ISTITUTO COMPRENSIVO DI TAVAGNACCO

Transcript

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TAVAGNACCO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI TAVAGNACCO SETTIMANA VERDE A FORNI DI SOPRA a.s. 2010 – 2011 Racconta le giornate trascorse in montagna insieme ai tuoi compagni, descrivi il paesaggio e le attività svolte, esprimi le tue riflessioni, emozioni, valutazioni riguardo questa esperienza. I NOSTRI TEMI Asja Gorasso Alessio Burin Alessio Burin (Il castello) Margherita Calzavara Margherita Calzavara (La storia) Sofia Lucca Maja Savic Stefano Marcuglia Alberto Ragazzon Beatrice Sgorlon Gianni Zangrando Veronica Barile Francesco Basso Tommaso Cappellari Simone Bisaggio Giulia Cotrer Roberto De Bernardo Tommaso Finoia Nicole Marchianò Riccardo Nadalutti Bruno Nanino Luca Piovesan Massimo Ronchiato Martina Sangoi Fabio Scialino Simone Tommasi Francesco Valvason (1) Francesco Valvason (2) Martina Cincotti 1
Asja Gorasso A Forni di Sopra mi sono divertita molto. Le attività che abbiamo svolto sono state molto divertenti. La più bella è stata “l’Adventur Park . Mi è piaciuto il percorso verde, anche se avrei voluto fare il rosso, il blu e il nero. Divertente è stato lanciarsi dall’alto, con la carrucola. Mi ha interessato molto la camminata nel bosco, sia di giorno che di notte. Soprattutto quella al buio. In quest’ultima ci eravamo divisi in due gruppi: uno utilizzava le torce, l’altro no. Ovviamente era più divertente essere un componente del gruppo senza pile. Come attività abbiamo svolto anche l’arrampicata in palestra. Era emozionante scendere a balzi, una volta raggiunta la meta. Visitare il Castello di Saquidic, poi, è stato molto interessante perché ci hanno spiegato la sua storia. L’escursione in mountain bike è stata l’attività che mi ha colpito meno delle altre , ma non è stata male. Il paesaggio è bellissimo e la zona molto tranquilla, come tutti i paesi di montagna. Le giornate verdi a Forni di Sopra sono state molto entusiasmanti ! (Torna all’elenco) Alessio Burin L'autobus si fermò proprio davanti all'hotel... Fu un giorno memorabile quello lì, era il primo giorno della mitica “settimana verde”. Per chi non lo sapesse si tratta di tre giorni da trascorrere a Forni di Sopra durante i quali si alloggia in un “lussuoso” albergo e si svolgono molte attività. Mica male, vero? Ma torniamo un po' indietro. Durante l'ora scolastica che precedette la partenza, l'atmosfera in classe era tesissima: tutti erano eccitati (a parte i due sfortunati che non potevano venire) e anch'io non stavo più nella pelle! Quando l'aula fu sul punto di esplodere, arrivò il bus, come per miracolo. Non c'era tempo da perdere: raggiungemmo il veicolo, caricammo le valigie in fretta e furia e partimmo. Nonostante il viaggio fosse molto lungo, il tempo volò velocemente, insieme al mio compagno Stefano e, con il finestrino a disposizione, si poteva ammirare un paesaggio incredibile: prati, alte vette e boschi sconfinati raggiunti a tratti dai colori dell'autunno. L'autobus si fermò proprio davanti all'hotel dove dovevamo alloggiare e fummo stupiti: era bellissimo! Quattro piani di comodissime camere alle quali si accedeva grazie ad una card speciale. Conoscevo i miei coinquilini: erano Simone ed Enrico; ma non avremmo avuto il tempo di stare in panciolle sul letto, ah no, c'erano moltissime cose da fare. Per prima cosa visitammo la centrale di teleriscaldamento che permette ad alcuni edifici di ricevere acqua calda grazie al legname non utilizzato dalle industrie. In seguito, dal momento che eravamo in tanti, fummo divisi in quattro gruppi e il mio, come prima esperienza, fece un'escursione naturalistica...sotto la pioggia! Paolo, la nostra guida, ci condusse all'interno del parco regionale delle Dolomiti Friulane, spiegandoci quello che vedevamo intorno a noi. L'incontro più simpatico fu quello con tre salamandre che, visto il tempo uggioso, gironzolavano allo scoperto. La loro vista mi riportò alla mente mia madre, che adora quegli animali, e così mi ritrovai a pensare alla mia famiglia e al fatto che per la prima volta sarei rimasto qualche giorno da solo, insieme a delle persone che in fondo non conoscevo. 2
Dopo una deliziosa cena, andammo in una palestra dove si poteva provare l'arrampicata. Quando fu il mio turno ero lì, appeso alla carrucola, a tre metri d'altezza. Pensai di non farcela, di non riuscire ad arrivare in cima, ma tenni duro e, come per magia, diventai uno degli Spider man ufficiali della serata! Appena tornati in albergo ci accorgemmo di due cose: prima di tutto che il tempo era volato via ed erano già le dieci passate, e per secondo che eravamo stanchi morti! Salimmo così le scale per testare le nuove camere e … scoprimmo la passione canora di Enrico. Avrei voluto avere due tappi per le orecchie! Il giorno dopo fu il turno dell'Adventure Park. A dire il vero rimasi un po' male perché erano permessi solo i percorsi più facili, mentre io avevo già sperimentato quello più difficile qualche anno prima. Ma si sa, quando si è in buona compagnia, ci si diverte comunque e stare sospesi in aria su un filo d'acciaio è sempre un'esperienza travolgente. Sfidammo l'impossibile in sella alla mountain bike, guadando anche il Tagliamento dove alcuni di noi finirono in acqua, io compreso (dovetti asciugare gli scarponi con il phon!) I miei compagni ed io avremmo voluto passare l'ultima notte in bianco cercando di fare qualche scherzo divertente agli amici, ma l'escursione notturna a caccia di suoni del bosco ci sfinì a tal punto che crollammo esausti sul letto. Il giorno del rientro fu il migliore di tutti perché andammo in visita, assieme ad un'archeologa, ad un antico castello medievale, molto affascinante ma anche poco conosciuto, il castello di Saquidic. Aspettando la corriera che ci avrebbe riportato a casa mi guardai attorno e scoprii che i miei “sconosciuti” compagni di classe erano diventati degli amici, che la nostalgia di casa che temevo di avere era stata solo una lieve brezza e che mi ero proprio divertito! (Torna all’elenco) Alessio Burin IL CASTELLO DI SAQUIDIC Saquidic è il nome di un antichissimo castello medievale, ora in rovina, situato nei pressi di Forni di Sopra che, purtroppo, non molti conoscono e merita veramente una dettaglia descrizione. Tutto ebbe inizio nella metà del XII secolo, quando il Patriarca di Aquileia decise di costruire una fortificazione vicino al fiume Tagliamento per poter imporre dei pedaggi ai commercianti costretti a guadare e per avere una maggiore difesa del territorio. Chiaramente questo castello non assomiglia per niente ai manieri germanici dell'immaginario collettivo: è molto più piccolo, con un fossato intorno, due cinte di mura, una torre (probabilmente di sette piani) e una torre scudata (a forma di scudo); poteva al massimo contenere una ventina di soldati che non abitavano lì ma nei villaggi vicini. Dopo molti anni, siccome Saquidic dimostrò di essere molto utile al Patriarca, egli decise che era necessaria la presenza di abitanti, così venne scelto un uomo di sua fiducia che stabilisse la sua residenza nel castello. Quest'ultimo venne ampliato: fu costruita un'altra torre di quattro piani affiancata a quella più alta; essa comprendeva un magazzino, un ufficio e gli alloggi. In questo periodo la fortificazione divenne anche una zecca clandestina; sono stati trovati infatti tipici ar‐
nesi utilizzati dai fabbri in questo caso per produrre monete false, che venivano poi messe in commercio grazie ai pedaggi sul fiume. 3
Non si hanno notizie certe sull'incendio scoppiato nel castello; forse il metallo fuso è stato maneggiato da mani inesperte, finendo sul legno di cui era composto l'interno delle torri, o forse il Patriarca venne a cono‐
scenza di questo traffico di monete false e decise di distruggere Saquidic. Si sa solo che il castello non venne mai più ripopolato. Il colpo finale lo diede la Serenissima (governo veneziano) che, arrivata in Friuli, decise di distruggere la no‐
biltà del luogo eliminando i vari castelli della regione. Per questo oggi rimane ben poco di quello che un tempo fu un imponente edificio. Noi possiamo parlare del castello solo per merito di una vecchia carta militare tedesca scoperta nel'800, sulla quale era segnato il punto in cui sorge la fortificazione; da li sono partite le ricerche, e chissà che non si scoprano altri segreti. (Torna all’elenco) Margherita Calzavara Alla fine di settembre, per tre giorni, siamo andati a Forni di Sopra, con le classi prima D, prima C e prima G. Lo scopo di questa esperienza era di farci conoscere tra noi e con le altre sezioni. La mattina della partenza c’era molta confusione, borse di qua e bagagli di là. Il viaggio è stato tranquillo e appena arrivati ci hanno fatto visitare una centrale di teleriscaldamento, che brucia gli scarti del legno. Tornati in albergo abbiamo sistemato i bagagli nelle nostre camere; io ero nella 307, con Federica. Nel pomeriggio il mio gruppo ha fatto una passeggiata naturalistica nel bosco, incontrando tre salamandre. Pioveva a dirotto e quindi prima di cena abbiamo dovuto asciugarci. Dopo aver mangiato, ci siamo divertiti a scalare la parete di roccia in una palestra vicino all’ albergo. Il giorno successivo faceva freddo, ma almeno c’ era il sole, così siamo andati all’ Avventure Park. Ci hanno messo l’ imbragatura e abbiamo iniziato ad arrampicarci. Il pomeriggio ci toccava la mountain bike nel bosco, su per le salite, giù per le discese e … dentro il fiume, dove sono anche caduta. Dopo cena c’era la passeggiata nel bosco di notte, siamo passati sotto l’ Avventure Park. Come ultima attività siamo andati per un tratto in furgone e poi a piedi, al castello di Sacuidic, che era un’antica zecca clandestina che poi è stata distrutta. Rimangono solo le basi delle mura e delle due torri e alcuni gradini insieme a qualche oggetto. Al ritorno, prima di mangiare, abbiamo costruito un portamonete. Dopo, tutti hanno preparato i bagagli e sono scesi a pranzo. Al momento della partenza ognuno doveva prendere una valigia che NON era la propria e portarla alla corriera. Il viaggio di ritorno è stato tranquillo come quello di tre giorni prima. All’arrivo c’era la stessa confusione della partenza, borse di qua e bagagli di là. Peccato che, avendo tante attività da svolgere ed essendo stato brutto tempo, non ho potuto osservare bene il paesaggio. Le attività che abbiamo svolto per alcuni sono state di molto aiuto per maturare maggiormente. La mountain bike e l’ Avventure Park ci hanno aiutato a superare alcune paure e le passeggiate ci hanno fatto scoprire cose nuove, aumentando così la nostra cultura. Inoltre, come ho già detto, questa esperienza ci ha aiutato a conoscerci tra classi diverse. (Torna all’elenco) 4
