Riabilitazione implantoprotesica immediata di un caso complesso

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Riabilitazione implantoprotesica immediata di un caso complesso
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NUOVI SOCI ATTIVI SIO
Uno dei casi clinici presentati dal dott. Stefano Volpe al Congresso di Bologna
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Stefano Volpe, Michele Di Girolamo
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Riabilitazione implantoprotesica
immediata di un caso complesso
con follow-up a 6 anni
Questo articolo descrive un caso di riabilitazione implantoprotesica in un paziente disfunzionale
con approccio a più fasi chirurgiche e protesiche con un follow-up a 6 anni.
n INTRODUZIONE
zazione immediata degli impianti. Il presente articolo descrive un caso di un paziente disfunzio-
Per le riabilitazioni impiantoprotesiche il pro-
nale con approccio a più fasi chirurgiche e pro-
tocollo originale descritto da Brånemark e Coll.
tesiche con carico immediato protetto con un
nel 19771 è stato modificato e continua a evol-
follow-up a 6 anni.
l’impianto in osso completamente guarito: pe-
Libero Professionista in Roma Fiera - Feltre Implant group
research.
Michele Di Girolamo,
Prof. Aggregato Università di
versi. Le linee guida originali per ottenere l’osteointegrazione prevedevano l’inserimento del-
Stefano Volpe,
Roma “Tor Vergata” Policlinico
Tor Vergata, Clinica
CASO CLINICO
Odontoiatrica.
riodo di guarigione di 3 mesi per la mandibola e
Paziente di 67 anni, in buona salute, non fu-
Viale Oxford, 81 00173 Roma.
6 mesi per il mascellare. Hansson e Coll. nell’832
matore, portatore di protesi parziali rimovibili su-
Corrispondenza:
ritenevano che un carico prematuro potesse
periore e inferiore, si è presentato alla nostra osser-
Volpe Stefano
complicare la guarigione e il rimodellamento os-
vazione riferendo una mobilità dell’elemento 1.3.
seo all’interfaccia osso-impianto, portando a una
L’esame clinico mostra un paziente con DCM, il
Tel. 06/3613466
fibrointegrazione piuttosto che alla crescita di
sondaggio nell’arcata superiore rivela tasche pro-
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nuovo osso. Negli ultimi 10 anni, l’evoluzione dei
fonde in tutti gli elementi dentari, coinvolgimento
nuovi disegni della macro struttura implantare,
delle forcazioni di terzo grado e mobilità di 1.4, 1.3,
superfici appositamente ideate, tecniche chirur-
2.4. L’arcata inferiore presenta edentulia in zona 3.6,
giche sempre più atraumatiche e nuove tecniche
3.7, 3.1, 4.1-4.5, zona 4.6 con esiti cicatriziali di una
diagnostiche (RFA) hanno permesso ai clinici di
precedente estrazione. Gli elementi dentari infe-
diminuire il tempo di attesa fino a una protesiz-
riori, con tasche di profondità moderata (4-5 mm),
Via Monte Zebio, 43
00195 Roma
PAROLE CHIAVE:
Carico immediato, Mini rialzo
del seno mascellare.
Fig. 1 Prima visita. Visione
clinica.
Fig. 2 Radiografia panoramica. Presenza dell’elemento 4.6 che è stato precedentemente estratto.
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Fig. 3 Situazione intraoperatoria dopo inserimento dei primi 6 impianti.
Fig. 4 Rx di controllo dell’adattamento dei transfert da impronta.
Fig. 5 Situazione clinica
a 2 settimane dall’adattamento del provvisorio.
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Fig. 6 Aspetto occlusale
prima dell’impronta definitiva.
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non presentano mobilità eccetto il 4.1 (mobilità di
Nel primo intervento sono stati estratti gli ele-
grado 2); gli elementi pluriradicolati non rilevano co-
menti 1.3-1.5 e 2.5. Inseriti 4 impianti 13 x 4,3 in zo-
involgimento delle forcazioni. Durante la prima visi-
na 2.4 -2.3 - 2.1 - 1.5 e 2 impianti da 13 x 3,5 in zo-
ta è stata diagnosticata parodontite cronica avanza-
na 1.1 e 1.2, su quest’ultimo a causa di un’ampia
ta dell’adulto, con una prognosi infausta di tutti gli
deiscenza vestibolare viene effettuata rigenera-
elementi dentari superiori.
zione ossea con osso autologo e membrana Pa-
Il paziente non desiderava portare una protesi ri-
roguide. Vengono mantenuti in arcata tempora-
movibile totale durante il periodo di guarigione e la
neamente gli elementi 2.6-2.7-1.6 per ottenere lo
sua richiesta è stata di una protesi fissa immediata.
stop occlusale nei movimenti di centrica.
