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RECE Mirazur - Menton - (Francia)
Category : Francia
Published by Enociccio on 28/7/2009
MESSAGGIO IN GOOGLE GRUPPI ED EVENTUALE DISCUSSIONE
Sulla via del ritorno, le vacanze finiscono per tutti, sono riuscito a
metterci un'altra tappa, un po' per non fare tutta una tirata San
Celoni aEuro" Bologna, un po' perche' avevo gie' sentito parlare di Mauro
Colagreco al Mirazu'r.
Prenotato il ristorante per tempo, sarebbe stato di Sabato sera e
sarebbe stato rischioso altrimenti, ho cercato anche un albergo a
Menton, sempre il web mi ha dato una mano, abbiamo prenotato
all'Orangerie, proprio vicino al centro di Menton. Purtroppo si e'
rivelato un bluff. L'albergo ha vissuto tempi migliori, ricorda il
passato, ormai veramente passato, della costa azzurra. L'unica cosa
veramente bella e' il parco, grande e rigoglioso di piante in pieno
centro, una rarite' . Altra nota positiva, la possibilite' per la misera
cifra di euri 6,00 di parcheggiare la macchina in un parcheggio privato
che per Menton e' una grandissima comodite' .
Comunque torniamo al busillis.
Guidati dal navigatore cominciamo a seguire il lungomare fino a che non
ci viene indicato di salire per una stradina sulla sinistra, direzione
ITALIA. Dopo circa un cinquecento metri veniamo avvisati di aver
raggiunto la meta, ma davanti a noi c'e' solo la vecchia dogana tra
Francia ed Italia. Restiamo un po' preplessi fino a che da dietro un
oleandro dell'ultima casa prima della dogana, vediamo l'insegna ed
abbiamo trovato il ristorante.
Un consiglio, se ci andate in macchina, arrivate presto perche' di
parcheggi ce ne sono veramente pochi. La strada e' stretta e proprio di
fronte al Mirazu'r c'e' un altro ristorante (che per tutta la sera ci
martellere' le orecchie con musica da ballo a tutto volume!
)e
percio' e' difficile trovare posto. Altra valida soluzione e' il taxi.
Comunque, entrati nel locale attraversando un ponticello che separa lo
stabile dalla strada, ci troviamo in un locale che sembra un bar, ma e'
deserto! :-O
Il locale e' sviluppato su tre piani. Sul primo piano, quello piu' basso,
c'e' il bar estivo, con giardino e molte piante, sul secondo piano c'e'
il bar invernale e sul terzo piano c'e' il vero e proprio ristorante.
Noi che non sapevamo nulla, ci siamo presentati proprio nel bar
invernale entrando da quella che poi si rivelere' essere una porta
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aperta per caso!
Dopo un po' di attesa, aggirandoci per il bar deserto, mi era anche
venuta voglia di servirmi un aperitivo da solo, ma sono cose che non si
fanno!
Ci siamo quindi diretti sulle scale che portavano alla sala
ristorante e proprio in quel momento siamo stati raggiunti dal maitre
che saliva dal giardino il quale in un italiano quasi perfetto si e'
scusato e ci ha spiegato il disguido. Ci ha portato in sala, con una
bella vetrata che de' sul porto turistico di Menton, e ci ha fatto
accomodare al nostro tavolo, proprio di fronte alla vetrata.
Ci viene proposto un aperitivo che io non mi faccio scappare, non
sempre si trova un Billecart Salmon Rose' disponibile.
Insieme all'aperitivo ci portano la carta e tra un sorso e l'altro
facciamo la nostra scelta.
Manuela non ha tanta fame anche perche' e' ancora piena della cena del
giorno precedente al Can Fabes, percio' invece del menu' Carte Blanche,
da 11 portate, optiamo per il menu' degustazione da SOLO 9 portate, e'
meglio tenersi leggerini, il giorno dopo ci aspetta il rientro in
autostrada e la Domenica pomeriggio in Liguria si sa, e' un dramma.
Cominciamo con un benvenuto, quattro piccole 'tapas' a base di
verdure: bollite, fritte, al forno e crude. Originale l'idea e
stuzzichevole con il mio champagnino.
Seguiamo con Oeuf e' la coque, Citron confit et cresson. Servito dentro
il guscio dell'uovo, un uovo tiepido aromatizzato da Limone candito e
crescione che davano in bocca il sapore di quella maionnese fatta in
casa come una volta, chi e' stato da Eraclio alla Capanna di Codigoro,
sa di che cosa parlo.
