Gli arbusti

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Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno
Gli arbusti
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LEGENDA
Per ciascuna specie sono riportate le caratteristiche ecologiche più importanti e le
principali destinazioni d’impiego.
Ambienti:
pianura
collina
montagna
Necessità ecologiche:
•
luce: eliofila
mesofila
sciafila
•
acqua: xerofila
mesofila
igrofila
•
•
mesofila
microterma
calore: termofila
pH: moderatamente acidofila -1 pH neutro 0 moderatamente basifila +1
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ALNUS VIRIDIS___ ONTANO VERDE
(1500-2000)
-1
L'ontano verde è un arbusto policormico alto fino a 3-5 m con chioma disordinata e
formata da numerosi polloni, sottili e flessibili; la corteccia è sottile e di colore grigio
scuro con lenticelle chiare. E’ una pianta monoica con amenti maschili penduli e
femminili piccoli e ovati; i frutti si presentano sottoforma di piccole pigne. Il legno è
indifferenziato, di colore roseo-arancio e ridotta durezza; le radici sono sottili, molto
estese e ramificate.
È una specie amante dell’umidità atmosferica e dei suoli poco evoluti e ricchi di
nutrienti con pH prevalentemente acido. In Italia è presente lungo tutto l’arco alpino
in aree non adatte alle conifere, cioè stazioni con innevamento prolungato e canaloni
da valanga.
È una specie miglioratrice del terreno perché azotofissatrice e inoltre è impiegabile nel
consolidamento delle pendici franose di montagna; essendo una specie di montagna
molto esigente in umidità e senza particolari pregi estetici non può trovare impiego
ornamentale.
Terreno: siliceo, anche superficiale ma ben provvisto d'acqua e di nutrienti.
AMELANCHIER OVALIS___ PERO CORVINO
(500-1500)
+1
Il pero corvino è un arbusto policormico con chioma rada, alto 1-2 m; la corteccia è
liscia, di colore bruno-rossastro prima e grigia dal terzo anno di età. È una pianta
ermafrodita con fiori che presentano 5 petali bianchi, lanosi all’esterno e disposti in
racemi terminali; è caratterizzato da una fioritura abbondante e presenta piccoli frutti
sferici di 5-7 mm di colore rossastro che risultano appetibili all’avifauna. Il legno è
differenziato, con alburno giallognolo e durame bruno-rossastro molto duro; le radici
sono molto ramificate, robuste e penetrano facilmente nelle fessure delle rocce.
È tipico di zone rupestri, dei boschi radi e delle radure su terreni superficiali in
prevalenza calcarei; le zone popolate da questa specie devono essere ben esposte al
sole.
Mista ad altre specie xerofile si presta agli interventi di recupero naturalistico ed
estetico delle aree montane con affioramenti rocciosi, specialmente calcarei; inoltre
per l’abbondante fioritura precoce e per i frutti colorati può essere utilizzata come
ornamentale o per la costituzione di siepi a partire dal piano montano.
Terreno: superficiale, in genere calcareo.
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BERBERIS VULGARIS___ CRESPINO
(100-1200)
0/+1
Il crespino è un cespuglio spinoso alto fino a 2-2,5 m con foglie caduche e chioma fitta
e disordinata, fusto policormico, rami eretti e spinosi; la corteccia è chiara e di colore
grigio-brunastra con strisce longitudinali. Presenta dei fiori gialli disposti in racemi
penduli all’ascella delle spine; i frutti si presentano come bacche oblunghe e pendule
dapprima di colore verde poi di colore rosso intenso. Il legno è giallo e duro; le radici
sono abbastanza superficiali.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Viene impiegato per rimboschimento in stazioni ingrate (come scarpate, rinterri e
cave) e per la formazione di siepi a scopo di delimitazione e ornamentale.
Terreno: di vario tipo, sassosi, argillosi, aridi e superficiali.
COLUTEA ARBORESCENS___ VESCICARIA
(300-1200)
+1
La vescicaria è un arbusto deciduo che raggiunge i 4 m di altezza con fusto eretto e
ramificato sin dalla base e chioma allargata; la corteccia è di color bruno chiaro.