Margherita Calzavara FORNI DI SOPRA E LA SUA STORIA Di origini celtiche, il primo documento che attesta l'esistenza di Forni di Sopra è del 778 d.C. È stata per lungo tempo considerata distinta dal resto della Carnia, per la sua dipendenza dalla famiglia Savorgnan, che la ricevette, così come la vicina Forni di Sotto dai patriarchi di Aquileia. Da qui viene il nome di Forni Savorgnani usato per denominare questa parte della valle. La storia di Forni ricavata da uno scritto del Mons. Fortunato De Santa… Le origini dei due Forni Savorgnani sono sicuramente romane lo provano delle monete scavate nella zona e il nome Vico ( che è il capoluogo del comune di Forni di Sopra e una delle frazioni di Forni di Sotto )che deriva da un nome latino.Caduto l´impero romano (476 d.C.) anche questa vallata subì le varie incursioni dei barbari, che con i Longobardi, lasciarono le loro tracce in parecchi sarcofaghi che qui si rinvennero, contenenti fra le molte ossa, delle fibule, degli spilli e degli altri ornamenti caratteristici di quei popoli. Il primo documento che sicuramente ci attesta l´esistenza di uno dei due paesi, l´abbiamo in una donazione fatta nell´anno 778.Da quest´atto di donazione emerge anzitutto che un villaggio dei Forni fu soggetto all´abbazia di Sesto, probabilmente il villaggio di Forni di Sopra, perché appunto nel suo territorio c’è una località ancor oggi chiamata Badia, e Cella si chiama oggi una sua frazione. In secondo luogo risulta dall´atto stesso, che in quel tempo vi erano nel territorio delle miniere di ferro e di rame, il che verrebbe pur confermato dal nome stesso di Forni. Tali miniere però vennero forse del tutto esaurite tanto che oggi non si può decifrare il luogo della loro antica esistenza. Poi per oltre quattro secoli non si trovano altri documenti che accennino ai Forni Savorgnani., però si può supporre che il paese abbia seguito le vicende dell´abbazia a cui era soggetto e perciò al cominciare del secolo XIII i due comuni stavano già sotto il dominio del Patriarca di Aquileia. Il patriarca dette poi il governo della zona al feudatario Ettore Savorgnano, la cui famiglia mantenne il dominio per quasi cinque secoli . Per questo venne ai due comuni l´appellativo di Forni Savorgnani. Se consideriamo l´andamento economico dei due paesi, tre secoli fa contavano unitamente appena 1200 abitanti ,di cui molti vivevano in miseria. L´industria era quasi del tutto trascurata e i prodotti dei campi, coltivati solo ad orzo, a segale ed a fava, davano loro il vitto per due mesi appena, mentre per il resto dell’anno mangiavano i prodotti dell’allevamento. Stavano a loro carico le spese di guerra, la manutenzione delle strade, lo sgombro delle nevi, e altro. E quasi tutto questo non bastasse, si aggiungevano le spese delle frequentissime ed interminabili liti che sostenevano coi paesi confinanti e spesso proprio fra i due medesimi comuni di Forni. Scoppiata nel 1348 l´orribile pestilenza che desolò l´intera provincia e spopolò dei villaggi nella Carnia, dopo vennero alcuni anni di orribile carestia e infine anche una guerra. Nel 1412 questi paesi dovettero di nuovo sostenere difficoltà e invasioni degli Ungari. Nel secolo XVI ci fù la discesa dell’ imperatore Massimiliano contro la Repubblica Veneta. Alla guerra seguì la peste. Nemmeno in questo secolo mancarono comunque le liti con i paesi vicini. Salvo la guerra avvenuta inizialmente fra la Repubblica e l´Arciduca Ferdinando , il secolo seguente passò senza guerre, ma comunque tra i nostri due comuni non mancarono liti e discordie. Questo periodo segnò un progresso per i due paesi, infatti si affermò l’industria tessile ed aumentò il grado di istruzione. La fine però di questo secolo venne funestata dalla terribile inondazione del 1692. Sebbene però questa calamità naturale rimase memorabile per molti secoli, il suo ricordo per Forni di Sopra fu ben presto cancellata, da un´altra ancor più devastante avvenuta nel 1748. Questo secolo passò 5
abbastanza tranquillo per i due comuni, l’industria continuò a prosperare e si diffuse la coltivazione del granoturco e delle patate. L’agricoltura su vasta scala , pose un argine alle frequenti carestie da cui venivano spesso colpiti in passato, ma questa loro prosperità non durò a lungo e svanì sul finire del secolo. Caduta nel 1797 la Repubblica Veneta i due paesi di Forni furono incorporati al Cadore dal governo Francese e incominciarono così le famose requisizioni che dai carri, dai buoi e dal fieno, finirono con le camicie, le coperte da letto e l´argenteria delle Chiese. (Torna all’elenco) Sofia Lucca Durante la seconda settimana di scuola media, gli insegnanti hanno programmato una gita di quattro giorni a Forni di Sopra. La compagnia era la mia classe, e ovviamente i professori. Il pullman ci stava aspettando per portarci nel posto nuovo e forse anche emozionante. Saliti sull’enorme mezzo di trasporto, e salutati i genitori, partimmo. Il viaggio non fu tanto piacevole: lì dentro si soffocava ed inoltre la confusione mi impediva di sentire e parlare con la mia amica Maya. Dal finestrino il mio sguardo incrociava vecchie baite, mucche che pascolavano tranquillamente, chiese con campanili altissimi, ma soprattutto montagne le cui vette si scorgevano appena dietro nuvole soffici. Finalmente raggiungemmo la nostra meta e , scesi dal pullman, armati di valigie e di tutto l’occorrente, ci incamminammo verso l’albergo. Lì tutto era tranquillo, raramente si sentivano macchine passare. Appena sistemato tutto nelle camere e sentito un po’ di raccomandazioni, incominciammo le attività. La prima era quella di andare a visitare la centrale del teleriscaldamento. L’attività che mi ha colpito di più è stata la storia del castello medievale di Saquidic. Per mia sfortuna però non è rimasto altro che una piccola torre, ma a me interessava scoprire le sue origini, chi ci viveva, chi l’aveva costruito. Finito l’interessante racconto, abbiamo guardato con ammirazione e timore quegli straordinari resti sparpagliati da tutte le parti. Il secondo giorno abbiamo svolto il percorso in montainbike. Era una giornata piena di sole e con le bici siamo andati dentro i boschi, dove la luce non penetrava, su per collinette, abbiamo attraversato fiumi d’ acqua cristallina e gelida che scorrevano rapidamente tra le rocce bagnate ormai umide. Mentre correvi con il mezzo a due ruote, il vento che soffiava pazzamente, da non smettere più , ti congelava la faccia. Mentre “ guidavo” con felicità, guardavo alberi pieni di vita , fiori a rischio d’estinzione, ma soprattutto ascoltavo il silenzio che non si era mai sentito prima. La sera, una delle più belle, siamo andati per i boschi, ora “spenti” da quel buio pauroso, forniti di pile e,un po’ tremolanti, abbiamo guardato con meraviglia il cielo stellato. Tra i tanti punti luminosi del cielo però la più bella stella era Giove. Peccato che il mio sguardo si distraeva al canto rumoroso delle cicale nascoste tra l’erba. Pozze profonde, a causa delle piogge precedenti, ci facevano scivolare. Era arrivato il giorno dell’ Adventure Park. Lì sì che mi sono data alla pazza gioia ! Ho affrontato percorsi complicati e difficili. Ma divertentissimi. Certe volte morivo di paura soltanto a guardar di sotto, ma andavo avanti senza fermarmi. Le giornate verdi sono finite con le compere. E ora …. la nostalgia di quel silenzio è ancora dentro di me, come un ricordo. (Torna all’elenco) Maja Savic Lunedì ventisette settembre era un giorno speciale, bellissimo :noi la 1^D e le classi 1^C e 1^G siamo partiti per Forni di Sopra ,un paesino molto bello. 6
