Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 16/02/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
16/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Nuove norme per gli ospedali Tagliati 3 mila posti letto
5
16/02/2015 Il Sole 24 Ore
Donne e tumore: anche il lavoro fa parte della terapia
6
16/02/2015 Il Sole 24 Ore
LE MASSIME
8
16/02/2015 La Repubblica - Nazionale
Samba, delitti e corruzione il carnevale nero di Rio
10
16/02/2015 La Stampa - Nazionale
La Coop: liberalizzare i farmaci
12
16/02/2015 Il Messaggero - Nazionale
Tremila posti in meno negli ospedali
13
16/02/2015 Il Fatto Quotidiano
" Tremila posti in meno negli ospedali "
14
16/02/2015 Il Tempo - Nazionale
Incentivi per giovani farmacisti Patto di stabilità soft per L'Aquila
15
VITA IN FARMACIA
16/02/2015 Corriere della Sera - Milano
Mantovani: il diritto alla cura prima di tutto
17
16/02/2015 Corriere della Sera - Roma
sanità semplice sul portale web
19
16/02/2015 Il Messaggero - Roma
A rischio la dismissione di Farmacap
20
16/02/2015 Il Messaggero - Ancona
Blackout in corsia: caso unicoIl Nas non trova la spiegazione
21
16/02/2015 Il Gazzettino - Venezia
«Consiglio comunale aperto sul futuro della sanità»
22
16/02/2015 QN - Il Giorno - Milano
Assenteismo al 12% ma è guerra sui numeri
23
16/02/2015 Il Secolo XIX - Genova
Anche il Gaslini è in emergenza «Esauriti i letti nei reparti »
24
16/02/2015 QN - La Nazione - Livorno
«Tolti i privilegi ad Arci e Caritas»
25
16/02/2015 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
Farmacista di Abetonesotto processo per truffa
26
PROFESSIONI
Il capitolo non contiene articoli
PERSONAGGI
16/02/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
La droga era nascosta nei profumatori e nella pancia degli orsetti di peluche
28
16/02/2015 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Brindisi
Berlusconi e Vitali: niente fittiani in lista In Puglia nasce "Oltre"
29
16/02/2015 Affari Italiani
Luigi d'Ambrosio Lettieri Dove va Forza Italia
31
SANITÀ NAZIONALE
8 articoli
16/02/2015
Corriere della Sera
Pag. 20
(diffusione:619980, tiratura:779916)
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Sanità
Nuove norme per gli ospedali Tagliati 3 mila posti letto
Tremila posti letti in meno negli ospedali. Sarà questa una delle conseguenze dell'applicazione del
regolamento sui nuovi standard ospedalieri sul quale governo e Regioni hanno raggiunto l'accordo lo scorso
agosto. Dopo gli ultimi rilievi del Consiglio di Stato il provvedimento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il
taglio di 3.000 letti scaturisce in base ai nuovi standard del 3 per mille per gli acuti e dello 0,7 per mille per la
lungodegenza e riabilitazione. In tutto in Italia, secondo i dati Istat, ci sono 210.406 posti letto (pubblici e
privati accreditati). Nel 2010 l'Italia (con 3,5 posti ogni mille abitanti) si collocava al di sotto della media
europea (5,5 posti letto), al pari della Danimarca e subito dopo Cipro. Restano confermate anche le novità
per le case di cura private: dal primo gennaio 2017 non potranno più essere accreditate quelle con meno di
60 letti per acuti, tranne per le monospecialistiche che saranno oggetto di valutazioni delle singole regioni.
Altra novità, gli ospedali gestiti dagli infermieri: avranno dai 15 ai 20 posti letto e l'assistenza medica sarà
assicurata da medici di medicina generale o pediatri o da altri medici dipendenti o convenzionati con il
Servizio sanitario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Il Sole 24 Ore
Pag. 1
(diffusione:334076, tiratura:405061)
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WELFARE
Donne e tumore: anche il lavoro fa parte della terapia
Valentina Melis
Più informazione sui propri diritti, più flessibilità negli orari e nelle mansioni, tutele uniformi tra settori produttivi
e aziende diverse. Sono le esigenze manifestate dalle lavoratrici colpite da tumore al seno, in un'indagine
condotta da Europa Donna Italia con Euromedia Research.
pagina 9
Il ritorno al lavoro dopo un tumore al seno, per le donne, è la rinascita a una nuova vita, la vita «dopo». È
legato a doppio filo all'idea di guarigione e di ripresa della quotidianità, con quello che si faceva prima, ma
sapendo che non si è più la stessa donna di prima. La pensa così la metà delle lavoratrici intervistate
nell'indagine «Tumore al seno: il rapporto lavoratrice-azienda e il rientro post malattia», condotta da Europa
Donna Italia in collaborazione con l'istituto di ricerca Euromedia Research.
Un progetto dedicato all'ascolto delle donne e delle aziende sulla tutela delle lavoratrici tornate al lavoro dopo
aver superato la battaglia con il cancro al seno, attraverso l'intervista a 122 lavoratrici e 21 aziende, per un
totale di 250 ore di dialogo.
Dall'indagine emergono tre grossi problemi che aggravano il peso della malattia per le donne: il difficile
accesso alle informazioni sui propri diritti (associata alla carenza di iniziative di sensibilizzazione e di
prevenzione nelle aziende); un quadro normativo frammentato in una miriade di leggi e di contratti collettivi, la
difficoltà di conciliare i tempi di lavoro e di cura.
I numeri e il peso della prevenzione
La diagnosi di tumore al seno riguarda ogni anno oltre 40mila donne. Esclusi i carcinomi della pelle, è la
neoplasia che più colpisce le donne: in pratica, un tumore maligno su tre è alla mammella. L'età della malattia
tende a coincidere sempre più con la fase piena della vita lavorativa: i tumori della mammella sono quelli più
frequenti per le donne sotto 49 anni (41%), per quelle tra 50 e 69 anni (36%), per le over 70 (21%). Tradotto:
è un problema che coinvolge sempre più le lavoratrici e quindi le aziende.
Il primo scopo dell'indagine promossa da Europa Donna Italia, movimento che rappresenta i diritti delle donne
nella prevenzione e nella cura del tumore al seno, è quello di sollecitare le istituzioni e le imprese a occuparsi
della questione più da vicino, sul fronte della diagnosi precoce e della tutela del tempo per le terapie.
«È fondamentale favorire lo screening e la diagnosi precoce per le donne che si ammalano di tumore al
seno», spiega Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia. «Non basta cominciare i controlli dopo
50 anni, soprattutto se in famiglia ci sono persone che già si sono ammalate. Stiamo facendo una battaglia
presso le Regioni - aggiunge - perché siano individuati e seguiti i casi di donne "a rischio" per familiarità».
Dall'indagine emerge che poco più di un'azienda su tre, fra quelle intervistate, si dichiara impegnata in
iniziative specifiche di sensibilizzazione: campagne informative, giornate di prevenzione, formazione con
esperti, visite annuali. Il 37,5% delle aziende "virtuose" appartiene al settore chimico-farmaceutico.
Il tempo per le cure
Sul fronte delle cure, l'indagine rivela che non è ancora abbastanza tutelato il tempo per le terapie e per il
recupero dopo la malattia. «Il periodo di comporto, i congedi e i permessi - continua Rosanna D'Antona tutelano la lavoratrice al massimo per due anni, mentre gli indicatori scientifici rivelano che la donna colpita
dal tumore al seno può dichiararsi guarita dopo cinque anni dalla diagnosi. Le stesse cure si protraggono
oltre i due anni: alla fatica di convivere con la malattia, la donna aggiunge dunque lo stress di non avere
adeguati strumenti a tutela del tempo trascorso per le visite e per la riabilitazione».
Proprio perché il tempo è una risorsa preziosa per conciliare il lavoro e le cure, una lavoratrice su cinque
delle intervistate pensa che nelle regole ci voglia più flessibilità. Tra le proposte conclusive di Europa Donna
Italia, emerge infatti quella di introdurre incentivi economici per favorire la flessibilità dell'orario di lavoro nelle
aziende con persone malate di cancro, a copertura delle attività svolte dal lavoratore assente.
