Ornamentazione a nastri e ornamentazione zoomorfa e loro
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Ornamentazione a nastri e ornamentazione zoomorfa e loro
ORNAMENTAZIONE A NASTRI E ORNAMENTAZIONE ZOOMORFA E LORO FUSIONE: LO STILE II Il contatto fra l’ornamentazione zoomorfa del nord e quella a nastri intrecciati del sud, portò all’influenza di una ornamentazione sull’altra e infine alla loro fusione. Sebbene l’ornamentazione zoomorfa e quella a nastri fossero usate per lungo tempo una accanto all’altra, si nota quasi subito la tendenza di collegare fra loro questi due generi decorativi, che in fondo sono tanto diversi. Su una fibula di Heilbronn (Friedenskirche), andata perduta, veniva usata nello stesso spazio l’ornamentazione a nastro e quella zoomorfa. Ma questo modo di procedere non poteva risultare soddisfacente, perché ciascuno dei motivi andava a scapito dell’altro e non ne risultava né una bella composizione a nastri, nè una ornamentazione zoomorfa intatta. Le figure di animali rappresentate sulle fibule di impostazione nordica si prestavano poco ad essere unite con l’intreccio a nastri. Infatti su queste fibule, che appartengono allo stile nordico A e B, l’animale acquattato ha una caratteristica forma chiusa e compatta, che non si adatta a servire di base per una composizione a nastri intrecciati. Quando giunse nel continente l’ornamentazione zoomorfa di stile D, nella quale gli animali sono raffigurati con corpi sottili a forma di nastro, si venne a creare un rapporto diverso. Questo genere di ornamentazione zoomorfa – come abbiamo visto – aveva preso piede presso gli alemanni. Le fibule del gruppo Nordendorf/Bopfingen, che hanno la forma tipica di una fibula continentale autoctona, sono ornate con motivi zoomorfi di origine scandinava, che, secondo noi, furono riprodotti da artisti provenienti dallo Jutland, su fibule alemanniche. Gli alemanni hanno ripreso questo stile zoomorfo e lo hanno sviluppato per conto loro. Lo stile zoomofo del gruppo di fibule Nordendorf/Bopfingen, con le figure di animali nastriformi, era più vicino all’ornamentazione a nastri intrecciati proveniente dal sud di quanto non fossero le compatte figure di [45] animali delle fibule nordiche importate (Donzdorf, Kircheim u. Teck, Gönningen e Täbingen). Tuttavia l’ornamentazione del gruppo di fibule Nordendorf/Bopfingen non è ancora in stile a nastri intrecciati. Il fatto, che doveva aprire nuove vie allo sviluppo di quest’arte, è la scoperta di una concezione diversa, che consiste nel rendere la composizione mediterranea a nastri intrecciati, principio dominante dell’ornamento e di sottomettere ad essa l’ornamentazione zoomorfa. Non è l’ornamentazione zoomorfa, ma la “classica” composizione a nastri intrecciati che determina il nuovo stile. Questo non è altro che uno stile a nastri intrecciati Zoomorfizzato[46]. L’essenza del nuovo stile è il principio della composizione. Tutte le opere nel nuovo stile, denominato da Salin stile II, sono fondamentalmente caratterizzate dallo schema a nastri intrecciati. L’elemento zoomorfo assimilato sta in secondo piano perché deve adattarsi ai rapporti imposti dalla composizione a nastri intrecciati. La differenza fra lo stile I e il nuovo stile II appare evidente confrontando le fibule di Nordendorf/Bopfingen con uno dei primi esemplari di fibule di ambito alemannico in stile II. Si tratta di una coppia di fibule, che è stata rinvenuta in una ricca tomba femminile a Klepsau (Buchen) e che è conservata nel museo di Karlsruhe (Fig. 29). Prima di tutto va notata una differenza nella forma fra le fibule del gruppo Nordendorf/Bopfingen e la coppia di fibule di Klepsau: al posto della placca di testa semicircolare compare infatti la placca rettangolare; si tratta probabilmente