Siamo stati tre giorni ,pochi ma unici. Eravamo andati a Forni di Sopra per conoscerci meglio e fare attività insieme .Ora vi racconto tutto dall’inizio . Quando siamo arrivati ci hanno detto alcune regole e ci hanno dato le stanze dove dormire ,io ero con Sofia . Subito dopo siamo andati alla centrale di tele‐riscaldamento una centrale termica,che una guida ci ha fatto vedere .Dentro si stava al calduccio,e la guida ci ha spiegato come funziona. Dopo questa esperienza siamo andati a mangiare .Finito il pranzo i prof ci hanno elencato i gruppi:io ero nel terzo,e siamo andati a fare l’escursione in mountain bike . Io non so andare in bicicletta e quindi non l’ho fatta e mi dispiaceva molto . Si doveva fare un percorso e dopo un gioco . Dopo questo siamo andati a cenare e poi dovevamo fare l’escursione notturna ,ma non l’abbiamo fatta perché pioveva e quindi la guida ci ha detto che cosa occorre avere nello zainetto . Poi abbiamo guardato un filmato sulla fauna e la flora ,molto interessante e bello .A me è piaciuto molto l’esperienza all’ Adventure –Park : era divertente ma all’ inizio avevo paura .Ho fatto tutti i percorsi tranne quello verde , perché appena l’ho visto sentivo qualcosa nello stomaco .L’arrampicata era difficile anche se sembrava facile ; alcuni erano bravissimi ,e alcuni si erano ritirati ,non volevano farlo . Io ho fatto l’arrampicata per ultima e sono arrivata a metà. Un altro momento interessante è stata la visita al castello di Saquidic: era molto bello;la guida era un’ archeologa ed era anche simpatica. Risulta che il nome deriva da scatola e ci ha spiegato tante altre curiosità . La passeggiata nel parco naturale era lunga ma allo stesso tempo era bella. Io ero già abituata a camminare così tanto , e poi non era così difficile sopportare una salita. Abbiamo visto delle tracce ma erano solo di cavallo . Il momento più bello era passare oltre al fiume. Dopo tutte queste esperienze siamo andati a comprare alcuni oggetti e siamo ritornati a casa. Ero felice alla fine di aver provato queste attività . Secondo me tutti meritano di provare queste sensazioni,emozioni perché in fondo meritano tutti di essere felici . (Torna all’elenco) Stefano Marcuglia I miei compagni ed io siamo andati in gita scolastica a Forni di Sopra per giocare, fare sport, divertirci e stringere nuove amicizie con altri ragazzi. Già lungo la strada per arrivare alla meta, ho ammirato le montagne circostanti. Al di sopra dei boschi si elevavano cime rocciose che cambiavano colore a seconda della luce. Forni di Sopra è un classico paese di montagna, con case tradizionali di sasso ed edifici moderni tra i quali una piscina. E' un paese che vive di turismo, quindi ci sono piste da sci e innumerevoli proposte di attività che vanno dalla mountain Bike all'arrampicata libera. Appena arrivati, Andrea, il proprietario dell'albergo, ci ha accolti all'ingresso spiegandoci alcune regole di comportamento per il rispetto degli altri turisti. Già il primo giorno sono iniziate le nostre attività. Siamo steti divisi in quattro gruppi. Ogni gruppo svolgeva un'attività, mentre gli altri, contemporaneamente, ne svolgevano altre e poi si ruotava; in questo modo tutti noi abbiamo vissuto le stesse esperienze. Ad esempio abbiamo visitato la sede del teleriscaldamento che produce calore per buona parte delle case del paese; abbiamo visto anche il castello di Sacuidic, dove gli antichi abitanti avevano costruito una zecca clandestina che coniava soldi falsi in cambio di quelli veri. Le altre attività sono state l'escursione in montagna, il giro fino al laghetto con la montain‐Bike e una visita all'Adventure Park, che si trova in un piccolo boschetto con molti percorsi con reti e tubi. Dopo cena, avremmo dovuto andare nel bosco per sentire il verso del cervo, ma sfortunatamente pioveva. 7
Durante l'escursione sul monte di fronte a noi, ho scattato diverse foto molto belle. Paolo, la nostra guida, ci ha spiegato molte cose interessati e ci ha dato consigli su come muoverci. Al ritorno abbiamo fatto la strada più lunga con il fiume a fianco a noi. La sera siamo andati in palestra a fare arrampicata fino a tardi e io sono arrivato fino in cima. Questi tre giorni per me sono stati importanti e mi hanno riservato delle sorprese. Quando ci hanno dato il programma e ho letto "visita al castello," credevo di trovare un maniero (castello) aperto al pubblico, invece c'erano solo ruderi e io sono rimasto deluso. Quando poi ci hanno raccontato la storia degli antichi che coniavano soldi falsi in cambio di quelli veri, ho immaginato di essere invisibile e di osservare quello che succedeva all'epoca: mi è piaciuto molto! Anche se il castello di Sacuidic era ridotto male, sono rimasto molto felice e contento di averlo visto, grazie agli archeologi che l'hanno fatto "rivivere" per noi. Ho apprezzato molto la splendida idea di fare una gita scolastica di tre giorni all'inizio dell'anno, perchè ho potuto fare nuove amicizie e conoscere meglio i professori. Questi tre giorni, quindi, mi hanno permesso di conoscere posti nuovi, di stare bene con gli amici, di apprezzare la storia del passato e di mettermi alla prova con lo sport. (Torna all’elenco) Alberto Ragazzon Il 27 settembre dell’anno 2010 i miei nuovi compagni di classe ed io, quelli delle classi 1ªC e 1ªG, eravamo emozionati perché il gran giorno era ormai giunto: si partiva per Forni di Sopra. Voi penserete che sia uno scherzo, e invece vi sbagliate, siamo partiti davvero! Ci siamo sistemati sull’autobus a due piani che ci avrebbe portati a destinazione. Finalmente, dopo un’ora di viaggio, siamo arrivati a Forni di Sopra, un paesino di non più di 500 abitanti, però molto suggestivo, circondato dalle bellissime Dolomiti che si ergevano imponenti. Mentre camminavamo verso l’albergo, io scrutavo le splendide vallate ricoperte di pini e abeti da una parte e rocce e sassi dall’altra. Dopo un po’ siamo arrivati all’albergo “Hotel Posta”, dove avremmo soggiornato due notti e tre giorni. Appena entrati, il proprietario ci ha consegnato le tessere magnetiche per aprire le porte delle camere; io ero in una camera tripla al terzo piano, assieme a due miei amici. Dopo le dovute spiegazioni sul comportamento, siamo andati in camera a sistemarci. Abbiamo messo le nostre “cose” negli appositi scaffali e poi siamo tornati nel salone. Qui, gli insegnanti ci hanno divisi in 4 gruppi in cui si dovevano alternare le attività. Io sono capitato nel terzo gruppo. Il proprietario ci ha quindi accompagnati in sala da pranzo dove, subito dopo, le cameriere ci hanno servito dei deliziosi piatti. Alla fine eravamo sazi. In seguito, dopo aver digerito, il proprietario ci ha chiamati per assegnarci le varie attività. La prima attività del mio gruppo consisteva in un’escursione in mountain bike. Ci hanno condotti dall’istruttore: era un tipo alto e magro, con i capelli lunghi e un’aria rassicurante. Lui ci ha accompagnati al magazzino dove erano custodite le bici e ce le ha fatte provare una ad una. Dopo un po’ eravamo pronti, siamo saliti in bici e siamo partiti. Giravamo tra gli alberi e ci infilavamo nella vegetazione, tutto ciò sotto la pioggia e, inevitabilmente, qualcuno è caduto, io compreso. Finalmente, dopo una bella faticata, siamo tornati in albergo e i miei compagni ed io ci siamo precipitati sotto la doccia. Ad un certo punto, mentre stavamo sonnecchiando, sentimmo bussare alla porta: era la professoressa di italiano che ci chiamava per la cena. Dopo esserci rifocillati a dovere, siamo andati a letto, soddisfatti della prima giornata di vacanza. 8
Il giorno dopo, ci siamo alzati a fatica ma a svegliarci, appena levato lo sguardo, fu una bella montagna “rosata” che sorgeva imponente davanti ai nostri occhi. Insomma, è stato un risveglio molto piacevole e ci servì, perché quella giornata fu molto intensa. Infatti, per prima cosa siamo andati a fare un’escursione in montagna e allora sì, che fu un vero spettacolo vedere Forni di Sopra dall’alto, ricco di piccole casette colorate. Anche quella volta siamo tornati in albergo molto stanchi. Nel pomeriggio e durante la serata abbaiamo fatto molte altre attività, tra cui una prova di arrampicata sulla palestra di roccia, con casco e imbragatura: con un po’ di fatica sono riuscito a salire fino in cima al percorso. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata la gita al Castello di Sacuidic, un piccolo castelletto di pietre dalla storia molto interessante: la guida ci ha raccontato che quel luogo era stato una zecca clandestina. Dopo la visita al castello siamo rientrati in albergo contenti, ma con un pensiero che ci rendeva tristi: il giorno dopo bisognava tornare a casa. Infatti, dopo l’ultima attività che si è svolta nell'”Adventure Park”, abbiamo dovuto tornare a casa. Camminare in alto, su una corda, passando da un albero all’altro è stata una vera emozione! Io in realtà ero già stato in quel parco, ma anche questa volta mi sono divertito tantissimo: su quelle corde sembrava di volare! In seguito abbiamo preparato le valigie, abbiamo preso l’autobus e siamo ripartiti, tristi, ma allo stesso tempo felici di aver trascorso tre giorni tutti insieme. (Torna all’elenco) Beatrice Sgorlon Il giorno 27 Settembre di quest’anno siamo andati a Forni di Sopra assieme alle classi 1°C e 1°G e mi piacerebbe molto tornarci. Siamo partiti il lunedì mattina con la corriera ed era una giornata molto piovosa. Nonostante fuori il tempo fosse triste, io mi stavo divertendo un mondo assieme alla mia compagna di viaggio e di classe. Per alcuni ragazzi è stata un’esperienza già vissuta,invece per me e per altri è stata un’esperienza nuova stare tre giorni fuori,senza i genitori. A dire il vero, non sono stata sempre felice e contenta, infatti in certe attività mi sono annoiata. Per il sonno o semplicemente per la noia. Ho avuto,però, l’occasione di conoscere nuove persone e fare nuove amicizie. Abbiamo anche svolto diverse attività: l’ Adventure Park ad esempio è stato molto entusiasmante e divertente per il fatto di camminare su un filo sospeso in aria, oppure buttarsi con la carrucola. La pioggia però ha rovinato qualcosa e siamo tornati in albergo tutti sporchi di ruggine. Abbiamo anche visitato le rovine del castello di Sacuidic: è stata l’attività che mi è piaciuta di più,anche se abbiamo trovato di ragni con il corpo piccolo e le otto zampe lunghe lunghe. La mountain bike e l’escursione naturalistica invece mi sono piaciute un po’ meno; non perché fossero faticose,bensì perché non mi sono divertita e non mi sono appassionata. Al contrario,altri ragazzi hanno molto apprezzato queste attività. Secondo me,questa esperienza ci ha fatto conoscere meglio fra di noi, ci ha fatto sentire più uniti e abbiamo imparato a non sottovalutare mai il compagno. Devo dire che l’esperienza fatta è stata sia istruttiva che divertente.
