Aorta toracica: l`arteria più grande
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Aorta toracica: l`arteria più grande
5 > DIABETOLOGIA Diabete in alto mare Continuano le immersione dei giovani pazienti L’iniziativa “Diabete Sommerso” continua dopo il Corso di I livello a giugno che aveva previsto l’assegnazione a 5 giovani pazienti affetti da Diabete Mellito (di tipo 1) del brevetto di “Open Water Diver”, immersione con autorespiratore. Il secondo appuntamento è stato nella settimana tra il 22-29 settembre, sull’Isola di Ventotene, con una serie di immersioni ripetute in acque libere e stretto monitoraggio metabolico anche sott’acqua. Diabete Sommerso è un progetto nato nel 2004 su iniziativa della Diabetologia e Malattie Metaboliche di Niguarda, in collaborazione con la Associazione Diabetici della Provincia di Milano. La nostra presenza sull’isola è stata l’occasione per i residenti di Ventotene di effettuare screening gratuiti di prevenzione per Diabete Mellito. Questo è l’altro significato, di servizio alla comunità locale che diamo all’espressione “DIABETE SOMMERSO”, che definisci la quota di soggetti che sono affette da Diabete senza saperlo. In Italia i diabetici noti sono 2.000.000 (dei quali circa 50.000 affetti da Diabete Mellito di tipo 1). Ma il 50% é “sommerso”; ciò significa che altri 2.000.000 lo sono senza saperlo. > CASISTICA La frequenza della malattia é del 56% dopo i 45 anni, e sale a circa il 10% superati i 60. L’età media di diagnosi é di 59 anni nel sesso maschile, e di 64 in quello femminile. L’attesa di vita invece é di 15 anni, per entrambi i sessi. In Lombardia si può stimare un numero di diabetici noti pari a circa 300.000. I giovani pazienti sommozzatori > PER INFORMAZIONI tel. 02 6444.2464 [email protected] www.ospedaleniguarda.it Il Giornale di Niguarda > NEURORADIOLOGIA INTERVENTISTICA Aneurismi giganti: come intervenire? Gli aneurismi cerebrali sono dilatazioni delle arterie intracraniche particolarmente fragili e a rischio di rottura; le conseguenze possono essere letali. Negli ultimi anni, con la diffusione degli esami come la TAC e la Risonanza Magnetica, vengono individuati con sempre maggior frequenza. Gli aneurismi “giganti” (di grandi dimensioni) sono più difficili da trattare e possono, anche senza rompersi, provocare problemi neurologici molto gravi (paralisi, cecità, difficoltà nella respirazione, nella deglutizione). Il centro di Neuroradiologia Interventistica di Niguarda è da 30 anni uno dei centri di riferimento nazionali e internazionali per il trattamento di numerose patologie vascolari cerebrali. I pazienti affetti da a- > PER INFORMAZIONI 02 6444.2772 [email protected] www.ospedaleniguarda.it neurisma che arrivano al Centro sono quasi 100 l’anno. Molti presentano aneurismi di grosse dimensioni. “Il trattamento avviene per via endovascolare – spiega Edoardo Boccardi, responsabile della Neuroradiologia Interventistica - attraverso un catetere che risale lungo il sistema arterioso fino al punto interessato. Le soluzioni più recenti sono rappresentate da piccole spirali di platino che, rilasciate in loco nel catetere, bloccano l’afflusso di sangue nell’aneurisma creando una sorta di “tappo” di sicurezza; oppure dai cosiddetti “stent”, tubicini con i quali viene inguainato il tratto di arteria a rischio di rottura.” L’intervento avviene in anestesia generale, può durare anche diverse ore e ha come conseguenza l’eliminazione dell’aneurisma e dei rischi ad esso connessi. Il paziente può già lasciare l’ospedale pochi giorni dopo, senza particolari prescrizioni e può da subito riprendere una vita normale. Edoardo Boccardi, responsabile della Neuroradiologia Interventistica in sala angiografica A RISCHIO La fascia d'età in cui è più frequente il riscontro di aneurismi cerebrali è fra i 40 e i 60 anni. Il rischio non è connesso a nessuna particolare condizione di vita, ed è del tutto casuale. 