euro e la certificazione di
esistenza in vita. I due Istituti avevano spedito una comunicazione con un modello allegato - attraverso il quale indicare una nuova modalità di riscossione - e l‘indicazione
del nuovo Istituto bancario competente del pagamento.
Le banche competenti al pagamento, in molti casi sono
cambiate e la rimessa diretta dell‘assegno mensile sarà
effettuata solo dopo che è stato compilato il modulo
di riscossione della pensione. Poiché l’azione di verifica
(così come avviene negli altri Stati) si ripeterà ogni anno,
invitiamo le persone interessate a prendere contatto con
il Patronato ACLI di Losanna per regolarizzare la propria
posizione (tel. 021 635 24 21) ed evitare di non ricevere il
pagamento della prestazione italiana in Svizzera.
Per la pensione di anzianità italiana:
“scalone“ in vista
Ultimamente l‘andamento delle pensioni di anzianità è
altalenante.
Sulle domande agiscono 2 fattori:
1. rallenta la corsa al rinvio della pensione grazie al superbonus, mano a mano che si avvicina la sua scadenza
(31/12/07);
2. la preoccupazione di chi è sulla soglia del diritto e
vede allontanarsi il traguardo per la riforma Maroni
(L 243/‚04).
Non tranquillizza il dibattito, su una nuova riforma che
configura, modifiche radicali (possibile elevazione dell‘età
pensionabile, equiparazione uomo-donna, revisione dei
coefficienti di calcolo ecc.). Dal 2008, (riforma Maroni)
per le pensioni di anzianità scatterà il famoso “scalone“
valevole per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi.
L‘età minima per le pensioni di anzianità dei dipendenti
balzerà a 60 anni, sempre con 35 anni di contributi, e si
eleverà gradualmente fino a 62 anni, dal 2014 in poi.
Anche, lo “scalone“ scatterà per gli autonomi a 61 anni
dal 2008 e si eleverà, con gradualità, negli anni successivi.
Per le donne l‘età minima per le anzianità rimarrà a 57
anni, e la pensione sarà liquidata con il calcolo (meno
favorevole) “contributivo“. Rimarrà valido il requisito
alternativo dei 40 anni di contributi. L‘apertura delle finestre di uscita sarà ristretta: le uscite da quattro saranno
portate a due all‘anno.
Per il 2007, salvo modifiche, il calendario programmato
è di quattro finestre con decorrenza dal 1° di gennaio,
aprile, luglio e ottobre, fermo restando il requisito della
cessazione della attività lavorativa.
Carta sanitaria elettronica presto obbligatoria
Dal 2009, gli assicurati presenteranno la carta sanitaria
elettronica per ottenere delle prestazioni da medici, ospedali e farmacie e per richiedere la fatturazione tramite
l‘assicurazione malattia. Con questa carta, il governo
elvetico fissa il rimborso delle cure nell‘assicurazione
malattia di base. Su questo certificato, saranno registrati
i dati amministrativi dell‘assicurato, il nome, il numero
di assicurazione sociale o il nome dell‘assicuratore (cassa
malati). “Medici, ospedali e farmacie potranno consultare
queste informazioni e registrarle elettronicamente al
momento della fatturazione”, così indica, il Dipartimento
Federale dell‘Interno (DFI).
Gli assicurati potranno facoltativamente cancellare dalla carta i dati ad ogni momento o memorizzare determinate informazioni mediche (patologie attuali, conseguenze di infortunio, allergie, ecc). Le informazioni saranno registrate da un medico autorizzato.
Protezione dei dati
Con questa tessera, rileva il DFI, il governo vuole migliorare
la qualità e la sicurezza delle cure mediche, (specialmente
emergenza). La carta non vuole sostituire i certificati esistenti o introdurre una cartella clinica elettronica del paziente. Si intende piuttosto provvedere affinché i pazienti
possano mettere a disposizione dei fornitori di prestazioni
importanti informazioni sulla propria persona o lo stato di
salute, sia in caso di emergenza che di visite programmate,
sottolinea il DFI. I dati personali saranno considerati come
“comunicazione” o “avvertenza”: non avranno la stessa
valenza di un rapporto medico. I pazienti potranno “proteggere” la loro carta tramite un codice personale. Per la
protezione dei dati, le casse malati non avranno accesso
ai dati medici personali degli assicurati.
