Pof - Istituto Pavoniano Artigianelli

Transcript

Pof - Istituto Pavoniano Artigianelli
Pof · PIANO OFFERTA FORMATIVA 2006-2007
CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE TRIENNALE
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE PARITARIO
ISTITUTO PROFESSIONALE (IN ESAURIMENTO)
POLO FORMATIVO (IFTS - AZIONI DI SISTEMA - FORMAZIONE CONTINUA)
Indice
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
5
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
6
Il metodo educativo pavoniano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
8
Analisi del territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
14
Dati statistici degli ultimi sette anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
19
Ambienti e dotazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
21
Arricchimento dell’offerta formativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
24
Certificazione ISO e accreditamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
29
La ricerca in atto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
29
Centro di Formazione Professionale (CFP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
32
Istituto Tecnico Industriale Paritario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
36
Istituto Professionale (in esaurimento) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
46
Polo Formativo (ifts - formazione continua) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
48
Premessa
Che cos’è il P.O.F.
La scuola che nasce dalla riforma è una scuola che svolge il proprio compito uniformandosi ai dettati ministeriali, ma salvaguardando la propria specificità e la propria
identità culturale nell’ottica di una autonomia operativa. Ogni scuola è tenuta a “promuovere” se stessa: si presenta alla società e dichiara le proprie intenzioni e le proprie caratteristiche impegnandosi con l’utenza a svolgere nel miglior modo il proprio
lavoro. Questo “impegno” viene preso tramite il Piano dell’Offerta Formativa, che è il
documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica, ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa
ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito dell’autonomia.
Questo documento presenta cosa è in grado di offrire alla sua utenza l’Istituto
Pavoniano Artigianelli per la comunicazione grafica e come intende svolgere la propria attività educativa, analizzando il contesto socio-culturale in cui e per cui si trova ad operare; presentando un breve profilo della scuola che ne illustri storia, principi fondamentali, organico, strutture; esponendo le caratteristiche del lavoro didattico, il ruolo delle varie discipline e le cause delle scelte organizzative; indicando le
iniziative intraprese ai fini di approfondire l’ordinaria attività didattica; spiegando lo
spirito che sovraintende alle procedure di valutazione e ciò che viene fatto in termini di autovalutazione; illustrando le caratteristiche della progettazione organizzativa
dell’istituto, dal calendario scolastico all’orario; descrivendo quali modalità e strumenti vengano adottati per la comunicazione scuola famiglia e quali rapporti si intrattengano con altre scuole affini o no.
Introduzione
La Cultura dell’Istituto
L’Istituto Pavoniano Artigianelli si vanta di avere, nel panorama delle scuole cattoliche, una propria specificità: il fondatore della congregazione religiosa che guida
l’Istituto, padre Lodovico Pavoni, fu il primo, nella prima metà dell’Ottocento, a intuire la possibilità di educare i giovani sulla base di principi pedagogici desunti dal
cristianesimo; questa intuizione fu poi largamente seguita da altri fondatori con forte carisma educativo e si trova attualmente alla base dell’impegno di numerose congregazioni religiose, ma innegabilmente l’impronta del precursore appartiene a padre
Pavoni. L’altra grande intuizione del sacerdote bresciano fu quella di rivolgere il suo
sforzo educativo non ai figli di quella ricca nobiltà di cui egli stesso faceva parte,
ma proprio a quei ragazzi senza arte né parte, figli della strada che dalla strada padre Pavoni toglieva per farne bravi artigiani, uomini coscienziosi, buoni cristiani.
Osservato preliminarmente ciò, appare chiaro che nell’ottica del Pavoni, fatta
propria dal nostro Istituto, l’insegnamento non è principalmente una trasmissione di
saperi, magari astratta, o spersonalizzata, o addirittura indirizzata esclusivamente ad
una certa elite sociale. Intendiamo in maniera assai più profonda il compito che desideriamo svolgere. La cultura del nostro Istituto, intesa come ciò che informa il nostro operare, ci obbliga a concepire l’istruzione come Educazione.
Non vuota trasmissione di saperi, dunque, ma ambizioso programma di formazione
umana. Forse inevitabilmente la realtà frustra la nostra ambizione, ma tutto il nostro
sforzo professionale è indirizzato a conseguire questo scopo.
Educare per vocazione
Le motivazioni che ci spingono a prendere tra le mani un compito così affascinante e
tremendo quale quello dell’educare sono ragioni di carattere antropologico-sociale. In
un contesto pluralista ma anche frantumato qual è il nostro, occorrono uomini e donne che fra i molti possibili interessi (economici, scientifici, artistici, politici, estetici...) privilegino l’attenzione per l’essere umano nella sua specificità; uomini e donne
«professionisti dell’umano», impegnati sul versante storico della crescita dell’umanità, per accelerare il movimento della sua elevazione verso il divino.
In tal senso intervengono anche vere e proprie motivazioni di natura evangelica:
Cristo stesso accoglieva i fanciulli, li prendeva tra le braccia, li benediceva; accogliere un bambino significa accogliere lo stesso Figlio di Dio.
E così per alcuni uomini, come per p. Pavoni, «non c’è sacrificio migliore da offrire a Dio che dedicarsi all’educazione dei bisognosi figliuoli, e garantire a questa
porzione dell’umanità che è la più cara all’amorosissimo cuore di Gesù (i giovani) un
ambiente sano e una prospettiva di vita».
Scuola Cattolica Scuola per tutti
Siamo convinti che, a dispetto di una possibile impressione iniziale, questo programma mantenga una sua universale validità anche per una sensibilità laica: crediamo che
l’insegnamento del Pavoni e il suo metodo educativo valichino un possibile ristretto
orizzonte confessionale per qualificarsi come universalmente validi per conseguire il
fine ultimo di un percorso educativo: formare uomini giusti. Del resto, l’Istituto, ispirandosi all’ideale dell’umanesimo cristiano e all’opera educativa di Lodovico Pavoni, si
propone di contribuire alla formazione integrale della persona, in sintonia con i principi di libertà, uguaglianza e solidarietà della nostra Costituzione; in particolare si avvertono come fondamentali per lo spirito con cui l’Istituto svolge la propria attività
gli articoli:
2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (...).
3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge
(...). È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà, e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (...).
9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura (...).
30: È dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli (...).
33: L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento (...).
34: La scuola è aperta a tutti.
6
7
Il metodo educativo pavoniano
È lo strumento con cui contiamo di raggiungere l’obiettivo alto che ci siamo prefissi, è
il tratto più importante della nostra attività, è la nostra carta di identità professionale.
Flessibilità ed apertura al cambiamento
«Impiegare tutti quei mezzi di educazione che si trovassero opportuni»
(CP - Idea Generale)
L’educatore pavoniano è flessibile e disponibile ad adattarsi alle mutevoli situazioni storiche, ambientali e soggettive del fenomeno educativo. Egli si adopera a cogliere i tratti distintivi della condizione giovanile nei vari contesti socio-culturali,
a rilevarne le potenzialità e i disagi. Egli si configura più come l’uomo aperto a nuovi scenari di speranza che come il cantore del tempo passato. Sa inculcare i valori
perenni anche nel clima nichilista contemporaneo, anche tra i destinatari in situazione di marginalità.
Nel settore scolastico-professionale egli è attento ai mutamenti sia sul versante delle politiche scolastiche sia sul fronte della continua evoluzione tecnologica,
per fornire ai suoi giovani una competenza adeguata ed un sicuro inserimento nel
mondo del lavoro.
Puntare alla ragione e al cuore
«La sferza per l’uomo deve essere la ragione» (Lettera 29 a Guccini)
In linea con p. Pavoni, l’educatore pavoniano è consapevole che educare non è un
vincere, ma un convincere. La forza della ragione è più autorevole della ragione della forza. Nella società pluralista attuale egli si propone di contagiare i giovani più
con la persuasione della ragionevolezza e dell’esemplarità che non con la forza del
ruolo o della consuetudine. Egli vive la sua missione con passione educativa, non accontentandosi di «fare del bene», ma desiderando «voler bene».
La sinergia della collaborazione
«Pienamente concordi nel metodo di educazione» (RU I, pag. 43)
L’educazione non è opera di solisti, ma è lavoro di squadra. È l’intera comunità pavoniana, con i Laici che ne condividono le finalità, ad essere soggetto educante. Le
disconferme d’équipe annullano l’efficacia delle proposte.
Oltre alla sintonia nello stile, la comunità è attenta al rapporto biunivoco della
relazione educativa: i giovani non sono solo recettori di formazione, ma anche partners che collaborano a spingere la missione educativa oltre la semplice riproduzione generale e culturale.
Puerocentrismo o attenzione alla persona
«Un deposito prezioso e santo» (CP 257)
Nel metodo educativo pavoniano la prima preoccupazione dell’educatore è quella di
studiare la personalità di ogni ragazzo per arrivare ad una conoscenza e ad un rapporto interpersonale profondo: scoprire i tratti del carattere, le qualità intellettuali,
i dinamismi emotivi, il vissuto esperienziale precedente, l’azione misteriosa della
Provvidenza e della grazia di Dio, per assecondare ciò che vi è in lui di positivo e
correggere ciò che vi è di sbagliato.
Senza misconoscere l’importanza ed il peso dei coetanei, delle dinamiche di
gruppo e della necessità di porre interventi a destinazione collettiva, l’educatore pavoniano si preoccupa di mettere al centro delle sue cure il singolo educando, nella
sua irripetibile unicità e nella sua inconfondibile originalità.
Uno spirito di famiglia
«Li ameranno come la pupilla dell’occhio proprio» (CP 257)
L’educazione è un’arte che parte dal cuore e si compie nell’amore. Come la famiglia
è l’ambito naturale d’amore in cui si realizzano i processi di contagio valoriale, così la comunità educativa pavoniana si conforma il più possibile al «focolare domestico». Delicatezza, rispetto paterno e cristiano interessamento, sono i tratti distintivi dell’educatore pavoniano, preoccupato altresì del futuro vocazionale dei
suoi ragazzi.
La collaborazione con la famiglia di origine costituisce una carta vincente per
concordare opportune linee pedagogiche e perseguire i medesimi intenti.
Per ricreare, negli istituti, il clima di famiglia, si ritiene importante inserire nel-
8
9
l’organismo educativo anche la presenza del genio femminile; in tal modo i giovani
possono sperimentare la paternità e la maternità di Dio.
La fede cristiana, anima dell’educazione
«Tutto è nulla ciò che non è Dio» (CP252)
L’azione educativa dei pavoniani è poco comprensibile, se sganciata da una visione
profondamente cristiana dell’uomo, del suo destino e del suo orizzonte di senso. Nelle
nostre strutture si avrà «cura speciale di ben formare il cuore dei giovinetti, di istruirli rettamente secondo la fede e la religione» (CP 123).
Dire-Dio-oggi è il grande mandato profetico affidato ai cristiani: l’educatore pavoniano si premura, pertanto, di aggiornare la propria formazione al fine di acquisire
strumenti più adatti ad inculcare il messaggio cristiano nell’attuale contesto di neopaganesimo. La trasmissione della fede, che viene offerta da tutto lo staff degli educatori-insegnanti, esige peraltro la testimonianza della vita, gioiosamente consegnata a Dio.
Si tratta di operare una vera e propria ri-evangelizzazione nel contesto del neopaganesimo attuale facendo leva sia sull’annuncio/ascolto sia sulla partecipazione/esperienzialità. In tale pastorale giovanile scolastica viene inserita la dimensione vocazionale, con la valorizzazione della vocazione al matrimonio, alla vita religiosa e a quella sacerdotale.
L’attività scolastico-professionale come fattore educativo
«Amici del lavoro» (CP 258)
Il padre Fondatore, precorrendo la moderna ergoterapia, è consapevole che un’attività professionale ben congeniale al soggetto può diventare un efficace stimolo
di maturazione e di crescita della persona che, trovando nel lavoro gratificazioni
sane e profonde e un mezzo di sussistenza, sarà così rinforzata nel suo processo
formativo.
L’educatore pavoniano è attento all’orientamento professionale, rispetta le aspirazioni e le attitudini di ogni ragazzo e, al contempo, si fa osservatore attento del
mercato del lavoro, cogliendo altresì quelle istanze di evoluzione tecnologica che
inducano ad una ricalibratura dei programmi scolastici professionalizzanti.
Ordine, disciplina, sacrificio
«Usare con loro dolcezza e forza» (CP 274)
Pur nel contesto di un clima familiare cordiale, il metodo educativo pavoniano da
anche molto peso al sacrificio e alla disciplina, non come fini a sé stanti, ma come
elementi importanti di educazione all’equilibrio, all’autocontrollo, alla padronanza
di sé e delle proprie pulsioni.