1 2 ANEURISMI trattati nel 2005 85 pazienti (1/3 di grandi dimensioni) rotti (emorragia cerebrale) 60% non rotti 40% trattati con spirali - 75 % trattati con stent - 25% > CHIRURGIA VASCOLARE Aorta toracica: l’arteria più grande Ora l’intervento con la chirurgia mininvasiva L’aorta toracica nasce dal cuore e si ramifica per portare sangue a tutti i distretti corporei. Può a volte essere causa di patologie gravi: le dilatazioni aneurismatiche, dissezioni, rotture da trauma. Fino a qualche anno fa l’unico trattamento possibile era l’intervento chirurgico a torace aperto. Ciò comportava in taluni casi l’utilizzo della circolazione extracorporea, degenze lunghe, l’utilizzo della terapia intensiva e una percentuale non piccola di mortalità e complicazioni anche gravi (per esempio la paraplegia). “Da qualche anno è possibile applicare una nuova metodica alternativa – spiega Maurizio Puttini, direttore della Chirurgia Vascolare - che consiste nell’inserire la protesi all’interno dell’aorta (endoprotesi) facendola risalire dall’arteria femorale. Questo comporta solo un piccolo taglio all’inguine (l’intervento può essere eseguito anche in anestesia spinale) e il paziente in genere viene dimesso dopo tre giorni.” Nella Chirurgia Vascolare di Niguarda, tra i primi posti in Italia per casistica, questo nuovo intervento viene eseguito ormai da 4 anni; oltre 50 pazienti sono stati trattati con ottimi risultati. 1 - Le arterie intracraniche 2 - L’aorta toracica NOVITA’ Laserterapia per le vene varicose La Chirurgia Vascolare di Niguarda si è dotata della tecnologia laser per il trattamento endovascolare della patologia safenica. La procedura prevede un’unica incisione chirurgica al di sotto del ginocchio o al malleolo, oppure l’inserzione percutanea del catetere all’interno della safena. Consente di sottoporre pazienti finora ritenuti critici, come i grandi anziani e i cardiopatici. Il trattamento Laser endovascolare rappresenta la moderna alternativa terapeutica per una patologia ad alta rilevanza sociale ed economica. Anche gli aneurismi dell’aorta addominale possono essere corretti con questa metodica e con gli stessi vantaggi, ma, contrariamente all’aorta toracica, è possibile applicarla solo nel 35-40% dei casi. La nostra esperienza conta ormai più di 115 casi. Per informazioni: 02 6444.2589 - [email protected] La fascia di età più a rischio è in genere dai 60 anni in su. I fattori di rischio sono il fumo, alti tassi di colesterolo nel sangue e conseguente aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, obesità e vita sedentaria. Esiste inoltre una certa familiarità e raramente sono in causa malattie congenite come ad esempio la sindrome di Marfan. 7 > FORMAZIONE Il Giornale di Niguarda > RICERCA E CLINICA Specializzazione in Oncologia Prestate ascolto Iniziano in Bicocca i 4 anni di studi universitari Sordità infantile: 1-3 casi su 1000 nuovi nati. Cosa si può fare? Nell’anno accademico 2006/2007 è stata inaugurata la Scuola di Specializzazione in Oncologia all’Università Milano-Bicocca, in convenzione con il nostro Ospedale. Il Direttore della Scuola Andrea Biondi ha presentato i medici selezionati nel concorso nazionale e ha comunicato che l’inaugurazione è stata possibile anche grazie al contributo di Niguarda Ca’ Granda come Ospedale, Il sito dell’Associazione Oncologia Ca’ Granda ONLUS dell’Associazione Oncologia diale per la ricerca contro i tumori.” Ca’ Granda ONLUS, e della Fondazione L’insegnamento dell’Oncologia Medica a NiFalck, l’ente finanziatore del progetto didattico. guarda è stato affidato a Salvatore Siena, Diret“Il nostro interesse – spiega Federico Falck, tore dell’Oncologia Falck, e si svolgerà anche Consigliere della Fondazione - è che i giovani all’interno dell’Ospedale mettendo a disposizioprendano coscienza e si avvicinino a grandi realtà ospedaliere come Niguarda. Il nostro pro- ne degli specializzandi le proprie professionalità e la propria tradizione. getto vuole rafforzare il prestigio della città di La collaborazione amplia l’offerta formativa delMilano, già centro d’eccellenza europeo e monl’Oncologia Falck di Niguarda, fondata nel > PER INFORMAZIONI 1981, che ha iniziato l’insegnamento universitawww.ocgo.org rio nel 2001 con l’Università degli Studi di Miwww.unimib.it lano. In Italia ogni anno nascono circa 200 bambini con sordità neurosensoriale profonda. La sordità ha un’incidenza dell’1-3 per 1000 nuovi nati; la causa genetica è presente in una percentuale importante di casi (circa il 60%), mentre negli altri casi è dovuta a cause prenatali (patologie dell’embrione: infezioni, virus della rosolia…), neonatali (anossia ed