i tre maestri del tripitaka pregano per la pioggia
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i tre maestri del tripitaka pregano per la pioggia
Scritti di Nichiren Daishonin volume 8 I TRE MAESTRI DEL TRIPITAKA PREGANO PER LA PIOGGIA Un albero che è stato trapiantato non vacillerà, anche in presenza di forti venti, se vi è un solido palo che lo sostiene. Ma anche un albero cresciuto nella sua sede naturale può crollare se le sue radici sono deboli. Anche una persona debole non cadrà se coloro che la sostengono sono forti, ma una persona di notevole forza, se si trova sola, potrebbe perdere l'equilibrio lungo un sentiero accidentato. Se il Budda non fosse apparso nel mondo, tutti gli uomini del sistema maggiore di mondi, a eccezione di Shariputra e Mahakashyapa, sarebbero caduti nei tre cattivi sentieri. Invece moltissime persone hanno potuto ottenere la Buddità, grazie al forte legame creato affidandosi al Budda. Anche il re Ajatashatru o Angulimala1, uomini malvagi che nessuno pensava === 1. Angulimala: famoso assassino che divenne seguace di Shakyamuni. Il nome Angulimala, che significa collana di dita, deriva dalla collana che egli indossava, fatta con le dita recise delle sue vittime. Dapprima studiò con un maestro brahmano a Shravasti. Quando respinse le profferte della moglie del suo maestro, questa lo denunciò al marito che, infuriato, ordinò a Angulimala di uccidere cento persone (alcune fonti dicono mille) e tagliargli le dita. Angulimala aveva già ucciso novantanove persone e stava per completare l'opera uccidendo sua madre, quando incontrò Shakyamuni che lo convertì al Buddismo. 201 che avrebbero raggiunto l'Illuminazione, ma sarebbero inevitabilmente caduti nell'inferno Avichi, avendo incontrato un grand'uomo, il Signore Budda Shakyamuni, poterono ottenere la Buddità. Quindi il miglior modo per ottenere la Buddità è quello di incontrare uno zenchishiki, un buon amico. Dove può arrivare la propria saggezza? Se una persona ha abbastanza saggezza da distinguere il caldo dal freddo, dovrebbe far tesoro di un buon amico. Ma incontrare un buon amico è la cosa più difficile. Per questo il Budda ha paragonato la probabilità di trovare un buon amico alla probabilità per una tartaruga con un occhio solo2 di trovare un tronco galleggiante con una cavità della misura giusta per contenerla, o alla difficoltà di calare un filo dal Paradiso di Brahma e farlo passare attraverso la cruna di un ago posto sulla terra3. Inoltre, nell'attuale epoca malvagia, i cattivi compagni sono più numerosi delle particelle di polvere che formano la terra, mentre i buoni amici sono meno numerosi dei granelli di polvere che si possono accumulare sull'unghia di un dito. Il bodhisattva Kanzeon del monte Potalaka fu un buon amico per Zenzai Doji4 lo istruì sui due insegnamenti specifici === 2. Tartaruga con un occhio solo: un'analogia citata brevemente nel capitolo Myoshogonno (ventisettesimo) del Sutra del Loto. La storia compare nel Sutra Zo-agon. Una tartaruga cieca, la cui vita misura innumerevoli kalpa, vive in fondo al mare e sale in superficie una volta ogni cento anni. Nel mare vi è un unico tronco galleggiante con una cavità adatta alle sue dimensioni. Poiché la tartaruga è cieca e il tronco è sballottato dal vento e dalle onde, la probabilità che la tartaruga trovi il tronco è estremamente remota. 3. Affermazioni analoghe si trovano nel Hoon jurin, vol. 23 e nel Daihatsunehangyo sho, vol. 4. 4. Zenzai Doji: bodhisattva che visitò un totale di cinquantatre maestri alla ricerca della Legge. Secondo il Sutra Kegon incontrò Kannon sul monte Potalaka che, secondo la tradizione, si ergeva sulla costa meridionale dell'India. 