Nella temperie culturale attuale, contraddistinta da un non-direttivismo educativo, l’educatore pavoniano «deve usare destramente dolcezza e forza», sa «farsi
santamente amare e salutarmente temere» e si adopera a convincere i giovani che
nella vita non è il cammino che è difficile, ma è il difficile che è cammino
(Kierkegaard).
Clima di allegria e di gioiosa attività
«Aperti e sinceri, vivaci ed allegri, avveduti ed attivi» (CP 270)
Come vuole Lodovico Pavoni, i suoi educatori sanno irradiare serenità e gioia, infondendo fiducia ed ottimismo alle nuove generazioni.
L’ambiente di formazione deve permettere spazi e opportunità di protagonismo
giovanile: gioco, attività teatrale, musica, escursioni, vacanze organizzate. Così la
struttura non penalizza lo slancio vitale, bensì lo canalizza verso una co-partecipazione festosa ed attiva. La gioiosa attività trova, poi, il suo culmine in progetti di solidarietà a favore dei poveri della terra.
La legge della gradualità
«Dai principianti non pretendere di più» (CP 271)
Le differenze attitudinali e caratterologiche, i diversi tempi di maturazione dei singoli ragazzi inducono alla legge della gradualità formativa, in modo che l’intervento educativo risulti personalizzato al massimo.
Non vale, in pedagogia, il criterio dell’uguaglianza di trattamento o della giustizia equidistributiva. Giustizia è pretendere che ciascuno diventi se stesso e realizzi in
pienezza le sue potenzialità. L’educatore, pertanto, si affianca al singolo giovane e,
partendo dalla sua situazione particolare, cammina al suo fianco verso la conquista
delle sue mete possibili, senza sconti o debolezze, ma con cosciente realismo.
L’Istituto ritiene necessario raggiungere degli «standard ambientali» di stile, di
tratti, di atmosfere che qualificano come «pavoniana» la sua azione educativa.
PROFILO DELL’OPERATORE
NELLA STRUTTURA EDUCATIVA PAVONIANA
Esperto in umanità
Chi lavora in campo educativo dovrebbe incarnare in sé la «legge di maestria», essere cioè tre volte (magis-ter) più esperto in umanità rispetto al giovane con cui
entra in relazione formativa. Sono quindi da coltivare gli atteggiamenti di cordialità, di comprensione (empatia), di bontà d’animo, di disponibilità al dialogo, di ottimismo e di allegria.
Si richiedono, poi, maturità ed equilibrio personale. Il processo educativo infatti, a differenza dell’insegnamento puro, più che la comunicazione logico-verbale, privilegia dinamismi comunicativi più complessi, quali l’identificazione, il «contagio vitale», la comunicazione emotiva di positività. Di qui l’importanza che l’operatore sia una persona serena, da cui non traspaiano troppo alternanze d’umore,
sentimenti ostili, incertezze o crisi personali, che finirebbero per disturbare la relazione educativa.
10
1
Interessato agli altri
La personalità di un insegnante e di un educatore deve denotare un’anima essenzialmente sociale, cioè deve esprimere un forte interesse per gli altri, una grande attenzione alle loro problematiche.
Dotato di serietà e di competenza professionale
Oltre all’acquisizione dei titoli di studio, previsti dalla legge o dai contratti di lavoro,
il nostro operatore si impegna a mantenere viva e ad arricchire la propria cultura, a
preparare con serietà i propri interventi, ad essere disponibile all’aggiornamento in
campo pedagogico, culturale e professionale.
Ricco di fantasia e capace di stimolare
Gli adolescenti di oggi sanno ancora apprezzare genitori, insegnanti ed educatori che
sappiano essere propositivi, stimolanti, pronti a suscitare iniziative e a favorire il dinamismo e la partecipazione esperienziale diretta. Si tratta di avere intraprendenza,
di saper progettare e programmare, per poter canalizzare le energie giovanili verso
obiettivi utili e sani.
Capace di collaborazione e di intesa
Non svolgendo interventi di natura strettamente terapeutica o clinica, l’operatore è
disponibile a «lavorare insieme», al dialogo e all’intesa collaborante, al confronto e
alla verifica con i colleghi, con i responsabili o con i propri collaboratori.
Animato da un’intensa spiritualità
L’educatore o l’insegnante laico, che opera nella nostra struttura pavoniana, deve essere perfettamente consapevole che, oltre le sue capacità personali e professionali,
gli è richiesto di condividere sostanzialmente il quadro etico-religioso dell’istituzione
di cui fa parte, di considerare il suo lavoro anche come una «vocazione» specifica o
un «mandato» che gli è affidato in quanto «laico cristiano», e quindi di testimoniare senza traumi di coscienza la sua appartenenza ecclesiale.
Patto pedagogico tra scuola, allievo e famiglia
Non c’è metodo educativo migliore di quello che contempla la sinergia di tutte le
agenzie formative messe in campo: ciò neutralizza la frammentarietà degli interventi
e stimola il giovane a collaborare responsabilmente al suo cammino di crescita.˙
FANNO PARTE DELLA COMUNITÀ EDUCATIVA
• Il direttore: ha la responsabilità dell’animazione e del coordinamento della comunità scolastica; riceve le iscrizioni dei nuovi alunni, intrattiene cordiali relazioni con
le loro famiglie, le coinvolge nell’attività educativa, le informa tempestivamente per
quanto le può riguardare, organizza per loro occasioni formative.
• Il preside: in collaborazione con il direttore seguirà la conduzione della scuola occupandosi in modo particolare della didattica, senza tralasciare il rapporto con le famiglie e gli alunni.
• L’animatore religioso-spirituale: oltre a dedicarsi all’insegnamento della religione,
seguirà i giovani nella loro crescita morale e spirituale. Organizza incontri formativi,
anima le celebrazioni religiose ed è a disposizione per un dialogo personale ed un
accompagnamento spirituale.
• Gli insegnanti-educatori: nella nostra scuola è ormai superata la dicotomia di un
tempo tra educazione ed insegnamento, per cui la funzione docente degli insegnanti si integra in una più ampia azione educativa. L’offerta della loro specifica competenza culturale-professionale si congiunge e si inserisce nella prospettiva della formazione totale della persona. Gli insegnanti si impegnano a conoscere gli allievi, si
scambiano informazioni utili con colleghi, direttore e preside, animatore spirituale,
per concordare collegialmente strategie comuni di intervento. Ogni volta che la disciplina lo consenta, essi cercheranno di evidenziare l’armonia tra le scienze e la fede, il collegamento tra il sapere e i grandi valori umani, la necessità di coerenza tra
il sapere e il vivere, giocando anche la propria testimonianza personale di una vita
ispirata ai principi cristiani.
• I genitori dei giovani: sono i primi e i principali responsabili dell’educazione con
i quali la scuola intende interagire. Ad essi presentiamo chiaramente gli interventi
educativi, culturali e professionali della scuola e li chiamiamo a collaborare fattivamente nelle strutture di partecipazione. Dovendo intervenire su soggetti in età evolutiva, in una fase delicata e complessa della vita qual è l’adolescenza, contrassegnata da vistosi cambiamenti e da grandi incertezze, è più che mai necessario, per non
vanificare gli sforzi compiuti, che valori, esperienze e comportamenti vissuti a scuola vengano sostenuti, condivisi e riproposti in famiglia.
• I giovani: sono la ragion d’essere della comunità, si inseriscono come elementi attivi nella sua progettazione e nella sua vita. È importante che essi possano avvertire di essere al centro di un «amore educativo», che vuol bene a loro, perché cerca
primariamente il loro bene. In base alla loro età, con gradualità crescente, essi sono coinvolti a partecipare consapevolmente e responsabilmente all’azione educativa,
non come destinatari passivi, ma come soggetti che collaborano verso una vera e
propria autoeducazione.
12
13
Analisi del territorio
Situazione sociale e culturale
La nostra scuola sorge in Milano nella periferia nord; è ben servita dai mezzi di trasporto, con la stazione delle Ferrovie Nord della Bovisa, le linee atm e la stazione
della metropolitana milanese linea 3 di piazzale Maciachini. I nostri studenti provengono per il 50% dalla città di Milano e per il restante 50% dalle province lombarde (Milano, Como, Lecco, Varese).
Le origini sono, oltre che italiane, asiatiche, africane e sudamericane. Milano è
territorialmente il più importante centro scolastico della Lombardia e, nel nostro
settore, la maggioranza delle scuole professionali e tecniche per l’industria graficaeditoriale si trovano in questa città. È quindi evidente come molti nostri studenti
siano coinvolti nel fenomeno del pendolarismo e, dato l’esiguo tempo libero, spesso la scuola risulta essere l’unica esperienza di aggregazione. In genere, anche se il
territorio è vasto e non omogeneo, il contesto sociale di provenienza degli studenti è costituito da famiglie di operai, impiegati, alcuni laureati, artigiani, imprenditori. Almeno il 50% dei nostri studenti non ha alcuna conoscenza del settore grafico-editoriale.
Il livello di preparazione non è sempre omogeneo; spesso questo dipende dal
contesto della singola scuola media, e questa situazione determina una ulteriore
difficoltà per l’insegnamento agli studenti del primo anno, che richiede un lavoro
integrativo per rendere omogenee le conoscenze.
A livello culturale si denota uno scarso utilizzo dei tradizionali mezzi di cultura, si leggono pochi libri e pochi giornali (in Europa siamo tra gli ultimi), e quindi spesso il linguaggio e la preparazione culturale di base evidenziano notevoli carenze.
Attività economiche
La Lombardia presenta un quadro economico di tutto rispetto, che la pone, tra le regioni europee, al primo posto per risorse, sviluppo, tecnologia, industria, terziario e
servizi. Il reddito procapite medio è tra i più elevati d’Italia, anche se non mancano
situazioni di difficoltà economiche. Il livello occupazionale risulta essere tra i più
elevati. Il tasso di disoccupazione in Lombardia è attorno al 3%.
Grande forza dello sviluppo economico lombardo poggia sulle piccole e medie
aziende che meglio delle grandi hanno saputo adattarsi ad un mercato in continua
evoluzione.
Al comparto meccanico, che assorbe ancora il maggior numero di addetti, si è
affiancato il settore del terziario che è stato in grado di svilupparsi, potenziando e
allargando la sua presenza. Ben sviluppata è la tradizionale industria del legno, del
tessile, e dell’edilizia. Anche il settore editoriale e della stampa, nonostante qualche
difficoltà, sembra ritrovare nuova linfa e vitalità. L’utilizzo dei mass-media pervade
sempre più tutti i campi, di conseguenza le arti visive della grafica (design, fotografia, cinema, pubblicità, internet) assumono importanza crescente.
Le richieste di personale, oltre che dalle tradizionali aziende grafiche, provengono anche dal settore editoriale, dalle agenzie pubblicitarie e da provider di web che
è un settore in continua evoluzione poiché interessato dalle trasformazioni e dagli
sviluppi connessi all’introduzione delle tecnologie informatiche in ogni fase della lavorazione. Le aree di possibile occupazione sono quelle delle piccole e medie industrie grafiche nel 90% dei casi, il restante 10% riguarda le imprese artigiane, le grandi aziende e le agenzie pubblicitarie.
Risorse sociali e culturali presenti
La nostra regione offre a tutti i suoi cittadini risorse culturali e sociali di primissimo
piano. Biblioteche, mostre, manifestazioni teatrali, culturali in genere, cinematografiche, spettacoli musicali, sono presenti in ormai molti comuni lombardi, anche in
quelli più piccoli.
In genere i luoghi di aggregazione giovanile sono presenti attraverso gli oratori, per
il resto si denota una certa carenza, anche se non mancano esperienze di centri comunali per i giovani.
Attività e corsi
Non c’è attività professionale, sociale, economica a medio e alto livello a cui non ci si
possa adeguatamente preparare, attraverso i corsi di formazione e di aggiornamento
promosse dalla Regione, Provincia, Comuni, Sindacati, Scuole, Enti privati, Associazioni
di categoria, da sempre impegnati nell’offrire il massimo delle opportunità.
14
15
Bisogni sociali e formativi (famiglie e aziende)
Nella maggior parte delle famiglie lombarde entrambi i genitori sono impegnati giornalmente in attività lavorative. Per questo motivo le famiglie sempre più spesso chiedono che la scuola impegni i giovani a tempo pieno. Sempre più si chiede che la scuola sia ambiente educativo oltre che di apprendimento. Ambiente educativo e di apprendimento in cui la vita insegna e si insegna la vita, tramite educazione e istruzione. Luogo dove comunque lo studente si trovi bene e venga considerato in tutti i suoi
aspetti personali: emotivi, affettivi, di vissuto esperienziale, e valorizzato in tutto
ciò che di positivo c’è.