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Il Sole 24 Ore
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(diffusione:334076, tiratura:405061)
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Un altro intervento ritenuto necessario è l'armonizzazione delle tutele contenute nei diversi contratti collettivi,
che già prevedono, in alcuni casi, l'aumento del periodo di comporto, agevolazioni per il passaggio al parttime, il ricorso all'aspettativa non retribuita, l'esclusione dal computo delle assenze per malattia dei giorni di
ricovero, day hospital, malattie.
Un'esigenza forte sottolineata dalle donne (47,6% delle intervistate) è quella di trovare più facilmente le
informazioni necessarie a far fronte alla malattia e a far valere i propri diritti. Le intervistate chiamano in causa
l'Inps, il personale medico e le strutture sanitarie (Asl, medici di base, ospedali), che spesso dimostrano di
non conoscere a sufficienza le leggi a tutela delle lavoratrici malate di tumore.
Tra i suggerimenti di Europa Donna Italia c'è quello di introdurre un programma di welfare all'interno delle
politiche regionali: una serie di interventi mirati per il malato oncologico, a supporto delle cure, dall'assistenza
psicologica alla riabilitazione, dalla consulenza giuslavoristica a una tessera di prestazioni prepagate o a
copertura di spese mediche e medicinali.
La traduzione in pratica delle norme
La traduzione in pratica delle regole che tutelano la lavoratrice soprattutto dopo il tumore al seno non è
sempre in discesa. Se il 69% delle intervistate dichiara di aver ricevuto tutto il necessario dall'azienda per cui
lavora, quasi il 24% dichiara di aver subito penalizzazioni (demansionamento o riduzione delle responsabilità,
discriminazioni, mancata applicazione delle tutele vigenti, rientro prematuro per paura di perdere il posto).
Il 71% dei responsabili delle risorse umane delle aziende coinvolte nell'indagine dichiara di conoscere la
normativa a tutela delle donne malate di tumore, ma il 42,8% ammette che si tratta di una conoscenza
superficiale. «C'è sicuramente una differenza - spiega Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research tra le grandi aziende, dove l'informazione sulla tutela di particolari categorie di lavoratori è garantita
aggiornata e costante, e le piccole e medie imprese, dove è più frequente che in presenza di un lavoratore
con una malattia grave, la ricerca di informazioni sia circoscritta al caso specifico e al momento in cui si
verifica. Non dimentichiamo - aggiunge - che in Italia la dimensione media delle aziende è di 3,7 addetti e che
le imprese con meno di 10 addetti sono il 95,1% delle aziende attive».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Valentina Melis IL PUNTO DI VISTA DELLE LAVORATRICI.. ..E QUELLO
DELLE AZIENDE La risposta del datore di lavoro alla malattia L'azienda per la quale lavora/ lavorava
all'epoca della malattia ha rispettato la normativa in vigore per i lavoratori affetti da patologie oncologiche? La
conoscenza delle norme tra i responsabili delle risorse umane Conosce la normativa nazionale sulla tutela
del lavoratore in caso di assenza dal posto di lavoro per malattia? Le carenze della normativa In base alla
sua esperienza diretta (da lavoratrice ammalata di tumore al seno), che cosa manca di più alla normativa
attualmente in vigore per tutelare pienamente la lavoratrice ammalata? 23,8% 68,80% Sì, ho avuto tutto No,
ho avuto dei problemi 1,3% No, altro 0% Sono stata licenziata 6,1% Non risponde 11,9% 14,3% Sostegno
Garanzie 7,2% Non manca niente 0% Equilibrio 47,6% Informazione 19% Flessibilità 28,6% Non conosco la
normativa 71,4% Conosco la normativa 42,8% 28,6% Sì conosco gli articoli principali/ le diverse norme in
modo superficiale In modo approfondito e particolareggiato Fonte: "Tumore al seno: il rapporto lavoratriceazienda e il rientro post malattia", indagine di Europa Donna Italia in collaborazione con Euromedia
Reasearch
I RISULTATI DELLA RICERCA
Nasce dalle interviste a 122 donne lavoratrici con tumore al seno (in corso o superato) e ai responsabili delle
risorse umane di 21 aziende, l'indagine condotta da Europa Donna Italia, in collaborazione con l'istituto di
ricerca Euromedia Research, per delineare un quadro del rapporto azienda-lavoratrice nella fase di rientro al
lavoro. L'analisi è stata effettuata in due step: la prima parte si è concentrata sul vissuto della malattia nella
dimensione personale e professionale delle lavoratrici e sulla loro conoscenza della normativa a tutela dei
lavoratori in caso di malattia; la seconda ha approfondito aspetti specifici della normativa in vigore, per
mettere a punto una serie di proposte migliorative
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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16/02/2015
Il Sole 24 Ore - Ed. risparmio & famiglia
Pag. 26
(diffusione:334076, tiratura:405061)
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LE MASSIME
LE MASSIME
rifiuti
Raccolta, sì
all'atto impositivo
È legittima l'ordinanza d'urgenza che impone, alla società affidataria del servizio di raccolta, di proseguire la
raccolta per tre mesi e alle stesse condizioni.
Tar Puglia - Lecce, Sez. I, 5 febbraio 2015, n. 486
I poteri straordinari del Sindaco sono giustificati dalla situazione di pericolo per la salute pubblica e
l'ambiente.
PATENTE
Niente revoca a chi detiene marijuana
È illegittima la revoca della patente di guida perché l'interessato è stato condannato per detenzione e
coltivazione di piante di marijuana.
Tar Lombardia - Brescia, Sez. I, 4 febbraio 2015, n. 187
Il Tribunale ha rilevato che dopo le innovazioni stabilite dall'articolo 1, comma 24 ter - a) della legge 79/2014,
non vi è più la revoca automatica della patente, che era prevista dal Codice della strada.
MAIS TRANSGENICO
Stop per 18 mesi
alla coltivazione
È legittimo il Dm che vieta la coltivazione (OGM MON 810) sino all'adozione di misure comunitarie, e
comunque per 18 mesi.
Consiglio di Stato, Sez. III, 6 febbraio 2015, n. 605
La sentenza ha precisato che il principio di precauzione deve essere applicato anche quando non sono
conosciuti con certezza i rischi connessi a un'attività potenzialmente pericolosa.
FERROVIE
Distanze dai binari:
deroga limitata
È legittimo il diniego all'autorizzazione per la deroga della distanza di 30 metri, motivata con la tutela del
patrimonio ferroviario.
(Tar Piemonte, Sez. II, 23 gennaio 2015, n. 151)
L'articolo 60 del Dpr 753/1980 prevede - in mancanza di cause ostative (sicurezza, natura dei terreni e
conservazione) - la facoltà, e non l'obbligo, di derogare alla distanza dalla linea ferroviaria.
ESERCIZI
Sì all'apertura
di nuove farmacie
Non è necessaria la motivazione per istituire una nuova farmacia, se la popolazione della "zona" supera il
50% di 3.300 abitanti.
Consiglio di Stato, Sez. III, 6 febbraio 2015, n. 603
Lo scopo dell'articolo 11 della legge 27/2012 è la massima espansione degli esercizi farmaceutici, e la scelta
di utilizzare i "resti" superiori al 50% di questo parametro, non richiede alcuna motivazione.
COMMERCIO
Stop ai "dehors"
per rumore di notte
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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16/02/2015
Il Sole 24 Ore - Ed. risparmio & famiglia
Pag. 26
(diffusione:334076, tiratura:405061)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Sono illegittime le concessioni di suolo pubblico per l'installazione "dehors", antistanti agli esercizi
commerciali e utilizzati sino all'una di notte, che determinano un inquinamento acustico.
Tar Emilia Romagna - Bologna, Sez. II, 9 febbraio 2015, n. 118)
Il parere (obbligatorio) del "quartiere" interessato era stato negativo, e le concessioni non hanno motivato sul
perché questo parere era stato disatteso.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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16/02/2015
La Repubblica
Pag. 30
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Samba, delitti e corruzione il carnevale nero di Rio
L'assassinio della più famosa ballerina trans getta un'ombra cupa sul Paese già scosso dallo scandalo
Petrobras che tocca anche la "presidenta" Dilma Rousseff Nestor Cerveró, accusato di aver preso tangenti:
"No a maschere con il mio volto al corteo" Tra i carri allegorici e nei travestimenti dominano i temi legati al
malaffare pubblico
DANIELE MASTROGIACOMO
RIO DE JANEIRO L'URLO sparato dall'impianto stereo del carro principale sull ' A v e n i d a Atlantica scuote
Copacabana. Il sole già batte forte, ci sono 40 gradi di aria calda e umida. Sono le 11 di un mattino che tutta
Rio vive con un fremito. I grandi marciapiedi che guidano la baia dorata verso le isole disseminate dalla
natura in mezzo all'oceano sono colmi di gente. Giovani, soprattutto. Dipinti e mascherati. Le ghiacciaie piene
di birre trascinate come trolley; cappelli, corone finte, ghirlande di fiori e parrucche, si agitano al ritmo della
samba che contagia anche i più anziani.
