primaria Romarzollo - Istituto comprensivo Arco BEE BOT

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primaria Romarzollo - Istituto comprensivo Arco BEE BOT
DALLE SCUOLE
primaria Romarzollo - Istituto comprensivo Arco
BEE BOT
Dal “logo” alla “Pina”
“Ho visto fare cose che voi umani non potete nemmeno immaginare”.
Correva l’anno 1987 quando davanti ai miei occhi il “logo” (la tartaruga digitale) muoveva i suoi primi passi su di un mitico Commodore 64.
Oggi quel Pc è stato sostituito da un minuscolo microcip inserito nella “pancia” di un’ape: ecco il logo moderno, addirittura tridimensionale e coloratissimo. Quell’“aggeggio” giallo di nome Bee Bot l’ho visto a
Rovereto, alla fine dell’agosto scorso ad un aggiornamento organizzato
dal Centro di formazione degli insegnanti della Provincia autonoma di
Trento. Mentre Alessandro Ramploud, collega emiliano, raccontava la
propria esperienza con l’ape robot, sono rimasto piacevolmente colpito
e le idee hanno cominciato a rincorrersi veloci abbozzando attività volte a coinvolgere i 24 alunni della mia classe: la seconda A della scuola
primaria di Romarzollo (Istituto comprensivo di Arco).
L’input
Ne ho parlato al mio dirigente Lorenzo Pierazzi ed entusiasta ha fatte acquistare 3 Bee Bot, un numero sufficiente per lavorare con una
classe. A questo punto ne ho discusso (chattato a dire il vero) con
la collega e amica Paola Limone, la
“rossa” conosciuta nella rete quale prolifica autrice di “spicchi di limone” (miniera di esperienze didattiche). Lei a Rivoli (Piemonte),
io in riva al Garda ancora una volta
uniti da una pratica didattica legata alla tecnologia. Era già accaduto
qualche anno fa quando entrambi
balzammo agli onori delle cronache nazionali con due esperienze
analoghe: Paola con il suo “Un pc
n. 3 marzo 2011
per ogni alunno” e io con la chiavetta del “Pc in tasca”.
Il diario di bordo condiviso dalla
classe di Rivoli e da quella di Arco,
che si trova sul sito http://knol.google.com/k/knol/Search?q=a-scuola-con-le-api-robot, racconta passo a passo le esperienze, lo scambio
idee e la condivisione delle strategie, ed è, probabilmente, il miglior
modo per rendere replicabili anche
da altri le esperienze didattiche più
interessanti.
Lo strumento
Bee Bot è uno strumento straordinario per far propri ed applicare concetti come destra e sinistra,
avanti e indietro (lateralità), ma
non solo. Il fatto di poterlo programmare implica una serie di competenze che tornano utili in maniera trasversale. Con Bee Bot si ha la
possibilità di: avvicinarsi con il gioco al mondo della robotica; sviluppare la logica e a contare; visualizzare e costruire percorsi nello spazio;
realizzare giochi in lingua italiana, inglese, matematica, geografia,
scienze, storia...; apprendere le basi
dei linguaggi di programmazione.
Nel diario di bordo riportato nel
Knol le esperienze delle due classi seconde vengono riportate in
modo dettagliato, anche con l’utilizzo di video e fotografie, per permettere ad altri colleghi interessati di ripercorrere l’esperienza e di
trarne spunti per nuove attività. La
fase dell’esplorazione dell’ape robot ha comportato alcuni incontri, ai bambini non è stato detto
nulla in anticipo e quindi hanno
avuto totale libertà di osservazione
e di formulare ipotesi sull’uso dello strumento.
L’esperienza dei bambini
Ai bambini, divisi in due gruppi
da 12 ciascuno, sono state consegnate due “pine”. Ognuno ha fatto conoscenza, ha esplorato, guardato, toccato... Dopo aver toccato
e ispezionato per bene la “pina” si
è passati a farla muovere: uno spettacolo. Lo stupore si è mescolato
all’entusiasmo e alla voglia di fare.