Una scuola sempre più trasparente, di qualità, con responsabilità precise, e che
diventi un vero servizio e non un apparato, istituzione che le famiglie possano scegliere liberamente.
Sull’altro versante le aziende chiedono alla formazione di preparare sempre meglio i futuri operatori e di riqualificare o aggiornare il proprio personale (formazione
permanente). Chiedono operatori sempre più preparati professionalmente, con solide
basi culturali, buona predisposizione al cambiamento e alla flessibilità, ma anche lavoratori seri ed onesti. Chiedono anche che la scuola segua le orme di un paese reale, più legata alle trasformazioni che stiamo vivendo.
Analisi della complessità del “mondo giovanile”
Arrivati nel terzo millennio, la mappa culturale della nostra società post-industriale si
caratterizza per uno spiccato pluralismo che investe i campi della filosofia, della morale, della pedagogia, della politica, dell’estetica e dell’economia.
Precisi quadri valoriali, che fungevano nel passato da punti di riferimento normativo e comportamentale, hanno lasciato il posto ad una cultura radicale dell’estemporaneo, del soggettivo, dell’adesso-qui-subito. Al pensiero forte è subentrato il pensiero debole, all’etica oggettiva si è sostituita l’etica soggettiva.Il bene ed il male si confondono, la verità ha lasciato il posto all’opinione, il bello è ridotto al piacere.
L’istituto della famiglia, un tempo robusto baluardo di stabilità e di comunione, ha
subìto forti scossoni centrifughi, frammentando spesso al suo interno l’unità relazionale e, all’esterno, il benessere della società.
Gli stessi segnali positivi che cifrano la nostra civiltà, quali il bisogno di pace, la
difesa dell’ambiente, la ricerca per debellare le malattie, i movimenti solidaristici...
vengono poi controbilanciati da forme di xenofobia e di intolleranza, da riflussi nel
privato, da arroccamenti corporativistici... suscitando il dubbio che il bene sia legato solo ad istanze umanistiche passeggere o ad interessi particolari.
Sul versante opposto i mass-media, agendo da tritacarne culturale, stanno operando sul villaggio globale nella linea di una colonizzazione uniformatrice che impone modelli sociologici di comportamento capaci di neutralizzare le coscienze dei singoli individui e le tradizioni ricevute. Le nuove generazioni si trovano senza memoria, né passato, né radici.
Tra questi due fuochi della frammentazione e della colonizzazione che creano una
Babele disorientante, le nuove generazioni hanno bisogno di incontrare agenzie educative che le dotino di robusti valori da una parte e di una forte coscienza retta dall’altra. Nel suddetto contesto sociale, caratterizzato dalla complessità e da differenziazioni culturali e valoriali, il disagio evolutivo è destinato ad aumentare e si manifesta
in un calo di sicurezza e in un vuoto di identità. Fenomeni, questi, che riguardano soprattutto l’adolescenza (14 - 19 anni), stagione della vita definita dai sociologi come
“età incompiuta”, perché in essa i traguardi identificativi non vengono raggiunti entro
l’arco temporale tradizionalmente assegnato a questo periodo, ma si presentano appena avviati e restano aperti a successivi compimenti. La costruzione dell’identità diviene più lunga e laboriosa a motivo del dilatarsi del tempo degli studi, delle difficoltà a
trovare lavoro e del ritardo nell’accesso a scelte di vita definitive.
Nel contesto metropolitano milanese, poi, alcuni fenomeni sociali si acuiscono
rendendo il disagio più palese. Si assiste, ad esempio, ad un crescente degrado ambientale e familiare: i quartieri sono sempre più a contatto con la criminalità e con
l’illegalità; le famiglie indulgono alla frantumazione e si presentano deboli e disarmate di fronte al compito educativo. Molte sono, poi, le attrattive di esperienze marginalizzanti che inducono i giovani all’ottundimento della coscienza (allucinogeni...) o
al fascino della volgarità e del teppismo, così come appare in caduta libera il senso
del sacro e dello spirituale. Il tempo libero, inoltre, è vissuto dagli adolescenti come
un mosaico senza disegno.
Per altro verso l’attuale condizione socio-economica tecnologicamente avanzata
esige acculturazione profonda: di qui la corsa al fenomeno della licealizzazione scolastica con relativa emarginazione degli studenti meno dotati, che rischiano di perdere
penetrabilità sociale ed occupazionale.
Sul versante dei bisogni gli adolescenti chiedono che le istituzioni (famiglia,
scuola, chiesa, politica) siano più attente a loro nello sviluppo della personalità.
Peraltro, essi non nutrono ostilità o conflittualità, ma piuttosto vi riscontrano scarsa
adattabilità e relativa pazienza.
Ancora, essi esprimono un forte bisogno di fare gruppo, che rappresenti per loro
una sorta di “utero sociale” che protegga, rassicuri e assicuri lo spazio per un pensiero convergente e divergente. Gli adolescenti, infine, chiedono un percorso educativo
non soltanto intellettualistico-deduttivo, ma anche esperienziale e capace di coinvolgerli da protagonisti.
TAPPE DI EVOLUZIONE DELL’ISTITUTO
Storia della scuola
Bisogna tornare al 1883, quando, in Porta Volta, precisamente in via Alfieri, fu avviata la scuola di tipografia. Una scelta, allora, che aveva dell’innovativo, perché puntare sull’arte della stampa significava attenzione allo sviluppo tecnologico e possibilità
occupazionali in un mercato in espansione. Significava anche un ritorno alle origini,
quando padre Lodovico Pavoni, nel 1821, aveva dato vita alla prima scuola grafica in
Italia. Sono ormai oltre 120 anni che i Pavoniani Artigianelli sono presenti a Milano,
e molte cose da allora sono cambiate, a partire dalla sede che nel 1951 si è trasferita in via Benigno Crespi, in locali più moderni e spaziosi.
Oggi i vecchi banconi tipografici hanno lasciato il posto ad efficienti e colorati
computer; le rumorose macchine tipografiche sono state sostituite da moderne macchine offset a quattro colori e dalla stampa digitale. L’Istituto Pavoniano Artigianelli si
16
17
presenta come istituzione cattolica che svolge, senza scopo di lucro, la sua azione educativa nel contesto della società civile attuale e della sua organizzazione scolastica.
L’Istituto Tecnico industriale è paritario, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione
con D.M. 2 febbraio 2001. Esso si articola nelle specializzazioni di prestampa, stampa e post-stampa. Il Centro di formazione professionale è finanziato dalla Regione
Lombardia, attraverso la Provincia di Milano. Ha durata triennale.
Innovazione nella tradizione è stato un po’ lo slogan che ha accompagnato negli
anni la nostra scuola, perché uno degli obiettivi della scuola degli Artigianelli è sempre stato quello di precedere i tempi, mantenendo sempre fermo lo spirito e l’impegno che anima i Pavoniani e i laici che li affiancano in questi ultimi anni. Il Padre
fondatore voleva che i suoi ragazzi diventassero “valenti operai, onesti cittadini e
buoni padri di famiglia, cari a Dio e utili alla società”.
DATA
STRUTTURA
DIDATTICA
1951
Apertura dell’Istituto nell’attuale sede
Composizione e stampa tipografica
1960-1965
Introduzione della composizione
meccanica (linotype)
Riconoscimento legale del I e II anno.
Riconoscimento legale del III anno.
1971-1975
Introduzione della scheda
di valutazione globale.
Programmazione didattica
con spirito di interdisciplinarità
1976-1980
Laboratorio di fotocomposizione
1981-1985
Acquisto dei primi 12 computer
Introduzione del pagellino informativo.
1986-1990
Ampliamento dei laboratori informatici
con l’acquisto di altri 30 computer.
Introduzione biennio post-qualifica
1992-1995
Sperimentazione didattica III anno
con introduzione di fisica, arte, inglese.
Adesione al “Progetto Brocca”.
Introduzione del “Campo Scuola”
di inizio anno per la classe prima.
1996-2000
Apertura del laboratorio di legatoria.
Installazione di un server di rete
e internet su ogni computer.
Adesione al “Progetto 92” per il triennio.
Ottenimento della parità scolastica.
Primi utilizzi della didattica multimediale.
Attuazione di corsi in videoconferenza.
2001-2003
Acquisto di 30 computer.
Adeguamento al nuovo ordinamento per il
diploma di “Tecnico dell’Industria Grafica”.
2003-2004
Apertura dell’indirizzo di Istituto Tecnico
per le Industrie Grafiche
Apertura del Corso Professionale triennale
del D.A.I.F. per l’attuazione.
2004-2005
Cablatura della scuola
Ristrutturazione della rete
e dei laboratori di prestampa.
2005-2006
Sostituzione macchina offset bicolore
con Heidelberg quattrocolori
Realizzazione reparto di still life.
La riforma Moratti (a partire dall’anno scolastico 2003-2004) ha sollecitato la graduale sostituzione dell’Istituto Professionale con l’Istituto Tecnico Industriale e l’ntroduzione del Corso Professionale Regionale Triennale.
Dati statistici degli ultimi sette anni
anno scolastico 2000-2001
Classe
prima
seconda
terza
quarta
quinta
22
2
18
2
-
21
21
-
27
1
23
3
-
28
2
23
3
-
25
1
24
1
3
iscritti
ritirati
promossi
non promossi
diplomati
non diplomati
eccellenze*
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
anno scolastico 2001-2002
Classe
iscritti
ritirati
promossi
non promossi
diplomati
non diplomati
eccellenze*
prima
seconda
terza
quarta
quinta
28
3
18
7
-
19
1
16
2
-
24
1
21
2
-
24
2
21
1
-
24
1
21
2
4
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
anno scolastico 2002-2003
Classe
iscritti
ritirati
promossi
non promossi
diplomati
non diplomati
eccellenze*
prima
seconda
terza
quarta
quinta
17
1
14
2
-
20
16
1
-
19
19
-
23
2
21
2
-
23
23
3
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
18
19
anno scolastico 2003-2004
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II ipia
iscritti
17
12
19
ritirati
promossi
17
10
14
non promossi 2
5
diplomati
non diplom. assunti con occupazione congrua
eccellenze* -
III ipia
IV ipia
V ipia
I.F.T.S.
22
17
5
-
16
16
-
21
17
4
3
15
-
II i.t.i.
III ipia
IV ipia
V ipia
11
2
9
5
-
18
16
2
-
18
16
2
-
18
17
1
15
-
15
-
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
anno scolastico 2004-2005
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
iscritti
19
17
17
ritirati
1
promossi
17
15
16
non promossi 2
diplomati
non diplom. assunti con occupazione congrua
eccellenze* *Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
anno scolastico 2005-2006
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
II i.t.i.
iscritti
22
23
19
24
ritirati
2
2
promossi 19
15
17
20
non p.
3
6
3
2
qualificati/diplomati
non qualificati/non diplomati
assunti con occupazione congrua eccellenze*
-
III c.f.p.
III i.t.i.
IV ipia
V ipia
15
14
1
-
15
13
2
-
17
15
2
-
18
16
2
8
2
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
anno scolastico 2006-2007
Classe
iscritti
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
II i.t.i.
III c.f.p.
III i.t.i.