202 e perfetti5, ma non sul puro e perfetto insegnamento [del Sutra del Loto]. Il bodhisattva Jotai6 arrivò a vendere se stesso nella ricerca di un buon amico, e incontrò il bodhisattva Dommukatsu7. Ma da quest'ultimo imparò solamente i tre insegnamenti, comune, specifico e perfetto, ma non fu istruito sul Sutra del Loto. Shariputra" si mostrò un buon amico per un fabbro e lo istruì per un periodo di novanta giorni, ma riuscì solo a farlo diventare un icchantika. Purna9 predicò le dottrine buddiste [hinayana] per tutta la durata di un ritiro estivo, a persone che avevano la capacità di comprendere le dottrine mahayana trasformandole così in seguaci hinayana. Così anche a grandi saggi (come Kannon e Dommukatsu) non fu concesso di predicare il Sutra del Loto e anche arhat === 5. Insegnamento specifico e perfetto: due dei quattro insegnamenti dottrinali. L'insegnamento specifico è un livello superiore del mahayana provvisorio, insegnato esclusivamente ai bodhisattva. L'insegnamento perfetto in questo contesto si riferisce a quello esposto prima del Sutra del Loto, ancora infarcito di insegnamenti provvisori. 6. Jotai (sanscrito Sadaprarudita): bodhisattva descritto nel Daichido ron e in alcuni dei Sutra Hannya, fra cui il Sutra Hassenju hannya. Era chiamato Jotai (Sempre Piangente) perché piangeva nello sforzo di ricercare la perfezione della saggezza. 7. Dommukatsu (sanscrito Darmodgata): bodhisattva descritto nel Sutra Daibon hannya. Si dice che predicasse la dottrina della perfezione della saggezza tre volte al giorno nel suo palazzo nella Città Fragrante e che quelli che ascoltarono i suoi insegnamenti e li abbracciarono non caddero mai nei cattivi sentieri. 8. Secondo il Sutra del Nirvana, Shariputra tentò di istruire un fabbro, insegnandogli a meditare sull'impurità del corpo, e un lavandaio, insegnandogli a meditare controllando il respiro. Come risultato nessuno dei due ottenne la benché minima comprensione della Legge del Budda, anzi entrambi cominciarono a nutrire opinioni distorte. Il Budda Shakyamuni fece l'inverso, insegnò al fabbro a meditare controllando il respiro e al lavandaio a meditare sull'impurità del corpo e così entrambi raggiunsero velocemente lo stato di arhat. 9. Purna: uno dei dieci maggiori discepoli di Shakyamuni. Era ritenuto il più abile nel predicare la Legge e si dice che abbia convertito cinquecento persone della sua tribù. 203 che avevano ottenuto il frutto dell'emancipazione10 (come Shariputra e Purna) non seppero riconoscere la capacità delle persone. Da questi esempi puoi immaginare quanto siano inadeguati gli studiosi dell'attuale epoca corrotta. E’ molto meglio essere una persona malvagia che non impara niente di Buddismo piuttosto che riporre la propria fede in tali uomini che dichiarano che il cielo è la terra, l'est è ovest, che il fuoco è acqua o che asseriscono che le stelle sono più luminose della luna e che un formicaio è più alto del monte Sumeru. Per valutare le dottrine buddiste, io, Nichiren, credo che i metodi migliori siano la prova teorica e la prova documentaria. Ma ancora migliore di queste è la prova concreta. In passato, circa nel quinto anno dell'era Bun'ei (1268), quando i barbari Ezo11 si ribellavano a est e gli inviati dei mongoli giungevano dall'ovest con le loro minacce, io ipotizzai che questi eventi stessero accadendo perché il popolo non aveva riposto fede nelle vere dottrine buddiste. Ritenni che sarebbero stati sicuramente eseguiti esorcismi e che tali esorcismi sarebbero stati eseguiti dai preti della setta Shingon. Dei tre paesi, India, Cina e Giappone, lascio da parte per il momento l'India, ma, per quanto riguarda Giappone e Cina, sono certo che saranno rovinati dalla setta Shingon. === 10. Frutto dell'emancipazione: qui indica i sei poteri soprannaturali, attribuiti ai Budda, ai bodhisattva e agli arhat. Essi sono: 1 ) il potere di essere ovunque si desidera; 2) il potere di vedere qualsiasi cosa ovunque; 3) il potere di ascoltare qualsiasi suono ovunque; 4) il potere di conoscere i pensieri altrui; 5) il potere di conoscere le vite passate; 6) il potere di sradicare le illusioni. 