Presenta dei fiori gialli e riuniti in racemi di 4-8 all’ascella delle foglie; i frutti si
presentano come grossi legumi rigonfi, lucidi e di consistenza cartacea che, seccando,
possono essere portati lontano dal vento. Il legno è di dimensioni minime e non ha
importanza pratica mentre le radici sono abbastanza profonde e robuste.
Specie diffusa come pianta spontanea quasi ovunque, risulta rara solo in pianura.
Vegeta bene soprattutto in climi temperato-caldi, sul limitare dei querceti e in boschi
radi.
Viene impiegata per interventi di recupero ambientale, per la ricostituzione di boschi
naturaliformi e anche come pianta ornamentale
Terreno: preferibilmente calcareo ed asciutto.
CORNUS MAS___ CORNIOLO
(0-1400)
-1/0/+1
Il corniolo è un arbusto o alberello deciduo alto 2-6 m, che se isolato può anche
diventare secolare; la corteccia è grigio-bruno chiara con varie screpolature rossastre.
Presenta fiori piccoli, ermafroditi, di colore giallo che compaiono molto abbondanti
prima delle foglie e sono riuniti in piccole ombrelle all’ascella delle foglie stesse; i frutti
sono drupe che a maturità diventano di color porpora, piuttosto astringenti ma
commestibili. Il legno è differenziato con un sottile alburno di colore chiaro e un
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durame giallastro a grana molto fine, estremamente duro e resistente agli urti; le
radici sono robuste e ramificate.
Ha una notevole adattabilità climatica. In Italia è presente ovunque nei boschi di
latifoglie di tutte le regioni, specialmente quelle settentrionali.
Grazie alle sue radici espanse e resistenti allo strappo, è adatto ad interventi di
consolidamento di frane e scarpate. Può essere coltivato come pianta ornamentale e
per la formazione di siepi campestri, inoltre il suo legno può esser utilizzato in piccoli
lavori di artigianato.
CORNUS SANGUINEA___ SANGUINELLO
(0-1300)
-1/0/+1
Il sanguinello è un arbusto caducifoglio alto 2-6 m con una corteccia sottile, dapprima
liscia e verdastra poi marrone-grigiastra e fittamente fessurata. I fiori sono
ermafroditi, bianchi e riuniti in corimbi abbastanza vistosi che sono portati all’apice dei
rametti e che si sviluppano a fogliazione completata; i frutti sono piccole drupe
sferiche, dapprima rosse, poi nere a maturazione e contengono un succo dal colore
sanguigno. Il legno è differenziato, biancastro e duro; le radici sono robuste,
ramificate e emettono numerosi polloni anche a distanza dalla pianta madre.
Si adatta facilmente a condizioni climatiche diverse; tipico sia di ambienti boscati che
di aree aperte. In Italia è presente in tutte le regioni.
Trova impiego come specie ornamentale; per la sua rusticità e per le radici robuste,
resistenti alla trazione, può essere sfruttato per il consolidamento di pendici argillose e
franose.
CORONILLA EMERUS___ ERBA CORNETTA/DONDOLINO
(0-1600)
-1/0/+1
L’erba cornetta è una pianta perenne, cespugliosa, decidua e alta circa 1 m. Il fusto si
presenta molto ramoso, legnoso e con una corteccia bruno-chiara ma finemente
striata di verde. I fiori sono gialli, raggruppati in ombrelle lungamente peduncolate; i
frutti sono legumi bruni, penduli e incurvati. Il legno è di dimensioni minime e per
questo non trova impiego; le radici sono fittonanti e piuttosto estese, adatte a
penetrare nelle rocce sedimentarie.
Si trova frequente su pendii soleggiati in boschi e cespuglieti.
Può essere impiegata per il recupero di zone calcaree e per la formazione di siepi
campestri.
Terreno: preferibilmente calcareo e ben drenato.
