LeGno Low-TecH - SWING Design Gallery
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LeGno Low-TecH - SWING Design Gallery
70 / appuntINterNIPANorama GREZZO O LEVIGATO, USATO PER MOBILI SPERIMENTALI O IN OGGETTI PIÙ TECNICI, LAVORATO INDUSTRIALMENTE O HAND MADE: IL MATERIALE PIÙ ANTICO DEL MONDO È PROTAGONISTA DI UNA STAGIONE DI PROGETTI CHE LO RIPORTANO IN AUGE. LeGno Low-TecH LA SEDIA BRICKCHAIR, CHE FA PARTE DELLA COLLEZIONE BRICKSERIES DI PEPE HEYKOOP DA POCO PRODOTTA DA FURNISM, AZIENDA DANESE DI MOBILI SPERIMENTALI. IL MOBILE DI PETER MARIGOLD DELLA SERIE FLAUNA (FLORA/FAUNA) INCORPORA UN RAMO DIVISO IN QUATTRO PARTI CHE OFFRE STRUTTURA E UN’ANIMA AL PEZZO. DI Ali filippini I l legno vive un nuovo protagonismo nel design dell’arredo e non solo, sottolineando forse quel ritorno di “concretezza” che sembra attraversare il momento epocale che stiamo vivendo. La materia in questione evoca di per sé creatività, gesti tecnici e saper fare. Si oscilla così tra un suo impiego quasi artigianale con un gusto “arti e mestieri” o al contrario industriale nei contesti dove viene piegata ad esigenze tecniche specifiche. Lo scenario complessivo è ricco e interessante per proposte, in bilico tra una duplice anima high-low tech, come negli esempi che seguono provenienti da ambiti diversi. Non stupisce, anzitutto, che i designer emergenti, si affidino al carattere più legato alla sua espressività e versatilità. L’inglese Peter Marigold, ad esempio, ha eletto da anni il legno a materiale d’elezione con cui sperimentare forme destrutturate usando addirittura parti di pianta come i rami, che semplicemente tagliati e ricomposti danno forma a scaffali o contenitori, alcuni presenti come display di vendita nei negozi Paul Smith. Mentre sembra uscita >> direttamente dalle mani di un abile intagliatore la lampada di Klára LA CONSOLLE CODICE: BRICCOLE DELLA DESIGNER TERRY DWAN FA PARTE DEL PROGETTO LE BRICCOLE DI VENEZIA DI RIVA 1920, PER IL RIUSO DEL LEGNO DEGLI ANTICHI PALI DI QUERCIA VENEZIANI. COLOUR WOOD DI SCHOLTEN & BAIJINGS PER KARIMOKU NEW STANDARD, SONO TAVOLI IN DIVERSE MISURE E DECORI CON TRATTAMENTO SPECIALE DELLA SUPERFICIE IN COLORI TRASLUCIDI. 72 / TENDENZE 9 aPRiLe 2010 INTERNI•PANORAMA LEGNO LOW-TECH / 73 INTERNI•PANORAMA 9 aPRiLe 2010 1. 1. 3. ALL’INSEGNA DEL GREEN DESIGN LA RECENTE COLLEZIONE DI LEXON CHE IMPIEGA PLASTICA A BASE DI MAIS E BAMBOO COME NEL MODELLO DI RADIO CON FUNZIONAMENTO SOLARE O A DINAMO, CON AUTONOMIA DI TRENTA MINUTI. 1. VERSIONE DA PARETE, DOTATA DI BRACCIO CON CONTRAPPESO PER REGOLARNE L’ALTEZZA, DELLA LAMPADA IN LEGNO, PLASTICA E METALLO, PROGETTATA DALLA DESIGNER E TREND SETTER ILSE CRAWFORD CON IL SUO STUDIOILSE PER LA SVEDESE WÄSTBERG. 2. BICICLETTA BAMBOO DI ROSS LOVEGROVE, ULTIMO MODELLO DELL’AZIENDA BIOMEGA, IMPEGNATA DA ANNI SUL FRONTE DELL’INNOVAZIONE, CHE INTRODUCE UN BAMBOO ULTRERESISTENTE NEI TRAVERSI DEL VEICOLO REALIZZATO A MANO IN DANIMARCA. 2. 4. W-EYE, OCCHIALI DI MATTEO RAGNI REALIZZATI DALLA FRIULANA MAWOOD, LABORATORIO DI RICERCA SULLA MATERIA LIGNEA, SONO “OCCHIALI DA INTERNI” LEGGERISSIMI E A MEMORIA DI FORMA, REALIZZATI IN FOGLI DI MULTISTRATO CURVATO IN SEI PREGIATE ESSENZE. 1. LA LOVE LAMP DI KLÁRA ŠUMOVÁ È DISPONIBILE IN TRE ESSENZE DIVERSE, PINO, FRASSINO O LARICE, E RACCONTA NELLA SUA LAVORAZIONE MANUALE E MECCANICA IL PROCESSO DAL NON FINITO AL FINITO, CON UNA FORMA LEGATA ALLA TRADIZIONE E UN FLAIR COMPLETAMENTE NUOVO (FOTO DI MICHAL ŠEBA). 2. 2. GALILEO, IL TELESCOPIO DI ODOARDO FIORAVANTI PER PALOMAR, OMAGGIA E AL CONTEMPO RILEGGE LO STORICO STRUMENTO TANTO NEL MATERIALE ORIGINALE CHE NELL’OTTICA E LE MISURE (FOTO DI EMANUELE ZAMPONI). 