IV i.t.i
V ipia
22
19
22
21
15
25
23
14
Ambienti, dotazione
Piano
terra
portineria
sala attesa
Piano
semi
interrato
laboratorio di stampa offset
laboratorio di legatoria/cartotecnica
palestra
teatro
sala mensa
cucina
Piano
rialzato
aula laboratorio multimediale
aula formazione permanente
segreteria scolastica
direzione istituto
sala lettura/studio
sala ricreazione interna
sala bar/ristoro
spogliatoio maschile
spogliatoio femminile
auditorium “Lodovico Pavoni”
ufficio amministrativo
ufficio rappresentante legale ente gestore
Primo
piano
biblioteca
aule scolastiche CFP e ITI
locale operatori pulizia
ufficio Preside
sala professori
sala medica
Secondo
piano
laboratorio fotografia digitale
sala stampanti digitali
laboratorio informatico multimediale – web design
archivio scolastico e locale server
laboratorio pre-stampa per il trattamento del colore
laboratorio pre-stampa di desktop publishing
aula multimediale
archivio didattico
archivio amministrativo
ufficio contabilità
sala regia fadnet
Terzo
piano
aula di disegno e di progettazione grafica
m agazzino
20
21
HARDWARE A DISPOSIZIONE DELL’ISTITUTO
Prestampa
40 computer Macintosh
40 computer Windows
6 Scanner
Stampante A4/ A3 b/n
Stampante digitale A3 colori (Docucolor 6060)
Plotter A0 HP 2000 CP
Macchina fotografica digitale
5 Videoproiettori
Server NT
Torchio espositore lastre
Stampa
Offset 4 colori 44x64 con tavolo di controllo
Offset Quickmaster 4 colori DI
Offset TOK monolore
2 Offset Quickmaster bicolore
4 Offset GTO monocolore
Densitometro
Spettrofotometro
Post-stampa
Piegatrice Stahl KL55/4 con punto colla
Piegatrice Stahl FD 52
Brossura Quick Binder 200
Cucitrice filo refe
Cucitrice punto metallico semiautomatica
Spiralatrice
Cordonatrice
Taglierina lineare Polar 115x con sw compucut per la programmazione dei tagli
Altre attrezzature
Lavagne luminose
Fotocamera digitale
Macchina fotocopiatrice in bianco e nero
Proiettori digitali
Videoregistratore e lettore DVD
Collegamento a internet tramite adsl su tutti i computer
Strumenti musicali: tastiera, pianoforte, chitarra
Impianto voci e impianto luci per spettacoli musicali
DOTAZIONE, AMBIENTI, STRUTTURA
Software a disposizione dell’Istituto
Adobe Photoshop
Adobe Acrobat
Adobe Page Maker
Adobe Indesign
Adobe Illustrator
Adobe FrameMaker
Quark Xpress
Macromedia FreeHand
Linocolor
Macromedia Fireworks
Macromedia Flash
Macromedia Dreamweaver
Macromedia Dreamweaver UltraDEV
Microsoft Office 2000 professional
Frontpage 2000
Photodraw 2000
Ahead Nero
Lotus SmartSuite
FileMaker Pro
PcAnywhere
SameTime
StreamCam
Timbuktu Pro 2000
Compucut
Vipcolor
22
23
Arricchimento
dell’offerta formativa
Semiconvitto
Il semiconvitto si configura come vera e propria opportunità che permette agli adolescenti di costituirsi come “gruppo” e non solo come “classe”.
Tale realtà sollecita i giovani a sviluppare in modo armonico e multidimensionale la
propria identità nell’area ludico-sportiva, relazionale, religiosa e consente spazi necessari per coltivare hobbies personali e di gruppo, senza tralasciare le occasioni di
impegni particolari per attività solidaristiche.
Convitto
All’interno dell’istituto è presente una struttura di accoglienza costituita da sette
stanze per un totale di dodici posti letto.
Il convitto si configura come vera e propria opportunità che permette agli studenti, che non possono rientrare quotidianamente in famiglia, di essere ospitati.
Tale realtà consente inoltre di accogliere ex allievi delle scuole pavoniane, frequentanti l’università o corsi di formazione tecnica superiore.
Servizio mensa
All’interno dell’istituto, grazie alla cucina in loco e ad un self-service di distribuzione, la scuola garantisce la mensa a tutti gli alunni.
Attività sportiva
Durante la pausa pomeridiana i docenti dell’istituto organizzano tornei di calcio, di
basket, di pallavolo fra le varie classi. Nel periodo invernale,all’interno della sala ricreazione i ragazzi possono partecipare a tornei di ping-pong, dama, scacchi, carte,
calcio balilla...
Ricerca degli interessi di tempo libero
I giovani possono godere di sufficiente libertà e di mezzi adeguati per realizzare interessi ed hobby: sala di lettura, biblioteca e attività musicali.
Attività religiosa
Oltre alla curricolare ora di religione, i giovani sono stimolati a far maturare la fede
attraverso alcune esperienze liturgiche, con l’attenzione a sottolineare maggiormente
l’Avvento e la Quaresima.
Laboratori di solidarietà
Per dilatare la sensibilità altruistica e superare l’individualismo e l’egocentrismo, l’animatore religioso propone, in periodi circoscritti, attività di solidarietà collegate con
le Opere missionarie e caritative dei Religiosi pavoniani.
Educazione alla sessualità e all’affettività, alla legalità
L’educazione alla sessualità e all’affettività, a completamento di un corretto e armonico sviluppo della persona, che non eluda le curiosità adolescenziali, ma sappia anche fornire il senso e il valore dell’incontro con realtà diverse. Testimonianze significative aiutano i giovani a crescere nel rispetto della legge, ed evitare atteggiamenti tragressivi ed ogni forma di bullismo.
Campo-scuola estivo
Ogni anno tutti gli alunni delle classi prime sono invitati (durante la prima settimana di scuola a settembre) ad iniziare il nuovo anno scolastico, attraverso una esperienza comunitaria della durata di alcuni giorni. Questi saranno trascorsi in una località montana per poter, così, familiarizzare con i nuovi compagni di scuola e con la
docenza.
In vista dell’occupazione
Si promuove una sensibilizzazione al problema del mondo del lavoro. Vengono calen-
24
25
darizzati incontri a carattere politico-sindacale-sociale. Si conducono i giovani a visitare complessi grafico-industriali.
Stages
Si organizzano dei periodi estivi di esperienza lavorativa, presso aziende grafiche distribuite sul territorio, che contribuiscono al completamento dell’orario obbligatorio
dell’area di professionalizzazione (quarta classe) e/o alla formazione del credito formativo (terza e quarta classe).
Visite tecniche
Si organizzano annualmente visite a fiere, mostre di settore e complessi grafico-industriali, per permettere agli studenti un continuo aggiornamento e una visione completa del panorama tecnologico che caratterizza il settore grafico-editoriale.
Scuola aperta
Ogni anno la scuola apre le porte alle famiglie e ai ragazzi che intendo farsi un’idea
più completa della nostra scuola. Sono giorni in cui gli studenti diventano protagonisti mettendo in mostra la loro preparazione e le loro capacità, attraverso attività di
laboratorio, di accoglienza e di presentazione.
Gite
Annualmente il Consiglio d’Istituto promuove alcune esperienze comunitarie attraverso gite culturali o ludico-sportive di uno o più giorni, in località italiane o estere.
Test di orientamento e riorientamento
L’Istituto Pavoniano Artigianelli è dotato di un Centro di Consulenza psico-pedagogica in grado di aiutare i candidati alunni a discernere sulla loro idoneità a frequentare la Scuola di Grafica. Con una serie di batterie di test psico-attitudinali si opera un
check-up di ingresso per verificare i prerequisiti fondamentali. I risultati delle suddette prove sono importanti anche per i docenti, al fine di possedere una panoramica
precisa della futura classe a loro affidata.
Nel caso di mancato riscontro di alcune specifiche attitudini, lo psicologo indirizza il ragazzo verso esiti scolastici a lui più idonei. Considerata la leggerezza con
cui, sempre più frequentemente, i giovani si orientano ai corsi superiori, esponendosi al rischio di insuccesso scolastico, tale servizio risulta assai utile alla verità delle
cose e all’identità del soggetto.
Sostegno e recupero
L’attenzione per le situazioni specifiche e la cura nell’individuazione di metodologie
didattiche che sappiano supportare le necessità dei singoli studenti sono considerate una priorità e una costante del compito educativo che si svolge in questo
Istituto.
La progettazione curricolare prevede, comunque e ovviamente, anche una consistente attività di sostegno e recupero, che viene svolta secondo differenti modalità di intervento:
1) Sportello dello studente: per alcune materie su richiesta degli studenti, gli
insegnanti sono a disposizione un giorno alla settimana durante l’intervallo del
pranzo per interventi mirati di sostegno.
2) Recupero in itinere: a ogni docente è data facoltà di progettare un programma di recupero in itinere personalizzato per le situazioni di insufficienza e per gli
studenti con particolari lacune e difficoltà, secondo modalità e attività concordate
con i singoli allievi. Tali interventi verranno attuati preferibilmente durante l’intervallo pranzo e/o al sabato mattina.
Lo sportello del giovane
Alla luce dell’analisi di quanto già espresso nell’Analisi della complessità del mondo
giovanile, emerge che i giovani sono disorientati dal punto di vista affettivo e relazionale, e psicologicamente fragili; in una stagione difficile qual è l’adolescenza possono trovare sostegno dall’essere ascoltati e guidati.
L’Istituto dunque, primariamente nelle figure dell’animatore religioso, del
Direttore e del Preside, ma anche nella persona degli insegnanti-educatori, svolge
un’azione di dialogo e di confronto personale con i singoli alunni, al fine di capirne
i comportamenti, sostenerli, correggerli, incoraggiarli a far emergere il meglio di sé.
Tale servizio di sostegno psicologico, simbolicamente denominato “sportello del
giovane”, è tanto più efficace quanto più viene condotto “collegialmente”, potendo
concordare un’omogeneità di atteggiamenti pedagogici da assumere in armonia con le
famiglie.
Apertura al mondo dell’industria
Una delle caratteristiche peculiari del nostro Istituto è la stretta collaborazione con
il mondo dell’industria grafica.
Sono infatti oltre 2000 le realtà industriali con le quali l’Istituto è in relazione.
L’industria chiede alla scuola giovani preparati, che sappiano autonomamente ope-
26
27
rare su macchine da stampa o con sistemi informatici; a questa domanda si cerca di
rispondere mettendo in contatto i nostri studenti con le aziende del settore che hanno bisogno di assumere personale.
Le aziende chiedono informazione culturale tecnica, e continui aggiornamenti
sulle nuove tecnologie; a questa richiesta si risponde con una serie di iniziative che
vanno dall’incontro tecnico, all’esposizione di prodotti e macchinari attraverso iniziative di “Open House”, da corsi strutturati su argomenti di rilevante interesse, a videoconferenze di aggiornamento professionale (con Certificati Regionali- FSE).
Diverse aziende del settore (in particolare quelle produttrici di attrezzature e prodotti) collaborano concretamente con la scuola mettendo a disposizione, sotto forme
diverse, materiali e attrezzature, che risultano particolarmente utili per gli aggiornamenti operativi degli studenti. L’Istituto si impegna in modo costante ad alimentare
questi rapporti per favorire una reciproca crescita culturale e professionale.
Continuità educativa e professionale post-scolastica (ex allievi)
Considerata l’età adolescenziale, come “età incompiuta”, è riduttivo ritenere che il
triennio o il quinquennio scolastico siano sufficienti a dare per concluso il compito
educativo sia sul versante umano sia su quello più strettamente professionale.
Consapevole dell’esigenza di formazione permanente, pena lo scivolamento nell’analfabetismo di ritorno, la Comunità educativa dell’Istituto si fa carico di una continuità pedagogico-professionale attraverso l’Associazione degli Ex-allievi pavoniani.
Agli alunni che terminano i cicli scolastici viene consegnata una tessera di appartenenza all’Associazione, rinnovabile negli anni seguenti, che li abilita a frequentare
corsi di aggiornamento tecnico e li sollecita a partecipare ad incontri formativi di taglio psicologico, solidaristico e spirituale.
Certificazione qualità ISO 9001 e accreditamento
L’Istituto Pavoniano Artigianelli nel mese di marzo del 2002, ha ottenuto la certificazione qualità UNI EN ISO 9001 valida per il seguente campo di applicazione:
Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e formazione di
base, superiore e continua, frontale e a distanza, nei settori: grafica editoriale, comunicazione visiva e multimedialità. (EA 37)
Design, management and supply of vocational orientation and training services for
basic, high, continuous education in graphic design, comunication and information technology. (EA 37)
L’Istituto Pavoniano Artigianelli è, inoltre, un ente di Formazione accreditato
presso la Regione Lombardia.
La ricerca in atto
Premessa
Questa sezione del P.O.F. concerne il futuro, ciò che il nostro Istituto si prefigge di
realizzare nei prossimi tre anni. Essa ha lo scopo di illustrare i campi ritenuti fondamentali per lo sviluppo e il miglioramento della attività della scuola.
Le singole iniziative dovranno essere individuate, progettate, realizzate nonché,
alla fine, valutate dagli organismi scolastici di competenza, ciascuno nel rispetto del
proprio ruolo e funzione.
1. La ricerca della qualità
Una delle preoccupazioni principali del nostro Istituto è la ricerca della qualità, ricerca oggi sempre più necessaria per soddisfare al meglio una domanda formativa in costante mutamento e per rispondere in modo efficace ai problemi posti dalla realtà (basti pensare all’incessante - e sempre più rapida - evoluzione delle tecnologie della comunicazione). Solo una costante ricerca della “qualità” (da intendersi come aggiornamento delle attrezzature in dotazione, formazione continua degli insegnanti, miglioramento dei servizi interni, conoscenza aggiornata dei problemi del territorio e delle
richieste del mondo del lavoro, ecc.) può permettere di vincere tali sfide.