Disoccupazione
L’assicurato deve annunciarsi all’autorità competente
(Cantone, Comune o l’ORP), con i documenti richiesti.
L’assicurato si terrà a disposizione dell’ufficio svizzero di
collocamento per 4 settimane, può recarsi in un Paese
dell‘UE o dell‘AELS per 3 mesi al massimo allo scopo di
cercarvi lavoro. Durante il soggiorno all‘estero, essa continua a percepire le indennità di disoccupazione dell‘assicurazione svizzera a condizione che si annunci all‘ufficio
del lavoro del Paese in cui avviene la ricerca di lavoro e si
sottoponga alle prescrizioni di controllo previste da tale
Stato. Questo diritto vale solo una volta nell‘intervallo
tra 2 periodi di occupazione.
Se non riesce a trovare lavoro all‘estero, la persona assicurata deve rientrare in Svizzera prima della scadenza
del termine di 3 mesi e annunciare il suo ritorno all‘ORP.
In caso contrario, perde qualsiasi diritto alle prestazioni
dell‘AD fino alla fine del termine quadro per la riscossione
delle prestazioni in corso.
Il diritto all‘esportazione delle prestazioni può essere
fatto valere anche nel caso di una trasferta definitiva in
un Paese dell‘UE o dell‘AELS.
(Informarsi presso l’ORP per il modulo E303)
Carmine Frandina 
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Dove siamo
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Segretariato regionale
Av. Louis-Ruchonnet 1, 1003 Lausanne,
tel. 021 635 24 21, fax 021 635 24 26
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Responsabile del Segretariato regionale:
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Collaboratrice: Valentina Luglio-Agosto
Salonna 2007
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VITA DI MISSIONE
■ Losanna 6 maggio 2007
Prima Comunione
nella Chiesa Notre Dame au Valentin
Terence Buchs; Emilia Cassella; Delia e Massimo
Cecchet; Ugo Damiano; Valérie De Luca; Maurizio
Di Pasquale; Lisa Lo Piccolo; Laura Mancosu; Alessio
Natale; Lorenzo Novino; Alessandro e Fabio Pascarella; Chiara Pioletti; Anna Maria Sassi; Marco e Luca
Tessitore; Lorenzo Varriale; Christian Zaccaria.
■ Losanna 13 maggio 2007
Cresima
nella Chiesa Notre Dame au Valentin
amministrata da S. E. Mons. Oscar Cantoni,
vescovo di Crema (CR-Italia)
Buchs Gwendoline; Cassella Antonio; De Luca Giovanni; Degola Giorgio; Di Vitto Vanessa; Fagone
Adriano; Ferrantino Sabrina; Lippolis Laura; Malvaso Marco; Peis Valentina; Piredda Sandra; Rizzo
Antonio; Wulliamoz Alexia.
■ Losanna 13 maggio 2007
Cresima adulti
amministrata da S. E. Mons. Oscar Cantoni,
vescovo di Crema (CR-Italia)
Marco Antonuccio; Adriano Bernini; Donovan Bernini; Pasqualina Cresta; Manuel e Silvia De Chiare;
Marco e Nino Genito; Stefania Graziosi; Anna
Laura Musto; Fabienne Pini; Cinzia Pirona; Laura
Spinello.
■ Renens 6 maggio 2007
Prima Comunione
nella Chiesa di St. François
Katia Altomonte; Luca Aufiero; Noemi Caianiello;
Alissa Cefarelli; Francesco Colluto; Luca Corciulo;
Riccardo Corrado; Luca Costarella; Fabiano De
Donno; Lucia De Giorgi; Giuseppe e Veronica Della
Vecchia; Melanie Due; Fabio Fanelli; Angelo Femandes Pinto ; Eleonora Fraccalvieri; Sabrina Gagliardi;
Sabrina Gruosso; Ivana Guarino; Shirley Ligammari;
Alessandro Maiorano; Milena Matteo; Massimo
Matteucci; Lea Medugno; Gessica Mobilia; Davide e
Orietta Natale; Lorenzo Paratore; Sabrina Pezzotta;
Francesco Piovoso; Vanessa Rullo; Debora Urbano;
Melissa Vero; Catia Vitelli.