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CORYLUS AVELLANA___ NOCCIOLO
(0-1700)
-1/0/+1
Il nocciolo è un arbusto caducifoglio alto fino a 5-6 m, caratterizzato da una forte
emissione di polloni; la corteccia è sottile, di colore grigio-bruno scuro, coperta
fittamente da lenticelle e si presenta liscia da giovane e squamosa dopo i primi anni.
E’ una pianta monoica con fiori maschili precocissimi riuniti in amenti gialli penduli e
fiori femminili minuscoli a forma di gemme; i frutti sono ovali, legnosi, con un grosso
seme commestibile in parte avviluppato da brattee fogliacee anche a gruppi di 2-3. Il
legno è differenziato, roseo-biancastro, tenero e poco durevole.
Tollera le basse temperature, ma richiede estati calde. È frequente nei cedui e nei
boschi d’alto fusto come pianta sottoposta. In Italia è presente soprattutto nelle aree
collinari e montane.
Grazie al fogliame facilmente decomponibile è un efficace miglioratore del suolo. Viene
comunemente impiegato nella sistemazione dei terreni franosi e a completamento
dell’azione svolta dalle specie pioniere. E’ anche coltivato per la produzione del frutto
e come pianta ornamentale.
Terreno: di vario tipo, fresco ma senza ristagni e non eccessivamente argilloso.
COTINUS COGGYGRIA___ SCOTANO
(300-900)
+1
Lo scotano è un cespuglio deciduo alto 1-2 m; la corteccia è bruna e scabra, con
screpolature poco profonde. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore gialloverdastro e compaiono a maggio-giugno disposti su peduncoli piumosi in ampie
pannocchie; i frutti sono piccoli acheni legnosi. E’ costituito da piccoli fusti che non
hanno impieghi particolari; le radici sono molto robuste e adatte a penetrare anche
nelle fessure rocciose.
Tipico di cedui e boschi degradati, è presente in Italia su Alpi, Prealpi e Appennino
centro-settentrionale.
Può essere impiegato per il cespugliamento di suoli in erosione oppure come pianta
ornamentale a causa delle sue infruttescenze particolari.
Terreno: calcareo, superficiale e sassoso.
CRATAEGUS MONOGYNA___ BIANCOSPINO
(0-1500)
-1/0/+1
Il biancospino è un arbusto deciduo e spinoso, alto fino a 5 m; la corteccia è dapprima
liscia e di colore grigio poi diventa bruna con numerose squame. Fiorisce ad aprilemaggio producendo fiori bianchi riuniti in corimbi che emanano un intenso profumo
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amaro; i frutti sono piccoli pomi con la polpa giallastra e contenenti un solo seme, che
in autunno si colorano di rosso. Il legno è differenziato, con durame bruno-rossiccio,
duro, compatto; le radici sono estese e producono polloni radicali.
E’ una specie tipica di radure, boscaglie ed aree abbandonate; resiste bene al freddo
ma richiede estati calde. In Italia è presente in tutte le regioni.
È indicato nella formazione di siepi dense, come pianta ornamentale e per l'impiego in
interventi d’ingegneria naturalistica. I suoi frutti sono appetiti dalla fauna selvatica.
Terreno: di vario tipo.
CYTISUS SCOPARIUS___ GINESTRA DEI CARBONAI
(0-1400)
-1
La ginestra dei carbonai è un arbusto deciduo pioniero, alto 1-3 m dalla chioma folta
di rami ma povera di foglie. Ha portamento eretto o prostrato ascendente. I fiori
compaiono a maggio-aprile, molto abbondanti, di colore giallo intenso e disposti
singolarmente all’ascella delle foglie; i frutti sono neri, appiattiti e pelosi sui margini. Il
legno è flessibile, con diametri molto ridotti e non ha impieghi tecnici; le radici non
sono molto profonde ma sono comunque idonee a fissarsi nei terreni sassosi.
E’ presente in tutta la penisola, isole comprese, ad eccezione del nord est e della
Puglia.
