teatro da vivere insieme…

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Destinazione:per
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La cucina magica
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tutte le classi
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La bambola bionda
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Storie in tazza
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Il bambino
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Mettete dei fiori nei vostri
cannoni è il ritornello di una
canzone portata al successo nel
1967. Già dieci anni prima Maurice Druon, autore francese,
aveva scritto la storia di un bambino, figlio di un fabbricante di
cannoni, che a un certo punto
di quella che sembra una vita
meravigliosa si accorge di possedere la straordinaria capacità
di far germogliare velocissimamente fiori di tutte le qualità
in qualsiasi posto toccato dai
suoi pollici.
Fioriscono così dal nulla gemme, fiori, rami e foglie non solo nel suo giardino, ma anche nel carcere, nell’ospedale, nelle baracche delle periferie e
persino nella fabbrica di suo padre, impegnata in quel momento a fornire
armi per una guerra lontana.
Tutti quelli che lo circondano, però, all’inizio anziché gioire di questa esplosione della Natura, rimangono sconcertati perché, come spesso accade nella
nostra società, è più facile capire ed accettare la logica delle mani sporche
e delle dita avide e rapaci piuttosto che la poesia che ci offre lo spettacolo
della Natura o, più semplicemente, una mano tesa in segno d’aiuto.
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Il Cubo magico
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In scena due personaggi che giocano e attraverso il gioco imparano a conoscere ciò che sta loro intorno..
Questa è la storia dell’incontro di UNO e L’ALTRO.
Tutti e due entrano in uno strano mondo fatto solo di cubi.
Cubi grandi, cubi piccoli, cubi grigi, cubi rosa, cubi gialli, cubi azzurri…
UNO ha due occhi, un naso, due mani: guarda, odora e tocca quei cubi che
per lui sono solo cubi, nient’altro.
L’ALTRO ha due occhi, un naso, due mani e... qualcosa di speciale: guarda,
odora e tocca quei cubi... ed ecco apparire da semplici cubi un intero mondo, dentro il quale pian piano coinvolge anche UNO!
Perché un cubo può diventare uno sgabello per sedersi a parlare ma anche
un muro che divide come nelle guerre. E sotto una maglietta può essere la
pancia di una mamma e sopra la testa un cappello, o un palloncino che ti
porta in giro per guardare tutto il mondo.
Composto da semplici parole e pochissimi e facili dialoghi, può essere una
buona occasione anche per i bambini di assistere a una rappresentazione in
lingua che ha già affrontato il pubblico internazionale.
Vi ricordiamo che su richiesta è disponibile anche una versione in
inglese delle spettacolo infatti Il Cubo Magico è reduce da diverse
tournèe internazionali: in Irlanda, in Germania e a Il Cairo, in
Egitto ed è stato ospite di diversi festival nazionali.
L’eterna lotta tra la bellezza della Natura e le pulsioni distruttive dell’Uomo
sono condensate nella storia di questo bambino che non si accontenta di
facili risposte e, grazie al suo magico talento, cerca di salvare il mondo dai
disastri provocati dagli uomini.
Ma non è forse il talento innato di ogni bambino quello di far rifiorire ogni
volta l’umanità?
Due giardinieri un po’ pasticcioni faranno rivivere sulla scena questa appassionante storia in equilibrio fra magia, avventura e divertimento, per
giungere ad un finale sorprendente.
Destinazione:
per tutte le classi
Destinazione:
per tutte le classi
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Racconto di Natale
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È la storia del vecchio avaro Scrooge che la sera della Vigilia, sollecitato a
dare un’offerta per il Natale, ribatte che già contribuisce a mantenere in funzione le prigioni e che l’eventuale morte di fannulloni o miserabili sarebbe
un beneficio che ridurrebbe l’eccesso di popolazione.
Nella notte appaiono a Scrooge tre spiriti: quello del Natale Passato, con
le sue memorie e il senso delle gioie non colte; del Natale Presente, con la
visione della casa calda d’affetti dell’umile commesso di Scrooge; e infine
quello del Natale Futuro che anticipa la possibile squallida fine di Scrooge.
Ebenezer Scrooge si sveglia. Forse è stato solo un sogno, ma...
L’idea di lavorare sulla “Ballata di Natale” ci è venuta a furia di incontrare
“cose” ispirate da questo racconto: films, commedie, Paperon de’ Paperoni,
citazioni varie fino a parodie o complete rivisitazioni nei serials televisivi
americani. Il personaggio di Ebenezer Scrooge continua a riaffiorare periodicamente nella memoria collettiva, soprattutto anglosassone, forse grazie al
suo essere potente simbolo dell’ambivalenza di questa società: da una parte
il singolo individuo che, nel nome della propria ed unica felicità correlata
al denaro, è disposto a calpestare e ignorare gli altri esseri umani; dall’altra
l’essere umano che si rende conto che, alla fin fine, solo un più generale
benessere/pace/felicità, può rassicurarlo sul suo stesso futuro.