Grazie all’autonomia scolastica, oggi l’istituto sviluppa un modello di didattica
flessibile, in grado cioè di adattarsi il più possibile e di rispondere positivamente alle mutevoli, difficilmente generalizzabili esigenze e caratteristiche dell’utenza: una
didattica flessibile che sia in grado, in definitiva, di valorizzare al meglio la qualità
della formazione espressa dalla nostra scuola e di migliorarla nel futuro. In tale didattica costante sarà l’attenzione per la qualità non solo degli obiettivi stabiliti ma anche dei metodi e dei procedimenti impiegati per ottenerli. Riteniamo, infatti, che un
28
29
insegnamento di qualità non possa prescindere dall’attenta valutazione e dall’incessante affinamento delle metodologie impiegate, convinti che, alla fine, solo un insegnamento di qualità possa portare a un risultato di qualità, cioè ad una formazione
degli allievi sempre più consapevole, sempre più efficace, sempre più rispondente alle esigenze di una società in rapida trasformazione.
Punto di partenza per la ricerca della qualità sarà la individuazione di aree “deboli”, di settori ove più evidente sia la necessità e la possibilità di un miglioramento e quindi più sensibile la differenza tra la situazione attuale e la situazione desiderata. Il momento successivo consisterà nello stabilire, progettare, realizzare (ad opera dei competenti organismi scolastici come già indicato nella Premessa) gli interventi idonei a colmare il divario precedentemente rilevato.
2. La ricerca-azione
Se il fulcro attorno al quale, idealmente, ruota l’attività dell’Istituto è l’allievo, allora la forza che permette la rotazione non può non essere il personale scolastico, docente e non docente. Fuor di metafora, ci preme sottolineare l’estrema rilevanza di disporre di un gruppo di professionisti sempre cosciente della importanza e della funzione del proprio ruolo.
Uno sforzo costante pertanto sarà rivolto alla formazione interna, in modo da offrire all’utenza un personale scolastico altamente qualificato e motivato, sempre al
passo con i tempi e sempre in grado di affrontare le sfide della società moderna di
cui si parlava al punto 1.
Quale che sia il livello di responsabilità all’interno dell’Istituto e la mansione svolta, obiettivo primario sarà l’ampliamento e la valorizzazione delle competenze possedute, degli strumenti e delle metodologie applicate, dei metodi e dei processi di autovalutazione, nel tentativo se non di realizzare almeno di avvicinare il più possibile
un processo di formazione continua, idealmente mai esauribile.
La razionalizzazione e la formalizzazione del sapere acquisito e delle esperienze
sviluppate singolarmente da ciascuna professionalità nel proprio ambito di competenza completerà il quadro della formazione interna, per garantire la trasmissione e la
condivisione delle conoscenze all’interno dell’Istituto.
3. Le nuove prospettive
3.1 Introduzione
Le nuove prospettive riguardano:
• L’incremento del numero degli iscritti
• L’incremento della qualità dei servizi formativi offerti
• L’orientamento dell’utenza scolastica verso scelte di studio e professionali il
più possibile mature, consapevoli, rispondenti alle capacità e alle esigenze espresse
dall’allievo
• Costante ricerca e potenziamento di collaborazioni, partnership, nuovi contatti con il mondo del lavoro al fine di garantire all’utenza un insegnamento il più possibile radicato nell’effettiva realtà del contesto sociale
• Organizzazione di stage presso le migliori aziende del settore grafico, per offrire all’allievo una formazione d’avanguardia e completa, che non sia puramente scolastica ma che si traduca anche in una reale - e dunque ulteriormente qualificante esperienza lavorativa
• Organizzazione di corsi post-diploma
• Costante aggiornamento e potenziamento delle attrezzature e della tecnologia
impiegate all’interno dell’Istituto
Inoltre l’istituto investirà risorse anche per lo sviluppo di:
• Mappe concettuali
• Didattica breve
• Area di progetto a partire dal terzo anno di corso
• Moduli
• Valutazione del P.O.F
3.2. Le mappe concettuali
La nuova concezione del sapere, un sapere proiettato verso le esigenze del Terzo
Millennio, ha determinato una evoluzione della didattica, oggi non più fondata su
un modello di insegnamento/apprendimento “lineare”, cioè basato sulla successiva
aggregazione-accumulazione di conoscenze, bensì su un modello di
insegnamento/apprendimento “a rete”, cioè basato sulla definizione di concetti cardine e sulla progressiva messa a fuoco e comprensione delle relazioni che li connettono - a formare appunto un ideale reticolo.
La costruzione di mappe concettuali, in momenti appositamente predefiniti del
percorso didattico, mirerà a far emergere in tutta la loro rilevanza i concetti fondanti di ciascuna disciplina, per permetterne una utilizzazione consapevole e flessibile,
cioè estendibile all’occasione anche al di fuori degli ambiti specifici di pertinenza, e
una assimilazione mai passiva o mnemonica ma sempre personale, soggettiva, cioè il
più possibile “critica”.
30
31
Centro di Formazione
Professionale Triennale (cfp)
Titolo di studio: Qualifica professionale
Il nostro Istituto ha aderito al progetto della Regione Lombardia sulla Formazione
Professionale nei termini previsti e qui riproposti:
“In base a quanto sancito nell’Accordo quadro fissato in Conferenza unificata il 19
giugno 2003, che ha inteso porre le basi per garantire la gestione della fase di transizione al nuovo sistema di istruzione e formazione professionale definito dall’entrata in vigore della l.n. 53/2003, è prevista la realizzazione, in via sperimentale a
partire dall’anno scolastico 2003/2004 e fino all’entrata in vigore delle norme attuative previste dalla legge medesima, di un’offerta formativa in grado di soddisfare le esigenze delle ragazze, dei ragazzi e delle loro famiglie nel rispetto delle aspettative personali.
Infatti, per garantire che i cittadini - gli allievi e le loro famiglie - possano fruire fin da subito di percorsi per i quali sia certo “il riconoscimento a livello nazionale dei crediti, delle certificazioni e dei titoli, ..., anche ai fini dei passaggi dai percorsi dell’istruzione e formazione professionale ai percorsi del sistema dell’istruzione
e viceversa”, il 25 settembre 2003 è stata stipulata un’apposita Intesa tra la regione Lombardia, il MIUR ed il MLPS, la quale ricomprende e riordina ad un orizzonte
più ampio l’analoga intesa che, nell’A.F. 2002-2003, aveva dato corso ad una prima
sperimentazione, riproposta poi anche per gli anni formativi successivi, a cui si fa
riferimento ad una continuità che non è solo formale ma sostanziale.
Il progetto infatti, coerentemente a quanto previsto in tale accordo prevede la
sperimentazione e il consolidamento di nuove modalità di progettazione e realizzazione dei percorsi e, ancor più importante, finalizzati a ridurre le possibili ricadute,
in termini di disorientamento dell’utenza e conseguente evasione/dispersione scolastica, che la riforma normativa potrebbe causare. In coerenza con l’impostazione
metodologica descritta nella legge 53/2003 la progettazione viene proposta per
aree formative. All’interno di esse vengono indicati obiettivi e contenuti ad un livello macro per consentire ai singoli operatori una puntuale declinazione all’interno del singolo Piano di Studio Personalizzato in risposta alle caratteristiche dell’utenza di riferimento e in base a quanto definito nelle Linee Guida di Settore.
Il progetto è gestito, come riferimento organizzativo e progettuale, in raccordo con i gruppi di progettazione delle ATS che già hanno realizzato i percorsi sperimentali 2003/2004 attraverso un’attività di coordinamento che persegue i seguenti obiettivi:
• dotare il progetto di un impianto coerente ed organico, caratterizzato da
standard professionali e formativi comuni, da una metodologia di riferimento per la progettazione, l’erogazione e la valutazione dei percorsi formativi;
• raccordarsi con il sistema di certificazione delle competenze e degli standard
formativi, da definire a livello nazionale, per garantire la validità nazionale
e le trasferibilità dei titoli rilasciati;
• sviluppare un monitoraggio puntuale su tutte le azioni formative con interventi di sostegno al miglioramento;
• sostenere la cura delle risorse umane;
• garantire la produzione di un dispositivo di strumenti che preveda gli standard, i modelli e le procedure, le “buone prassi”;
• sostenere le attività di sviluppo del progetto.
Finalità generale del Progetto è quindi la valorizzazione del sistema della
Formazione Professionale, riconoscibile come esperienza formativa dotata di valenze educative, pedagogiche, culturali, sociali e professionali, luogo di crescita e di
valorizzazione della persona.
Inoltre, attraverso i suddetti gruppi di progettazione, il progetto si raccorderà
con i lavori del Centro Risorse della Consulta Regionale Standard per quanto attiene le diverse aree professionali nonché l’ambito prioritario di verifica e monitoraggio delle attività formative e della loro rispondenza alle indicazioni nazionali e regionali.
Il progetto prevede l’adozione del modello di monitoraggio in uso dal coordinamento delle ATS che stanno attuando i percorsi sperimentali che prevede un sistema articolato di valutazione quanto-qualitative dell’andamento e degli esiti dell’intervento riferito anche alla soddisfazione degli attori coinvolti e alla verifica delle
acquisizioni. Inoltre il progetto prevede la partecipazione al monitoraggio regionale attraverso il riferimento organizzativo ai gruppi di progettazione delle ATS che
stanno gestendo i percorsi sperimentali e quindi, tramite essi, ai lavori del Centro
Risorse della Consulta Regionale Standard.
Operatore/trice grafico/a multimediale
L’operatore/trice grafico/a opera nella grande, media e piccola impresa nonché presso centri stampa di enti pubblici e privati. Ha una funzione polivalente di base da
assicurare, una visione integrata nel processo produttivo; inoltre possiede uniformità di linguaggio, sensibilità grafico-estetica e conoscenza dei cicli produttivi e delle tipologie dei prodotti comune a tutti gli operatori di questa comunità professionale.
L’operatore/trice grafico/a è in grado di affrontare i seguenti compiti:
- Realizzare il flusso di lavoro del processo grafico interagendo con le sue diverse fasi.
- Effettuare lavorazioni di media complessità grafica.
- Interpretare la documentazione che accompagna il progetto grafico.
- Predisporre i materiali e le attrezzature da utilizzare.
- Utilizzare correttamente le varie attrezzature ed eseguire la corretta manutenzione.
- Condurre le operazioni di taglio e piegatura delle segnature.
- Gestire la rilegatura a brussura su linee semiautomatiche e la rilegatura cartonata.
Esso si declina nelle seguenti figure professionali:
Operatore/trice di prestampa;
Operatore/trice di stampa;
Operatore/trice di legatoria - cartotecnica.
32
33
Triennio CFP
MODULI
Area linguistica e delle scienze umane
1° anno
2° anno
3° anno
totale
280
180
150
610
250
180
130
560
361
379
275
1015
0
159*
161
159*
336
159*
497
477
1050
1050
1050
3150
Lingua italiana, Lingua inglese, Sicurezza/
Ambiente, Economia /Diritto, Storia/Geografia
Area matematico-scientifica
Matematica, Scienze, Informatica
Area tecnico-professionale
Disegno, Tecnologia, Sicurezza, Laboratorio
LARSA, Lab. Espressivo/Motorie
Area stage
Area personalizzazione
Orientamento/Capacità personali
TOTALE
*almeno 60 di LARSA
SCHEMA ORARIO SETTIMANALE
MODULI
1° anno
2° anno
3° anno
totale
Lingua italiana
Lingua inglese
Economia/Diritto
Storia/Geografia
Matematica
Scienze
Informatica
laboratorio per le esercitazioni grafiche
Tecnologia
3
2
2
1
3
2
2
6
2
3
2
1
1
3
1,5
1,5
8
2
2
2
1
1
3
1,5
1,5
7
2
8
6
4
3
9
5
5
21
6
Religione
Ed.motoria/sicurezza
Metodo/Sost./orientamento
1
2
2
1
2
2
1
2
3
3
6
7
0
36
160
36
336
35
Stage aziendale (in orario curriculare)
TOTALE
*moduli di 50 minuti
Valutazione CFP
La valutazione finale ha lo scopo di certificare gli obiettivi che l’allievo ha raggiunto.
Per la valutazione finale annuale del percorso formativo degli allievi del Corso di
Formazione Professionale, in attuazione del protocollo di Intesa tra Regione Lombardia,
Miur e Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, viene adottato un libretto di valutazione che prende in considerazione tutte le aree didattiche:
• Area dei linguaggi;
• Area matematico-scientifica;
• Area storico-socio-economico;
• Area delle capacità personali;
• Area professionale;
inoltre verranno valutate le Unità di apprendimento, il comportamento e lo stage (per
il 2° e 3° anno).