ittero) o postnatali (tossiche, infiammatorie, meccaniche, vascolari…). A questo problema rispondono i centri della “Rete Udito” della Regione Lombardia, con l’obiettivo di estendere lo screening audiologico a tutti i centri nascita della Regione. Non tutti gli ospedali, infatti, eseguono test per valutare la capacità uditiva del neonato. Il nostro Ospedale offre un iter diagnostico completo per tutti i nuovi nati a Niguarda, grazie alla collaborazione multidisciplinare tra il centro di otofoniatria infantile e le diverse specializzazioni: neonatologia, neurofiosiopatologia, audiologia, otorinolaringoiatria, genetica e neuropsichiatria infantile. In alcune scuole milanesi Niguarda effettua gratuitamente test audiologici di screening coinvolgendo circa 8mila bambini tramite un videogioco a impulsi sonori in grado di individuare patologie lievi e difficilmente rilevabili. > ARTE Le sculture di Martini Sforza e Visconti a Niguarda Le sculture richiamano la storia dell’Ospedale: a sinistra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti presentano una miniatura dell’ospedale a Papa Pio II. Qui l’artista, Arturo Martini, concilia l’idea di un disegno minuzioso con la tecnica del non finito. Se l’iconografia si rifà alla tradizione, i dettagli si discostano notevolmente: la miniatura che Bianca Visconti tiene in mano è riconducibile più a una capanna di presepe che a una struttura imponente, come il copricapo papale, privo di qualsiasi solennità. Sarà inoltre allestito, con la collaborazione del Comune di Milano, un per8 Novembre 2006 – 4 Febbraio 2007 corso cittadino per ritrovare luoghi, monumenti e opere legati alla produzione milanese di Martini di inizi ‘900. Il perA 60 anni dalla morte di Arturo Martini, prescorso toccherà luoghi di interesse artistico-naso la Fondazione Stelline e il Museo della zionale, tra cui il nostro Ospedale, il CimitePermanente di Milano, sarà allestita una moro Monumentale, il Palazzo di Giustizia e stra con più di 100 capolavori dell’artista proPiazza Duomo. venienti da raccolte pubbliche e private. > VISITE GUIDATE > DIAGNOSI AUDIOLOGICA Appena nati il test in reparto Esistono 2 primi test svolti in Neonatologia per stabilire se il neonato ha problemi di udito: quello delle emissioni oto-acustiche (svolto da un tecnico di Neurofisiopatologia entro i primi 3 giorni di vita) rilevabili con una sonda posta nel padiglione uditivo (per stabilire le condizioni di salute della coclea) eseguito su tutti i neonati del nido; e quello più sofisticato dei potenziali evocati uditivi automatici con valutazione della soglia uditiva, eseguito su tutti i neonati a rischio: una diagnosi più complessa per confermare il grado di una eventuale perdita d’udito. Se questi esami risultano alterati, il neonato viene affidato alla Neurofisiopatologia dove viene svolto il test dei potenziali evocati uditivi tradizionali, metodica più completa per dare più informazioni sulla soglia uditiva e sulle patologie del nervo acustico e del tronco encefalico. PER INFORMAZIONI: tel. 02 6444.2421/2 [email protected] > DIAGNOSI GENETICA I test per le famiglie rischio “Data l’elevata percentuale di alterazioni genetiche e quindi ereditarie che determinano l’insorgenza della sordità, - precisa Maria Cristina Patrosso, responsabile del Laboratorio di Genetica Medica - una volta escluse le cause ambientali, dovrebbe essere proposta a tutti i pazienti una consulenza genetica con un adeguato test di biologia molecolare. Attualmente sono 3 i geni che più frequentemente sono associati alla patologia (le loro alterazioni sono presenti in circa il 45% dei pazienti affetti da sordità ereditaria); la loro diagnosi molecolare permette di formulare alle famiglie un rischio riproduttivo corretto.” PER INFORMAZIONI: tel. 02 6444.2803 [email protected] > ENS DI MILANO L’ENS (Ente Nazionale Sordomuti) di Milano promuove iniziative di rappresentanza, tutela e difesa dei minorati dell’udito e della parola. Collabora con il C.O.I., Centro di Ortofoniatria Infantile di Niguarda. Nella sede di Via Boscovich vengono svolte attività di consulenza (sociale, legale, per anziani), informazione (come il Centro Ricerche per la Storia, la Cultura e la Lingua dei Sordi, che ha come obiettivo di diffondere a tutti la storia e la cultura