11. Barbari Ezo: indigeni del Giappone settentrionale. Fonti del periodo Nara (710-794) e Heian (794-1185) ne parlano come di tribù barbariche che una volta abitavano l'intero arcipelago giapponese e in seguito furono confinate nella regione nord-orientale sotto la pressione militare del governo giapponese. Vi è un notevole disaccordo sulla loro identità: secondo alcuni studiosi erano i bellicosi antenati degli abitanti originali dell'Hokkaido (conosciuti come Ainu), per altri una popolazione tuttora non identificata. 204 Il maestro del Tripitaka Shan-wu-wei giunse in Cina [dall'India] durante il regno dell'imperatore Hsuan-tsung dei T'ang. A quel tempo c'era una grande siccità e fu ordinato a Shan-wu-wei di pregare per la pioggia. Egli riuscì a far piovere copiosamente con grande gioia di tutti, dall'imperatore all'ultimo dei sudditi. Ma subito dopo cominciò a soffiare un forte vento che seminò la distruzione in tutto il paese, raffreddando l'entusiasmo iniziale. Durante lo stesso regno giunse in Cina [dall'India] il maestro del Tripitaka Chin-kang-chih. Anch'egli pregò per la pioggia e, nel giro di sette giorni, cadde un'abbondante pioggia che rese tutti felici, come nel caso precedente. Ma quando si sollevò un vento di una violenza inaudita, si comprese che la setta Shingon era malvagia e temibile e Chin-kang-chih rischiò di essere rispedito in India. Egli però, adducendo varie scuse, riuscì a rimanere. Sempre durante lo stesso regno, il maestro del Tripitaka Pu-k'ung pregò per la pioggia e dopo tre giorni questa cadde in abbondanza causando la stessa gioia delle volte precedenti. Ma ancora una volta si alzò un forte vento, ancora più violento che nelle altre due occasioni, che infuriò per diverse settimane prima di calmarsi. Come furono strani questi eventi! Non c'è una sola persona in Giappone, saggia o ignorante, che ne sia a conoscenza. Se qualcuno desidera averne notizie, farebbe meglio a interrogare me per imparare mentre sono ancora in vita. Per tornare al Giappone, nel secondo mese del primo anno dell'era Tencho (824) ci fu una grande siccità e fu chiesto al Gran Maestro Kobo di pregare per la pioggia nel giardino di Shinsen'en12. === 12. Giardino Shinsen'en: luogo di ricreazione situato nella zona circolante il palazzo imperiale di Kyoto. Dopo che Kobo pregò per la pioggia, nacque una leggenda secondo la quale il laghetto del giardino era abitato da una divinità drago (si pensava che la pioggia fosse causata dai draghi) e da allora il giardino venne usato per eseguire preghiere per la pioggia. 205 Ma un prete chiamato Shubin13 si fece avanti, protestando che era membro del clero da più tempo e il suo rango era più elevato di quello di Kobo, e chiese che gli fosse permesso di condurre il rituale. A Shubin fu accordato il permesso ed egli eseguì le preghiere. Nel settimo giorno cadde una forte pioggia ma solo sulla capitale e non sulla campagna Fu allora ordinato a Kobo di pregare, ma trascorsero sette giorni senza alcuna pioggia, quindi altri sette e ancora altri sette. Alla fine l'imperatore stesso pregò e la pioggia cadde. Ma i preti del tempio di Kobo, il To-ji, ne parlarono come della "pioggia del nostro maestro". Se si desidera conoscere i particolari, basta semplicemente consultare le cronache. Questa fu una delle più grandi frodi perpetrate in tutto il paese. Ma oltre a questa ci furono le frodi straordinarie riguardanti l'epidemia scoppiata nella primavera del nono anno dell'era Konin (818)" e il tridente di diamante15, che bisognerebbe diffondere oralmente. === 13. Shubin: prete della setta Shingon. Studiò gli insegnamenti delle sette Sanron e Hosso e gli insegnamenti esoterici. Nell'823 gli fu affidato il Sai-ji (Tempio occidentale) dall'imperatore Saga, mentre a Kobo fu affidato il To-ji (Tempio orientale). La sua richiesta di precedenza su Kobo nel pregare per la pioggia è narrata nel Genko shakusho. 14. Si riferisce all'affermazione di Kobo fatta nel suo Hannya shingyo hiken e citata dal Daishonin più avanti, secondo la quale, mentre stava pregando per la fine di un'epidemia, il sole sorse durante la notte. Il Daishonin ne parla diffusamente nel Gosho Ripagare i debiti di gratitudine ("Gli scritti di Nichiren Daishonin", vol. 2, pag. 182-195). 