Per la valutazione, durante l’anno formativo, delle conoscenze, delle abilità e delle competenze nelle varie aree didattiche, viene utilizzato una scala di valutazione in
centesimi (es.: 40 - 55 - 60 - 75 - 80 - 90). Le aree culturali, le Unità di apprendimento, l’area professionale e lo stage hanno un “peso” diverso a seconda del monte ore
annuale della singola disciplina o attività.
Nella valutazione di fine anno le aree culturali, professionali e le Unità di apprendimento incidono per l’80% il primo anno, per il 60% il secondo. Il comportamento e
lo stage incidono sulla valutazione finale per il 20% ciascuno.
La valutazione dei comportamenti considera tre aspetti:
1. La relazione e collaborazione (partecipazione);
2. L’applicazione;
3. Il rispetto delle regole.
Queste tre dimensioni vengono esplicitate in otto descrittori che meglio definiscono il
comportamento. Per il passaggio al 2° anno è necessario raggiungere una valutazione
minima del 55%; per il passaggio al 3° anno è necessario raggiungere una valutazione minima del 60%.
Gli allievi ammessi alla classe successiva, ma che non raggiungono una valutazione sufficiente (60%) nelle singole discipline, saranno soggetti a debiti formativi da recuperare l’anno successivo.
Durante l’anno formativo sono previste delle valutazioni intermedie:
Primo pagellino (metà novembre);
Pagella di quadrimestre (fine gennaio);
Secondo pagellino (aprile).
STRUTTURA DIDATTICA
E METODOLOGIA DEL PERCORSO FORMATIVO
Il Progetto propone azioni formative che si caratterizzano per i seguenti requisiti:
• l’individuazione di standard formativi e professionali delineati per ciascun settore
professionale ed espressi in termini di saperi, capacità e competenze;
• un approccio formativo e didattico peculiare, fondato su una metodologia
induttiva;
• una articolazione del percorso che prevede la presenza di interventi individualizzati o personalizzati (accoglienza, orientamento, arricchimento, potenziamento, ...),
finalizzati a favorire il successo formativo di ciascun allievo;
• l’adozione di un Portfolio delle Competenze individuali, in grado di documentare
con sistematicità e progressione lo sviluppo del percorso formativo;
• la presenza di azioni formative specifiche per allievi disabili (integrati nei corsi o
coinvolti in una azione mirata).
Le attività saranno realizzate attraverso metodologie di tipo attivo. Gli obiettivi
del modulo saranno perseguiti in modo da rispondere alle differenziate esigenze dell’utenza in un’ottica personalizzata volta a garantire il successo formativo a tutti gli
allievi. In particolare i contenuti formativi saranno realizzati anche attraverso un approccio interdisciplinare che, in coerenza con la logica della pedagogia del compito,
articolerà il percorso in Unità di Apprendimento finalizzate alla realizzazione di prodotti reali o simulati.
34
35
Istituto Tecnico
Titolo di studio: Perito delle comunicazioni grafiche
L’Istituto Pavoniano Artigianelli, con l’anno scolastico 2003/2004 ha aggiunto al proprio piano di offerta formativa, l’indirizzo di Istituto Tecnico per “Perito delle comunicazioni grafiche”.
La generale tendenza degli studenti a non immettersi nel mondo del lavoro dopo
la qualifica professionale del terzo anno scegliendo di continuare gli studi fino al diploma e la conseguente richiesta di un bagaglio culturale adeguato in previsione del
crescente orientamento al prosieguo degli studi postdiploma, sono le motivazioni che
hanno orientato il Collegio a questa scelta.
Per continuare a fornire la preparazione professionale che fino ad ora ha permesso di garantire occupazione alla quasi totalità degli studenti qualificati e/o diplomati, l’Istituto aggiungerà al piano orario di base alcune ore di esercitazioni pratiche
(opzionali). Questo ci permetterà di continuare a mettere a frutto le risorse degli attrezzati laboratori grafici presenti in Istituto e altresì di soddisfare da una parte la richiesta
delle famiglie di avere una scuola a tempo pieno, dall’altra le numerose richieste delle
aziende del comparto grafico che ci richiedono operatori sempre più qualificati.
Profilo professionale
Al termine del quinquennio, il diplomato sarà in possesso delle seguenti abilità e
competenze:
Grafica pubblicitaria: progettazione di stampati editoriali, pubblicitari; realizzazione di finish layout utilizzando software grafici; creazione di story bord; percorsi
multimediali; creazione e realizzazione di pagine internet per mezzo di software
come Dreamweaver, Fireworks, Flash, Swish.
Grafica editoriale: realizzazione di riviste, libri, opuscoli, brochure, stampati commerciali di ogni genere per mezzo di software grafici come XPress, InDesign,
Photoshop, Freehand, Illustrator, Acrobat, Signastation. Acquisizione delle immagini per mezzo di scanner professionali e macchina fotografica digitale; gestione
delle immagini: ritocco immagini, fotomontaggi; impaginazione grafica a computer; realizzazione di stampe a colori per il controllo qualitativo; realizzazione di
matrici per la stampa.
Stampa digitale e stampa offset: realizzazione di stampati per mezzo di moderne
macchine da stampa. Utilizzo di attrezzature di stampa digitale ad alta definizione e di moderne macchine da stampa offset pluricolori con controllo elettronico
delle funzioni principali.
Post-stampa: apprendimento delle principali tecniche di allestimento (legatoria) di
uno stampato per mezzo di moderne attrezzature (piegatrice, brossura, taglierina, linea del punto metallico, cucitrice a filo refe).
Gestione aziendale: sulla base delle conoscenze e competenze acquisite nel corso degli anni, si apprendono le tecniche della gestione e organizzazione aziendale, l’organizzazione del lavoro secondo i moderni workflow (flussi di lavoro) digitali pre-
senti nella maggior parte di agenzie pubblicitarie, studi grafici, aziende grafico-editoriali, tipografie, centri stampa. Il tutto con l’utilizzo di software gestionali.
Sbocchi occupazionali
Il diplomato sarà in condizione di spendere le competenze acquisite inserendosi
• in piccole, medie e grandi aziende del comparto grafico-editoriale, svolgendo attività differenziate: progettazione, realizzazione, controllo, preventivistica, coordinamento;
• in agenzie pubblicitarie o in studi grafici professionali sino a svolgere autonomamente la libera professione;
• in provider o centri specializzati per la creazione e costruzione di pagine internet
e percorsi multimediali;
• in un corso di studi superiori (post-diploma, università).
SCHEMA ORARIO SETTIMANALE DEL BIENNIO
Discipline del piano degli studi
Classe 1
Classe 2
4
2
4
3
3
2
2
1
4
2
4
6
4
2
4
3
3
2
2
1
4
2
4
6
37
37
Classe 3
Classe 4
Classe 5
4
3
3
2
3
2
2
2
1
3
2
2
4
4
4
3
3
2
3
2
2
2
1
3
4
2
4
2
4
3
3
2
3
2
2
2
1
3
4
2
4
2
37
37
37
Italiano
Storia e geografia antropica
Lingua straniera – inglese
Matematica ed elementi di informatica
Scienze integrate
Cultura civica
Educazione fisica
Religione
Disegno e storia dell’arte
Tecnologia grafica
Laboratorio per le esercitazioni grafiche
Laboratorio per le eserc. grafiche (integrazione)
Ore totali per settimana
SCHEMA ORARIO SETTIMANALE DEL TRIENNIO
Discipline del piano degli studi
Italiano
Storia
Lingua straniera – inglese
Educazione civica-giuridico-economica
Matematica ed elementi di informatica
Fisica
Chimica
Educazione fisica
Religione
Disegno e progettazione grafica
Tecnologia grafica
Storia dell’arte e del messaggio visivo
Progettazione ed esercitazione di laboratorio
Laboratorio per le eserc. grafiche (integrazione)
Ore totali per settimana
36
37
Obiettivi formativi comuni per il biennio
- Agire con consapevolezza e responsabilità: favorire e promuovere, attraverso l’azione formativa l’acquisizione di conoscenze utili sul piano operativo e strettamente
connesse a quegli irrinunciabili valori etici, sia individuali sia collettivi, che distinguono e qualificano ogni intervento educativo rendendolo autorevole ed efficace.
- Acquisire un proprio equilibrio psico-affettivo: creare un clima e delle situazioni
opportune che conducano l’adolescente ad un sereno sviluppo della personalità nei
suoi aspetti psicologici e affettivi.
- Riconoscersi come individui: essere consapevoli delle proprie potenzialità, attitudini, interessi e limiti per cooperare al meglio alla formazione della propria individualità.
- Mettersi in relazione col mondo, dimostrando comportamenti di tolleranza: sviluppare la consapevolezza di essere inseriti e di interagire in una realtà complessa che
richiede la capacità di confrontarsi rispettosamente con la pluralità delle culture,
delle identità, delle religioni e degli atteggiamenti.
- Saper organizzare e argomentare il proprio pensiero: sviluppare l’ organizzazione logica del pensiero attraverso il potenziamento delle capacità di analisi, sintesi, generalizzazione e astrazione.
- Sapersi organizzare e documentare, acquisire una corretta metodologia di studio
individuale e di lavoro in gruppo per raggiungere gli obiettivi didattici, utilizzando gli strumenti di conoscenza e di studio specifici nei diversi ambiti disciplinari.
- Saper comunicare: sviluppare una competenza comunicativa di base per un corretto uso del linguaggio anche specifico disciplinare e per acquisire consapevolezza
delle sue potenzialità come strumento. Sapersi orientare al fine di operare delle
scelte: essere in grado, con il supporto di specifici interventi di orientamento, di
operare delle scelte volte ad utilizzare positivamente le conoscenze e le informazioni acquisite nel biennio per l’inserimento nei diversi ambiti lavorativi e/o scolastici.
Obiettivi formativi comuni per il triennio
Al termine del triennio, lo studente deve possedere una serie di specifiche
abilità e competenze che, coniugate con la promozione di atteggiamenti civici ed etici, confluiscono in una dimensione culturale che rende ciascun soggetto consapevole del proprio ruolo, in interazione positiva con l’ambiente
naturale e sociale.
- Acquisire conoscenza e consapevolezza dei vari sistemi di valori che presiedono alla vita della società, dei gruppi e degli individui per sapersi orientare e saper operare scelte consapevoli in ambito individuale e sociale.
- Conoscere nella loro globalità i problemi mondiali e le sfide che si pongono
all’Uomo contemporaneo, mettendoli in rapporto con le realtà, le culture dei diversi popoli, con i propri bisogni e le proprie aspettative, imparando a stabilire relazioni, a relativizzare e ad acquisire comportamenti di collaborazione.
- Operare per la maturazione di una personalità adulta ed equilibrata, sulla base di
una profonda conoscenza di sè e di un comportamento volto a stabilire un armonico rapporto con gli altri.
- Diventare soggetto attivo della propria formazione culturale e professionale, coordinando le conoscenze, non solo scolastiche, e finalizzandole alla propria crescita
come individuo e come membro della società.
- Potenziare le capacità di analisi, sintesi, generalizzazione ed astrazione al fine di
rendere efficace l’organizzazione del pensiero dal punto di vista logico e favorirne
l’articolazione critica.
- Potenziare una corretta metodologia di studio individuale e di lavoro in gruppo che
conduca ad una chiara comprensione delle informazioni, ad una loro selezione e
rielaborazione autonoma e critica. Affinare la competenza comunicativa al fine di
utilizzare un registro linguistico appropriato, adatto alle diverse situazioni ed efficace nella trasmissione del messaggio.
- Accrescere la capacità di individuare, di volta in volta, le strategie più vantaggiose per risolvere situazioni problematiche, operando delle scelte consapevoli basate
sul bagaglio di informazioni e di conoscenze acquisite nel corso degli anni.
PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
L’orario scolastico del quinquennio prevede 37 ore di lezione settimanali; le ore di lezione durano 50 minuti, e sono cinque alla mattina e due o tre al pomeriggio. La campanella d’ingresso suona alle 8,10 e alle 8,15 gli studenti devono essere in classe per
la prima ora di lezione; l’intervallo di metà mattina è alle 10,45 e termina alle 11,00;
la pausa pranzo è fissata alle 12,40 e dura fino alle 13,55. Alle 14,00 iniziano le lezioni del pomeriggio che terminano alle ore 15,40 oppure alle ore 16,30.
