The Royal Wedding

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The Royal Wedding
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L’arrivo. Sono le 11:00 in punto quando, dopo la lunga sfilata dei 1300 invitati, l’auto della sposa arriva sul sagrato della
splendida Westminster Abbey, l’abbazia più importante di Londra, quella in cui avvengono le incoronazioni, le cerimonie
solenni e, purtroppo, i funerali di Stato, come nel caso di Diana.
Kate scende dall’auto aiutata dal padre e dalla sorella, Philippa Middleton, in arte Pippa, che le tiene lo strascico lungo 2
metri e 70 centimentri, chiamato"Cathedral", perchè entro i tre metri (oltre, si passa al "Royal").
I capelli sciolti sulle spalle, un velo a coprire capo e volto ed un gioiello prezioso: la tiara che la Regina Madre donò a
Elisabetta per il diciottesimo compleanno e che Kate indossa come se non avesse fatto altro nella sua vita; così avanza
lentamente fino a raggiungere il principe che l’attende sull’altare, senza mai girarsi.
Finalmente, quando i due giovani si ritrovano vicini, William riesce solo a sussurare qualcosa, e il labiale non lascia
dubbi: “Ti amo, sei bellissima”. Che dire, è amore vero!
“I will". Lo voglio. Con un filo di voce, guardandosi negli occhi, prima William, poi Kate, rispondono con la formula di rito
alla domanda dell'arcivescovo di Canterbury, giurando di rimanere insieme, di amarsi, confortarsi, onorarsi l'un l'altro (ma
senza che lei giuri obbedienza a lui, come si usava una volta), "nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi
separi".
"Se qualcuno ha qualcosa da dire contro questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre", ammonisce l'arcivescovo di
Canterbury prima di accompagnarli nei solenni giuramenti che li uniscono in matrimonio: segue un minuto di silenzio,
nessuno parla, la favola dei Windsor spera di ritrovare un lieto fine, sotto gli occhi di Sua Maestà e dei suoi quattro figli, tre
dei quali divorziati.
Lo scambio degli anelli L'anello nuziale che William ha donato a Kate faticava a entrare. Il principe ha dovuto forzare il
cerchietto all'anulare della sposa in uno dei momenti clou del matrimonio davanti all'Arcivescovo di Canterbury, Rowan
Williams. La fede, che indosserà soltanto lei, come da tradizione, è stata fatta con oro del Galles, estratto da una miniera
da cui provengono le fedi della Famiglia reale. E' stata proprio la regina Elisabetta II, a donare al nipote una pepita del
prezioso e rarissimo oro gallese, parte di quello che le era stato donato in occasione del suo Cinquantesimo Giubileo.
L’abito.Finalmente possiamo svelare il mistero dell’abito da sposa di Kate: disegnato da Sarah Burton, un’allieva di
Alexander Mc Queen, lo stilista inglese morto suicida nel 2010, è in seta e merletto, con una sobria scollatura ad
incorniciare un decolletè altrettanto sobrio. Il merletto della parte superiore è stato realizzato a mano e applicato grazie
alla tecnica "Carrickmacross", creata in Irlanda nei primi decenni dell'Ottocento. Ogni fiore è stato ritagliato a mano e
"montato" su un tulle di seta avorio fino a creare un unico disegno complessivo in cui le rose si alternano ad altri fiori.
Oltre al merletto inglese (English Cluny, per l'esattezza) è stato utilizzato anche uno Chantilly francese, per il corpetto. E spiegano dall'atelier - proprio a causa della diversa provenienza dei tessuti è stato molto difficoltoso riuscire a
sovrapporre due identiche tonalità di colore. Il resto dell'abito è realizzato in satin avorio e bianco. Anche le scarpe della
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sposa sono firmate Alexander McQueen, in satin avorio con merletto.
