Studiare da “sportivi” negli Stati Uniti: ecco come si fa

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Studiare da “sportivi” negli Stati Uniti: ecco come si fa
Studiare da “sportivi” negli Stati Uniti: ecco come si fa
Venerdì 24 Aprile 2009
I college americani offrono spesso borse di studio per studenti-atleti che praticano sport
a livello agonistico
Fonte: Universita.it
Silvia Pingitore
Vincere una di queste borse equivale a poter studiare negli Stati Uniti senza dover pagare le
esose rette accademiche, praticando al contempo il proprio sport preferito.
Dal tennis alla pallavolo, dal nuoto ai celeberrimi basket e football: per ogni disciplina sportiva vi
sono università che offrono borse di studio, e gli allenatori dei college prediligerebbero
addirittura gli sportivi stranieri.
Qualche consiglio per studiare da “sportivi” negli Stati Uniti:
La strada del College Soccer è sostanzialmente sconosciuta in Europa: il modo più adeguato di
provare a candidarsi per una borsa di studio per atleti è il contatto diretto con gli allenatori delle
varie università americane: occorre preparare un curriculum in inglese, magari allegando dei
video delle proprie performances, essere ottimisti e propositivi.
Per conoscere il database delle università americane che offrono borse di studio ad atleti,
occorre consultare i siti internet College Sport Scholarships , Soccer Coaching Notes ,
l’associazione
College Scholarships
oppure, per il football, il sito della
Ncaa
.
I requisiti linguistici per sbarcare negli USA in qualità di atleti-studenti devono essere certificati
dal test di inglese Toefl e dal Sat, un test riservato agli studenti di scuola superiore, al quale
debbono sottoporsi anche tutti i potenziali atleti Ncaa.
Ma l’interessante esperienza di Simone Sandri, riportata dalla “Gazzetta dello Sport”, insegna
che occorre anche tanta fortuna. Oggi giornalista sportivo tra Stati Uniti e Italia, Sandri fu notato
dall’allenatore della Seton Hall University in un torneo amatoriale a cui partecipò per
divertimento durante una vacanza studio nel New Jersy, nel 1990. In seguito gli fu offerta una
scholarship che gli permise di studiare giornalismo sportivo alla Seton Hall, giocando nel
campionato Ncaa. Un vero e proprio caso di cervello in fuga: in Italia, Sandri giocava nell’allora
Serie D.
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