dell’influsso delle fibule nordiche, che presentano sempre la placca di testa rettangolare. Per il resto le fibule di Nordendorf/Bopfingen e quella di Klepsau sono in gran parte di forma uguale. Un segno distintivo è rappresentato dalla grossa testa di animale in fondo al piede, che presso gli alemanni ha grandi occhi rotondi e sopracciglia ad arco, il cosidetto “Arkadentypus” (tipo ad arco), in contrapposizione con la testa di animale a forma di Y con occhi ovali a punta caratteristica delle fibule franche, il cosiddetto “tipo a Y”. Se confrontiamo l’ornamentazione del piede della fibula di Bopfingen [47] con quello della fibula di Klepsau (Fig. 30 a e b) resulta evidente che gli animali della fibula di Bopfingen sono giustapposti, ma separati, mentre quelli della fibula di Klepsau con i loro corpi a nastro sono intrecciati fra loro. Inoltre l’intreccio dei corpi ricopre buona parte del campo figurativo e cioè tutta la parte centrale. Le figure degli animali sulle fibule di Nordendorf/Bopfingen e su quelle di Klepsau non sono molto diverse nei dettagli. La differenza fondamentale sta invece nella disposizione degli animali, cioè nella composizione. Nelle fibule di Nordendorf/Bopfingen gli animali sono accostati, ma separati, e non sono in alcun modo legati fra loro. Nelle fibule di Klepsau gli animali hanno i corpi intrecciati e formano così una composizione unitaria; essi stanno al centro perché si vuol dare a questo elemento un significato particolare. In realtà lo schema compositivo delle fibule di Klepsau, se confrontato con quello delle fibule di Nordendorf/Bopfingen, rappresenta un elemento del tutto nuovo. L’artista in questo caso non ha preso spunto dalle figure degli animali, ma dallo schema compositivo che era determinante per la disposizione delle figure stesse. Questo schema compositivo non compare nella ornamentazione zoomorfa, bensì nella ornamentazione a nastri intrecciati [48] proveniente dal Mediterraneo. Dato che nello stile II la composizione a nastri intrecciati costituiva il principio dominante della ornamentazione, a cui il motivo zoomorfo doveva sottostare, dobbiamo ricercare lo schema compositivo delle fibule di Klepsau nell’ambito dell’ornamentazione a nastri intrecciati. Per buona sorte si sono conservati degli esemplari che ci permettono di conoscere le composizioni a nastri intrecciati, che hanno probabilmente servito di modello alle fibule di Klepsau. In due fibule longobarde, trovate in Italia, compare sul piede un’ornamentazione a nastri intrecciati, priva di elementi zoomorfi che ci illumina sulla composizione delle fibule di Klepsau (Fig. 1 b). Come risulta evidente da un confronto fra i nastri intrecciati sulle fibule longobarde e la composizione sulle fibule di Klepsau (Fig. 31 b) l’artista alemannico nel suo lavoro si è fatto guidare dalla composizione a nastri intrecciati usata sulla fibula longobarda. Va tuttavia notato che i Longobardi non hanno inventato queste forme a intreccio, ma le hanno riprese dal patrimonio figurativo bizantino-mediterraneo, col quale son venuti in contatto al momento della migrazione in Italia nel 568. Dato che l’ornamentazione a nastri intrecciati, come abbiamo visto, giunse a nord delle Alpi già alla metà del VI secolo, è molto probabile che l’artista alemannico avesse sotto gli occhi una composizione a nastri intrecciati di questo genere, anche senza averla ricevuta indirettamente dai Longobardi. Resta il valore inestimabile delle fibule longobarde, che (grazie all’usanza del corredo funebre presso i Longobardi) ci hanno tramandato la composizione a nastri intrecciati bizantina nella imitazione fattane dai Longobardi. Dalla forma particolare della testa dei due animali, che in questo punto imita il nodo del nastro intrecciato e di cui non