Come tutte le leguminose è una specie miglioratrice del terreno grazie alla sua
capacità azotofissatrice. E’ impiegata per il cespugliamento di terreni superficiali e per
il consolidamento con tecniche di bioingegneria. Viene anche coltivata come specie
ornamentale.
Terreno: di vario tipo, anche poveri.
EUONYMUS EUROPAEUS___ EVONIMO/BERRETTA DEL PRETE
(0-800)
-1/0
L’evonimo è un arbusto deciduo alto fino a 2,5 m. La corteccia è sottile, bruno-chiara
con delle chiazze verdi. I fiori sono piccoli, giallastri, a quattro petali. I frutti sono
capsule che in autunno si colorano di rosa intenso-rosso e a maturità si aprono in
quattro lobi in cui sono contenuti altrettanti semi di colore arancione.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Può essere impiegato nella realizzazione di siepi campestri antirumore, come specie
ornamentale per le sue vistose fruttificazioni e per interventi d’ingegneria
naturalistica.
Terreno: di vario tipo ma non soggetti a ristagno idrico.
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FRANGULA ALNUS___ FRANGOLA
(0-1300)
-1/0
La frangola è un arbusto deciduo alto fino a 5-6 m. La corteccia è sottile, liscia, di
colore grigio con lenticelle bianche allungate. I fiori sono insignificanti, verdastri,
piccoli, portati su bravi peduncoli all’ascella delle foglie e dei rametti; i frutti sono
drupe, nerastre a maturità e appetibili all’avifauna. Il legno è roseo-giallastro; le radici
sono in genere superficiali ma molto ramificate.
E’ molto esigente in fatto d’umidità e in Italia è presente nei boschi planiziali di farnia,
nelle formazioni di ripa e in ambienti paludosi e di brughiera.
È indicata per la realizzazione d’opere di bioingegneria in terreni poveri, umidi e
costipati; viene utilizzata anche come pianta ornamentale.
Terreno: di vario tipo.
HIPPOPHAE RHAMNOIDES___ OLIVELLO SPINOSO
(500-1700)
0/+1
L'olivello spinoso è un arbusto spinoso alto fino a 2 m e molto rustico, con rami che
portano lunghe spine acuminate e rigide. La corteccia è grigio-bruna, liscia e sottile. E’
una pianta dioica e i fiori sia femminili che maschili sono piccoli, insignificanti, di
colore verde; i frutti sono drupe ovali, arancioni, dal sapore acidulo che permangono
sulla pianta tutto l’inverno. Le radici sono molto robuste e ramificate, idonee a
penetrare nei terreni sassosi e ciottolosi.
E’ capace di vegetare in stazioni inospitali e in Italia è presente nelle regioni centrosettentrionali.
E’ impiegato per la realizzazione d’interventi d’ingegneria naturalistica in condizioni
ambientali difficili, aride e ventose. E’ una specie miglioratrice del terreno in quanto
azotofissatrice.
Terreno: detritico, povero in sostanza organica, arido e superficiale tipico di ghiaie,
pendii franosi, greti dei fiumi.
ILEX AQUIFOLIUM___ AGRIFOGLIO
(0-1400)
-1/0/+1
L'agrifoglio è un arbusto o alberello sempreverde alto fino a 8 m; la corteccia da
giovane è verde e sottile e a maturità diventa grigia e liscia mantenendosi tale anche
negli esemplari plurisecolari. E’ una specie dioica con fiori maschili e femminili piccoli,
bianco-verdastri, profumati, radunati in gruppi con peduncoli cortissimi su piante
differenti; i frutti sono drupe di colore rosso vivo e con grosso nocciolo, portate dalle
piante femminili. Il legno è bianco e tenero, molto pesante; le radici sono molto
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robuste e adatte ad ancorare le piante alle fessure delle rocce.
Esige un alto tasso d’umidità atmosferica, perciò si è adattato a tollerare
l’ombreggiamento di densi popolamenti arborei; è una specie tipicamente oceanica
che vegeta in genere in zone piovose. In Italia è presente in tutte le regioni.