3. 3. 4. Šumová che racconta attraverso il trattamento del suo stelo il processo di raffinamento della materia, in modo quasi concettuale: dal tronco grezzo della base al paralume in ruvida carta. Un gusto “brut” che ritroviamo nella collezione Le Briccole di Venezia di Riva 1920, che riutilizza dei pali di quercia provenienti dalla laguna di Venezia, sostituiti e quindi riciclati, per ricavarne mobili diversi su disegno di noti architetti e designer. Terry Dwan, ad esempio, nella sua consolle lascia che siano i segni del tempo a raccontare il DNA del materiale con il suo aspetto vissuto. Ancora nel segno del riciclo, l’operazione di un’antica manifattura giapponese, Karimoku, che con il progetto New Standard usa materiale proveniente dallo sfoltimento degli alberi delle foreste giapponesi per rinnovarsi nel segno, con la complicità di designer internazionali. Esperimento che per il duo olandese Scholten & Baijings si traduce in una serie di tavoli, assemblati a partire da piccoli tagli di materiale, curati nella finitura, con una duplice sovrapposizione di colore e decoro che conferisce profondità alla superficie. Segnali di un atteggiamento più ludico, provengono dalle fresche riletture di alcune tipologie tradizionali: nella Brave New World Lamp di Mooi, ad esempio, la lampada da tavolo è costruita secondo le logiche di un meccano ligneo, similmente alla collezione Brik del giovanissimo Pepe Heykoop che assembla mattoncini di legno come nel Lego, per ricavare scultoree e policrome sedute. Altrove il legno è reinventato come componente di oggetti più tecnici, regalando l’effetto sorpresa di abbinamenti inediti. Come nella bici di Biomega dove il bamboo ultreresistente è usato in complemento al telaio di alluminio; o nella radio di Lexon, parte di una collezione di oggetti elettronici di uso comune, realizzata sempre in bamboo, ma di riciclo, e plastica organica, con funzionamento a dinamo. Ed è un mix di innovazione e tradizione la nuova collezione W-Eye di Matteo Ragni con il laboratorio di ricerca Mawood, che interpreta la leggerezza dell’occhiale con una montatura in legno e lamina di alluminio, realizzata da un unico pezzo privo di giunture o cerniere, intagliato e rifinito manualmente. Mentre Odoardo Fioravanti per Palomar - Ayl rilegge in chiave di design il telescopio, omaggiando fedelmente l’originale di Galileo oltre che nelle misure e prestazioni anche nella scelta del suo materiale, come nel modello originale del 1609. SAPER COSTRUIRE BENE LE COSE: TRA TECNICA ED ESPRESSIONE, ARTIGIANATO E TECNOLOGIA. PER UN NUOVO LINGUAGGIO COSTRUTTIVO E DECORATIVO CHE RISCOPRE UNA MATERIA “VIVA”. 5. 3. LA BRAVE NEW WORLD LAMP DEL GRUPPO DI ARCHITETTI E DESIGNER FRESHWEST DISEGNATA PER MOOOI È COMPOSTA DALL’UNIONE DI PEZZETTI DI LEGNO DIVERSO COME IN UN’IMPALCATURA, SENZA UN DISEGNO IN MENTE MA SEGUENDO LA LOGICA DELLA COSTRUZIONE AUTOPORTANTE, PER CREARE UN VOLUME CON POCO MATERIALE. 4. 4. DIETRO AI PROGETTI DEL COLLETTIVO RESIGN, GIOVANE STUDIO ITALIANO, IL RIUSO CREATIVO, WORKSHOP DEDICATI E UN CATALOGO DI IDEE CHE PARLA DI SOSTENIBILITÀ, COME NEL TAVOLINO AIDS (ANDREA MAGNANI & ANDREA DAMIANI) CON APPLICATE SCHEDE ELETTRONICHE DI APPARECCHI DISMESSI. 5. RADIATORE FLUTTER, DI ENZO BERTI PER I-RADIUM, BRAND ANTICONVENZIONALE CHE SPERIMENTA FORME NUOVE ACCOSTANDO IL CONCETTO DI RISCALDAMENTO AL LEGNO, SFRUTTANDO LA TECNOLOGIA AD INFRAROSSI CHE OFFRE UN COMFORT TERMICO ALTERNATIVO AI SISTEMI TRADIZIONALE A CONVENZIONE.