NetworkiNg: - Kelly Services

Transcript

NetworkiNg: - Kelly Services
Networking:
È LA POLIZZA D’ASSICURAZIONE
SULLA TUA CARRIERA?
NETWORKING: È LA POLIZZA D’ASSICURAZIONE SULLA TUA CARRIERA?
Respira profondamente e lascia stare blog, news, video, conferenze, opinion leader e - per un attimo - smartphone, per pensare a questo. Sì, i metodi a disposizione di chi cerca
lavoro possono essere cambiati, ma i criteri alla base di tale ricerca sono importanti oggi come 20 anni fa. E la buona notizia è che la tecnologia ha reso davvero più facile ed
efficiente la costruzione del proprio network.
GLI ELEMENTI UNIVERSALI
per ottenere un buon
lavoro rimangono gli stessi:
Tra
il
60% 80%*
e
delle opportunità di lavoro
non vengono pubblicizzate
89%
dei selezionatori ha assunto gente tramite LinkedIn
44
%
delle aziende si affida
alle segnalazioni dei
dipendenti per assumere altre persone
Fonte
Un candidato
segnalato ha
1 possibilità su 35
di essere assunto, rispetto alle
500 su 1
un buon CV
attraverso il quale
presentarsi
un approccio proattivo
e professionale alla
ricerca di lavoro,
e cosa più importante,
la capacità e la volontà
di sfruttare il proprio
network
93%
di un candidato normale
dei selezionatori utilizza LinkedIn
per individuare talenti
1 selezionatore
su 4 ha trovato
il candidato
giusto su
Facebook
54%
dei selezionatori
usa Twitter
per individuare
persone di talento
Fonte
Check list networking
DI PERSONA
Check list networking
ONLINE
 Parlare di sé
 Mostrare interesse
 Non chiedere un lavoro
 Avere un piano
 Essere professionali
 Comunicare bene
 Essere proattivi
 Partecipare a commu- nity di talenti
 Aderire o creare gruppi
su LinkedIn (o simili)
 Twittare, tenere un blog
o commentare su siti/
blog specializzati
2
*A seconda del settore e del Paese. Fonte: evento #TruLondon
IL NUOVO CORAGGIOSO MONDO DI CHI CERCA LAVORO
Lo scenario occupazionale, oggi, è molto diverso rispetto
a 20 anni fa.
Il progresso tecnologico ha cambiato per sempre il nostro
modo di comunicare ed interagire con gli altri. Inoltre, è
cambiato radicalmente anche il modo in cui troviamo e
pubblicizziamo le opportunità di lavoro.
Da un lato, il Web ha aperto le porte a molte nuove
opportunità di lavoro. Ruoli che non esistevano appena cinque
anni fa oggi vengono pubblicizzati su molte piattaforme online,
e la tecnologia ha consentito di accedere ad offerte di lavoro
che superano i confini geografici e della legislazione locale in
materia di occupazione.
Dall’altro lato, comunque, la connettività del Web ha anche
aumentato la competizione per il lavoro, in un periodo in
cui la congiuntura economica sta già esercitando una forte
pressione a livello occupazionale. Essenzialmente, c’è un più
ampio accesso alle opportunità, ma anche un più alto grado di
competizione.
Per chi cerca lavoro, che questa situazione possono dare modo
di ottenere un ruolo di prestigio, in un’azienda importante,
sembra poco plausibile. Infatti, dato il diluvio d’informazioni e
un numero quasi schiacciante di direttrici per la ricerca di un
lavoro, può sembrare addirittura impossibile.
Respirate profondamente e allontanatevi da blog, news, video,
conferenze, opinion leader e - solo per un attimo - anche dallo
smartphone, per pensare a questo. Aldilà dei cambiamenti
che stanno accadendo intorno a voi, gli elementi universali
dell’ottenere un buon lavoro rimangono questi tre:
• un buon CV attraverso il quale presentarsi
• un approccio proattivo e professionale alla ricerca di lavoro e, cosa più importante,
• la capacità e la volontà di sfruttare il proprio network.
Sì, i metodi a disposizione di chi cerca lavoro per soddisfare
questi tre criteri possono essere cambiati, ma i criteri stessi
sono validi oggi come 20 anni fa.
E la buona notizia è che la tecnologia ha davvero reso più facile
ed efficace la costruzione del proprio network.