conosciamo altri esemplari, resulta chiaro quanto l’artista delle fibule di Klepsau si sia basato sul modello bizantino. Anche l’incorniciatura delle gambe degli animali corrisponde al modello bizantino a nastri intrecciati. L’ornamentazione zoomorfa del gruppo di fibule Nordendorf/Bopfingen, con i suoi animali nettamente giustapposti e separati, rappresenta un esempio caratteristico dello stile I, che a metà del VI secolo era diventato “di casa” nell’ambito alemannico. Con le fibule di Klepsau invece la composizione a nastri intrecciati, tipica dello stile II, si è imposta come un elemento stilistico ben definito, che ha adottato l’ornamentazione zoomorfa ed è – come abbiamo già detto – per sua natura uno stile a nastri intrecciati zoomorfizzato. [49] Un buon esempio per il nuovo principio compositivo è rappresentato dalle quattro placche con ornamentazione zoomorfa delle briglie della tomba 9 di Niederstotzingen. Due placche sono uguali e decorate da due animali ciascuna (Fig. 32 a). Se analizziamo il disegno di una di queste placche (Fig. 32 b) risulta evidente che la base della composizione è formata dall’intreccio di due nastri (Fig. 32 c). Questo intreccio è zoomorfizzato in quanto i nastri hanno assunto la forma di due animali (Fig. 32 d). I due animali sono uguali. La testa di un animale (Fig. 33 a) consiste in un occhio semicircolare, che è circondato da un sopracciglio ondulato. Davanti all’occhio partono le due mandibole allungate; quella inferiore mostra il mento appuntito e si volge verso l’alto, mentre la mandibola superiore [51] è piegata verso il basso, cosicché le due mandibole si intersecano. Il collo e il corpo dell’animale sono formati da un nastro (Fig. 33 b) il cui andamento è determinato dallo schema a nastro intrecciato, che è alla base. Nella parte esterna ricurva è inserita la gamba anteriore con due piedi e tre dita per ciascun piede. All’estremità posteriore del corpo a nastro si trova la gamba posteriore, con un piede inserito ad angolo acuto, che ha tre dita (Fig. 33 c). L’animale addenta con le mandibole il proprio corpo. Nell’altra metà del disegno si trova il secondo animale, girato di 1800, che crea, col primo, la zoomorfizzazione della base a nastri intrecciati. Questa composizione mostra con quanta maestria sia usato il nuovo principio, tipico dello stile II, che unisce lo schema di base a nastri intrecciati con le due figure di animali. Sebbene le due figure zoomorfe, come esige il principio compositivo dello stile II, siano in sottordine allo schema a nastri intrecciati, non si ha l’impressione che esse siano state costrette in questo schema. Il fatto che certi elementi delle figure, e in particolare le gambe, non siano inseriti nello schema a nastri intrecciati è caratteristico delle composizioni in stile II. Nel nostro caso si tratta delle gambe anteriori con i due piedi e del piede posteriore con le dita, che restano al di fuori dello schema a nastri intrecciati senza che la composizione, chiusa in sé e determinata dal nastro intrecciato, ne soffra. Nella composizione delle altre due placche (Fig. 34) i due animali sono disposti secondo lo stesso schema, sono tuttavia leggermente diversi, dall’esemplare descritto prima, nella esecuzione della testa. Inoltre le gambe anteriori presentano un solo piede e anche la gamba posteriore è disegnata in modo diverso. Le composizioni sulle placche di Niederstotzingen sono esempi di stile II assai importanti; non soltanto tutta la base a nastri intrecciati è stata [52] zoomorfizzata, ma le figure rappresentano l’animale al completo con testa, collo, gamba anteriore, corpo e gamba posteriore. La decorazione di una linguetta in lamina d’argento di Metzingen (Fig. 35 a) è un altro caso di zoomorfizzazione di una complessa composizione