(Torna all’elenco) Gianni Zangrando Alla fine di settembre con la mia classe e altre prime del istituto sono andato per alcuni giorni a Forni di Sopra. Siamo partiti verso le otto e mezza e dopo circa un ora e mezza di viaggio siamo arrivati all’hotel Posta Ci hanno mandati nelle camere per mettere a posto le valige le valige poi siamo andati tutti insieme alla centrale di teleriscaldamento di Forni dove ci hanno spiegato come si fa a trasformare il legno in elettricità 9
Tornati in albergo ,prima del pranzo ci hanno diviso in gruppi; questo serviva a farci fare le stesse attività ma in piccoli gruppi e anche per conoscerci meglio. Il pomeriggio il mio gruppo è andato al Adventure Park. é stato molto bello ed emozionante e nel ultimo livello ho avuto un po’ di paura. L’Adventure Park consiste in un percorso di corde sospese tra alberi a diversi metri da terra. Ci sono vari percorsi con difficoltà diverse: noi siamo arrivati fino al terzo livello. Era la prima volta che andavo in gita scolastica e dormivo in albergo con i miei amici. Ero in camera con Giulio e Mattia e la prima sera è stata molto emozionante. Giulio è un bambino molto tranquillo mentre Mattia e molto vivace. Nei giorni successivi siamo andati in mountain bike, al castello si Saquidic e a fare diverse camminate ;fra queste l’esperienza che più mi è piaciuta è stata il giro in mountain bike perché abbiamo percorso sentieri pieni di alberi e anche se cadevi non ti facevi male perché cadevi sul erba morbida … per evitare una caduta nel fiume Tagliamento ho messo giù i piedi e sono rimasto tutta la mattina con i piedi bagnati. È stata anche una bella esperienza la sera in palestra a far prove di arrampicata. Il paesaggio era fantastico … la sera prima di andare a dormire dal terrazzo guardavo le montagne. È stata una bella esperienza che mi ha permesso di conoscere bambini che adesso vedo ogni giorno a scuola. Veronica Barile Quest’ anno ho iniziato le scuole medie. La scuola ha organizzato una gita della durata di tre giorni a Forni di Sopra. La gita è stata fatta a Forni di Sopra, un paesino sulle Alpi Carniche a 890 m s.l.m., perché ha molti luoghi interessanti da visitare; è inoltre patrimonio dell’ UNESCO e ha un parco naturale. Gli insegnanti hanno diviso le giornate in modo che tutti gli alunni potessero provare tutte le attività che offre il paese:i territori per le escursioni con le mountain bike, il castello di Sacuidic da visitare, l’ Adventure Park da provare, i boschi per camminare e la parete per le arrampicate. Tutte attività fantastiche e magari per qualcuno nuove. A me sono piaciute tutte, ma più delle altre l’ escursione in mountain bike, l’ Adventure Park e la gara di arrampicata. L’ Adventure Park consisteva in percorsi come camminare sulle travi o su un filo ma ad altezze “vertiginose” tipo 5 metri o di più. Ovviamente si era sostenuti da imbracature apposite e alla fine di ogni percorso bisognava lanciarsi con una carrucola da un albero all’ altro, il tutto seguendo le istruzioni. Anche nell’ hotel in cui alloggiavamo si stava bene. Io ero in stanza con Nicole, che non conoscevo e adesso siamo amiche, questo vuol dire che la gita ha raggiunto il suo scopo. Questa gita è stata molto istruttiva anche da un punto di vista storico e geografico e sono certa che ritornerò a Forni per rifare quelle attività e farle provare anche alla mia famiglia. (Torna all’elenco) Francesco Basso Il 29 Settembre io e la mia classe, insieme a 1^A, 1^E, 1^F, siamo andati a Forni di Sopra in settimana verde. Lo scopo di questa gita è stato di darci la possibilità di condividere momenti ed esperienze per conoscerci meglio. Siamo partiti dalla nostra scuola in pullman e dopo un paio di ore circa, siamo arrivati a destinazione: Forni di Sopra. Siamo entrati in albergo e abbiamo messo i bagagli in un angolino, perché le camere non erano ancora pronte e qualcuno chiamava i genitori, altri scrivevano i messaggi. Dopo una mezz’oretta tutti ci siamo incamminati verso la centrale di riscaldamento per vedere come fanno a riscaldare la città. 10
In questo tragitto abbiamo attraversato un ponte e sotto di noi scorreva un fiume che era il Tagliamento, il fiume più lungo del Friuli. Per arrivare alla centrale di riscaldamento, abbiamo camminato in una lunga strada di sassi e alla nostra destra c’era il fiume. Arrivati alla centrale, ci fecero vedere un tronco di legno che collocato in un macchinario dal nome “ sminuzzatrice”, viene ridotto in piccoli pezzi e mediante un tubo trasportatore, questi vengono depositati in una vasca, la quale serve come deposito. Da lì, con altri tubi trasportatori, vengono stivati in un forno per l’asciugatura. Dopo aver visto la centrale, siamo tornati nel giardino dell’albergo per mangiare e divertirsi e lì abbiamo incontrato anche quelli dell’altro gruppo. Finito di mangiare, le camere non erano ancora pronte però ci siamo messi gli scarponcini e siamo andati a vedere il castello di Sacuidic, che è stato costruito nel XVI‐ XVII secolo d.c. Per arrivarci bisogna fare una bella camminata dove ci sono tante e faticose discese e anche tanti funghi da vedere, ma non si potevano toccare e neanche raccogliere. Arrivati al castello, la guida ci ha detto che chi ci viveva falsificava soldi e per questo si chiamava la zecca clandestina. Tornati in albergo, finalmente le camere erano pronte, abbiamo mangiato, e la sera tardi siamo andati in palestra a fare l’arrampicata. Il giorno dopo, abbiamo fatto una passeggiata in un sentiero dove c’erano sassi e radici, fuori dal sentiero funghi ed alberi. Dopo il pranzo siamo andati all’Adventure Park dove c’erano vari percorsi di diverse difficoltà segnalate con dei cartelli colorati, e in quello verde, il più difficile, e in un punto del percorso, composto da dei tronchetti intrecciati, l’istruttore li muoveva per aumentare la difficoltà.. Il giorno dopo abbiamo fatto moutain – bike, in un percorso con molte salite, discese, radici e pozze infangate, e abbiamo attraversato il fiume Tagliamento, dove un compagno è caduto, ma per fortuna non si è fatto niente di male. Nel tardo pomeriggio, ore 17 00 circa, siamo tornati a Udine. Infine dico che l’avventura mi è piaciuta molto, mi sono divertito e ho fatto amicizia con i nuovi compagni. Nel tardo pomeriggio, ore 17 00 circa, siamo tornati a Udine. (Torna all’elenco) Tommaso Cappellari Mercoledì 29 settembre, io con la mia classe e altre tre prime, siamo partiti per Forni di Sopra, un paesino situato a 890 metri s.l.m., tra le Dolomiti e un paesaggio alpino. E’ uno spettacolo bellissimo, anche se l’uomo sfrutta i boschi circostanti per costruire e riscaldare le case. E’ stato molto interessante visitare la centrale di teleriscaldamento dove bruciano gli scarti del legno per produrre l’energia necessaria a riscaldare le case. In mezzo al bosco, sulla collina più alta, si trova il castello di Sacuidic che risale al 1500 e veniva usato per scopi militari; infatti, vicino al castello passa il fiume Tagliamento e i soldati facevano pagare il pedaggio per attraversare il ponte e per il cambio dei cavalli da traino. Col tempo i soldati cominciarono a fabbricare monete false, furono scoperti e, probabilmente per questo motivo, il castello venne distrutto. Tornando all’albergo un gruppetto di noi si è messo a cercare funghi e qualcuno ha persino visto una volpe. La sera, dopo cena, siamo andati in una palestra di arrampicata, tutti hanno affrontato la parete e io sono riuscito ad arrivare in cima. Il giorno dopo siamo andati nel bosco a fare una lunga e bellissima passeggiata naturalistica con una brava guida, che conosceva bene la montagna e ci ha insegnato molte cose sulle piante e sulle rocce. Nel pomeriggio siamo andati all’Adventure Park tra carrucole e ponti traballanti; tutti siamo riusciti a fare i percorsi stabiliti e ci siamo divertiti molto. La sera, con due accompagnatori esperti, siamo ritornati nel bosco per ascoltare il verso dei cervi che si accoppiano, purtroppo non li abbiamo, sentiti ma è stata comunque un’esperienza affascinante. Verso le undici siamo rientrati in albergo a dormire. 11
L’ultimo giorno era arrivato e noi ci siamo scatenati in una corsa in mountain bike tra boschi e piste ciclabili. Alcuni di noi si sono bagnati guadando il fiume, uno é addirittura finito in acqua. Nel tratto più difficile del percorso qualcuno é caduto, ma senza gravi conseguenze, alla fine tutti abbiamo tagliato il traguardo. Durante questi tre giorni abbiamo avuto l’opportunità di conoscere meglio i nuovi compagni di scuola e alcuni professori che ci accompagneranno per tutto l’anno scolastico. E’ stata un’esperienza indimenticabile, peccato che non si possa ripetere il prossimo anno. (Torna all’elenco) Giulia Cotrer Mercoledì 29 settembre 2010, alle ore 7:50, le classi 1^A,B ( la mia classe ), E e F della scuola secondaria di I° grado “E. Feruglio ” di Feletto Umberto si sono recate alle proprie aule per effettuare l’appello. Alle ore otto circa ci siamo ritrovati nel parcheggio dietro la scuola, dove ci attendevano due corriere per portarci a Forni di Sopra, in settimana verde. Forni di Sopra ( For Disòre in friulano, localmente For Disora ) è una cittadina italiana appartenente alla regione Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine. Il paese sorge a 890 m s.l.m. nell’alta Val Tagliamento nella regione della Carnia sulla riva sinistra del fiume; è il comune più occidentale della provincia di Udine. Erano presenti tanti genitori che salutavano e facevano le ultime raccomandazioni prima della partenza dei propri figli. Ero abbastanza tranquilla e felice di poter trascorrere tre giorni con i miei nuovi compagni di classe e i professori lontano dalle abitudini di casa. Il viaggio è durato circa un’ora e mezza e sembrava non arrivassimo mai a destinazione. Verso le ore