Il Carnevale si trasforma in un rave collettivo. Un lungo momento di estasi e di stordimento.
Nella folla che a sera diventa calca dove tutti vagano, brilli ma senza provocare risse, ci sono anche loro.
Spiccano sul tappeto umano che danza e avanza. Sfilano in prima fila, le maschere segnate dal disincanto
dei brasiliani e da un sospetto che le ha già punite nei sondaggi. Nemmeno la presidente Dilma Rousseff e la
sua amica Maria das Graças Foster, da poco dimissionaria da presidente della Petrobras, il gigante
petrolifero al centro del più grave scandalo nella storia del Partido dos Trabalhadores (Pt), sfuggono alla
satira che, dopo la strage di Charlie Hebdo , anche qui acquista ancora più valenza politica.
Rioe il Brasile vivono il loro momento di follia. Tutto è consentito nell'appuntamento più atteso dell'anno in un
vortice di libertà che la tradizione ha sempre tollerato. Le scuole di samba sfoggiano carri, costumi e addobbi
nei blocchi a loro riservati tra fiumi di birra e di cachaça. Per cinque giorni si fa più sesso del resto dell'anno: il
governo distribuisce 70 milioni di preservativi gratis, le farmacie rilasciano la pillola del giorno dopo. La polizia
presidia, numerosa e discreta, perché il carnevale è anche violenza, regolamento di conti, vendette.
Su tutto, negli addobbi e nei travestimenti, domina il tema della corruzione. Un momento amaro e difficile per
il paese. Assieme al lutto per la morte atroce di Claudio da Silva, transgender di 25 anni, da tutti chiamata
Piu: una delle ballerine più famose della scuola di samba Beija Flor, forse vittima di una delle tante gang che
controllano il business dei carri e dei giochi d'azzardo.
Amicie parenti sono convinti che si tratti dell'ennesimo atto di omofobia. Il Carnevale è dominato dai gay, dai
viados, dai bisex.
Ma le statistiche dicono anche che ogni 28 ore ne viene ucciso uno. Lo scandalo Petrobras e il fermo
provvisorio per corruzione del tesoriere del partito al governo tengono banco. Non tanto perché da un anno
inseguono la presidente ma perché inchiodano alle sue responsabilità etiche e morali un partito di sinistra
nato con le battaglie sindacali di un leader come Luiz Inácio Lula da Silva, incarnato adesso proprio dall'ex
guerrigliera, torturata e sbattuta in prigione dalla dittatura militare degli Anni '70 e '80. La crisi economica che
vede un tonfo del Pil dal 6 allo 0,12 per cento, con l'incubo della recessione, finisce per peggiorare le cose.
La storia si ripete.
L'Italia non ha certo di che recriminare: siamo maestri nelle truffee nelle corruzioni. In Brasileè diverso:
resiste un'etica condivisa. Si riconosce nel bene pubblico. Un valore trasmesso dall'intensa opera dei gesuiti
e proseguita da re Pietro II nella formazione di un paese che è cresciuto sotto u n a m o n a r c h i a :
esempio unico nel continente latinoamericano. Lungo le strade ciclabili, che costeggiano le principali arterie di
Rio, ci sono centinaia di campi attrezzati.
Stessa cosa sulle spiagge. I carioca li sentono propri. Ne vanno orgogliosi. Come i parchi, gli alberi, i boschi,
le rive dei laghi. Qui, il rispetto dell'ambiente non è una moda: è una filosofia di vita. Dopo la deforestazione
selvaggia si corre ai ripari. Si tutela la qualità del cibo per combattere l'obesità diffusa. Si cura il corpo per
recuperare lo spirito maravilhoso di Rio e del Brasile. La sua anima fa parte della saudade , quel misto di
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R2
16/02/2015
La Repubblica
Pag. 30
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
11
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sentimenti che non si può tradurre con una parola. L'equilibrio che si respira nell'aria, di cui fa parte anche la
violenza, con i suoi orrori e le sue disperazioni, batte i ritmi delle giornate; regola un'esistenza nella quale non
ci sono tensioni razziali, populismi, rigurgiti nazionalisti. Ma se il bene comune è protetto dal singolo cittadino
diventa più odiosa la corruttela nel Palazzo. Specie se il potere corrompe per finanziare se stesso e il partito
che lo rappresenta. Il contrasto è stridente. Si sfoga, com'è accaduto, quando tocca la vita di tutti. Basta un
aumento del prezzo dei trasporti per scatenare una rivolta.
Oltre a quelle della Rousseff e della Foster era in produzione anche la maschera di Nestor Cerveró, l'ex
direttore internazionale del colosso energetico pubblico, in carcere da 8 mesi per aver intascato 20 milioni di
tangenti.
Ha un viso deturpato che lo rende ancora più goffoe grottesco. Si è opposto e tramite i suoi avvocati ha
ingiunto alla Condal, la più famosa e antica fabbrica di maschere, di sospendere l'ordinativo. L'idea che il suo
viso sfilasse in mezzo alle ballerine di samba come simbolo della corruzione lo ha spinto a chiedere qualcosa
«che non era mai avvenuto in 56 anni», ricorda la spagnola Olga Valles, proprietaria della Condal.
Samba e sangue convivono nelle favelas dove diversità e tradizione si mischiano. Il crack, la coca, il gioco
d'azzardo, la lotteria dei numeri e degli animali, il vasto mondo del traffico illegale sono realtà che danno da
mangiare a milioni di disperati. Il paese affronta la siccità più forte degli ultimi 80 anni. I bacini sono a secco,
l'energia elettrica ne risente. Come l'industria, la produzione, l'acqua razionata nelle case. Dei ricchi e dei
poveri. La presidente Rousseff lo sa: inseguita da voci di impeachment , il suo indice di fiducia è crollato in tre
mesi dal 42 al 24 per cento. La gente ne parla. Ora balla e si gode il suo momento. Ma lo fa con un pizzico di
angoscia: ha paura di perdere il suo primato di gigante economico. La crisi è arrivata anche qui. C'è bisogno
di trovare una nuova strada. Molti sono convinti che solo Lula potrà indicarla.