3
L’IMPORTANZA CRESCENTE DEI NETWORK
NEL RECRUITMENT
In base alle statistiche, ben più della metà delle opportunità di
lavoro disponibili non vengono pubblicizzate. Con differenze
dipendenti dal settore e/o dal Paese, la percentuale delle
opportunità non pubblicizzate varia tra il 60 e l’80%: non si
trovano sui siti specializzati né vengono offerti dalle agenzie
di reclutamento. Alcuni studi statunitensi1 mostrano che il
69% dei posti di lavoro è ricoperto tramite il “networking”, e
non ci sono dati che suggeriscano differenze al riguardo per il
mercato europeo. Ma, di preciso, cosa significa trovare lavoro
attraverso il proprio network?
Il concetto del “non è cosa conosci, ma chi conosci” si è
sempre applicato al processo dell’acquisizione di talenti, ma,
di fronte ad un mercato del lavoro in contrazione e alla crescita
dei network online, il trend delle grandi aziende di assumere
candidati segnalati dai propri dipendenti è in aumento2. Infatti,
uno studio della Millennial Branding and Experience Inc.
rivela che il 44% dei datori di lavoro3 utilizza le segnalazioni
dei dipendenti per trovare nuove persone da assumere. Un
candidato segnalato ha 1 possibilità su 35 di venire assunto,
rispetto ad 1 probabilità su 500 per il candidato-tipo.4
Dal punto di vista delle aziende, le segnalazioni dei dipendenti
riducono i costi del reclutamento e il tempo necessario per
trovare un candidato adatto: possono evitare la montagna
di candidature inutili generate dai siti specializzati e,
presumibilmente, individuare persone che
si adattano meglio alla cultura aziendale.
Inoltre, le segnalazioni dei
lavoratori sono fatte sempre
più spesso tramite network online,
attraverso siti come LinkedIn e Facebook
(in larga misura, la scelta dipende
dall’età delle persone).
Dalla trascrizione di Tru London
Fonte
3
Fonte
4
Fonte
1
2
4
L’ASCESA DEL SOCIAL RECRUITMENT
Il “social recruiting” è diventata un’espressione in voga tra gli addetti
ai lavori delle HR. Si tratta d’individuare talenti sfruttando i social
media e altri network online, compresi quelli dei siti aziendali. È un
approccio dal quale le aziende ricavano due benefici su tutti: consente
loro di gestire una delle insidie principali del processo di recruitment
tradizionale - la scarsa sovrapposizione tra chi cerca lavoro e chi
assume - e dà anche ai dipartimenti HR e ai selezionatori l’opportunità
di comunicare indirettamente l’employer brand della propria azienda.
Essenzialmente, aziende e dipendenti stanno costruendo relazioni
molto prima che venga fuori un’opportunità di lavoro che vada
bene per entrambi. E ciò significa che quanti si creano attivamente
un network durante il proprio percorso professionale hanno molte
opportunità in più di trovare rapidamente un nuovo lavoro rispetto
a quanti non lo fanno. Quanti non hanno un numero di contatti
professionali consolidati saranno in notevole svantaggio, perché le
aziende inizieranno a cercare nuovi dipendenti sempre dal proprio
network.
Fare networking, e costruire il proprio personal brand, ancor prima
di averne strettamente bisogno, è una vera e propria “polizza
assicurativa” sulla carriera. Ma è lo strumento più efficace nella ricerca
di lavoro?
5
IL NETWORK MIGLIORE NON È NECESSARIAMENTE
IL PIÙ AMPIO
Le dimensioni del network, e la sua composizione, dipenderanno molto dalla durata dell’esperienza professionale e dal proprio percorso
di carriera. Un network professionale non si giudica dal numero di persone che conoscono il vostro nome, ma da quante vi segnalerebbero
ad un’eventuale azienda o ci aiuterebbero ad avanzare nel vostro percorso professionale.
Quindi, si potrebbero anche avere più di 500 contatti su LinkedIn, ma se la maggior parte di questi proviene dall’attuale o dal precedente
datore di lavoro, o non si è mai interagito con loro a parte l’invio dell’invito a connettersi, allora il valore di tale network, per quanto
riguarda la possibilità di sfruttarlo per cercare lavoro, è discutibile.
Rapporti reali e di reciproco vantaggio con le proprie connessioni rafforzeranno il vostro network, così come la sua diversificazione.
