Articolo UPS - cloudfront.net
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Protezione efficace dellʼenergia Unʼalimentazione elettrica senza interruzioni e di buona qualità è oggi una necessità sempre più stringente Nei moderni impianti elettrici crescono sempre più le utenze che svolgono ruoli fondamentali e critici per la vita delle aziende, per la sicurezza delle persone, per la conservazione e il trattamento dei dati e per le comunicazioni. Si tratta di dispositivi sofisticati e sensibili, che possono risentire dei disturbi provenienti dalla rete di pubblica. Installati come interfaccia tra la rete elettrica e i carichi, i Gruppi statici di continuità (UPS) forniscono a questi ultimi unʼalimentazione elettrica continua di elevata qualità in caso di mancanza di tensione in rete. Esistono, però, altri problemi relativi allʼalimentazione che un UPS può essere chiamato a risolvere: - compensare i cali di tensione di breve durata; - eliminare i fenomeni transitori (picchi di tensione); - equilibrare le condizioni di bassa tensione di medio termine (oscuramenti parziali); - proteggere dalle sovratensioni di medio termine nella rete; - eliminare le interferenze elettriche nella rete; - compensare le variazioni nella frequenza di alimentazione; - eliminare i transienti switching (notch); - occuparsi della distorsione armonica del sistema di alimentazione. Ovviamente, non tutte queste funzioni sono richieste per ogni applicazione e scegliere un UPS che offra solo le funzioni effettivamente necessarie è fondamentale per realizzare utili vantaggi e risparmi. Le principali tipologie di UPS sono normalmente costituite da tre principali blocchi: - un raddrizzatore/caricabatterie, per trasformare la corrente alternata in continua e caricare le batterie; - un gruppo batterie per immagazzinare lʼenergia e poterla recuperare immediatamente quando necessario; - un convertitore statico (inverter), per trasformare la tensione continua delle batterie in alternata, stabilizzata e filtrata in tensione e/o frequenza. Questi tre componenti possono essere integrati con funzioni supplementari: un by pass automatico, per assicurare lʼalimentazione in caso di sovraccarichi o guasto dellʼUPS; un by pass manuale, per un isolamento completo dellʼUPS; diverse funzioni di segnalazioni e di diagnostica, locali o remote. Un prodotto per ogni esigenza Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse tipologie di UPS in risposta alle particolari esigenze degli utenti e dei carichi da proteggere, con potenze che possono variare da poche decine di watt a vari megawatt. Per la scelta e lʼacquisto di un gruppo di continuità è fondamentale, come detto, indirizzarsi verso la corretta tipologia, perché una scelta sbagliata potrebbe avere un notevole impatto sia sulle prestazioni, sia sui costi. In relazione al modo dʼinteragire con lʼalimentazione e alla funzione svolta, esistono oggi tre principali famiglie di UPS, classificate dalla Norma IEC EN 62040-3: - UPS off line, passivo di riserva (VFD); - UPS interattivo (VI); - UPS a doppia conversione (VFI). UPS off line Nel funzionamento off line, lʼalimentazione di rete viene filtrata per ridurre al minimo le sovratensioni e inviata direttamente al carico senza alcuna forma di conversione attiva, mentre, contemporaneamente, ricarica la batteria attraverso un caricabatterie; la frequenza di uscita dipende da quella di entrata. In caso dʼinterruzione dellʼalimentazione di rete, lʼUPS fornisce tensione dalla batteria, tramite lʼinverter, che entrerà in funzione alimentando direttamente il carico attraverso il commutatore di by pass, che può essere elettronico o elettromeccanico. Il sistema batteria/inverter mantiene lʼalimentazione al carico fino allʼesaurimento della batteria o al ripristino della tensione di rete. Gli UPS di questo tipo sono economici, grazie alla semplicità del loro schema, e possono rappresentare una buona scelta per proteggere, ad esempio, i singoli PC in ambiente SOHO (Small Office Home Office) e altre applicazioni non critiche. Tuttavia non sono generalmente considerati adeguati per applicazioni più complesse, a causa delle limitate prestazioni dellʼapparecchiatura: non vi è, infatti, una separazione tra rete e utenze; i tempi di commutazione abbastanza lunghi (dellʼordine della