15. Tridente di diamante: un oggetto rituale usato nel Buddismo esoterico, per simboleggiare la determinazione adamantina di ottenere l'Illuminazione, in grado di distruggere ogni illusione. Il Kobo Daishi ryakuju sho, una biografia di Kobo, afferma: «Il giorno in cui salpò dalla Cina .. . si volse in direzione del Giappone e gettò in aria il tridente. Questo volò lontano e scomparve tra le nuvole ... Egli giunse ai piedi del monte Koya e decise di fondarvi il suo luogo di meditazione; ... più tardi si scoprì che il tridente di diamante che aveva lanciato al di la del mare si trovava lì sulla montagna». 206 In Cina, durante la dinastia Ch'en, ci fu una grande siccità, ma il Gran Maestro T'ien-t'ai recitò il Sutra del Loto e, in meno che non si dica, la pioggia cominciò a cadere. Il sovrano e i suoi ministri chinarono la testa e la gente comune giunse le mani. Inoltre fu solo una pioggia gentile, né torrenziale né accompagnata da vento. Il sovrano Ch'en rimase seduto davanti al Gran Maestro dimenticandosi completamente di fare ritorno a palazzo. In quell'occasione egli si inchinò tre volte [in segno di riconoscenza verso il Gran Maestro]. In Giappone, nella primavera del nono anno dell'era Konin, si verificò una grande siccità. L'imperatore Saga ordinò a Fujiwara no Fuyutsugu16 di mandare il vassallo Wake no Matsuna, [dal Gran Maestro Dengyo per chiedergli di pregare per la pioggia]. Il Gran Maestro Dengyo pregò per la pioggia, recitando il Sutra del Loto, il Sutra Konkomyo e il Sutra Ninno e il terzo giorno apparvero nuvole rade e cominciò a cadere una pioggerella gentile. L'imperatore ne fu così entusiasta che diede il permesso di istituire il Santuario per l'ordinazione dei monaci mahayana17, cosa che era sembrata impossibile in Giappone. Gomyo, maestro del Gran Maestro Dengyo, era un sant'uomo, il prete più degno di Nara, la capitale meridionale. Lui e quaranta suoi discepoli si riunirono a pregare per la === 16. Fujiwara no Fuyutsugu (775-826): funzionario di corte del primo periodo Heian (794-1185) che in seguito divenne ministro della sinistra. 17. Fino a quel momento i preti in Giappone erano stati ordinati esclusivamente secondo i precetti hinayana. Dengyo aveva ripetutamente chiesto il permesso imperiale per fondare un centro di ordinazione mahayana sul monte Hiei, incontrando la feroce opposizione delle sette di Nara. I suoi reiterati sforzi in questa direzione, uniti al suo successo nelle preghiere per la pioggia e alle richieste di Fujiwara no Fuyutsugu e di altri, indussero infine l'imperatore Saga ad acconsentire. Il permesso fu ufficialmente concesso nel 822, una settimana dopo la morte di Dengyo. Il centro di ordinazione venne completato nell'827 dal successore di Dengyo, Gishin. 207 pioggia e recitarono il Sutra Ninno: cinque giorni più tardi la pioggia iniziò a cadere. Che facesse piovere il quinto giorno è ammirevole, ma sempre meno di quando piovve il terzo giorno [come nel caso del Gran Maestro Dengyo]. Inoltre la pioggia fu molto violenta e quindi l'impresa di Gomyo fu inferiore. Da questi esempi potete giudicare quanto insignificanti furono i tentativi di Kobo di produrre la pioggia. Quindi il Sutra del Loto è superiore, mentre lo Shingon è inferiore. Ciò nonostante, quasi a causare deliberatamente la rovina del Giappone, si fa affidamento esclusivamente sullo Shingon. Considerando quello che accadde nel caso dell'ex imperatore di Oki18, credo che se verranno usate le pratiche Shingon per sconfiggere i mongoli e i barbari Ezo, il Giappone sarà sicuramente condotto alla rovina. Per questo decisi di non curarmi della mia sicurezza personale e di ammonire pubblicamente. Quando lo feci, i miei discepoli cercarono di trattenermi, ma, a giudicare da come sono andate le cose, probabilmente adesso sono felici di ciò che ho fatto. Io sono riuscito a comprendere ciò che nessun saggio in Cina o Giappone aveva capito in più di cinquecento anni! Quando Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k'ung pregarono per la pioggia, la pioggia