La scelta della settimana corta risponde a diversi tipi di esigenza:
1) ricostruisce già negli anni dello studio il modello della giornata professionale;
2) favorisce l’attività di studio a casa, dato che l’orario infrasettimanale non concede molto tempo;
3) consente di recuperare un’importante momento di vita in famiglia che durante la
settimana è facile perdere;
4) previene situazioni di difficoltà per chi proviene da fuori Milano, che il sabato risulta spesso penalizzato dai trasporti pubblici, giungendo ad impiegare più tempo per il viaggio che per la permanenza a scuola.
L’ora di 50 minuti è motivata dal fatto che il piano di studi prevede fino a 8 ore
di lezione al giorno, ma è necessario concedere almeno due momenti di intervallo, uno
alla mattina, e uno per il pranzo, per le comprensibili esigenze degli studenti. Durante
questi momenti i docenti prestano assistenza per il completamento dell’orario. Per lo
stesso motivo si è deciso di svolgere cinque ore la mattina, quando i ragazzi sono più
riposati e capaci di attenzione, e tre al pomeriggio, quando inevitabilmente giungono a risentire della stanchezza della giornata, soprattutto nelle classi inferiori; ciò
permette inoltre di effettuare il rientro in famiglia ad un orario accettabile per tutti
gli studenti che giungono da fuori Milano.
I rimanenti dieci minuti di ciascuna ora formano un monte ore che viene recuperato dalle ore 13,15 alle ore 14,00 per attività ricreative, sportive, di recupero, culturali.
38
39
Finalità specifiche disciplinari ITI
Una delle domande che più frequentemente si pongono i nostri alunni è: “Ma io cosa
lo studio a fare?”.
Finalizzati come sono all’acquisizione di una professionalità, sembrano fare fatica a capire il ruolo e la funzione delle discipline più teoriche. Ovviamente, non si può
negare che alcune materie si rivelino più funzionali di altre all’acquisizione della professionalità grafica, che è il vero obiettivo degli alunni, ma come in un puzzle risultano importanti, per costruire il disegno, anche le tessere della cornice, così anche le
materie meno direttamente implicate nella grafica hanno una loro funzione formativa. In realtà, oltre alle finalità tipiche di ogni disciplina, i programmi curriculari hanno un taglio specifico orientato all’area professionale.
DICIPLINE DEL QUINQUENNIO
Religione
Già nell’idea del fondatore, il beato Lodovico Pavoni, la scuola grafica nasceva con
l’intento di “formare giovani insieme cari alla Chiesa, alla religione e utili alla società e allo Stato”. La nostra fede ci porta a pensare che l’acquisizione di una corretta
professionalità non possa prescindere dai valori del messaggio cristiano e dalla conoscenza delle problematiche religiose del nostro mondo multietnico e quindi multiconfessionale.
Italiano
Lo studio della lingua e della letteratura italiana mira a fornire gli strumenti del comunicare, competenza imprescindibile. Gli alunni dovranno saper utilizzare la lingua
nell’espressione scritta, che dovrà tendere ad una correttezza formale sicura e ad una
progressiva capacità di esprimersi in modo articolato. Molta attenzione sarà riservata
all’espressione orale che dovrà arrivare ad essere sufficientemente precisa, sia negli
argomenti di carattere culturale che in quelli di carattere tecnico.
Lingua straniera (Inglese)
Fondamentale è oggi la conoscenza della lingua straniera nella professionalità grafica: i software, le istruzioni delle applicazioni e delle macchine, sono sempre più spesso in lingua inglese. Considerato che il mercato professionale assume ormai dimensioni europee si impone conseguentemente la necessità di saper comunicare in inglese.
Matematica ed elementi di informatica
L'insegnamento della matematica nel biennio prima e nel triennio poi, tende al raggiungimento di due obiettivi, uno cognitivo con l'acquisizione di competenze e stru-
menti specifici, l'altro formativo contribuendo alla crescita intellettuale e critica degli studenti.
Lo studio della matematica infatti promuove nei giovani:
- La capacità, spendibile anche in altri ambiti tecnico-scientifici, di usare consapevolmente metodi di calcolo e strumenti automatici.
- L'abitudine all'uso di un linguaggio preciso, appropriato e univoco.
- L'esercizio caratteristico e qualificante di "razionalizzare la realtà", che consiste nella capacità di analizzare i fenomeni reali, saper costruire modelli e algoritmi atti a descriverli e a risolverli.
Educazione fisica
Questa materia è finalizzata alla creazione di una coscienza sociale e relazionale, migliora il controllo motorio e le qualità fisiche e neuromuscolari, e pertanto appare evidente l’importanza che svolge non solo come momento ricreativo nell’attività scolastica, ma proprio come disciplina formativa ricca di dignità. Inoltre è in questo insegnamento che il nostro Istituto fa confluire i temi dell’educazione alla salute, delle
tecniche di primo soccorso, dell’educazione stradale e della normativa sulla sicurezza
nell’ambiente scolastico e del lavoro, così importanti per l’armonico operare professionale.
Tecnologia grafica
La materia costituisce l’ossatura di base e la necessaria premessa teorica a qualsiasi
operazione grafica, e risulta pertanto fondamentale anche per formare capacità decisionali sulle variabili di sviluppo applicativo.
Laboratorio per le esercitazioni grafiche
L’utilizzo dei laboratori fornisce preziose occasioni per applicare le conoscenze teoriche con un approccio diretto e operativo al mondo della comunicazione e della grafica. Viene quindi fornita la possibilità di passare dalla progettazione alla realizzazione del prodotto grafico.
Disegno e progettazione grafica
L’insegnamento del disegno grafico è teso a creare negli studenti competenze logicomanuali nonché un’autonoma e creativa capacità di ricerca di materiali, di impostazioni estetetico-espressive e di sviluppo operativo tale da poterli rendere autonomi
nella progettazione degli stampati tradizionali (copertine, immagini coordinate, locandine, manifesti etc.) e innovativi (siti web, presentazioni multimediali, etc.) che
fanno parte del mondo grafico.
Storia dell’arte e del messaggio visivo
Il percorso di Storia dell’Arte si propone la finalità di avvicinare i ragazzi all’universo
artistico in modo progressivo e amichevole. Affronteremo ogni periodo artistico utilizzando due differenti registri di scrittura, fra loro autonomi anche se intimamente
40
41
connessi: il testo disciplinare, scientificamente rigoroso e attento alla corrispondenza tra lo scritto e le immagini, e gli itinerari, strutturati come percorsi tematici attraverso i principali musei d’Europa o come visite guidate a luoghi di particolare rilievo
architettonico, urbanistico o ambientale.
DICIPLINE DEL BIENNIO
Storia e geografia antropica
La disciplina intende guidare gli allievi alla scoperta di tempi e luoghi dello sviluppo
culturale, politico, economico dell'uomo, e pone le basi per gli studi storici del triennio fornendo metodo storico, terminologia, nozioni sull'età antica.
Scienze integrate
Si tratta dello studio della struttura del mondo naturale e delle sue componenti fondamentali geologiche e biologiche.
Lo scopo è quello di portare lo studente ad una comprensione più approfondita
della realtà naturale e dei fenomeni biologici che trasformano ogni essere vivente.
DICIPLINE DEL TRIENNIO
Storia
Si tenderà ad una comprensione dei testi, all’analisi e al confronto delle fonti e soprattutto ai collegamenti con i movimenti letterari paralleli.
Il programma di storia dovrà essere affrontato con la capacità acquisita di analisi delle fonti e di collegamento con la realtà culturale dei vari periodi analizzati.
Un uomo senza passato è come un albero senza radici: la storia è coscienza della
nostra identità, strumento per la conoscenza del reale, predispone all’accettazione
del diverso.
Educazine civica - giuridica - economica
Il corso di Diritto ed Economia si sviluppa nell'arco dell'intero quinquennio. L'Istituto
Tecnico mira a far acquisire all'allievo, oltre alle conoscenze, una serie di "competenze, capacità" che lo abilitino all'ingresso nel mondo del lavoro con occupazione coerente: operatore grafico, responsabile di reparto, ruoli gestionali, direzionali e/o promozionali.
I contenuti del corso, per il biennio e il primo anno del triennio, sono comuni a
tutti gli indirizzi, mentre nel quarto e quinto anno sono propri dell'impresa graficoeditoriale, o meglio, delle aziende per la comunicazione a mezzo stampa. Pertanto, le
conoscenze giuridico-economiche sono attinenti alla stampa, e le "competenze, capacità" vengono acquisite anche attraverso una serie di esercitazione di Tecnica della produzione. L'allievo, infatti, è chiamato a esercitarsi nella compilazione di una serie di preventivi e consuntivi relativi alle diverse tipologie di stampati.
Fisica
La fisica studia tutte le trasformazioni della materia che non ne modificano la composizione chimica. Il suo scopo è quello di fornire allo studente gli strumenti per interpretare la realtà che lo circonda e per individuare le leggi che guidano gli scambi energetici attraverso la materia.
Chimica
La chimica è lo studio della struttura della materia e delle sue trasformazioni. Il suo
obiettivo è quindi quello di portare lo studente alla comprensione della struttura intima di ciascun materiale con il quale viene a contatto e di comprendere la natura delle sue trasformazioni.
Valutazione
La valutazione è la necessaria verifica dell’avvenuto o del mancato conseguimento degli obiettivi fissati in sede di programmazione.
La valutazione ha senso solo se coniugata con l’educazione intesa come “promozione umana” da attuare fin dal primo giorno di scuola. Dunque l’insegnante deve tener conto di tutte le dimensioni della personalità che sta crescendo: l’area corporea,
intellettiva, affettiva, sociale, comportamentale.
Il collegio docenti, ha adottato le seguenti decisioni:
1. scansione quadrimestrale dell’anno scolastico;
2. uso di una scheda informativa bimestrale che registra il profitto e le cause delle insufficienze, facendo riferimento ai seguenti parametri: assiduità nella frequenza,
rispetto delle scadenze, eventuali lacune di base, grado d’impegno;
3. uso ampio della gamma dei voti della scala decimale, distinguendo e armonizzando la valutazione formativa, che cerca di stimolare il progresso del singolo allievo, e la
valutazione sommativa, che coglie il livello al termine del processo di apprendimento;
4. uso dei seguenti criteri per la formulazione di ogni proposta di voto:
• apprendimento: conoscenze e competenze disciplinari, acquisite e verificate
mediante un congruo numero di prove svolte per ogni quadrimestre (almeno tre scritte, due orali e tre prove grafiche);
• interesse e partecipazione;
• impegno ed applicazione;
• evoluzione del rendimento, anche considerando la ricaduta delle diverse attività di recupero;
• possibilità di ulteriore recupero ai fini della proficua frequenza della classe successiva.
Il collegio docenti ha formulato dei parametri di valutazione, ritenendo che tutte le situazioni di grave insufficienza, rappresentate da valutazioni inferiori al tre,
possano essere riassunte in un’unica valutazione (il tre).
Alla pagina seguente è possibile consultare la tabella con i parametri di valutazione assunti dal Collegio docenti
42
43
PARAMETRI DI VALUTAZIONE ASSUNTI DAL COLLEGIO DOCENTI
VOTO
CONOSCENZE
COMPETENZE
CAPACITÀ
10
Eccellente
Conoscenza completa e
approfondita, riferimenti culturali multidisciplinari.
Rielabora autonomamente
con spunti personali apprezzabili, interpreta e valuta con motivazioni convincenti e originali.
Interiorizzazione, creatività, capacità di approfondire autonomamente.
9
ottimo
Conoscenza completa e
approfondita, riferimenti culturali multidisciplinari.
Rielabora autonomamente
con spunti personali apprezzabili, interpreta e valuta con motivazioni convincenti e originali.
Creatività, capacità di
approfondire autonomamente.
8
distinto
Conoscenza completa e
approfondita.
Argomenta, collega, spiega, dimostra autonomamente e con sicurezza.
Effettua analisi e sintesi
esaurienti, si esprime con
proprietà e scioltezza.
Rielaborazione autonoma e personale.
7
buono
Conoscenza completa,
studio buono
Argomenta, collega, spiega, dimostra autonomamente e con sicurezza.
Effettua analisi e sintesi, si
esprime con proprietà.
Qualche spunto critico
non sempre approfondito.
Conoscenza degli
aspetti fondamentali
Argomenta con qualche incertezza e in modo non
sempre ordinato, effettua
analisi e sintesi semplici
ma corrette, effettua qualche collegamento linguaggio corretto ma semplice e
non del tutto preciso.
6
sufficiente
Conoscenza con lacune
5
insufficiente non troppo gravi.