decina di millisecondi) non sempre sono adeguati alla criticità dei carichi; manca un sistema di regolazione della frequenza dʼuscita. In altre parole, forniscono protezione solo in caso dʼinterruzione di alimentazione, di calo di tensione e di sovracorrente e, in condizioni di attenuazioni parziali, utilizzano comunque lʼalimentazione tramite batteria, che potrebbe esaurirsi più rapidamente, a differenza di altre configurazioni che, invece, compensano la bassa tensione di rete senza fare ricorso alle batterie e possono pertanto continuare abbassamento parziale. ad operare illimitatamente durante un UPS interattivo La configurazione del gruppo di continuità di questo tipo è caratterizzata dalla presenza di un inverter in parallelo alla linea di alimentazione, che, in modalità di funzionamento normale, assicura la stabilizzazione della tensione di uscita e provvede alla ricarica delle batterie. La frequenza dʼuscita dipende da quella dʼingresso in corrente alternata. Quando la tensione di rete manca o non rientra nelle tolleranze ammesse dallʼUPS, lʼinverter e la batteria garantiscono unʼalimentazione continua del carico, mentre un interruttore a stato solido isola il sistema per evitare ritorni di tensione verso la rete. A prima vista, il funzionamento di questo tipo di UPS sembra molto simile a quello del precedente. La differenza sostanziale è dovuta allʼintroduzione del circuito che può aumentare o ridurre la tensione di alimentazione prima di inviarla al carico, senza dover far ricorso allʼalimentazione a batteria. Nei moderni UPS interattivi, la tensione di rete in ingresso viene costantemente monitorata da un sistema basato su microprocessore e, se questa tensione esce dallʼintervallo predeterminato, la compensazione viene applicata istantaneamente e automaticamente. Questo tipo di UPS può, quindi, svolgere non soltanto le tre funzioni di protezione disponibili nei sistemi off line, ma anche una protezione contro le condizioni di sottotensione e sovratensione. Sono UPS che si posizionano in termini di prezzo tra i sistemi off line e quelli a doppia conversione e possono sicuramente essere presi in considerazione per la maggior parte delle applicazioni, a condizione che la frequenza di rete sia ragionevolmente stabile. UPS a doppia conversione Si tratta dellʼarchitettura più utilizzata e completa, che offre le maggiori prestazioni di sicurezza dellʼalimentazione e assicura unʼeccellente qualità dellʼenergia fornita. La struttura prevede un raddrizzatore che converte lʼalimentazione alternata di rete in corrente continua, utilizzata per caricare le batterie e per alimentare lʼinverter di uscita, il quale riconverte la continua in alternata con una forma dʼonda ottimale totalmente svincolata da quella dʼingresso, per lʼalimentazione delle apparecchiature critiche. In caso di mancanza di rete, la batteria subentra e alimenta lʼinverter senza interruzioni durante la commutazione. Gli UPS a doppia conversione isolano efficacemente il carico da tutto ciò che può essere potenzialmente pericoloso o fastidioso nellʼalimentazione di rete. Di conseguenza, possono offrire tutte le funzioni di protezione richieste ai Gruppi statici di continuità. Nelle applicazioni più critiche, quindi, la doppia conversione è una scelta ottimale, che tuttavia presenta alcuni inconvenienti. Ad esempio, è la più costosa di quelle esaminate e, dal momento che lʼalimentazione viene convertita due volte durante il suo percorso verso il carico, è intrinsecamente meno efficiente rispetto alle altre due nella condizione di presenza dellʼalimentazione di rete. I fornitori di UPS stanno, ovviamente, cercando di risolvere questo problema, in primo luogo, migliorando lʼefficienza del convertitore e dellʼinverter, ma con limitati vantaggi. Sono state, quindi, studiate soluzioni più innovative, come ad esempio un sistema che esclude lʼUPS e alimenta il carico direttamente dalla rete quando essa è presente e correttamente funzionante, ma passa istantaneamente alla modalità a doppia conversione nel caso di problemi. I migliori sistemi di questo tipo raggiungono efficienze pari a circa il 99% nella modalità di by pass e passano alla modalità a doppia conversione in meno di due millisecondi, garantendo lʼassenza di disturbi anche per i carichi più sensibili.