della comunità silenziosa) educazione (consulenze alle scuole, alle famiglie, agli insegnanti…), di traduzione e di interpretariato. “L’ENS Milano – spiega Virginio Castelnuovo, Presidente dell’Ente - promuove l’integrazione delle persone con disabilità uditive nella scuola, nel lavoro e nelle società attraverso interventi, informazioni e sensibilizzazione. La sordità infantile rappresenta una problematica frequente nella popolazione italiana: sono ben 25.000 i bambini al di sotto dei 10 anni che hanno disturbi della comunicazione per deficit uditivo di vario grado, e circa 7000 i bambini le cui famiglie richiedono ogni anno il sostegno scolastico per problemi uditivi.” PER INFORMAZIONI: www.ensmilano.it Nelle foto una collaboratrice dell’ENS mostra come si esprime, nel linguaggio dei segni, il nome dell’ente. 8 NIGUARDA NOI Il Giornale di Niguarda > 10 OTTOBRE 2006 > CORSO ECM Obesity Day Anche quest’anno aderiamo all’Obesity Day, una giornata con consulti gratuiti per poter controllare la propria salute. Dalle 9.00 alle 16.00, in un gazebo situato nel Padiglione d’Ingresso, saranno a disposizione medici nutrizionisti e dietisti per una valutazione personalizzata sul proprio stato di forma (peso, altezza, indice di massa corporea) e sui pericoli per la salute. Tubercolosi: Outlook 2006 Il 23-24 ottobre 2006, presso l’Istituto di Villa Marelli (Centro regionale di riferimento per il Controllo della tubercolosi) si terrà il corso di aggiornamento ECM “Tubercolosi: Outlook 2006”, coordinato da Luigi Ruffo Codecasa, responsabile del Centro per la TBC. Interverranno specialisti nazionali e internazionali di tubercolosi tra pneumologi, infettivologi e microbiologi. > PER INFORMAZIONI www.ospedaleniguarda.it > PER INFORMAZIONI Segreteria Scientifica - tel. 02 6444.5833 - [email protected] > PREVENZIONE > OSPEDALE MULTICULTURALE Parola di donna, lavoro di donna Tempo di vaccinazioni L’esperienza della dottoressa Mona Mansour Influenza prima di tutto Da 3 anni nel nostro Ospedale lavora un medico egiziano, una presenza discreta, gentile e qualificata. Mona Mansour ha 32 anni ed è laureata in Egitto (e “ri-laureata” in Italia a Pavia). È sposata e madre di due figli ed è specializzanda in Ostetricia Ginecologia, dove lavora passando dalla sala parto, al reparto, agli ambulatori clinici ed ecografici. Le abbiamo rivolto alcune domande sulla sua esperienza al Niguarda. Come sono stati questi tre anni? Molto intensi, non ci ho messo molto ad abituarmi e non ho avuto difficoltà di linguaggio (ha studiato medicina in inglese). Più che altro la mia presenza è stata “strana” soprattutto per gli altri. Mi sono trovata bene con i colleghi medici e sono stata subito ben accolta da Salvatore Garsia (Direttore di Ostetricia e Ginecologia). Ho frequentato come volontaria il primo anno, poi ho fatto il concorso per la specializzazione e l’ho vinto. Come è stata vista una donna araba in sala parto e in corsia? All’inizio la mia presenza era motivo di curiosità; ora è ben accetta da tutti. Il mondo da cui provengo e il vostro sono molto diversi; ma la mia mentalità non è chiusa e quindi mi adopero per svolgere la mia atti- Il più importante appuntamento di prevenzione in questo periodo è la campagna vaccinale antinfluenzale che partirà nel periodo autunnale. La prevenzione di una malattia virale quale l’influenza, affatto banale per le frequenti complicanze, soprattutto per le categorie più deboli come anziani, bambini e pazienti con patologie croniche, resta uno degli obiettivi principali da perseguire per migliorare la qualità di vita. La vaccinazione è il mezzo più efficace e conveniente per difendersi dalle malattie infettive. Il loro scopo è quello di creare una specifica difesa dell’organismo, gli anticorpi, rendendolo così capace di resistere alle infezioni. Oltre alle vaccinazioni dell’infanzia, alcune obbligatorie per legge ed altre fortemente raccomandate (per poliomelite, difterite, tetano, epatite B, morbillo, rosolia, pertosse…) la Regione Lombardia ha accolto le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale e ha promosso una cultura della vaccinazione per prevenire l’insorgenza di malattie infettive in soggetti a rischio. In particolare ai soggetti in età pediatrica e non, affetti da malattie croniche, sono