Ogni bambino ha avuto modo di
far muovere BeeBot. Non cono31
stabili (per avere sempre a disposizione nuovi percorsi). Le Bee bot si
muovono in avanti e indietro con
spostamenti di 15 centimetri, pertanto gli insegnanti hanno studiato dei sistemi per preparare griglie
su vari supporti (nylon, pannelli di
plexiglass...).
scendo ancora il tasto “clear” ci si
è accorti che si pensava di mandarla da una parte ed invece lei faceva di “testa sua”, come qualcuno
ha osservato. E’ stato un momento
“libero”, dove ognuno poteva fare
ciò che credeva fosse più efficace.
Ogni ipotesi è stata subito verificata, permettendo di avere in breve tempo un quadro preciso delle
funzioni del robot.
Cosa fa Bee Bot?
Si sono fatte misurazioni per scoprire la lunghezza dei passi, osservazioni sull’ampiezza degli angoli
a destra e a sinistra (90°), semplici percorsi per iniziare a prendere
confidenza con l’apina robot. Un’idea tira l’altra. Ad ogni allievo è stato chiesto di ipotizzare un gioco da
fare con le “pine”, tutte le idee sono
state prese in considerazione. Grande successo hanno avuto le idee di
percorsi modello “caccia al tesoro”,
che hanno impegnato la classe di
Rivoli nella costruzione di un grande plastico con strutture in 3D spo-
Le prove di disegno
Ad Arco abbiamo eseguito molte prove di disegno: agganciando
un pennarello nella parte posteriore dei robot è possibile far eseguire loro percorsi con traccia grafica. Programmando con la collega
di classe Luigina Pigarella abbiamo
usato un grande alfabetiere per scrivere parole, una tavola Pitagorica
per imparare le tabelline. Potevamo
non usare la LIM? Certo che no. La
“lavagna” è servita prima per imparare a costruire digitalmente l’ambiente, e poi per poter fare delle
prove di movimento in un ambiente simulato. Anche in questo caso il
lavoro è servito per comprendere al
meglio le basi della lateralità, “girare a sinistra” non vuol dire andare
sempre nella stessa direzione, il foglio rimane al suo posto, ma il robot cambia direzione quindi si deve
fare molta attenzione.
Caratteristiche di Bee-Bot
te suoni e luci, dimensioni: 12x10
cm, funziona con 3 batterie AA da
1,5 V, dopo due minuti di inattività entra in modalità stand-by.
A supporto di Bee-Bot, è stato ideato un software (opzionale) che,
mediante la simulazione in 3D,
offre la possibilità di muovere virtualmente Bee-Bot in percorsi preconfezionati (il circuito dei numeri, le strade della città, l’alfabeto,
ecc.), dando anche l’opportunità
di apprendere le prime basi della
programmazione.
Esperienze e materiali
in rete
In Italia le esperienze con Bee Bot
non sono molte, o non sono state documentate. Le uniche rintracciabili sul web e raccolte nel Knol
già citato sono quelli delle docenti di scuola dell’infanzia e primaria
del Circolo Didattico di Beinasco;
un’interessante relazione di Patrizia Battegazzore, membro della
Rete Regionale Piemonte per l’uso didattico della robotica. Materiale interessante, relazioni e schede da scaricare gratuitamente sono
presenti nel blog in inglese:
h t t p : / / b e e - b o t s - d ow n u n d e r.
blogspot.com.
Maurizio Zambarda
Insegnante Primaria Romarzollo I. C. Arco
Bee-Bot è stato realizzato in plastica resistente e presenta nella parte superiore semplici comandi mediante 4 tasti freccia. Ogni passo
avanti o indietro misura 15 cm e
l’ape robot compie rotazioni di
90° a destra o a sinistra. I bambini potranno programmare i vari
percorsi agendo sui comandi, memorizzando fino ad una successione massima di 40 ordini. Alcune
caratteristiche tecniche: conferma dei comandi ricevuti median32
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