cadde ma fu accompagnata da venti violenti. Devi considerarne il motivo. Si può far piovere anche usando insegnamenti non buddisti e anche quelli taoisti, === 18. Ex imperatore di Oki ( 1180-1239): ottantaduesimo imperatore, Gotoba. Nel 1221, dopo aver abdicato, tentò di rovesciare il governo di Kamakura e un gran numero di preti eseguirono rituali esoterici Shingon per la vittoria delle forze imperiali. Ma il reggente Hojo Yoshitoki, capo dello Shogunato di Kamakura, uscì vittorioso dallo scontro. Questo incidente, ricordato come il Tumulto di Jokyu, distrusse di fatto il potere politico della casa imperiale e permise al governo dei samurai di Kamakura di consolidare la propria influenza. Gotoba fu esiliato sull'isola di Oki. 208 è inutile dirlo. È naturale dunque che, applicando gli insegnamenti buddisti, anche solo hinayana, la pioggia non manchi di cadere e, a maggior ragione, se si usa un testo come il Sutra Dainichi che, sebbene sia inferiore ai Sutra Kegon e Hannya, è ancora superiore ai Sutra Agon [dell'hinayana]. Il fatto che la pioggia cadde, ma fu accompagnata da venti violenti sta a indicare che le dottrine applicate erano contaminate da gravi errori. E il fatto che il Gran Maestro Kobo non fu capace di far piovere sebbene avesse pregato per ventuno giorni e che si attribuì il merito della pioggia provocata dall'imperatore, indica quanto egli fosse ancora più tremendamente in errore di Shan-wu-wei e degli altri. Ma la falsità più grande di tutte è quella che lo stesso Gran Maestro Kobo riferì scrivendo: «Nella primavera del nono anno dell'era Konin (818), quando stavo pregando per la fine dell'epidemia, il sole spuntò nel cuore della notte»19. Tali erano le bugie di cui era capace quest'uomo! Questo è uno dei più importanti segreti che affido ai miei seguaci; essi dovrebbero citare questo brano per mettere con le spalle al muro i propri avversari. Lasciamo da parte per il momento le questioni dottrinali, voglio semplicemente sottolineare che i fatti che ho descritto sono della massima importanza. Non se ne dovrebbe discutere con leggerezza o comunicarli ad altri. Ma poiché ti sei dimostrato sincero, li sto sottoponendo alla tua attenzione. E che ne è dei miei ammonimenti? Il popolo li guarda con sospetto e si rifiuta di tenerne conto, perciò si verificano disastri come quelli a cui stiamo assistendo. Se i mongoli dovessero attaccare in forze, sono certo che [gli insegnamenti del Sutra del Loto] si diffonderanno nell'epoca attuale. Allora coloro che mi hanno trattato duramente avranno ragione di pentirsi. === 19. Hannya shingyo hiken. 209 Gli insegnamenti brahmani risalgono a circa ottocento anni prima dell'epoca del Budda. All'inizio erano centrati sulle due divinità20 e sui tre asceti21, ma alla fine si frazionarono in novantacinque scuole. Tra i brahmani vi erano molti uomini saggi e dotati di poteri soprannaturali, ma nessuno di loro fu in grado di liberarsi dalle sofferenze di nascita e morte. Inoltre le persone devote ai loro insegnamenti finirono tutte per cadere, in un modo o nell'altro, nei tre cattivi sentieri. Quando il Budda apparve nel mondo, questi novantacinque gruppi di brahmani cospirarono con i sovrani, i ministri e il popolo dei sedici maggiori stati dell'India22, alcuni calunniarono il Budda, altri lo attaccarono o uccisero un gran numero di suoi discepoli e sostenitori laici. Ma la determinazione del Budda non si affievolì; egli disse che se avesse cessato di predicare, la Legge a causa delle intimidazioni altrui, tutti gli esseri viventi sarebbero caduti nell'Inferno. Era mosso da una profonda compassione e non aveva alcuna intenzione di desistere. Questi insegnamenti brahmani erano scaturiti da una lettura errata dei vari sutra predicati dai Budda precedenti. La situazione odierna è molto simile. Sebbene in Giappone si insegnino molte dottrine buddiste, tutte derivano in origine dalle otto sette, dalle nove sette o dalle dieci sette23. Tra === 20. Due divinità: le due divinità brahmane, Shiva e Vishnu. 