dieci e trenta siamo arrivati all’albergo “ Posta ”, dove i professori ci hanno fatto deporre i bagagli nella sala TV e poco dopo ci siamo diretti verso la centrale del teleriscaldamento, armati di block‐notes, penne e macchine fotografiche. Dopo aver pranzato ci siamo recati al “ Castello Medioevale di Sacuidic”, una costruzione di notevole interesse storico e turistico della zona, oggetto di lavori di restauro da parte dell’Università di Venezia. Sono state portate alla luce numerosi reperti del XII‐XIV secolo, tra cui : frammenti di ceramiche e vetro, oggetti in metallo, monete che farebbero pensare all’esistenza in loco di una zecca clandestina. La visione dei resti e i racconti dell’esperta ci hanno permesso di tornare indietro nel tempo, ripensando a fatti e avvenimenti accaduti in passato. Verso le ore diciannove e trenta siamo tornati in albergo dove abbiamo cenato per poi dirigerci verso il Centro Sportivo Polifunzionale, dove abbiamo svolto alcune prove di arrampicata con la classe 1^A. Mi sono divertita molto, anche se ad un tratto della scalata mi tremavano le gambe dalla paura! Verso le ore ventitre siamo ritornati in albergo per andare a dormire e recuperare le forze per il giorno seguente. Giovedì 30, alle ore otto circa abbiamo fatto colazione, successivamente siamo andati a fare un’escursione naturalistica nel bosco, guidati dalla guardia parco di nome Paolo. Il paesaggio era quello caratteristico delle Prealpi Orientali, privo di strade agevoli e centri abitati ma ricco di flora e fauna. Durante la camminata abbiamo visto tre laghi artificiali profondi circa tre metri, utilizzati per attingere acqua nel caso di incendi nel bosco circostante. In seguito siamo rientrati in albergo per pranzare. Verso le quattordici e trenta ci siamo diretti all’ “ Adventure Park”, un parco realizzato nel 2008, dotato delle più moderne ed esclusive attrazioni “naturali” ovvero di vari sistemi di passaggio di altezza tra un albero ed un altro mediante funi, passerelle, reti, pioli e vertiginose teleferiche. I percorsi presentavano diversi gradi di difficoltà,risultano quindi adatti a tutte le fasce d’età. Per eseguire i percorsi è stato necessario sconfiggere la paura del vuoto, cercando di non guardare in basso…è stata un’avventura emozionante che non avevo mai avuto il coraggio di provare prima. 12
Prima di cena siamo andati a fare alcuni acquisti in paese per portare a casa, ai nostri genitori e parenti souvenir di Forni di Sopra. Sono rimasta affascinata da un negozio di artigianato dove ho comprato due piccoli cuscinetti con le scritte cucite a mano “Ti voglio bene mamma ” e “ Ti voglio bene papà”. Siamo rientrati in albergo e, dopo cena, verso le ore ventuno ci siamo incamminati per un’escursione notturna, udendo i richiami del bosco. La mattina dell’ultimo giorno, venerdì 1° ottobre, abbiamo portato i nostri bagagli alla reception e dopo aver fatto colazione siamo andati a fare un’escursione in mountain bike dove abbiamo eseguito molti tratti di percorso su diversi terreni guidati da un esperto del posto. Alle quindici e trenta circa ci siamo preparati per il ritorno: c’era molto rumore e agitazione nell’aria. Siamo arrivati a scuola verso le ore sedici e quarantacinque dove ci attendevano i nostri genitori a braccia aperte . La visita d’istruzione “ Giornate Verdi” a Forni di Sopra mi ha permesso di conoscere i miei “nuovi” compagni di classe e i professori della scuola secondaria di I ° grado. Abbiamo trascorso tre giornate (dal 29 settembre al 1 ottobre) a contatto con la natura, stimolando la curiosità di conoscere posti nuovi lontano dalla famiglia e dalle abitudini e “attrezzature” della città. È stato possibile correre in mountain bike, arrampicarsi, seguire percorsi tra gli alberi sconfiggendo la paura del vuoto e visitare posti sconosciuti. Ho capito che talvolta può essere divertente e rilassante immergersi nella natura riscoprendo la bellezza di paesaggi naturali. (Torna all’elenco) Roberto De Bernardo Mercoledì 29 settembre siamo partiti per Forni di Sopra insieme alle classi prima A,prima F e prima E. Poco dopo essere arrivati siamo andati a vedere la centrale idroelettrica di biomassa forestale. Il legno “pregiato” viene trasportato a fabbriche di mobili. Gli scarti,invece,diventano segatura che viene bruciata per la produzione di acqua calda. Quando abbiamo finito di visitare la centrale siamo andati a mangiare nel giardino interno dell’albergo. Poi siamo andati nelle nostre camere. Io ero nella stanza 111. Dopo aver messo in ordine le valigie siamo andati a visitare ciò che resta del castello di Saquidic in quanto è stato distrutto in passato. Quando abbiamo finito di visitarlo abbiamo cercato i funghi in mezzo al bosco. I professori ci hanno di non allontanarci troppo da loro e dai nostri compagni perché potevamo perderci. Quella sera siamo andati in palestra sulla griglia d’arrampicata. Il giorno successivo siamo andati a fare la passeggiata in mezzo al bosco. Come il giorno precedente abbiamo cercato i funghi. Un mio compagno ne ha trovato uno raro. La camminata è finita ad ora di pranzo. Dopo aver siamo andati all’Adventural Parck. A me è piaciuta molto la carrucola del percorso verde (l’ultimo percorso facile). La sera siamo stati nel bosco a sentire i cervi in amore. Non abbiamo sentito niente. (Torna all’elenco) Tommaso Finoia Il 29 settembre siamo stati a Forni di Sopra,un paese di montagna, con le classi A,E e F . L’ambiente era bellissimo, le , montagne erano molto grandi come il paesaggio alpino e si potevano vedere le Dolomiti con il Parco Nazionale Vicino a Forni di Sopra scorre il Tagliamento che in quei giorni aveva il corso molto asciutto. Abbiamo visitato tre laghi molto piccoli , nel più piccolo due oche ed un’ anatra nuotavano e starnazzavano felici . Nel più grande che è profondo tre metri Gli elicotteri della guardia forestale prendevano l’acqua e la portavano dove c’era un incendio nel bosco e tornavano a riprendere l’acqua se l’incendio divampava ancora. Siamo stati alla centrale di 13
teleriscaldamento dove gli scarti dei tronchi che servono a costruire le case vengono usati come energia per stufe. Siamo andati anche al castello di Sacuidic facendo una passeggiata nel bosco. Intorno alle rovine c’è un burrone,per fortuna c’è un ponte dove si può passare per osservare le rovine del castello dall’interno. Quando siamo tornati indietro durante la passeggiata abbiamo visto tantissimi funghi: da piccolissimi a grandi come un astuccio. Alla sera in palestra abbiamo fatto una gara di arrampicata ed abbiamo pareggiato contro la 1A: quindici a quindici è stato il risultato. Il giorno dopo siamo andati all’ Adventure Park dove abbiamo fatto tre percorsi di passaggi ad altezza tra gli alberi:il giallo, l’azzurro e il verde. Su quello verde avevo paura di cadere perché quel percorso è a dieci metri di altezza, però ho mantenuto la calma e l’ho finito . Al pomeriggio abbiamo fatto una camminata naturalistica sul fianco della montagna dove i cavalli avevano lasciato le loro impronte e non solo… (Torna all’elenco) Nicole Marchianò Alle sette e cinquanta le classi prima A, prima B, prima E, prima F e si sono ritrovate a scuola, sono entrate per fare l’appello, sono partite alle otto e dieci circa. Appena arrivati ci hanno divisi in gruppi, ogni classe è un gruppo.Siamo andati a visitare la centrale di teleriscaldamento, il castello di Saquidic risalente al Medioevo, abbiamo fatto arrampicata in palestra. Escursioni con la guida ed escursioni notturne, abbiamo affrontato i percorsi del Adventure Park e dei terreni diversi in sella alla mountain‐bike.Io ero in stanza con Veronica. Quando siamo arrivati erano 7°C, ma io non avevo freddo, a me è piaciuta molto questa gita perché nonostante tanti bambini era bene organizzata. (Torna all’elenco) Nadalutti Riccardo La scuola, a fine settembre, ha organizzato la settimana verde che consiste in un soggiorno di tre giorni in montagna a Forni di Sopra; siamo arrivati carichi di bagagli che abbiamo dovuto lasciare nella hall dell’Hotel Posta perché le camere non erano ancora libere. In attese che le camere venissero messe a nostra disposizione siamo andati alla Centrale di teleriscaldamento di Forni. Con la Centrale viene sfruttata la principale risorsa naturale della zona cioè il legno che viene tagliato e bruciato per riscaldare l’acqua delle abitazioni che si trovano nel comune. Tornati dalla Centrale abbiamo mangiato il nostro pranzo al sacco e mentre lo consumavo ho guardato le montagne che ci circondavano. Il professore ci ha spiegato che le montagne che noi vedevamo erano le Alpi Carniche alla sinistra idrografica del fiume e le Dolomiti friulane alla destra. Dopo pranzo siamo andati al castello di Sacuidic che si trova nei pressi di Forni a dieci minuti di camminata nel bosco. Il castello in passato fungeva da dogana, ma dopo che fu scoperto del rame nel sottosuolo i residenti iniziarono a produrre monete false, vennero scoperti ed il castello fu distrutto. Tornati all’albergo ci hanno assegnato le camere ed io ho condiviso la stanza con Simone. Abbiamo avuto pochi minuti per disfare le valigie perché dovevamo andare a cena. Dopo cena siamo andati in palestra a fare arrampicata ed è stata durissima ma un bel po’ di ragazzi sono arrivati in cima. 14