Perciò, è vitale avvicinarsi al networking in modo da massimizzare le opportunità ed offrire valore sia a se stessi che ai propri contatti.
Applicare ai rapporti online le stesse regole di base che si utilizzerebbero offline garantisce i risultati migliori. Vale a dire: mostrate interesse
verso gli altri, rispondete personalmente e in breve tempo a richieste e domande e cercate sempre di dare qualcosa in cambio, quando
potete.
6
FARE NETWORKING DI PERSONA
Nell’era di Internet, è facile pensare che l’unica cosa che conta
sia ciò che si fa online. Ma, per quanto l’attività online pesi
sempre di più nella costruzione del proprio brand, bisognerebbe
applicare anche alcuni di questi consigli-base, quando si fa
networking di persona:
•
Parlare di sé, ma non troppo. Basta una sintesi di una
quindicina di secondi per presentarsi in maniera professionale
e cordiale.
•
Mostrare interesse: parlare meno, ascoltare di più e porre
domande.
•
Non chiedere un lavoro: l’obiettvo dell’incontro dovrebbe
essere solo la raccolta di informazioni, non chiedere un
lavoro. Non mettere mai in imbarazzo la persona che si sta
incontrando. Meglio stabilire un rapporto con lei, in modo
che la voglia di aiutarvi le nasca spontaneamente.
•
Avere un piano. In ogni evento a cui partecipate, partite
pronti ad entrare in contatto con 3-5 persone. In incontri
informali one-to-one, dichiarate l’obiettivo dell’incontro e
fate in modo che la conversazione prosegua secondo i vostri
piani.
•
Essere professionali. Vestitevi ed agite in modo da fare una
buona impressione. Portate sempre con voi biglietti da
visita chiari ed aggiornati e ricordate di chiederli anche alle
persone che incontrate.
•
Comunicare bene. Stabilite un contatto visivo, parlate
chiaramente e stringete la mano con convinzione. Usate
il nome della persona che avete di fronte e, alla fine,
ringraziatela per il tempo che vi ha dedicato.
•
Essere proattivi. Se incontrate qualcuno in maniera
informale, prima informatevi sull’azienda per la quale lavora.
Dopo il meeting, mandategli una mail di ringraziamento.
Se questa persona vi mette in contatto con altre persone
del suo network, fatele sapere come vanno tali contatti.
Che incontriate qualcuno faccia a faccia o su un forum,
ricordate che è sempre un rapporto bidirezionale.
Mostrate interesse verso l’altra persona, così come
vorreste che ne fosse dimostrato a voi.
7
FARE NETWORKING ONLINE
Che si tratti di creare un profilo online o tenere un blog,
o ancora di connettersi a recruiter o entrare in contatto con
la community online di un’azienda, ci sono molti modi
per crearsi una presenza professionale online. Come minimo,
chiunque cerchi lavoro dovrebbe avere un profilo dettagliato
-e professionale- su LinkedIn o Facebook, ma ci sono altri modi
creativi per contattare potenziali connessioni. Per esempio:
2. Partecipare ai Gruppi di LinkedIn (o simili) o crearne uno
Ci sono migliaia di gruppi LinkedIn ai quali si può aderire in modo semplice e
veloce praticamente per ogni tipo di ruolo ed interesse professionale. Alcune
aziende hanno i propri gruppi e consentono a non-dipendenti di aderirvi per creare
talent engagement. Qualora non esistesse un gruppo giusto per voi, prendete
in considerazione l’idea di crearne uno. Cercate persone che, secondo voi,
potrebbero ritenerlo utile ed invitatele ad aderirvi. Pensate a come condividere
informazioni, e di che tipo, all’interno del gruppo (sia come leader che come
1. Far parte di una community di talenti
semplice partecipante), per consentire a tutti d’impiegarvi il tempo in maniera
Secondo la blogger Stephanie Lloyd:
costruttiva.
“Una community di talenti è un forum interattivo cui si aderisce su
Lindsay Kirchell, laureata disoccupata che scrive di marketing su Hubspot, ha
base volontaria e dove persone con particolari competenze e interessi
utilizzato il proprio profilo LinkedIn per promuovere il proprio blog, stabilire
possono interagire in modo personale e significativo con dipartimenti HR
connessioni online e offline, individuare responsabili d’assunzione e, alla fine, ha
aziendali e altri esponenti del management per conoscere meglio - e far
trovato il lavoro dei propri sogni.6
parte di - un’azienda e tutto ciò che può offrire”.
