Nutriservice rilancia: prodotti mirati e un laboratorio tutto suo
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Nutriservice rilancia: prodotti mirati e un laboratorio tutto suo
AZIENDE OPEN FARM ALL’AZIENDA BODINI FILIPPINI DI MILZANO Nutriservice rilancia: prodotti mirati e un laboratorio tutto suo di Luca Acerbis Red Cow contro i problemi di chetosi dopo il parto e dCube per un’asciutta ottimale: questi due prodotti sono stati illustrati durante l’Open Farm di Nutriservice a Milzano (Brescia), nell’azienda Bodini Filippini, il 17 ottobre scorso. Ma con l’occasione è stato presentato anche Nutrilab, il nuovo laboratorio di Nutriservice per l’analisi degli alimenti. I l 17 ottobre scorso si è svolto a Milzano, in provincia di Brescia, l’Open Farm Nutriservice. Sede dell’incontro è stata l’azienda Bodini Filippini, una stalla con circa 220 capi in lattazione con ottimi dati produttivi e riproduttivi. I molti allevatori presenti hanno affollato una parte dell’azienda, trasformata dai titolari, per l’occasione, in una sontuosa sala convegni. Come sempre la formula adottata è stata quella mista: dapprima l’illustrazione e l’analisi dei dati dell’azienda ospitante (gli Open Farm Nutriservice hanno luogo sempre in stalle di prim’ordine e questo rende ovviamente interessante per tutti gli addetti ai lavori conoscere meglio il management aziendale) poi la presentazione di prodotti e novità Nutriservice a clienti e non e, infine la visita all’azienda con il pranzo conviviale a chiudere l’evento. Nutrilab, laboratorio all’avanguardia di Nutriservice Sicuramente una delle novità più interessanti della giornata è stata l’annuncio della piena operatività del laboratorio d’analisi di Nutriservice, Nutrilab. È stato un investimento importante, - ha spiegato il presidente di Nutriservice Flavio Bonini nei saluti di apertura della giornata - perché è una struttura dotata delle più moderne apparecchiature d’analisi che, grazie all’assunzione di una biotecnologa e di un chimico, ha un’operatività tale da poter dare referti analitici con la massima tempestività, oltre che accuratezza. Tra i fiori all’occhiello di Nutrilab – spiegati dalla biotecnologa dott.ssa Stefania Rossi, ultimo ingresso nella squadra Nutriservice - c’è l’HPLC, una complessa macchina in grado d’analizzare alimenti zootecnici e latte per la ricerca di micotossine e nitrati con una preci- sione più elevata dei kit normalmente utilizzati nella maggior parte dei laboratori capace di dare risposte rapide e fornire esiti validi anche nei casi di contenzioso. Non solo tecnologia. Nutrilab è anche basato su protocolli operativi impegnativi ma anche dei protocolli impegnativi per avere un dato che sia il più attendibile possibile e che contribuisca ad ottenere soluzioni efficaci in azienda. Uno di questi prevede la doppia analisi di ogni campione, per verificare eventuali discrepanze e procedere eventualmente ad una terza verifica. L’operatività del laboratorio, come spiegato dal dott. Paolo Gerini, responsabile dello stesso, consente di avere spesso i referti nella stessa giornata dei campionamenti o, per le ricerche più complesse, normalmente entro tre giorni lavorativi, con comunicazione immediata al nutrizionista e all’allevatore. Grazie a wLab, un software dedicato, al termine dell’analisi l’esito è disponibile immediatamente online e ogni allevatore può accedere, mediante password, all’archivio di tutte le analisi della sua azienda. Questa piattaforma è in evoluzione e diventerà presto un database che consentirà di avere una raccolta di dati analitici relativi a una grande quantità di alimenti zootecnici in uso nelle aziende clienti e, quindi, costruire librerie d’analisi personalizzate (e italiane) ottimizzando il funzionamento dei programmi di razionamento usati in campo. dCube e Red Cow: praticità ed efficacia Passando dal laboratorio alla stalla, nelle esposizioni della giornata si è fatto il punto in particolare su due prodotti: dCube e Red Cow. Il primo – come ha spiegato il dott. Carlo Mazzucchelli, nutrizionista L’Open Farm Nutriservice è ormai una tradizione che si ripete ogni anno, richiamando sempre un numero elevato di partecipanti. 