■ Renens 13 maggio 2007
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Cresima
nella Chiesa di St. François
amministrata da S. E. Mons. Oscar Cantoni,
vescovo di Crema (CR-Italia)
Rachele Buccino; Laura Cataldo; Alessandro Cordi;
Ivan Cresta; Giuseppe Cusimano; Alessio De Cagna;
Marina De Giorgi; Alessia Dell‘Aquila; Alessia Donato; Alessia Espi; Daniel Ferreira; David Finolezzi;
Lorena Francioli; Alice Gentile; Loris e Fabio Gruosso; François Iassogna;  Anna e David Lobsiger; Mirco
Mancini; Andrea Manco; Lorenzo Maruccia; Sandra
Mastronardi; Luca Micheli; Elisa Micocci; Matteo
Palma; Valentina Russo; Melissa Claudia Scalisi;
Donato Scupola; Melissa Urbano.
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Caro Vescovo Oscar Cantoni,
Le diamo il più caloroso benvenuto nella nostra città di Renens e la
ringraziamo per aver accettato di fare tanti chilometri per conferirci il
sacramento della Cresima. Oggi siamo in 30 ragazzi e ragazze a chiedere questo Sacramento per cui ci siamo preparati. Alla fine del nostro
ritiro spirituale di due giorni a Grolley (località nel canton Friburgo)
Le abbiamo scritto una lettera motivando la richiesta di voler ricevere
il Sacramento della Confermazione oggi 13 maggio 2007. Abbiamo
deciso di ricevere la Cresima per vivere la nostra vita da cristiani al
“massimo“. Da sempre i nostri genitori, i nostri nonni, le nostre famiglie ci hanno insegnato la Religione Cristiana. La Chiesa per noi è una
famiglia, la nostra famiglia, per cui vogliamo vivere con Gesù presente
nelle nostre scelte. Per questo ci rendiamo docili allo Spirito Santo per
vivere con coerenza la nostra vita da cristiani. Inoltre, vogliamo che i
nostri genitori sappiano che siamo contenti per il battesimo che subito
da piccoli, hanno chiesto per noi. Desideriamo ricevere la Cresima per
confermare davanti alla Comunità la nostra scelta di essere Cristiani.
Chiediamo allo Spirito Santo che infonda con abbondanza in noi i 7
Doni per rinforzare la nostra Fede. Caro Vescovo, a nome di tutti, La
ringraziamo e, Le diciamo che ci sentiamo pronti per la missione che
Dio vorrà affidarci in questa nostra società.
Con affetto, i ragazzi/e di Renens
Eccellenza Reverendissima,
Siamo i ragazzi di Losanna che domenica 13 maggio 2007 riceveremo
il Sacramento della Cresima. Siamo di origine italiana, ma viviamo in
Svizzera dalla nascita: molti di noi rappresentano ormai la terza generazione. Abbiamo frequentato presso la Missione italiana di Losanna
sette anni di catechismo. Alla fine del terzo anno abbiamo celebrato
la Festa del Perdono, alla fine del quarto anno abbiamo ricevuto la
Prima Comunione e quest‘anno siamo pronti a ricevere la Cresima. Durante tutti questi anni, aiutati dai Sacerdoti e dai Catechisti, abbiamo
imparato a conoscere Gesù, a scoprire la Sua parola e ad amarla. Ora
vogliamo ricevere la Cresima per confermare il nostro Battesimo ed
essere aiutati dallo Spirito Santo a diventare cristiani maturi, coerenti
e positivi. Ci rendiamo conto, crescendo, che la vita non è un gioco,
perciò dobbiamo stare attenti a non fare scelte sbagliate, a essere forti
contro tutte le tentazioni. Vogliamo che la Fede in Gesù ci aiuti a non
cadere o, se cadiamo, a saperci rialzare. Con la Cresima che riceveremo
vogliamo diventare cristiani adulti, imparare cioè a camminare da soli
sulla strada della fede. Siamo molto contenti che sia proprio Lei, un
Vescovo italiano, a donarci questo importantissimo Sacramento. Per
questo La ringraziamo con tutto il cuore; ci ricorderemo sempre di
Lei. Ci aiuti con la Sua preghiera, affinché possiamo portare sempre
sulle strade del mondo speranza e amore.