Siamo tornati in hotel alle undici di sera ed i professori ci hanno lasciato il tempo di telefonare ai nostri genitori e poi hanno ritirato i cellulari. Il mattino, dopo aver fatto colazione, il professore ha detto che un telefono ha squillato alle cinque di mattina e se suonava ancora lo distruggeva con un martello. Il programma della giornata prevedeva un’escursione naturalistica; abbiamo attraversato molti rigagnoli ed un bosco nel quale c’erano funghi. Nel corso dell’escursione ho avuto una forte emozione quando mi sono trovato una vipera davanti ai piedi che poi è scappata. Dopo pranzo siamo andati all’Aventure Park che è un percorso che si svolge da un albero all’altro tramite funi, passerelle, ponti tibetani ecc. nel quale abbiamo fatto i percorsi azzurro, giallo e verde assieme al professore. La scorsa estate ero già stato all’Adventure Park facendo tutti i percorsi tranne quello nero e mi è dispiaciuto non ripetere gli altri percorsi perché erano molto più divertenti ed emozionanti. Dopo cena siamo andati a fare un’escursione notturna senza pile per ascoltare il verso dei cervi. Purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di ascoltare il verso di tali animali per cui siamo rientrati in albergo. La mattina del giorno successivo abbiamo fatto un’escursione in mountain bike lungo il Tagliamento, attraverso i boschi e lungo l’argine del fiume. Nel corso dell’escursione abbiamo provato ad attraversare il corso d’acqua, ma ci siamo bagnati tutti, soprattutto Massimo che è caduto in acqua con un divertente tuffo. Dopo esserci cambiati e dopo aver pranzato ci siamo preparati per il rientro a casa. In questi giorni mi sono divertito molto ed ho avuto modo di conoscere meglio i miei compagni di classe, di capire cosa a loro piace e l’importanza di avere tanti amici con i quali poter parlare e divertirsi. (Torna all’elenco) Bruno Nanino Forni di Sopra, una splendida cittadina incastonata fra le Alpi carniche. Alla sua destra scorre il fiume Tagliamento e, poco distante, c’è una centrale di teleriscaldamento che, in futuro, si pensa alimenterà Forni bruciando il cippato di legno di pino. Dal punto di vista naturalistico, Forni è circondata da fitti boschi di pini rossi e faggi con una fauna prevalentemente costituita da volpi, lepri e cervi. Gli abitanti del “paesotto” si spostano per la maggiore con le “Api” che sono un potenziale mezzo di trasporto. Nella prima mattina abbiamo visitato la centreale di teleriscaldamento che utilizza una grattuggia meccanica che produce del cippato (segatura grossa ovvero pezzi di legno dal diametro di 2‐3 centimetri) che poi verranno bruciati nella caldaia marca “Mawera” alla temperatura di 930 gradi centigradi e che, al momento, alimenta solo la piscina e la palestra. Nel primo pomeriggio abbiamo visitato il castello di Sacuidic, che a partire dal 1400 fu una dogana per tutti i trasportatori di merci che si spostavano sulla via che portava da Venezia all’ Austria. successivamente fu abitato da una famiglia, il perché sinceramente non me lo ricordo, e infine fu adibito ad una fabbrica di monete false che al posto di essere fatte di argento erano fatte di rame con sopra spennellata della pittura argentata per poi essere messe in circolazione. Non si sa perché sia stato bruciato, forse per dare una punizione a chi aveva aperto quella zecca clandestina. Poi abbiamo continuato la nostra camminata sulla via del ritorno e, casualmente, abbiamo trovato così tanti funghi che, non solo si poteva sfamare un intero esercito, ma si è distinta una troupe di fungaioli, tra di noi; era il terrore dei funghi, lo spavento della fauna:” i fagioli scoppiettanti!!”. Peggio della febbre dell’ oro!! A momenti rischiavano di perdersi nel bosco; per fortuna che c’ erano i professori! 15
Il giorno successivo siamo andati su per i sentieri con una guida esperta che ci ha condotto su per un sentiero ripido ma poco impegnativoe, ovviamente i ”fungaioli” hanno fatto il loro quotidiano fuoripista andando a cercare funghi, peccato però che c’e n’erano pochissimi. Dopo il pranzo, siamo andati all’ adventure park, ove, imbragati e istruiti, abbiamo fatto tre percorsi e l’ ultimo era veramente impegnativo! Ultimo giorno: gita in mountain bike! Girando per i boschetti a valle per tutta la giornata: un divertimento assoluto! Abbiamo oltrepassato anche il guado del fiume Tagliamento e non poteva mancare la spettacolare caduta di, indovunate chi, ladies and gentlements, Massimo Ronchiato! Lui dice che gli si era incastrata la ruota ma…”chi pol dir?” Alla fine ci siamo recati sulla via del ritorno, abbiamo riposto le biciclette e ce ne siamo tornati in albergo, abbiamo pranzato e siamo tornati a scuola. E’ stata una bellissima gita! Complimenti a chi l’ha organizzata ed a chi ci ha accompagnati!! (Torna all’elenco) Luca Piovesan Il 29, 30 Settembre e il 1 0ttobre io e i miei compagni e altre quattro classi siamo andati in gita a Forni di Sopra. La mattina della partenza eravamo tutti entusiasti di partire, entrati in classe abbiamo fatto l’ appello e dopo siamo usciti per caricare i bagagli sullo autobus, il tempo per salutare i genitori,e siamo partiti. Dopo 1.45 minuti di viaggio eravamo a Forni. Arrivati abbiamo scaricato i bagli e siamo andati in albergo. Mentre aspettavamo le camere siamo andati a pranzare nel cortile dello albergo, poi siamo andati a visitare il castello di Saquidic, un castello nato sia come posto di controllo dei militari sia come dogana. Poi è diventata una residenza di un personaggio importante del patriarcato di Aquileia. Dopo si presume che sia stato distrutto, perché nel si producevano monete false, oppure che sia scoppiato un incendio per errore umano. Poi di sera dopo cena siamo andati alla palestra di Forni a fare arrampicata con Mario, un esperto del settore. L’ indomani siamo andati a fare la gita naturalistica. Il pomeriggio siamo andati all’adventure park di Forni dove abbiamo provato tre percorsi, verde; azzurro, giallo, tutti l’abbiamo fatto, anche chi soffriva di vertigini. La sera siamo andati a sentire i rumori del bosco anche se non abbiamo sentito niente. Il giorno seguente, dopo aver fatto le valigie siamo andati a fare la gita in mountain bike. Abbiamo imparato alcune tecniche e siamo partiti con lo scopo di provare tutti i terreni. Dopo aver preparato le valigie e aver pranzato abbiamo caricato le valigie sull’ autobus e siamo partiti. Arrivati a scuola siamo andati a casa sfiniti. Secondo me è servito a farci prendere confidenza tra compagni e professori. A me è servito perché all’ inizio ho pensato che i compagni non mi sarebbero piaciuti, ma adesso penso il contrario. (Torna all’elenco) Massimo Ronchiato Mercoledì 29 settembre noi, la 1B con la prima A;E;F siamo andati per tre giorni e due notti in settimana verde a Forni di Sopra. Siamo partiti alle nove e mezza . Quando siamo arrivati, ci siamo albergati nell’hotel “Posta”; intanto che aspettavamo che le signore delle pulizie finissero di sistemare, siamo andati alla centrale di teleriscaldamento. Durante il tragitto potevamo osservare un paesaggio naturalistico tra cui si poteva osservare il Tagliamento e mi ricordo che la guida ci ha detto che ci trovavamo a 890 m s.l.m.; quando 16
siamo arrivati ci hanno fatto vedere i loro macchinari che mangiavano il tronco di un albero in tre secondi e la facevano diventare segatura. Quando siamo tornati, le camere non erano ancora pronte .Intanto siamo andati giardino a pranzare e dopo aver finito, abbiamo giocato una o due ore poi siamo andati a visitare il castello di “Sacuidic” nascosto tra gli alberi, il castello era tipo un casello del pedaggio per andare nell’autostrada solo che il castello era una zecca clandestina cioè producevano monete false; (Torna all’elenco) Martina Sangoi A 907 m slm, nelle valli Carniche, 81 km2 di montagna sono occupati da Forni di Sopra, un paesino ricco di storia, di natura e, perché no, di sport. Infatti ci sono palestre, piscine, percorsi in montagna tra i boschi, Adventure Park … I percorsi in bicicletta, pieni di radici e sassolini, sono impegnativi ma molto divertenti, si possono attraversare i fiumi! Nella palestra c’è una parete dove fare le arrampicate, alta almeno 6 metri. L’Adventure Park, invece, è un insieme di percorsi sopra gli alberi, dove ci si appende ad una carrucola e si cammina su travi, fili, scale e cose del genere. Forni di Sopra prende nome dal fatto che tempo fa aveva grandi fornaci, dove si cucinava la calce. Il paese ha un castello risalente ai tempi di Aquileia. Questo non ha quattro muri che lo circondano ma tre, poiché da un lato c’è un burrone di cui non si riesce a vedere la fine. Il castello è stato costruito con una pietra “importata”: se avessero usato la pietra del luogo, il castello non sarebbe durato molto, visto che essa è fragile. La storia non ha lasciato molti resti dal passato, ma si sa che dopo essere stato una base militare, il castello di Sacuidic è diventato anche una abitazione e ci vivevano anche delle donne, siccome sono stati trovati resti di telai. Lo spazio era ristretto, certo, però era un onore venire scelti per custodire il castello; era il Patriarca di Aquileia, infatti, a decidere chi potesse essere l’uomo coraggioso ed intelligente da mandate lassù. Probabilmente il castello, oltre a difendere la città, serviva a controllare il fiume. Infatti si crede che siccome il fiume Tagliamento attraversa Forni di Sopra, bisognava pagare una certa somma per passare dall’atra parte, e magari il castello serviva a controllare che nessuno facesse il furbo. Il paese di montagna, tanto tempo fa, era pieno di pascoli, ma dopo qualche secolo il terreno ha cominciato a non dare più tanti frutti, ed i coltivatori sono emigrati, alcuni anche in Romania. Questo ha favorito la crescita degli alberi, che si sono estesi anche troppo! I tronchi ora in eccesso vengono portati in falegnameria, e poi, gli scarti vanno alla centrale di teleriscaldamento. La legna viene tritata e poi bruciata in una specie di pentola gigante, sopra alla quale, attraverso dei tubi, passa l’acqua fredda che si riscalda. Come ho già detto, attraverso Forni di Sopra passa il Tagliamento, ma l’acqua che scorre è circa un terzo di quella che dovrebbe passare: gran parte viene deviata da un canale artificiale che va ad alimentare varie fabbriche, poi si rituffa nel fiume. Qua e là fa capolino qualche laghetto artificiale costruito per spegnere gli incendi nei boschi. Però, siccome i laghi sono abitati da girini e pesci , a volte, senza volere, vengono pescati e gettati nel bosco, per cui a volte si trovano lische di pesce fra gli alberi. I boschi, oltre ad ospitare qualche ruscelletto, vari fiori e vipere di montagna, ha molti alberi utili per vari motivi. A volte si vedono piante morte che permettono al picchio di cibarsi degli animali che ci abitano dentro. I pini sono molto utili per accendere il fuoco, ma i faggi vanno meglio per tenerlo acceso. A seconda di come vengono piantati, i faggi possono crescere in due modi: col tronco diviso sin dalla nascita, o con un tronco solo che si divide più avanti. Siccome questi alberi stanno settant’anni per crescere, venivano piantati dal nonno al nipote! Questa vacanza mi ha molto aiutato nel conoscere meglio sia i miei nuovi compagni, sia i funghi! Infatti nei boschi non facevi due passi che trovavi un fungo viola, uno verde, una mazza, un chiodino, uno arancione, ed io ho trovato anche uno di quelli rossi a puntini bianchi! C’era anche un funghetto più piccolo di un puntino! Ma comunque si, ora conosco molto meglio i miei amici, così come mi conoscono meglio loro. Ma è bello, perché non tutte le scuole organizzano gite fuori casa così presto! 17