I CASI L'ASSASSINIO Il corpo di Claudio da Silva, ballerino della scuola di samba Beija Flor, uno dei
protagonisti del carnevale, è stato trovato crivellato di colpi LO SCANDALO Lo scandalo del colosso
dell'energia Petrobras investe anche il Partito dei lavoratori: si parla di fondi neri per centinaia di milioni di
euro LA RECESSIONE Inflazione alle stelle, il potere d'acquisto dei salari crollato e il tonfo del Pil dal 6 allo
0,12 percento: è la fine del "miracolo brasiliano"
Foto: RITMO E TRADIZIONE Sopra, una ballerina su uno dei carri allegorici durante il Carnevale di Rio de
Janeiro Sotto, la sfilata delle scuole di samba La transessuale Claudio Da Silvia, conosciuta da tutti come
Piu, era la principale star di quella di Beija Flor
16/02/2015
La Stampa
Pag. 29
(diffusione:309253, tiratura:418328)
La Coop: liberalizzare i farmaci
«Vogliamo una vera liberalizzazione. I farmaci possono costare meno così come testimonia la nostra
esperienza, seppur limitata dalle attuali normative, nella vendita dei farmaci da banco». Lo chiede la Coop,
sollecitando una «vera liberalizzazione che dia la possibilità alle parafarmacie di diventare vere farmacie».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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tutto SOLDI LAVORO IN CORSO/ made in Italy
16/02/2015
Il Messaggero
Pag. 16
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Tremila posti in meno negli ospedali
Sono 3 mila i posti letti in meno negli ospedali che ci saranno in Italia con l'applicazione dei nuovi standard
secondo l'accordo governo- Regioni. Il primo importante effetto sarà quello di una sforbiciata di 3.000 letti. In
tutto in Italia, secondo l'Istat, ci sono 210.406 posti letto (pubblici e privati accreditati). Nel 2010 l'Italia (con
3,5 posti ogni mille abitanti) si collocava al di sotto della media europea (5,5 posti letto), al pari della
Danimarca e subito dopo Cipro. Meno posti letto rispetto a quelli dell'Italia se ne contano in Svezia, Regno
Unito, Irlanda, Spagna e Portogallo. Il percorso sarà progressivo per permettere alle strutture più piccole di
raggrupparsi per riuscire a continuare a lavorare con il servizio sanitario. Gli ospedali poi saranno divisi in tre
livelli a seconda della complessità della loro organizzazione: quello di base, con un bacino d'utenza tra gli
80.000 e 150.000 abitanti, il primo livello livello tra gli 150.000 e i 300.000 abitanti e il secondo livello tra i
600.000 e 1.200.000 abitanti.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
13
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Accordo governo-regioni
16/02/2015
Il Fatto Quotidiano
Pag. 4
(tiratura:100000)
" Tremila posti in meno negli ospedali "
Sono 3 mila i posti letti in meno negli ospedali che ci saranno in Italia con l ' applicazione del regolamento sui
nuovi standard ospedalieri sul quale Governo e Regioni avevano raggiunto l ' accordo lo scorso agosto. Il
provvedimento è stato trasmesso per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il primo effetto sarà quello di una
sforbiciata di 3.000 letti, in base ai nuovi standard del 3 per mille per gli acuti e dello 0,7 per mille per la
lungodegenza e riabilitazione. In Italia secondo l ' Istat ci sono 210.406 posti letto (quelli pubblici e quelli
privati accreditati). Tagli anche per le cliniche private, ma con calma: dal gennaio 2017 non potranno più
essere accreditate quelle con meno di 60 letti per acuti.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
14
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
DIARIO DELLA GIORNATA/FORBICI SULLA SANITÀ
16/02/2015
Il Tempo
Pag. 8
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Incentivi per giovani farmacisti Patto di stabilità soft per L'Aquila
Fino al 2016 per essere titolari di una farmacia basterà l'iscrizione all'albo dei farmacisti. È quanto prevede
un emendamento al Milleproroghe dei relatori Maino Marchi (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi) che sposta al
31 dicembre 2016 l'entrata in vigore di altri requisiti previsti, cioè il conseguimento dell'idoneità o due anni di
pratica professionale certificata dall'autorità sanitaria competente. Sisto ha spiegato che questa misura
dovrebbe servire a favorire i giovani. Novità in arrivo anche per l'edilizia. Per le gare e le procedure di
affidamento di appalti avviate tra marzo e la fine dell'anno, l'anticipo dell'importo del contratto di appalto sale
al 20%. Nell'emedamento su questo tema si spiega che l'incremento della quota vale per gli appalti avviati
dopo l'entrata in vigore della legge di conversione del decreto (indicativamente a marzo) e fino al 31 dicembre
2015. Un altro emendamento esenta L'Aquila dalle sanzioni se sfora il patto di stabilità. L'arrivo in Aula del
provvedimento è slittato a martedì pomeriggio dopo lo stop della scorsa settimana.
Foto: Relatore Francesco Paolo Sisto di Forza Italia è il relatore del Milleproroghe
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Milleproroghe
VITA IN FARMACIA
9 articoli
16/02/2015
Corriere della Sera - Ed. milano
Pag. 1.2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
L' assessore sul bimbo ricoverato in De Marchi per alzata di mano. Il Policlinico nega, i documenti
confermano
S. Rav.
Il diritto alla cura «a maggior ragione per un bambino non ha prezzo». L'assessore alla Sanità Mario
Mantovani interviene sul caso del bimbo egiziano ricoverato in rianimazione alla De Marchi solo dopo una
votazione tra i medici. « Questa storia non può appartenere alla sanità lombarda». a pagina 2 «Il diritto alla
cura, tanto più per un bimbo, non ha prezzo e tantomeno si può decidere con un'alzata di mano». L'
assessore alla Sanità, Mario Mantovani, è in Romania per il World Expo Tour, ma interviene sul caso
raccontato ieri dal Corriere di un bimbo egiziano ricoverato in rianimazione alla clinica pediatrica De Marchi
solo dopo una votazione tra i medici. Il reparto era alle prese con problemi di sforamento dei limiti di spesa. «
Questa è una storia che non può appartenere al Policlinico di Milano e alla Sanità lombarda», incalza
Mantovani. «Ogni giorno i nostri medici scelgono in scienza e coscienza le cure migliori per ogni paziente e
quando è necessario fermarsi. Nella nostra Sanità non è mai stato e non sarà mai il budget a negare terapie
appropriate ed efficaci».
Il bimbo egiziano è arrivato in De Marchi sotto Natale. Pochi giorni prima gli Uffici del Controllo di gestione e
programmazione si erano raccomandati di non sforare il bilancio. Il piccolo paziente ha una grave malattia,
un'immunodeficienza ereditaria, con enormi rischi di non riuscire a sopravvivere anche alla più banale
infezione. I medici capiscono bene che servono cure particolarmente costose e che l'esito delle terapie è
tutt'altro che scontato (con il rischio anche di un reale accanimento terapeutico).
È in questo contesto che i pediatri si interrogano: il bimbo va accettato? «Sono al corrente di quanto accaduto
e ho sostenuto i medici nella decisione - aveva spiegato al Corriere il direttore di presidio Basilio Tiso -. Il
bambino è stato curato e sta meglio. Nei prossimi giorni ci sarà il trapianto di midollo».
La De Marchi è una costola del Policlinico. E ieri la direzione strategica dell'ospedale, guidata da Luigi
Macchi, in un comunicato stampa ha parlato di pura invenzione giornalistica : «L'alzata di mano e le cifre di
budget citate rappresentano una pura invenzione giornalistica. A nessun paziente sono mai state negate cure
su questioni legate al bugdet, né tantomeno la direzione strategica ha mai posto ai clinici problemi in merito
allo sforamento del budget assegnato. Sono numerose sono le unità operative che lo sforano».
I documenti in possesso del Corriere della Sera, però, confermano quanto raccontato: «In reparto si era
discusso del caso clinico e delle possibili implicazioni economiche in relazione al fatto che erano stati superati
i limiti di spesa indicati in fase preventiva nella scheda di budget». È quanto si legge nella relazione inviata
ieri dal Policlinico-De Marchi alla Regione. E l'alzata di mano, ancora ieri, è stata confermata da medici
presenti alla famigerata riunione.
«La razionalizzazione e il contenimento dei costi, così come la lotta agli sprechi - sottolinea ancora la
Direzione strategica guidata da Luigi Macchi - non hanno mai portato né mai porteranno ad una riduzione,
nemmeno minima, della nostra doverosa attività di assistenza clinica. La vera questione sta nella capacità di
coniugare l'appropriatezza clinica con quella economica. Quindi si è trattato, e sempre si tratta, di questo:
discutere di come dare le cure migliori senza sprechi».