Con tutto il nostro affetto ... i ragazzi/e di Lausanne
Crema, 17 maggio 2007
Rimane molto viva nella memoria del mio cuore la visita pastorale
alla vostra Comunità cristiana di Italiani residenti a Losanna, compiuta
la scorsa domenica, il 13 maggio. In un clima di festa ho incontrato
molte persone, di ogni età e categoria sociale, provenienti da varie
regioni d’Italia, grate di sentirsi accolte dall’abbraccio pastorale di un
vescovo, a nome degli altri vescovi italiani delle diocesi di appartenenza. Prendersi cura di fratelli e sorelle che vivono in Svizzera, per
ragioni di lavoro, ma che non hanno dimenticato le comuni radici
patrie, da cui hanno attinto linfa per la testimonianza cristiana, è un
grande dovere di chi vuole aiutare a far sì che la Fede Cristiana possa
dare ragioni di vita e di speranza e di chi desidera che la Chiesa possa
offrire l’immagine di una vera famiglia, che sostiene ed è sollecita
per tutti i figli di Dio. Lo Spirito del Signore continui la sua opera sui
ragazzi e sui giovani a cui ho donato il sacramento della Cresima:
sperimentatelo presente e attivo nella vostra vita, soprattutto quando
è più impegnativo amare i fratelli e vivere con essi relazioni di pace.
A tutta la Comunità cristiana incontrata nelle due chiese di Renens
e di Losanna, auguro una testimonianza coraggiosa del Vangelo,
che annunci con la gioia il dono della Fede e con la carità manifesti
l’Amore di Dio dentro l’ambiente in cui ciascuno è chiamato a vivere.
Auguro poi a te, carissimo don Luigi, inviato dalla Chiesa di Crema nei
luoghi in cui tu svolgi con tanta sollecitudine e passione il tuo servizio
pastorale, una Fede limpida e una generosa carità pastorale, che si
fa servizio accogliente verso tutti, soprattutto nei confronti di quanti
cercano nel sacerdote la piena disponibilità a trasmettere la Fede nel
Signore Gesù e la Sua Salvezza.
A tutti la mia benedizione: + Oscar Cantoni, vescovo di Crema 
Luglio-Agosto
2007
Photo: VIDEO-PASSION & PHOTO-CREATION
· www.videopassion.ch
17
ORARI
ESTIVI
ALLA
MISSIONE
VITA DI MISSIONE
Diminuite le Messe
festive in lingua
italiana
➧ LOSANNA
dall’8 luglio compreso
· sabato ore 18.30
in Missione
al St-Rédempteur
· domenica ore 12.00
a Notre-Dame
au Valentin
Viene sospesa
la Messa delle 9.45
al St-Rédempteur
Verrà ripresa
dalla domenica
2 settembre
➧ RENENS Orario solito:
una sola Messa
alle ore 10.30.
➧ SEGRETARIATO
A LOSANNA
Funzionerà a ritmo
ridotto. Informarsi
per telefono.
➧ SEGRETARIATO
DI RENENS:
rimarrà chiuso.
18
Foto ricordo: il 2° corso Preparazione Matrimonio Cristiano, alcuni dei partecipanti
ritratti insieme a Padre Silvano Guglielmi.
Orchestra e Coro sinfonico di Renens. Ecco alcuni dei coristi e musicisti in un
momento di prove: cercasi volontari - strumentisti e coristi - per ”animare e rendere
+ piacevole la Liturgia“.
Tutti in posa. Alcuni dei partecipanti al corso di formazione per i catechisti della MCI ripresi in un momento
di relax.