38 Professione Allevatore - Numero 18 - 15/30 Novembre 2013 AZIENDE La speciale sala convegni aziendale. Stefania Rossi, tecnico di Nutrilab, il nuovo laboratorio di analisi di Nutriservice. Carlo Mazzucchelli, nutrizionista che segue l’azienda Bodini Filippini. Tabella 1. Dati aziendali. Parametro % vacche gravide Pregnancy rate Tasso di concepimento Intervallo parto concepimento Intervallo parto prima inseminazione Età al primo parto Valore 52% 18% 35% 118 giorni 70 giorni 25 mesi Parametro % vacche gravide Pregnancy rate Tasso di concepimento Intervallo parto concepimento Intervallo parto prima inseminazione Età al primo parto Valore 52% 18% 35% 118 giorni 70 giorni 25 mesi di Nutriservice che segue l’azienda Bodini Filippini, è un innovativo sistema per alimentare la vacca in asciutta: un cubo di mangime, dotato di tutti i nutrienti necessari alla vacca in questa fase metabolica (carboidrati altamente fermentescibili, proteine degradabili e by pass, fibra digeribile, oligoelementi, vitamine, epatoprotettori), che essa assume, leccandolo, in abbinamento a fieno di graminacee e acqua. L’assunzione mediante leccatura oltre che consentire solo l’ingestione di piccole quantità, fa sì che queste siano sempre accompagnate dal miglior tampone: la saliva. Il risultato è che il pH del rumine, durante la giornata, rimane costantemente su valori elevati, quindi migliorando la digeribilità della fibra grazie ad una maggiore efficienza ruminale. Il si- stema è oltremodo pratico e funzionale. Il dCube viene posizionato davanti alla mangiatoia o dentro i recinti e le vacche lo consumano a volontà, in base alle esigenze. La razione sarà quindi composta da dCube, fieno di graminacee e acqua a volontà. La praticità del sistema è evidente, ma i vantaggi maggiori sono di tipo nutrizionale. La vacca assume in media 2/3kg di dCube ed è stimolata a mangiare più fieno (fino a 11-12 kg al giorno), rumina quindi di più, arriva al parto in condizioni migliori ed è meno soggetta alle patologie metaboliche tipiche del postparto. Ad esempio, prove di campo svolte in collaborazione con istituti di ricerca hanno evidenziato che usando il sistema dCube si può ottenere una diminuzione dell’incidenza della chetosi e del suo im- Professione Allevatore - Numero 18 - 15/30 Novembre 2013 Il presidente di Nutriservice Flavio Bonini insieme con il titolare dell’azienda Angelo Bodini Filippini. Franco Raffanini, nutrizionista di Nutriservice, ha illustrato i risultati di una sperimentazione fatta in collaborazione con l’Università di Piacenza su Red Cow. patto economico negativo fino anche al 35%. Il dott. Franco Raffanini, nutrizionista di Nutriservice, ha illustrato una delle soluzioni che Nutriservice adotta nei casi di chetosi: Red Cow. Si tratta di un supporto energetico liquido, prodotto grazie ad innovative fermentazioni pilotate di succhi di frutta, che è in grado di rimettere la vacca in condizioni ottimali grazie a un’azione diretta sui meccanismi biochimici legati alla produzione di glucosio che nei primi giorni dopo il parto rallentati dal bilancio energetico negativo. L’aumento della produzione di glucosio e la sua maggiore concentrazione nel circolo sanguigno porta alla diminuzione della mobilizzazione dei lipidi, con conseguente riduzione dei NEFA nel sangue e quindi del rischio di chetosi. Ai risultati pratici testimoniati dagli allevatori è ora possibile affiancare un’accurata ricerca svolta da Nutriservice in collaborazione con l’Università