(Torna all’elenco) Fabio Scialino Mercoledì 29 settembre ,io,la mia classe con la prima A,la prima E, la prima F assieme ai professori siamo andati a fare il soggiorno verde a Forni di Sopra. Questa gita è servita a conoscere meglio i miei nuovi compagni di classe. Forni di Sopra è un paese di montagna che si trova nelle Alpi Carniche a 907 m slm. Le case erano fatte principalmente di legno perché antisismico e molto resistente. Il paesaggio era magnifico con montagne e alberi stupendi. Si capisce subito che Forni è un paese turistico perché è pieno di negozi. Appena siamo arrivati ci hanno dato le chiavi dell’albergo per andare a mettere giù i bagagli. Il primo giorno siamo andati tutti insieme a vedere la centrale del teleriscaldamento che serve a trasformare il legno in energia termica. Abbiamo mangiato il pranzo al sacco e siamo restati in giardino a giocare. Dopo siamo andati a visitare il castello di Saquidic che da qualche anno è oggetto di lavori di restauro. Durante questi lavori hanno trovato molti reperti,tra questi delle monete che fanno pensare che ci fosse una zecca clandestina. Durante il viaggio di ritorno abbiamo fotografato molti funghi. La cena è stata buonissima,abbiamo mangiato pasticcio,carne e purè. Dopo cena siamo andati a fare un’arrampicata notturna in palestra,è stato molto divertente e faticoso. Il secondo giorno,dopo aver fatto colazione siamo andati a fare l’escursione naturalistica,con i guardia parco. Abbiamo fatto una camminata molto lunga e abbiamo visto tanti alberi tra cui l’acero,il larice,l’abete rosso ecc. Dopo pranzo siamo andati all’Adventure Park,prima ci hanno fatto tutte le raccomandazioni per non farci male e per non cadere. Abbiamo fatto tre percorsi:l’azzurro,il giallo e il verde,il più rischioso è stato il verde infatti qualcuno è caduto. E’ stato bellissimo e divertente. Appena tornati in albergo siamo andati a far compere in giro per il paese. Dopo cena siamo usciti per andare a fare l’escursione notturna che è durata meno del previsto perché ha iniziato a piovere. Il terzo giorno eravamo tutti molto stanchi però siamo comunque andati a fare l’escursione in mountain bike. Mi è piaciuto molto tutto il percorso specialmente il pezzo in cui siamo passati in mezzo agli alberi. Quando siamo tornati in albergo eravamo tutti sporchi,quindi ci siamo lavati,cambiati e abbiamo pranzato in albergo. Infine siamo ritornati a casa. A me questa gita è piaciuta molto anche se mi sono stancato tanto. Per me è stata la prima gita da solo,senza i miei genitori,spero di poterne fare altre. (Torna all’elenco) Simone Tommasi Mercoledì 29 settembre con la mia classe, la 1^A , la 1^E e la 1^F e alcuni professori sono partito per il soggiorno verde della durata di tre giorni a Forni di Sopra. Le camere erano state decise la settimana prima, io ero in una camera da due con il mio compagno di classe Riccardo. Dopo un’ora e quarantacinque minuti di strada in corriera siamo arrivati a destinazione. Il paese sorge a 890 metri s.l.m. a sinistra del fiume Tagliamento. A sinistra del fiume si trovano anche le Alpi Carniche, mentre a destra le Dolomiti Friulane. La zona è ricca di boschi; fino a cent’anni fa il luogo era molto erboso e ricco di pascoli, ma quando gli allevatori lasciarono i pascoli per emigrare crebbero gli alberi formando i boschi che vediamo oggi. Il nome del paese deriva dalle fornaci che si usavano per fare la calce cuocendo la roccia calcarea dolomitica. Le fornaci sono sparse per tutta la zona di Forni. Appena arrivati abbiamo visitato la centrale di teleriscaldamento a biomassa che alimenta tutti gli edifici pubblici del paese. Il principio del teleriscaldamento è di bruciare segatura per produrre energia. Il legno che fornisce la segatura è lo scarto della segheria che manda il legno buono alle fabbriche di mobili e di giocattoli. Dopo la visita alla centrale abbiamo pranzato nel giardino dell’ hotel e poi abbiamo aspettato la prima attività programmata giocando. La prima attività era la visita al castello di Sacuidic, una fortezza medioevale prima usata per scopi militari, poi come abitazione e come zecca clandestina. Forse l’ ultima trasformazione 18
gli è costata cara visto che dopo esser stato scoperto è stato incendiato. Il castello era composto da quattro stanze molto piccole, un salone e due torri. Dava sulla strada che portava a Sud verso Tolmezzo e a Nord in Trentino e poi in Germania e su uno strapiombo profondissimo. Durante l’escursione un’altra cosa è stata più interessante del castello: i funghi. C’erano funghi di tutti i tipi: grandi, piccoli, marroni, bianchi, rosa, blu, rossi, mangiabili, immangiabili, velenosi come l’Amanita Muscaria, uno dei funghi più velenosi esistenti. Dopo l’interessante attività siamo rientrati in albergo per poterci cambiare e lavare e poi andare a cena. Dopo la cena, dove ci hanno fatto scegliere il menù per i giorni seguenti, abbiamo svolto l’attività notturna che consisteva in un’ arrampicata in palestra. Alcuni sono arrivati fino in cima all’ arrampicata, invece io sono arrivato un po’ più in su della metà. In palestra eravamo due classi: noi e la1^A, ogni classe ha scelto due rappresentanti che si sono sfidati in una gara che è finita in parità. La mattina seguente siamo andati in passeggiata naturalistica sulle Dolomiti. All’andata il sentiero era pianeggiante e costeggiava il Tagliamento, ma al ritorno abbiamo affrontato un sentiero faticoso e ripido, in una zona più boscosa. L’attività seguente all’ottimo pranzo è stata quella dell’Adventure Park. L’Adventure Park è un impianto che permette di muoversi da un albero all’altro tramite passaggi sospesi riuniti in percorsi. Noi abbiamo fatto il percorso verde, il giallo e l’azzurro. All’ inizio eravamo un po’ scettici sui percorsi che avremmo fatto, perché secondo il cartellone esposto all’esterno il giallo, l’azzurro e il verde erano tra i più facili cosa che non si è rivelata vera perché il giallo e l’azzurro erano facili ma non troppo e il verde si è rivelato abbastanza “tosto” con i suoi passaggi sospesi a dieci metri. Dopo l’ Adventure Park abbiamo fatto compere in paese; molti hanno comprato souvenir ma alcuni anche cioccolata o formaggio. La cena è stata seguita da un'altra attività notturna, ascoltare i rumori del bosco. Avremmo dovuto sentire i bramiti dei cervi, ma non abbiamo sentito niente. Ci aspettava quindi l’ultima notte in gita. La mattina, dopo aver chiuso le valigie“a forza”, siamo scesi a fare colazione e poi siamo partiti per l’ ultima attività: la passeggiata in mountain bike. Abbiamo testato vari terreni e perfino guadato il Tagliamento. Dopo il pranzo abbiamo atteso la partenza guardando la TV. Dopo un’altra ora e quarantacinque minuti di viaggio siamo tornati a Feletto. Questa gita mi ha aiutato a conoscere i miei compagni e a vederli in un modo diverso rispetto ai primi giorni di scuola, le attività che ho svolto sono state molto interessanti e belle e se il buongiorno si vede dal mattino le medie saranno fantastiche. (Torna all’elenco) Francesco Valvason (1) All'inizio della scuola media, a fine settembre, io e i miei compagni, siamo andati in gita scolastica a Forni di Sopra per due giorni. Forni di Sopra si trova in Friuli a 890 m. di altitudine s.l.m.. Durante queste giornate, tra le diverse attività, abbiamo visitato le rovine del castello di Sacuidic che abbiamo raggiunto dopo una breve camminata nel bosco; Sacuidic è un castello molto piccolo usato per scopi militari costruito vicino a un fossato profodissimo negli anni 1000‐1100 d.c. Un tempo non c'erano alberi. Fra le sue stanze è stato trovato un reperto molto prezioso, il fusaiolo, che serviva per cucire, questo ci dice che qui abitavano anche donne. Sono state trovate molte punte di freccia questo significa che ci sono stati piccoli attacchi. Tutto il castello è crollato, ora è rimasta una piccola parte al posto delle altissime torri, che c'erano una volta. Il castello era stato costruito da pietre friabili. Era formato da tre piani, aveva soffitti e pavimenti in legno. È stato trovato rame e monete false. In seguito, durante l'escursione naturalistica, ho potuto osservare tanti tipi di funghi, tra cui alcuni velenosissimi come l'amanita, tinta da un colore rosso vivace tappezzata da tanti puntini bianchi. Ho avuto l'opportunità di imparare ad arrampicarmi e a stare zitto ascoltando i rumori del bosco. 19