Luglio-Agosto 2007
VITA IN FAMIGLIA
BATTESIMI
Lunga vita ai neonati e vive felicitazioni ai loro genitori
Triggianese Leana, di Giuseppe e Nadia Nieddu
Palumbo Stefano, di Davide e Gioella Gulli
Corcillo Chiara, di Carmine e Cöline Cortat
Nuccetelli Maeva, di Lorenzo e Isabella Fortis
Gaudiuso Elia, di Antonio e Laura Bua
Barbieri Chiara, di Pasqualino e
Vincenza Debora Noto-Millefiori
Di Leo Dario, di Antonio e Maria Facen
Resin Laurine, di Christophe e Monica Pancella
Mourtier Leonidas, di Cristophe e Sonia D’Isanto
Tonfo Enzo, di Marco e Sonia Serio
Del Medico Julia, di Nicolò e Cynzia Tissot
I NOSTRI BAMBINI
Il piccolo Demetan Tafazzoli in braccio al papà.
MATRIMONI
Del Medico Nicolò e Tissot Cynthia
Vonau Thierry e Cerone Antonella
Angiolillo Claudio e Venuti Giuliana
Varotto Tiziano e Di Giovanni Saviana
Natale Steve e Senapo Sabrina Milena
Porzio Andrea e Pascale Federica
Mercuri Davide e Di Vincenzo Luciana
Spring Jesper Honig e Morreale Gaetana
Gheza Alan e Grept Fabienne Lucy
Grottaz David e Martignano Lucia
Vittoz Olivier e Pagliarini Roberta
Panico Carlo e Menetrey Céline
Del Vacchio Antonio e Fuino Maria
50o di MATRIMONIO
Maroscia Maeva ricorda con gioia il suo Battesimo in
braccio a papà Michele attorniato dalla mamma Maria
con il fratellino Mirko e dai padrini Sandro e Katia e
Daniele Speca.
Foto ricordo dei signori Ingrosso Antonietta e Salvatore. Auguri carissimi per il felice traguardo di 50 anni di
matrimonio e per le 80 primavere di Antonietta.
Con affetto, i sacerdoti e il Coro della Missione Cattolica Italiana.
SACRIFICIO QUARESIMALE 2007
Nella foto il piccolo Raphaël Brandenberg circondato dal
padrino Guillaume Bourelly e dalla madrina Gavina Manca
e dai genitori Alain Brandenberg e Lucia Masala.
Il “Sacrificio quaresimale” delle nostre due comunità di Losanna e Renens (Soupe de Carême)
ha raccolto Frs. 2’445.25.
La direzione dell’Organizzazione caritativa ha
inviato una lettera di ringraziamento.
Luglio-Agosto 2007
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Oriente… Tocco vivace, fresco, pieno di entusiasmo. Invito affascinante a capire la cultura dell’altro
e il suo differente modo di essere uomo. Non mancherà di sorprendervi…
”Se hai ravvicinato uomini e culture distanti tra loro, hai mostrato un amore piu grande di te. Se
hai fatto conoscere il rispetto, il perdono, l’accoglienza, il tuo cammino l’hai fatto con Dio. Anche
senza saperlo”.
Au commencement était le rythme
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Appel à partager généreusement, dans un accueil fraternel et ouvert, les différences qui font la
richesse de chaque culture. D’un regard insolite, d’une parole poétique, philosophique, l’auteur laisse
transparaître dans son langage la passion qui l’habite: la construction d’une unité vivante et féconde,
faite de la communion de nos différences. C’est dans cet échange qu’on grandit en humanité…
20
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Luglio-Agosto 2007
L’Autore: Renato Zilio, missionario scalabriniano, studi letterari a Padova e teologici in Francia.
Maîtrise in Scienza e Teologia delle Religioni. Viaggio di studi in Cina e Giappone. Fa parte
dell’equipe del Ciemi (Centre d’information et d’études sur les migrations internationales) a Parigi.
In famiglia
I NOSTRI DEFUNTI
ALLA MEMORIA
Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie dolorosamente colpite.
Crisci Antonio, anni 73, originario di Carpineto Sinello (Chieti), deceduto a Losanna il 1o maggio 2007 e qui sepolto.
Giannardi Renato, anni 71, originario di Mulazzo (Massa Carrara),
deceduto a Losanna il 9 maggio 2007 e sepolto nel suo paese.
Pegurri Simona, anni 83, deceduta a Losanna il 14 Maggio 2007 e
qui sepolta.
Coladomenico Romina, anni 25, originaria di Botrugno (Lecce), deceduta il 17 maggio 2007 e sepolta a Prilly.