È indicato come pianta ornamentale e anche per la realizzazione di siepi.
Terreno: di vario tipo.
JUNIPERUS COMMUNIS___ GINEPRO COMUNE
(200-1500)
-1/0/+1
Il ginepro comune è un arbusto sempreverde alto fino a 3-4 m. La corteccia è di color
rosso-bruno e tende a sfaldarsi in sottili strisce verticali. Le foglie sono pungenti e
acuminate. E’ una pianta dioica che presenta su piante differenti fiori femminili verdi e
maschili gialli. I frutti sono pseudobacche carnose dette galbule, appetibili all’avifauna,
che dapprima sono di colore verde e a maturità diventano blu scuro. Il legno è
profumato ma estremamente contorto, con alburno chiaro ridotto e durame brunoviolaceo, di media durezza, resinoso; le radici sono relativamente superficiali ma
robuste.
E’ molto adattabile nei confronti della temperatura e fortemente tollerante della siccità
e di ristagni temporanei. In Italia è presente in tutte le regioni.
Può essere utilizzato nel cespugliamento di stazioni ingrate e anche come pianta
ornamentale.
Terreno: indifferente nei confronti del suolo che può essere gessoso, di brughiera,
sassoso e superficiale.
LABURNUM ALPINUM___ MAGGIOCIONDOLO ALPINO
(500-1600)
-1/0/+1
Il maggiociondolo alpino è simile al comune ed è alto fino a 10 m. La corteccia è liscia,
bruno verdastra con lenticelle, fessurata irregolarmente negli esemplari più vecchi. I
fiori sono ermafroditi, gialli, profumati, riuniti in lunghi racemi lassi; i frutti si
presentano come legumi nerastri a maturità che permangono sulla pianta tutto
l’inverno e contengono semi tossici. Il legno è differenziato, con alburno bianco-giallo
e durame bruno scuro, molto pesante e durevole. Le radici sono piuttosto superficiali
anche se molto ramificate. Tutte le sue parti, e soprattutto i semi, sono velenose.
Si trova a quote generalmente più elevate del maggiociondolo comune, nei boschi di
faggio. In Italia è presente soprattutto al nord.
E’ usato per interventi di riqualificazione ambientale, grazie alla sua capacità di
migliorare il suolo come specie azotofissatrice.
Terreno: fresco e preferibilmente calcareo.
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LABURNUM ANAGYROIDES___ MAGGIOCIONDOLO COMUNE
(300-800)
-1/0/+1
Il maggiociondolo è un arbusto o alberello deciduo alto fino a 6 m. La corteccia è
simile a quella del maggiociondolo alpino; i fiori sono ermafroditi, gialli, profumati,
riuniti in lunghi racemi lassi. I frutti si presentano come legumi prima verdi e poi
nerastri, che permangono sulla pianta tutto l’inverno e contengono semi tossici. Il
legno possiede un alburno bianco-giallo e durame bruno scuro, molto duro e
resistente alle alterazioni. Come nel caso del maggiociondolo alpino.
Predilige i climi freschi ed è resistente alle basse temperature. In Italia è presente in
tutte le regioni.
È usato in bioingegneria per il consolidamento delle scarpate, per il rimboschimento
d’aree franose e aride e come specie ornamentale; come tutte le leguminose è una
specie miglioratrice del terreno perchè le radici sono fornite di colonie di batteri
nitrificanti.
Terreno: relativamente asciutto e preferibilmente calcareo.
LIGUSTRUM VULGARE___ LIGUSTRO
(0-1300)
0/+1
Il ligustro è un arbusto alto fino a 3 m, caducifoglio a rami espansi. La corteccia è
grigio-bruna, liscia, sottile con poche lenticelle. I fiori sono piccoli, bianchi e molto
profumati; i frutti si presentano come piccole bacche che a maturità diventano nere.
E’ di facile adattamento e in Italia è presente in tutte le regioni.