L'ultimo giorno, abbiamo fatto una gita in bici, e per me è stata un'occasione per imparare a usare meglio la mountain‐bike e conoscere i vari terreni su cui usarla. Per me siamo venuti qui per diventare più indipendenti e conoscerci meglio, è stata un'esperienza molto bella e interessante. (Torna all’elenco) Francesco Valvason (2) Mercoledì 29 settembre io, i miei compagni di prima B e le classi A, E, F siamo andati in Gita a Forni di Sopra per tre giorni e due notti. Il paesaggio a Forni era molto bello: ho notato che il paesino è situato all' interno di una vallata molto spettacolare, con boschi e montagne rocciose. Appena siamo arrivati ci è stato detto che le camere sarebbero state assegnate dopo venti minuti, ma in realtà ci siamo sistemati soltanto sei ore dopo ( alle sei di sera ). Intanto che aspettavamo le camere, siamo andati a visitare la centrale di teleriscaldamento, utile per dare riscaldamento a tutto il paese. Dopo aver consumato il pranzo al sacco, siamo ritornati indietro nel tempo visitando il castello di Sacuidic, costruito per scopi militari vicino a un fossato profondissimo dove un tempo non c'erano alberi. È chiamato Zecca Clandestina, perché fabbricavano monete false. Per raggiungere il castello, abbiamo fatto una bella camminata attraverso il bosco dove ho potuto, osservare tantissimi funghi: dalla velenosissima “amanita” tinta da un rosso vivace tappezzato da tantissimi puntini bianchi, ai commestibili funghi porcini. Al nostro ritorno abbiamo trovato le camere pronte, ci siamo lavati e siamo andati a cenare. Dopo cena c'era un'attività serale, il primo giorno siamo andati in una palestra, a fare prove di arrampicata: ci siamo divisi in due gruppi e ciascun bambino ha provato ad arrampicarsi, ma poi pochi sono riusciti ad arrivare fino alla fine cioè a toccare il ferro che con una corda sosteneva l'imbragatura che dovevamo indossare. Dopo che tutti hanno provato, abbiamo scelto due rappresentanti di ciascun gruppo e abbiamo fatto una gara: ciascuno dei quattro doveva mettere piedi e mani sugli appigli rossi; solo due di loro sono riusciti e le squadre hanno pareggiato. La mattina del secondo giorno, abbiamo fatto l'escursione naturalistica, molto bella e faticosa dove la nostra guida ci ha fornito indicazioni riguardo agli alberi (faggi, pini, betulle...). Il momento più bello è stato l'ingresso all' Adventure Park: mi sono divertito tantissimo a camminare sui legni sospesi in aria con delle corde, a scivolare sui cavi con la carrucola... In certi momenti avevo tanta paura di cadere, anche se ero sostenuto con l'imbragatura. Prima di cenare siamo andati a comprare i souvenir. Dopo cena abbiamo fatto un'attività serale che a me non è piaciuta molto: abbiamo camminato in silenzio per un sentierino accanto al paese e ci siamo fermati ad ascoltare i versi degli animali, però non abbiamo sentito nulla. L'ultimo giorno siamo andati solo a fare la gita in mountain‐bike: mi sono divertito tantissimo e ho riso molto quando, attraversando le acque del Tagliamento il mio amico Massimo ci è caduto dentro. Il momento più divertente era l'ultimo tratto di strada andando a zig‐zag tra gli alberi di un boschetto. Purtroppo io e miei compagni siamo rientrati in hotel, abbiamo fatto le valigie e, con la corriera, siamo ci hanno riportati a casa . Per me è stata un'esperienza molto bella e istruttiva che vorrei rifare. (Torna all’elenco) Martina Cincotti Alla fine di settembre, per tre giorni, noi della prima D siamo andati a Forni di Sopra, con le classi prima C e prima G. Lo scopo di questa esperienza era di farci conoscere tra noi e con le altre sezioni. La mattina della partenza c’era molta confusione, borse di qua e bagagli di là. 20
Il viaggio è stato tranquillo e appena arrivati ci hanno fatto visitare una centrale di teleriscaldamento, che brucia gli scarti del legno. Tornati in albergo, abbiamo sistemato i bagagli nelle nostre camere; io ero nella 307, con la mia compagna Federica. Nel pomeriggio il mio gruppo ha fatto una passeggiata naturalistica nel bosco, incontrando tre salamandre. Pioveva a dirotto e quindi prima di cena abbiamo dovuto asciugarci. Dopo aver mangiato, ci siamo divertiti a scalare la parete di roccia in una palestra vicino all’ albergo. Il giorno successivo faceva freddo, ma almeno c’ era il sole, così siamo andati all’ Avventure park. Ci hanno messo l’ imbragatura e abbiamo iniziato ad arrampicarci. Che emozione! Il pomeriggio ci toccava la mountain bike nel bosco : su per le salite, giù per le discese e … dentro il fiume, dove sono anche caduta! Dopo cena era prevista la passeggiata nel bosco di notte e siamo passati sotto l’ Avventure park. Come ultima attività siamo andati per un tratto in furgone e poi a piedi, al castello di Saquidic, un’antica zecca clandestina che poi è stata distrutta. Rimangono solo le basi delle mura e delle due torri e alcuni gradini insieme a qualche reperto. Al ritorno, prima di mangiare, abbiamo costruito un portamonete di cuoio. Alla fine, tutti hanno preparato i bagagli e sono scesi a pranzo. Al momento della partenza ognuno doveva prendere una valigia che NON era la propria e portarla alla corriera. Questo mi ha creato non poche preoccupazioni … Il viaggio di ritorno è stato tranquillo, come quello di tre giorni prima. All’arrivo c’era la stessa confusione della partenza: borse di qua e bagagli di là. Nonostante ciò, io ho ritrovato tutti i miei bagagli! Senza dubbio le attività che abbiamo svolto durante i tre giorni passati insieme sono state di molto aiuto per maturare e fare nuove esperienze. La mountain bike e l’ Avventure park ad esempio,ci hanno aiutato a superare alcune paure e le passeggiate ci hanno fatto scoprire cose nuove, incrementando così la nostra cultura. Inoltre, come ho già detto, questa esperienza ci ha senz’altro aiutati a conoscerci meglio tra di noi. (Torna all’elenco) Simone Bisaggio
Il 27 settembre dell’anno 2010 i miei nuovi compagni di classe ed io, quelli delle classi 1ªC e 1ªG eravamo emozionati perché il gran giorno era ormai giunto: si partiva per Forni di Sopra. Voi penserete che sia uno scherzo, e invece vi sbagliate, siamo partiti davvero! Ci siamo sistemati sull’autobus a due piani che ci avrebbe portati a destinazione. Finalmente, dopo un’ora di viaggio, siamo arrivati a Forni di Sopra, un paesino di non più di 500 abitanti, però molto suggestivo, circondato dalle bellissime Dolomiti che si ergevano imponenti. Mentre camminavamo verso l’albergo, io scrutavo le splendide vallate ricoperte di pini e abeti da una parte e rocce e sassi dall’altra. Dopo un po’ siamo arrivati all’albergo “Hotel Posta”, dove avremmo soggiornato due notti e tre giorni. Appena entrati, il proprietario ci ha consegnato le tessere magnetiche per aprire le porte delle camere; io ero in una camera tripla al terzo piano, assieme a due miei amici. Dopo le dovute spiegazioni sul comportamento, siamo andati in camera a sistemarci. Abbiamo messo le nostre “cose” negli appositi scaffali e poi siamo tornati nel salone. Qui, gli insegnanti ci hanno divisi in 4 gruppi in cui si dovevano alternare le attività. Io sono capitato nel terzo gruppo. Il proprietario ci ha quindi accompagnati in sala da pranzo dove, subito dopo, le cameriere ci hanno servito dei deliziosi piatti. Alla fine eravamo sazi e molto soddisfatti. In seguito, dopo aver digerito, il proprietario ci ha chiamati per assegnarci le varie attività. La prima attività del mio gruppo consisteva in un’escursione in mountain bike. Ci hanno condotti dall’istruttore: era un tipo alto e magro, con i capelli lunghi e un’aria rassicurante. Ci ha accompagnati al magazzino dove erano custodite le bici e ce le ha fatte provare una ad una. Dopo un po’ eravamo pronti; siamo saliti in bici e siamo partiti. Giravamo tra gli alberi e ci infilavamo nella vegetazione, tutto ciò sotto la pioggia e, inevitabilmente, qualcuno è caduto, io compreso. 21
Finalmente, dopo una bella faticata, siamo tornati in albergo e i miei compagni ed io ci siamo precipitati sotto la doccia. Ad un certo punto, mentre stavamo sonnecchiando, sentimmo bussare alla porta: era la professoressa di italiano che ci chiamava per la cena. Dopo esserci rifocillati a dovere, siamo andati a letto, soddisfatti della prima giornata di vacanza. Il giorno dopo, ci siamo alzati a fatica ma a svegliarci, appena levato lo sguardo, fu una bella montagna “rosata” che sorgeva imponente davanti ai nostri occhi. Insomma, è stato un risveglio molto piacevole e ci servì, perché quella giornata fu molto intensa. Infatti, per prima cosa siamo andati a fare un’escursione in montagna e allora sì, che fu un vero spettacolo vedere Forni di Sopra dall’alto, pieno di piccole casette colorate. Anche quella volta siamo tornati in albergo molto stanchi. Nel pomeriggio e durante la serata abbaiamo fatto molte altre attività, tra cui una prova di arrampicata sulla palestra di roccia, con casco e imbragatura: con un po’ di fatica sono riuscito a salire fino in cima al percorso. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata la gita al Castello di Saquidic, un piccolo castelletto di pietre dalla storia molto interessante: la guida ci ha raccontato che quel luogo era stato una zecca clandestina. Dopo la visita al castello siamo rientrati in albergo contenti, ma con un pensiero che ci rendeva tristi: il giorno dopo bisognava tornare a casa. Infatti, dopo l’ultima attività che si è svolta nell'”Adventure Park”, abbiamo dovuto tornare a casa. Camminare in alto, su una corda, passando da un albero all’altro è stata una vera emozione! Io in realtà ero già stato in quel parco, ma anche questa volta mi sono divertito tantissimo: su quelle corde sembrava di volare. Dopo abbiamo preparato le valige, abbiamo preso l’autobus e siamo ripartiti, tristi, ma allo stesso tempo felici di aver trascorso tre giorni tutti insieme.
(Torna all’elenco)
22