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I centri di assistenza Le attività I tagli alle risorse sanitarie in Lombardia d'Arco 3 le strutture con Terapia
Intensiva pediatrica in Lombardia 800 milioni di euro di contributi aggiuntivi rispetto all'attività svolta
Assistenza in terapia intensiva di neonati con peso inferiore a 1,5 chilogrammi Concessi per ogni culla
neonatale riconosciuti dal 21esimo neonato 1,5 miliardi di euro erogati in totale per costi di assistenza non
imputabili alle prestazioni Buzzi De Marchi Papa Giovanni XXIII Bergamo Neonati 13.000 euro 20 di peso
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Mantovani: il diritto alla cura prima di tutto
16/02/2015
Corriere della Sera - Ed. milano
Pag. 1.2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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inferiore a 1,5 chilogrammi con degenza superiore ai 25 giorni 100.000 euro Fond. Ca' Granda Niguarda
Ospedale Varese Ospedale Bergamo 8 1 5 2 Il budget 2015 rispetto al bilancio consolidato 2014 rispetto alla
stima 2015 (Patto Salute) 75% dell'intero bilancio regionale. I conti sono in pareggio dal 2003 -225 milioni
(rispetto al 2012) -160 -500 milioni milioni Il budget 2013 17 miliardi e 395 milioni
La vicenda
Poco prima di Natale, alla clinica pediatrica De Marchi arriva la richiesta di ricoverare un bambino egiziano di
neanche un anno: ha una grave malattia, con seri rischi di non sopravvivere anche alla più banale infezione
In clinica, gli Uffici del Controllo di gestione e programma si sono appena raccomandati di non sforare il
bilancio. E per il piccolo paziente servono cure molto costose: ci sono da spendere 50 mila euro e l'esito delle
terapie è tutt'altro che scontato Il reparto che lo deve prendere in carico ha già sforato il budget annuale. I
pediatri si interrogano, allora: accettare o meno il ricovero? Per sciogliere il dubbio, i medici indicono una
riunione e decidono per alzata di mano Il caso è stato sollevato ieri dal «Corriere della Sera». È intervenuto,
tra gli altri, l'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Mario Mantovani (nella foto ): «Il diritto alla cura,
soprattutto per un bambino, non ha prezzo. È una storia che non può appartenere alla Sanità lombarda»
Foto: Il documento Uno stralcio della lettera
dal Policlinico alla Regione:
in reparto si è discusso delle implicazioni economiche del ricovero
16/02/2015
Corriere della Sera - Ed. roma
Pag. 1
(diffusione:619980, tiratura:779916)
sanità semplice sul portale web
Sergio Harari
Un portale di informazioni consultabile via web è un buon modo per accorciare le distanze con i cittadini e
ridurre le mille difficoltà che ci sono regalate dalla burocrazia. Poter fare cose semplici ma solo fino a ieri
impensabili, come scaricare da casa il referto dei propri esami del sangue, senza doversi recare
personalmente a ritirarli e naturalmente perdere un po' di tempo nella immancabile coda, è già molto. Se poi
si soffre di qualche acciacco e ci si muove con qualche difficoltà, la comodità è ancor più apprezzata. Anche
poter vedere in tempo reale la situazione delle attese nei diversi Pronto Soccorso della città può essere un
servizio che ci aiuta a scegliere meglio dove rivolgerci. Il sito www.salutelazio.it deve ancora crescere e
svilupparsi ma garantisce già oggi un servizio utile, una comodità in più che nei tempi di internet può
sembrare scontata ma fino a ieri non lo era affatto. Alcuni link rimandano a notizie superate o vecchie (uno
sulle malattie rare rinvia a un articolo sull'ex ministro della Salute Balduzzi del Gennaio 2013, un altro
annuncia una notizia vecchia e peraltro imprecisa, di un anno e mezzo fa, ecc.), mentre lo spazio dedicato ai
tempi di attesa per i diversi esami (come una radiografia del torace, una tac, ecc.) è aggiornato a dicembre
2014, ma restano i tanti aspetti positivi: poter scegliere il medico senza doversi recare all'Asl di competenza,
o trovare i riferimenti dell'ambulatorio più vicino a casa propria.
E' poco? No, è già molto e nessuno l'aveva fatto prima. Sul fatto che poi possa diventare una sorta di
«TripAdvisor» della sanità laziale nutriamo qualche perplessità, ma almeno aiuterà a sveltire le segnalazioni
di problemi e disfunzioni da parte dei cittadini. Questa dei «TripAdvisor» degli ospedali deve comunque
essere una moda di questo periodo, perché sempre in questi mesi è stato lanciato un altro sito,
«Thatmorning», che dovrebbe rappresentare un condensato di valutazioni scientifiche degli ospedali italiani e
dei pareri dei pazienti; anche qui le perplessità non mancano, ma il tempo sarà il vero giudice.
Ad ogni buon conto ben venga la trasparenza e se il web serve anche a questo meglio ancora. Il Corriere,
peraltro, è stato tra i primi a percorrere la strada della informazione online con il sito di Sportello Cancro, che
offre una finestra, ricca di molte utili informazioni, sulle attività di tutte le strutture oncologiche italiane. La vita
è fatta anche delle piccole cose quotidiane e se ci vengono semplificate tanto meglio, soprattutto se poi
questo accade proprio in sanità.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Più vicini ai cittadini
16/02/2015
Il Messaggero - Ed. roma
Pag. 28
(diffusione:210842, tiratura:295190)
A rischio la dismissione di Farmacap
Vertice del Partito democratico sul futuro di Farmacap e Assicurazioni di Roma. La giunta è intenzionata a
procedere alle dismissioni di alcune partecipate, ma in maggioranza è in corso una riflessione. Per questo,
oggi in Campidoglio il gruppo consigliare dei democrat si riunirà per parlarne e chiederà all'assessore al
Bilancio, Silvia Scozzese, di spiegare quali siano le ragioni di questa operazione. Il sindaco Ignazio Marino, in
un'intervista al Messaggero, ha spiegato: «Tutto ciò che non è strategico lo liquidiamo o ci tiriamo indietro, a
partire dalle 20 aziende non strategiche che vogliamo liquidare». Fabrizio Panecaldo, che oltre a essere
capogruppo del Pd è anche coordinatore di maggioranza nell'aula Giulio Cesare, nei giorni scorsi aveva
detto, al termine di una riunione sul bilancio 2015: «Abbiamo previsto riunioni specifiche e mirate sulle
partecipate». Ecco, si entra nel vivo questa mattina, visto che sul futuro di Farmacap e Assicurazioni di Roma
(ma anche di Biblioteche di Roma) ci sono sensibilità differenti ed è necessario arrivare a una sintesi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Vertice dem
16/02/2015
Il Messaggero - Ed. ancona
Pag. 28
(diffusione:210842, tiratura:295190)
TORRETTE
Il blackout totale che la notte del 28 agosto ha lasciato al buio molti reparti dell'ospedale di Torrette finisce in
Procura. Ma resta il mistero sulle cause del guasto che ha portato alla mancanza di corrente per 10 ore. I
carabinieri dei Nas hanno ricostruito in una relazione cosa è successo, da un punto di vista tecnico, nei locali
più remoti della cittadella sanitaria dove si trovano i cosiddetti gruppi di continuità: generatori che, anche in
caso di emergenza, dovrebbero garantire l'elettricità a tutta la struttura ospedaliera. Ma nonostante le lunghe
e minuziose verifiche non sono riusciti a capire cos'abbia determinato il collasso della centralina numero 4,
quella che ha dato il via al blackout. Ora spetterà alla Procura decidere come procedere: andare avanti
affidando una consulenza tecnica o archiviare l'episodio come un fatto accidentale più unico che raro. Stando
alla relazione dei militari specializzati negli accertamenti in ambito sanitario una delle quattro batterie che
alimentano il gruppo di continuità finito in cortocircuito sarebbe andata fuori uso, ma le altre tre, in teoria,
avrebbero dovuto permettere al generatore di continuare a funzionare. Invece una sovratensione elettrica
avrebbe mandato in tilt il gruppo di continuità lasciando l'ospedale al buio dalle 22 alle 8 del mattino del
giorno dopo. Il motivo? Escluse rotture alle parti elettriche, manomissioni e difetti di fabbrica del componente
del macchinario quasi nuovo (due anni di vita), gli investigatori non sono riusciti a trovare spiegazioni
convincenti. Una notte di ansia per Torrette dalle 22 all'alba. I disagi maggiori si sono verificati in
Rianimazione, dove i medici hanno dovuto ventilare manualmente una decina di pazienti. Il guasto si è
verificato al momento del cambio turno del personale sanitario. Una fortuna nella sfortuna. Medici, infermieri e
operatori socio sanitari si sono infatti trattenuti spontaneamente oltre l'orario di lavoro, assicurando il doppio
dell'assistenza. Dopo un primo momento di blackout totale, la corrente andava e veniva grazie ai gruppi
elettrogeni a gasolio.