21. I tre asceti: Kapila, Uluka e Rishabha. Kapila fondò la scuola Samkhya, una delle sei scuole filosofiche dell'antica India. Uluka chiamato anche Kanada, fu uno dei fondatori della scuola Vaisheshika, un'altra delle sei scuole. Si dice che gli insegnamenti di Rishabha abbiano preparato la strada al Giainismo. 22. Sedici maggiori stati dell'India: i sedici stati in cui era divisa l'India ai tempi di Shakyamuni. 23. Le otto sette sono: Kusha, Jojitsu, Ritsu, Hosso, Sanron e Kegon, che fiorirono nel periodo Nara (710-794) e le sette Tendai e Shingon che si affermarono nel periodo Heian (794-1185). Le nove sette sono queste otto più la setta Zen introdotta all'inizio del periodo Kamakura ( 1185- 1333). Le dieci sette sono queste nove più la setta Jodo, che si diffuse anche essa durante il periodo Kamakura. 210 le dieci sette lascerò da parte per il momento la setta Kegon e altre. Poiché Kobo, Jikaku e Chisho presero un abbaglio circa i meriti relativi delle sette Shingon e Tendai, il popolo del Giappone è stato attaccato da un paese straniero in questa esistenza e nella prossima cadrà nei cattivi sentieri. Anche la rovina della Cina e il destino del suo popolo di cadere nei cattivi sentieri derivano dagli errori di Shan-wu-wei, Chin-kangchih e Pu-k'ung. Inoltre, dal tempo di Jikaku e Chisho, i preti della setta Tendai sono stati condizionati dalla falsa saggezza di questi uomini, per cui la setta è ora diversa dalla Tendai originale. «Ma è proprio vero?» potrebbero chiedersi alcuni dei miei discepoli. Nichiren ha davvero una comprensione superiore a quella di Jikaku e Chisho? Io sto solo basandomi su ciò che il Budda predisse nei sutra. Il Sutra del Nirvana dichiara che nell'Ultimo giorno della Legge coloro che offendono la Legge del Budda e cadono nell'inferno di incessante sofferenza saranno più numerosi delle particelle di polvere che formano la terra, mentre coloro che sostengono la vera Legge saranno inferiori ai granelli di polvere che si possono accumulare sull'unghia di un dito. E il Sutra del Loto afferma che, anche se potesse esistere qualcuno in grado di sollevare il monte Sumeru e scagliarlo lontano, sarebbe estremamente difficile trovare una persona in grado di predicare correttamente l'insegnamento del Sutra del Loto nell'Ultimo giorno della Legge del Budda Shakyamuni24. Nei Sutra Daijuku, Konkomyo, Ninno, Shugo, Hatsunaion === 24. Una perifrasi del capitolo Hoto (undicesimo) del Sutra del Loto, in cui si legge: «Anche se afferraste il monte Sumeru e lo scagliaste oltre innumerevoli terre del Budda, anche questo non sarebbe difficile... Ma se dopo l'estinzione del Budda, in un'era malvagia predicherete questo sutra, ciò sarà davvero difficile!» 211 e Saishoo25 è scritto che se dopo l'inizio dell'Ultimo giorno della Legge dovesse apparire qualcuno che pratichi la vera Legge, coloro che sostengono i falsi insegnamenti si appelleranno al sovrano e ai suoi ministri che, credendo alle loro parole, ingiurieranno quell'unica persona che sostiene la vera Legge o la perseguiteranno, mandandola in esilio o addirittura condannandola a morte. In quel tempo il re Bonten, Taishaku e tutte le altre innumerevoli divinità del cielo e della terra prenderanno possesso dei governanti saggi dei paesi vicini inducendoli ad annientare la nazione in cui accadono tali fatti. La situazione attuale non assomiglia forse a quella descritta in questi sutra? Mi chiedo quali buone cause poste nelle vite passate abbiano permesso a tutti voi di visitare me, Nichiren! Ma qualsiasi cosa possiate scoprire esaminando il vostro passato, sono sicuro che questa volta potrete liberarvi dalle sofferenze di === 25. Il Sutra Daijuku, detto anche Sutra Daishutsu o "Sutra della Grande Assemblea" è una collezione di sutra che, secondo la tradizione, Shakyamuni avrebbe predicato ai Budda e ai bodhisattva di ogni parte dell'universo. Il sutra Shugo o Shugo kokkai (Sutra della Protezione) è un sutra esoterico in dieci fascicoli che spiega il beneficio di proteggere il sovrano. Il Sutra