Dopo l`Abruzzo, l`Africa

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Dopo l`Abruzzo, l`Africa
ESTRATTO RASSEGNA STAMPA
29-01-2017
SOS Si lavora per il completamento del centro accoglienza del Malaika Village
Dopo l'Abruzzo, l'Africa: volontari
di ‘Dare’ partiti ieri per lo Zambia
Mentre tra la neve e il freddo dell’Abruzzo, a Colledoro i volontari riminesi hanno avviato la conta dei
danni e aiutano la locale popolazione a ritrovare un
minimo di normalità (oltre 40 persone vivono ancora
nel centro di accoglienza della Fondazione Leo Amici), altri volontari dell’Associazione Dare, braccio
operativo della Fondazione, partono questa mattina
per il sole cocente dello Zambia, dove da 13 anni
ogni gennaio intervengono prodigandosi ad aiutare
nella costruzione del Malaika Village, sorto (basta
guardare il cartello posto all’ingresso nella foto allegata) da una gara di solidarietà che ha coinvolto
aziende della Romagna e delle Marche. Un elettricista, un idraulico, un piastrellista, tutti artigiani
professionisti, tutti riminesi, per 20 giorni saranno
impegnati a Luanshya nel completamento e messa
in funzione del centro di accoglienza che verrà utilizzato dalle suore che aiuteranno la Onlus “Noi per
Zambia” a gestire il villaggio. Si occuperanno anche di lavori di manutenzione oltre a, come al solito,
proseguire nell’opera di trasmettere il know how ai
giovani del posto.
A seguire il contributo dell’associazione Dare e
Fondazione Leo Amici al progetto Malaika Village
della Onlus “Noi Per Zambia”, Sauro Vitali (imprenditore riminese di successo e volontario) che coordi-
na l’azione dei volontari della Dare per il villaggio
africano da tempo, cioè da quando fu avviata la collaborazione tra Carlo Tedeschi, l’oramai scomparso
Don Ottavio (parroco di Carpegna) e Maria Pia Ruggeri,
«Quando circa 10 anni fa, la Fondazione Leo Ami-
Missione Zambia per la Dare
ci ha voluto offrire la costruzione dei tetti di quindici
abitazioni nel villaggio Malaika, con il contributo
economico di alcune aziende italiane ed estere che
conoscevo grazie al mio lavoro, abbiamo reperito i
fondi necessari per gettarne le fondamenta e completare i 110 metri quadri di ciascuna abitazione – spiega Sauro -. Tutte le case sono state ultimate in soli
trenta giorni! Poi, la stretta collaborazione con Don
Ottavio e Maria Pia Ruggeri, la missionaria della
Onlus che vive in Zambia da tanti anni, è continuata
nel tempo con l’invio di volontari specializzati a seconda delle necessità del villaggio. Così,ogni anno,
sono partite nostre squadre di elettricisti, idraulici,
muratori, piastrellisti, gruppi di 4 o 5 persone che
hanno sempre dato il massimo per contribuire alla
realizzazione del villaggio. Oggi esso comprende
scuole, un ospedale, un refettorio per i bambini e
tanto altro. La scomparsa di Don Ottavio, avvenuta circa quattro anni fa, ha lasciato in tutti noi un
grande vuoto, ma nel suo ricordo tutto è proseguito
e abbiamo completato anche le scuole secondarie”.
Adesso l’impegno per l’attivazione del centro di
accoglienza. Saranno giorni di duro lavoro sotto il
sole africano, mentre altri volontari sono ancora alle
prese, in Abruzzo, con gelo e neve.