teatro da vivere insieme…
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teatro da vivere insieme…
5FBUSP4UBCJMFEJ*OOPWB[JPOF QFSMF/VPWF(FOFSB[JPOJ 5&"530 %"7*7&3& */4*&.&© $0/-"$-"44& DBMFOEBSJPSFDJUFQFSMB TDVPMBQSJNBSJB DPOJMQBUSPDJOJP ASSESSORATI ALLA CULTURA E ALL’ISTRUZIONE 45"(*0/&5&"53"-& #&3(".0 $"-&/%"3*0 5&"530%&-#03(0 5&"53040$*"-& /07&.#3&-VOFEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP Il bambino dai pollici verdi /07*5 Ç EJ5J[JBOP.BO[JOJ -µ&41-04*0/&%&--"/"563"&%&--"1"$& (3";*&"--"."(*"%*6/#".#*/041&$*"-& Destinazione:per tutte le classi 5&"530%&-#03(0 %*$&.#3&.BSUFEr.FSDPMFEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP Il cubo magico PWWFSPMBNPSCJEBQJFUSBGJMPTPGBMFEFMHJPDP UFTUPFSFHJBEJ5J[JBOP.BO[JOJ 26"/%0*-(*0$0%*7&/5"5&"530 Destinazione:per tutte le classi 5&"530%&-#03(0 %*$&.#3&(JPWFEr7FOFSEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP Racconto di NataleEB$IBSMFT%JDLFOT EJFDPO5J[JBOP.BO[JOJ 6/(3"/%&$-"44*$0%*/"5"-& Destinazione:per le classi terze, quarte e quinte 5&"530%&-#03(0 (&//"*0.BSUFEr0SF '&##3"*0.FSDPMFEr(JPWFEr 0SF JOBUUFTBEFM$BSOFWBMF -B1JDDJPOBJB*$BSSBSBEJ7JDFO[B EJF$BSMP1SFTPUUPF5JUJOP$BSSBSB (0-%0/*3"$$0/5"50"*#".#*/* Destinazione:per tutte le classi 5&"530%&-#03(0 ."3;0.BSUFEr.FSDPMFEr(JPWFEr 0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP Il bambino dai pollici verdi -µ&41-04*0/&%&--"/"563"&%&--"1"$& (3";*&"--"."(*"%*6/#".#*/041&$*"-& Destinazione:per tutte le classi 5&"530%&-#03(0 "13*-&-VOFEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP La cucina magica EJ-JTB'FSSBSJ -µ041*5&*/"55&40 7*7&3&&"$$0(-*&3&-"%*7&34*5Ç Destinazione:per tutte le classi UFTUPFSFHJBEJ-JTB'FSSBSJ tutte le classi /07*5 Ç EJ5J[JBOP.BO[JOJ La bambola bionda e la bambola bruna Destinazione:per & Storie in tazza 1BOEFNPOJVN5FBUSP 6/"'*"#"3"$$0/5"-µ0-0$"6450"*#".#*/* 041*5 *CJHMJFUUJOPOVUJMJ[[BUJ WFSSBOOPSJNCPSTBUJ¾OP BEVONBTTJNPQBSJ BMEFJQPTUJQSFOPUBUJ /07&.#3& 5&"53040$*"-& %*$&.#3& -VOFEr0SF .BSUFEr.FSDPMFEr0SF ."3;0 1BOEFNPOJVN5FBUSP 5&"530%&-#03(0 .BSUFEr.FSDPMFEr(JPWFEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP Il bambino dai pollici verdi /07*5 Ç EJFDPO5J[JBOP.BO[JOJF8BMUFS.BDPOJ DPTUVNJEJ&NBOVFMB1BMB[[J TDFOBFMVDJEJ(SB[JBOP7FOUVSV[[PF$BSMP7JMMB SFHJBEJ5J[JBOP.BO[JOJ Mettete dei fiori nei vostri cannoni è il ritornello di una canzone portata al successo nel 1967. Già dieci anni prima Maurice Druon, autore francese, aveva scritto la storia di un bambino, figlio di un fabbricante di cannoni, che a un certo punto di quella che sembra una vita meravigliosa si accorge di possedere la straordinaria capacità di far germogliare velocissimamente fiori di tutte le qualità in qualsiasi posto toccato dai suoi pollici. Fioriscono così dal nulla gemme, fiori, rami e foglie non solo nel suo giardino, ma anche nel carcere, nell’ospedale, nelle baracche delle periferie e persino nella fabbrica di suo padre, impegnata in quel momento a fornire armi per una guerra lontana. Tutti quelli che lo circondano, però, all’inizio anziché gioire di questa esplosione della Natura, rimangono sconcertati perché, come spesso accade nella nostra società, è più facile capire ed accettare la logica delle mani sporche e delle dita avide e rapaci piuttosto che la poesia che ci offre lo spettacolo della Natura o, più semplicemente, una mano tesa in segno d’aiuto. 