3. Usare Twitter e i blog, postare commenti su siti/blog specializzati
Le community di talenti offrono a chi cerca lavoro l’opportunità di
entrare in contatto con dipendenti attuali e del passato, recruiter e altri
candidati; alcune prevedono anche la funzione di segnalazione da parte
di un dipendente.
Seguire ed interagire con l’account Twitter di un’azienda, oppure le persone più
influenti nel proprio settore di competenza (anche a livello locale) è un modo
formidabile per farsi un nome in quel contesto ed acquisire conoscenze, oltre a
creare contatti. Pensate a come potreste contribuire alle conversazioni in atto, in
La pagina Facebook “Into Deloitte” di Deloitte Nuova Zelanda è un
modo da dimostrare il vostro expertise. Ricordate: non basta seguire persone e
ottimo esempio5 di community di talenti.
leggere i loro blog; bisogna porre domande, restituire feedback e farsi coinvolgere.
5
6
Fonte
Fonte
8
I SOCIAL MEDIA PER I RECRUITER
Un tempo ritenuti a disposizione solo dei professionisti di livello
più alto, oggi i recruiter possono essere considerati un potente
alleato per chiunque cerchi lavoro, a qualsiasi livello e i social
media forniscono una piattaforma accessibile sulla quale costruire
relazioni con loro.
Mentre le aziende continuano a rivolgersi ad agenzie di
reclutamento per trovare i migliori candidati per il proprio pool di
talenti, Internet oggi consente loro di gettare la rete in uno spazio
più ampio rispetto alle possibilità offerte in passato.
Dalla gestione di una pipeline di talenti tramite LinkedIn
Recruiter o tramite le applicazioni di networking di Facebook,
alla partecipazione alle community di talenti, i recruiter stanno
espandendo costantemente e perfezionando i propri network.
Ecco uno spaccato dell’attività dei recruiter sui social media:
• il
93% dei recruiter usa LinkedIn per individuare talenti
• l’89%
dei recruiter ha assunto qualcuno tramite LinkedIn
•1
recruiter su 4 ha trovato il candidato giusto su Facebook
• il
54% dei recruiter usa Twitter per individuare talenti
•I
Oggi, i social media sono uno strumento fondamentale
per ogni recruiter. Li usano per gestire i contatti, cercare
competenze specifiche e per estendere la ricerca di candidati
all’interno dei loro network.
Dato che i social media sono centrali per i recruiter, vale
la pena di portare questi professionisti nel vostro network
ed iniziare a stabilire un rapporto con loro ancor prima di
aver bisogno del loro aiuto per cercare un lavoro. Una volta
connessi, potrete segnalare loro candidati appartenenti al
vostro network che siano adatti alla posizione che stanno
pubblicizzando sui social media o, semplicemente, per
scambiare periodicamente aggiornamenti su tendenze, novità
ed opportunità nel vostro settore. Il buon networking si basa
proprio su relazioni reciprocamente vantaggiose
di questo tipo e i recruiter sono una parte
importante di questo scenario.
recruiter postano offerte di lavoro su Twitter, Tweet My Jobs
e Twit Job Search7
7
Fonte
9
CONCLUSIONI
Oggi, come in passato, chi cerca lavoro sfrutta il proprio network
per avere accesso alle “opportunità nascoste”. Il fatto che lo si faccia
non è cambiato: è diverso, invece, il modo, il tempo e il luogo in
cui lo si fa.
Nel nostro mondo post-social media, il concetto di “network” può
assumere varie connotazioni, ma, fondamentalmente, ha ancora a
che fare con le connessioni. E, per chi cerca lavoro o per persone
che gestiscono attivamente la propria carriera, le connessioni sono
ancora molto, molto importanti. Piattaforme social come LinkedIn,
Twitter e Facebook consentono a chi cerca lavoro di sviluppare profili
online dinamici che fungono da canali di inbound marketing nelle
loro attività di ricerca di lavoro e di altri interessi. Inoltre, ci aiutano a
connetterci, interagire e trovare persone simili a noi con cui lavorare.