Destinazione:
terza, quarta e quinta classe
La bambola bionda
e la bambola bruna
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In un negozio di giocattoli, due bambole ballerine - una bionda e l’altra
bruna - interpretate da due giovani attrici-danzatrici, cercano di attirare l’attenzione dei clienti danzando nella vetrina. Purtroppo nessuno entra a comprarle, allora la bionda - che fra l’altro non è così abile nella danza come la
bruna - comincia ad incolpare la compagna di essere brutta e di scoraggiare
i clienti dall’entrare nel negozio, disgustati dal suo aspetto. La bruna cerca
debolmente di difendersi, ma poi soccombe di fronte alla forza e determinazione della bionda. Viene così relegata in cantina con tutti i giocattoli “inutili”
e, come lei, destinati alla rottamazione.
Lo spettacolo cerca di spiegare, con una semplice storia, come alcuni dei
mali della nostra società possano nascondere in sé il “nucleo” di drammi più
grandi: la paura del diverso, i piccoli razzismi che portano a tragici eventi
come quello dell’Olocausto. E in particolare ci racconta proprio il damma
della tragedia avvenuta, il “sogno” nazista, attuato servendosi dell’allontanamento dapprima, e dell’eliminazione poi, di un’intera razza considerata
“elemento indesiderato” e nocivo per la collettività.
Il linguaggio simbolico e l’utilizzo, da parte delle due attrici-ballerine, del
corpo in rapporto allo spazio e agli oggetti, permette anche ai più piccoli di
affrontare con semplicità ed immediatezza temi legati al rifiuto del diverso.
Destinazione:
per tutte le classi
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La cucina magica
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Storie in tazza
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Improvvisamente, in una moderna cucina, appare uno gnomo. Spaesato e
spaventato da un ambiente a lui sconosciuto, cerca di capire che cosa gli sia
successo e soprattutto dove sia finita la fiaba in cui lui è da sempre vissuto e
nella quale ha un ruolo fondamentale.
Sono gli ultimi anni del 1700. In un caffé, forse a Parigi, un signore italiano
distinto e un po’ dimesso, passa le sue mattinate sorseggiando cioccolata e
scrivendo.
La cameriera, una ragazza semplice, un giorno si permette di interrogarlo
per scoprire con stupore che monsieur Carlo Goldoni è un poeta di teatro.
Egli, indicandole la specchiera inizia ad evocare personaggi e storie che,
come per magia, prendono vita sotto i suoi occhi.
Lo aiuteranno tre magici personaggi, che sono i “custodi” degli elettrodomestici: il folletto della cucina a gas, la fata della lavastoviglie e la strega del
frigorifero. Insieme, scopriranno lo strano fenomeno che ha scaraventato lo
gnomo da un libro alla realtà e insieme - seppur con motivazioni contrastanti - rischieranno il tutto per tutto per farlo ritornare nel suo mondo.
Le posate ed i tovaglioli diventano i corteggiatori de “La locandiera”, mentre
tazzine, zucchero e cucchiaini, cioccolatini e piattini ci portano ne “la bottega del caffé”. E che dire della regina di cuori di un mazzo di carte, “vedova
scaltra” come farà a scegliere tra i quattro cavalieri quale fa per lei?
Questa è una fiaba moderna che, con personaggi antichi, parla del ruolo
fondamentale che ciascuno ha nella propria vita e che ne sancisce il senso;
della pluralità di punti vista di fronte allo stesso evento; della difficoltà di
essere solidali: atto mai facile e nemmeno gratuito.
Si vuole raccontare la difficoltà di chi si trova costretto a lasciare il suo
mondo, la sua casa e i suoi affetti e chi, dall’altra parte deve interagire con
qualcuno estraneo alla propria quotidianità.
fotografia: Tiziano Dalla Montà
La tecnica del teleracconto, sviluppata con successo da Carlo Presotto, si
sposa in questo lavoro con la tecnica dell’attore di tradizione. Il progetto si
propone di superare il punto di vista “didattico” per spostare l’attenzione
su un percorso di coinvolgimento emotivo, fatto di risonanze che possano
andare oltre la fascinazione delle mode che tanto condizionano i bambini.
Destinazione:
per tutte le classi
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per tutte le classi
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fotografia: Tiziano Dalla Montà
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