suggerite le vaccinazioni antipneumococcica, antimeningococcica e antivaricella. Gli operatori sanitari sono una tra quelle categorie a cui è consigliata la vaccinazione per garantire un servizio pubblico sempre in piena efficienza. vità in modo ottimale. Ho intenzione di rimanere alcuni anni in Italia e di migliorare il mio bagaglio professionale. Quali sono le differenze tra il sistema sanitario del suo Paese e il nostro? La sanità in Egitto è sul modello americano e quindi per essere seguiti bene bisogna pagare. Inoltre in Egitto non esiste la figura dell’ostetrica: chi segue il parto è il medico. Ciò che mi ha stimolato maggiormente sono stati alcuni colleghi molto bravi e che mi hanno aiutato a crescere. Mi sono trovata invece un po’ in difficoltà quando, in corsia o in sala visita, alcune donne si guardavano intorno e chiedevano con gli occhi: ”ma sarà proprio lei la ginecologa?” LE CURE ASSICURATE AL CITTADINO STRANIERO - Ai possessori della tessera sanitaria sono garantite tutte le prestazioni previo pagamento del ticket. La tessera sanitaria è individuale e garantisce gli stessi diritti e doveri di assistenza dei cittadini italiani. - I cittadini stranieri non in possesso della tessera sanitaria devono invece corrispondere l’intero ammontare della prestazione. - Anche a coloro senza permesso di soggiorno sono assicurate le prestazioni: urgenti, relative alla gravidanza, ai minori( fino ai 18 anni) e le profilassi relative alle malattie infettive. Ma come si comportano gli operatori con i pazienti di altre culture? Secondo me ci sono ancora molte difficoltà, in quanto vi sono ancora alcuni che vedono il paziente straniero come un peso, soprattutto se non parla e non collabora. E’ importante che i pazienti stranieri si pongano nell’ottica di capire e collaborare; non si può certo pretendere che il personale medico-sanitario impari l’arabo. Inoltre le donne arabe sono poco fiduciose dell’assistenza sanitaria; nonostante in Italia sia quasi gratis mentre in Egitto dovrebbero pagare molti soldi. E le donne e gli uomini arabi? Le donne arabe non vogliono assolutamente farsi visitare da un uomo, nemmeno in urgenza in urgenza –ginecologia e ostetrica. In Egitto la sanità privata è famosa e non è difficile trovare una ginecologa donna. Un altro aspetto è costituito dal fatto che il paziente migrante spesso si sente “inferiore”, in quanto la civiltà occidentale guarda quella orientale dall’alto verso il basso. Gli uomini arabi si lamentano che qui da noi sono poco seguiti ed assistiti; in realtà spesso è una difficoltà di comunicazione e di culture diverse. MEDIATORI CULTURALI In ospedale assume sempre più valore la presenza del mediatore culturale, quale figura professionale insostituibile nell’essere “ponte” di comunicazione tra l’utente e l’operatore sanitario. Il nostro ospedale garantisce un servizio di interpreti su richiesta della caposala del reparto; sono disponibili mediatori culturali per le seguenti lingue: arabo, aramaico, albanese, francese, cinese, cingalese, rumeno, spagnolo, inglese, filippino, dialetti nigeriani, tigrino, tedesco, turco, serbo/croato e russo. DOVE VACCINARSI? Le vaccinazioni possono essere effettuate presso il Centro Vaccinale del Distretto di competenza. Per informazioni su orari e tariffe: www.asl.milano.it www.aslmi2.it www.aslmi1.mi.it www.aslmi3.it > DOPO LA DIMISSIONE Il Servizio Sociale E quando esco dall’ospedale? Le assistenti sociali svolgono un’attività davvero preziosa dentro e fuori il reparto. Prendono mano nella mano chi ha difficoltà o poca dimestichezza con i servizi del territorio, creando un collegamento tra il paziente da poco dimesso e le strutture “extraospedaliere” di accoglienza. Il loro aiuto non si limita all’infor- mazione e alla consulenza per programmi di riabilitazione e assistenza domiciliare, ma agevola l’inserimento del paziente in strutture protette, case di riposo o residenze sanitarie assistenziali. E non è tutto: le assistenti sociali forniscono supporto in materia di tutela del neonato, dei diritti alla maternità e per le pratiche di invalidità. > PER INFORMAZIONI Ufficio Stranieri -Padiglione 21 lunedì - venerdì 9.00-16.00 - tel 02.6444.2302 Servizio Sociale a Niguarda: tel. 02 6444.2698/2201 lun-ven: 9.00-12.30/14.00-16.00