Mobilia Pompilio, anni 72, originario di Montecalvo Irpino, deceduto
a Losanna il 18 maggio 2007 e sepolto Renens.
Raspante Nicola, anni 62, deceduto il 21 maggio 2007 e sepolto a
Bussigny.
Coladomenico
Romina
† 17 maggio 2007
Appena il tempo per
un sospiro, appena il
tempo per un Addio,
appena il tempo per
un sorriso, appena il
tempo per chiudere
gli occhi. Appena il
tempo per sentire
l’amore che si esprime in lacrime, appena il tempo per un
ultimo fiore, appena
il tempo per dire: Ti
amo! Appena il tempo per accorgermi
di non aver avuto
abbastanza tempo
per dirti più spesso:
Ti amo!
Appena il tempo per
augurarti: “Va verso l’eternità, incontro all’Amore e alla
Pace!“.
Dal Cielo dove tu ora
ci guardi, appena
l’attimo di un istante, Tu sai che il nostro
amore è più forte
della morte!
E ti senti felice.
(mamma Dorina,
Dario, Lina, Franco,
Davide e Luana).
Crisci M. Antonio
17.1.1934 - 1.5.2007
Que ton repos soit
doux comme ton
coeur fût bon.
Ta famille qui
t’aime.
Casaccio Nelio
1o maggio 2007
Come una stella
cometa sei apparso nel cielo per
Giannardi Renato
† 9 maggio 2007
Inaspettatamente è
mancato all‘affetto
dei suoi cari.
indicarci la strada
della vita.
Ora dopo soli 4
giorni sei volato
tra gli angeli, il tuo
ricordo ci invita
a cercarti in ogni
stella che brilla
lassù.
Mamma, papà
e il tuo fratellino.
Lama Antonella e Robertino
2005 - 17 luglio - 2007
Par une nuit d‘été, tout le peuple des anges
attendait les deux enfants jolis. Il sont maintenant gardiens de l‘éternité. Vous nous
manquéz chaque jour qui passe, vous étes
toujours dans nos cœurs et pensées.
On vous aime tellement. Papa et maman.
Fabbo-Della Riccia
Felicetta
2002 - 31 luglio - 2007
”Il tempo non cancella il vuoto che hai
lasciato“.
Antonio, figli e nipoti.
Suarato-Nocera
Luisa
24.09.1933
25.07.1987
Sono ormai trascorsi
20 anni da quando ci
hai lasciati. Ma ogni
giorno che passa, sei
sempre più vicina a
noi, con il tuo sorriso,
la forza e il grande
coraggio che ci hai
insegnato per proseguire la nostra vita.
Ci manchi tanto.
Tua figlia Stella e tua
sorella Rosa.
Bisciotti Felice
25.04.1962
05.06.1997
A dieci anni dalla
tua somparsa ti ricordiamo con tanto
affetto.
Tua moglie, i tuoi figli, tua nuora e nipoti
tutti.
Perfetto Lorenzo
08.08.1938
13.05.2004
”Carissimo papà e
marito, sono già tre
anni che ci hai lasciato.
Parliamo di te come
se fossi ancora fra
noi, sappiamo che
sei sempre al nostro
fianco ovunque andiamo...“.
Ti ricordiamo con
amore, R.I.P.
Tua moglie e figli.
Luglio-Agosto 2007
21
UTILE A SAPERSI
L’olio di colza è sano e non costa nemmeno tanto. Anche il
gusto non è male, benché alcuni prodotti non siano eccellenti
Un olio
che fa
bene
al cuore
Ora l‘olio d‘oliva ha un concorrente: quello di colza, più economico e altrettanto sano. Contiene molti acidi grassi omega-3,
pochi acidi grassi saturi, molta vitamina E, e la sostanza vegetale
luteina. Questa sembrerebbe prevenire una malattia degli occhi
largamente diffusa in età avanzata: la degenerazione maculare.
Gesundheitstipp, la rivista di Zurigo partner di Scelgo io, ha fatto
analizzare in laboratorio 12 oli di colza alla ricerca di acidi grassi
omega-3, vitamine A ed E, luteina e acidi grassi trans. Quattro
esperti ne hanno inoltre valutato il sapore.