Letizia Larici
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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Blackout in corsia: caso unicoIl Nas non trova la spiegazione
16/02/2015
Il Gazzettino - Ed. venezia
Pag. 9
(diffusione:86966, tiratura:114104)
«Consiglio comunale aperto sul futuro della sanità »
CHIOGGIA - Le voci sul possibile ridimensionamento dell'ospedale locale preoccupano anche il sindacato Uil
Fpl che chiede un confronto con tutte le forze politiche, sociali e sindacali per comprendere il futuro della
sanità locale. «Invitiamo il sindaco e il presidente del consiglio comunale - affermano i sindacati in una nota ad organizzare quanto prima un consiglio comunale aperto sulla questione. È impensabile l'ipotesi di
ridimensionamento del presidio ospedaliero di Chioggia. Le spese sostenute negli ultimi 3 anni per sottoporre
lo stesso presidio a ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento non sarebbero più giustificate. Inoltre
bisogna tenere conto che la popolazione, nel periodo estivo, triplica e sono necessari quindi servizi di
primissimo livello». (M.Bio.)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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IL SINDACATO UIL FPL RILANCIA
16/02/2015
QN - Il Giorno - Ed. milano
Pag. 2
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Assenteismo al 12% ma è guerra sui numeri
SESTO SAN GIOVANNI IL METODO è lo stesso usato per le farmacie. Si parte dall'analisi dei numeri, poi si
portano in discussione solo alla sede del Pd e, alla fine, si condividono con i gruppi di maggioranza. I
lavoratori si coinvolgono alla fine, quando le decisioni sono già prese. Nel caso delle farmacie, era la
costituzione della Srl. Stavolta si parla di esternalizzare la gestione del centro diurno disabili. Un'ipotesi uscita
allo scoperto solo grazie alla domanda rivolta in commissione da Antonio Lamiranda (FdI). In consiglio, a
esprimere contrarietà è stato Moreno Nossa (Sel), che ha votato a favore delle linee guida per la
riorganizzazione del personale del Comune, ma con riserva. «Ultimamente le logiche aziendali nascondono
sotto il verbo razionalizzare licenziamenti, dismissioni, esternalizzazioni o creazioni di società ad hoc, aventi
l'unico scopo di diminuire tutele e diritti dei lavoratori. Questa delibera non parla di esternalizzare servizi e
funzioni, pratica che non ci vedrebbe favorevoli». EPPURE i confronti tra gruppi sono già cominciati da
settimane. Al Pd sembrano quasi tutti d'accordo, gli altri partiti vogliono vedere i numeri. Così, qualche dato è
iniziato a girare in maggioranza. Il municipio stimerebbe una spesa annua per il Cdd di 1.262.000 euro: solo il
personale varrebbe un milione. Dito puntato sull'assenteismo: media del 12% tra gli educatori con picchi del
18%, mentre per gli Asa si arriva al 7%. Numeri che non tornano agli operatori. «SU 18 educatori 4 sono parttime, 2 a 24 ore, uno a 20 ore e l'altro a 30 ore. Tre dipendenti usufruiscono della legge 104. Prima eravamo
3 persone in più e i posti non sono più stati ricoperti da nuovo personale». Tradotto: se il Comune ha
realizzato deliberatamente una scatola di questo tipo, ora non può lamentarsi. «Inoltre, ci piacerebbe capire
come registrano le assenze. Noi lavoriamo in equipe: è nel nostro interesse esserci. Anche il dato sulla spesa
per il personale non ci torna: nel milione ci sono anche 6 amministrativi, gli appalti pulizie e trasporto?».
Senza contare che, in ogni caso, gli standard minimi sono sempre stati rispettati. «Abbiamo un minutaggio
per utente che stabilisce Asl. Abbiamo passato positivamente tutti gli accertamenti. E i 2 coordinatori presenti
vengono tolti dal minutaggio». Oggi al Cdd ci sono 60 posti disponibili e 52 attivi: 30 di classe alta (minore
disabilità) e 22 di classe bassa (maggiore disabilità). Ci sono poi 12 residenti sestesi che frequentano centri
fuori città. L'esternalizzazione dovrebbe riportare questi utenti in via Boccaccio e aprire un nuovo servizio: un
centro socio-educativo di 10 posti all'interno di un padiglione. Si stima che la privatizzazione valga 250mila
euro, a cui bisogna aggiungere l'eventuale canone di affitto che sarà richiesto dal bando. Tuttavia, oggi
Regione eroga per il Cdd 460mila euro all'anno. La.La.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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LA POLEMICA LE STIME IN MANO ALL'AMMINISTRAZIONE VENGONO CONTESTATE DAL
PERSONALE
16/02/2015
Il Secolo XIX - Ed. genova
Pag. 15
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Anche il Gaslini è in emergenza «Esauriti i letti nei reparti »
G. FIL. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«NON CE LA FACCIAMO più, da almeno un mese i turni sono massacranti. C'è gente a tutte le ore e la sala
d'attesa è sempre piena. Non solo, nei reparti non ci sono più letti e spesso non sappiamo dove ricoverare i
bambini». È la sintesi di un lungo sfogo di una dipendente del Gaslini che lavora al pronto soccorso. I
sindacati chiedono rinforzi da mesi, anche soltanto per il periodo dell'epidemia influenzale, ma i loro appelli
non sono mai stati raccolti dall'amministrazione. «Speriamo che finisca presto questo periodo», dice
Pasquale Di Pietro, direttore del Dipartimento di emergenza: «Tra l'altro c'è un preoccupante aumento dei
casi di polmonite, bronchite e bronchiolite che porta all'immediato ricovero». Ma il problema più urgente è
quello dei posti letto: ne sono stati aggiunti una dozzina, come prevede il piano di emergenza, ma la
situazione non è cambiata. «Siamo al completo da almeno una decina di giorni - sottolinea il direttore
sanitario Silvio Del Buono - e spesso in difficoltà nei ricoveri, ma non mandiamo a casa nessuno, questo deve
essere commenti: «Un'altra settimana da incubo anche perché in giro c'è di tutto: influenza, malattie
respiratorie, gastroenterite e tonsilliti.Non solo, nelle ultime settimane ci sono stati diversi casi di varicella». Il
pediatra che è in rete con tanti suoi colleghi, non ha dubbi sull'epidemia influenzale edizione 2015: «Un
inverno terribile. Erano anni che l'influenza non durava cos ì tanto e non picchiava cos ì forte nei bambini». E
l'assalto al pronto soccorso?. Da anni continuiamo a fare riunioni: sarebbe importante che nei fine settimana
venissero aperti alcuni ambulatori pediatrici in città. È un compito che spetta alla Regione». chiaro». Tra
dicembre e gennaio gli accessi al pronto soccorso sono passati da 3.030 a 3.276 e sono aumentati ancora
nelle prime due settimane di febbraio, mentre sono diminuiti i ricoveri (86 in meno), ma nei reparti non ci sono
posti e appena si libera un letto viene occupato. «Anche quest'anno -rimarca Del Buono - nonostante le
difficoltà, abbiamo deciso di non bloccare gli interventi chirurgici programmati». Alberto Ferrando che è anche
presidente dell'Associazione pediatri liguri traccia un quadro che non ha bisogno di
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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CHIESTI RINFORZI PER IL PRONTO SOCCORSO
16/02/2015
QN - La Nazione - Ed. livorno
Pag. 4
(diffusione:136993, tiratura:176177)
«Tolti i privilegi ad Arci e Caritas»
- LIVORNO TAGLI al sociale, i Liberali livornesi strizzano l'occhio alla giunta Nogarin. «In materia di gestione
del sociale si legge nella nota dei Liberali il gruppo Pd in Comune si scaglia contro i provvedimenti
dell'amministrazione nascondendosi dietro alcuni aspetti discutibili (e da migliorare) per attaccare invece il
loro significato complessivo (che è condivisibile). Con la volontà di riportare in Comune i servizi sociali, la
giunta ha voluto tagliare la consolidata politica assistenziale dell'era Pd, quando si confondeva l'attenzione ai
poveri con i privilegi quasi monopolistici concessi soprattutto ad Arci e Caritas, dando di fatto la gestione
assistenziale in mano ai privati con i soldi pubblici». «Una mentalità vetero statalista la definiscono i Liberali che concepisce il volontariato come costoso surrogato scelto dal potere per tessere i suoi legami e imporsi ai
cittadini (specie più deboli). L'attuale amministrazione è sulla giusta strada. Ne è la riprova la reazione del Pd,