Esaminata l’ortopanoramica, sarebbe stato rischioso
Contestualmente viene presa un’ impronta per la
inserire impianti in siti postestrattivi posteriori e ca-
preparazione di un provvisorio, che viene inserito 2
ricarli immediatamente soprattutto per la scarsa
giorni dopo, mentre l’impianto in zona 1.2 rimane se-
quantità e qualità ossea.
polto e lasciato guarire in modo tradizionale.
Concordato l’iter terapeutico, viene preparata una ce-
Trascorsi circa 4 mesi dal primo intervento, viene
ratura diagnostica della zona edentula, sviluppata
programmata una seconda chirurgia che prevede
una mascherina chirurgica e invitato il paziente a ef-
l’estrazione del 2.6 e del 2.7 e l’inserimento di un
fettuare una TC.
impianto 13 x 5 (Replece Select Tapered - Nobel
Durante la terapia decontratturante con bite pla-
Biocare) postestrattivo e contestualmente un pic-
ne superiore, è stato istruito e motivato a esegui-
colo rialzo del seno mascellare in zona 2.6 con la
re una scrupolosa igiene orale e sottoposto a te-
tecnica3. Per correggere a livello estetico il riassor-
rapia parodontale: istruzione, motivazione, inse-
bimento alveolare conseguente all’estrazione del
gnamento di tecniche di igiene orale, detartrasi e
1.3 si effettua un innesto di tessuto connettivo
levigatura delle radici per ridurre al minimo il ri-
con prelievo palatino.
schio di contaminazione dei siti implantari con
Avvenuta l’osteointegrazione dell’impianto 2.6 e
agenti patogeni parodontali.
1.2 prendiamo l’impronta e li carichiamo con 2 co-
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Fig. 7 Aspetto occlusale
con i monconi definitivi.
Fig. 8 Aspetto occlusale
della prova delle cappette AGC.
Fig. 9 Rx di controllo dopo 6 anni di funzione.
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Fig. 10 Visione clinica dopo 6 anni di funzione.
un’estetica accettabile durante tutta la terapia. Da un
punto di vista clinico in presenza di quantità e quali- Not for Publication
Dopo una settimana si procede all’estrazione del
tà ossea non eccellente, soprattutto nei settori poste-
1.6 e si inserisce con la tecnica PEMSL un impian-
riori, effettuare delle tecniche di impianto postestrat-
to 13 x 5.
tivo, piccolo rialzo di seno e caricare immediatamente gli impianti sarebbe stato troppo rischioso. La tec-
tesica provvisoria dell’impianto 1.6.
nica in più fasi ci ha permesso di valutare step by step
Trascorsi ulteriori 6 mesi, passiamo alla riabilitazione
la guarigione degli impianti e quindi minimizzare il più
definitiva con l’ausilio dell’assiografo meccanico
possibile i rischi di un carico precoce.
(SAM) e elettronico (Arcus Digma KaVo) dopo la nor-
Gli svantaggi di questo protocollo sono la necessità di
malizzazione dei tracciati EMG e EGN senza alterare
procedure chirurgiche multiple e la lunga durata del
la dimensione verticale stabilizzata con i provvisori.
trattamento che tuttavia nel caso in oggetto si è rile-
La riabilitazione viene effettuata in metallo-cera-
vata fondamentale per seguire e risolvere la sintoma-
mica interponendo delle cappette AGC tra i pila-
tologia disfunzionale del paziente.
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Trascorsi 4 mesi effettuiamo la riabilitazione pro-
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manufatto protesico.
rone in resine che vengono collegate al resto del
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stri e il restauro definitivo. Controlli clinici semestrali
e Rx annuali hanno seguito il paziente nei 6 anni
successivi (Figg. 1-10).
n BIBLIOGRAFIA
1.
Brånemark P-I et al. Osseointegrated implants in the treatment of the edentulous jaw. Experience from a 10 years pe-
n DISCUSSIONE
riod. Scandinavian Journal of Plastic Recostructive Surgery
1977;16:1-132.
Il protocollo chirurgico protesico da noi propo-
2.
Il vantaggio per il paziente è rappresentato dalla
possibilità di utilizzare solo provvisori fissi e avere
Hansson HA et al. Structural aspects of the interface between tissue and titanium implants. J Prosthet Dent
sto presenta vantaggi e svantaggi.
1983;50:108-113.
3.
Volpe S et al. Metodica impiantare nei settori posteriori del
mascellare superiore: PEMSL (Post-extractive-minor sinus lif-
Implantologia
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riservati
in ogni sua2006;3:215-222.
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