Gli oli pressati a freddo sono risultati nettamente migliori di quelli
raffinati. Hanno un sapore migliore, e la delicata lavorazione non
ne altera le vitamine e la luteina.
Il risultato migliore è stato ottenuto dall‘olio di colza svizzero
bio di Coop. Gradita sorpresa: i migliori contengono l‘8% di acidi
grassi omega-3, e il peggiore comunque ancora il 5,4%, che non
è poco.
Il rapporto tra acidi grassi omega-3 ed omega-6 non doveva
superare l‘1 a 5. Tutti gli oli hanno fatto rilevare valori tra 1 e
3,5, e 1 e 4,5. Secondo Marion Wafler della Società svizzera di
nutrizione, si tratta di un risultato ”molto buono“. La vitamina E
combatte sostanze dannose e cancerogene. L‘olio che ne contiene
la maggior quantità tra quelli analizzati è lp-Suisse, in vendita da
Migros. L‘olio raffinato di Coop ne contiene 50 milligrammi per
100 grammi, ma la vitamina è stata aggiunta artificialmente. Di
vitamine artificiali ce ne sono anche nell‘olio Sabo Rapsplus, in
vendita presso Coop: quest‘olio contiene 17 volte più vitamina A
degli altri. Wafier ritiene ”inutile“ l‘elevata aggiunta di vitamina
A. I valori di luteina più alti sono stati rilevati negli oli Biofarm
(Reformhaus) e quello bio di Coop. Questa sostanza si trova anche
nelle verdure a foglia verde. Gli oli raffinati non ne contengono
poiché il calore della lavorazione la distrugge.
Tutti gli oli di colza contengono acidi grassi trans, anche se in
parte in quantità minima. Gli acidi grassi trans aumentano il
rischio d‘infarto cardiaco.
In Svizzera non vi sono limiti di tolleranza, ma tutti gli oli analizzati non ne contengono più del 2%. Dal punto di vista del sapore,
i giudizi sono stati buoni per tutti gli oli pressati a freddo.
Due prodotti sono stati giudicati addirittura molto buoni: l‘olio
Gulmenhof e il Bio di Coop. ”Hanno uno spiccato sapore di noci
e sono fruttati, eccezionali“, afferma l‘esperta Gabriela Perret.
Gli oli raffinati hanno invece tutti un sapore neutro. L‘esperto
Andrin C. Willi li definisce ”ritenuti e insignificanti, ma non per
questo cattivi. In cucina possono essere usati bene come oli universali”.
Confrontate ai risultati del test, Migros e Coop scrivono che gli oli
raffinati e quelli pressati a freddo non sarebbero confrontabili dal
punto di vista del sapore. I valori di laboratorio sono commentati
allo stesso modo da tutti i grandi distributori: oscillazioni naturali
sarebbero normali. Volg non ha preso posizione.
Gabriela Braun, Michela Salvi
Annotazioni
• Gli oli di colza pressati a freddo hanno un sapore più intenso e sono più sani
di quelli raffinati.
• L‘olio di colza si presta per quasi tutte le preparazioni. Eccezione: non va bene
per friggere. Gli acidi grassi omega-3 sono infatti sensibili al calore.
• Conservate l‘olio di colza al fresco e al buio. Il frigorifero è ideale. Togliete l‘olio
dal frigo mezz‘ora prima dell‘uso, in modo da farlo ridiventare liquido.
• L‘olio di colza è l‘unico degli oli alimentari più usati che proviene quasi esclusivamente dalla Svizzera.
22
Luglio-Agosto 2007
KERMESSE
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Martedì: 09.00-12.00 · 14.00-18.00
Mercoledì: 14.00-18.00
Giovedì-Venerdì: 09.00-12.00 · 14.00-18.00
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Martedì:
9.00-11.30
pomeriggio chiuso
Mercoledì:
9.00-11.30
pomeriggio chiuso
Giovedì:
mattino chiuso
15.00-17.00
Venerdì:
9.00-11.30
pomeriggio chiuso
Sabato:
9.00-11.30
pomeriggio chiuso
Domenica:
chiuso tutto il giorno
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