5&"530%&-#03(0 Il Cubo magico PWWFSPMBNPSCJEBQJFUSBGJMPTPGBMFEFMHJPDP EJ5J[JBOP.BO[JOJ DPO8BMUFS.BDPOJF:VSJ1MFCBOJ-VDB(JVEJDJ MVDJEJ$BSMP7JMMB SFBMJ[[B[JPOFTDFOFEJ(SB[JBOP7FOUVSV[[P DPTUVNJEJ&NBOVFMB1BMB[[JSFBMJ[[BUJEB.BSJMFOB#VSJOJ SFHJBEJ5J[JBOP.BO[JOJ In scena due personaggi che giocano e attraverso il gioco imparano a conoscere ciò che sta loro intorno.. Questa è la storia dell’incontro di UNO e L’ALTRO. Tutti e due entrano in uno strano mondo fatto solo di cubi. Cubi grandi, cubi piccoli, cubi grigi, cubi rosa, cubi gialli, cubi azzurri… UNO ha due occhi, un naso, due mani: guarda, odora e tocca quei cubi che per lui sono solo cubi, nient’altro. L’ALTRO ha due occhi, un naso, due mani e... qualcosa di speciale: guarda, odora e tocca quei cubi... ed ecco apparire da semplici cubi un intero mondo, dentro il quale pian piano coinvolge anche UNO! Perché un cubo può diventare uno sgabello per sedersi a parlare ma anche un muro che divide come nelle guerre. E sotto una maglietta può essere la pancia di una mamma e sopra la testa un cappello, o un palloncino che ti porta in giro per guardare tutto il mondo. Composto da semplici parole e pochissimi e facili dialoghi, può essere una buona occasione anche per i bambini di assistere a una rappresentazione in lingua che ha già affrontato il pubblico internazionale. Vi ricordiamo che su richiesta è disponibile anche una versione in inglese delle spettacolo infatti Il Cubo Magico è reduce da diverse tournèe internazionali: in Irlanda, in Germania e a Il Cairo, in Egitto ed è stato ospite di diversi festival nazionali. L’eterna lotta tra la bellezza della Natura e le pulsioni distruttive dell’Uomo sono condensate nella storia di questo bambino che non si accontenta di facili risposte e, grazie al suo magico talento, cerca di salvare il mondo dai disastri provocati dagli uomini. Ma non è forse il talento innato di ogni bambino quello di far rifiorire ogni volta l’umanità? Due giardinieri un po’ pasticcioni faranno rivivere sulla scena questa appassionante storia in equilibrio fra magia, avventura e divertimento, per giungere ad un finale sorprendente. Destinazione: per tutte le classi Destinazione: per tutte le classi %*$&.#3& 5&"530%&-#03(0 (&//"*0 5&"530%&-#03(0 (JPWFEr7FOFSEr0SF .BSUFEr0SF 1BOEFNPOJVN5FBUSP 1BOEFNPOJVN5FBUSP Racconto di Natale EB$IBSMFT%JDLFOT EJFDPO5J[JBOP.BO[JOJ EJBQPTJUJWFEJ"MCFSUP1FESJOJ TDFOBFMVDJEJ(SB[JBOP7FOUVSV[[P SFHJBEJ-JTB'FSSBSJ È la storia del vecchio avaro Scrooge che la sera della Vigilia, sollecitato a dare un’offerta per il Natale, ribatte che già contribuisce a mantenere in funzione le prigioni e che l’eventuale morte di fannulloni o miserabili sarebbe un beneficio che ridurrebbe l’eccesso di popolazione. Nella notte appaiono a Scrooge tre spiriti: quello del Natale Passato, con le sue memorie e il senso delle gioie non colte; del Natale Presente, con la visione della casa calda d’affetti dell’umile commesso di Scrooge; e infine quello del Natale Futuro che anticipa la possibile squallida fine di Scrooge. Ebenezer Scrooge si sveglia. Forse è stato solo