E’ comunemente impiegato come pianta ornamentale nella realizzazione di siepi,
anche su terreni degradati, e in opere d’ingegneria naturalistica grazie alla continua
emissione di polloni basali.
Terreno: di vario tipo, ma ben drenato e ricco di nutrienti.
PRUNUS MAHALEB___ CILIEGIO CANINO
(300-800)
-1/0/+1
Il ciliegio canino è un arbusto alto 1-5 m. La corteccia è grigio-violacea con striature
trasversali, sottile e lucida da giovane. I fiori sono bianchi, a 5 petali, portati in
racemi; i frutti sono piccole drupe lucide e nerastre. Il legno è bruno- arancio,
abbastanza duro. Le radici sono molto ramificate e permettono l’insediamento in zone
sassose o rupestri.
Si trova in boschi termofili e in ambienti di boscaglia.
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Può essere impiegato per il recupero d’aree denudate, in esposizioni calde e aride
oppure per la costituzione di siepi molto fitte.
Terreno: sassoso e superficiale, preferibilmente calcareo
PRUNUS SPINOSA___ PRUGNOLO
(0-800)
-1/0/+1
Il prugnolo è un arbusto spinoso e deciduo alto fino a 3 m. La corteccia è brunorossastra, con lenticelle orizzontali, dapprima liscia, poi incisa. I fiori sono bianchi, e
abbondanti; i frutti si presentano come drupe simili a piccole prugne, violacee,
pruinose, dal gusto aspro. Il legno è bruno chiaro- rossastro, di piccole dimensioni e
odora di mela; le radici sono molto ramificate e pollonanti.
Ha una grande ampiezza termica ed è mediamente esigente d’azoto. Dà il nome al
pruneto, formazione arbustiva che prende il posto delle latifoglie pioniere nelle
stazioni più calde e a substrato calcareo. Si trova ai margini dei boschi, in radure
assolate e su terreni abbandonati. In Italia è presente in tutte le regioni.
Trova impiego nel consolidamento di scarpate e frane e anche come specie
ornamentale grazie ai suoi fiori bianchi e precoci.
Terreno: da sciolto a compatto, preferibilmente calcareo.
RHAMNUS CATHARTICUS___ SPINO CERVINO
(0-800)
+1
Lo spino cervino è un arbusto alto fino a 5 m e con rametti spinosi. La corteccia è
grigio-brunastra, dapprima liscia poi squamosa e nerastra. E’ una specie dioica con
fiori maschili e femminili piccoli, poco vistosi, a 4 petali di colore giallo-verdastro. I
frutti sono piccole drupe nere e tonde disposte in grappoli su corti rametti. Il legno è
differenziato e garantisce ottimi risultati estetici se levigato; le radici sono estese.
Predilige le radure dei boschi e le zone rupestri bene esposte.
È adatto al consolidamento di terreni poveri e asciutti.
Terreno: sassoso, prevalentemente calcareo.
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ROSA CANINA___ ROSA SELVATICA
(0-1500)
-1/0/+1
La rosa canina è un arbusto spinoso a rami flessuosi e ricadenti, alto fino a 2 m.
Possiede una corteccia sottile, striata e bruna con robuste spine, generalmente rivolte
verso il basso. I fiori sono rosa sui lobi e rosei o bianchi sul resto del petalo. I frutti
sono carnosi, ovoidali, lisci, rossi a maturità, rivestiti di peluria internamente e
contengono numerosi semi. Il legno è chiaro, con midollo e raggi ben evidenti.
In Italia è presente in tutte le regioni, nelle radure dei boschi e come colonizzatrice di
terreni abbandonati.
Può essere impiegata come specie ornamentale, nel consolidamento di pendici
soggette ad erosione e per la formazione di siepi campestri.
Terreno: benché prediliga suoli ricchi d’azoto, si adatta a vivere su suoli di qualsiasi
tipo, anche argillosi.