Trattazione generica, mnemonica e superficiale.
Rielabora con difficoltà,
non sempre sa collegare
e/o arrivare alla sintesi;
analisi parziale; esposizione stentata.
Conoscenza con lacune
4
gravemente gravi
insufficiente
Fraintende, non distingue
l’essenziale, l’esposizione è
scorretta e poco intelliggibile.
Conoscenza molto ridotta e frammentaria.
Fraintende, non distingue
l’essenziale, l’esposizione è
scorretta e poco intelligibile.
3
molto
grave
Autovalutazione degli insegnanti
Fermo restando che a ciascun insegnante viene riconosciuta la possibilità di una valutazione autonoma pur nel quadro della collegiale impostazione, all’interno delle singole classi, per poter verificare l’efficacia delle sue strategie di insegnamento e per valorizzare la propria professionalità, l’Istituto promuove un sistema di autovalutazione
dell’intera attività, allo scopo di raggiungere un livello di qualità sempre adeguato alle esigenze dell’utenza e alle richieste dell’industria. Tutto ciò ha permesso il formale riconoscimento degli standard di servizio, e l’ottenimento della certificazione UNI
EN ISO 9001.
Valutazione condotta ITI
La valutazione del comportamento, o della condotta, di un allievo non è semplicemente un voto per esprimere la correttezza con cui si relaziona ad un insegnante o ai
compagni, non intende cioè valutare solamente gli aspetti che chiameremmo di "buona educazione". Gli indicatori sono più complessi:
1) Partecipazione; segnala tradizionalmente la predisposizione ad interventi pertinenti durante le ore di lezione, l'interesse per la materia, gli approfondimenti personali.
2) Interazione-lavoro di gruppo; indica l'attitudine al rapporto con gli altri, in prima istanza i compagni di classe ma anche insegnanti ed educatori.
3) Costanza-tenuta; esprime la capacità di "tenere il passo", di dare continuità al
proprio impegno, e anche la tenacia con cui si perseguono i risultati.
4) Cura degli strumenti; segnala l'atteggiamento maturo e accurato nei confronti
dei macchinari piuttosto che di altri strumenti dell'attività scolastica.
5) Rispetto delle regole; qualsiasi contesto sociale deve necessariamente porsi
delle regole per la convivenza e l'organizzazione del vivere comune. Rispettare queste
regole è segno di maturità, di senso di appartenenza, di condivisione dell'ambiente e
delle sue caratteristiche.
Organizzazione modulare
La riforma prevede una scuola che attui un orario all’insegna della flessibilità, e richiede pertanto un’organizzazione modulare dell’orario scolastico. Per organizzazione
modulare si intende la possibilità di svolgere ore di lezione unendo classi diverse. In
una scuola come la nostra, con un monte ore così denso e con una serie di difficoltà
logistiche e pratiche legate alla gestione dei laboratori, l’organizzazione modulare
della giornata scolastica si presenta difficoltosa; gli insegnanti sono ancora alla ricerca di soluzioni didattiche originali e funzionali, ma al momento la modularità è attuata soltanto all’interno dell’insegnamento di Tecnologia grafica e Tecnica della
Comunicazione (Esercitazioni pratiche).
44
45
Istituto Professionale
(in esaurimento)
Titolo di studio: Qualifica di Operatore dell’Industria grafica
Diploma di Tecnico dell’Industria Grafica
A partire dall’anno scolastico 2003-2004 è stato, progressivamente, sostituito
dall’Istituto Tecnico per Perito Grafico delle comunicazioni grafiche
Progetto curricolare
Profili professionali
L’Istituto Professionale Pavoniano Artigianelli per l’insegnamento delle arti grafiche prevedeva:
— il triennio di qualifica di Operatore per l’industria grafica (prestampa, stampa e post-stampa)
— il biennio post-qualifica di Tecnico dell’industria grafica
L’allievo, attraverso il primo triennio di studi, conseguiva il diploma di qualifica
professionale che testimoniava la preparazione in uno specifico settore dell’industria
grafica. Col biennio post-qualifica raggiunge, attraverso l’esame di Stato professionale, il diploma di Stato di Tecnico dell’industria grafica con la possibilità di inserirsi
nel mondo del lavoro o inserirsi all’università.
I programmi di insegnamento e il calendario scolastico sono quelli fissati dalle
disposizioni del Ministero della Pubblica Istruzione.
Tecnico dell’industria grafica
Il Tecnico dell’Industria Grafica svolge un ruolo attivo e responsabile nella conduzione diretta di macchinari ed impianti grafici, gestisce e coordina il flusso produttivo,
collabora all’individuazione dei cicli di lavorazione più convenienti sotto il profilo
economico-qualitativo, sia in una situazione di lavoro artigianale, sia all’interno di
un processo industriale di produzione grafica.
Il Tecnico dell’Industria Grafica è pertanto in grado di:
• preparare per la stampa i progetti grafici in funzione delle scelte produttive;
• scegliere e preparare la forma da stampa;
• utilizzare le diverse procedure di stampa impostando cicli di lavorazione finalizzati alle esigenze tecnico-economiche;
• condurre impianti nei reparti di allestimento e cartotecnica;
• gestire il flusso produttivo, individuando apparecchiature e procedure secondo
parametri di efficienza e qualità;
• utilizzare la documentazione tecnica relativa alle procedure e al controllo qualità.
È preparato inoltre a svolgere un ruolo complesso in riferimento alla gestione delle risorse umane, delle risorse materiali e dei processi produttivi dell’Industria Grafica.
Egli ha pertanto conoscenze specifiche e possiede le capacità professionali per lavorare in gruppo, riuscendo a stabilire collegamenti e collaborazioni tra i diversi re-
parti al fine di una buona riuscita del ciclo di lavorazione; riesce a documentare il proprio lavoro da un punto di vista tecnico, amministrativo e contabile. Infine conosce,
applica e fa applicare le normative sulla prevenzione e la sicurezza negli ambienti di
lavoro.
SCHEMA ORARIO SETTIMANALE CLASSE QUINTA
Tecnico dell’Industria grafica
Materie di studio
Area comune (15 ore)
Religione
Italiano
Storia
Lingua straniera (Inglese)
Matematica
Educazione fisica
Area d’indirizzo (15+1 ore)
Tecnologia dei materiali, Chimica
Tecnologia grafica, elementi di impianti grafici
Tecnica della produzione, economia aziendale
Classe 5
1
4
2
3
3
2
3
4+4
2+2
Area professionale (350 ore)
Esercitazioni pratiche e stage
6+stage
TOTALE ORE SETTIMANALI
36+stage
46
47
Formazione superiore, continua
Il progresso tecnologico nell’ambito della pre-stampa, stampa e post-stampa ha reso
urgente la necessità di figure professionali altamente specializzate. È inoltre maturata la consapevolezza che la formazione-istruzione dell’individuo non si esaurisce con
il momento scolastico, ma deve continuare lungo tutto l’arco della vita lavorativa.
A partire da questi presupposti e dai bandi di candidatura e progettazione a finanziamento F.S.E. della Regione Lombardia, l’Istituto Pavoniano Artigianelli - in rete con le Scuole Grafiche storiche di Milano - in qualità di capofila dell’Associazione
Temporanea di Scopo (ATS) appositamente costituitasi, porterà a compimento, nei
primi mesi dell’anno scolastico 2006-2007, il Progetto denominato: Formazione e riqualificazione del personale dipendente delle aziende del comparto distribuzione macchine, prodotti e servizi per il settore delle arti grafiche, che ha avuto avvio nel mese di giugno 2005.
La consistenza del progetto è così riassumibile: 2048 ore di corso, suddivise in
oltre 110 edizioni, da un minimo di 16 ad un massimo di 128 ore di docenza. Oltre
1000 operatori del settore, sia del comparto management che di quello delle maestranze i partecipanti. Le imprese associate ad ARGI (proponente principale) sono state le maggiori beneficiarie delle proposte formative. Esse, inoltre, hanno potuto realizzare parte della formazione presso le proprie sedi. Il nostro Istituto ha ospitato e
ospiterà i partecipanti di alcune edizioni per un totale di oltre 500 ore corso.
Polo formativo
In data 26 luglio 2006 è stato ammesso a finanziamento F.S.E., nel settore Mediamultimedialità, il progetto denominato: Ricerca, innovazione, formazione nell’ambito
dei processi grafici della multimedialità. Dopo una prima gara per la candidatura,
l’Istituto Pavoniano Artigianelli ha accolto, in qualità di capofila, l’Invito a gara ristretta per la realizzazione delle attività dei Poli formativi - Percorsi formativi IFTS
2006-08 e azioni di sistema 2006-07.
Il polo formativo è un progetto di sviluppo settoriale-territoriale che nasce dall’integrazione di bisogni ed esperienze inerenti la formazione professionale a supporto dello sviluppo delle imprese del settore Grafico ubicate nel territorio lombardo.
Il know-how portato da Istituti scolastici, Centri di formazione professionale,
Università ed associazioni territoriali di imprenditori, unite ad una rete di soggetti
promotori e sostenitori, quali associazioni di categoria, centri di ricerca-innovazione
e aziende, rappresenterà il nucleo centrale di attività permanenti che affiancheranno
lo sviluppo delle professione e del sistema socio-economico territoriale anche dopo la
conclusione del Progetto finanziato.
Il polo formativo si colloca negli ambiti di competenza delle aziende appartenenti al settore della Grafica, con particolare riferimento alle attività di progettazione e
di realizzazione tradizionale e innovativo del prodotto grafico. Il Polo formativo rappresenta il punto di riferimento delle aziende per l’innovazione e lo sviluppo delle professioni e delle risorse umane.
La sua specificità comprende il monitoraggio permanente dell’innovazione di settore, la concettualizzazione-trasferimento del know-how emergente e il sostegno allo
sviluppo delle professioni e delle risorse umane.
Il sistema interviene in prima istanza nel panorama della formazione dei giovani
in cerca di prima occupazione e incrementa progressivamente le proprie attività anche verso la formazione continua degli occupati.
In sintesi il progetto consiste nella realizzazione e modellizzazione di due azioni
formative IFTS:
1. Tecnico superiore per l’industrializzazione del prodotto e del processo dell’industria grafica.
2. Tecnico superiore per la produzione dell’Industria grafica.
L’accesso ai corsi IFTS sarà consentito a coloro che sono in possesso del diploma
di istruzione secondaria superiore; a coloro che abbiano frequentato un percorso sperimentale di quarta annualità per il diritto-dovere di istruzione e formazione per 12
anni superando con esito positivo l’esame finale; a chi, sprovvisto di tale titolo, dimostri il possesso di adeguate competenze riferibili al livello 3 dellle competenze alfabetiche e matematiche funzionali della scala IALS-SIALS, così come indicato nell’art.5 del D.I. n. 436/2000.
Oltre alle suddette azioni formative sono previste anche Azioni di sistema quali:
Networking, Governance del Polo, Attività di ricerca e studi, Sistemi di monitoraggio
e valutazione, Sistema informatico, Sviluppo del polo formativo, Formazione dei formatori, ecc.
Formazione a distanza
Affiancando alla tecnologia della videoconferenza quella della condivisione dei dati
(application sharing) è possibile realizzare della formazione a distanza molto efficace ove oltre a vedersi e a sentirsi è possibile condividere applicazioni: tutto ciò che
il relatore effettua con il suo computer viene riprodotto in tempo reale sui computer
a schermo intero dei partecipanti dislocati sul territorio regionale e/o nazionale.
La videoconferenza e la formazione a distanza sono preziose risorse alla portata
di tutti quei soggetti che credono nel valore della comunicazione, della circolazione
rapida delle informazioni, dei processi decisionali rapidi e privi di equivoci ed incomprensioni e della possibilità di una formazione efficace, puntuale, aggiornata.
Forte dell’esperienza maturata a partire dall’anno 1998-1999, Fadnet-Istituto
Pavoniano Artigianelli è in grado di progettare ed organizzare qualsiasi corso di tipo
personalizzato ritagliato sulle esigenze specifiche dei committenti.
48
49
prima
seconda
prima
CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE
seconda
terza
ISTITUTO TECNICO
terza
QUALIFICA
di Operatore Poligrafico
IFTS E FORMAZIONE CONTINUA
DIPLOMA
di Operatore Poligrafico
quarta
quarta
quinta
PERITO GRAFICO
UNIVERSITÀ
MONDO DEL LAVORO
in esaurimento
ISTITUTO PROFESSIONALE
OPERATORE GRAFICO
quinta
TECNICO GRAFICO
UNIVERSITÀ
Questo stampato è stato realizzato dall’Istituto Pavoniano Artigianelli di Milano