Poi Salade d'haricots, Cerises et pistaches grille'es. Variante della
piu' famosa, e locale, insalata Nizzarda, Colagreco propone questa
insalata di fagiolini verdi con ciliegie, denocciolate, appena saltate
in padella ed una graniglia di pistacchi tostati condita con una
vinaigrette di olio e limone. Cominciamo a conoscere lo chef, e' una
esperienza che si avvicina a quella che abbiamo fatto da Bras. Un
grande e soprattutto sapiente uso del mondo vegetale in cucina. Ci
dicono che lo chef ama girovagare tra orti, giardini e campi in cerca
di aromi, profumi e sapori da inserire nella sua cucina e, per il
momento, ci sembra che il suo girovagare dia buoni frutti.
Proseguiamo con Ravioles de tourteaux, Dashi ve'ge'tal aromatise' e'
l'immortelle. Ancora un abbinamento frutto del girovagare dello chef,
Ravioli di granchio in brodo vegetale aromatizzato con un erba di campo
chiamata in Francia immortelle, che in liguria chiamano 'erba bianca'
(erba gianca), dai fiori gialli e dal profumo penetrante e persistente.
Ancora Champignons sauvages, Quinoa rouge, lard de Colonnata et achille'
millefeuille. Un millefoglie con strati alternati di lardo, quinoa
rossa, funghi, decorata dai fiori di achillea, commestibili. Un ottima
realizzazione di un piatto molto saporito ed appagante.
Segue un piatto tipico francese: Cuisses de grenouilles, Nos tomates et
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nos herbes. Cosce di rana fritte nel burro chiarificato con erbe
aromatiche della Provenza e pomodorini saltati in padelle con le stesse
erbe. Che dire, io abito in una zona dove fanno le rane in tutte le
maniere, ma buone come queste ne ho mangiate veramente poche, e solo in
Francia.
Andiamo ancora con La pe'che di jour, Espuma d'haricots coco, ail
nouveau et diffe'rents basilics. Altro esempio di splendida fusion tra
mondo ittico e mondo vegetale. Il pesce era uno scorfano sfilettato e
passato sulla piastra, appena scottato, saporitissimo, l'abbinamento
con spuma di borlotti ed aglio, impolverata da un trito di varie
tipologie di basilico, era al tempo stesso sapida e fresca e serviva ad
esaltare il sapore del pesce.
Bavette de boeuf, Ecrasse'e de pomme de terre, poivron et pimement e' la
fleur d'origan. Una tagliata di carne, molto buona, contornata da
patate appena stufate schiacciate con la forchetta condite con vari
tipi di pepe e fiori di origano. Un piatto molto semplice, magari non
esaltante, ma la materia prima e l'ottimo equilibrio del condimento
delle patate ne fa un piatto piacevolissimo.
Per finire i dessert.
Suope glace'e de verveine, Pe'ches et sorbet au yaourt. Una specie di
sorbetto alla verbena con pezzi di pesca nettarina e yogurt
artigianale. Buona la freschezza del tutto e l'equilibrio dei sapori.
Ottimo lo yogurt artigianale, mi ricordava quello mangiato in Grecia,
bello sodo e saporitissimo.
Meringhe le'ge're au cafe', Mousse au coco et sorbet cacao. Grande la
meringa, ben supportata dalla mousse ed un sorbetto al cacao come non
ne mangiavo da una vita, meglio anche di quello che fa Rizzati a
Ferrara. Sarebbe piaciuto anche a Teo Favaro!
Beveraggi: Una acqua Evian, lo Champagne anzidetto, una bottiglia di
Poully Fuisse' Manoir de Capucins del 2002 (poteva essere migliore ), un
bicchiere di vino rosso, Grenache, un caffe' all'italiana, molto buono.
Spesa totale, per due persone, 279,50 euri. Non ho lasciato la mancia
perche' c'e' stato uno sbaglio sul conto, ero molto stanco e non avevo
voglia di fare una scenata.
Ci hanno fatto pagare il menu' Carte Blanche, da 11 portate, invece che
quello degustazione, da 9 portate, che avevamo ordinato, e che ci hanno
portato!
Puo' essere stato un errore, visto la tarda ora che avevamo fatto, ma
visto che gie' pagavo di piu', mi sono limitato a non lasciare la mancia.
Mi dispiace per i camerieri.
Ciao
Stefano
-Enociccio
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