RUSCUS ACULEATUS___ PUNGITOPO
(0-600)
0/+1
Il pungitopo è un cespuglio sempreverde, alto circa 0,5 m. Le “foglie” sono in realtà
dei rametti chiamati “cladodi”, modificati per assumere la funzione di foglie divenendo
ovali, appiattiti e rigidi, con estremità pungenti. Tra i cladodi in primavera si schiudono
i minuscoli fiori verdastri, e quindi i frutti, vistose bacche rosse, grosse come ciliegie,
che maturano in inverno.
Tollerante dell’ombra, vegeta in ambienti caldi ma sufficientemente freschi. In Italia è
presente in tutte le regioni.
E’ impiegato per lo più come pianta ornamentale.
Terreno: preferisce suoli calcarei.
SALIX CINEREA___ SALICE CENERINO
(0-1000)
-1/0/+1
Il salice cenerino è un arbusto policormico alto fino a 5-6 m , con i giovani rametti
grigi e pubescenti. La corteccia è striata e crestata. È una specie dioica e i frutti sono
capsule contenenti semi lanuginosi. Il legno è parzialmente differenziato, leggero, con
fibratura dritta e anelli di accrescimento chiaramente individuabili. Le radici sono
molto ramificate ma non profonde, idonee a vegetare nei terreni poveri di ossigeno.
È impiegato per il cespugliamento d’aree con presenza d’acque stagnanti e in
interventi d’ingegneria naturalistica.
Terreno: suoli molto umidi di brughiera, paludosi e torbosi, anche argillosi.
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SALIX ELEAGNOS___ SALICE RIPAIOLO
(100-1800)
0/+1
Il salice ripaiolo, alto fino a 6-10 m, ha un portamento arbustivo, a volte arboreo. La
corteccia è giallastra o bruno-rossastra con scanalature brune. I fiori sono raccolti in
amenti brevemente peduncolati; i frutti sono semi lanuginosi. Il legno è parzialmente
differenziato, leggero, con bassa durezza e fibratura dritta; le radici sono ramificate,
più o meno profonde a seconda del livello di falda.
In Italia è presente soprattutto sulle Alpi.
Trova impiego nei lavori di sistemazione idraulico-forestale per il consolidamento dei
terreni alluvionali, delle sponde dei corsi d’acqua e delle pendici franose.
Terreno: preferisce suoli umidi e calcarei, anche periodicamente sommersi, ma tollera
quelli poveri e detritici.
SALIX PURPUREA___ SALICE ROSSO
(0-1800)
0
Il salice rosso è un arbusto policormico, alto fino a 8 m, molto rustico, con i rami di un
anno di colore bruno-rossastro. La corteccia è sottile, irregolarmente fessurata e
all’interno di colore giallo limone. E’ una specie dioica con fiori in piccoli amenti
allungati; i frutti sono semi lanuginosi. Il legno è parzialmente differenziato; le radici
sono molto ramificate, estese e profonde per raggiungere la falda.
In Italia è presente in tutte le regioni; è tipico dei suoli alluvionali molto spesso
ciottolosi o sabbiosi.
Per la sua frugalità è impiegato nella sistemazione di frane e scarpate e per interventi
d’ingegneria naturalistica lungo i corsi d’acqua.
Terreno: predilige le rive sassose dei corsi d'acqua e suoli di varia natura ma umidi,
anche periodicamente sommersi.
SAMBUCUS NIGRA___ SAMBUCO NERO
(0-1400)
0/+1
Il sambuco nero è un arbusto o alberello deciduo alto fino a 8 m. La corteccia è bruna,
chiara, spessa, sugherosa e fessurata longitudinalmente. I fiori sono ermafroditi,
piccoli e numerosi, bianco-giallastri, portati in grandi corimbi appiattiti. I frutti si
presentano come piccole bacche globose nere, lucide, portate in infruttescenze lasse.
Il legno è indifferenziato, bianco-giallastro, molto tenero, con midollo morbido
centrale; le radici sono ramificate ma piuttosto deboli.
Si adatta a condizioni climatiche diverse. In Italia è presente in tutte le regioni.
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Può essere coltivato per la formazione di siepi e come pianta ornamentale; i suoi frutti
sono particolarmente appetiti dagli uccelli.