il quale, sognando la dissolta egemonia, cerca di chiamare a raccolta tutti gli altri candidati sindaci per fare un
giro nel mondo associativo, nonostante che molti di quei candidati si fossero schierati proprio contro la
concezione proprietaria del Pd riguardo l'associazionismo». «ANCHE in materia di gestione delle farmacie continuano i liberali la giunta M5S cambia registro e vuol recuperare alla gestione la redditività che c'era (pur
bassa) affossata negli anni dalla gestione disarticolata ed inefficiente di amministratori indicati dalla
partitocrazia consociativa. Ma in questo caso la gestione è già in mano al Comune, anche se non ancora
diretta. E l'operatività non può fermarsi agli intenti e divenire subito concreta. Il consigliere Cannito ha
richiamato l'esigenza di eliminare le retribuzioni contrattate un dipendente alla volta, di rifare la pianta
organica, ridisegnare il rapporto con Asl e centro prenotazioni, restituire la professionalità ai farmacisti,
rivoluzionare i sistemi di approvvigionamento e magazzino, reintrodurre la produttività anche premiandola. Il
fine è introdurre nella gestione delle farmacie una mano manageriale, dal momento che sarebbe antisociale
mantenere una direzione politica che non consenta alle farmacie comunali il normale utile di gestione
prodotto da ogni farmacia di privati. Nel complesso faticosamente emerge l'intento rinnovatore
dell'amministrazione Nogarin, peraltro invischiata nella mancanza di un suo definito progetto originario e dalla
mancanza di un adeguato appoggio da parte delle strutture amministrative».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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LA «SFORBICIATA SOCIALE» I LIBERALI DIFENDONO LA MANOVRA DELL' ASSESSORE DHIMGJINI
16/02/2015
QN - La Nazione - Ed. pistoia montecatini
Pag. 3
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Farmacista di Abetonesotto processo per truffa
COMINCIA venerdì prossimo, 26 febbraio, davanti al tribunale di Pistoia, il processo che vede imputato un
farmacista, il dottor Raffaele Palombaro. E' accusato di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale,
peculato e detenzione di medicinali scaduti. All'epoca dei fatti che gli vengono contestati, e che risalgono al
2010, era titolare della farmacia di Abetone, in via Brennero. L'indagine che lo riguarda è stata coordinata dal
sostituto procuratore Luigi Boccia ed è stata svolta dai carabinieri. La prima fase dell'attività investigativa era
stata aperta dalla Procura di Modena che ordinò una perquisizione nella farmacia nel corso di un'indagine per
ricettazione di farmaci dopo il furto a un corriere. Durante la perquisizione sarebbero stati trovati medicinali
scaduti, che non sarebbero stati stoccati separatamente. La perquisizione avvenne fra il 30 e il 31 agosto
2010 e in quella occasione furono rinvenute alcune fustelle relative a confezioni di medicinali. Si tratta delle
«etichette» che sono allegate alle ricette per i rimborsi e che sarebbero state staccate e accantonate. E' a
questo punto che si innesta l'indagine della Procura di Pistoia che si è poi conclusa con il rinvio a giudizio. Il
farmacista, secondo la pubblica accusa, è accusato di truffa in quanto avrebbe staccato le fustelle: «Dalle
confezioni di alcuni farmaci che non venivano consegnati ai clienti per apporle sulle ricette che comunque
erano state emesse dai medici», quindi, sempre secondo l'accusa, le avrebbe spedite allo scopo di ottenere il
relativo rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. Si sarebbe così procurato un ingiusto profitto: «Di
almeno 1.489 euro recita il capo di imputazione , corrispondenti al costo dei farmaci rinvenuti defustellati
all'interno della farmacia e posti in sequestro». PALOMBARO è accusato anche di tentata truffa: «Perché
sostiene l'accusa conservando numerose fustelle tolte dalle confezioni dei relativi farmaci che erano stati
consegnati a clienti e da questi interamente pagati, allegandole a fogli in cui veniva scritto il nome del cliente
e recandosi presso il medico di base chiedendo di emettere la relativa ricetta sulla fiducia così da poter
richiedere il rimborso» avrebbe cercato di procurarsi un ingiusto profitto «di almeno 2.334 euro, non
riuscendo a causa del rifiuto da parte del medico di base di emettere le relative ricette». L'accusa di peculato
riguarda invece alcune confezioni di medicinali che, come incaricato di pubblico servizio, avrebbe distribuire
per conto dell'Asl di Pistoia. Secondo la Procura, se ne sarebbe appropriato per venderle direttamente.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/02/2015
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TRIBUNALE DOPO LE INDAGINI
PERSONAGGI
3 articoli
16/02/2015
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. bari
Pag. 22
(diffusione:48275, tiratura:63756)
La droga era nascosta nei profumatori e nella pancia degli orsetti di
peluche
Il senatore D'Ambrosio Lettieri: «Bari ha bisogno di più sicurezza»
l Essenza alla «cannabis sativa», fragranza psicoattiva. La marijuana era all'interno di due diffusori per
ambiente recuperati dai carabinieri del Nucleo Radiomobile e delle Compagnie di Bari Centro e Bari San
Paolo nel corso di un blitz antidroga che ha consentito di recuperare mezzo chilo tra hashish, marijuana e
cocaina. I controlli sono stati eseguiti nel quartiere San Paolo e al Libertà e hanno portato all'arresto di un
23enne barese e un nigeriano di 27 anni che nascondevano all'in terno delle loro abitazioni, rispettivamente
142 grammi di hashish e 76 grammi di marijuana in un orsacchiotto in peluche e in due profumatori per
ambienti. I controlli antidroga hanno toccato anche le principali piazze della città e portato all'arresto di 5
spacciatori. Complessivamente nei controlli in strada sono stati sequestrati 290 grammi di hashish e cocaina,
recuperatibilancini di precisione e materiale per il taglio e confezionamento della sostanza. Lo spaccio non è
l'unico reato che viene consumato in strada quotidianamente. «La nostra città diventa sempre più insicura»
lamenta il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri che racconta di una aggressione in via Sparano, di una
«giovane avvocatessa che rientrava dalla cancelleria del Tar. È stata accerchiata e derubata da sei ragazzi,
tutti giovanissimi, probabilmente minorenni. Mi segnalano - prosegue - che ogni giorno, davanti alla scuola
Carducci, due ragazzini fanno atti di bullismo sui più piccoli per rubare loro le figurine dei calciatori. L'altro
giorno hanno aggredito una ragazzina scaraventandola per terra. Esiste la necessità di intervenire con azioni
integrate tra i vari livelli. Invito il sindaco Decaro che ha accolto il nostro appello a fare fronte comune, per
procedere subito al potenziamento del sistema di video sorveglianza in città e ad utilizzo più adeguato e
mirato del corpo dei Vigili Urbani. LA DROGA Hashish e marijuana sequestrata dai Cc
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/02/2015
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BLITZ DEI CARABINIERI OPERAZIONE ANTISPACCIO NEI QUARTIERI SAN PAOLO E LIBERTÀ: DUE
ARRESTI
16/02/2015
Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. brindisi
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Berlusconi e Vitali: niente fittiani in lista In Puglia nasce "Oltre"
Candidature commissariate. Ma c'è la contromossa
di Francesco G. GIOFFREDI La mossa è a tenaglia, per strozzare - politicamente parlando - il respiro a
Raffaele Fitto e per ridurne gli spazi di manovra in Puglia. La "sua" Puglia, il fortino inespugnabile e la prima
culla di consensi. La mossa è naturalmente orchestrata da Silvio Berlusconi: nei prossimi giorni Luigi Vitali
sarà nominato coordinatore-commissario regionale di Forza Italia, e l'ex sottosegretario brindisino gestirà e
stilerà in prima persona - e in stretto contatto con il leader azzurro - le liste regionali di Forza Italia a sostegno
di Francesco Schittulli. In sostanza è un commissariamento per esautorare Fitto e impedirgli, come sempre
successo negli ultimi lustri, di mettere mano agli ingranaggi elettorali, selezionando o bocciando nomi.
