Hobby Horse

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Hobby Horse
Hobby Horse
Dan Kinzelman - sassofono, clarinetti, flauti, tastiere, percussioni, voce
Joe Rehmer - contrabbasso, tastiere, voce
Stefano Tamborrino - batteria, percussioni, voce
Incrocio coinvolgente tra improvvisazioni ipnotiche e dinamicità̀ esplosiva, la musica di
Hobby Horse varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di
musica elettronica. Il repertorio proposto consiste principalmente in pezzi originali,
composti appositamente per la formazione, con l'aggiunta di brani tratti da Tom Waits,
Robert Wyatt e Thelonius Monk.
Hobby Horse nasce nel 2008, con un repertorio volto immediatamente a nuovi orizzonti
senza dimenticare radici più tradizionali. A partire già dalle prime performance del 2010, il
trio ha esplorato i limiti timbrici utilizzando strumenti inusuali (flauti di latta e a coulisse,
glockenspiel, melodica, sintetizzatori ed altri) e sperimentando l’uso della voce.
Mescolando un senso melodico delicato e sottile, dinamiche esplosive e un interplay
pressoché telepatico, Hobby Horse sta sviluppando un suono profondamente originale,
una ricchezza sonora quasi orchestrale e un impatto sorprendente per una formazione così
piccola. In seguito all’acclamato “Eponymous” (Parco della Musica Records, 2013) e una
compilation live uscita nel 2015 per Musica Jazz, il loro nuovo lavoro da studio “No More
Fun And Games” uscirà nel febbraio del 2016. Sarà un disco potente e originale, capace di
confermare le aspettative del pubblico e della critica, caratterizzato da tenebrose atmosfere
elettroniche e vere e proprie esplosioni di energia, unite, in un flusso omogeneo, da una
sottile corrente lirica.
www.hobbyhorse3.com
www.facebook.com/hobbyhorse3
pannonica snc
22, Corso Italia - 39100 - Bolzano (I)
Phones : +39 (0471) 400193 – freefax +39 02700504930
[email protected] – www.pannonica.it
Dicono di loro:
"La loro musica è impossibile da inserire in una qualsiasi corrente riconoscibile. E'
piuttosto un ibrido, tanto improbabile quanto bizzarramente coerente...i tre sanno
interagire creativamente in qualunque frangente...” - Sergio Pasquandrea, Jazzit
“Amano avanguardie e sperimentazione, ma hanno anche un'anima candida ed innocente
che dona alle loro composizioni un aspetto quasi fanciullesco. Avete presente Ornette
Coleman o il miglior Albert Ayler? Siamo da quelle parti...gran bel disco, questo
'Eponymous'...” - Marco Crisostomi, Audio Review
"Hobby Horse è uno straordinario trio che fa delle sintesi di esperienze e sonorità il suo
campo d'azione, offrendo un percorso musicale che spiazza di continuo l'ascoltatore. I tre
si avventurano nelle atmosfere più serrate del jazz moderno e ugualmente sono attenti alle
melodie più evocative, mixano insieme improvvisazione ed elettronica, approdano in
paesaggi sognanti. Il loro repertorio è in larga parte composto da brani originali che
riflettono anche le numerose esperienze che i tre vantano separatamente. Hobby Horse
offre una musica così unica, con una ricchezza sonora e timbrica quasi orchestrale, come
testimonia il loro primo cd "Eponymous" pubblicato nel 2013." - Giuseppe Vigna, Musicus
Concentus
***
Dan Kinzelman
Sassofonista, compositore, improvvisatore nasce nel 1982 e si avvicina allo strumento
all'età di 8 anni, studiando in principio il pianoforte per poi passare al sassofono a 12 anni.
Nel 2000 vince una borsa di studio per l'University of Miami dove si laurea nel 2004 con
lode. Durante lo studio viene piu' volte premiato da Downbeat e il suo quintetto viene
scelto per fare un laboratorio con concerto finale alla Carnegie Hall di New York. Dopo la
laurea si trasferisce in Germania per poi stabilirsi in Italia nel 2005. Attualmente vive in
Umbria e collabora stabilmente con alcuni dei nomi piu' illustri del jazz italiano come
Enrico Rava, Mauro Ottolini e Giovanni Guidi, sia come solista che come arrangiatore e
direttore musicale. Negli ultimi anni, Dan Kinzelman si sta rivelando una voce importante
sulla scena musicale nazionale e non solo, sia come strumentista solista che come
compositore e bandleader. Caratterizzati da scelte rigorose e talvolta estreme, i suoi
progetti sono spesso iconoclastici e fanno fatica a rientrare in un solo genere. Infatti, un
elemento comune in molto della sua musica e' il tentativo di far convivere esperienze
musicali e sonori apparentemente distantissimi fra loro, con risultati spesso sorprendenti.
Tra i suoi progetti in corso oltre all’attività da solista, il duo con il pianista Fabrizio Puglisi,
il gruppo Pylon con Mirco Rubegni (fiati, percussioni) e Joe Rehmer (contrabbasso,
percussioni), Dan Kinzelman's Ghost con Mirco Rubegni (fiati e percussioni), Manuele
Morbidini (fiati, percussioni) e Rossano Emili (fiati, percussioni).
Joe Rehmer
Nasce nel 1984 a Woodstock, frazione di Chicago. A 12 anni comincia a suonare la chitarra,
interessandosi prima a gruppi come I Nirvana. Entra a far parte del jazz band della scuola
media, passando al basso elettrico e poi al contrabbasso. Nel 2002 si trasferisce a Miami
(Florida), dove si laurea nel 2006. Negli ultimi anni, porta avanti un'attivita' concertistica
sia in Europa che negli Stati Uniti con gruppi come Airship Rocketship (Miami), Hobby
Horse (Italia), Landon Knoblock Trio (New York City), El Portal (Miami), Tensil Test
(Berlino), Il Bidone di Gianluca Petrella (Italia), Enrico Zanisi Trio (Italia) e gli Bastard
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Unicorns (Miami). Suo debutto da leader, Joe Rehmer's Tazer Room, e' uscito per
l'Atomisk Records nel 2008.
Stefano Tamborrino
Ha cominciato a suonare nel 2000, all'età di 19 anni. Da allora ha portato avanti il suo
percorso musicale da autodidatta, cosa che ha favorito la formazione di un suo stile più
personale e unicamente dettato dall'istinto. In poco più di 10 anni si è imposto tra le nuove
eccellenze del jazz italiano, condividendo palco e studio, sia in Italia che all'estero, con
alcuni dei musicisti più affermati della scena contemporanea come Ares Tavolazzi, David
Binney, Chris Speed, Mike Mainieri, Stefano Bollani, Giovanni Guidi, Steve Magnusson,
Francesco Bearzatti e molti altri. Versatilità e libertà stilistica lo hanno portato a prendere
parte a progetti di varia natura spaziando tra jazz, hip hop, elettronica e indi rock. La
continua ricerca e attenzione al suono lo hanno recentemente avvicinato alla martellatura
del metallo e alla conseguente realizzazione interamente eseguita a mano dei propri piatti
in bronzo.
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