Terreno: di preferenza fertile e umido, ricco d’azoto.
SAMBUCUS RACEMOSA___ SAMBUCO ROSSO
(900-2000)
-1/0/+1
Il sambuco rosso è un arbusto alto fino a 4 m, simile al sambuco nero ma con frutti
rossi. La corteccia è bruno-violetta, con lenticelle chiare; i fiori sono ermafroditi,
piccoli, giallo chiaro, raggruppati in densi grappoli. I frutti sono drupe color rosso,
sferiche, grandi come un pisello, molto vistose. Il legno è indifferenziato, giallastro,
con midollo centrale, tenero, dotato di scarsa resistenza e durabilità. Le radici sono
molto ramificate e penetrano facilmente fra i sassi.
Vegeta in corrispondenza del margine dei boschi o lungo i corsi d'acqua ed è piuttosto
tollerante delle basse temperature. In Italia è presente su Alpi e Appennini.
Può essere impiegato per rimboschimenti a fini faunistici e ornamentali.
Terreno: fertile e umido.
SPARTIUM JUNCEUM___ GINESTRA DI SPAGNA
(0-600)
-1/0/+1
La ginestra di Spagna è un arbusto molto rustico, alto fino a 1,5 m. E’ una pianta a
portamento arbustivo, perenne, con lunghi fusti e fiori di colore giallo vivo. Non tollera
le basse temperature che ne provocano un rapido disseccamento. Come tutte le
leguminose è una specie miglioratrice del terreno grazie alla sua capacità
azotofissatrice.
In Italia è presente in tutte le regioni.
E’ impiegata per il consolidamento di pendici argillose e d’aree franose e come specie
ornamentale.
Terreno: si adatta anche a suoli poveri, calcarei o argillosi, superficiali e aridi.
VIBURNUM LANTANA___ LANTANA
(200-1200)
0/+1
Il lantana è un arbusto alto fino a 3 m. La corteccia è di colore bruno-roseo, sottile,
pubescente nei rami giovani. I fiori sono piccoli, bianchi, riuniti a formare un vistoso
corimbo; i frutti sono drupe appiattite, di color rosso inizialmente, poi nere. Le radici
non sono molto sviluppate né profonde.
Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno
Vegeta in ambienti soleggiati, ai margini delle formazioni boschive o in boschi radi e
tollera condizioni d’aridità. In Italia è presente nelle regioni centro-settentrionali.
E’ impiegato per la costituzione di siepi campestri, nei rimboschimenti in aree asciutte
e a scopo ornamentale.
Terreno: calcareo ed asciutto.
VIBURNUM OPULUS___ PALLA DI NEVE/PALLON DI MAGGIO
(0-1100)
-1/0/+1
Il pallon di maggio, alto fino a 3 m, si contraddistingue per le bacche vistose, di color
rosso, persistenti anche dopo la caduta delle foglie. La corteccia è di colore grigiobruno chiaro, sottile, a strisce longitudinali. I fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle:
quelli al centro, piccoli e fertili, sono circondati da quelli sterili, poco numerosi ma
molto più grossi. Il legno è chiaro, con midollo di dimensioni minime. Le radici sono
atte a penetrare nei suoli umidi e asfittici.
In Italia è presente in tutte le regioni, in ambienti umidi.
Trova frequentemente impiego nella realizzazione d’opere di bioingegneria per via
della radicazione intensiva, nella realizzazione di siepi campestri e come pianta
ornamentale.
Terreno: fresco, anche in presenza di ristagni idrici.
Bibliografia
Pignatti S., 2003. Flora d’Italia. Edagricole.
Provincia di Bergamo, 2003. Gli alberi e il bosco. Itinerari forestali nella Bergamasca.
A cura di ERSAF. Vallardi Industrie Grafiche srl.
Regione Piemonte, 2002. Guida alle specie spontanee del Piemonte. Alberi e arbusti. A
cura di IPLA SpA. Blu Edizioni.