di Piacenza i cui risultati confermano quanto già si è visto sul campo. Gli animali che hanno ricevuto 1kg/capo/giorno di Red Cow dal secondo giorno dopo il parto, per quattro giorni consecutivi, rispetto al gruppo di controllo (la razione era identica per i due gruppi e assunta ad libitum), hanno evidenziato una più intensa ripresa dell’attività ruminale nella prima settimana di lattazione e una maggiore produzione di latte per i primi trenta giorni di lattazione ben 1,7kg di latte per capo in più al giorno. Dallo studio si evince inoltre che gli animali trattati presentavano una 39 AZIENDE Alcuni scorci dell’azienda. L’area vitelli, il paddock delle asciutte, l’area di alimentazione con il dCube e fieno, una panoramica della stalla di lattazione. glicemia più elevata, una maggiore ingestione di sostanza secca e anche una maggiore funzionalità epatica associata, tra l’altro, ad una più rapida risoluzione dei processi infiammatori tipici del postparto rispetto agli animali controllo. A scopo preventivo il dott. Raffanini ha consigliato 1kg/capo/giorno dal 2° giorno dopo il parto per 3-4 giorni; per un’azione curativa si consiglia di misurare nel sangue tramite kit rapido il livello di corpi chetonici e quando questo supera la soglia di 1.4, somministrare all’animale 2 kg/capo/giorno per 3 giorni consecutivi. Uno sguardo all’azienda Filippini Bodini Dicevamo che le aziende scelte per ospitare gli Open Farm Nutriservice hanno molti aspetti inte- 40 ressanti. Anche l’azienda Bodini Filippini non fa eccezione. Ci sono 500 capi di cui circa 220 in lattazione. La produzione media registrata dai lattometri è di 11.200 kg di latte a 305 giorni oltre il 4% di grasso, il 3,55% di proteina e 154.000 cellule somatiche. Il latte è destinato alla produzione di Grana Padano. Anche i dati riproduttivi sono di tutto rispetto come illustrato in tabella 1. Spicca il dato del pregnancy rate, sia perché è un dato buono, sia perché, come ha spiegato il dott. Mazzucchelli, quando iniziò la collaborazione con Nutriservice, cinque anni fa, era al 9%. L’efficacia del razionamento, basato sul massimo sfruttamento della produzione foraggera aziendale, è certificato dall’ottimo dato di ingestione, intorno ai 24 kg di ss. I buoni risultati dell’azienda Bodini Filippini e, soprattutto, il trend di miglioramento costante, depongono a favore non solo del razionamento adottato, ma anche di una gestione estremamente accurata, che fa della verifica continua dei dati di stalla la base per ogni scelta. In questo sono di aiuto i sistemi Afimilk che l’azienda ha adottato e la collaborazione continua che Nutriservice fornisce con alcuni tra i più prestigiosi esperti israeliani di nutrizione e gestione aziendale da oltre vent’anni. Gli aspetti interessanti dell’azienda vanno oltre la produzione zootecnica: Angelo Bodini Filippini ha illustrato la via della diversificazione percorsa con intraprendenza ed efficacia: prima l’agriturismo, poi un’agrogelateria e, infine, il biogas. Un impianto da un megawatt che fornisce come “sottoprodotto” acqua calda ben al di là delle necessità di abitazioni, gelateria e stalla. A proposito di stalla, tra gli usi del calore proveniente dal cogeneratore c’è il riscaldamento dell’acqua degli abbeveratoi in inverno. In inverno la vacca beve di più se trova un’acqua a temperatura piacevolmente calda e c’è un beneficio sulla funzionalità ruminale dato che si evita lo shock termico che si ha nel rumine allorché arrivano litri di acqua fredda, che abbassano repentinamente la temperatura di questo delicato ambiente. Un concetto sottolineato dai numeri: dando acqua calda negli abbeveratoi in inverno i Bodini Filippini – a parità di tutto il resto - hanno munto dalle loro 200 vacche 270 litri di latte in più al giorno! • Professione Allevatore - Numero 18 - 15/30 Novembre 2013