Hatsunaion (Sutra del Nirvana finale) 0 una versione cinese del Sutra del Nirvana in sei fascicoli, tradotto da Fa-hsien e da Buddhabhadra della dinastia Chin orientale nel 418. Il Sutra Saishoo, abbreviazione del Sutra Konkomyo saishoo (Sutra dei Re Sovrani e della Luce Dorata) è un sutra in dieci fascicoli tradotto da I-ching della dinastia T'ang. È la più recente delle tre traduzioni cinesi ancora esistenti del Sutra Konkomyo. Il Sutra Ninno (Sutra del re Benevolo) conclude la serie dei sutra Hannya o della Saggezza, tradotti da Kumarajiva. Elenca i sette disastri che accadranno quando il vero insegnamento andrà perduto e pone l'accento sulla necessità di ottenere la perfetta saggezza. 212 nascita e morte. Shuddhipanthaka26 non riuscì a memorizzare un insegnamento di quattordici caratteri nemmeno in tre anni, e tuttavia ottenne la Buddità. Devadatta che invece aveva imparato a memoria sessantamila scritture, cadde nell'inferno di incessante sofferenza. Questi esempi rappresentano esattamente la situazione del mondo in quest'ultimo periodo. Non pensiate che essi riguardino soltanto gli altri e non voi. Ci sono molte altre cose che vorrei dire, ma mi fermerò qui. Non sapevo come ringraziarti per tutto ciò che hai fatto in questi momenti difficili, così ho voluto illustrarti alcuni punti importanti della nostra dottrina. Grazie per i piselli cinesi e i fagioli di soia verde. Nichiren 22 giugno === 26. Shuddhipanthaka (giapponese Surihandoku): un discepolo di Shakyamuni. Le descrizioni variano molto a seconda della fonte. In una versione Shuddhipanthaka era il fratello minore e poco dotato di un individuo brillante, in un'altra versione Shuddhipanthaka è il nome combinato di due fratelli, entrambi d'intelligenza limitata. Secondo il Sutra Hokku hiyu il monaco anziano Panthaka era così ottuso che in tre anni non era riuscito a imparare neanche un singolo verso degli insegnamenti buddisti, anche con cinquecento arhat che lo istruivano. Avendone compassione, il Budda gli diede personalmente un verso da imparare che, nella traduzione cinese, consisteva di quattordici caratteri: «Sorveglia le tue parole, governa la tua mente, non commettere cattive azioni. Chi pratica in questo modo otterrà sicuramente l'emancipazione». Toccato dalla compassione del Budda. Panthaka si sforzò incessantemente di imparare questo verso e attraverso tali sforzi ne comprese il significato e raggiunse lo stato di arhat. 213 Sansanzo kiu no koto Gosho Zenshu, pag. 1468 Scritto nel 1275, a 54 anni, da Minobu Indirizzato a Nishiyama Nyudo CENNI STORICI - Nichiren Daishonin scrisse questa lettera dal monte Minobu il 22 giugno 1275, all'età di cinquantaquattro anni. Il destinatario, Nishiyama Nyudo, viveva nel villaggio di Nishiyama nel distretto Fuji, provincia di Suruga. Si ritiene in genere che fosse il sovrintendente di Nishiyama, di nome Ouchi Tasaburo Taira no Yasukiyo. Il titolo di nyudo (Colui che è entrato nella Via) indica che era un prete laico, cioè una persona che ha preso i voti buddisti ma non è entrata in un tempio e continua a vivere nel mondo come un laico. Secondo alcuni sarebbe stato un parente materno di Nikko Shonin. In ogni caso, sembra che sia stato un credente sincero che visitava spesso il Daishonin a Minobu recandogli varie offerte. I tre maestri del Tripitaka a cui fa riferimento il titolo del Gosho sono Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k'ung, tre monaci indiani che introdussero gli insegnamenti esoterici Shingon in Cina nell'ottavo secolo. In paesi come la Cina e il Giappone, dove l'agricoltura era essenziale per l'economia, una siccità prolungata significava carestia e fame; così le preghiere per la pioggia erano una parte importante della vita religiosa e la capacità di far piovere con la preghiera era considerata una prova della virtù del prete che eseguiva il rito e della dottrina che abbracciava. Non pochi erano i casi in cui le dispute sui meriti relativi di insegnamenti rivali venivano risolte tramite preghiere per la pioggia. 214