a nastri intrecciati. A prima vista si ha l’impressione che si tratti di una semplice composizione a nastri intrecciati, formati da tre linee e perlinati al centro, che partono da un motivo incrociato centrale (Fig. 35 b). Guardando più attentamente si scorgono quattro teste di animali disposte ai lati della figura centrale a croce (Fig. 35 c); se si osserva la composizione partendo dalle teste (Fig. 35 d) si vede il corpo dell’animale a forma di nastro, che segue le volute del nastro intrecciato di base a che termina a punta. Davanti alla testa ci sono le mascelle, che hanno prima andamento parallelo, ma poi piegano rispettivamente verso l’alto e verso il basso; quattro figure di animali sono in tal modo inserite nella composizione a nastri intrecciati. L’artista ha modificato lo schema base, raddoppiando i nastri intrecciati, dove era necessario per distinguere le mascelle; questo procedimento è riconoscibile solo dopo un esame accurato dei vari nastri. Quanto alle figure zoomorfe non si può dire che in questo caso si tratti di animali completi. Solo la testa e le mascelle sono rappresentate al completo, mentre l’artista rinuncia del tutto a disegnare le gambe e le zampe, per cui gli animali appaiono come serpenti. In questo modo di procedere si può riconoscere un principio tipico dello stile II, per cui la zoomorfizzazione della composizione a nastri intrecciati è attuata solo quel tanto che non pregiudica il ritmico svolgimento della composizione. La rappresentazione di gambe e piedi in mezzo ai nastri intrecciati, che sono piuttosto fitti, avrebbe creato un certo disordine dannoso alla composizione. Si può vedere chiaramente da questo esempio che la composizione a nastri intrecciati è l’elemento determinante dello stile II, mentre l’ornamentazione zoomorfa sta in sottordine. Uno degli esempi più interessanti di stile II evoluto ci è offerto da una guarnizione di cintura in bronzo proveniente da Wurmlingen (Tübingen) che è coperta da un’ornamentazione zoomorfa, eseguita in un perfetto “Kerbschnitt”. Sulla placca triangolare della fibbia (Fig. 36 a e b) ci sono quattro zone con ornamentazione zoomorfa. Nella parte più lunga lo spazio centrale è incorniciato ai lati da due fasce che ripetono lo stesso motivo ornamentale. Sulle fasce laterali _ come mette in evidenza la Fig. 36 c _ ci sono due grosse teste di animali, riconoscibili dagli occhi rotondi. Nella prima testa, posta in avanti, l’occhio è quasi del tutto circondato da un [53] sopracciglio, che termina sul dietro in un nastro. Davanti a questa linea si può scorgere parte della testa a cui si attaccano le mascelle. La mascella superiore è volta in avanti, mentre la mascella posteriore è girata su sé stessa. Nella mascella superiore c’è una cesura in cui è inserito un dente appuntito volto verso l’alto. Questo dente indica che si tratta della testa di un cinghiale. Un nastro curvato e avvolto su sé stesso, che parte dalla testa e va indietro, rappresenta il corpo. La seconda testa di animale, che si trova dietro la prima, è un poco spostata. Il sopracciglio è disegnato in modo simile a quello sulle briglie di Niederstotzingen. Davanti all’occhio si vedono la testa e le mascelle; anche in questo caso il corpo dell’animale è un breve nastro curvato. Caratteristica di questo genere di ornamentazione è la rinuncia a rappresentare animali completi; in sostanza vengono disegnate teste di animali con un corpo breve appena accennato. Questa composizione ci mostra una forma particolare del nastro intrecciato zoomorfizzato: singole teste, che possono ripetersi a volontà, vengono inserite nell’intreccio ritmico. Simili composizioni, che rinunciano alla rappresentazione di animali completi e in cui vengono allineate solo le teste, sono chiamate composizioni “in rapporto infinito”. Questo principio compositivo è in sintonia col carattere ad onde ritmiche del nastro intrecciato, perché a ogni onda del nastro corrisponde una testa di animale. Si tratta della forma esteticamente [55] migliore che sia stata creata in stile II, ma per quanto concerne l’ornamentazione zoomorfa, in sé e per sé, essa rinuncia alla rappresentazione di figure animali complete. Al centro, nello spazio allungato, (cfr. Fig. 36 d) sono disegnate tre figure di animali. Il primo ha la testa priva di occhio e lunghe mascelle ricurve. Il corpo, a forma di S, finisce con la gamba e col piede a ventaglio. Il secondo animale ha il corpo ricurvo a S in fondo ad ognuna delle due estremità c’è una testa. Il terzo animale ha la testa, le mascelle e un breve corpo a nastro, su cui si inserisce la gamba col piede. Come si può notare dalla composizione ora descritta questa forma di ornamentazione zoomorfa non vuole rappresentare degli animali, ma piuttosto inserire singoli dettagli zoomorfi in mezzo ai nastri intrecciati. Essenziale nella composizione della nostra fibbia è la resa del movimento, che nasce dallo schema di base a nastri intrecciati. L’artista ha trasformato tutti i nastri in forme zoomorfe, ma non cerca di rappresentare animali completi come si trovano sulle placche di briglia di Niederstotzingen. Composizione del genere si distinguono tuttavia per vivacità e per l’alta qualità artistica dell’esecuzione. In realtà la tendenza generale dello stile II è di accentuare il motivo del nastro intrecciato, mentre non viene data particolare importanza al carattere zoomorfo. Due fàlere1 (Riemenverteiler) rotonde provengono dalla tomba 9 di [57] Niederstotzingen (Fig. 37 a) e fanno parte della bardatura di cui abbiamo già descritto la placca rettangolare con due animali niellati (Fig. 32). Le fàlere sono fuse in bronzo; la decorazione, nella parte centrale soprelevata, è costituita da un vortice quadruplo con andamento, verso destra in una delle placche e verso sinistra nell’altra. Il vortice a croce uncinata è zoomorfizzato in quanto le estremità non sono piegate, ma terminano con teste di animali, mentre a metà dei bracci è rappresentata la gamba, per cui il disegno è formato da quattro parti anteriori di animali (Fig. 37 b). Le teste sono di cinghiale; si può distinguere la zanna che parte dalla mascella inferiore e interseca la mascella superiore. Le teste di cinghiale appaiono molto di frequente nello stile II, mentre sono sconosciute nello stile I. Le gambe qui sono formate dalla coscia a pera a cui si attacca il piede con quattro dita. Particolarmente interessante è la tecnica con cui è eseguita la fàlera. L’ornamento vero e proprio, cioé la svastica, le teste degli animali e le gambe sono disposti sulla superficie, mentre il fondo è incavato con tecnica a “Kerbschnitt”. Sui punti rimasti in rilievo è stata distesa una sottile lamina d’argento sulla quale è stato ripreso a niello il disegno interno. In tal modo la croce, le teste di cinghiale e le zampe appaiono in argento e nero, mentre il fondo incavato a “Kerbschnitt” con i suoi tagli obliqui è dorato; i tre toni di colore, oro, argento e nero conferiscono particolare risalto alle placche. 1 Le fàlere sono borchie nelle quali si incrociano le cinghie della bardatura di testadel cavallo (nota d.t.). Le svastiche e le triquete compaiono di frequente nello stile II. A differenza della composizione a nastri intrecciati allungata, si tratta di motivi circolari; essi compaiono perciò su oggetti rotondi, come le nostre fàlere, ma anche in oggetti più piccoli come i bottoni applicati al fodero del sax e le placche traforate in bronzo. Le due fàlere di Niederstotzingen sono fra le migliori opere di artigianato germanico e sopratutto alemannico. [59]