Il bouquet. E il suo significato. Importante la scelta dei fiori che compongono il bouquet (che dopo le nozze sarà deposto
ai piedi del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale), creato da Shane Connolly, perché in ciascuno di essi è
racchiuso un preciso significato mutuato in parte dalla tradizione della famiglia reale, in parte da quella dei MIddleton e in
parte dal più conoscito linguaggio dei fiori. Kate stringe fra le mani l'allegria (il mughetto), la gentilezza (il garofano), la
costanza dell'amore (il giacinto), la fedeltà, l'affetto, l'amore nuziale (l'edera) e infine l'amore tout court rappresentato dal
mirto: alcuni rami provengono dall'isola di Wight dove la Regina Vittoria lo piantò nel 1845, altri da una pianta dalla quale
attinse, per il suo bouquet, ancher a Regina Elisabetta quando si sposò, nel 1947. Una lunga tradizione, quella del mirto
nei bouquet di cara reale: la prima fu la principessa Vittoria, figlia maggiore della Regina Vittoria, quando andò a nozze nel
1858. Da allora viene utilizzato per indicare l'innocenza della sposa.
Gli invitati. L’arrivo di Carlo e Camilla è stato molto discusso dagli esperti di look per il cappellone enorme scelto da
Camilla. Grande attenzione invece per lo stile della regina Elisabetta, vestita di giallo e molto sobria. Da notare come la
regina sia molto arzilla nonostante i suoi 85 anni e addirittura molto affascinante.
Due mondi, due scelte. Da una parte i Middleton, perfetti, determinati, persino bellissimi. Dall'altra i nipoti dei reali, forse
troppo sicuri di sé e un po' sopra le righe. Il match dei look tra i famigliari di William & Kate viene vinto da Pippa, sorella
della sposa: in abito bianco con taglio a sirena e scollo a scialle, fa la figura di una modella in passerella. Fisico perfetto,
colore del tessuto che si fonde con quello di Kate: tutto è studiato nel dettaglio. Carole Middleton, mamma della sposa,
punta sul grigio per non contrastare con i colori accesi della Regina (che ha scelto il giallo canarino). La sua scelta è
perfetta: nessun particolare sopra le righe, tutto elegante ma non troppo gridato.
L'importante è crederci. Victoria e David Beckham sono due raggi di luna in un giorno pieno di fucsia, blu elettrico e
verde smeraldo. Però qualcuno poteva dirlo, a Vicky, che ai matrimoni non ci si veste di nero-blu come ai funerali. Ma
poco importa: l'ex Spice e il calciatore restano bellissimi. Lui in tight (al petto la medaglia dell'Ordine dell'Impero
Britannico, ricevuta dalla Regina nel 2003 per meriti sportivi), con cravattino grigio perla e mega ciuffo. Lei col tubino
dalla forma a sacco (è incinta del quarto figlio) per fare pubblicità alla sua linea d'abbigliamento. Entrambi visibilmente
fuori luogo, fantastici proprio perché due pesci fuor d'acqua come lo sarebbero tutti i comuni mortali. E quel cilindro!
David non sa bene come gestirlo proprio come il colletto inamidato che gli da fastidio. La giornata sarà lunga.
E c’è già qualche litigio...Ma non preoccupatevi, non sono i due neo-sposi ad aver discusso ma Kate e sua suocera,
Camilla. Infatti le due avrebbero discusso sull’acconciatura nuziale della sposa.
Camilla ha consigliato alla nuora di indossare la tiara con uno chignon che le avrebbe dato un aspetto più “regale”, mentre
Kate ha espresso una preferenza per un’acconciatura più semplice e “giovanile”, con i capelli sciolti, appunto.
Spettegulesss. “Una cerimonia senza emozioni, gelida e senza lacrime, uno spettacolo in cui ognuno ha recitato bene la
sua parte”, il matrimonio reale di Will e Kate secondo la stilista Marta Marzotto, che non ha risparmiato commenti sulla
celebrazione del matrimonio dell’anno in un’intervista rilasciata ad un’agenzia.
“Per non parlare dei cappellini delle signore e delle mise, alcune addirittura da sera e a schiena scoperta, un’accozzaglia
di tutto e il contrario di tutto”, ha raccontato la Marzotto. Un matrimonio che al contrario di quello di Carlo e Diana,
secondo la stilista, non ha suscitato commozione né suspance, dove tutto sembra essere stato studiato al tavolino,
tranne forse “la sorella Pippa vestita di bianco come la sposa, direi insolita, magari puntava ad Harry?”.
E per tutti noi comuni mortali? Non resta che consolarci con le dichiarazioni del nientepopòdimeno Arcivescovo di
Canterbury che, dopo aver celebrato le nozze, sottolinea: "Ogni matrimonio è in un certo senso un royal wedding", un
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matrimonio reale, e forse è vero, perlomeno nel breve magico momento in cui due sposi raggianti escono di chiesa,
sognando che quel "I will", quella promessa d'amarsi, onorarsi, confortarsi, "nella buona e nella cattiva sorte, finché
morte non ci separi", duri per sempre.
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