Insomma: detronizzarlo nel suo regno. Con scenari da vera e propria sfida all'ultimo sangue, perché a
cascata tutti i fittiani verrebbero spodestati dal rango di candidati. Fuori dalle liste, e il veto varrebbe anche
per i consiglieri uscenti. È una dichiarazione di guerra indirizzata all'ex ministro di Maglie, capofila dei
dissidenti "ricostruttori" e grande tessitore della fronda anti-berlusconiana. Ma Fitto ha già in serbo la
contromossa: gettare nella mischia la lista-movimento "Oltre", che nascerà dalle ceneri del suo vecchio
simbolo satellite "La Puglia prima di tutto". Un progetto regionale, per ora. E la subordinata temporale è
fondamentale, perché - in caso di definitivo strappo con Berlusconi - "Oltre" sarebbe il germoglio di un nuovo
soggetto politico nazionale. L'atmosfera è talmente rovente che l'ottica si inverte in modo radicale: a chi in
Puglia s'interroga sulla possibilità e opportunità che dirigenti o consiglieri regionali forzisti possano candidarsi
abbinati a un simbolo diverso (quello di "Oltre"), dagli ambienti berlusconiani controbattono in modo caustico.
Del tipo: «Liberissimi di farlo. Ma in realtà bisogna capire se i fittiani potranno candidarsi in Forza Italia...». È il
termometro che racconta qual è il clima: pessimo. Il messaggio, del resto, è chiaro: tutti e 50 i candidati
pugliesi al Consiglio regionale nelle liste forziste saranno passati al radiografo, uno per uno, da Vitali e da
Berlusconi. Concetto peraltro ribadito dal (fu) cavaliere nella riunione della scorsa settimana con i gruppi
parlamentari. E Berlusconi setaccerà anche l'elenco dei consiglieri regionali uscenti: nulla è scontato. E tutti
tremano, ancor più perché quasi sempre legati a doppio o triplo filo a Fitto. «Gli uscenti - spiegano i
berlusconiani - potranno autonomamente decidere di candidarsi con la lista di Fitto, oppure se chiedono di
stare in Forza Italia saranno fatte le dovute valutazioni». Intanto per la nomina di Vitali manca solo l'ufficialità:
francavillese, più volte parlamentare ed ex sottosegretario alla Giustizia, di stretta osservanza berlusconiana,
in gelidi rapporti con Fitto, negli ultimi mesi ha riallacciato i rapporti con il quartier generale nazionale dopo la
mancata ricandidatura (anzi: dopo il no alla deroga alla regola del limite di mandati) in occasione delle
politiche 2013. Poi Vitali si è lentamente riavvicinato a Berlusconi, che l'ha pure indicato come candidato
forzista al Csm. Subentrerà alla guida del partito pugliese a Francesco Amoruso, senatore d'area Gasparri
che recentemente non brillava certo per filo-fittismo. E Vitali, la scorsa settimana, era a palazzo Grazioli con
Berlusconi quando è stata ufficializzata la candidatura a governatore di Schittulli. Ma Fitto intanto prova a
glissare: «Vitali commissario in Puglia? Non sono contro nessuno in particolare. Sono contro il criterio delle
nomine. Gli uffici e gli organismi politici del partito non hanno una legittimazione statutaria». Lo scenario è
allora da battaglia: le liste di Forza Italia e di "Oltre" si misureranno e peseranno in una competizione
elettorale interna, all'ultima scheda. Anche per questo Fitto sta cooptando nella lista in cantiere i più rodati
acchiappa-voti sul territorio, mobilitando gli eserciti: in rampa di lancio anche alcuni parlamentari, come i
senatori Luigi D'Ambrosio Lettieri (a Bari) e Vittorio Zizza (a Brindisi). Il giorno dopo le elezioni regionali
pugliesi l'occhio cadrà inevitabilmente sul risultato di Fi e di "Oltre", e lo scarto tra le due liste inciderà
decisivamente - in un modo o nell'altro - anche sugli equilibri nazionali del partito berlusconiano. Luigi Vitali:
sarà il nuovo coordinatore
La decisione
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VERSOLEREGIONALI
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Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. brindisi
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L'ex sottosegretario sarà coordinatore regionale e gestirà le candidature
La risposta
L'eurodeputato varerà una lista-movimento in cui candidare i suoi
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16/02/2015
Affari Italiani
Sito Web
Luigi d'Ambrosio Lettieri Dove va Forza Italia
Nella più tipica delle sortite berlusconiane, l'entrata in "tackle" è arrivata durante la celebrazione di Pinuccio
Tatarella, a Foggia - Palazzo Dogana, a poco meno di 48 ore dall'ultimatum - di una o due settimane lanciato dal Cavaliere a Raffaele Fitto: "Decidi se rimanere dentro o collocarti fuori dal partito".In barba a
qualsiasi "armonia di movimento" e alla presenza dei maggiorenti del centrodestra non solo pugliese, è
arrivata la benedizione per la candidatura di Francesco Schittulli alla presidenza della Regione Puglia.
Checché Raffaele Fitto dovesse decidere di fare.L'impressione è che tra le file del leader di Maglie si sia fatto
"buon viso a cattivo gioco", e che la rabbia venga tenuta sotto cenere per non compromettere il percorso,
ormai avviato, di prospettiva ben più lunga rispetto alle prossime elezioni regionali di fine Maggio.Abbiamo
chiesto a Luigi d'Ambrosio Lettieri, capogruppo FI-PdL 12a Commissione Igiene e Sanità, di commentare con
Affaritaliani.it l'accelerata di queste ore:Senatore, si volevano le Primarie, ci si è insabbiati nel limbo di un
lungo periodo di indecisione - mentre Michele Emiliano avanza come un treno verso l'appuntamento
regionale - fino all'ultimatum a Fitto e all'improvvisa decisione di bruciare i tempi del diktat, puntando tutto su
Francesco Schittulli. Che succede?Succede che a Roma è stato deciso prima di non dar seguito alla richiesta
avanzata unanimemente da Forza Italia, sin dallo scorso mese di settembre, di affidare la scelta del
candidato presidente al meccanismo delle primarie, poi dopo un lungo periodo di attesa abbiamo saputo che
l'apposito comitato istituito presso la direzione nazionale di Forza Italia, per definire le candidature regionali,
ha deciso di dare il "disco verde" sul Prof. Francesco Schittulli, sulla cui candidatura c'era già l'assenso di
alcuni partiti della coalizione di centrodestra. Noi sosterremo con convinzione e impegno Francesco Schittulli
per l'autorevolezza del suo profilo professionale, per il proficuo lavoro svolto ai vertici della Provincia di Bari e
per il consolidato rapporto di amicizia e stima.Dicevamo che la corsa di Emiliano è partita con largo anticipo.
Schittulli sarà il candidato adatto alla rottura del ritmo?"Francesco Schittulli sarà per Michele Emiliano e per
tutta la sinistra un avversario forte e autorevole. Sino ad oggi Michele Emiliano ha fatto la sua campagna
elettorale con atteggiamenti disinvolti e con toni da primo della classe: troppo facile giocare la partita senza
avere il centravanti della squadra avversaria. Ora le cose cambiano: entra in campo Schittulli che ha
competenza e capacità per raccontare e ricordare ai cittadini pugliesi il fallimento sociale ed economico
prodotto da dieci anni di vendolismo con una sinistra che ha governato con il sostegno politico di quello
stesso Michele Emiliano, che ha assunto gravissime responsabilità nelle scelte disastrose compiute sulla
pelle della nostra comunità. A partire dalla sanità. Sulla decisione della candidatura di Francesco Schittulli
assunta da Roma, Raffaele Fitto ha rilasciato dichiarazioni chiare e puntuali: saremo leali e tenaci nel
sostenere questa candidatura perché in Puglia vogliamo girare pagina e riportare il centrodestra al governo
della Regione Puglia. Ci sono tutte le condizioni; definiremo un progetto politico per ricostruire la Puglia, per
riportarla ai vertici delle classifiche di virtuosità da cui é precipitata in dieci anni di malgoverno, di sperperi e
clientele che hanno mortificato la nostra comunità. A partire dalla sanità, i cui bilanci sono censurati dalla
Corte dei Conti, proseguendo con le politiche sociali per arrivare allo sviluppo economico, per promuovere le
nostre storiche vocazioni produttive, generando sostegno alle aziende e all'occupazione. Soprattutto
giovanile. Dobbiamo riaccendere la luce della speranza negli occhi della nostra gente che é stata
abbandonata, illusa e ingannata. Dobbiamo restituire fiducia.
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