un sogno, ma... L’idea di lavorare sulla “Ballata di Natale” ci è venuta a furia di incontrare “cose” ispirate da questo racconto: films, commedie, Paperon de’ Paperoni, citazioni varie fino a parodie o complete rivisitazioni nei serials televisivi americani. Il personaggio di Ebenezer Scrooge continua a riaffiorare periodicamente nella memoria collettiva, soprattutto anglosassone, forse grazie al suo essere potente simbolo dell’ambivalenza di questa società: da una parte il singolo individuo che, nel nome della propria ed unica felicità correlata al denaro, è disposto a calpestare e ignorare gli altri esseri umani; dall’altra l’essere umano che si rende conto che, alla fin fine, solo un più generale benessere/pace/felicità, può rassicurarlo sul suo stesso futuro. Destinazione: terza, quarta e quinta classe La bambola bionda e la bambola bruna VOBGJBCBSBDDPOUBMµ0MPDBVTUPBJCBNCJOJ UFTUPFSFHJBEJ-JTB'FSSBSJ DPO(JVMJB.BO[JOJ$IJBSB$BSSBSB TDFOFEJ(SB[JBOP7FOUVSV[[P MVDJEJ$BSMP7JMMB DPTUVNJEJ-VJHJ1JBOUBOJEB In un negozio di giocattoli, due bambole ballerine - una bionda e l’altra bruna - interpretate da due giovani attrici-danzatrici, cercano di attirare l’attenzione dei clienti danzando nella vetrina. Purtroppo nessuno entra a comprarle, allora la bionda - che fra l’altro non è così abile nella danza come la bruna - comincia ad incolpare la compagna di essere brutta e di scoraggiare i clienti dall’entrare nel negozio, disgustati dal suo aspetto. La bruna cerca debolmente di difendersi, ma poi soccombe di fronte alla forza e determinazione della bionda. Viene così relegata in cantina con tutti i giocattoli “inutili” e, come lei, destinati alla rottamazione. Lo spettacolo cerca di spiegare, con una semplice storia, come alcuni dei mali della nostra società possano nascondere in sé il “nucleo” di drammi più grandi: la paura del diverso, i piccoli razzismi che portano a tragici eventi come quello dell’Olocausto. E in particolare ci racconta proprio il damma della tragedia avvenuta, il “sogno” nazista, attuato servendosi dell’allontanamento dapprima, e dell’eliminazione poi, di un’intera razza considerata “elemento indesiderato” e nocivo per la collettività. Il linguaggio simbolico e l’utilizzo, da parte delle due attrici-ballerine, del corpo in rapporto allo spazio e agli oggetti, permette anche ai più piccoli di affrontare con semplicità ed immediatezza temi legati al rifiuto del diverso. Destinazione: per tutte le classi '&##3"*0 "13*-& 5&"530%&-#03(0 5&"530%&-#03(0 .FSDPMFEs(JPWFEs0SF -VOFEr0SF -B1JDDJPOBJB*$BSSBSB 1BOEFNPOJVN5FBUSP JOBUUFTBEFM$BSOFWBMF 041*5 La cucina magica & Storie in tazza EJ-JTB'FSSBSJ DPO3PTB(BMBOUJOP(JVMJB.BO[JOJ.BSJP.BTTBSJ-JTB'FSSBSJ MVDJEJ$BSMP7JMMB SFHJBEJ-JTB'FSSBSJ (PMEPOJSBDDPOUBUPBJCBNCJOJ ESBNNBUVSHJBEJ$BSMP1SFTPUUPF5JUJOP$BSSBSB SFHJB$BSMP1SFTPUUP DPO$BSMP1SFTPUUPF1BPMB3PTTJ Improvvisamente, in una moderna cucina, appare uno gnomo. Spaesato e spaventato da un ambiente a lui sconosciuto, cerca di capire che cosa gli sia successo e soprattutto dove sia finita la fiaba in cui lui è da sempre vissuto e nella quale ha un ruolo fondamentale. Sono gli ultimi anni del 1700. In un caffé, forse a Parigi, un signore italiano distinto e un po’ dimesso, passa le sue mattinate sorseggiando cioccolata e scrivendo. La cameriera, una ragazza semplice, un giorno si permette di interrogarlo per scoprire con stupore che monsieur Carlo Goldoni è un poeta di teatro. Egli, indicandole la specchiera inizia ad evocare personaggi e storie che, come per magia, prendono vita sotto i suoi occhi. Lo aiuteranno tre magici personaggi, che sono i “custodi” degli elettrodomestici: il folletto della cucina a gas, la fata della lavastoviglie e la strega del frigorifero. Insieme, scopriranno lo strano fenomeno che ha scaraventato lo gnomo da un libro alla realtà e insieme - seppur con motivazioni contrastanti - rischieranno il tutto per tutto per farlo ritornare nel suo mondo. Le posate ed i tovaglioli diventano i corteggiatori de “La locandiera”, mentre tazzine, zucchero e cucchiaini, cioccolatini e piattini ci portano ne “la bottega del caffé”. E che dire della regina di cuori di un mazzo di carte, “vedova scaltra” come farà a scegliere tra i quattro cavalieri quale fa per lei? Questa è una fiaba moderna che, con personaggi antichi, parla del ruolo fondamentale che ciascuno ha nella propria vita e che ne sancisce il senso; della pluralità di punti vista di fronte allo stesso evento; della difficoltà di essere solidali: atto mai facile e nemmeno gratuito. Si vuole raccontare la difficoltà di chi si trova costretto a lasciare il suo mondo, la sua casa e i suoi affetti e chi, dall’altra parte deve interagire con qualcuno estraneo alla propria quotidianità. fotografia: Tiziano Dalla Montà La tecnica del teleracconto, sviluppata con successo da Carlo Presotto, si sposa in questo lavoro con la tecnica dell’attore di tradizione. Il progetto si propone di superare il punto di vista “didattico” per spostare l’attenzione su un percorso di coinvolgimento emotivo, fatto di risonanze che possano andare oltre la fascinazione delle mode che tanto condizionano i bambini. Destinazione: per tutte le classi Destinazione: per tutte le classi 45"(*0/& *OJ[JPTQFUUBDPMJPSF 4FEFTQFUUBDPMJ 5FBUSPEFM#PSHP (BMMFSJBEJ1JB[[B4BOUµ"OOB7JB#PSHP1BMB[[P "UCO 5FBUSP4PDJBMF $JUUh"MUB7JB$PMMFPOJ "UCO'VOJDPMBSF #JHMJFUUJ 4UVEFOUJ % *OHSFTTPHSBUVJUPQFSJOTFHOBOUJBDDPNQBHOBUPSJ -FDMBTTJDIFQSFOPUFSBOOPBMNFOPEVFTQFUUBDPMJOFM DPSTPEJRVFTUBTUBHJPOFUFBUSBMFBWSBOOPEJSJUUPB VOPTDPOUPEJDJSDBJMTVMDPTUPEFMCJHMJFUUPQFS VOJOHSFTTPB%BTUVEFOUF *M QBHBNFOUP EFM CJHMJFUUP EFWF BWWFOJSF FOUSP VOB TFUUJNBOB EBMMB EBUB EFMMP TQFUUBDPMP USBNJUF DPOUP DPSSFOUFQPTUBMFOJOUFTUBUPB 1"/%&.0/*6. 5&"530 QSFDJTBOEP OFMMB DBVTBMF UJUPMPTQFUUBDPMPEBUBEJQSFOPUB[JPOFFOVNFSPTUV EFOUJFBDDPNQBHOBUPSJQSFOPUBUJ fotografia: Tiziano Dalla Montà 1SFOPUB[JPOJ -FQSFOPUB[JPOJTJQPTTPOPFGGFUUVBSF UVUUJJHJPSOJGJOPBMMFPSFTBCBUPFTDMVTP BMTFHVFOUFSFDBQJUP 1"/%&.0/*6.5&"530 WJB1BMFPDBQB#FSHBNP UFMGBY JOGP!QBOEFNPOJVNUFBUSPPSH 5VUUFMFJOGPSNB[JPOJTVMMBOPTUSBBUUJWJUh QPUFUFUSPWBSMFBODIFTVMTJUP XXXQBOEFNPOJVNUFBUSPPSH -BEJSF[JPOFTJSJTFSWBMBGBDPMUhEJBQQPSUBSFDBNCJBNFOUJ BMQSFTFOUFQSPHSBNNB 45"(*0/& 5&"530 %"7*7&3& */4*&.&© $0/-"$-"44& 1BOEFNPOJVN5FBUSP WJB1BMFPDBQB#FSHBNP UFMGBY JOGP!QBOEFNPOJVNUFBUSPPSH XXXQBOEFNPOJVNUFBUSPPSH #&3(".0 5FBUSPEFM#PSHP (BMMFSJBEJ1JB[[B4BOUµ"OOB 7JB#PSHP1BMB[[P 5FBUSP4PDJBMF $JUUh"MUB7JB$PMMFPOJ