Imparare a costruire un network di alta qualità che dia valore ad
entrambe le parti è ancora il fattore-chiave per essere un buon
networker. E, sebbene la tecnolgia giochi un ruolo sempre più
importante nell’aiutarci a costruire e gestire i nostri network, il loro
valore aggiunto dipende sempre dagli individui. Come si suol dire, si
riceve quel che si dà e questo è vero soprattutto per i nostri network
personali e professionali.
10
FARE CROWDSOURCING TRAMITE GLI ESPERTI KELLY:
Stefan Renzewitz
Sally Hunter
Bence Bak
Stefan è l’Operations
Lead per il Talent Sourcing
nell’area DACH. Ha una
solida esperienza nelle
soluzioni per Career
Event, Employer Branding
e Talent Relationship,
incluse la pianificazione e
l’esecuzione di campagne
incentrate su laureati e
giovani professionisti
(Business, Ingegneri e IT).
Come RPO Practice
Lead EMEA per Kelly
Outsourcing & Consulting
Group, Sally è responsabile
della proposta di RPO
per le relazioni coi clienti,
dall’account management
alla consulenza HR.
Sally ha una consolidata
esperienza nel settore del
capitale umano, comprese
posizioni di leadership
presso account strategici,
dalla gestione del cliente
per quanto riguarda
lo staffing all’aspetto
operativo.
Bence Bak è EMEA
Sourcing Manager. Bence
ha 4 anni d’esperienza
nella ricerca e nel sourcing
di candidati di vari livelli
nel settore IT. Attualmente
è responsabile della
formazione e della
conservazione della
base di conoscenze per
vari stakeholder, della
creazione nuovi standard
e processi nell’ambito
della ricerca proattiva e
dell’implementazione di
un nuovo sistema IT di
carattere internazionale.
Stefano Giorgetti
Lauren Clovis
Astrid Akse
Stefano è il Managing
Director & Vice President di
Kelly Services Germania. Ha
un’esperienza consolidata
nel settore del recruitment
e, attualmente, è un
promotore dell’innovazione
di Kelly, con l’obiettivo di
migliorare l’esperienza del
candidato e del cliente.
Lauren è EMEA Marketing
Manager, con focus
particolare su employer
branding, comunicazioni
verso i candidati e
organizzazione di eventi.
Con un solido background
nella selezione di profili
finance e nell’ambito
dell’erogazione di
soluzioni per la gestione
dei lavoratori occasionali,
l’esperienza di Lauren
spazia dal B2B al B2C.
Astrid è HR Manager
EMEA in Kelly Services.
Dopo aver ricoperto per
vari anni posizioni di
rilievo nel recruitment,
Astrid è ora responsabile
dell’HR per tutta la regione
EMEA. Astrid ha un profilo
internazionale e il suo
attuale ruolo, tra le altre
cose, è incentrato sulla
selezione interna.
La promessa di Kelly
Siete unici e siete diversi: questo è ciò che vi rende ciò che siete. In Kelly, siamo consapevoli che non tutti vogliono le stesse cose dal proprio lavoro. Che abbiate appena iniziato la vostra carriera o vantiate
anni d’esperienza, il nostro impegno è volto ad aiutarvi a trovare il ruolo giusto per voi. Il percorso di ciascuno ha un andamento variegato e nel nuovo scenario lavorativo può essere difficile farsi strada. Su
www.kellyservices.it potete trovare utili consigli di carriera e, se volete contattarci direttamente, saremo lieti di esaminare con voi le vostre passioni e la vostra esperienza per guidarvi verso la prossima sfida.
Che si tratti di contratti flessibili o in somministrazione o a tempo indeterminato, Kelly è pronta a dare supporto in ogni fase del percorso.
Kelly
Kelly Services, Inc. (NASDAQ: KELYA, KELYB) è un workforce solutions provider leader a livello mondiale. Kelly offre una vasta gamma di servizi di outsourcing e consulenza, oltre a selezione di personale in
somministrazione o per l’assunzione diretta da parte dell’azienda cliente. Con clienti in tutto il mondo, Kelly dà lavoro a più di 550.000 persone ogni anno. Il fatturato 2011 è stato di 5.6 milioni di $. Visita il
nostro sito e seguici su Facebook, LinkedIn e Twitter.
kellyservices.it
Tutti i marchi appartengono ai rispettivi proprietari. Azienda attenta alle pari opportunità.
11